#analisi storica
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Il ruolo dei lavoratori nella Rivoluzione Etiope del 1974 secondo Umurbaev Rustam Shakirjanovich.
Una panoramica dettagliata sull'azione della CELU durante un momento cruciale della storia etiope.
Una panoramica dettagliata sull’azione della CELU durante un momento cruciale della storia etiope. La rivoluzione etiope del 1974 rappresenta uno spartiacque nella storia del paese, segnando il passaggio da un regime autocratico a profondi cambiamenti politici e sociali. Umurbaev Rustam Shakirjanovich, laureato all’Università Statale di Studi Orientali di Tashkent, analizza il ruolo cruciale dei…
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Storia del Cangaço: Il Movimento Sociale dei Cangaceiros nel Nord-Est del Brasile tra XIX e XX Secolo
La storia dei cangaceiros racconta di uomini e donne nomadi che, tra il XIX e il XX secolo, percorrevano l’entroterra del nord-est del Brasile, dando vita a un movimento sociale noto come cangaço. In fuga dalla siccità e dalla carestia nella regione, praticavano rapine e saccheggi, mirando soprattutto i colonnelli, che possedevano grandi proprietà terriere. Continue reading Storia del Cangaço:…
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"Non è un caso che stia nascendo una 'scienza del giornalismo' come sottospecie, se non addirittura degenerazione, della storiografia.
Va notato il suo abbinamento perverso con l'industria editoriale.
Entrambe scaturiscono dall'essenza della tecnica"
Heidegger, Dall'evento,par.76
"La storiografia, in accordo col suo carattere giornalistico sempre più marcato, diffonde, in base alle sue esposizioni in forma di reportage, l'insidiosa parvenza di una analisi storica obiettiva e confonde così del tutto la meditazione storica"
Heidegger, Dall'evento, par. 76.
@IlFlautoCinese
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La "memoria" serve come primo scopo il precludere ogni analisi storica imparziale sul nazionalsocialismo. È il presupposto morale per cui la condanna è l'unico atteggiamento accettabile. Devono scongiurare l'adesione all'unica visione del mondo che lede i loro specifici interessi.
-Jack Aubrey
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L’attuale situazione è frutto del fallimento del progetto che prevedeva la cessione di territori da parte di Israele, tra 2000 e 2005, per ottenere in cambio la pace. Gaza fu uno di quelli. Ora quei territori sono il punto di partenza di attacchi agli israeliani. (...)
Il progetto “Territori in cambio di pace”, fu iniziato da da Ehud Barak, laburista, lasciando il Sud del Libano nel 2000. Lo fece in cambio della garanzia che nessuno avrebbe attaccato Israele. In realtà Hezbollah prese il controllo del confine e continuò a colpire.
Il ritiro da Gaza, nel 2005, aveva la stessa pretesa: lasciare quel territorio all’ANP ottenendo in cambio la pace. Gli abitanti di Gaza ebbero accesso alle aree che erano state degli israeliani evacuati, diedero fuoco alle sinagoghe e ad infrastrutture varie (del valore di circa 10 milioni di dollari), fra cui serre per coltivazioni.
Nel 2007 vi fu il “colpo di Stato” di Hamas che prese il controllo di Gaza impiccando e fucilando tantissimi palestinesi oppositori. Hamas in questi anni ha ucciso più palestinesi di quanti ne abbiano mai uccisi gli israeliani. Non solo, utilizza la popolazione di Gaza come scudo umano: i soldati sparano dai palazzi e impediscono ai civili di evacuarli.
Hamas è sopravvissuta sinora mostrando al mondo le immagini dei civili uccisi (anche quelli usati come scudo umano) dal fuoco israeliano, producendo una pressione sull’opinione pubblica mondiale e una valanga di aiuti, che gestisce per armarsi.
Il 1º marzo 2008 dopo il lancio di razzi da Gaza, l'esercito di Israele invase direttamente l'area con forze blindate ed aeree. Hamas accettò di porre fine al lancio dei razzi in cambio di un alleggerimento del blocco. Di nuovo, il 27 dicembre 2008 gli israeliani lanciarono l'operazione Piombo fuso per fermare i nuovi lanci di razzi di Hamas. I militanti posizionavano tali rampe in prossimità di scuole, abitazioni civili, ospedali, sedi televisive. Entrambe le operazioni furono fermate. Successivamente i lanci di razzi continuarono ma Israele faceva totale affidamento sul sistema missilistico anti missile Iron Dome, con successo. Fino alla crisi di ottobre 2023.
Ricostruzione storica per quelli che bisogna trattare, mediare, ragionare, di Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa su https://www.ilsussidiario.net/news/israele-a-gaza-rischio-vietnam-netanyahu-vuole-la-striscia-e-il-sud-libano-liran-stara-fermo/2603927/
L'unico Hamas buono è l'Hamas morto.
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Miss Badante 2023 ha 48 anni e viene dal Brasile: “La vita va affrontata con il sorriso”
Si chiama Elisangela Dos Santos Santano, ha 48 anni, è originaria del Brasile (città Salvador), vive e lavora nel campo dell’assistenza presso le famiglie in Italia. E’ lei la nuova Miss Badante International 2023, eletta domenica, 22 ottobre, durante la finale che si è svolta a Roma. Il titolo “Miss Badante Web 2023” è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia, in Italia da 6 anni, che lavora a Torino
Nella competizione sono state assegnate altre due fascie “Miss Badante International”: al secondo posto si è classificata Natalya Zhovnir, 46 anni, originaria di Leopoli (Ucraina), dove ha lavorato come medico presso un laboratorio analisi. Ana Drăgan, dalla Romania, ha vinto il terzo posto.
Il concorso, arrivato all’ottava edizione, si è svolto a due passi da Via Veneto, nell’atmosfera incantata del ristorante “Le mille e una notte” ed è organizzato, come ogni anno, da Elena Rodica Rotaru, ideatrice e patron della competizione. E’ una competizione rivolta alle donne di tutte le nazionalità che vivono in Italia e svolgono qui il loro prezioso lavoro di aiuto alle famiglie, come colf, assistenti familiari, baby sitter.
“Miss Badante Web 2023” è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia.
Ana Dragan, Stânica Vinatoru, Elena Chirila, Aneta Anehei,Elena Rodica Rotaru, Natalya Zhovnir, Natalia Khvalyboha, Elisangela Dos Santos Santano
Elena Rodica Rotaru e concorrente Elena Chirila della Romania 🇷🇴
Concorrente della Romania Aneta Anehei
Le finaliste hanno affrontato tre prove: una presentazione in abito tradizionale del proprio paese e il racconto delle loro storie, una prova di talento ed infine la sfilata in abito elegante.
Il racconto di vita di ogni concorrente è stato emozionante. La vincitrice, Elisangela Dos Santos Santano: “La mia vita è una saga. Sono rimasta vedova in Brasile, quando una mia amica della Germania mi ha chiamato per prendermi cura di un ragazzo che aveva la sclerosi multipla. Poi sono arrivata in Italia, dove sono rimasta a vivere. Ormai sono anni che faccio la badante. Ogni lavoro è dignitoso, la vita va affrontata con il sorriso, bisogna essere positivi”.
La giornata di festa è stata completata da momenti artistici speciali, come le esibizioni di Marcia Sedoc (l’esplosiva interprete storica di Cacao Meravigliao), del cantante romeno Vasile David e di Antonio Delle Donne, che, oltre a presentare la gara, ha emozionato il pubblico con la sua voce è Dj Lilian Ioniță e Marilena Bãcanu.
“Per me sono tutte vincitrici, perché vengono qui per lanciare un messaggio di umanità, per dare visibilità al loro lavoro ma anche all’essere donna. Ecco, questa è la forza delle donne! Sono contenta che il concorso sia diventato davvero internazionale. Abbiamo avuto concorrenti iscritte da 9 paesi. Una gioia per me vedere che la fascia è andata ad una concorrente del Sud America, e che tra le vincitrici ci sia anche una signora del mio paese, la Romania”, ha dichiarato Elena Rodica Rotaru, organizzatrice ed ideatrice dell’evento.
Membri della Giuria.
Livia Malcangio, Direttrice Relazioni Internazionali - Segretariato World Summit Premi Nobel per la Pace, presidente della giuria, ha raccontato così la competizione: “Una giornata fantastica, abbiamo avuto delle concorrenti meravigliose, provenienti da vari paesi. Ci sono stati momenti di commozione, ma anche di divertimento, con la lettura di poesie, teatro, ballo. Il lavoro che loro svolgono è fondamentale, in un paese come il nostro, dove l’età media della popolazione è molto alta”.
I criteri di valutazione sono stati la presenza scenica, l’originalità, la creatività e l’ingegno. La giuria è stata composta, oltre a Livia Malcangio, da: Marcia Sedoc (cantante, attivista per i diritti delle donne), Michelangelo Letizia (giornalista PaeseRoma), Dott. Roberto Rosati (Medico, Dentalcare), Massimo Meschino (patron del concorso "Una Ragazza, un Ragazzo, un Bambino per lo Spettacolo"- e promotore dell’inclusione sociale), Zoriana Belei (Miss Badante Web 2021), Roberto Mercuri (co - fondatore FashionLuxury.info).
Ionela Mihaela Dumitru, consulente fiscale che svolge da anni campagne di informazioni sui diritti delle badanti, in qualità di presidente della giuria Web, ha annunciato così la vincitrice: “Olesea Ciubotaru, della Repubblica Moldavia, ha vinto, con 19 punti, la gara online. Voglio sottolineare che hanno partecipato signore da sette nazioni: Ucraina, Romania, Albania, Rep. Moldavia, Georgia e Perù. Il nostro compito non è stato per niente facile. Ringrazio tutte le partecipanti, e soprattutto alla signora Elena Rodica Rotaru che ha dato atto di questa opportunità di valorizzare questo lavoro difficile, della badante”. Dalla giuria web hanno fatto parte anche Marianna Soronevych, giornalista ucraina (Gazeta Ukrainska) e Rodica Ciobotaru, assistente familiare e collaboratrice di testate romene.
Ecco i premi assegnati: 3° Premio - Una cena presso il Ristorante “Le mille e una notte” offerto dal Ristorante, 2° Premio - Un soggiorno per un fine settimana nel borgo medievale della Sabina a San Polo di Tarano, offerto dall’organizzatrice Elena Rodica Rotaru e lo sponsor Salvatore Braca (presso Holiday House by Elena Rodica Rotaru), 1° Premio WEB e 1° Premio in presenza - Un soggiorno per un fine settimana sulla splendida Isola di Ventotene, offerto da Pandataria Film e Elena Rodica Rotaru. Nell’ambito del concorso sono state assegnate anche delle fasce di accesso alla finale regionale Lazio del Concorso Nazionale "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" nella categoria OVER consegnate a: Elisangela Dos Santos Santana, Ana Dragan, Natalya Zhovnir. Inoltre è stata consegnata la fascia di accesso diretto alla finale nazionale del suddetto concorso, che si svolgerà dal 1 al 3 dicembre p.v. a Fiuggi (FR), a ZORIANA BELEI che rappresenterà la regione Emilia Romagna per la categoria LADY.
Sponsor: Pandataria Film, Dentalcare, Pasticceria Cardone 1846 Bagnara Calabra, Elena Rodica Rotaru Fashion, Hairstyle by Bacanu Marilena, Ristorante “Le Mille e una notte”, C4 Premiazione di Roberto Costantini (Guidonia)
Partner Media: Paese Roma Quotidiano, Fashionluxury.info, LikaRotaruFashion
Ufficio Stampa: Media XTE/ Miruna Cajvaneanu
Dj e foto di Lilian Ioniță.
Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
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WATCHING IT COME TRUE, IT'S TAKING OVER YOU, OH, THIS IS THE GREATEST SHOW
Raggiunta una certa età è inevitabile che si acquisisca anche consapevolezza nella gestione del denaro. Per quel che mi riguarda, posso senz’altro dire di essere diventata finanziariamente avveduta ed economicamente oculata: per esempio, nel portafoglio tutte le mie banconote sono ordinate dal taglio più grande a quello più piccolo e scusate se è poco.
What's it like to brag about raking in dollars
Pertanto, consapevole che John Maynard Keyens non può che spicciarmi casa, quando ho visto il prezzo dissennato del biglietto per Taylor Swift: The Eras Tour, ben venti euro, che al cambio odierno sono sempre venti euro, ho detto: “Mi par giusto! Più che giusto, mi par doveroso. Posso aggiungerci financo una cistifellea, o qualsiasi altro organo semi vitale, chemmefrega. Taylor, che, ti serve un rene? Un pezzettino di fegato? Ho fatto le analisi adesso e i trigliceridi ce li ho a posto”. Perché ormai è chiaro che, per rispondere al quesito ontologico posto da Francesco Gabbani, “per un motivo in fondo esisterò”, il mio motivo è quello di dare soldi a Taylor Swift.
I forgot that you existed
Così, più leggera di venti sacchi ma priva di richieste di riporre i miei organi nei sacri canopi, mi sono recata al cinematografo armata soltanto del timore che, durando la proiezione tre ore, a un certo punto i jeans potessero premermi sulla vescica e dunque compromettere il godimento di questa storica esperienza. Perché non so se ci rendiamo conto: dopo dodici-anni-dodici in cui Taylor forgot that we existed, ci becchiamo addirittura il film-concerto al cinema. Di tutti gli eventi accaduti e che accadranno negli anni ’20 di questo secolo, questo è senza dubbio il più improbabile, e pertanto decisamente epocale: per forza di cose lo racconteremo ai nostri figli (non io), ai nostri nipoti (non io), ai nostri gatti (io).
It turned into something bigger
Ora, considerato il prezzo del biglietto pari al PIL del Principato di Andorra, credevo — e un po’ speravo — che in sala fossimo solo quelli che vedevo prenotati nell’app, cioè tre compresa me. Alla fine eravamo una ventina, cifra piuttosto standard per una proiezione pomeridiana, e per la prima volta in vita mia sono stata contenta di questo “affollamento”. Perché un po’ come con le fiere dei fumetti, dove per qualche giorno l’anno sento di essere davvero tra la mia gente, per una sera ho potuto sperimentare dal vivo quel senso di comunità nata intorno alla bionda gattara che per quattordici anni ho vissuto soltanto online. E sì, sì, ero al Mediolanum Forum e tutto, ma all’epoca il culto devozionale della divinità swiftiana era appena agli albori e la cosa si esauriva un po’ nell’ognuno per sé. Ricordo che nel bagno dell’autogrill sulla strada del ritorno c’era una ragazza con un 13 disegnato sulla mano, e io, con un 13 a mia volta, mi sono limitata a registrare l’informazione senza dirle nulla, poi pentendomene. In effetti non ho detto nulla manco ad Andrea Swift che a un certo punto mi sono trovata di fianco nel parterre, e quello è tutto un altro tipo di pentimento.
Adesso, invece, il taylorismo è un’altra cosa, enorme e superlativa: è Charizard livello 100, è l’eruzione del Krakatoa del 1883, sono i tre ettari cubici di denaro nel deposito di Zio Paperone, è il caffè della signora Pina a 3.000 gradi Fahrenheit.
So make the friendship bracelets, take the moment and taste it
Alcune ragazze nella mia stessa fila erano venute preparate, con una congerie di friendship bracelets da soddisfare il fabbisogno della Repubblica di San Marino, castelli compresi, e il loro invito a scambiarli, in una sala fino a quel momento tipicamente normale, ha acceso una miccia di interazioni tra perfette sconosciute che però, in quel momento, parevano amiche da sempre. È stato proprio come alle fiere del fumetto, in cui quando ci si incontra tra cosplayer, ma anche tra cosplayer e persone in borghese, si saltano i convenevoli e le frasi di circostanza e si arriva subito a parlare del sugo della storia di manzoniana memoria, che per me è ciò che nutre le persone in senso spirituale: i loro film, i loro libri, le loro serie, i loro personaggi preferiti, la loro musica. E perciò via, quando avete iniziato a seguirla io da Midnights ma mi sono proprio innamorata io sono affezionata a Speak Now perché è il primo suo album che ho atteso qual è il vostro album preferito qual è la vostra canzone preferita ma è vero che hanno tagliato Long Live e The Archer ma ci sarete a San Siro io l’anno prossimo ho la maturità spero non mi capiti proprio il giorno dopo voi avete avuto problemi a prendere i biglietti mio fratello ascolta il mentecatto™️ Kanye mio fratello invece è metallaro ma davanti a Fearless si toglie proprio il cappello…
Poi vabbè, che, non lo dici che stavi ad Assago nel 2011 e non le racconti le circostanze che hanno fatto sì che riuscissi a darle il cinque? Lì mi sono sentita come nonno Simpson sotto l’albero dei limoni che illustra alla gioventù i gloriosi tempi andati, e per uno strepitoso momento sono stata la persona più importante di tutta la fila M.
Ora, poiché il film mi ha presa alla sprovvista (ma per il concerto sarò prontissima) non avevo preparato alcun braccialetto, e anche se mi sono sentita in colpa a non aver nulla da scambiare me ne hanno comunque regalati due e il mio cuoricino è aumentato di tredici taglie. Cioè, non è meraviglioso? In altre circostanze ‘sta cosa mi avrebbe comportato soltanto una banale diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica.
Are you ready for it?
Ridendo e sclerando, a un certo punto si sono spente le luci. Una rapidissima richiesta di ammenda per tutti i tuoi peccati perché sai che il rischio di restarci è altissimo, e via che si parte.
Ora, io di questo tour avevo visto soltanto poche clip, per un motivo: perché me veniva da rosicà, dato che ancora non erano uscite le date italiane e temevo che non sarebbero uscite mai. Quindi si può dire che tutto quello che ho visto, l’ho visto lì per la prima volta. In ultra HD. Su un megaschermo. In Dolby surround.
I don't wanna look at anything else now that I saw you
E adesso posso proprio dire che questo tour è una cosa mostruosa, nel senso etimologico originale: un prodigio, un portento, qualcosa che trascende i confini dell’umano. Perché diciamolo, Taylor che per tre ore ininterrotte se la canta, se la suona e se la balla, in uno spettacolo che ripercorre diciassette anni di carriera e dieci album, attiene più all’empireo che al terreno dove siamo collocati io e voi. In effetti, la domanda su come sia possibile che apparteniamo alla stessa specie Homo sapiens un po’ te la poni.
The crowds in the stands went wild
Ma voi cantate? Perché noi volevamo cantare, hanno chiesto le ragazze della mia fila, come a volersi giustificare preventivamente di quello che stava per accadere. La risposta è stata un sì più che mai lapalissiano.
Senza che uno potesse aspettarsi nulla di meno, alle prime note di Cruel Summer la sala si è trasformata in uno stadio - una sorta di piccola prova generale per l’anno prossimo, solo che quella volta sarà finalmente dal vivo (sto scrivendo queste righe su una barella di pronto soccorso perché una sincope mi ha fatto cascare giù come una dama vittoriana, quindi più che altro mi auguro da viva).
Got a feelin' your electric touch could fill this ghost town up with life
Abbiamo cantato, abbiamo tenuto il tempo, abbiamo interagito e scherzato tra di noi, e quando l’intera sala ha battuto le mani in sincronia dopo “When you know you're about to cry” di You Belong With Me, e ha fatto il cuore in Fearless, e quando ha mostrato allo schermo i friendship bracelets durante il bridge di You’re On Your Own, Kid, ecco, è stato davvero tanto bello.
E mi rendo conto della fortuna di aver trovato una sala viva e partecipe ma tutto sommato ammodo, perché ho visto testimonianze sui social di gente che ha dovuto passare tre ore in compagnia di scimmie urlatrici in gita sociale al mercato del pesce di San Benedetto del Tronto. In quel caso, forse avreste letto di me non sul blog ma sulle pagine della cronaca nera.
I had a marvelous time
E poi niente, a un certo punto si sono riaccese le luci, anche se io sarei volentieri rimasta lì a oltranza — mi fosse venuto in mente avrei invocato “Diritto di asilo!” come Quasimodo sulla balconata di Notre Dame. Già tornare al mondo reale dopo essere stata al cinema per me è traumatico in genere, figuriamoci tornare al mondo reale dopo tre ore di Taylor Swift formato maxi.
Ma vabbè, ora non mi resta che tenere duro durante i nove mesi che mancano alle due tappe italiane dell’Eras Tour, con Taylor che ritorna in Italia per la prima volta dopo, vedi tu il caso, tredici anni. E se per un film stavamo messi così, possa Iddio avere pietà dell'anima di chi dovrà, mmmh, tollerarci...
**** Le mie recensioni agli album:
Red dead revolution
‘Cause she’s still preoccupied with 19… 19… 1989
(Frankly, me dear, I do and I don’t give a damn about my bad) reputation
(If you wanna be my) lover
That’s all folk(lore)
Quoth the raven, “evermore”
Once upon a midnight dreary, while I pondered, weak and weary
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L'albero della cuccagna
Nutrimenti dell'arte
Achille Bonito Oliva
Analisi storica Guido Guerzoni
Skira, Milano 2017, 254 pagine,brossura, 151 ill.a colori, 24x28cm, ISBN 9788857237107
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Nell’immaginario collettivo la Cuccagna rappresenta il paese dell’abbondanza e il luogo del divertimento per antonomasia.
Il gioco che da questo mito prende il nome ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare. Simbolo di gioia e prosperità – ma anche della fatica e dell’impegno indispensabili a ottenerle – questa immagine è comune a tutte le culture europee, ed è presente nelle sue diverse varianti tanto nei riti diffusi sulle sponde del Mediterraneo, quanto nelle saghe nordiche. Molteplici sono i riferimenti concettuali che conferiscono a questa icona specifica un valore d’identità condivisa, che accomuna civiltà tra loro anche distanti. L’albero della cuccagna è, dunque, identificabile come motivo iconografico capace di una funzione narrativa e interpretativa del presente globalizzato, ma anche come metafora utile a generare riflessioni sul tema dell’alimentazione e della giustizia sociale. Attraverso un innovativo progetto espositivo in progress, partito nell’ambito di EXPO 2015 e conclusosi nel 2017, Achille Bonito Oliva ha selezionato 45 artisti per realizzare opere ispirate al tema arcaico dell’albero della cuccagna, costruendo una mostra diffusa su tutto il territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che ha coinvolto musei e fondazioni pubbliche e private. Nel libro l'installazione luminosa di Giovanni Albanese, la “camera a olio” di Per Barclay, la quercia di Gianfranco Baruchello, le opulenze contraddittorie e inquietanti di Bertozzi e Casoni, per arrivare a una varietà di punti di vista con Marzia Migliora, Goldschmied &Chiari, Alfredo Jaar, Sislej Xhafa, Patrick Tuttofuoco, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ontani, Mimmo Paladino.
L’esperienza curatoriale ed espositiva, per molti versi straordinaria, di questa mostra è ora raccolta nel volume italiano/inglese edito da Skira che, accanto al saggio del curatore e a un’analisi storica firmata da Guido Guerzoni, documenta le 45 opere attraverso i contributi critici di professionisti del mondo della cultura contemporanea (critici, storici dell’arte, direttori di museo e curatori indipendenti) e la segnalazione delle innumerevoli collaborazioni e sponsorizzazioni – pubbliche e private – che hanno supportato artisti e musei.
Mostra 25 settembre 2015 - 10 marzo 2017 Oltre 40 sedi in Italia
23/06/24
#art exibition catalogue#Achille Bonito Oliva#45 artisti#albero della cuccagna#Patrick Tuttofuoco#Mimmo Paladino#Michelangelo Pistoletto#Luigi Ontani#Alfredo Jaar#Per Barclay#Marzia Migliora#rare books#art books#fashionbooksmilano
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[👺👹☠️💩👺👹☠️💩👺👹☠️💩]
La morte non fa nessuno un santo.
Oltre alle condoglianze, però, non può mancare una lucida analisi storica su cosa abbia rappresentato Berlusconi negli ultimi 35 anni: dalla decadenza culturale alla corruzione, nepotismo, favoritismo e mafie, cose che hanno lasciato il segno nella società contemporanea in cui viviamo.
Death does not make anyone a saint. In addition to condolences, however, a lucid historical analysis of what Berlusconi has represented in the last 35 years cannot be missing: from cultural decadence to corruption, nepotism, favoritism and mafias, things that have left their mark on the contemporary society in which we live.
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ORA ULTIMA 🆘 Generali e Natixis: un matrimonio di convenienza? Chi ci guadagnerà di più? https://www.oraultima.com/generali-natixis/
Un'alleanza strategica o un semplice gioco di potere? Generali e Natixis hanno annunciato la loro intenzione di fondere le rispettive divisioni di asset management. Ma quali sono le reali motivazioni che hanno spinto questi due giganti della finanza a stringere questa alleanza? Si tratta di una mossa strategica per fronteggiare la crescente concorrenza o di un semplice gioco di potere? I sindacati, preoccupati per le conseguenze di questa operazione, hanno chiesto più tempo per valutare l'impatto sull'occupazione e sui servizi offerti. Vuoi saperne di più su questa importante operazione e capire come potrebbe influenzare il tuo portafoglio? Visita ora il sito oraultima.com e leggi l'articolo completo!
❓ Cosa ne pensi? Credi che questa unione sia destinata a durare o è destinata a naufragare? Condividi la tua opinione nei commenti qui sotto! 👇
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L'analisi etnolinguistica delle culture della Corea e dell'Uzbekistan è uno studio comparativo attraverso i valori storici, sociali e culturali
Nota: Questa ricerca sarà dedicata allo studio comparativo delle caratteristiche etnolinguistiche delle culture di Corea e Uzbekistan. Analizza come il progresso storico, la struttura sociale e i valori culturali di entrambi i popoli siano espressi attrav
Nota: Questa ricerca sarà dedicata allo studio comparativo delle caratteristiche etnolinguistiche delle culture di Corea e Uzbekistan. Analizza come il progresso storico, la struttura sociale e i valori culturali di entrambi i popoli siano espressi attraverso la lingua. Nel corso dello studio, le unità linguistiche che riflettono costumi, rituali, credenze e segni simbolici nazionali vengono…
#analisi etnolinguistica#comunicazione interculturale#cooperazione culturale#cooperazione diplomatica#cooperazione linguistica.#Corea#cultura coreana#Cultura e Tradizione#cultura uzbeka#educazione e lingua#educazione linguistica#etnolinguistica#famiglia linguistica#Google News#Grande Via della Seta#https://alessandria.today/#italianewsmedia.com#lingua coreana#lingua e tradizioni#lingua uzbeka#linguaggio e cultura#Linguaggio Simbolico#linguistica comparativa#linguistica sociale#linguistica storica#numeri simbolici#numero 4 sfortuna#numero 7 sacro#numero 9 perfezione#patrimonio culturale
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delitti di provincia: i misteri di alleghe
I Misteri di Alleghe sono una serie di eventi tragici e inquietanti avvenuti tra gli anni ’30 e ’40, che videro il piccolo borgo di montagna protagonista di una scia di morti sospette, ufficialmente archiviate come suicidi ma avvolte da un alone di dubbio e mistero. Un intreccio di passioni, segreti di famiglia e ipotesi mai confermate, che sembra emergere dalle acque gelide del lago di Alleghe,…
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Ancora sul 1 Salone Internazionale dei Comics di Bordighera
Ancora sul 1° Salone Internazionale dei Comics di Bordighera https://ift.tt/OmWAzJE Fonte: Guida al Fumetto Italiano Fonte: Guida al Fumetto Italiano Fonte: Guida al Fumetto Italiano Fonte: Guida al Fumetto Italiano I tempi quindi sembrarono a Romano Calisi maturi per organizzare a Bordighera, ridente cittadina della “riviera” ligure, il 21 e 22 febbraio del 1965 un grandioso “simposio” di carattere universitario sul tema dei “comics” (la definizione americana delle pagine a fumetti). Tant’è che l’iniziativa prese il nome di: 1° Salone Internazionale dei Comics. Il successo fu strepitoso. Accorsero al “meeting” giovani intellettuali, in maggioranza di estrazione universitaria, ma anche giornalisti e studiosi della comunicazione, che proposero al pubblico presente, ma soprattutto a quello che leggeva i resoconti che la stampa di tutto il mondo aveva dedicato all’evento, un’analisi storica del mondo dei comics completamente revisionata rispetto ai giudizi negativi del passato. Attraverso una serie di relazioni e di dibattiti fu portato per la prima volta alla ribalta internazionale il ruolo avuto dai comics nella società moderna e soprattutto come questo moderno mezzo di comunicazione poteva rappresentare un test validissimo, insieme ad altri, per conoscere meglio le tendenze e gli umori delle vaste masse di lettori che ne rappresentavano la sconfinata platea non solo giovanile. Raccolse consensi la mia mostra storica dedicata ai comics; seppi solo dopo che era stata la prima in Europa a trattare in modo organico la storia dei comics ed una delle prime al mondo. Rinaldo Traini, Tanto per ricordare il Salone, afNews, 30 luglio 2007 Francia e Italia arrivano a costruire una sinergia operativa e d’intenti nell’organizzazione e nella realizzazione del “Primo Salone Internazionale dei Comics” tenutosi a Bordighera nel 1965; CELEG e Istituto di Pedagogia dell’Università di Roma uniscono le proprie forze per creare uno spazio di discussione con l’obiettivo di documentare attraverso varie chiavi di lettura cos’è stato, cos’è, e cosa sarà il fumetto. Una tabella esplicativa delle relazioni e degli interventi può dare un’idea del clima serio ed erudito dell’evento e dell’ampio ventaglio di proposte teoriche. Alain Resnais riesce a portare al Salone Al Capp, l’autore della striscia Li’l Abner che John Steinbeck ha definito il più grande scrittore contemporaneo; e proprio il resoconto del fumettista per il settimanale Life Magazine descrive con esattezza quel cortocircuito tra fumetti e studiosi che nell’ansia di un riconoscimento artistico e intellettuale arrivano spesso a soffocare l’essenziale dimensione del divertimento dello spettacolo a fumetti. Sotto il titolo «La mia vita come un mito immortale: come Li’l Abner divenne la delizia degli intellettuali» compare un disegno di Capp che bene esprime l’atmosfera testosteronica del salone. L’autore, attonito e disambientato, ciondola con le braccia penzoloni in mezzo a una selva di intellettuali. I dotti ed eruditi professori sono vestiti senza classe alcuna, e in ogni caso gesticolano in maniera incontrollata. […] Il racconto di Al Capp è sferzante e fulminante. Fin dall’attacco prende le distanze dal mondo intellettuale europeo: “Non ho mai visto un film della Nouvelle Vague francese, perché sono convinto che siano delle sceneggiature di film con Doris Day, girate e montate al contrario: iniziano con Rock Hudson che salta fuori dal letto di Doris Day e passa tutto il tempo a parlare per rifiutare l’inganno con cui lei ce lo vorrà trascinare”. […] A detta di Capp, gli intellettuali riunitisi a convegno a Bordighera sono tutti maschi e incomprensibili. Brandiscono un linguaggio elitario e specialistico che sembra volto a nascondere il senso di quello che dicono. Le domande che gli vengono fatte, puntualmente trascritte nell’articolo per «Life», sono lunghissime e non richiedono risposta: esprimono opinioni e analisi, sempre fuori bersaglio, cui il fumettista riesce a rispondere solo a monosillabi.
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"La storiografia, in accordo col suo carattere giornalistico sempre più marcato, diffonde, in base alle sue esposizioni in forma di reportage, l'insidiosa parvenza di una analisi storica obiettiva e confonde così del tutto la meditazione storica"
-Heidegger. (Dall'evento, par. 76)
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ci siamo persi
La condizione attuale della nostra classe politica si presenta come un complesso mosaico di visioni distorte e fratturate.
Viviamo in un'epoca di grande confusione, in cui la nostra classe politica sembra affetta da gravi difetti visivi.
Questa metafora ci aiuta a comprendere meglio la situazione attuale: i nostri governanti appaiono miopi, incapaci di guardare oltre il presente; ipermetropici, non riuscendo a mettere a fuoco le questioni più vicine; e presbiti, perdendo di vista l'importanza della nostra storia recente.
Questa combinazione di difetti ha creato una visione distorta della realtà, dove problemi urgenti si mescolano a crisi temporanee, rendendo difficile affrontare seriamente le sfide che ci attendono. In primo luogo, dobbiamo considerare la miopia della nostra classe dirigente.
La incapacità di proiettarsi nel futuro ha effetti devastanti sulle politiche pubbliche.
I leader politici sembrano spesso più interessati a raccogliere consensi immediati piuttosto che a implementare misure lungimiranti.
Sempre più è netta la distanza fra chi decide, la classe politica, e i cittadini che subiscono senza poter dire la sua.
Questo comportamento genera una serie di emergenze che potrebbero essere evitate se solo ci fosse una vera partecipazione democratica e una seria pianificazione strategica.
L'assenza di una visione a lungo termine non solo compromette il benessere attuale, ma mette a rischio anche il futuro delle nuove generazioni. D'altro canto, l'ipermetropia ci impedisce di vedere i problemi più vicini e urgenti.
Spesso, le politiche adottate dalla nostra classe politica sembrano ignorare le reali necessità dei cittadini.
Invece di affrontare questioni fondamentali come la disoccupazione, l'istruzione e la sanità, si dedica troppo tempo a dibattere su temi superficiali e ai propri interessi.
Questa disconnessione tra la classe politica e la società è preoccupante e dimostra una mancanza di ascolto che non possiamo più permetterci. In aggiunta, c'è la questione della presbiopia, che simboleggia il nostro oblio del passato.
La storia dell'umanità, ricca di eventi drammatici e significativi, viene spesso dimenticata o trascurata.
La nostra storia è fatta di fratricidi, migrazioni e immigrazioni, di invasioni, guerre e rivoluzioni, che hanno segnato il nostro percorso e offrono insegnamenti preziosi per il presente.
Tuttavia, sembra che siamo incapaci di riconoscere e apprendere da questi avvenimenti storici.
Questa "memoria corta" non solo ci allontana dalle nostre radici, ma limita anche la nostra capacità di analisi critica. La superficialità con cui osserviamo i fenomeni contemporanei deriva, in parte, dalla mancanza di educazione storica.
Non possiamo pretendere di affrontare le sfide moderne se non comprendiamo appieno le origini delle dinamiche sociali e culturali che ci circondano.
È fondamentale promuovere una cultura del pensiero critico, che incoraggi ogni individuo a interrogarsi, a mettere in discussione le proprie convinzioni e ad approfondire la propria conoscenza.
Solo così potremo prepararci ad affrontare il futuro con maggiore consapevolezza. Per migliorarci, è essenziale facilitare il dialogo tra diverse culture e generazioni.
Attraverso lo scambio di esperienze e prospettive, possiamo costruire un quadro più chiaro e completo della realtà.
Dobbiamo superare barriere, pregiudizi e posizioni rigide, affinché ognuno possa contribuire al dibattito collettivo.
Coltivare la curiosità intellettuale e promuovere l'apertura mentale sono passi necessari per una comprensione più profonda degli eventi e delle loro cause. In conclusione, ci siamo persi lungo la strada sia a livello individuale che collettivo.
La nostra classe politica deve riconoscere i propri limiti e impegnarsi a superare questa miopia, ipermetropia e presbiopia, mentre noi cittadini dobbiamo risvegliare il nostro pensiero critico, la nostra coscienza storica e sociale.
Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un atteggiamento critico potremo costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire.
#democrazia#partecipazione#capacità critica#memoria corta#memoria storica#pensiero critico#difetti visivi
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Lo scenario crypto nelle ultime settimane ha due caratteristiche principali: la volatilità e il fatto che, in questa fase di calo generale dei prezzi, ci sono state alcune eccezioni tra le altcoin, come nel caso di AAVE (AAVE). Nella giornata di ieri, AAVE ha registrato una crescita del 20% e attualmente quota 378 USDT - oggi acquistabile su Bybit con BONUS di 1000$. AAVE a +78% in Dicembre In un dicembre caratterizzato da molte crypto con segno rosso mensile, AAVE sta registrando una crescita del 78%, che segue il +48% di novembre. La performance da inizio anno si attesta a un +248%, in linea con il +109% registrato alla chiusura del 2023. Due fattori Dietro il Rialzo Il rialzo di AAVE è spinto da due fattori principali. Il primo è legato al progetto DeFi della famiglia Trump, noto come World Liberty Financial (WLFI), che ha connessioni dirette anche con l'elezione di Trump alla Casa Bianca e il cambio di politica verso le crypto. 1. Progetto WLFI del clan Trump Il progetto WLFI prevede di utilizzare l’infrastruttura di AAVE come protocollo di lending, permettendo agli utenti di depositare fondi e guadagnare rendimenti variabili. Questo approccio è simile a quello già adottato da AAVE, una delle principali piattaforme DeFi nel settore. Inoltre, la società WLFI ha effettuato acquisti significativi di crypto, tra cui 10 milioni di dollari in Ethereum, oltre a investimenti in AAVE, Chainlink e ONDO, di cui abbiamo recentemente analizzato. 2. Conflitto tra AAVE e Polygon Il secondo fattore è legato a un conflitto tra AAVE e Polygon, conclusosi a favore di AAVE, come potete leggere in questo approfondimento di Gianluca Grossi. Polygon aveva avviato una discussione nella sua DAO per riutilizzare le riserve di stablecoin, ma questa proposta ha evidenziato vulnerabilità legate alle stablecoin bridged con Polygon. AAVE, che rappresenta circa il 40% del total value locked (TVL) su Polygon, ha esercitato pressioni per il ritiro di questa proposta, che è stata successivamente abbandonata, sebbene accompagnata da critiche. Analisi del Grafico Mensile di AAVE AAVE (AAVE) .- Dicembre Monhtly 2024 Sul grafico mensile di AAVE, possiamo osservare la sua panoramica storica. Nel maggio 2021, AAVE ha raggiunto il suo ATH (All-Time High) di 668 USDT, da cui è iniziata una lunga fase di ritracciamento che ha portato a un bearish trend primario, culminato in un minimo di 45,60 USDT a giugno 2022. Concentrandoci sugli ultimi mesi, vediamo che la fase rialzista iniziata ad agosto ha portato al breakout della resistenza a 150 USDT, consolidato durante il boom di novembre, coinciso con l’elezione di Trump. Osservando il grafico, si nota che AAVE, con la sua gamba rialzista di dicembre, ha infranto una resistenza chiave evidenziata nell’analisi del 12 dicembre, di cui riportiamo un passaggio significativo. … la resistenza principale a 360 USDT. Questo livello corrisponde al 50% dei ritracciamenti di Fibonacci del vettore che va dall’ATH fino al minimo a 45,60 USDT. L’eventuale breakout porterebbe AAVE in un’area favorevole per il possibile inizio di un bullish trend di lungo termine. L’obiettivo successivo sarebbe un arrivo verso l’area dei 520 – 530 USDT. Alessandro Lavarello – Trader professionista e analista di Criptovaluta.it Questo passaggio è totalmente valido: ora AAVE deve confermare il superamento della resistenza con una chiusura mensile sopra i 360 USDT. Dicembre si sta mostrando particolarmente volatile, e anche AAVE ha subito una correzione nei giorni scorsi. Movimenti di AAVE sul breve termine Dicembre si sta mostrando particolarmente volatile, e anche AAVE ha subito una correzione nei giorni scorsi. AAAVE (AAVE) - daily 24 dicembre 2024 Il prezzo di AAVE è sceso fino all’area di supporto a 270 USDT venerdì 20, per poi avviare una fase di rimbalzo., come si può osservare dal grafico daily. Anche questo livello era stato evidenziato nell’analisi del 12 dicembre: ..prima area di supporto tra 275 e 270 USDT. Alessandro Lavarello – Trader professionista e analista di Criptovaluta.it Obiettivi di Breve Periodo Sul breve termine, AAVE deve puntare a superare i 400 USDT. I prossimi obiettivi tecnici sono: - Primo obiettivo: area 440 USDT. - Secondo obiettivo: area 475 USDT. Read the full article
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