#Giuliano Ladolfi
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lorenzospurio · 8 months ago
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N.E. 02/2024 - "Tempo di realtà". Un saggio sulla poesia a cura di Giuliano Ladolfi
Fin dal 1996, l’anno di fondazione della rivista «Atelier», non ci stanchiamo di riflettere sulla situazione della poesia contemporanea. Abbiamo letto, scritto, studiato, organizzato incontri, conferenze, dibattiti, con moltissimi per cercare di capire i motivi per cui questa arte oggi, come mai è avvenuto in passato, stia toccando il minimo della credibilità nell’opinione comune della nostra…
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culturaoltre · 3 months ago
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“Poesia in (s)vendita” di Marco Nicastro– “Letture indipendenti – Segnalazioni”
Pubblicato il19 luglio 2024daculturaoltre14 Marco Nicastro POESIA IN (S)VENDITASaggi irriverenti sulla poesia, l’editoriae la critica letteraria in Italia PER LA RUBRICA DEDICATA ALLE SEGNALAZIONI, È OSPITE OGGI MARCO NICASTRO CON LA SUA NUOVA PUBBLICAZIONE PER I TIPI DI GIULIANO LADOLFI EDITORE.   L’Autore così scrive in premessa: “I saggi inclusi in questo libretto sono una versione ampliata e…
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elmas-66 · 1 year ago
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Fabio Petrilli presenta la poetessa Silvia Rosa e il suo libro "Tutta la terra che ci resta "
Foto cortesia di Silvia Rosa Silvia Rosa vive e insegna a Torino. Tra le sue pubblicazioni: le raccolte poetiche Treceri/Passaggi, (Editura Cosmopoli, Bucarest 2023), edizione bilingue romeno /italiano, con traduzioni di Eliza Macadan, Tutta la terra che ci resta (Vydia Editore 2022), Tempo di riserva (Giuliano Ladolfi Editore 2018; nuova edizione bilingue spagnolo /italiano, Tiempo de…
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revuetraversees · 3 years ago
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Sonia Elvireanu, Ensoleillements au cœur du silence, Edition bilingue français / italien, Collection Zaffiro Poesia © 2022 éditions Giuliano Ladolfi, Borgomanero, Italie, 264 pages
Sonia Elvireanu, Ensoleillements au cœur du silence, Edition bilingue français / italien, Collection Zaffiro Poesia © 2022 éditions Giuliano Ladolfi, Borgomanero, Italie, 264 pages
Une chronique de Gérard Le Goff Sonia Elvireanu, Ensoleillements au cœur du silence, Edition bilingue français / italien, Collection Zaffiro Poesia © 2022 éditions Giuliano Ladolfi, Borgomanero, Italie, 264 pages, ISBN 978-88-6644-621-7 Nota : les parties du texte en italiques sont des extraits du livre de Sonia Elvireanu. Dans ses deux recueils précédents: Le souffle du ciel et Le chant de la…
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queerographies · 4 years ago
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[Jacques d'Adelswärd-Fersen][Gianpaolo Furgiuele]
Definito dalla stampa francese all'inizio del XX secolo come "Piccolo Oscar Wilde " a causa della sua omosessualità, il barone Jacques Fersen trasformò la sua vita in opera d'arte. [Jacques d'Adelswärd-Fersen][Gianpaolo Furgiuele]
Il testo ripercorre e analizza la figura di Jacques d’Adelswärd-Fersen attraverso la stampa e la letteratura. Scrittore, poeta, dandy, Jacques d’Adelswärd-Fersen (Parigi, 1880-Capri, 1923) fu l’autore di numerosi testi e direttore della rivista «Akademos». Nel 1904, dopo un processo del tutto simile a quello di Oscar Wilde, si trasferì a Capri dove si suicidò all’età di quarantatré anni, ponendo…
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michelenigrowordpresscom · 3 years ago
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Nota a "Ore piccole" di Emilio Paolo Taormina
Nota a “Ore piccole” di Emilio Paolo Taormina
Eleganti e arcaici sono i versi di questa nuova raccolta del poeta palermitano Emilio Paolo Taormina intitolata “Ore piccole” (Giuliano Ladolfi Editore, 2021; collana “Perle poesia” diretta da Roberto Carnero) e caratterizzati da uno stile taorminiano inconfondibile. Versi, la cui genesi è affidata alla spontaneità dei sensi e a null’altro, non ossessionati dall’ordine di maiuscole e…
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petalididonna · 5 years ago
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Dammi un bacio – dicevi un anno fa.
Svanivano intorno sagome
vestite a festa
affaccendate in un’estenuante apparenza.
Tra un bacio e il successivo
aderenze di anime,
negli spazi vacanti
presenze agivano
di un bene rasente l’immenso.
Le mani lambivano i contorni del viso
riposavano sui capelli
mantenevano intatti e forti
i desideri.
Dammi parole che non
si fanno scordare – dicevo un anno fa.
Fitte tessiture verbali ingorde
davano ampia soddisfazione
non c’erano margini di vuoto.
Tra una parola e l’altra
cadevano senza più vigore
resistenze asfittiche nel concedersi.
Le sillabe d’amore balzavano
sugli occhi
sulle labbra
trovavano asilo caldo avvolgente
perduravano in attenzioni senza fine.
Immobile
sta fissa – anche se scaduto oramai è il tempo –
nella mia mente
la tua bocca che chiede baci e ne dà.
Grazia Procino da "E sia" ( Giuliano Ladolfi editore)
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rudyroth79 · 2 years ago
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Știri: Editura Ars Longa la Târgul de Carte „Alba Transilvana” (15 septembrie 2022)
Știri: Editura Ars Longa la Târgul de Carte „Alba Transilvana” (15 septembrie 2022)
După o pauză de doi ani, Târgul de Carte „Alba Transilvana”, ajuns la a XIII-a ediție, își redeschide porțile în acest an, în intervalul 14–17 septembrie 2022, pe esplanada din fața Muzeului Național al Unirii din Alba Iulia. Prezența Editurii Ars Longa este marcată prin lansarea unui număr de 19 volume, joi, 15 septembrie 2022, începând cu ora 16.00: Giuliano Ladolfi – Atest prezența (poeme),…
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greenmoonz · 6 years ago
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Da "Soglie" di Massimo Del Prete, edito da Giuliano Ladolfi Editore, 2018.
...non il contrario.
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lorenzospurio · 1 year ago
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N.E. 01/2023 - "La concezione di arte nell'Età Globalizzata". Saggio di Giuliano Ladolfi
Ripercorrendo la nostra tradizione mi sembra che a tre si possano ridurre le definizioni di arte: l’arte concepita come un fare, come un conoscere, come un esprimere. Senza dubbio tali posizioni vanno poste in relazione per il fatto che l’esclusione di una sola di esse condurrebbe inevitabilmente al fallimento. Una conoscenza senza espressione e senza produzione è vana; una produzione senza…
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culturaoltre · 4 years ago
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"21 grammi di solitudine" di Gianni Venturi (Giuliano Ladolfi Editore, 2020) - recensione a cura di Rita Bompadre
“21 grammi di solitudine” di Gianni Venturi (Giuliano Ladolfi Editore, 2020) – recensione a cura di Rita Bompadre
“21 grammi di solitudine” di Gianni Venturi (Giuliano Ladolfi Editore, 2020) è il peso poetico di un respiro, il soffio intimo, l’impalpabile essenza del dolore umano, l’evanescenza di sentimenti puri e autentici. Il poeta, attraverso la fermezza descrittiva, essenziale e distensiva nelle immagini, fende il terreno emotivo tracciando la superficie dei solchi interiori, imprimendo la traccia…
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parliamocichiaro · 7 years ago
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La comunicazione delle relazioni interpersonali è molto più che fondamentale.
Eva laudace (Vasto, 1983) è ingegnere e fotografa. collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna. vincitrice di InediTO- Premio Colline di Torino, nel 2013 pubblica sua opera prima Tutto ciò che amo ha dentro il mare (La Vita Felice, 2013), finalista Premio Rimini nel 2014 e Premio Elena Violani Landi nel 2014 e nel 2015. presente in diverse antologie, suoi inediti sono stati recentemente raccolti in Post ’900. Lirici e narrativi (Giuliano Ladolfi Editore, 2015) e Centrale di transito (Giulio Perrone Editore, 2016).
Credits photo: Facebook - Pagina di Eva Laudace
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pangeanews · 5 years ago
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“Nessuno prima di lui ha osato tanto”: il libro di Giorgio Anelli su Simone Cattaneo è una pugnalata d’oro, una regola di vita
Oltre allo sguardo, ci vuole il salto; il radioso irragionevole, la turbina selvatica del rabdomante, non la mappa del geologo dei versi, di certo, del filologo, filantropo della letteratura. Il libro di Giorgio Anelli, che è poeta nella sostanza essenziale, è fuori tempo, fuori norma, anomalo, commovente, bislacco, eccessivo, inadatto, necessario. Una stilettata furtiva con coltello dalla lama d’oro. Intendo, il libro di Giorgio Anelli dedicato a Simone Cattaneo. Di culto et orfico (Giuliano Ladolfi Editore, 2019). Un libro, dico, che non tenta l’intelletto ma chiede una adesione incondizionata, scritto in una fratellanza, dieci anni dopo la morte di Cattaneo, che precede la biologia: riguarda il modo in cui Rimbaud stringe la mano a Baudelaire e Verlaine getta nell’empireo il dio biond-azzurro; la compassione con cui Hawthorne, in una duna di sabbia nei sobborghi di Liverpool, davanti al mare grigio, brutale, tocca la spalla di Melville e ne stana l’inquieto; il gelido gergo di Beckett sul muso dei retori: il Nobel bisognava darlo a Joyce. Riconoscenza, riconoscimento, inginocchiatoio. Giorgio Anelli fa di Cattaneo lo zenit della ‘nuova’ poesia italiana, l’esperienza capitale. Il suo pamphlet – scritto come Dino Campana potrebbe scrivere di Walt Whitman – ha la violenza di una chiamata, non è privo di agnizioni sulfuree (sui Cieli di Cattaneo, ad esempio: “È piena di cieli la poesia di Simone Cattaneo. Cieli desiderati, forse. Cieli evocati in nome di che cosa? Cieli privi di speranza, ai quali imporre adunate di pioggia. Tutto, di rimando, è rivolto alla terra. Il poeta guarda quasi sempre dall’alto, senza trovare l’innesto tra terra e cielo. Non accadono misteri, solo sensazioni a volte d’aria calda che suona. Il cielo è la sua ossessione”). Ha una grazia grave e cruda, questo libro, che non è né esegesi né omaggio: agitazione, piuttosto, manuale mistico, regola di vita. A Giorgio Anelli, in altro contesto, scrivo, “essendo presenti, non abbiamo bisogno di presentare né di presenziare”. Direi questo, di Simone Cattaneo – la sua presenza è tale, è così sovrabbondante, da occludere il ricordo, foss’anche il tentativo. (d.b.)
Perché Cattaneo? Che evidenza letale trovi nella sua opera?
Perché Cattaneo è un faro nella burrasca della poesia contemporanea italiana ed europea. La sua opera, credo sia veramente il seme di una nuova tradizione poetica. Questa è l’evidenza letale che emerge dai suoi versi. Non ho dubbi. Ne parlo a ragion veduta. Nessuno prima di lui ha osato tanto. Creare un genere, che rientra a pieno titolo nel canone poetico letterario italiano, un genere ‒ dicevo, unico e per ciò originale, comporta la responsabilità di un rischio per nulla calcolato ma voluto, di un maledettismo visionario che non ha precedenti nella nostra storia.
Perché Cattaneo? Che rapporto hai avuto con lui, e come si lega la tua ricerca letteraria alla sua?
Perché Cattaneo ha immaginato, vissuto, scritto versi provocatori, così come dev’essere sempre nella letteratura e in poesia: un terremoto improvviso che sconquassa non solo la città, ma che faccia sentire scosse in tutte le tue membra. Io non ho mai conosciuto Simone di persona. È morto prima che venissi a conoscenza della sua esistenza. Il mio rapporto con lui è legato alla sorte e a un testimone d’eccezione che, indirettamente, me lo ha fatto conoscere; instillando prima in me molta curiosità, e poi tutto quello che ne è conseguito, fino alla stesura di quest’ultimo libro. Il 6 settembre del 2014, al Festival di Borgomanero, Temporelli tenne una lezione proprio su Simone Cattaneo, presentandone l’opera e leggendo un’unica poesia. Fu una testimonianza eccezionale, che mi ha permesso a poco a poco di scoprire, leggere e conoscere le poesie di Simone. Infatti, chiesi prima a Giuliano Ladolfi, che mi regalò Nome e soprannome, poi a Temporelli stesso, il quale mi procurò Made in Italy e mi regalò Peace & Love, opera completa e postuma di Cattaneo. Nel 2017 ebbi un ulteriore dono graditissimo e inaspettato. Il nipote di Simone, Lorenzo, mi regalò l’ormai quasi introvabile plaquette La pioggia regge la danza. Il fulcro della ricerca letteraria di Cattaneo risale al 2004, quando il poeta esternava il desiderio di verità e il desiderio di rappresentare la realtà nel suo modo di scrivere. Proprio perché ho riconosciuto fin da subito nell’opera di Simone Cattaneo una voce potente, unica e irripetibile, ciò mi sprona a essere me stesso nell’influenza di un’eco che, come appena detto, non avrà mai rivali: credo sia il senso della tradizione, di ogni tradizione.
Perché Cattaneo? Estrai un verso, un brandello di versi dal lavoro di Cattaneo e spiegami perché per te è importante, che valore ha?
“Di tutto ciò che non so/ vorrei solo un bisbiglio…”
Aprendo a caso il libro, trovo questo verso che per me è importante perché rappresenta il vero senso della poesia. Quella verità e realtà che ti possono solo raggiungere parzialmente, da lontano, nell’imboscata di tutta la tua ignoranza.
“…Lei mi manda a quel paese e dice di andare a letto che fra poco mi tocca correre in cantiere. Qualche pastiglia strana, quelle per dormire e quelle per dimenticare, perché le danno solo ai fottuti tossici che non valgono niente, a noi le dovrebbero dare, noi che lavoriamo sodo e non pensiamo mai a rubare”
In questi versi il valore è racchiuso non solo nella descrizione accurata di una realtà deludente quanto tutt’ora presente in Italia, bensì soprattutto nella beffarda ironia di chi, al nostro posto, cioè il poeta, ha voluto scoprire e dire una certa verità.
“…Guardo una donna dalle orrende tette cadenti e mi rifilo una raffica di pugni in pancia. Non sono stato tradito”
Cos’hanno d’importante questi versi? Indicano il fatto che Simone non mentiva a se stesso come a nessun altro. Vivere il maledettismo, per poterlo scrivere. Scrivere del maledettismo, per smascherarne la visionarietà, della quale lascio la curiosa scoperta ai lettori.
Perché Cattaneo? A tuo avviso, nel caso di Cattaneo, la morte ha santificato l’opera o l’opera ha una forza propria che vince la morte?
Perché Cattaneo è insieme l’urlo e il silenzio che ognuno di noi si porta dentro. La gioia e la ferita di una vita in divenire. Rispetto alla domanda, sono vere entrambe le enunciazioni. Nel senso che, se dobbiamo credere ai cliché, la sua morte sicuramente fa brillare l’opera di un’aurea indissolubile. Ciò che aveva scritto e pubblicato riceveva l’imprimatur nella scelta del suicidio, a divenire opera di culto e assoluta. Ma, a mio avviso, è soprattutto vero il contrario, e tento proprio di dimostrarlo nel mio saggio. Ovvero, l’opera di Simone Cattaneo era ed è già di per sé immortale, in quanto possedeva e, a maggior ragione, possiede sempre di più oggi un chiaroveggente maledettismo mai tentato prima da nessun altro in Italia. Tanto meno in Europa. Con uno stile, quindi, e con dei messaggi ben precisi, che io leggo nell’ascolto delle sue parole profeticamente scagliateci addosso.
L'articolo “Nessuno prima di lui ha osato tanto”: il libro di Giorgio Anelli su Simone Cattaneo è una pugnalata d’oro, una regola di vita proviene da Pangea.
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revuetraversees · 2 years ago
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Denis Emorine, Foudroyer le soleil/ Fulminare  il sole. Poèmes/ poésie. Traduits par Giuliano Ladolfi. Traduzione  Giuliano Ladolfi,  Giuliano Ladolfi editore, 2022, 122 p.
Denis Emorine, Foudroyer le soleil/ Fulminare  il sole. Poèmes/ poésie. Traduits par Giuliano Ladolfi. Traduzione  Giuliano Ladolfi,  Giuliano Ladolfi editore, 2022, 122 p.
Une chronique de Sonia Elvireanu Denis Emorine, Foudroyer le soleil/ Fulminare  il sole. Poèmes/ poésie. Traduits par Giuliano Ladolfi. Traduzione  Giuliano Ladolfi,  Giuliano Ladolfi editore, 2022, 122 p. Pourrait-il trouver un refuge contre la force dévastatrice d’une obsession qui l’empêche de jouir de la vie, ce poète hanté, à l’identité brisée par une histoire douloureuse ayant  glissé la…
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queerographies · 4 years ago
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[Sincerità][Carol Ann Duffy]
Questa raccolta presenta al suo interno una varietà di forme liriche, che spaziano dall'uso di sestine, sonetti, a monologhi drammatici ed haiku. [Sincerità][Carol Ann Duffy]
Questa raccolta presenta al suo interno una varietà di forme liriche, che spaziano dall’uso di sestine, sonetti, a monologhi drammatici ed haiku, andando così a omaggiare una tradizione lirica britannica i cui sedimenti affiorano distinti in tutta l’opera, e di contenuti che trattano con sincerità tematiche afferenti tanto alla sfera pubblica quanto personale, alternando toni di sprezzante…
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oubliettemagazine · 6 years ago
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Tempo di riserva, poesie di Silvia Rosa: l’oro non sarà mai fisso
Tempo di riserva, poesie di Silvia Rosa: l’oro non sarà mai fisso
“Un altro giorno spremuto in fretta/ impastato intero – un grumo -/ dentro tutto il tempo del mondo/ scolora appena fino alla linea curva/ del cuore, un’arancia d’inverno/ data in pasto alla noia, acida.”[1]
Tempo di riserva
I versi di Silvia Rosa ricreano le quattro stagioni – dalla “Natura morta” invernale a ipotesi di un “Futuro” non dato. Mentre la poeta compie un giro di danza lungo il…
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