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IO, ULTRAS - Padroni del pallone - Andrea Arena - Video 1
Ricordo di Andrea Arena
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17 maggio, "balla coi libri": marcello baraghini, goffredo fofi e daniela piretti @ fahrenheit 451, roma
Mercoledì 17 maggio, alle ore 18:30 presso la Libreria Fahrenheit 451 – Campo de’ fiori 44 Goffredo Fofi, Daniela Piretti e Marcello Baraghini presenteranno il libro Balla coi libri 50 anni di controcultura fra passato e presente, di Marcello Baraghini – Iacobelli editore – Occasione unica per incontrare il critico Goffredo Fofi e riflettere, con i protagonisti di questa presentazione, sulle…
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#Balla coi libri#Campo de&039; fiori#controcultura#Daniela Piretti#Fahrenheit 451#Goffredo Fofi#Iacobelli editore#Marcello Baraghini#presentazione#Stampa Alternativa
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Il resto del movimento anarchico tendenzialmente non considera tali i libertari “di destra”, definendoli “pseudo-anarchici”
Il partito dei Radicali e la “vera destra” libertarianaIn questa tesi si è fatto riferimento, partendo dalle tripartizioni proposte da Sacchetti, a un’ipotetica “sinistra” e alla rispettiva “destra culturale” del movimento anarchico. In realtà esistono dei libertari che si definiscono “di destra” nel senso propriamente detto, da quelli che credono in un mercato assolutamente libero che si regola…
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#alternativa#anarchia#anarco-fascisti#anarco-nazionalisti#cinema#destra#film#libertari#Mastodon#media#Millelire#Movimento#Paolo Maria Addabbo#pseudo-anarchici#stampa#web
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Il resto del movimento anarchico tendenzialmente non considera tali i libertari “di destra”, definendoli “pseudo-anarchici”
Il partito dei Radicali e la “vera destra” libertarianaIn questa tesi si è fatto riferimento, partendo dalle tripartizioni proposte da Sacchetti, a un’ipotetica “sinistra” e alla rispettiva “destra culturale” del movimento anarchico. In realtà esistono dei libertari che si definiscono “di destra” nel senso propriamente detto, da quelli che credono in un mercato assolutamente libero che si regola…
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Ogni autore prima o poi cerca un editore, a patto che non scriva per riporre nel cassetto ma ce ne sono pochi di scrittori con quella aspirazione, di solito vogliono pubblicare costi quello che costi (Gordiano Lupi, Nemici miei, Roma, Stampa Alternativa, 2005).
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Morte ai tiranni!
Al momento di uscire dalla sala, [Alice] scorse un M condotto via da due parentesi. Si vedeva che ai polsi aveva le manette. “Che cosa ha fatto? chiese a un R vicino. “Un errore d'ortografia” gli rispose. “Presto verrà giudicato e condannato”. L'R aveva realmente l'aria molto impaurita. “Giudicato da chi?” s'informò Alice. L'R ebbe un singulto di spavento. “Ssst! Parli sottovoce, per amor del cielo! Verrà presto giudicato dai due tiranni che ci governano". “E chi sono?" “La Sintassi e la Grammatica”.
R. Topor, Alice nel paese delle lettere, Roma (?), Millelire - Stampa Alternativa, 2000 [Trad. F. Bonaguro]
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Lunedì diversi membri del governo italiano fra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno incontrato a Roma il padre di Ilaria Salis, la 39enne italiana arrestata e detenuta in Ungheria in condizioni degradate da circa un anno con l’accusa di avere picchiato un militante neonazista durante un corteo a Budapest.
Il padre di Salis, Roberto, giudicava decisivi gli incontri per provare a trovare una soluzione al caso della figlia: in serata però ha fatto sapere che sono andati «molto peggio di quanto ci aspettassimo». «Non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli», ha aggiunto Salis parlando coi giornalisti. Un comunicato stampa diffuso poco dopo gli incontri da Tajani e Nordio ha confermato di fatto che il governo italiano non intende muoversi per liberare Salis, che per accuse teoricamente di poco conto (che continua a respingere, dichiarandosi innocente) rischia fino a 24 anni di carcere.
[...]
Lunedì gli avvocati di Salis avevano fatto alcune richieste al governo italiano. Avevano chiesto a Tajani e Nordio di fare pressione perché l’Ungheria conceda a Salis gli arresti domiciliari in Italia, oppure in alternativa nell’ambasciata italiana a Budapest, la capitale dell’Ungheria; e avevano chiesto che il governo fornisse all’Ungheria un documento di garanzia, una nota ufficiale, sul fatto che a Salis sarebbero state applicate le misure cautelari in Italia. I due ministri hanno fatto sapere che i domiciliari in ambasciata non sono possibili, per motivi tecnici e giuridici, mentre fare pressione sull’Ungheria sarebbe «irrituale e irricevibile».
[...]
Salis ha commentato così la posizione dei due ministri: «Sulla nota che avrebbe fornito garanzie sull’applicazione delle misure per i domiciliari in Italia, ritengono che dallo Stato italiano sarebbe mostrata come una excusatio non petita. Mi dicono che ci sono 2.500 italiani in queste situazioni e che non si può fare un’azione preferenziale nei confronti di nessuno. Ma se lasciamo tutti lì siamo uno Stato che difende i cittadini? [...]
[...] Sia nel comunicato sia nelle dichiarazioni pubbliche Tajani e Nordio hanno parlato del caso di Salis in termini giuridici, ma diversi commentatori sostengono che la questione possa essere risolta con un accordo politico fra Meloni e Orbán. Meloni però al momento non sembra intenzionata a fare molto di più. Salis fra l’altro è un’attivista antifascista, quindi molto lontana dalle posizioni della presidente del Consiglio e della maggioranza. [...]
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All-In. Sicuramente il podcast più hot della Silicon Valley. Quattro “migliori amici”, un miliardario e tre quasi-miliardari, hanno creato un luogo dove parlare di imprenditoria – soprattutto tecnologica – di politica, di società, di poker (da lì il nome, All in), si va dalle crypto a Gaza, dall’IA alle leggi su TikTok, dalla crisi di Ftx alla carne sintetica. (...)
È gente che ha saputo sfruttare i momenti d’oro dell’èra dot-com. (...) Invece di restare nell’ombra, o di limitarsi ad apparire come commentatori in qualche talk, i quattro si sono fatti il loro podcast e questa celebrità li sta anche aiutando nel business e a diventare degli influencer del mondo libertario-tech.
Se nei campus si creano i “safe space”, i templi della political correctness dove bisogna camminare sulle uova, i quattro imprenditori - venture capitalist hanno creato il loro unsafe space, dove si può dire tutto senza peli sulla lingua (dall’alto del loro privilegio, direbbero nei campus, ma come dice Palihapitiya, il più ricco dei quattro, non è una questione di destra o sinistra, ma di “outsider vs insider”).
(...) L’unico apertamente conservatore è Sacks ("paypal mafia", ndr), che infatti è andato in brodo di giuggiole quando hanno avuto Carlson come ospite. (...) Come Elon Musk, i quattro non amano parlare con la stampa – ai messaggi dei giornalisti alcuni di loro, come è prassi nei piani alti di X e Tesla, risponde con un’emoji della cacca – e vogliono creare una fonte alternativa di notizie-opinioni dall’alto, un santuario “anti-woke” dello Zeitgeist per dare voce ai capitani di un’industria che costituisce più del 10 percento dell’economia nazionale. Ascoltare i tech-bro per capire, non solo come funzionano i Bitcoin, ma per sapere cosa pensano importanti attori in vista di novembre.
via https://www.ilfoglio.it/esteri/2024/05/25/news/all-in-il-podcast-anti-woke-della-silicon-valley-piu-amato-d-america-6577979/
All-in, mercato, business, hi tech; tutto il resto è seghette di cazzetti e sacchi di merda secca portati da servi dei soldi chiamati politicanti.
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" L'informazione non è più un flusso gestito dall'alto e da un unico centro di potere: è una rete diffusa, con informazioni ufficiali, informazioni di parte, attività di controinformazione e così via. Una notizia taciuta da un giornale viene riverberata da una radio indipendente, taciuta dalla radio viene veicolata da volantini, manifesti, scritte murarie, tam tam verbale. Questa è stata una grande conquista democratica, i canali di informazione si controllano a vicenda. Ma allora invocare il silenzio e la censura su certe notizie diventa, oltre che immorale, tecnicamente impossibile. Vi si aggiunga inoltre una inevitabile tendenza al profitto da parte degli organi d'informazione, per cui nessuna considerazione d'ordine mistico o politico potrebbe trattenere un giornale o una stazione televisiva dal dare notizia, che so, di un aereo dirottato - per timore che la concorrenza la dia e venda più copie. Quest'ultima considerazione ci conduce a dire inoltre che la produzione di messaggi per mezzo di messaggi è figlia naturale di un sistema competitivo fondato sul profitto.
Tutto questo pone oggi seri problemi alla stampa e alle telecomunicazioni: se un terrorista rapisce un uomo politico proprio perché tutti vengano a conoscenza delle sue posizioni, cosa si fa? Si pubblicano i suoi volantini (e si fa quindi il suo gioco) o non si pubblicano, e si fa ancora il suo gioco, perché si dimostra quello che egli vuol dimostrare, che non esiste libertà di stampa - dato che la notizia arriverà ugualmente a tutti per qualche via alternativa? A questo punto l'industria dell'informazione si accorge di quanto fragile fosse la sua ideologia tradizionale. Essa si reggeva e si regge ancora sull'idea che esista una Fonte delle notizie, che è data dalla Realtà Indipendente; poi l'informazione, che è il servo fedele della Realtà Obiettiva, trasforma i fatti, che accadono alla Fonte, in Messaggi e li distribuisce ai destinatari. Ora ci si accorge che la Fonte non è fatta di Realtà Obiettiva Indipendente: essa è già sempre fatta di altri messaggi. Raramente il giornalista che scrive "bambino investito da bicicletta" racconta un fatto. Di solito racconta delle testimonianze (messaggi precedenti) su un fatto presunto. Solo che lo fa convinto di raccontare fatti e cerca di convincerne i suoi destinatari. Oggi ci accorgiamo che addirittura qualcuno può investire o fingere di investire il bambino affinché il fatto (prodotto come messaggio) produca un altro messaggio, e l'intera ideologia della notizia entra in crisi. Ma il fatto che entri in crisi oggi non significa che solo oggi avvenga qualcosa. È che solo oggi ci accorgiamo che è avvenuto da tempo qualcosa. "
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Brano tratto da C'è un'informazione oggettiva?, relazione tenuta il 15 aprile 1978 ad un convegno milanese organizzato dalla Casa della Cultura e dall'Istituto Gramsci su "Realtà e ideologie dell'informazione", testo quindi raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
#Umberto Eco#semiologia#leggere#letture#citazioni#libri#Sette anni di desiderio#anni '70#anni di piombo#terrorismo#intellettuali italiani del XX secolo#saggi#contestazione#media#società delle comunicazioni#informazione#controinformazione#radio indipendenti#radio libere#democrazia#censura#realtà#organi d'informazione#notizie#ideologie#profitto#giornali#giornalismo#televisioni#telecomunicazioni
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Un importante giro di boa verso la manifestazione nazionale del 4 novembre a Roma
Nonostante un tempo inclemente, oltre duemila persone hanno sfilato dalla basilica di San Piero a Grado sino alla base militare di camp Darby, sino ad arrivare alle reti della base del CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), dove pende il progetto di insediamento di una base dei Gruppo di InterventI Speciali dei carabinieri.
Una manifestazione preparata da tempo dal Movimento contro la base a Coltano ed altrove, per dire no alla nuova base che il governo Draghi prima e il governo Meloni adesso intendono costruire nel cuore di un parco naturale già occupato da queste due servitù militari statunitense ed italiana.
L’emergenza palestinese di queste ultime settimane, riesplosa con l’insurrezione popolare del 7 ottobre, ha profondamente condizionato il clima e le parole d’ordine del corteo, orientando tutte le componenti che hanno incarnato la manifestazione ad esprimere la propria solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro Israele, con contenuti diversi ma convergenti sul no al massacro in atto a Gaza.
Una manifestazione importante, che ha visto sfilare molte soggettività provenienti dal centro e nord Italia, impegnate sia nella lotta contro la guerra, sia su tematiche ambientali territoriali riconducibili al clima di “guerra interna” che subiscono i territori, martoriati dal produzioni nocive, discariche e scandali continui, che vedono amministratori locali di tutti gli schieramenti politici coadiuvare e coprire imprese private nell’interramento abusivo di residui cancerogeni.
Insieme alle questioni ambientali sono state agitate le tematiche della militarizzazione della formazione e dell’Università, anche grazie alla forte presenza dei giovani di Cambiare Rotta e di OSA (organizzazione Studentesca di Alternativa), che insieme alla Rete dei Comunisti hanno animato la manifestazione con uno striscione che recitava: “Con la Palestina fino alla vittoria – no basi no guerre no NATO – sabato 4 novembre tuti a Roma”.
Forte la presenza di Potere al Popolo, con la presenza della portavoce nazionale Marta Collot, intervenuta ai microfoni e sulla stampa sui temi del No alla guerra, alla NATO e all’invio delle armi in Ucraina, oltre che alla solidarietà con la resistenza palestinese.
Infine ma non per ultima l’Unione Sindacale di Base, che nel suo intervento al microfono ha evidenziato il clima di guerra “interna” che si sta vivendo a livello continentale con l’arresto di un sindacalista della CGT francese per “apologia di terrorismo” per aver solidarizzato con la resistenza palestinese.
Anche in Italia si susseguono provvedimenti liberticidi contro il diritto di sciopero e contro le mobilitazioni studentesche. Una guerra fatta di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari per pagare missioni militari e invio di armi, ma anche di centinaia di morti sul lavoro e decine di migliaia di invalidi.
A Pisa abbiamo vissuto un momento importante di mobilitazione, che ha portato in piazza istanze generali e territoriali.
Ora si tratta di mettere a valore la forza espressa contro basi militari, militarizzazione della società e devastazioni territoriali, orientandola contro il primo responsabile di queste politiche: il governo Meloni e il suo allineamento totale con l’euroatlantismo NATO, che sta portando il paese nell’occhio del ciclone di un escalation pericolosissima per la pace nel mondo.
Per questo siamo scesi in piazza indicando nella manifestazione nazionale del 4 novembre come ulteriore passaggio, insieme a tutte le mobilitazioni che si svolgeranno in quel giorno in altre città, per dare una nuova prospettiva al movimento contro la guerra nel nostro paese.
Ci vediamo a Roma il 4 novembre!
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FRANCIA: PROPOSTA LEGGE PER METTERE IN CARCERE CHI VA CONTRO LE TERAPIE DI STATO
La proposta di legge esiste davvero Viene presentata come "legge contro gli abusi settari", paragonando chi critica i protocolli sanitari ufficiali agli adepti di una setta.
1) MULTA E CARCERE PER CHI SI OPPONE ALLA SCIENZA DI REGIME
Nell'articolo 4, 2 si legge che è punito fino ad un anno di reclusione o con 15mila euro di multa chiunque consigli alle persone di abbandonare o astenersi dal portare a termine un trattamento o profilassi sanitaria se l'abbandono o l'astensione da tale trattamento viene presentata come benefica nei confronti della persona. Il reato viene commesso solo se tu consigli a tale persona di astenersi dal trattamento ed è portatrice di qualche patologia o condizione medica di fragilità per la quale la scienzah ritiene che non facendo il trattamento vi possano essere gravi conseguenze psicologiche o fisiche. Compie lo stesso reato chiunque consigli terapie alternative a quelle ufficiali, laddove la scienzah sostenga che queste pratiche siano dannose per la salute (comma 3). Il comma 4 prevede un aumento della pena fino a 3 anni di reclusione e 45mila euro di multa laddove l'astensione dal trattamento o il consiglio di trattamenti alternativi provochi effettivi danni alla persona. Il comma 5 sostiene che il reato viene commesso non solo da chi consiglia di persona una terapia alternativa o di astenersi dal trattamento sanitario, ma anche se tale consiglio viene fatto attraverso la stampa scritta o audiovisiva.
2) SCHIACCIARE CHI SI OPPONE A VACCINI, PSICHIATRIZZAZIONE E GENDER
Qualsiasi critica posta nei confronti della scienzah di regime può essere perseguibile. Innanzitutto chi critica i vaccini, perché questi vengono considerati uno strumento di profilassi. Per commettere reato basta anche solo che il soggetto possa avere conseguenze psicologiche negative, la legge potrebbe condannare anche chiunque si opponga all'"approccio affermativo" dell'ideologia gender, perché secondo questa ideologia un disforico che non viene assecondato nel suo delirio è a rischio di depressione o di suicidio, entrambe cose che potrebbero consentire al giudice di interpretare come reato l'invito ad astenersi dall'assumere bloccanti della pubertà o mutilazioni chirurgiche, visto che in Francia anche i minori possono prendere i bloccanti. La cosa può essere estesa a chiunque critichi l'eccessiva psichiatrizzazione e l'uso smodato e dannoso di psicofarmaci, soprattutto nei minori. Il consiglio di Stato riconosce che questa legge introduce un nuovo reato di opinione e che le sanzioni previste non sono né necessarie né proporzionali e costituiscono un attacco alla libertà di espressione.
3) ITER DI APPROVAZIONE E EMENDAMENTI
La legge non è stata ancora approvata, ma il 14 Febbraio il testo è stato adottato in prima lettura con alcune modifiche, che non vanno a cancellare l'introduzione del nuovo psicoreato. Dovranno concordare la stesura del testo definitivo, e poi la legge passerà alla fase post-parlamentare, dove potrà essere promulgata o ritirata. Gli emendamenti aggiungono pene più severe per chi è accusato di esercizio dell'abuso della professione medica o del farmacista se il reato viene compiuto online, e consentono al giudice di ordinare la totale censura sui social delle sue pagine e dei suoi account. Di solito l'accusa di "abuso della professione" veniva rivolta ai medici non vaccinati che continuavano a curare dopo la sospensione, oppure verso quei medici che rilasciavano esenzioni per il veleno sperimentale o applicavano cure diverse dai protocolli ministeriali.
CONCLUSIONI
Che il bersaglio di questa legge siano i no vax è affermato nel dossier di presentazione della legge, che inizia con
il proliferare dei discorsi che mettono in discussione le conoscenze scientifiche durante l’epidemia di covid-19 ha tuttavia suscitato una nuova consapevolezza del pericolo legato agli abusi settari in campo sanitario.
Una dichiarazione di guerra ai non vaccinati.
😳😳😳
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PRENDI DUE PAGHI TRE - Le tragiche avventure del commesso Leopoldo Canapone - Video 10
Dinamiche delle persone nell'ambiente di lavoro
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video dell'incontro con marcello baraghini @ off (piazza san cosimato), 10 maggio 2023
Marcello Baraghini, “editore all’incontrario”, parla delle sue edizioni, dell’editoria, del suo lavoro di decenni di controcultura e controinformazione. Coordina l’incontro Federico Raponi. Off, piazza San Cosimato 39, mercoledì 10 maggio 2023
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#editoria#Federico Raponi#Giùdisotto#Marcello Baraghini#OFF#piazza San Cosimato#spazio Off#Stampa Alternativa#Strade bianche#video#Youtube
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Comunicato Stampa #833: Nei Sassi di Matera la mostra “L’Evoluzione della Forma” dello scultore Carlo Michele Petruzziello
Dal 7 settembre al 31 ottobre 2024, le opere in marmo dell’artista campano saranno esposte negli ambienti della Storica Casa Grotta di Vico Solitario. Inaugurazione Sabato 7 settembre alle 18.00. Ingresso gratuito per i visitatori della Casa Grotta.
Avrà luogo nei Sassi di Matera, dal 7 settembre al 31 ottobre 2024 prossimi, la mostra di scultura “L’evoluzione della forma” di Carlo Michele Petruzziello. L’evento culturale, che presenta opere prevalentemente in marmo, sarà ospitato dalla Storica Casa Grotta di Vico Solitario, e raccoglie il patrocinio del Comune di Matera e la collaborazione di numerosi partner. L’accesso per tutto il periodo, con gli stessi orari, è libero per i visitatori della Casa Grotta (ingresso gratuito per i visitatori di età pari o inferiore a dieci anni, persone con disabilità, giornalisti, guide autorizzate e cittadini residenti nella città di Matera – v. www.casagrotta.it). L’esposizione è curata da Raffaella Anecchino e Daniela Zereni.
L’inaugurazione della mostra è in programma alle 18.00 di Sabato 7 settembre 2024, presente l’autore.
Come si legge nella sua biografia, “Carlo Michele Petruzziello è nato a Londra nel 1965 da genitori italiani, emigrati dall’Irpinia. Rientra in Italia all’età di otto anni ed appena quindicenne comincia a lavorare come artigiano. Nel 1997 perde l’uso del braccio destro in seguito a un incidente di moto. Da questo momento per superare la terribile sofferenza psicologica, seguita al trauma, comincia a scolpire prima il legno, poi il marmo e la pietra e infine lavora con l’acciaio, realizzando opere in stile figurativo. Sono opere eseguite con le difficoltà di un autodidatta e il lento adattamento all’uso del braccio sinistro.”
“Nel giro di pochi anni, grazie alla sua inventiva e al naturale talento, percorre, inconsapevolmente, alcune esperienze significative del secolo scorso conquistando un forte controllo dei materiali e dei valori plastici. Il 2002 segna una nuova fase artistica volta alla ricerca incessante di nuove forme ispirandosi al mondo immaginario del cosmo, realizzando diverse variazioni sul tema. Un altro elemento di innovazione è rappresentato dall’utilizzo di pietre irpine per recuperare e valorizzare il materiale presente nel territorio in cui vive.”
“Le ultime opere dell’artista hanno una doppia genesi: artistica e tecnologica. Esse rappresentano il prodotto dello sviluppo del precedente studio delle forme e i risultati di una lunga ricerca scientifica sulle diverse possibilità di produzione di energia alternativa (fotovoltaica, termosolare, eolica e geotermica). Sono in sintesi delle monumentali sculture, realizzate con diversi materiali, che ospitano impianti ad energia pulita. Tali opere si rivestono di un valore fortemente etico: obbediscono infatti al desiderio dell’autore di diffondere l’uso di energia pulita creando impianti che valorizzano il contesto urbano e paesaggistico in cui vengono allestiti. Carlo Michele Petruzziello vive e lavora a Prata di Principato Ultra (AV).”
Non nasconde il suo entusiasmo Raffaella Anecchino, responsabile e coordinatrice della Casa Grotta nei Sassi di Matera: “Siamo felici di ospitare la mostra di scultura di Carlo Michele Petruzziello, che si aggiunge ai numerosi eventi culturali che, negli anni, si sono avvicendati all’interno dei locali del nostro museo. La scultura è l’elemento comune degli storici rioni che appartengono al nostro patrimonio, e che già rappresentano architetture rupestri uniche, scavate nella roccia. Il nostro contributo intende confermare l’idea dei Sassi come un immenso contenitore, già apprezzato dagli artisti che si sono succeduti nei decenni, e sempre pronto a congiungere stili, materiali ed epoche differenti in una poliedrica visione culturale”.
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A volte capita...
Oggi pomeriggio sono uscito di casa esprimendo un duplice desiderio. Trovare qualcosa di Matlide Serao e anche qualcosa di Bianca Pitzorno. Non ci credevo molto, debbo ammetterlo. Invece è andata a finire che al Libraccio ho trovato a metà prezzo Vita e avventure di Riccardo Joanna, romanzo di Matilde Serao pubblicato da Stampa Alternativa.
E da una delle casette dello scambio libri che bazzico abitualmente è spuntato fuori il volume Violante e Laurentina, contenente due romanzi di Bianca Pitzorno.
Forse dovrei esprimere desideri più spesso. Magari funziona anche con qualcos’altro.
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