#Poesia indiana
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serdapoesia · 10 months ago
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Essa flauta toca quer alguém a escute ou não Quando falamos de amor é dessa música que falamos Penetra a espessura dos corpos atravessa as paredes É como se fosse uma teia com milhões de sóis Kabir
In: O nome daquele que não tem nome (2018), versões de Jorge Sousa Braga
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Siamo solo aliti di vento: l’eternità della poesia di Tagore. Recensione di Alessandria today
Un viaggio tra sogni, ricordi e l’essenza dell’umanità
Un viaggio tra sogni, ricordi e l’essenza dell’umanità La poesia “Siamo solo aliti di vento” di Rabindranath Tagore è un meraviglioso esempio della profondità e delicatezza che caratterizzano la sua opera. Questo componimento evoca un’immagine suggestiva dell’essenza umana, in un intreccio di ricordi, sogni e la fugacità del tempo. Attraverso versi fluidi e poetici, Tagore esplora la relazione…
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marcogiovenale · 6 months ago
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"antologia di ricercabo": online la scheda editoriale + info
cliccare per ingrandire cliccare per ingrandire Questa antologia raccoglie alcuni dei testi migliori di RicercaBO, il laboratorio di ricerca di nuove scritture ideato da Renato Barilli e Nanni Balestrini nel 2007 sulla scia del precedente RicercaRE nato nel 1993.  Molti i nomi che vi hanno partecipato e che sono poi diventati noti.  Tra le direzioni emerse, quella che vede più sfumati i confini…
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gianlucadandrea · 1 year ago
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Nuovo inizio su Nazione Indiana
Con un grazie per la scelta dei testi a Renata Morresi Continua a leggere…
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greenbor · 1 month ago
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Poesia di https://www.tumblr.com/s-a-f-e-w-o-r-d--2
È brutto quando vorresti dire un sacco di cose ma non trovi l'occasione... Il momento e forse nemmeno il coraggio... È brutto quando i pensieri si aggrovigliano nella testa e non riesci più a metterli in fila indiana e decidere quali tenere e quali lasciare andare... È tremendo avere un tarlo in testa che ti mangia ogni sogno... È brutta la solitudine del non sentirsi capiti... Stanotte ho davanti ancora più di 6 ore di lavoro... Ore di silenzio... Ore dove le mancanze risuonano forti dentro l'anima... E penso che vorrei solo fare un bel bagno... Un bagno bollente... In cui affogare tutte le mie incertezze... Un bagno profumato per coccolarmi un po'... Darmi quell'amore che mi è sempre negato... Lo farei al buio con qualche candela... E magari un bicchiere per affogare la mia pena... Invece sono qui con il mio cuore in mano... Che cerco di spiegargli quello che nemmeno a me è chiaro... Di fargli capire che con il suo palpitare, finiremo entrambi per farci del male... Dopo un discorso molto animato, abbiamo deciso che d'ora in poi, chiederà il permesso... Prima di vibrare impunemente nel mio petto...
~ Virginia ~
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t-annhauser · 2 years ago
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Oggi noi sappiamo che nelle foreste non ci sono i folletti, che nel mare non si nascondono mostri marini e nell'aria non vagano gli spiriti e le fatine, queste cose sono ormai rinchiuse nella riserva indiana della letteratura fantastica o del pensiero poetante, ma gli antichi poemi come l'Odissea testimoniano invece la presenza del soprannaturale ancora come un fatto vero, reale, e con il soprannaturale anche lo stupore più genuino di fronte al "sublime" ("il sublime è un oggetto della natura, la cui rappresentazione determina il sentimento a concepire l'irraggiungibilità dei limiti della natura come rappresentazione di idee della ragione", Immanuel Kant).
Che bel tempo era quello nel quale ogni cosa era viva secondo l’immaginazione umana e viva umanamente, cioè abitata o formata di esseri uguali a noi! quando nei boschi desertissimi si giudicava per certo che abitassero le belle Amadriadi e i fauni e i silvani e Pane ec., ed entrandoci e vedendoci tutto solitudine pur credevi tutto abitato! e cosí de’ fonti abitati dalle Naiadi ec. E stringendoti un albero al seno te lo sentivi quasi palpitare fra le mani, credendolo un uomo o donna, come Ciparisso ecc.! E cosí de’ fiori ec., come appunto i fanciulli.
Leopardi, Zibaldone, 64
Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.
Leopardi, Zibaldone, 58
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susieporta · 2 years ago
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LA LUNA PIENA DEL BUDDHA
Buongiorno Anime Belle,
siamo dentro al corridoio dell’Eclissi che si conclude venerdì con la Luna Piena in scorpione conosciuta anche come il Vesak, la Luna del Buddha ovvero la “luna del risveglio”.
Questa Luna Piena in Scorpione è un’energia intensa che può evidenziare uno stato di inquietudine e di “scontento cosmico” dovuto al fatto che si forma una quadratura con la Luna nera (Lilith) facendo emergere insofferenza e inquietudine; c’è Mercurio retrogrado, l’eclissi e pertanto siamo chiamati ad un viaggio introspettivo, un viaggio nelle nostre profondità, la dove risiede sia il nostro malcontento, sia il nostro potere personale.
Non tutti vivremo questo evento nello stesso modo: chi ha già svolto un processo di trasformazione e accolto ciò che ne è emerso, ora potrebbe avere idee più chiare e anche la forza per decidere su aspetti importanti della propria vita, ovvero assumersi la responsabilità delle proprie scelte, diventare proattivo invece di attaccare o incolpare le situazioni esterne per i problemi o malesseri della propria vita.
Vedete, tutto il cielo spinge in questa direzione: gli eventi che stiamo vivendo (con più intensità) da qualche anno, hanno la funzione di “risvegliarci” da un sonno in cui l’essere umano è caduto tanto tempo fa e Plutone in aquario, da ieri per altro retrogrado, ha iniziato un lento lavoro di trasformazione sociale.
Questo non significa che venerdì saremo tutti “risvegliati”, ma che, anche in modo impercettibile, emergerà nella nostra coscienza la necessità di cambiare qualcosa nella nostra vita. Questo può produrre appunto uno stato di insofferenza oppure di eccitazione: dipende da come siamo. La cosa importante è che ognuno si assuma la responsabilità del proprio cambiamento. Del resto, il Nodo Lunare Sud in Scorpione ci ricorda che per andare al Nodo Nord in toro è necessario attraversare una metamorfosi, una morte per poi rinascere a nuova vita.
“Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
La mia preghiera è stata ascoltata.”
Antica poesia indiana
Oggi caffè bello fumante con un biscotto all’anice!
Francesco Akash Ballarini
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alonewolfr · 2 months ago
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Non ti auguro un dono qualsiasi. Ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo per divertirti e per ridere. Ti auguro tempo per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo. Ti auguro tempo perché te ne resti, tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
|| Poesia indiana
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liberolibro · 10 months ago
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poesiayotrasletras · 10 months ago
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Marta Fabiani | Pavia 1953 - Nizza 2014
Stai seduta sul gabinetto con la tua garza indiana mentre bevi la polvere del vomito della donna gravida.
Crediti: https://golfedombre.blogspot.com Notizie esaurienti riguardanti la sua biografia non sono facilmente reperibili. Negli anni Settanta dello scorso secolo, poeti quali Giancarlo Majorino, Carlo Porta e Giovanni Raboni, avevano saputo apprezzare le doti di rara bellezza presenti nella sua poesia. Il linguaggio incalzante con il quale si presenta nella raccolta di poesie Maratona,…
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marcogiovenale · 1 year ago
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agosto 2011 - agosto 2023, giuliano
ripropongo un ricordo che postavo nel decennale Condivido qui un ricordo attraverso una parte di un testo postato nel 2014 da Biagio Cepollaro, Nunc stans, da NUN (2002-2008): https://www.nazioneindiana.com/2014/10/23/giuliano-mesa-nunc-stans/ A proposito di Nunc stans Giuliano mi scriveva, il 2 maggio 2007: “Queste mie poesie, le poche degli ultimi anni, sono soltanto un ‘tratto di cornice’…
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falangesdovento · 2 years ago
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Taūs (Mayuri.) Indiano. Século 19
Instrumento Musical popular nas cortes indianas do século XIX, esse alaúde emprestado empresta características de outros instrumentos de cordas indianos, como a forma do corpo dos Sarangi e os trastes e o pescoço da cítara. Existem quatro cordas de melodia e quinze cordas simpáticas que soam quando o instrumento é tocado para acompanhar música religiosa popular. O pavão é o veículo de Sarasvatî, a deusa da música, e aparece na poesia indiana como uma metáfora do namoro. Paz, luz e bem! Lucas Lima
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rosateparole · 3 years ago
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Nel tuo giardino in fiore cogli i fragranti ricordi
dei fiori sbocciati cento anni fa.
Rabindranath Tagore, LXXXV
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ilcercatoredicolori · 5 years ago
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Mi sveglio la mattina per ritrovare la città nella finestra, una bocca gigante che ho dimenticato come chiudere. Suona il telefono, ogni squillo un promemoria che sono stata individuata, che sono Quella le cui email si accumulano senza risposta, le cui liste di controllo crescono aggrovigliate, arruffate, sfrenate. Quella che non è mai sulla piattaforma giusta. Quella che si allontana da mani inopportune nei finestrini della macchina. Quella che sorride quando non lo vuole. Quella che non ha votato in tre elezioni. Ma quello che nessuno immagina è che sono Quella che dopo il tramonto si aggira per i vicoli bui, con la fame di annientare chiunque cerchi di domarla con tentacoli umidi e malarici di colpa. E nelle notti di luna piena osa ancora guardare il mondo in pieno viso e dire no.
Arundhathi Subramaniam 
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ma-pi-ma · 5 years ago
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La storia del desiderio e dell’unione è surriscaldata. Davvero irrilevante.
Arundhathi Subramaniam, da  Amore senza una storia
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cartastraccia-99 · 5 years ago
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E tu mi insegnerai a restare.❤
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