#Tutto a te mi guida
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sayitaliano · 13 days ago
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Ciao, grazie del tuo consiglio non mi aspettavo che rispondevi così. Mi hanno sempre detto che non so fare niente e adesso sono qui non so com'è andare avanti penso ancora al passato ( mi madre mi ha detto di avere residenza nella vita ha detto di diventare ma non ci riesco). I professori mi prendevano in giro dicendo che non sarò niente da grande e anche al lavoro dicono che sono stupida e non so parlare o sono lenta nel capire o non sono sveglia. Ho troppi problemi e vorrei cambiare ma sono svogliata o triste e non so come cambiare . non dico tutto preferisco scrivere in privato se è posisbile?
Vorrei cambiare tante cose sto cercando di cambiare ma non so da dove inizare
Comincia col prenderti del tempo per stare con te stessa e capire te stessa. Non sei la persona che vedono gli altri, quelli che non ti conoscono davvero. E forse anche tu hai smesso di conoscerti ed ascoltarti per ascoltare gli altri... per questo ora tutto sembra difficile e non sai cosa fare: è normale. Non sentirti in colpa, hai fatto ciò che hai potuto per andare avanti e sopravvivere. Abbiamo bisogno di conferme, di supporto, ma spesso gli altri non vedono noi, vedono rilessi di loro stessi e delle loro paure ed ansie. E questo non ci è di aiuto.
Non sono una psicologa, e non so se davvero posso aiutarti in questo senso: sto lavorando su me stessa in prima persona, quello che posso offrire (come faccio su questo blog @loveyourlovelysoul) è solo un po' di supporto e condividere quello che sto imparando. Però, se lo ritieni opportuno, invece di un tutor, prova a parlare con qualcuno che ne capisce di psicologia. Potrebbe davvero aiutarti a risolvere un po' di problemi interni e ritrovare la tua strada. E la voglia di andare avanti, dopo aver capito cos'è davvero che ti blocca nel passato e non ti fa stare nel presente, dove sei ora. Forse la paura di non essere abbastanza, come dicevamo? E di non farcela? A volte ci chiudiamo e risultiamo "lenti" agli occhi degli altri, ma sono solo le nostre paure come ti dicevo prima, che prendono il sopravvento. E non sempre è facile riconoscerle e controllarle. E sono paure... ci vuole tanta determinazione e coraggio per affrontarle, perché si presentano nei modi più impensabili. Per questo ti consiglio di parlarne con qualcuno che ne sa: avere una guida e non farlo da soli è molto importante; stare soli potrebbe isolarci ancora di più e far peggiorare tutto. Non fraintendermi, tu sei più forte di quello che credi, e si vede dalla tua voglia di voler voltare pagina e ricominciare nonostante ci sia questa paura di non essere "abbastanza" o "come ti vogliono gli altri" (non devi esserlo, devi essere solo te stessa, sei già perfetta così e non è una frase fatta... devi "solo" ritrovarti e crederci). Ma non per questo devi affrontare tutto da sola. E non sei svogliata, secondo me, assolutamente: sei solo bloccata da come ti hanno vista gli altri e come continuano a vederti (credo che ora sia solo l'esperienza del passato coi tuoi professori che ti blocca e si sia riproponendo a lavoro nelle definizioni dei tuoi colleghi/capi). E dalle aspettative che gli altri hanno in te. Il non sapere cosa fare perché vorresti fare di più (magari per fare felice tua mamma) ma non ci riesci (perché gli altri ti hanno detto e dicono quelle cose non vere), ti sta bloccando in un posto da cui non sai più muoverti. Ed è normale, chi non si sentirebbe così nei tuoi panni? Per questo ti dico di ritrovare te stessa, quella che sei tu secondo la tua opinione e non le aspettative o ciò che vedono gli altri. Solo da lì puoi ricominciare a camminare verso la direzione che davvero vuoi seguire tu (non gli altri). Solo da te stessa. Con coraggio, tenedo le tue paure per mano (soprattutto abbracciando e consolando le versioni più giovani di te, quella che andava a scuola e affrontava quei professori che non so come definire tali ma vabbè e magari anche quella piccola che stava a casa e doveva fare certe cose per sentirsi apprezzata e vista... ?). Piano piano diventerai quello che vuoi, prenderai il tuo posto da protagonista nella tua vita con orgoglio, ma prima devi capire cos'è quello che vuoi tu e qual è il tuo vero posto.
Non arrenderti e davvero datti tempo. Ce ne vuole tantissimo, come di pazienza. E cerca di volerti bene e perdonarti, soprattutti nei giorni più difficili. Stai facendo e hai sempre fatto del tuo meglio, devi esserne fiera.
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lamargi · 24 days ago
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Sempre avuto un rapporto molto forte con mio nipote. Forse perché sostituisce il figlio maschio che non ho avuto.
Lui parla e si confida con me molto più che con suo padre e con sua madre, mia figlia. Mi ha sempre raccontato i suoi sogni, le sue idee, le sue emozioni, i suoi problemi. E, da quando è diventato grande, è a me che racconta le sue cotte e le sue delusioni d’amore.
Il mio tesoro non ha fortuna con le ragazze. Saranno le ragazze d’oggi, che disprezzano i suoi modi gentili, timidi, la sua dolcezza. Quante volte ha pianto raccontandomi dei suoi amori non corrisposti. Eppure non è brutto, è solo impacciato. Da nonna l’ho confortato e incoraggiato. Quante volte l’ho stretto a me e accarezzato.
“Dovrei trovare una ragazza come te, nonna…” mi dice. “Sono solo una vecchia signora…” replico. “Sei bellissima, invece….”
Che tenerezza queste parole. E che piacere notare quando mi guarda, non di rado le gambe, e che tenerezza quando gli faccio capire che mi sono accorta e diventa tutto rosso. E che languore mi viene quando lo abbraccio stretto….e sento che si irrigidisce per evitare di stare troppo a contatto con me….”come vorrei trovare una ragazza che mi abbracci come fai tu, nonna….” “E come vorrei trovartela”, penso, senza dirglielo.
L’ennesima delusione d’amore lo ha fatto proprio soffrire. “nessuna mi vuole, nonna, nessuna mi vorrà mai…” Povera stella, penso, mentre lo stringo al mio petto, gli accarezzo il viso e i capelli, cerco di confortarlo, quanto vorrei dimostrarti il contrario….
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Stiamo andando a un matrimonio di un familiare. Fuori città, ci fermeremo tutti a dormire in hotel. Mio genero guida, mia figlia sonnecchia sul sedile davanti, io e Marco siamo dietro.
È già buio fuori, in auto c’è silenzio. Marco seduto accanto a me sul sedile dietro sembra che insegua i suoi pensieri. Ma ho visto che spesso il suo sguardo è andato sulle mie gambe. Ne sono lusingata, come lo sarebbe ogni donna. Le muovo e le accavallo. La gonna sale. Le scopre. Lui non perde un movimento. Puoi anche fargli vedere il reggicalze, mi dico, che c’è di male, questo ragazzo si deve svegliare….
Avvicino le labbra alle sue orecchie e gli sussurro: “Ma che guardi?” “N..n..niente, nonna”, è la ovvia, ma bugiarda, risposta.
“Ti piacciono le mie calze?”, insisto, provocatrice. Gli prendo la mano, la guido sulle ginocchia, poi sulle cosce. Lascio che gonna e soprabito vi ricadano sopra per nasconderla. Mio genero è assorto nella guida, mia figlia, sua madre, dorme. E Marco continua il viaggio con la mano che accarezza le mie gambe…..
Il matrimonio è noioso come tutte le cerimonie. La folla di parenti mi da la scusa per evitare Marco. Lo guardo ogni tanto, a distanza, solo, un po’ incupito, non simpatizza con nessuna delle altre ragazze presenti. Peraltro tutte brutte o insipide. Loro.
La festa è finita, tutti salutano e vanno via. Noi siamo troppo lontani per rientrare in nottata. Ci hanno riservato una camera in albergo. Una per mia figlia e mio genero, Marco ha la sua, io la mia.
Quando entro, mi sdraio un attimo, a riposare e ..pensare.
Gli scrivo un messaggio: “Marco, tesoro, non riesco a prendere sonno, mi ci vorrebbe una boccata d’aria. Ho paura però da sola a quest’ora. Mi faresti compagnia? Tra dieci minuti giù nella hall?”
Ovviamente risponde di sì. Ma io faccio passare, dieci, poi quindici, poi venti minuti. Alla fine gli scrivo di nuovo, un nuovo messaggio: “ho cambiato idea. Sono stanca. Vieni a trovarmi in camera?”
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Quando bussa gli apro subito. Sbarra gli occhi nel vedere sua nonna accoglierlo in sottoveste. Da quel che è accaduto in macchina in poi non capisce più cosa stia succedendo. Lo faccio sedere sul divanetto che c’è in camera. Sufficientemente piccolo da stargli praticamente addosso. Gli prendo il viso fra le mani, lo costringo a guardarmi negli occhi. “Volevo stare un po’ sola con te” gli dico. Gli faccio appoggiare il viso sul seno. Prendo la sua mano e, stavolta, la guido decisa, non più solo sulle gambe, ma proprio in mezzo alle cosce.
“Pensi sempre che sia bellissima, tesoro?” Un suono strozzato esce dalla sua bocca, a metà fra un sì e un singhiozzo di timidezza.
“Non è vero che nessuna donna ti vuole, amore.” Lo bacio delicatamente sulle labbra. “Ti mostrerò io come ci si comporta con le donne, tesoro. Ti insegnerò io….come si fa l’amore….”
Lo porto sul letto dove si fa spogliare docilmente. Accarezzo il suo corpo. Solo al momento di abbassargli gli slip, il pudore lo trattiene, mi prende il polso. Ma non basta certo questa timida resistenza a fermarmi. Adesso è nudo, e gli accarezzo il pene, duro, grande.
Salgo su di lui mettendomi a cavalcioni. Accarezzo sensualmente il suo petto, i suoi capezzoli, lo sento fremere sotto di me. Mi abbasso su di lui. Quando lo sento penetrarmi mi scappa un gemito di piacere. “Accidenti, nipote, le ragazze di oggi non capiscono proprio niente….” , penso.
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amamiofacciouncasinoo · 2 months ago
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Mamma, Sono passati due anni da quando te ne sei andata, eppure il tempo sembra ancora confuso, come se non sapessi davvero in quale direzione stia andando. A volte mi sembra che siano passati secoli, altre volte mi sembra che tu sia ancora qui, che possa sentire la tua voce, il tuo profumo. Il dolore non svanisce, cambia forma, si nasconde tra le pieghe dei giorni, ma torna, qualche volta, quando meno me lo aspetto. Due anni... Sono stati pieni di vuoti. Il tuo vuoto. Un'assenza che pesa ogni volta che cerco di parlarti e mi accorgo che non posso. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto chiamarti solo per raccontarti qualcosa di banale, per sentire i tuoi consigli, per ridere insieme come facevamo. Ci sono domande che non posso fare a nessuno tranne a te, e la tua assenza le lascia senza risposta. Ma, mamma, voglio anche dirti che sto bene. Ho trovato qualcuno, una persona speciale che mi ha fatto ricominciare, che mi ama davvero, e che è stata una luce nei miei giorni più bui. È stato come rinascere, trovare una nuova speranza, una nuova ragione per andare avanti. Quanto vorrei che tu potessi conoscerlo... sono sicura che ti sarebbe piaciuto così tanto. Ha quella gentilezza e quella profondità che mi fanno pensare che, in qualche modo, tu ci abbia messo lo zampino, che tu mi abbia guidato verso di lui. Sai, quando lo guardo, a volte mi viene da pensare a quanto sarebbe stato bello vedervi insieme, vedere il modo in cui avreste riso e parlato. Mi mancano i tuoi abbracci mamma, ma oggi, sento che la vita mi sta restituendo un po' di quella felicità che credevo perduta per sempre. Se chiudo gli occhi, posso ancora immaginarti accanto a me. Cerco di ricordare ogni dettaglio: la tua voce, le tue mani, il modo in cui mi guardavi quando sapevi che qualcosa non andava, anche quando non dicevo nulla. Ecco, forse è proprio questo che mi manca di più: il modo in cui mi capivi, senza bisogno di parole. So che, in qualche modo, sei ancora qui con me. Lo sento in quei momenti in cui trovo la forza di affrontare le sfide, nei gesti che mi ricordano te, nei sorrisi che nonostante tutto riesco ancora a fare. Ma non posso fare a meno di desiderare di averti ancora qui, in carne ed ossa, solo per un momento, per poterti dire quanto mi manchi e quanto ti voglio bene. Ti porto sempre con me, in ogni pensiero, in ogni battito. La tua assenza è dolorosa, ma il tuo amore è la mia guida. Spero che tu possa sentire tutto ciò che non riesco a dire a parole, tutto quello che il mio cuore vorrebbe comunicarti, ma che resta sospeso tra il cielo e la terra. Ti amo, mamma. E mi manchi. Per Sempre Tua M
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persa-tra-i-miei-pensieri · 9 months ago
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Non penso lo leggerai mai ma ho bisogno di scrivertelo... la verità è che l'unica persona a cui vorrei raccontare ogni cosa resti tu. Ti ho fatto uscire dalla mia vita solo per paura, per gelosia, per paura di soffrire di più nel vederti amare un'altra e invece fa più male sapere di non poterti scrivere più nulla, fa più male non sentire come stai e cosa fai, se hai finito gli esami, se il tuo racconto sta avendo successo, se hai esultato al goal di ieri sera, se hai sfiorato con delicatezza l'astuccio dell'Inter che ti ho regalato quando la nostra squadra ha alzato quella coppa, se per te sarà lo stesso quando ricominceranno i programmi che ci hanno intrattenuto per tutto questo tempo e che ci hanno regalato le risate più belle. Ogni cosa ha perso un po' di entusiasmo da quando abbiamo separato le nostre strade. Mi domando spesso se sei più passato vicino a quella panchina o se la eviti con tutto te stesso per non lasciarti travolgere dai ricordi. Vorrei raccontarti che oggi inizierò finalmente a seguire le lezioni di scuola guida, vorrei raccontarti che non ancora finisco di pulire quelle maledette piastrelle, vorrei raccontarti la disavventura con quello sportello di orientamento lavoro, vorrei raccontarti che ho trovato una casa editrice vicina al mercatino, vorrei raccontarti degli spettacoli che ho visto in questo ultimo mese, vorrei raccontarti delle risate e delle lacrime di questi giorni, vorrei raccontarti anche di averci provato a far entrare qualcun altro nella mia vita e che nessuno ha varcato davvero quella soglia, vorrei dirti che senza te non è lo stesso, vorrei raccontarti delle ultime idee per il mio racconto, vorrei farti vedere il costume che probabilmente indosserò a carnevale, vorrei raccontarti come mi sono ritrovata spesso nella tana dei rubentini, dei commenti di mamma quando vede Inzaghi, vorrei raccontarti che forse anche papà inizia a sostenermi per il racconto a modo suo ti ricordi che temevo di no, vorrei raccontarti che a Pasqua forse andrò nel posto che tanto abbiamo sognato di vedere un giorno si proprio Civita di Bagnoregio, vorrei ridere ancora insieme a te per Crozza, per Paolantoni, per ogni stupidaggine che ci viene in mente, per tentare di batterti al fanta, vorrei scriverti ancora a topo invece di a dopo, vorrei vedere ancora i tuoi occhi furbetti color nocciola tostato come li avevo definiti io, vorrei ancora vedere i tuoi capelli ribelli e sentire la tua risata dolce, vorrei dirti che durante lo spettacolo di Peter Pan per un attimo ho pensato di averti a due posti davanti a me che quel ragazzo da dietro ti somigliava aveva perfino il tuo stesso neo sul collo, avevo il cuore che mi stava scoppiando ci ho davvero sperato che fossi tu anche se era impossibile e poi si è voltato, non eri tu ... Vorrei ammettere e scriverti che mi manchi.
Se solo non mi fossi innamorata di te, se solo non ci fossimo illusi per così tanto tempo ... forse la nostra amicizia sarebbe stata più forte di ogni cosa, forse io e te staremmo ancora parlando delle nostre giornate... Forse io e te saremmo ancora la più bella amicizia che sia esistita nella mia vita.
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scogito · 8 months ago
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Mio padre mi ha insegnato tutto quello che un uomo non dovrebbe essere.
Mia madre mi ha insegnato tutto quello che una donna non dovrebbe fare a se stessa, specialmente dentro la relazione con un uomo.
Osservare i propri genitori come pesci in un acquario, cioè con distacco e oggettività, è fondamentale per capire cosa porti del loro schifo dentro di te.
Questo vale anche nel caso in cui grazie a loro hai assorbito valori autentici e benessere.
Trattandosi comunque di un compito evolutivo, è la parte negativa quella che deve essere trasmutata, perciò va prima di tutto vista, e soltanto dopo puoi scegliere cosa fare di te stesso.
Quando vedi la loro eredità potresti passare diversi anni di guerra interiore e di fallimenti personali. È un processo di maturazione essenziale, che ti porta al punto di rilascio.
Da lì devi ricostruire te stesso.
Di solito coi padri inefficienti è mancata anche una guida, per cui il processo implica spesso il trovare il tuo percorso senza avere la minima idea del come e del dove.
A riguardo sappi prima di tutto che se sei messo lì è perché hai le risorse per farlo, oppure è tuo compito spezzare la catena e trovarle.
Non è facile, non è semplice, ma è per questo che quelli prima di te si sono arresi, e che oggi gli altri pagano le conseguenze anche a causa loro.
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zibaldone-di-pensieri · 5 months ago
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Hai messo like ad uno dei miei ultimi post, quindi eccoti una domanda totalmente random per te ❤️
Che ruolo ha secondo te Dio nella società umana in generale e che ruolo ricopre questa figura nella tua vita privata? (Conto di leggere presto una tua risposta) 🌼
Grazie della domanda, per me questo è un tema importante
Posso dirti che per me ha un ruolo fondamentale, ci credo fermamente, non nascondo che a volte ho avuto dei momenti in cui la fede ha un po' vacillato ma poi mi sono ripreso
Per me Lui è come un padre che ti ascolta, capisce quando hai dei problemi e ti aiuta ad affrontarli, un fratello che non ti lascia e non ti abbandona mai ma è sempre con te, un amico su cui puoi sempre contare quando tutti gli altri se ne vanno, con cui puoi confidarti e dire tutto
Mi ha aiutato spesso e in tanti modi differenti, mi ha dimostrato più volte che lui c'è davvero, mi guarda, mi osserva, mi segue nella vita, mi guida
Vorrei dire tante altre cose, ma per adesso mi fermo qui
Piuttosto, qual è il tuo pensiero in merito invece?
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tizianacerralovetrainer · 9 months ago
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Deus sive Natura
(il Dio secondo Spinoza)
“Smetti di pregare e di batterti il petto!
Quello che voglio che tu faccia è uscire nel mondo per goderti la vita.
Voglio che ti diverta, che canti, che ti diverta e goda di tutto ciò che ho fatto per te.
Smetti di andare in quei templi cupi, bui e freddi che ti sei costruito e che dici che sono la mia casa!
La mia casa è la montagna, è nei boschi, nei fiumi, nei laghi, nelle spiagge. È lì che vivo ed è lì che esprimo il mio amore per te.
Smetti di incolparmi per la tua miserabile vita; non ti ho mai detto che ci fosse niente di sbagliato in te o che eri un peccatore, o che la tua sessualità era una cosa cattiva!
Il sesso è un dono che ti ho fatto e con cui puoi esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua gioia. Quindi non incolparmi per tutto ciò per cui sei stato portato a credere.
Smetti di leggere supposte scritture che non hanno nulla a che fare con me.
Se non riesci a leggermi all'alba, in un paesaggio, negli occhi dei tuoi amici, negli occhi di tuo figlio ...
Non mi troverai in nessun libro!
Fidati di me e smetti di chiedermelo. Mi dirai forse, come fare il mio lavoro?
Smetti di aver paura di me. Non ti giudico, non ti critico, non mi arrabbio, non ti disturbo, non ti punisco. Sono puro amore
Smetti di chiedermi perdono, non c'è niente da perdonare. Se ti ho creato ... ti ho riempito di passioni, limitazioni, piaceri, sentimenti, bisogni, incongruenze ... del libero arbitrio. Come posso biasimarti se rispondi a qualcosa che ti ho messo? Come posso punirti per essere come sei, se sono io quello che ti ha fatto? Pensi che potrei creare un posto per bruciare tutti i miei figli che si comportano male, per il resto dell'eternità?
Che tipo di Dio può farlo?
Dimentica qualsiasi tipo di comandamento, qualsiasi tipo di legge; quelli sono trucchi per manipolarti, per controllarti, che creano solo colpa in te.
Rispetta i tuoi coetanei e non fare ciò che non vuoi per te stesso. Tutto ciò che chiedo è che presti attenzione alla tua vita, che la tua attenzione sia la tua guida.
Mia amata, amato, questa vita non è una prova, né una scala, né un passo nel cammino, né un saggio da mostrare, né un preludio al paradiso. Questa vita è l'unica cosa qui e ora, e l'unica cosa di cui hai bisogno.
Ti ho reso assolutamente libero, non ci sono premi o punizioni, né peccati o virtù, nessuno porta un distintivo, nessuno porta un registro dei buoni e dei cattivi.
Sei assolutamente libero di creare un paradiso o un inferno nella tua vita.
Non potrei dirti se c'è qualcosa dopo questa vita, ma posso darti qualche consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse la tua unica possibilità di godere, di amare, di esistere.
Quindi, se non c'è nulla, allora ti sarà piaciuta l'opportunità che ti ho dato. E se sì, assicurati che non ti chiederò se ti sei comportato bene o male, invece ti chiederò: “Ti è piaciuto? Ti sei divertito Cosa ti è piaciuto di più? Che cosa hai imparato?”
Smetti di credere in me; Credere è opinare, indovinare, immaginare. Non voglio che tu creda in me, voglio che tu mi senta. Voglio che tu mi senta quando baci la tua amata, quando vesti la tua piccola figlia, quando accarezzi il tuo cane, quando fai il bagno in mare.
Smetti di lodarmi, che tipo di Dio egoista pensi che io sia?
Sono annoiato dal fatto che mi lodino, sono stanco di essere ringraziato. Ti senti grato? Dimostralo prendendoti cura di te, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo. Ti senti osservato? sopraffatto? ... Esprimi la tua gioia! Questo è il modo di lodarmi.
Smetti di complicare le cose e di ripetere come un pappagallo ciò che ti è stato insegnato su di me.
L'unica cosa certa è che sei qui, che sei vivo, che questo mondo è pieno di meraviglie.
Perché hai bisogno di ancor più miracoli? Perché così tante spiegazioni?
Non cercarmi fuori, non mi troverai. Cercami dentro ...è lì che sono, battendo in te.”
Baruch Spinoza
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evoluzionemolecolare · 1 year ago
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Sosta al bar per il caffè con figlio al ritorno dalla pista di guida per il patentino del motorino. Due caffè per piacere, e la barista appoggia i piattini sul bancone. Guarda che bei tatuaggi sulle braccia, gli dico. Lei si gira per fare i caffè e lui mi sgancia un "guarda che bel culo piuttosto". Ma figlio mio, secondo te la scelta del bar è stata del tutto casuale o ampiamente premeditata?
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alchimilla · 3 days ago
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La mia vita tra questa vita e l’aldilà ¥ My life between this life and the afterlife
Questa è la straordinaria storia di un amore che continua oltre la morte, di un regalo miracoloso, e di un quarzo magico che spiega tutto questo.
La notte tra il 27 e il 28 ottobre, è la notte in cui gli spiriti degli animali defunti tornano dall’Aldilà, per visitare i luoghi in cui sono vissuti e le persone che più hanno amato.
E questa notte, più di ogni altra notte, è per me e la mia amatissima gatta Miu.
E questa, è la nostra straordinaria storia, che ha superato la morte, e continua nella vita oltre la vita.
In un’eternità solo per noi*
Il 22 gennaio 2024, nel giorno del mio compleanno, la mia straordinaria gatta Miu, mi ha fatto il più grande dei suoi regali: l’impronta della sua zampina.
La mia Miu, è morta il 12 marzo 2021.
Accanto alla sua impronta, c’era anche l’immagine di un cervo.
Inizialmente, non riuscivo a capire che significato potesse avere questa immagine di cervo.
Poi, dopo alcuni mesi, ho finalmente capito.
In un negozio di pietre e cristalli sciamanici, ho trovato un raro e bellissimo quarzo di Lodolite rossa, incastonato in una montatura che conteneva la scultura di un cervo.
Nella descrizione della pietra, era spiegato che il cervo, nello Sciamanesimo, è una guida che accompagna gli spiriti degli animali defunti dall’Aldilà al nostro mondo, facendo proprio da ponte tra i due mondi.
Lo spirito della mia eccezionale Miu, era dunque stato accompagnato dalla guida di un cervo, per passare dall’Aldilà all’Aldiqua, e permetterle di lasciarmi la sua impronta fisica, come regalo per il mio compleanno.
Scoprire questa cosa eccezionale, mi ha lasciato senza parole.
Ed anche avere avuto il dono di poter comprendere questo, è stato un altro incredibile regalo della mia adorata Miu.
Ecco perché, questo magnifico quarzo, ha per me un significato così speciale.
Trovarlo è stato un dono.
Come un dono, è aver condiviso la mia vita con te, Miu, e continuare a condividerla nella vita oltre la vita.
Ti Amo.
Per Sempre*
This is the extraordinary story of a love that continues beyond death, of a miraculous gift, and of a magic quartz that explains it all.
The night between October 27th and 28th is the night when the spirits of deceased animals return from the afterlife, to visit the places where they lived and the people they loved most.
And this night, more than any other night, is for me and my beloved cat Miu.
And this is our extraordinary story, which has overcome death, and continues in life after life.
In an eternity just for us*
On January 22, 2024, on my birthday, my extraordinary cat Miu gave me the greatest of her gifts: the print of her little paw.
My Miu died on March 12, 2021.
Next to her print, there was also the image of a deer.
At first, I couldn't understand what the meaning of this image of a deer could be.
Then, after a few months, I finally understood.
In a shamanic crystal and stone shop, I found a rare and beautiful red Lodolite quartz, set in a mount that contained the sculpture of a deer.
In the description of the stone, it was explained that the deer, in Shamanism, is a guide that accompanies the spirits of deceased animals from the Afterlife to our world, acting as a bridge between the two worlds.
The spirit of my exceptional Miu, had therefore been accompanied by the guide of a deer, to pass from the Afterlife on this side, and allow her to leave me her physical imprint, as a gift for my birthday.
Discovering this exceptional thing, left me speechless.
And also having had the gift of being able to understand this, was another incredible gift from my beloved Miu.
That's why, this magnificent quartz, has such a special meaning for me.
Finding it was a gift.
As a gift, it is to have shared my life with you, Miu, and to continue sharing it in the life beyond life.
I Love You.
Forever*
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stefanoligorio · 30 days ago
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Il Signore Gesù Cristo: sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
Parola del Signore Gesù Cristo (Giovanni 14:6): “Io sono la via, la verità e la vita”.
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Vi è una ‘sapienza’ superiore nella quale sussiste una ‘verità’ assoluta che conduce alla ‘libertà’ vera.
Aforisma di Stefano Ligorio – Sapienza, verità e vita.
Il Signore Gesù Cristo è sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
Aforisma di Stefano Ligorio – Saggezza e sapienza… – Le ‘parole’ che possono ‘piegare’…
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. Matteo 7:13-14.
“State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti dice: <Mi pento>, perdonalo”. Luca 17:3-4.
“Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”. Matteo 6:7-8.
“Ma voi non vi fate chiamare ‘Rabbì’; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato”. Matteo 23:8-12.
“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati. Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia”. Matteo 5:3-11.
“…Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano”. Giovanni 15:1-6.
“La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre! Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Matteo 6:19-24.
“Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato”. Marco 16:15-16.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Giovanni 3:14-21.
“Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua”. Matteo 10:34-36.
“Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà”. Giovanni 12:25-26.
“Beati voi che siete poveri, perché il regno di Dio è vostro. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, e quando vi scacceranno da loro, e vi insulteranno e metteranno al bando il vostro nome come malvagio, a motivo del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei cieli; perché i padri loro facevano lo stesso ai profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti”. Luca 6:20-26.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti”. Matteo 7:12.
“Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell��ultimo giorno. Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; e so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me”. Giovanni 12:44-50.
“Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:5-6.
“Ricordatevi della parola che vi ho detta: <Il servo non è più grande del suo signore>. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”. Giovanni 15:20-21.
“Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli”. Giovanni 15:1-8.
“Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre”. Giovanni 12:44-50.
“In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Nicodemo gli disse: <Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?>. Gesù rispose: <In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: <Bisogna che nasciate di nuovo>. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito>”. Giovanni 3:1-12.
“In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato”. Giovanni 5:19-23.
“Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno”. Giovanni 10:25-30.
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Ma io ve l’ho detto: <Voi mi avete visto, eppure non credete!>. Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato…”. Giovanni 6:35-40.
“…Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio”. Giovanni 3:14-21.
“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito… Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più. Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno…”. Luca 12:22-34.
“In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno”. Giovanni 5:24-30.
“…Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nel cielo, dove ladro non si avvicina e tignola non rode. Perché dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore”. Luca 12:22-34.
“…Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Giovanni 6:35-40.
“Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”. Matteo 10:37-39.
“Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio”. Luca 16:14-15.
“Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia”. Giovanni 15:18-19.
“Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”. Luca 12:47-48.
“E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Luca 16:9-13.
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: <Signore, aprici>. Ed egli vi risponderà: <Io non so da dove venite>. Allora comincerete a dire: <Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!> Ed egli dirà: <Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori…>”. Luca 13:23-30.
“Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa”. Giovanni 15:9-11.
“Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto”. Luca 18:16-18.
“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli”. Matteo 10:32-33.
“Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle”. Matteo 5:39-42.
“In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”. Giovanni 8:34-36.
“Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: <Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza>, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”. Matteo 7:1-5.
“In verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato”. Giovanni 13:20.
“Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti”. Luca 14:12-14.
“Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Giovanni 14:15-21.
“Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non far sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:1-4.
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio”. Giovanni 15:12-15.
“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo”. Matteo 11:25-27.
“Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pane della vita”. Giovanni 6:45-48.
“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande”. Matteo 7:24-27.
“Perché come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Giovanni 5:24-30.
“Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo lavati la faccia, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:16-18.
“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?… Non siate dunque in ansia, dicendo: <Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?>. Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno”. Matteo 6:25-34.
“Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”. Matteo 6:14-15.
“Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio. Quelli che udirono dissero: <Chi dunque può essere salvato?>. Egli rispose: <Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio>”. Luca 18:18-27.
“Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”. Giovanni 13:34-35.
“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”. Matteo 22:36-40.
“Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi”. Luca 6:37-38.
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi...”. Giovanni 15:1-6.
“Se amate quelli che vi amano, quale grazia ve ne viene? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, quale grazia ve ne viene? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a quelli dai quali sperate di ricevere, qual grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccator per riceverne altrettanto. Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”. Luca 6:32-36.
“Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l’altro pubblicano Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: <O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo>. Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: <O Dio, abbi pietà di me, peccatore!>. Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato”. Luca 18:9-14.
“Non siete voi che avete scelto me ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”. Giovanni 15:16-17.
“Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano; benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi oltraggiano. A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro”. Luca 6:27-31.
“Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Matteo 6:19-21.
“I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev’essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve”. Luca 22:24-30.
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”. Matteo 16:24-26.
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: <Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?>. Allora dichiarerò loro: <Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!>”. Matteo 7:21-23.
“Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i loro doni nella cassa delle offerte. Vide anche una vedova poveretta che vi metteva due spiccioli; e disse: <In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere>”. Luca 21:1-4.
Articolo tratto da: Fede – Il Signore Gesù Cristo: sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
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libero-de-mente · 1 year ago
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𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼
𝟭° 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯
Caro diario,
questo mese di dicembre mi sta stremando, sembra non finire mai.
In piena notte ho fatto di necessità virtù, quindi essendo rimasto a piedi con l'auto ho fatto l'autostop. Mai fatto prima in vita mia
Devo dire che ho avuto un discreto successo con il pollice all'insù, visto anche l'orario e la mia faccia, alla terza automobile mi hanno caricato.
La prima era un'auto di lusso e sappiamo bene che con le auto di lusso non si danno passaggi in piena notte. A parte qualche caso che ho potuto vedere con i miei occhi, ma si trattava di signorine lungo il bordo delle strade, altrimenti non è etichetta dei benestanti fare queste cosa. Non si sa mai cosa rischiano.
All'interno della seconda auto c'era una coppietta, lei mi ha guardato quasi come a dire "seeeee certo, proprio a te diamo un passaggio", mentre lui ha volutamente girato lo sguardo dall'altra parte.
La terza auto si ferma, li raggiungo. Sono tre extracomunitari. Mi guardano fisso e seri, molto seri. Rimango di sasso. Poi quello davanti dal lato passeggero, rivolgendosi agli altri due, dice:
- Oh, sembra brava persona.
- E se ci ruba? - risponde quello seduto dietro.
- Tu cosa dici? - dice di nuovo quello davanti rivolto a chi guida.
- Mmh, così sembra Gesù, tutto bagnato. Dai vieni - risponde quello alla guida, che mi invita anche con un cenno della mano.
- Infatti sono un povero Cristo - rispondo d'istinto facendo il brillante... con dei, probabili, mussulmani. Che idiota sono stato.
Non capendo se fossero seri o se mi stessero prendendo in giro, decido di salire. Del resto non mancavano molti chilometri a casa mia.
- Grazie - dico con un filo di voce quasi in tono reverenziale - grazie mille
- Noi non dare passaggi agli sconosciuti, molto pericoloso - dice quello che guida e gli altri due si mettono ridere.
Noto che quello seduto con me continua a fissarmi con molta insistenza, è uno molto alto si vede. Si fanno quattro chiacchiere sul perché fossi a piedi, su che lavoro facevano loro e da dove venivano. Insomma discorsi di normale routine.
Ma il tizio al mio fianco non ha mai parlato e mi fissava sempre tra il serio, il perplesso e il pensieroso.
Poi a un certo punto spalanca gli occhi, me ne sono accorto perché al buio con la loro pelle scura gli occhi e i denti erano uno spettacolo pirotecnico.
- Adesso mi ricordo di te - mi dice puntandomi il dito
In quel momento non avevo compreso se fosse una minaccia, un'accusa o una rivelazione spirituale.
- D-di me? Ti ricordi di me? - chiedo
- Si, tu uscivi da una pisseria con pissa in mano. Io passavo a piedi e avevo chiesto un'informasione. Tu ricorda?
- Io? - rispondo come quando mia madre mi accusava di aver sbafato tutta la Nutella - sei sicuro?
- Si, mi ricordo di te. Poi tu messo pissa in bagagliaio e dato me passaggio a casa.
A quel punto come da un cassettino dei ricordi lontani mi esce un ricordo, di me che con una pizza calda nel cartone stavo per tornare a casa. Il tipo di colore sudato con un enorme zaino che mi incrocia sul marciapiede e mi chiede le indicazioni per un Comune della Val Seriana. Mi ricordo che con il dito gli indicai la direzione, quella che in effetti stava seguendo, salvo poi rendermi conto che a quella destinazione mancavano dodici chilometri.
Mi ricordo che glielo feci notare e alla domanda se avrebbe percorso tutta quella strada a piedi, lui rispose allargando una mano con uno sguardo che diceva "pensi che abbia altre alternative?".
Fu allora che buttai la "pissa" calda nel bagagliaio e gli diedi un passaggio. Mi ricordo che continuava a ripetermi che io ero davvero una brava persona, a mani giunte, durante tutto il tragitto.
- Ma si ora ricordo - gli dissi
La conversazione e i ricordi finiscono, sono davanti a casa.
Scendo li ringrazio e al tipo della "pissa" stringo forte la mano.
- Questo è karma - gli dico.
- Chi casso è karma? - mi risponde stranito.
Caro diario, siamo al primo giorno dell'Avvento e qui da me sono già passati i tre re Magi. Sotto il segno di una stella cometa di nome karma. Ma che non tutti conoscono.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 10 months ago
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Tutti che mi chiedono ossessivamente cosa voglio fare, come occupo il mio tempo, cosa desidero
Ecco io in realtà non lo so cosa voglio fare, mi sento completamente incapace di decidere quale sia la mia strada, ho il terrore di sbagliare, di non essere in grado di fare cose che si danno per scontato che tutti sappiano fare come dare il resto, portare un piatto appena uscito dalla cucina di un ristorante, saper interloquire con il cliente... E se poi sbaglio? Mamma mi risponde «Buttati, tanto cos'hai da perdere?» Ma il mondo del lavoro prevede responsabilità e conseguenze, o almeno così ho studiato e questo mi spaventa, pertanto appena sento mia mamma parlare di concorsi e quindi di eventuali posti in ambienti dove la responsabilità del proprio operato è un masso in bilico sopra la propria testa per tutto il tempo pronto a crollarti addosso al primo errore, beh storcio il naso.
Poi mi vedo messa in continuazione in paragone con altri, banalmente «Hai visto come è brava quella commessa nel suo lavoro, ecco così bisogna essere, svelti!» oppure «Hai sentito sta facendo la magistrale, studia lingue, si è laureata con il massimo dei voti, ha preso 30 e lode a quell'esame» Istintivamente rispondo con: «Cosa vorresti dire scusa?» Cioè mi sento in continuazione con il dito puntato contro, tutti in attesa di vedere quale sarà il mio passo, tutti in attesa di dire la propria su qualsiasi passo farò, nessuno che consideri come un primo passo il fatto che sto realmente scrivendo un libro, che ho sogni piccoli ma per me giganteschi legati a quel libro, che in quel libro ci sto mettendo tutta me stessa in tutti i sensi perché in quel libro è raccontata la versione di me che sogno e immagino da quando ero bambina, ma c'è anche la me di ora che non sa davvero cosa vuole, che non sa decidere e che prende decisioni sempre o spinta da ciò che la famiglia pensa sia giusto per lei o che comunque trovano il sostegno nella famiglia, un "va bene te lo concedo", quindi niente che li possa deludere, niente che possa essere effettivamente ciò che vuole ma ritenuto dalla famiglia un non-lavoro o un lavoro non serio, non importante, non dignitoso, non ai loro standard.
Nessuno che si renda davvero conto di quanto tutto questo sentirmi bloccata mi faccia male, ai loro occhi sono solo una scansafatiche che sta rimandando sempre più in là quella decisione che sia iniziare la scuola guida, che sia iniziare un lavoro e dopo che aspetteranno che mi accaso con un ragazzo, che metto su famiglia e che altro?! Ma scusate è la mia vita o è solamente un copione già scritto da dover seguire alla lettera e nei tempi stabiliti dalla società, dalla famiglia, dal pensiero degli altri?! «Se resti in casa come le incontri le persone? Mica ti vengono a bussare alla porta!» Eppure quando esco di casa non mi pare ci sia la fila di gente che mi voglia conoscere eh anzi mi ignorano tutti nonostante io sia quella che sorride agli sconosciuti per regalare un piccolo raggio di gioia nelle loro giornate, in tutta risposta mi ritrovo sguardi infastiditi e perfino disgustati... Sono io sbagliata per questa società e questa epoca in cui se si è buoni e gentili si viene solo sfruttati, ghostati, insomma te la prendi nel culo sempre. Io quella che sorride fuori ed è un fiume di lacrime dentro che spesso fuoriescono ma chissà come mai quasi sempre di nascosto nel buio della mia cameretta, lontano dallo sguardo di tutti, tanto chi conosce o ormai conosceva davvero i miei crolli li considerava appunto crolli, semplicemente un momento continuo in cui bum essere fragili, piagnucoloni, fare i capricci e cercare attenzioni, abbracci e affetto... Eppure io non recito, quelle lacrime che scendono lungo le mie guance solo io so davvero quanto bruciano e quante ne reprimo. Solo io conosco quella sensazione che non mi abbandona mai e che al massimo resta nello sfondo qualche volta di quel vuoto nel petto, conosco il punto preciso in cui sento quel vuoto è proprio al centro del petto, è una voragine interiore circondata da tutte quelle ferite interiori mai davvero totalmente cicatrizzate: delusioni, bugie, doppiogiochisti, approfittatori, paure, quella parolina che urla dentro senza sosta "non abbastanza", mancanze, promesse infrante, "per sempre" diventati addii, rimpianti e rimorsi. In una parola dolore. Un vuoto circondato da dolore, eppure sorrido, eppure regalo affetto a destra e a manca, eppure ingenuamente continuo a mantenere viva una speranza, eppure cerco di vedere sempre il buono in ogni cosa, eppure eppure sono viva e respiro la vita, tocco la vita, sento la vita attraverso la musica, guardo la vita attraverso un cielo dipinto di azzurro o nelle stelle che brillano e mi ricordano che non sono sola anche se mi ci sento tanto, anche se proprio quelle stelle mi ricordano persone che sono diventate mancanze. Guardo la vita nella natura anche nella frenesia della città e di una società in cui tutto è scandito, in cui sembra proprio di seguire un copione e giammai fermarsi per beh banalmente vivere per davvero.
Quindi ritornando alle domande iniziali manca da rispondere all'ultima: cosa desidero? Io in realtà l'unica cosa che desidero è riuscire a sentire di meno questo vuoto interiore invece che ritrovarmi ad alimentarlo in continuazione, non voglio diventare il mio demone interiore ma non voglio lottare tutto il tempo, io desidero vivere per davvero e non limitarmi a sopravvivere... Ma ahimè non esistono manuali o istruzioni su come si vive, come affrontare la vita senza distruggersi.
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scogito · 1 year ago
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Ogni aspetto di te rivela chi sei. Chi sei davvero.
Come parli, come scrivi, come guidi, come mangi, come pensi, come baci. E sottolineo "come", non cosa".
Il problema di molte persone è che pensano serva un laurea in psicologia per capire il prossimo, ma serve solo auto osservazione. Se impari a conoscere te, automaticamente capisci meglio gli altri.
I "come" nella vita di ognuno sono un concentrato di verità. Perché fanno ordine nel caos. Perché spiegano il motivo di una scelta, non l'obiettivo (che di solito è personalità/maschera).
Io per esempio guido in modo veloce, mi piace, mi diverto e mi sento viva, e così penso, così oltretutto decido. Tutto è correlato nelle persone, anche quando pensano di essere imprevedibili o alternative. C'è sempre un nucleo che le guida, consapevoli o no.
Se capisci perché ti piace fare qualcosa capisci ciò che determina. Capisci perché fai quello che fai.
Entri in contatto coi tuoi veri bisogni e impari a soddisfarli in maniera sana (fino a superarli). Ciò ti esclude dalla dipendenza e dalla manipolazione degli altri.
Ricordati sempre che se qualcuno capisce i tuoi bisogni meglio di quanto lo faccia tu con te stesso, ha le chiavi della tua vita.
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isteric4 · 1 year ago
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ieri sera sono stata da pietro. eravamo sul suo letto quando tutt’ ad un tratto si ammutolisce di colpo. nessuna mia parola sembra essere di conforto. “perché non riprendi ad allenarti?” gli chiedo, anche se conosco già la risposta. non mi guarda. tenta di ricacciare le lacrime con una smorfia. “da quando è morto giulio non ci riesco più. era lui a spronarmi ed ora mi sembra di aver perso la mia guida” “ma tu vuoi tornare a combattere?” “no” “è una bugia, te lo leggo negli occhi” “ti prego basta, non ne parliamo più” “lo sai che non puoi evitarlo per sempre. lo vedo che ci stai male. sembra quasi tu sia rimasto lì con la testa, a quel fatto. e se non parli, se non ti apri, se non ti sforzi di andare avanti non lo farai mai. io credo che tu abbia bisogno di qualcuno che insista, che lotti per te. non voglio lasciarti stare” non risponde, piange in silenzio. “mi manca” mi fa. sento il mio petto sfaldarsi, e lui crollarmi tra le braccia. e poi inizia a parlare nervoso, in fretta, tutto tremante. parole che non intendo ripetere perché fanno troppo male. e mi rendo conto di non conoscerlo affatto.
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der-papero · 2 years ago
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@getzunami ha scritto:
[...] Come fai a evitare di stabilire una definizione (quale che sia) di intelligenza, proponendo domande simili? [...]
[...] il web è in buona sostanza l’enorme pattumiera semiotica di un’umanità sempre più narcisisticamente ossessionata da se stessa e dalla propria produzione simbolica, una pattumiera che funziona sempre più come riciclatore automatico delle stesse escrezioni.
Quella che vedi non è intelligenza. L’intelligenza è profondamente calata e incorporata nel mondo attraverso canali e innervazioni che sono ben’altra cosa rispetto alla capacità di manipolare simboli e registri semiotici. Canali come il dolore, o la morte, o la paura. Che senso può avere per una macchina cognitiva il concetto di dolore? Puoi forse istruirla dicendole che è un parametro numerico? Che >0 vuol dire “stare bene” e <0 vuol dire “stare male”. Lo senti anche tu che qualcosa non torna, non sta in piedi. lo senti, perché essendo un essere vivente, hai una comprensione IMMEDIATA di cosa significa soffrire. Come diceva Jeremy Bentham non dovremmo chiederci se un ente pensa o non pensa; ciò che dovrebbe costituire l’unica, reale differenza è se soffre o non soffre.
Quella che vediamo all’opera nei vari chatbot e compagnia cantante non è intelligenza, è manipolazione semiotica alla decima potenza. Solo questo. Ma siccome nella nostra civiltà è la cosa che ormai conta di più sapere fare – anzi, è rimasta veramente l’unica cosa che conti, quando vediamo qualcosa che lo fa meglio di noi, il primo narcisistico, onanistico impulso è dichiarare che esso è come noi. E poi, ovviamente, meglio di noi. No, non lo è. Quel che stiamo vedendo è in realtà solo il classico, vecchio, effetto Eliza mischiato con l’altrettanto classico effetto stanza cinese. [...]
Innanzitutto mi scuso se ho preso i tuoi commenti, li ho tagliati e inseriti in questo post, ma non avevo un'altra formula, 16 commenti erano davvero tanti, per chi fosse interessato a leggere tutto il testo lo può trovare tra i commenti finali del post
https://www.tumblr.com/der-papero/715399649917321216/un-nuovo-razzismo?source=share
Il mio punto di vista diverge dal tuo, e si divide in due parti, uno che non c'entra nulla con la AI, e che avrei potuto pure raccontarti nel 1800, ben prima di Turing, e l'altro invece collegato alla AI, che spiega il mio concetto di equivalenza. Ed è allo stesso tempo una opportunità per usare la mia nuova tavoletta grafica 😍.
Giusto per portare un po' di acqua al mio mulino, tengo a sottolineare il fatto che non c'è alcun onanismo da parte mia (preferisco esercitarlo in altre forme), io non faccio il tifo per le macchine, valuto i sistemi per quello che sono, e mi faccio delle domande sulla loro evoluzione. Se poi la narrazione si accompagna ad una certa "eccitazione" nella scoperta, è un semplice derivato della mia pessima programmazione neuronale, di cui mi vanto pure, ci mancherebbe. Bon, fatto contento il mio avvocato, andiamo subito al pezzo.
Nella prima parte del mio pensiero, quello senza AI, ti dico che, senza girarci troppo intorno, tu hai alla base due tipi di modelli. O accetti che il nostro cervello (inteso come tutto il nostro sistema nervoso che processa input) è un grumo di oggetti (scusate l'estrema semplificazione) che parlano tra loro tramite impulsi elettrici, e su questo grigiume elettrico ci costruisci tutto quello che hai scritto, ma anche di più, l'io, la coscienza, il dolore, la semantica, il significato, la paura, il dolore, quello che te pare, oppure lo devi affiancare con "altro", ovvero un qualcosa al di fuori del cervello, un qualcosa che non fa parte del pensiero, ma che lo condiziona e lo guida, se non sostituisce in alcuni casi (esempi: anima, spirito, alieni che ci controllano da un'altra galassia, Matrix, etc.).
In pratica, o la busta 1 o la 2.
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(sentite, l'ho comprata due settimane fa, ho dovuto pure piegare il connettore perché era storto, nun ve lamentate, e mi sono pure accorto che ho scritto la parola INPUT al posto di MONDO ESTERNO, ma mi scoccio di rifare la figura, sorry).
Se scegli la busta 2, il post finisce qui, e anche il nostro confronto. Ovviamente non è lo scenario nel quale credo, ma è uno scenario onesto, nel senso che, utilizzando un qualcosa che io definisco metafisico ma ci siamo capiti, giustifichi tutta una serie di realtà, che poi ci definiscono "esseri unici", nel senso che nessuna AI potrà mai generare quel ALTRO, e allora possiamo tornare ognuno a casa sua, farci una birra e costruire tutte le argomentazioni filosofiche e sociali di questo mondo, tanto quel mattone ausiliario extra-cervello regge tutto, qualsiasi discussione ci inventiamo. Però bada bene alla posizione! ALTRO affianca il cervello, non ne fa parte, ovvero non è quella parte di cervello che non capiamo come funziona, è un oggetto proprio al di fuori della nostra composizione fisico-chimica.
Se invece scegli la busta 1, allora ti spiego perché ho iniziato a ipotizzare una equivalenza tra AI e intelligenza umana.
Una nota: filosofi come John Searle e company, ai miei occhi, sono solo dei grandissimi paracula. Scelgono la busta 1 (o meglio, fanno finta di scegliere la busta 1) e, giocando sul fatto che non sappiamo come il nostro sistema neuronale riesca a passare da una combinazione non lineare di impulsi elettrici e attivazioni di neuroni alla formazione di pensieri complessi, si inventano robe come simboli, significato, intenzionalità, che, per carità, hanno assolutamente senso nello studio della comunicazione e dell'essere umano, ma che, calati nella combinazione non lineare di input di cui sopra, non sono altro che nostre sovrastrutture conseguenti alle relazioni tra simboli che riusciamo a costruire. Ti arrivo a dire che, rispetto a questi, preferisco quei due ragazzi mormoni che ho incontrato sul fiume, almeno loro una posizione onesta (ma non condivisibile) ce l'hanno.
Bon, hai scelto la pillola ros ... ehm, la busta 1. Allora andiamo avanti, e parliamo di equivalenza della AI, ma prima parliamo di una roba che non c'entra un cass, ovvero elettrotecnica.
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Un ingegnere francese di nome Thévenin definì una cosa che Helmholtz aveva già espresso, ovvero che io posso sostituire un circuito lineare complesso quanto vuoi con una semplice batteria e una resistenza, e il comportamento ai punti A e B è identico (spiegato in modo molto spicciolo, eh). In pratica, io posso sostituire una mancata conoscenza di un meccanismo complesso con un meccanismo semplice ed equivalente, ed ottenere lo stesso identico comportamento.
Il mio esercizio di pensiero sulla AI consiste nel fare la stessa identica operazione, dando per buona la scelta della busta 1:
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In pratica, in una visione futura e asintotica dello sviluppo attuale (sappiamo tutti che le implementazioni di oggi servono solo a fare il caffè in mille modi possibili), le AI, processando gli stessi INPUT del mondo esterno di cui sopra, implementano un qualcosa di equivalente al cervello, creando quel substrato che porta alla formazione del concetto di IO, di COSCIENZA, di LINGUAGGIO, di INTENZIONALITA', di quello che ve pare, tanto sono tutti costrutti basati su una combinazione non lineare di segnali elettrici. Quella riga rossa sta a significare che, più passa il tempo, più la AI se "magna" una quota di cervello, fino a realizzare la perfetta equivalenza.
Date per buone tutte le fregnacce che ho scritto, l'unica conseguenza è che l'io, la coscienza, il linguaggio, l'intenzionalità, la semantica, i sentimenti, l'istinto di sopravvivenza, la voglia de scopa', sono sì reali, perché le viviamo e le usiamo ogni giorno, ma sono pur sempre artifici di processi fisico-chimici, e in quanto tali, sostituibili IN MODO COMPLETO con una tecnologia artificiale (che potrebbe essere la AI attuale, chissà).
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gcorvetti · 10 months ago
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30.
Ho letto sta cosa che a Bologna hanno messo il limite di velocità a 30 km/h e naturalmente ci sono vari post di lamento oltre ai vari meme. Qua il limite in città è di 50 km/h e in alcune strade di 30 tipo vicino alle scuole o al centro dove è pieno di pedoni. Beh, se si considera che qua si rispetta il codice della strada, ci si ferma allo stop e prima delle strisce pedonali quando qualcuno è in procinto di attraversare, si può capire che da quel punto di vista forse sono più avanti, infatti oramai sono abituato nonostante non ho l'auto e prendo quella della mia compagna di più d'inverno ed è una cosa che mi spaventa di questo imminente spostamento a CT perché nella mia città si guida come dei folli senza rispettare nessuna segnaletica e spesso a velocità folle in pieno centro urbano, come un pò in tutto il sud, senza contare un uso eccessivo del clacson, cosa che qua non esiste, mai usato. Che l'italiano non ama le regole lo sappiamo, che a rispettarle gli viene l'orticaria è risaputo, ma che a lamentarsi è il primo in classifica. Sembra che questa sia una precauzione per evitare incidenti, che sappiamo dalle cronache essere all'ordine del giorno, ma cosa cambia se il limite è a 50 e non si rispetta comunque? Scommetto che se fosse a 100 lo infrangereste lo stesso solo per il gusto di farlo. Seguire le regole, in questo caso stradali, non è solo un dovere del cittadino ma anche un forte segno di senso civico e se tutti seguissero le leggi non ci sarebbe da preoccuparsi, che so, di attraversare la strada senza il timore di essere stirati anche sulle strisce pedonali. Ovvio che mi sembra un'assurdità però se chi mette le regole arriva a questo estremo vuol dire che ve lo meritate, no? Sicuramente tu che leggi no, ma ci sono persone che quando si siedono al volante gli prende una sorta di pazzia e devono andare veloce, certo sicuramente hanno un auto che gli permette di farlo e si credono grandi piloti, magari giocano a qualche video gioco di auto dove vincono sempre e vanno a 300 km/h ma è un gioco, però non considerano che i piloti girano su percorsi fatti ad hoc senza traffico e pedoni e hanno delle auto apposite per andare ad alte velocità e sono iper allenati per farlo, lui magari la sera prima ha bevuto o non si è svegliato come si deve perché è in ritardo e ha i nervi tesi perché non vuole arrivare tardi a lavoro. Sicuramente c'è un amminchiamento su certe cose e si ignorano altre che magari sono più importanti, come il fatto che vi fottono il paese e non ve ne accorgete perché siete in guerra col vicino, col nero, con l'omosessuale, come se il prossimo sia il nemico e non quello che vi dice che lo è. Molti si credono rivoluzionari o anarchici solo perché non seguono le regole, non è questa la rivoluzione che serve adesso, casomai. Questo è solo un mio punto di vista, perché ho letto da qualche parte che è una sorta di addestramento ad obbedire, sicuro? Lo dico a quel tizio che scrive che hanno iniziato col vaccino e ora i 30 all'ora, poi cosa? Sei cresciuto con l'idea di trovare un lavoro fisso e di passare la tua vita con una donna sola, di fare figli e farli crescere come te, non credi che questo sia già un addomesticamento? Inquararti e diventare un bravo cittadino non lo è? E ripeto non è violando le leggi che diventi rivoluzionario, la rivoluzione la fai quando non vuoi inquadrarti anche se rispetti le leggi, che poi in Italia sei già fuori dal coro se rispetti le regole visto che ognuno se le fa a modo suo.
Va bè vi lascio alla vostra diatriba inutile che vi distoglie dai problemi reali con un brano che calza a pennello del caro Frankie HI-NRG MC che stimo moltissimo.
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