#Balla coi libri
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marcogiovenale · 2 years ago
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17 maggio, "balla coi libri": marcello baraghini, goffredo fofi e daniela piretti @ fahrenheit 451, roma
Mercoledì 17 maggio, alle ore 18:30 presso la Libreria Fahrenheit 451 – Campo de’ fiori 44 Goffredo Fofi, Daniela Piretti e Marcello Baraghini presenteranno il libro Balla coi libri 50 anni di controcultura fra passato e presente, di Marcello Baraghini – Iacobelli editore – Occasione unica per incontrare il critico Goffredo Fofi e riflettere, con i protagonisti di questa presentazione, sulle…
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fuoridalcloro · 3 years ago
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Se hai un dubbio, se pensi che la cosa che stai per fare non sia giusta ma non sei sicuro che sia così, vuol dire che quella cosa non è giusta. Quando una cosa va bene, non hai dubbi. Il senso del dovere è utile, ma devi averlo anche nei confronti di te stesso. Impara a dire no. Per dire no devi pensare prima di rispondere, e chiederti se vuoi davvero fare quel che ti è stato chiesto. Se non vuoi farlo, è meglio dirlo, gentilmente. Se hai detto sì, allora fallo e non pensarci più. Se un abito ti fa sentire ridicolo, non metterlo. Se vuoi essere vestito bene, indossa solo cose che ti fanno sentire a tuo agio. Se hai sempre sognato di fare una cosa, comincia a farla, anche se ti sembra che non venga bene o non sai come farla. Concediti almeno mezz’ora ogni giorno per fare qualcosa che ti piace veramente. Passa più tempo possibile coi bambini, perché poi crescono. Vinci la pigrizia e vai a vedere quella mostra, ti piacerà. E se non dovesse piacerti, avrai fatto un giro. È bello conoscere i monumenti, le chiese e i musei della tua città e poterli spiegare a chi viene a trovarti. Se ne hai voglia, viaggia da solo. Se non ne hai voglia, non viaggiare da solo. Piuttosto che mentire, stai zitto. Non tradire, non tradirti. Leggi tutta la prima pagina di un libro in libreria, prima di comprarlo. Ci sono tanti bei libri da leggere, ma i classici in genere danno più soddisfazione. Se mangi pochissima carne e molta verdura ti senti meglio. La pasta non ingrassa se non la condisci col burro o la carne e mangi solo quella. È meglio non fumare. Fai sempre l’elemosina a chi la chiede. È più bello dare che ricevere. Telefona spesso ai tuoi parenti anziani, portagli dei regali, accompagnali dal dottore, al ristorante, al mare. Cerca di avere almeno un amico molto più grande di te e uno molto più giovane di te. Vai ai funerali, fai le condoglianze, ricorda quelli che se ne sono andati: a chi resta fa piacere e farà bene anche a te. Visita il cimitero della tua città. Fai amicizia coi vicini di casa. Se una persona ti piace, diglielo, invece di litigarci per farti notare. Stai in silenzio più che puoi. Impara a non avere l’ultima parola: è più utile tacere che rispondere. Sorridi. Ogni tanto comprati qualcosa che ti piace. Se vuoi mettere in ordine e non sai da dove cominciare, comincia da un punto qualunque: la scrivania, uno scaffale, un cassetto… di solito quando cominci non smetti più. Regala i vestiti che non metti da tre anni: tieni solo quelli che ti ricordano qualcosa di molto bello, ma in una scatola. Non c’è niente di cui aver paura: le cose brutte si affrontano, le cose belle si godono. Con calma. Se non sai come dire una cosa, chiediti se è giusto dirla. Se puoi anche non dirla, stai zitto, se invece è giusto che tu la dica, dilla assolutamente. Guardare gli alberi, il cielo e gli animali fa stare meglio. Vai piano. Non prendere troppi impegni. Cerca di fare quello che ti chiedono, non quello che pensi vogliano da te. Fai testamento: capirai chi e cosa è veramente importante per te. Le cose più importanti alla fine succedono per caso. Nulla ha senso, ma bisogna fare come se ce l’avesse. Divertiti. Se non fai male a te stesso o agli altri, sii audace. Non hai nulla da perdere. Ascolta la musica e balla.
- Daria Bignardi -
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seinatoconlealipervolare · 4 years ago
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Ho preso la mia decisione.
Caro Tumblr,
Si sempre il mio sfogo personale, se non ti interessa puoi pure saltare avanti.
Come ben saprai qualche giorno fa mi ero sfogata con te riguardo una questione spinosa e diversi dubbi che mi erano “cresciuti” dentro durante un weekend di vacanza che poi si è trasformato quasi in un incubo.
Ho preso la mia decisione. Ci ho riflettuto, molto e anche attentamente, ma non posso più tirarmi a dietro una cosa che non funziona.
L’ho mollato. Senza se e senza ma. L’ho chiamato al telefono e gli ho detto esattamente queste parole:
“Ciao ... , senti ci ho pensato tanto in questi giorni e ho capito che in realtà io non sono più felice. Forse hanno ragione tutte le persone che in questi 4 mesi mi hanno detto di non mettermi con una persona soltanto perché ero sola da tanto tempo ormai. Ma credo che non sia questa la cosa che mi ha fatto capire che tra noi non può e non potrà mai funzionare. La cosa che mi ha aperto gli occhi è scoprire che tante volte, mentre io pensavo di uscire per una bella serata in coppia ero stata utilizzata soltanto come tappa-buchi perché a te non andava o non ti piaceva quello che facevano i tuoi amici (vedi Domenica sera tornati dal mare che, ho scoperto ieri per puro caso, che mi hai chiesto di rimanere da me a cena solo perchè ormai era troppo tardi per andare coi tuoi amici). Perciò tu eri tranquillo perché tanto dietro c’ero io che ti aspettavo, come una povera scema aggiungerei. Ho capito che non sono e non sarò mai la tua priorità, perchè me lo hai dimostrato e continui a dimostrarmelo tutt’ora. Inoltre nel nostro rapporto ci sono troppi segreti e troppi paletti che non vanno bene. Dal cambio della password del tuo telefono, al fatto che non posso mai chiederti nulla delle tue uscite con gli amici, oppure che vuoi che ci scriviamo solo per dirci cose importanti, ecc...
Io non penso che l’amore debba essere come quello dei libri che leggo, perché quelli sono finzioni e noi viviamo nel mondo vero. Anche se dentro di me ci spero esistano davvero quegli amori lì. Ma non penso neanche che una relazione si debba basare solo sul “Sì abbiamo due stili di vita opposti, ma tu mi piaci e quindi può funzionare”. Perchè non funzionerà mai, il nostro stile di vita influenzerà sempre il nostro rapporto. Perchè come io non verrò mai a fare una vacanza nella quale si beve e balla tutto il tempo, tu non verrai mai a fare una vacanza dove si passano le ore su una spiaggia abbracciati a leggere un libro o a chiacchierare.
Perchè se devo tirare avanti una storia solo per non dire che sono sola allora non ci sto. Io voglio avere accanto a me una persona che abbia il mio stile di vita, non voglio stare in una relazione dove devo fingere (io o tu il discorso è uguale) di essere una persona che non sono. E questi due giorni dove “avevamo deciso” (tra virgolette perchè non avevo altre scelte) che ci saremmo sentiti di meno, beh... per me sono stati una tortura. Io non voglio aspettare di vedere una persona faccia a faccia per raccontargli cosa mi succede durante la giornata (anche perchè se sto ad aspettare i tuoi comodi, che sei sempre in giro con gli amici, non ci vedremmo mai) 
1) Perchè poi le cose me le scordo se faccio passare tanti giorni e 
2) Perchè non fa parte di me.
Quindi ti auguro il meglio di trovare una persona che abbia le tue stesse idee di relazione e con la quale tu possa vivere una storia felice, senza dover litigare ogni 3 giorni.”
Ovviamente come potrai immaginare lui ha incominciato con tutte le frasi del tipo “No ma noi ci amiamo”, ecc... Però io ho spento il telefono.
Se qualcuno sta leggendo questo post, testo,... boh non so neanche come definirlo sinceramente e hai avuto o hai tutt’ora una storia d’amore, come si fa a sopravvivere in coppia? Esistono ancora le coppie che hanno i loro momenti oppure adesso ognuno coi suoi amici poi quando ci si vede ci si vede?
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galby75 · 4 years ago
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La storia è fatta di persone che spesso ignoriamo perchè non sono riportate nei libri di storia❗️❗️
Ecco perchè amo molto riportare le storie di personaggi comunemente straordinari!!
Da un bellissimo post di Elena Lia Askatassuan, una storia di orgoglio, resistenza sportiva e umana❗️❗️❗️ <3
BUONA LETTURA PER NON DIMENTICARE CHE IL CESSO E' SEMPRE IN FONDO A DESTRA:
Se mi conoscete e lo vedete nelle foto lo capite subito: a me Johann 'Rukeli' Trollman avrebbe fatto sangue.
Scrivo 'avrebbe' perché Johann è uno del 1907; faccia da schiaffi, anzi da pugni, ricci ribelli occhi vivaci...insomma il classico 'fjodena' da cui una donna coi giusti recettori accesi si terrebbe alla larga.
Quindi non stiamo parlando di me.
Johann è un tedesco di origine zingara, sinti per l'esattezza, che inizia a tirare di boxe a sette anni e viene avviato alla professionismo da un allenatore ebreo
Evabbè...uno zingaro allenato da un'ebreo...e magari stanno in Germania sul finire degli anni '20.
Appunto.
Lo zingaro mette a punto uno stile di combattimento innovativo che non si era mai visto prima: si muove rapido e pare che balli intorno all'avversario...un po' come quarant'anni dopo di lui farà un pugile nero afroamericano che si chiama Cassius Clay
...ma tu guarda l' 'eugenetica' che non ha mai capito un cazzo di come si regola la Vita.
Le donne adorano Lo Zingaro e lui adora loro; lancia sguardi castani alle mogli bionde dei tedeschi con gli occhi azzurri che stanno attorno al ring dove lui, balletto dopo balletto, cazzotto dopo cazzotto, conquista il titolo nazionale dei medio massimi.
Ma Johann non è un tedesco regolamentare, il suo pugilato non è un pugilato regolamentare e, contrariamente a quanto hanno deciso gli arbitri, nell'incontro decisivo per la cintura i gerarchi vorrebbero assegnare il titolo al suo avversario sconfitto.
A questo punto però i tedeschi tutti, quelli biondi e quelli no, quelli col naso dritto e quelli col naso aquilino, quelli coi capelli lisci, i ricci e pure i calvi si incazzano e minacciano di sfasciare tutto, perché Trollman che sia zingaro o ballerino è il loro campione.
Per non perdere la licenza e continuare a boxare la federazione impone a Johann di dare un taglio ai suoi 'balletti degeneri': deve stare fermo e rappresentare la forza virile della Germania.
Johann capisce l'antifona a modo suo e quando torna sul ring si è tinto i capelli di biondo e si è cosparso il corpo di farina.
E' un fottuto zing-ariano adesso.
Guarda in faccia il nazismo, lo sfida restando fermo e lo manda al tappeto senza sferrare nemmeno un pugno.
E' il 1933 e anche se non gli verrà permesso di vincere nessun altro incontro Johann Trollman è il numero 1
Dieci anni dopo, nel 1943, Trollman è il numero 9841, è un deportato nel campo di Neuengamme e tira di boxe negli incontri 'irregolari' contro le SS: è il loro zimbello e prende botte per una razione di cibo un po' più grande del niente.
Johann, lo zingaro tedesco, un pericoloso miscuglio di razze deteriorate, qualche incontro lo vince persino.
Nel 1944 verrà ucciso a colpi di vanga da un Kapò a cui la sconfitta sul ring non è andata giù.
Nel 2003 la federazione dei pugili tedeschi ha restituito alla famiglia di Johann Trollman la sua cintura da campione.
Dal 2010 la pietra d'inciampo che ricorda la sua storia è stata posata al numero 1 di Fidicinstraße a Berlino; se ci passate sopra fateci caso... l'intonaco balla.
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giancarlonicoli · 3 years ago
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29 lug 2021 16:31
L’UOMO CHE VENDEVA TROPPI LIBRI – RAFFAELLO AVANZINI, L’EDITORE PATRON DELLA NEWTON COMPTON SNOBBATO DAI COLLEGHI PERCHÉ ASSAI POP, FA IL BOTTO: "IL BOOM DI VENDITE MERITO DEI CLASSICI E DEGLI AUTORI EROTICI SOTTO PSEUDONIMO. ANCHE INSOSPETTABILI” (FUORI I NOMI!) – “LE TRADUZIONI PESSIME? UNA BALLA. PER L'ULISSE DI JOYCE ABBIAMO PRESO IL MIGLIOR TRADUTTORE SULLA PIAZZA” – AMAZON HA CREATO DANNI? NO, ANZI..” – IL PADRE VITTORIO AVANZINI FECE USCIRE CON NEWTON COMPTON IL PRIMO LIBRO A CURA DI WALTER VELTRONI “IL PCI E LA QUESTIONE GIOVANILE”
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Francesco Specchia per “Libero quotidiano”
Se fosse vissuto negli anni Quaranta del secolo scorso, Raffaello Avanzini («l'uomo che vendeva troppi libri» secondo L'Espresso) sarebbe uno strano incrocio fra il Leo Longanesi della grande divulgazione e l'Edilio Rusconi delle grandi masse pop. Un eversore, a sua insaputa.
Non è un caso che Avanzini, editore figlio d'editore, patron della Newton Compton, mentre il mercato del libro s' impenna al 44% è quello che, in proporzione, acquisisce più quote di mercato; e dopo essere stato qualitativamente additato, per anni, come il figlio della serva dagli illustri colleghi che vendono molto meno di lui.
Caro Avanzini, la notizia è che l'Associazione italiana editori (Aie) certifica: il mercato editoriale - di solito oscilla tra il +1% e -1%, oggi tocca un +44%. Ma il Covid, scusi, non ci aveva ammazzati?
«Il settore ha subìto meno difficoltà del previsto: a parte le librerie fisiche nei centri commerciali, quelle di quartiere non solo hanno retto ma prosperato. Un'enormità. Il numero dei lettori s' è ampliato. In parte ha contribuito lo stare a casa, che ha portato alla lettura anche i non lettori, i quali, dopo la ventesima serie su Netflix si sono fermati e hanno detto: "Ora, per curiosità fammi prendere in mano un libro, che magari me piace...».
Nelle vendite sono compresi i titoli on line. Strano: l'ebook in Italia non s' era inchiodato?
«Noi siamo leader nel mercato dei libri elettronici che sono aumentati del 20%. La percentuale degli ebook sul mercato dei libri è in media del 14-15%. In questo ultimo anno gli ebook sono aumentati del 50%. E ovviamente noi siamo stati favoriti perché questo tipo di prodotto riguarda soprattutto la narrativa di genere - rosa, giallo, erotico, thriller, storico e tocca meno, per esempio, la saggistica».
Mi risulta di un boom di vendite anche dei libri erotici. Il sesso ha il potere di "liberarci e affrancarci anche dalla pandemia" come dice Francesco Piccolo?
«Gli ebook crescono soprattutto nel rosa e nell'erotico, che impazza dopo il boom delle 50 sfumature: perché, se ordini un erotico online, non c'è rischio di svergognarti in edicola o libreria. Ci arrivano decine di manoscritti erotici da insospettabili che vogliono essere pubblicati sotto pseudonimo, spesso inglese che fa più fico; per esempio è appena entrata in classifica Mia Another con Tokyo a mezzanotte, l'avevano messa nella hit straniera. Ho dovuto spiegare che in realtà è una nostra autrice italianissima con un nome d'arte».
Il ministro della Cultura Franceschini afferma che il settore ha tenuto grazie ai ristori e a molte altre iniziative come quella di ripristinare la filiera del libro, spingendo sulle librerie di territorio. Ha ragione?
«Ha ragione. I soldi sono arrivati coi Ristori e con i Bonus Cultura che ora servono, per esempio, sulla scolastica e sui libri assegnati per le vacanze. Il mercato si è rivitalizzato sui best seller solo al 7,7%. In realtà oggi, con le vendite online di Amazon o Ibs puoi vedere tutto il catalogo; nelle librerie fisiche puoi al massimo riempire le vetrine di novità».
Amazon non ha creato danni?
«Anzi. In qualche modo i piccoli editori, specie quelli tecnici e specializzati che sparivano nella distribuzione normale, sono stati favoriti dall'online; lì li puoi trovare e ordinare in ogni momento. Certo, di Amazon bisogna evitare poi le pratiche monopolistiche, ma nel complesso la situazione la vedo positiva».
Voi avete sempre questa politica dei grandi libri a piccolo prezzo, poi ci avete aggiunto, in tempo di Podcast, gli audiolibri, che tutti davamo per morti. Robe non pop, ma poppissime...
«Che funzionano. Nel 2020 abbiamo avuto 3 milioni di lettori, più 500mila di ebook. Nel mercato degli audiolibri collaboriamo con Audible, ma è un mercato piccolo, del 5%: gli ascoltatori forti - quelli che ti sentono tutte le 20 ore di Anna Karenina, per dire - sono pochi e attenti. Viceversa, un mercato in espansione può essere, appunto, quello del podcast, vuoi perché l'ascolto è breve, 10-20 minuti al massimo, vuoi perché prevede non solo narrativa ma approfondimenti mordi-e-fuggi che puoi seguire anche quando, chessò, sei in palestra. Lei insiste con 'sta roba del pop...».
Be', nel 2013 con i classici supererconomici a 0,99 euro, avevate 10 libri su 10 in classifica. Non è un segreto che i vostri colleghi vi accusarono di falsare il mercato.
«Il 2013 fu un anno magico. Avvenne come nel 1990-92. Specie con le collane di libri a 0,99 vendemmo 12 milioni di copie per tre anni con un profitto di 12 miliardi di vecchie lire, superammo anche Mondadori in numero di copie vendute, uscimmo con 6 titoli al mese, 150mila copie a titolo. Soprattutto, allora ci un trionfo dei classici, Kafka, Freud, il milione di copie delle Divina Commedia».
Dicevano che avevate delle traduzioni pessime...
«Era una balla. Per esempio, per l'Ulisse di Joyce prendemmo il miglior traduttore sulla piazza. Fummo il bersaglio di un'invidia concentrica»
Sì. Ma il fatto che lei mi snoccioli i successi non significa, che voi di Newton Compton abbiate un po' il "complesso di Adelphi"?
«Noi non abbiamo il complesso di Adelphi, semmai sono quelli di Adelphi ad avere il complesso di Newton Compton (ride, ndr). Io credo che nel mondo letterario ci sia spazio per tutti. Così come al cinema c'è Bellocchio e c'è Zalone: sono due pubblici diversi, entrambi degni di rispetto. Tant' è che quando Stefano Mauri ci chiese di stringere un'alleanza con il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (oggi al 51%, ndr), ci furono semplicemente due grandi editori che parlavano la stessa lingua e volevano ampliare il bacino dei lettori».
Ma scusi, non è lo stesso Stefano Mauri di Gems che nel 2013 disse che facevate operazioni «editorialmente dannose, regalare libri è molto facile»?
«I tempi cambiano (ride ancora, ndr). E anche noi, modestamente, abbiamo i nostri fenomeni. Matteo Strukul con il genere storico avventuroso, Anna Premoli e Felicia Kingsley con il rosa e Marcello Simoni col thriller storico. Per scrivere un libro Strukul e Simoni ci mettono anche un anno di documentazione e ricerca. La Premoli stessa è tradotta in 10 paesi, specie in quelli anglosassoni».
Newton Compton nasce nel '69 da un'intuizione di suo padre Vittorio, uno dei patriarchi del settore, che iniziò col vendere libri a basso costo e venne subito trattato come un paria dai colleghi. Suo padre è ancora in attività?
«Papà ha 84 anni, lavora ancora, lo vedi spesso in tipografia. È stato il fulcro di tutto. Fu lui a pubblicare Freud in versione economica e, per primo, i testi poetici di Bob Dylan e Patti Smith; e a far uscire il primo libro a cura di Walter Veltroni Il PCI e la questione giovanile e a pubblicare l'edizione de Il Capitale di Marx, che fu usato dagli studenti come oggetto contundente contro i poliziotti di Valle Giulia. Papà è quello che ha creato la vera forza della Newton Compton: il catalogo da 3000 titoli».
Il mercato sta cambiando, è indubbio. Che rapporto avete con gli altri mezzi, i social, il cinema, la tv?...
«Noi siamo molto social, è inevitabile. Io stesso gestisco personalmente il mio profilo Instagram. E Felicia Kingsley è un caso letterario nato dal self publishing, dall'autopubblicazione su Internet. Stiamo lavorando ora a stretto contatto con cinema e tv. Su Canale 5 andrà in onda la fiction in 4 puntate Storia di una famiglia perbene tratto dal romanzo omonimo di Rosa Ventrella. Siamo sempre in movimento...».
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michelangelorossato · 5 years ago
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E' in uscita in libreria e negli store online BALLA COI LIBRI, Edizioni IlViandante, un libro di Maria Laura Rosati di cui ho illustrato la copertina. Si tratta di un'incantevole e curata antologia dei balli più belli della letteratura! Tutti i diritti d’autore verranno devoluti in beneficenza. "101 balli letterari dal XVI secolo a oggi, balli famosi come il reel di 'Orgoglio e pregiudizio' o i valzer di Anna Karenina e de 'Il Gattopardo'. Balli divertenti come 'I viaggi di Gulliver' e 'Moby Dick', crudeli come 'La signora delle camelie', infelici come 'Madame Bovary' e 'Tonio Kröger'. E ancora balli appassionati, sensuali, rituali, popolari, teatrali, in versi, in maschera, balli mancati, danze macabre e demoniache, mazurche, polche, samba, tango, flamenco e paso doble, perché la fantasia degli scrittori è pari a quella dei ballerini." Il 24 Novembre a Perugia la presentazione: Presentazione libro BALLA COI LIBRI a cura di M.Laura Rosati
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frontedelblog · 4 years ago
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Coronavirus, Sergio Zuccotti Dj: "Il mondo della notte va sostenuto"
Dj … praticamente da una vita, il mitico Sergio Zuccotti (soncinese PopRock di Soncino, Borgo medievale in provincia di Cremona)  ha fatto ballare (ma pure scrivere dato che è stato il protagonista di articoli, recensioni e libri) le … discoteche (e le relative generazioni) di mezzo mondo. E ancora oggi, con lui si balla alla stragrande, coi suoi ritmi evergreen anni Ottanta sempre, o meglio, più che mai in auge. E col Sergio nazionalpopolare, in questi giorni di ripresa e convivenza, col maledetto Covid-19, con la musica per ballare ferma,ai box, per le misure di contenimento in atto, causa la pandemia, volentieri siamo tornati a scambiare quattro chiacchiere… A che punto è la notte? Fammi dire innanzitutto una cosa partendo da lontano, poiché secondo me a monte bisognava far passare un discorso… Dimmi… Con l’avvio del passaggio alla fase due è passato il messaggio, mal interpretato, per così dire… del fuorviante liberi tutti e questo, dopo mesi coi giovani provati e bloccati in casa, senza,generalizzando …  eventualmente una soglia civica alta, ha provocato danni coi ragazzi, gasati per la possibilità di uscire, in qualche caso fuori a briglie sciolte ad assembrarsi all'aperto, essendo chiuse le discoteche. Read the full article
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marcogiovenale · 2 years ago
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11 maggio, libreria del palazzo delle esposizioni (roma): incontro con marcello baraghini in occasione del libro "balla coi libri. 50 anni di controcultura"
Interverranno l’autrice Daniela Piretti, il fondatore dei libri Millelire Marcello Baraghini, la giornalista Francesca De Carolis e l’editore Roberto Iacobelli. Saluti introduttivi di Marco Delogu, presidente Azienda Speciale Palaexpo Roma, 11 maggio, ore 18:30 – Libreria del Palazzo delle Esposizioni (via Milano 15/17) Non una semplice noiosa biografia, né una lunga intervista, ma un racconto a…
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