#poesia ispiratrice
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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Quando il pensiero di te mi accompagna: La dolcezza immortale della poesia di Umberto Saba. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nell'intimità e nella profondità emotiva di uno dei maggiori poeti del Novecento italiano.
Un viaggio nell’intimità e nella profondità emotiva di uno dei maggiori poeti del Novecento italiano. L’analisi di “Quando il pensiero di te mi accompagna”. La poesia di Umberto Saba, “Quando il pensiero di te mi accompagna”, rappresenta un raro esempio di intimità emotiva tradotta in parole. L’autore esplora il potere salvifico del pensiero di una persona cara, un’idea che si erge come un faro…
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nosferatummarzia-v · 6 days ago
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-Eros
Con te, ogni momento è sacro. Il tuo sorriso illumina il mio cuore come un faro. I tuoi occhi brillano da perforare la mia anima, le tue parole invadono la mia mente. Il tuo spirito risplende di una grazia senza pari, la tua presenza è una cura, che lenisce ogni affanno. Con te, il tempo sembra fermarsi, perché basta un attimo con te per sentirsi appagati. La tua bellezza non è solo esteriore, ma risiede dentro di te, una luce interiore che irradia amore. La tua gentilezza e la tua compassione non conoscono confini, sei un angelo tra gli umani, un tesoro da preservare. Con te, ogni momento è sacro, perché tu rendi speciale ogni cosa che tocchi. Sei la mia musa ispiratrice, la mia fonte di poesia, e io sono fortunato ad avere te nella mia vita, la mia dolce metà.
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-Michelle
Mio dolce Eros, le tue parole illuminano le mie giornate buie, hai risvegliato un cuore celato i tuoi respiri, i tuoi baci sulla mia pelle donano emozioni. Sei tu che provochi la mia mente, ed io amo rubarti ogni attimo sei la mia anima, portandomi nei tuoi confini infiniti.
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elenleeladamanera · 10 months ago
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Mi piace pensare
Che lui mi stia pensando
Ma non come un pensiero veloce,
Ma Come la sua Unica Musa ispiratrice
Voglio essere il suo primo pensiero al mattino,
La sua pausa caffè,
il sole che lo scalda,
Una nuvola birichina che lo bagna,
L'acqua che lo disseta,
La sua canzone preferita,
Una foto sfocata,
Il suo sorriso che sbuca dal nulla,
Una sua lacrima che riga il suo volto,
Fino ad arrivare alle labbra,
Colei che dà forza,
Coraggio, emozioni e poesia,
Colei che porge la mano sempre
E non la lascia andare mai.
𝓔𝓵𝓮𝓷𝓛𝓮𝓮
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reginarix · 2 years ago
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Esercizio: punto di vista interno all'azione ma esterno a tutti i personaggi che intervengono.
Spiriti Affini
Salone del Libro, New York
La presentazione del libro del rinomato poeta Moltheni stava terminando, qualche giornalista si stava già alzando, venne scattata la foto di rito accanto al cartonato dell’evento e un gruppo di ammiratrici si mise in fila per salutare l’autore e chiedere un autografo. Una giornalista però alzò la voce sopra il brusio, la vidi alzarsi in piedi per attirare l’attenzione:
- Mr. Moltheni, un’altra domanda prego!
L’agente intervenne prontamente, al suo assistito non piaceva essere al centro dell’attenzione, si vedeva che era davvero una sofferenza per lui parlare in pubblico:
- Miss Print, la prego, la poesia non ha bisogno di tutte queste spiegazioni!
Lui guardò comunque verso il poeta, l’interesse dei giornali era sempre una buona pubblicità e ci contava molto: così Moltheni, con un sorrisino rassegnato, accettò di rispondere a questa ultima domanda. Tutti si sedettero di nuovo e la giornalista proseguì:
- La domanda che ancora non ha risposta è: cosa è successo? Cosa è cambiato? Dopo il boom di qualche anno fa lei è rimasto inattivo per molto tempo, ora torna con questo nuovo lavoro del tutto diverso. Qual è l’ispirazione adesso?
“Bella domanda” pensai, valeva davvero la pena fermare tutto per ascoltare una risposta.
Moltheni si prese il suo tempo per rispondere: aggrottò le sopracciglia, fissò lo sguardo in un punto indefinito e notai come si afflosciò un po’ sulla sedia. Stava decidendo se dire la verità? Stava scegliendo quale parte raccontare? O se raccontarla? Infine lo vidi riprendere forma e sostanza: si sistemò composto, bevve un sorso d’acqua e iniziò.
- L’ispirazione è un mondo parallelo. Non intendo dire che sia un luogo di fantasia, è un mondo che esiste davvero e che mi coinvolge totalmente. Solo resta accanto al mio. E talvolta io ho la necessità di portare qui qualcosa di ciò che provo laggiù. L’arte rende reali anche qui quelle emozioni e sensazioni. L’ispirazione dei miei primi lavori era un mondo piuttosto caotico, di prati falciati e spiagge, sole, pioggia e specchi neri, dove però trovava posto ogni parola, ogni musica ne rappresentava una parte. Ci ho vissuto per anni e non mi sono mai sentito solo. Ma diventa logorante dividersi su due piani così a lungo: alla fine bisogna sempre scegliere se lasciare andare quel mondo oppure realizzarlo in questo. Quando si torna ad un’unica realtà ci si trova cambiati: si notano più cose, si cerca di essere più presenti, si dà un significato profondo ai particolari. Ci vuole tempo per ricrearsi e tempo per affidarsi un'altra volta ad un mondo nuovo. Adesso mi trovo a scrivere di una nuova ispirazione, un nuovo universo parallelo: secondo me più ricco, più intimo, perché contiene tutto quello che sono, compreso tutto quel mondo che avevo lasciato. Un’ispirazione che posso condividere qui (e mi piace farlo, o non ne scriverei affatto) ma che vivo nella piena libertà del mio io.
Non sono capace a scrivere della mia vita, posso solo parlare di quello che sento, ecco qual è la mia ispirazione.
Si appoggiò di nuovo allo schienale e tutti restarono in silenzio qualche istante a cercare di capire queste sue parole. L’impressione generale era che avesse parlato in codice, ma che loro non ne avessero la chiave. Potere della poesia!
La giornalista aveva l’aria perplessa, si aspettava qualcosa di diverso: chissà, magari voleva sentire un cenno sulla famiglia del poeta, oppure l’idea di una musa ispiratrice… invece niente, era così geloso della sua privacy! La vidi abbassare lo sguardo delusa.
- Grazie, mr. Moltheni. – mormorò.
A questo punto l’agente a fianco dell’autore si alzò, chiese se c’erano altre domande e mise fine alla conferenza stampa, stavolta davvero.
Subito si formò la fila per chiedere gli autografi. Ci pensai un po’, poi decisi di fermarmi anche io: valeva la pena salutare un collega che a qualunque domanda rispondeva in poesia. Quando il suo agente mi riconobbe nella fila gli brillavano gli occhi! Stava di sicuro già pensando a future collaborazioni, eventi, pubblicazioni… Mi venne male quando mi corse incontro e mi trascinò via. Io e Moltheni ci scambiammo uno sguardo pieno di comprensione mentre venivamo presentati.
Forse non eravamo solo colleghi. Piuttosto spiriti affini.
"È una questione di qualità La tua presenza Rassicurante e ipnotica Mi affascina"
G.
SGN, 04/05/2023, 10:14
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sguardimora · 2 months ago
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PUBBLICHIAMO OGGI LA PRIMA DI QUATTRO PARTI DEL DIARIO DI BORDO, FRUTTO DELL'INTRECCIO DI DIVERSE VOCI: quelle delle partecipanti al laboratorio, della coreografa Gloria Dorliguzzo, del musicista Gianluca Feccia, delle osservatrici Rebecca Casadei e Chiara Mannucci e Francesca Giuliani, che scrive queste righe per raccontare ciò che sta accadendo lungo il percorso. Giovedì 21 novembre alle 20 al Teatro Dimora di Mondaino ci sarà la restituzione finale di questo inteso processo di creazione e partecipazione.
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Mercoledì 13 novembre 2024
A Mondaino, a novembre, la notte arriva presto. Sono le sei di sera e le partecipanti al laboratorio della coreografa Gloria Dorliguzzo cominciano a scendere una per una lungo la stradina che dalla casa foresteria conduce al teatro, immerso nel bosco. È l'inizio della residenza creativa per la composizione di Dies Irae. Concerto per donne e martelli, un progetto realizzato con la collaborazione del maestro Gianluca Feccia. Alcune di loro come Silvia e Giovanna sono di casa qui mentre per le altre è la prima volta: sono Marta, Giulia, Chiara, Veronica, Sara. Per tutte, però, è come entrare in un territorio inesplorato. Sono in-attesa. 
Dentro al teatro, nella penombra della scena, anche Gloria è in attesa. Il palcoscenico è pronto ad accoglierle: ci sono due tronchi, due incudini su ciocchi di legno e una lastra di metallo che scende in verticale dal graticcio. 
Le sette donne entrano, ognuna con i suoi oggetti di scena: due martelli, scarponi pesanti. 
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Ha inizio così il percorso di creazione partecipata per il Dies Irae: da oggi e per una settimana il gruppo si ritroverà intorno alla composizione e scrittura di questo concerto performativo che va oltre musica e movimento. È un rituale, un’immersione totale nel corpo, nel suono e nei simboli che questi evocano.
Si parte dalla figura di Galina Ustvolskaya, nominata dai critici la Donna col Martello, che è al centro di questa esperienza. Gloria racconta di questa figura decisa e indipendente, vissuta all’ombra del suo maestro Shostakovich: è una musa ispiratrice. Galina e la sua eredità musicale saranno una guida spirituale e creativa.
Il Dies Irae è un paesaggio che inizia con un gesto determinato: lo sguardo è neutro, è il corpo che parla. 
Il gruppo cammina con passi incerti. Seguono il ritmo duro e oscuro della musica. Gloria è la loro guida. La sua direzione non ammette incertezze: è esigente ma con rispetto e incoraggiamento, trasmette un senso di fiducia e responsabilità.
“Uno per niente, e si va!”
È un lavoro serio e intenso, in cui il corpo diventa strumento di una narrazione silenziosa ma potente. Le partecipanti seguono Gloria con gli occhi, cercando in lei conferme e sostegno.
Il primo impatto con il martello e l’incudine è spiazzante: “è una sensazione decisamente nuova e non facile. Il potere è disarmante”.
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Giovedì 14 novembre 2024
Sono di nuovo tutte insieme qui su quel palcoscenico che non è già più quello di ieri. Le partecipanti, provenienti da percorsi e vite diverse, si muovono dentro la coreografia disegnata da Gloria, una scrittura che è rigorosa ma che si apre alla possibilità dell’incontro, all’imprevisto, alla scoperta. Gloria è una presenza chirurgica e rassicurante, decisa e incoraggiante: è dentro e fuori la scena, sta vicino a loro, le accompagna quasi mano nella mano. Non insegna solo una partitura, ma responsabilizza il gruppo, invita alla fiducia reciproca, all’ascolto, alla sorellanza. 
Iniziano a familiarizzare con i martelli che sono sempre di più nelle loro mani: diventano prolungamenti del corpo, vere e proprie protesi. Usarli richiede forza e delicatezza insieme, potenza e controllo: c’è una strana poesia, un’equilibrata tensione tra creazione e distruzione, tra impatto e suono.
“Il martello è uno strumento che non avrei mai pensato di usare, lo associo a mio marito. Ma usarlo con le mie mani è stato sorprendentemente potente. Mi ha risvegliato un lato maschile che non conoscevo.” 
I colpi dei martelli sull’incudine, dei martelli tra loro in aria producono un suono rituale, quasi tellurico, che riempie lo spazio: in questi gesti c’è una forza liberatoria. Ogni azione trasforma l’atto fisico in un’esperienza intima e simbolica che sembra risvegliare qualcosa di sopito, una forza interna che emerge non solo come atto artistico, ma come atto personale. 
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... to be continued
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elmas-66 · 3 months ago
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In evidenza la poesia del professor Dr. Joseph S. Spence Sr. (Maestro Epulaeryu)!
Foto cortesia 20 ottobre 2024: Saluti, namaste, ciao, hola, salaam, shalom, miei fratelli e sorelle della grazia ispiratrice di Dio. Prego che tutto vada bene per ognuno di voi e per i vostri cari, e continueremoil nostro grazioso cammino e saremo rafforzati lungo il cammino nel favore di Dio per essere vittoriosi nell’elevare l’umanità in tutto il mondo affinché diventi un popolo migliore. Oggi…
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sounds-right · 1 year ago
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“UNA MORTE DA MEDIANO”: terzo album per Francesco Cavestri 
Dal 16 febbraio 2024 sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale "UNA MORTE DA MEDIANO", il terzo album di Francesco Cavestri  che fa parte dell'omonima colonna sonora prodotta da Rai Tgr e Rai Play Sound.
"Una morte da mediano" è una raccolta di nove brani originali composti da Francesco Cavestri come commento musicale dell'omonimo podcast ideato dal regista e giornalista (vincitore del David di Donatello) Filippo Vendemmiati.
La colonna sonora è registrata in solo piano, con aggiunte di leggere patine di elettronica che creano l'ambiente sonoro tipico della produzione musicale di Francesco Cavestri. La musica, che accompagna la storia di Denis Bergamini, un beniamino del calcio di fine anni '80 trovato morto in circostanze poco chiare, ha un'atmosfera meditativa, sospesa, a tratti cupa e a tratti solare, caratterizzata ora da tessuti melodici pianistici, ora da suoni elettronici, incursioni di archi e improvvisazioni libere in solo piano. Un album dalle tante sfumature, ispirate alle vaste influenze musicali che caratterizzano il mondo artistico di Francesco Cavestri. I titoli dei brani, letti in ordine, costituiscono una poesia, ispirata da "Forse un mattino andando" di Eugenio Montale: 
Un giorno camminando 
Si risveglia il suono della natura 
Un respiro 
Forte di vita 
Prende il ritmo, perde il ritmo 
Nella via del silenzio 
Mi guardo indietro 
Un giorno camminando 
Commenta l'artista a proposito del progetto: "L'album ha tre aspetti centrali: quello compositivo, quello 'improvvisativo' e quello costituito dalle aggiunte elettroniche, volte a creare un'atmosfera sonora contemporanea che si interfaccia con le parti in solo piano. Questi tre aspetti si legano e corroborano a vicenda, come nel caso di "Si Risveglia il Suono della Natura" e "Forte di Vita" , rispettivamente il secondo e il quarto brano dell'album, in cui le melodia dolci e intense, esposte dal pianoforte, vengono avvolte da sonorità come pad elettronici e strumenti orchestrali, che le impreziosiscono." 
Biografia
Pianista compositore e divulgatore (classe2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall'età di 4 anni e si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese e di studiare al Berklee College of Music di Boston, dove conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. 
Il suo primo album "Early17," una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo,con 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri  (il Bravo Caffè di Bologna, l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano). Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto "Jazz/hip hop – due generi fratelli) nelle scuole, nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu) e nei festival (Time in Jazz e JazzMI) e a breve uscirà anche una pubblicazione.
Al Festival "Strada del Jazz 2023" con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (che è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia Romagna per la rassegna Viralissima.) ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. 
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è in uscita. 
Dopo "IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE" (gennaio 2024), "Una morte da mediano" è il terzo album di Francesco Cavestri disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 16 febbraio 2024.
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djs-party-edm-italia · 1 year ago
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“UNA MORTE DA MEDIANO”: terzo album per Francesco Cavestri 
Dal 16 febbraio 2024 sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale "UNA MORTE DA MEDIANO", il terzo album di Francesco Cavestri  che fa parte dell'omonima colonna sonora prodotta da Rai Tgr e Rai Play Sound.
"Una morte da mediano" è una raccolta di nove brani originali composti da Francesco Cavestri come commento musicale dell'omonimo podcast ideato dal regista e giornalista (vincitore del David di Donatello) Filippo Vendemmiati.
La colonna sonora è registrata in solo piano, con aggiunte di leggere patine di elettronica che creano l'ambiente sonoro tipico della produzione musicale di Francesco Cavestri. La musica, che accompagna la storia di Denis Bergamini, un beniamino del calcio di fine anni '80 trovato morto in circostanze poco chiare, ha un'atmosfera meditativa, sospesa, a tratti cupa e a tratti solare, caratterizzata ora da tessuti melodici pianistici, ora da suoni elettronici, incursioni di archi e improvvisazioni libere in solo piano. Un album dalle tante sfumature, ispirate alle vaste influenze musicali che caratterizzano il mondo artistico di Francesco Cavestri. I titoli dei brani, letti in ordine, costituiscono una poesia, ispirata da "Forse un mattino andando" di Eugenio Montale: 
Un giorno camminando 
Si risveglia il suono della natura 
Un respiro 
Forte di vita 
Prende il ritmo, perde il ritmo 
Nella via del silenzio 
Mi guardo indietro 
Un giorno camminando 
Commenta l'artista a proposito del progetto: "L'album ha tre aspetti centrali: quello compositivo, quello 'improvvisativo' e quello costituito dalle aggiunte elettroniche, volte a creare un'atmosfera sonora contemporanea che si interfaccia con le parti in solo piano. Questi tre aspetti si legano e corroborano a vicenda, come nel caso di "Si Risveglia il Suono della Natura" e "Forte di Vita" , rispettivamente il secondo e il quarto brano dell'album, in cui le melodia dolci e intense, esposte dal pianoforte, vengono avvolte da sonorità come pad elettronici e strumenti orchestrali, che le impreziosiscono." 
Biografia
Pianista compositore e divulgatore (classe2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall'età di 4 anni e si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese e di studiare al Berklee College of Music di Boston, dove conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. 
Il suo primo album "Early17," una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo,con 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri  (il Bravo Caffè di Bologna, l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano). Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto "Jazz/hip hop – due generi fratelli) nelle scuole, nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu) e nei festival (Time in Jazz e JazzMI) e a breve uscirà anche una pubblicazione.
Al Festival "Strada del Jazz 2023" con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (che è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia Romagna per la rassegna Viralissima.) ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. 
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è in uscita. 
Dopo "IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE" (gennaio 2024), "Una morte da mediano" è il terzo album di Francesco Cavestri disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 16 febbraio 2024.
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tarditardi · 1 year ago
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“UNA MORTE DA MEDIANO”: terzo album per Francesco Cavestri 
Dal 16 febbraio 2024 sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale "UNA MORTE DA MEDIANO", il terzo album di Francesco Cavestri  che fa parte dell'omonima colonna sonora prodotta da Rai Tgr e Rai Play Sound.
"Una morte da mediano" è una raccolta di nove brani originali composti da Francesco Cavestri come commento musicale dell'omonimo podcast ideato dal regista e giornalista (vincitore del David di Donatello) Filippo Vendemmiati.
La colonna sonora è registrata in solo piano, con aggiunte di leggere patine di elettronica che creano l'ambiente sonoro tipico della produzione musicale di Francesco Cavestri. La musica, che accompagna la storia di Denis Bergamini, un beniamino del calcio di fine anni '80 trovato morto in circostanze poco chiare, ha un'atmosfera meditativa, sospesa, a tratti cupa e a tratti solare, caratterizzata ora da tessuti melodici pianistici, ora da suoni elettronici, incursioni di archi e improvvisazioni libere in solo piano. Un album dalle tante sfumature, ispirate alle vaste influenze musicali che caratterizzano il mondo artistico di Francesco Cavestri. I titoli dei brani, letti in ordine, costituiscono una poesia, ispirata da "Forse un mattino andando" di Eugenio Montale: 
Un giorno camminando 
Si risveglia il suono della natura 
Un respiro 
Forte di vita 
Prende il ritmo, perde il ritmo 
Nella via del silenzio 
Mi guardo indietro 
Un giorno camminando 
Commenta l'artista a proposito del progetto: "L'album ha tre aspetti centrali: quello compositivo, quello 'improvvisativo' e quello costituito dalle aggiunte elettroniche, volte a creare un'atmosfera sonora contemporanea che si interfaccia con le parti in solo piano. Questi tre aspetti si legano e corroborano a vicenda, come nel caso di "Si Risveglia il Suono della Natura" e "Forte di Vita" , rispettivamente il secondo e il quarto brano dell'album, in cui le melodia dolci e intense, esposte dal pianoforte, vengono avvolte da sonorità come pad elettronici e strumenti orchestrali, che le impreziosiscono." 
Biografia
Pianista compositore e divulgatore (classe2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall'età di 4 anni e si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese e di studiare al Berklee College of Music di Boston, dove conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. 
Il suo primo album "Early17," una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo,con 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri  (il Bravo Caffè di Bologna, l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano). Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto "Jazz/hip hop – due generi fratelli) nelle scuole, nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu) e nei festival (Time in Jazz e JazzMI) e a breve uscirà anche una pubblicazione.
Al Festival "Strada del Jazz 2023" con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (che è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia Romagna per la rassegna Viralissima.) ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. 
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è in uscita. 
Dopo "IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE" (gennaio 2024), "Una morte da mediano" è il terzo album di Francesco Cavestri disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 16 febbraio 2024.
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michelenigrowordpresscom · 2 years ago
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Prefazione a "I riflessi delle cose", di Stefano Olmastroni
versione pdf: Prefazione a “I riflessi delle cose”, di Stefano Olmastroni Prefazione a I riflessi delle cose, di Stefano Olmastroni (ed. Kolibris) L’etimologia della parola riflesso, luce che viene rinviata da una superficie brillante o diffondente, dipana l’antico dubbio tra la poesia creata da una forza ispiratrice, quasi prepotente, che scava nel profondo, e la poesia che raccoglie con…
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sonounacattivapersona · 2 years ago
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Lei mi fa impazzire d'amore,
ogni volta che la guardo negli occhi,
il mio cuore accelera il battito,
e la mia mente si annebbia.
Il suo sorriso è come un balsamo,
che lenisce le mie ferite,
e ogni volta che mi guarda,
mi sento al sicuro, felice.
Le sue mani sono morbide come seta,
e quando mi sfiorano la pelle,
mi sento come se volassi,
e ogni tensione svanisce.
Lei è la mia poesia preferita,
la mia musa ispiratrice,
perché ogni volta che la penso,
le parole prendono vita.
Lei mi fa impazzire d'amore,
e non ho paura di amare,
perché con lei tutto è possibile,
e ogni momento è una gioia da vivere.
Non so cosa abbia questa donna,
(La cocca d’oro……)
ma so che non potrei mai farne a meno,
perché il suo amore è come un'esplosione,
che mi fa sentire vivo, intenso.
Lei è il mio mondo, il mio tesoro,
e ogni giorno mi sorprende,
con la sua dolcezza, la sua grazia,
e il suo amore che non ha fine
Marco Acerbo
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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"Amore a prima vista" di Wisława Szymborska: la bellezza del destino sottileUn viaggio poetico tra casualità e destino, raccontato dalla maestria della poetessa polacca. Recensione di Alessandria today
La poesia che intreccia il caso e il destino.
La poesia che intreccia il caso e il destino. “Amore a prima vista” di Wisława Szymborska è un componimento che esplora l’essenza misteriosa dell’amore e del destino. La poetessa riflette su come due persone, convinte che il loro amore sia nato da un improvviso colpo di fulmine, in realtà siano state inconsapevolmente guidate da un intreccio di coincidenze e incontri mancati. Il testo…
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daniela--anna · 2 years ago
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How much poetry is there in creation?!
It follows the forms of love: "inspiring muse" of
the greatest poet.
©D.C.
(Revelation 4:11) jw.org
Quanta poesia c'è nella creazione?!
Essa segue le forme dell'amore: "musa ispiratrice" del
il più grande Poeta.
©D.C.
(Rivelazione 4:11)
📌
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persa-tra-i-miei-pensieri · 4 years ago
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Luna al mattino
Sono contenta di essermi svegliata in tempo
Per godere della tua dolce compagnia
Mentre faccio colazione
Ti guardo lì nel cielo un po' azzurrino
Del primo mattino
Farmi quasi l'occhiolino
Brillante e lucente
Anche se coperta dalle nuvole
Penso che non vinceresti facilmente a nascondino.
Luna quanti sogni, desideri, speranze e segreti
Ti ho confidato nel corso di questi miei 20 anni
Luna quanti lavoretti e poesie mi hai ispirato
Luna mia complice più segreta
Luna mia guida nelle notti insonni
A presto luna mia musa e poetessa
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ilcercatoredicolori · 6 years ago
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Non posso vivere povero nell’ignoranza Mi occorre vedere sentire e abusare Sentirti nuda e vederti nuda Per abusare delle tue carezze Per fortuna o per disgrazia Io conosco a memoria il tuo segreto Tutte le porte del tuo impero Quelle degli occhi quelle delle mani Dei seni e della bocca dove ogni lingua si scioglie E la porta del tempo aperta tra le tue gambe Il fiore delle notti d’estate alle labbra della folgore Alla soglia del paesaggio dove il fiore ride e piange Pur serbando questo pallore di perla morta Pur donando il tuo cuore pur aprendo le tue gambe Sei come il mare tu culli le stelle Sei il campo d’amore tu unisci e separi I folli e gli amanti Sei la fame il pane la sete la grande ebbrezza E l’ultimo connubio tra sogno e virtù. Paul Éluard
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oltreognilimitetu · 5 years ago
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Buongiorno principessa del mio ♡!👑
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