#Galina Ustvolskaya
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lesser-known-composers · 12 days ago
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Galina Ustvolskaya (1919-2006)
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sarahtheflutist · 2 years ago
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Born in Petrograd, Ustvolskaya studied from 1937 to 1939 at the college attached to the Leningrad Conservatory (later renamed the Rimsky-Korsakov Conservatory). From 1947 till 1977 she taught composition at this college. In 1939 she entered Dmitri Shostakovich's composition class at the Conservatory as the only female student in his class. Her composition teacher said of her:
"I am convinced that the music of G. I. Ustvolskaya will achieve world fame, and be valued by all who hold truth to be the essential element of music."[1]
Shostakovich sent some of his own as yet unfinished works to Ustvolskaya, attaching great value to her comments. Some of these pieces contain quotations from his pupil's compositions; for example, he employed the second theme of the Finale of her clarinet trio throughout the Fifth String Quartet and in the Michelangelo Suite (no. 9).
Ustvolskaya was a pupil of Shostakovich from 1939 to 1941 and from 1947 to 1948, but her works from the 1950s onwards retain little influence of his style. Until 1961 none of her true works were performed other than patriotic pieces written for official consumption. The middle of the 1960s witnessed greater tolerance for modernist music, and interest in Ustvolskaya began to grow – the Leningrad Union of Composers organized in the 1970s evenings of her music, which received high praise from listeners and critics. Widespread recognition came after her music was performed in several concerts of the 1989 Holland Festival.
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sguardimora · 2 months ago
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PUBBLICHIAMO OGGI LA PRIMA DI QUATTRO PARTI DEL DIARIO DI BORDO, FRUTTO DELL'INTRECCIO DI DIVERSE VOCI: quelle delle partecipanti al laboratorio, della coreografa Gloria Dorliguzzo, del musicista Gianluca Feccia, delle osservatrici Rebecca Casadei e Chiara Mannucci e Francesca Giuliani, che scrive queste righe per raccontare ciò che sta accadendo lungo il percorso. Giovedì 21 novembre alle 20 al Teatro Dimora di Mondaino ci sarà la restituzione finale di questo inteso processo di creazione e partecipazione.
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Mercoledì 13 novembre 2024
A Mondaino, a novembre, la notte arriva presto. Sono le sei di sera e le partecipanti al laboratorio della coreografa Gloria Dorliguzzo cominciano a scendere una per una lungo la stradina che dalla casa foresteria conduce al teatro, immerso nel bosco. È l'inizio della residenza creativa per la composizione di Dies Irae. Concerto per donne e martelli, un progetto realizzato con la collaborazione del maestro Gianluca Feccia. Alcune di loro come Silvia e Giovanna sono di casa qui mentre per le altre è la prima volta: sono Marta, Giulia, Chiara, Veronica, Sara. Per tutte, però, è come entrare in un territorio inesplorato. Sono in-attesa. 
Dentro al teatro, nella penombra della scena, anche Gloria è in attesa. Il palcoscenico è pronto ad accoglierle: ci sono due tronchi, due incudini su ciocchi di legno e una lastra di metallo che scende in verticale dal graticcio. 
Le sette donne entrano, ognuna con i suoi oggetti di scena: due martelli, scarponi pesanti. 
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Ha inizio così il percorso di creazione partecipata per il Dies Irae: da oggi e per una settimana il gruppo si ritroverà intorno alla composizione e scrittura di questo concerto performativo che va oltre musica e movimento. È un rituale, un’immersione totale nel corpo, nel suono e nei simboli che questi evocano.
Si parte dalla figura di Galina Ustvolskaya, nominata dai critici la Donna col Martello, che è al centro di questa esperienza. Gloria racconta di questa figura decisa e indipendente, vissuta all’ombra del suo maestro Shostakovich: è una musa ispiratrice. Galina e la sua eredità musicale saranno una guida spirituale e creativa.
Il Dies Irae è un paesaggio che inizia con un gesto determinato: lo sguardo è neutro, è il corpo che parla. 
Il gruppo cammina con passi incerti. Seguono il ritmo duro e oscuro della musica. Gloria è la loro guida. La sua direzione non ammette incertezze: è esigente ma con rispetto e incoraggiamento, trasmette un senso di fiducia e responsabilità.
“Uno per niente, e si va!”
È un lavoro serio e intenso, in cui il corpo diventa strumento di una narrazione silenziosa ma potente. Le partecipanti seguono Gloria con gli occhi, cercando in lei conferme e sostegno.
Il primo impatto con il martello e l’incudine è spiazzante: “è una sensazione decisamente nuova e non facile. Il potere è disarmante”.
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Giovedì 14 novembre 2024
Sono di nuovo tutte insieme qui su quel palcoscenico che non è già più quello di ieri. Le partecipanti, provenienti da percorsi e vite diverse, si muovono dentro la coreografia disegnata da Gloria, una scrittura che è rigorosa ma che si apre alla possibilità dell’incontro, all’imprevisto, alla scoperta. Gloria è una presenza chirurgica e rassicurante, decisa e incoraggiante: è dentro e fuori la scena, sta vicino a loro, le accompagna quasi mano nella mano. Non insegna solo una partitura, ma responsabilizza il gruppo, invita alla fiducia reciproca, all’ascolto, alla sorellanza. 
Iniziano a familiarizzare con i martelli che sono sempre di più nelle loro mani: diventano prolungamenti del corpo, vere e proprie protesi. Usarli richiede forza e delicatezza insieme, potenza e controllo: c’è una strana poesia, un’equilibrata tensione tra creazione e distruzione, tra impatto e suono.
“Il martello è uno strumento che non avrei mai pensato di usare, lo associo a mio marito. Ma usarlo con le mie mani è stato sorprendentemente potente. Mi ha risvegliato un lato maschile che non conoscevo.” 
I colpi dei martelli sull’incudine, dei martelli tra loro in aria producono un suono rituale, quasi tellurico, che riempie lo spazio: in questi gesti c’è una forza liberatoria. Ogni azione trasforma l’atto fisico in un’esperienza intima e simbolica che sembra risvegliare qualcosa di sopito, una forza interna che emerge non solo come atto artistico, ma come atto personale. 
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... to be continued
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onenakedfarmer · 5 months ago
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Playing
Ingrid Karlen VARIATIONS
Anton Webern - Variationen für Klavier, Op. 27
Galina Ustvolskaya - Piano Sonata No. 3
Valentin Silvestrov - Elegy
Pierre Boulez - Douze notations pour piano
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kaffilatte-moved · 1 year ago
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⚒️ the lady with the hammer, galina ustvolskaya ⚒️
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sixty-silver-wishes · 2 years ago
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obsessed with every time shostakovich writes for voice. his vocal works don’t get as much spotlight as the instrumental ones but godddd
that part in symphony 13 where the soloist’s voice seems to break when he sings “я каждый здесь расстрелянный ребёнок” (I am every child shot dead here) gives me chills every time, and is probably the most powerful part of the entire symphony. the tragedy and rage of the piece is transcending the text and music, compelling even the performer’s voice to waver.
the part in lady macbeth where katerina and sergei are in prison and katerina expresses her devotion to sergei- the man she has no choice but to convince herself to love- as he cheats with sonyetka . absolutely haunting . and then when shostakovich revisits lady macbeth and quotes it in the 8th quartet in 1960, this context is so much more heartbreaking when you consider the themes of betrayal in the opera and the circumstances under which shostakovich wrote the 8th quartet.
you have cycles like songs from jewish folk poetry, the spanish songs, six romances on verses by english poets, the michelangelo and tsvetaeva cycles, etc. where a whole other dimension is added to these texts with the music. you can almost see the scenarios described in the texts played out in your mind, just by hearing them sung and accompanied. the harmonies in “songs from jewish folk poetry” especially stick in my mind, along with the desperation in “the abandoned father” («Цирелэ, дочка!»)
and then there’s the antiformalist rayok and “preface on a complete collection of my works.” gahhhh, shostakovich is so good at satirical comedy. there is so much to these works to dissect, and they’re just so fun. and he’s a talented lyricist, too; his comedic works can be surprisingly personal and vulnerable.
even with socialist realist works he likely wrote out of desperation, like “song of the forests” (a work he allegedly regretted writing according to galina ustvolskaya), there’s no cut corners. he takes his art seriously, even when it exhausted him (as he said himself on the film scores of the 40s). there’s so much in his vocal pieces to examine and they’re some of his most fascinating works imo.
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allweneediskill · 1 year ago
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ascoltatevi la musica di
Galina Ustvolskaya
e rifletteteci su: maialine e maialini-
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exit-babylon · 1 year ago
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Galina Ivanovna Ustvolskaya (1919 - 2006): Composition No. 3
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bussyplease · 5 months ago
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Didn't read + Br🤮hms enjoyer (=opinion invalid) + probably listens to Purcell and Telemann unironically + never heard Sorabji's Opus Clavicembalisticum.
The only actual valid composers are John Dowland, Galina Ustvolskaya, and Boris Tchaikovsky. Anything else is beneath any tasteful ear. Checkmate, atheist.
Online classical music gatekeeping is so dumb. I've seen at least a dozen posts that include phrases like "Don't mention the second waltz to a Shostakovich fan," or posts ranting about people who say that they like classical music but can only name four or five composers.
People should be allowed to enjoy whatever music they want without being looked down on for not knowing enough about it. Everyone starts off somewhere, and pushing them away will only lead to fewer people getting into classical music.
There's a real culture of being highbrow and dismissive to other genres among hardcore fans, which is ridiculous. Everyone should be able to consume whatever art they want if they enjoy it.
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musicmakesyousmart · 3 years ago
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Valentin Silvestrov / Arvo Pärt / Galina Ustvolskaya - Misterioso
ECM
2006
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jgthirlwell · 3 years ago
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JG Thirlwell + Ensemble will be performing as part of the Bang On A Can Long Play Festival on May 1 2022 at Mark Morris Dance Center in Brooklyn. The Festival runs from April 29-May 1 2022 and will feature 60 concerts over three days in eight different venues in Downtown Brooklyn.
There will be performances by Attaca Quartet, Ashley Bathgate, Balún, Joan La Barbara, Kelly Moran, Matmos, Sun Ra Arkestra, Tristan Perich, Dither & Lee Ranaldo and many more, and works by Anthony Braxton, Arvo Pärt, John Luther Adams, Terry Riley, David Lang, Eliane Radigue, Galina Ustvolskaya, Robert Ashley, Ornette Coleman, Brian Eno, Julia Wolfe and more.
JG Thirlwell + Ensemble play ��chamber versions of some Foetus repertoire and will be premiering two new arrangements for the show. With Evan Allen on piano and accordion, Leah Asher on violin and viola, Rebecca El-Saleh on harp, Simon Hanes on acoustic guitar and bass guitar, Pete Moffett on percussion and JG Thirlwell on vocals.Tickets are available at  https://bangonacan.org/longplay/ and you can receive a 50% discount on tickets by using the code JGTENSEMBLE
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lesser-known-composers · 12 days ago
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Galina Ustvolskaya (1919-2006) - Grand duet for cello and piano
Cello - Mstislav Rostropovich
Piano - Alexei Lubimov
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thegreatlearning · 3 years ago
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sguardimora · 2 months ago
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Gloria Dorliguzzo in residenza per Dies irae. Concerto per donne e martelli 
13 al 21 novembre 2024
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Inizia oggi la residenza creativa dell’artista Gloria Dorliguzzo che con la collaborazione del maestro Gianluca Feccia aprirà il suo cantiere di ricerca a un gruppo di 12 donne dai 15 agli 80 anni di età per condividere con loro attraverso nove incontri laboratoriali le ricerche per il Dies irae. Concerto per donne e martelli e per coinvolgerle come protagoniste nella restituzione finale del lavoro, giovedì 21 novembre alle 20.00.
Dies irae. Concerto per donne e martelli creazione Gloria Dorliguzzo musica Galina Ustvolskaya coreografie Gloria Dorliguzzo maestro di musica Gianluca Feccia produzione Fuorimargine – Centro di Produzione della Danza in Sardegna con il supporto di Fondazione Lenz e C&C Company
Il Dies Irae si presenta come un concerto performativo che nasce da una ricerca dell’artista intorno alla compositrice Galina Ustvolskaya (1919-2006), soprannominata “Donna col Martello”, incarnazione vivente della Resistenza, e alle sue musiche. Il ritmo dei metalli sul legno e i suoni amplificati daranno vita ad azioni, spostamenti e gesti che saranno la traccia di un rituale misterioso, in un’idea di intima liberazione dai poteri omologanti.
Durante il laboratorio, le partecipanti apprenderanno una coreografia strutturata che rimarrà aperta alle possibilità dell’incontro, facendo esperienza della partitura musicale originale: questa infatti, dovrà essere assunta in modo da saperne cogliere precisamente gli accenti, le pause, le sfumature e in particolare il carattere timbrico.
Data la natura fortemente ritmica del lavoro, il musicista Gianluca Feccia guiderà le partecipanti nella creazione di una “partitura nella partitura”. Le interpreti verranno guidate, attraverso diversi esercizi ritmici, a interagire dinamicamente con la musica, attraverso la creazione di contrappunti timbrico/ritmici  tanto in linea quanto in contrapposizione con la composizione stessa.
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aschenblumen · 5 years ago
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Galina Ustvolskaya, Poema nº 1. Reinbert de Leeuw, conductor
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kaffilatte-moved · 1 year ago
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🔨 the lady with the hammer, galina ustvolskaya 🔨
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