#Giudizio Universale
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E’ vero che mi trovavo a mio agio in tutto, ma nello stesso tempo non ero soddisfatto di niente. Ogni gioia mi spingeva a desiderarne un’altra. [...] Correvo così, sempre appagato e mai sazio, senza sapere dove fermarmi, fino al giorno, o meglio la sera, in cui la musica cessò, e le luci si spensero... Le dirò un grosso segreto, mio caro, non aspetti il giudizio universale. Avviene ogni giorno.
Albert Camus, La Caduta
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Details from the Last Judgement, Michelangelo Buonarroti, 1536-41
#art history#art#italian art#aesthethic#rinascimento#michelangelo#michelangelo buonarroti#the last judgement#giudizio universale#cappella sistina#sistine chapel#musei vaticani#rome#16th century
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Albi - Last Judgement
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Il dettagliato studio di San Lorenzo per il Giudizio Universale
Prima di metter mano alle giornate in affresco per realizzare il San Lorenzo con la graticola nel Giudizio Universale, studiai in modo accurato la sua posa e la muscolatura. A testimonianza di ciò rimane il foglio acquisito dal Teylers Museum di Haarlem nel 1790 dal corposo nucleo di disegni di Casa Buonarroti in cui si vede lo studio dettagliato del corpo a carboncino su carta. Nel disegno…

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"Et juravit per viventem in saecula saeculorum, qui creavit caelum, et ea quae in eo sunt: et terram, et ea quae in ea sunt: et mare, et ea quae in eo sunt:
Quia tempus non erit amplius"
Apocalypse (Revelation) 10:6
Artwork: Stift Ossiach, Kanzel Detail Tempus non erit amplius
#catholicism#book of revelation#latin#Vulgata#libro dell`apocalisse#final judgement#giudizio universale#religione cattolica#religious faith#Saint Jerome
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Netflix just announced their new show loosely inspired by the Divine Comedy by Dante Alighieri, apparently he is a famous Italian poet if you don’t know him

#Love to see some reference to Buffalmacco’s representation of Dante and Virgilio in Camposanto the Giudizio Universale section🥰#can’t wait‼️🤩👍🍝🇮🇹💯🫶#i bet they will have an amazing pasta al forno in hell‼️🤩#yes I gave Dante tattoos AND WHAT ABOUT IT#joke‼️‼️🫶#im making fun of The Decameron Netflix show if you have lost all my post from the past 12 hours lol#lit tag#dante alighieri#virgilio#divine comedy#la divina commedia#Dante tag#literature#letteratura italiana#the Decameron#inferno#netflix
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«Nella mano che si tende verso il frutto, verso la rosa, verso il ceppo che all’improvviso s’infiamma, ebbene, il gesto di tendersi, di attirare, di attizzare è strettamente solidale con la maturazione del frutto, con la bellezza del fiore, con la vampata del ceppo. Ma quando, nel movimento di tendersi, di attirare, di attizzare, la mano è ancora lontana dall’oggetto, se dal frutto, dal fiore o dal ceppo esce una mano che si tende incontro alla vostra, e se in quel momento la vostra mano si fissa nella pienezza chiusa del frutto o in quella aperta del fiore o nell’esplosione di una mano che brucia, ecco allora che si produce l’amore».
(Jacques Lacan, Il seminario. Libro VIII, Il transfert 1960-1961, Einaudi, Torino, 1991, p. 59).
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PRIMA PAGINA Il Foglio di Oggi mercoledì, 06 novembre 2024
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Tutta colpa di Titivillo
Di lavoro ne aveva da fare davvero tanto, Titivillo.
Anche se di lui si scrive solo a partire dalla fine del XIII secolo, sappiamo dalle cronache che ogni giorno doveva riempire sacchi e sacchi con i mille errori di copiatura che trovava nelle attività dei monaci amanuensi e calarli giù nelle oscure profondità dell'Inferno. Per i monaci divenne una sorta di demone patrono: pensarono di poter dare a lui la colpa degli errori che commettevano nella loro attività di copisti nello scriptorium, scaricandosene così di dosso la responsabilità. Ingenui (e incolti) non sapevano che laggiù ogni errore trovato nei sacchi di Titivillo veniva catalogato con il nome del copista sbadato o ignorante che aveva sbagliato ed era archiviato per farne poi 'buon' uso nel momento del Giudizio Universale.
A un certo punto Titivillo si deve essere stancato o forse gli amanuensi non erano più così produttivi, e allora si dedicò anche a raccogliere gli errori nei canti dei cori ecclesiastici, nel parlare comune degli uomini di Chiesa e dei fedeli stessi nei sacri luoghi etc.; poi scomparve, anche se la stampa a caratteri mobili continuò a produrre errori, refusi ed errate impaginazioni.
Oggi Titivillus lo si trova, un po' beffato, a fare da logo a qualche Editore o a dei gruppi di meritori digitalizzatori di testi del passato.
Qui, su Wikipedia.
Nella circonferenza più interna dell'ex libris si legge: Titivillus in culpa est cioè: È colpa di Titivillo.
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Lorenzo Tosa
Ieri sera, alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, è andata in scena la demolizione controllata del peggior vicepresidente del Consiglio della storia repubblicana.
Matteo Salvini si lancia in un elogio sperticato a Trump, alle sue nomine “di livello”.
A quel punto Calenda, che ogni tanto si ricorda di essere all’opposizione, fa quello che avrebbe dovuto fare Vespa (figuriamoci), ovvero fare una domanda.
“Ma esattamente cos’è che ti appassiona della nuova classe dirigente di Trump? Quello con la croce tatuata sul cuore? Quella che ha ammazzato il cane a 12 anni? Il no va*?”
Salvini allora bofonchia l’unico nome, a parte Musk, che gli viene in mente: “Vivek, quello che è stato nominato per il Dipartimento per la sburocratizzazione: un ragazzo in gambissima.”
Poi ammette candidamente: “Gli altri non li conosco…”
“Ma come non li conosci? Sono su tutti i giornali”.
“Ho il brutto vizio, per garantire il mio fegato, di non leggere i giornali”.
Calenda a quel punto se lo mangia: “Il vicepresidente del Consiglio non sa chi è stato nominato da Trump però dà un giudizio meraviglioso di quello che farà Trump”.
Alle corde, Salvini butta lì il nome di Musk, servendo a Calenda un assist su un piatto d’argento.
“Musk? Quello che manderesti in galera per il reato universale di GPA? Quello che si fa le canne?”
Poi la grande chiusura.
“Non puoi dire che l’amministrazione americana è di livello e poi che non hai nemmeno letto i nomi sui giornali: ma che cacchio vuol dire? E poi, seconda cosa: sei il vicepresidente del Consiglio, leggi i giornali, che ti fa bene”.
È finita così, con Salvini che tace e rifà il borsone dopo un 6-0 6-0 agile e in scioltezza.
Non ricordo, a memoria mia, una tale figura fantozziana come quella fatta da Salvini ieri sera con Calenda. Una tale vergogna. Un tale imbarazzo.
Le imprese impossibili che riescono al girasagre: farmi applaudire Calenda!
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Giudizio universale - Petrus Christus
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Il Giudizio
"La Chiamata del Destino"
Un'ondata di Nuovi Codici sta attraversando la Struttura Interiore.
Stiamo rilasciando strati antichissimi di Dolore e contestualmente integrando una inaudita quantità di informazioni di Riattivazione.
E' una fatica fisica davvero intensa.
Ma non è straziante.
Non fa male, come qualche tempo fa.
Semplicemente richiede maggior riposo, più attenzione ai tempi di recupero, meno contatto con elementi di destabilizzazione.
Potremmo sentirci più "raccolti", concentrati in un dialogo interiore più solitario e meno condiviso.
Questo perché nostra Chiamata sta spingendo per una veloce risoluzione dei conflitti latenti, quelli ancora trattenuti nella antica struttura di Dolore.
Questo Rilascio, così intimo e così ancestrale, ci sta traghettando nella condizione di aderire al nostro prossimo passo con "coscienza partecipata", con lucidità di Direzione, con posata consapevolezza.
Stiamo per salutare tanti Archetipi del Passato, tanti schemi di disfunzione e di irretimento, tante dinamiche di dissociazione e di immaturità.
Questo ci crea una condizione di sottile nostalgia, mista, però, ad una estrema emergenza di chiusura.
Sappiamo che nulla di ciò che contornava il nostro "quotidiano paesaggio" potrà ritornare.
Già in molti non ci riconoscono più, già in tanti si sono sentiti traditi dal nostro Cambiamento. Non hanno accettato la nostra "uscita dal teatro", non l'hanno compresa.
Come potevano?
Le loro strutture erano intente a bloccare e negare la loro Trasformazione interiore. Ed interpretavano il nostro allontanamento, attraverso le loro Ferite interiori.
Altre Anime terrene, invece, hanno accolto a braccia aperte e con sentita commozione il nostro ritrovato contatto con l'Autenticità e l'Origine.
Esse resteranno al nostro fianco anche nel prossimo passaggio. Saranno la nostra nuova Famiglia d'Anima, pronta ad allargarsi e a creare nuovi cerchi di relazione e progettualità.
Ora che pian pianino stiamo sistemando i "file interiori" e pacificando le relazioni, i luoghi e i ruoli del Passato, forse potremmo anche incorrere nella tentazione di "restare", goderci i frutti del nostro lavoro di rappacificazione, ma non funzionerebbe.
La Vita chiama.
E certo, "non si poteva andare senza risolvere".
Ma questo non significa bloccare per l'ennesima volta la spinta all'Evoluzione.
Nuovi Strumenti, nuovi Scenari di Manifestazione.
Non possiamo fermare ciò che ci sta magneticamente attirando a sé.
Nemmeno per affetto o attaccamento.
Ciò che deve cambiare, non guarderà in faccia nessuno.
Il suo compito è portarci a vivere una nuova Esperienza di noi stessi, diversa, più matura, più allineata con i nostri Doni, con i nostri desideri, con i nostri battiti del Cuore.
La Vita ci vuole di nuovo innamorati di noi stessi, della nostra "Missione Interiore", del nostro ritrovato e profondo dialogo con la Manifestazione Terrena.
Stiamo lasciando definitivamente il Vecchio.
Una folata di Vento sta per trascinare via da noi ogni simbolo dell'Antica Alleanza Umana.
Per ricongiungerci allo Spirito, alla potente connessione con l'Origine.
Dove tutto è armonico. Dove le melodie del Cuore sono sintonizzate con il Diapason Universale. Dove ciò che si crea nella Realtà percepita, è assolutamente in linea con i nostri Sogni Animici.
Sarà un Autunno di commossi addii... preparate i fazzolettini. Qualche lacrima di nostalgia scenderà.
Il Vecchio Sé prenderà il largo. Ci saluterà definitivamente.
Lasciamolo andare. E' tempo.
Mirtilla Esmeralda
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Un dettaglio inquietante dal Giudizio Universale di Hans Memling. Un capolavoro!
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«Sul finire del Sedicesimo secolo la volta celeste si alzava, come la vediamo noi ancora oggi, non di venti metri come nel planetario, ma circa a non più di trenta chilometri sopra di noi, come un’inflessibile costruzione. Sopra questa fortezza celesta troneggiava il malefico Dio, la cui vista penetrava in tutti gli errori degli uomini, che puniva senza pietà con la guerra, la peste, gli incendi. La volta celeste, che sosteneva i palazzi e i giardini di Dio, cingeva come un guscio d’uovo la Terra liberamente sospesa nel vuoto. «A questo punto entrò in scena Giordano Bruno e ruppe il guscio dell’uovo cosmico aprendo lo sguardo meravigliato e felice dell’umanità sull’infinità dello spazio. Le stelle fisse non erano più i bottoni dorati inchiodati all’immobile parete celeste, ma divennero barche dorate che si muovevano liberamente nell’etere a grande distanza le une dalle altre. Tutta la magnificenza dei palazzi divini si era volatilizzata. Se fossi un grande artista come lei», disse lo zoologo volgendosi ora al pittore, «progetterei un affresco imponente che, come contraltare del Giudizio Universale di Michelangelo, raffiguri Giordano Bruno sul rogo. Ma le fiamme, che devono bruciarlo, salgono verso il cielo e incendiano la volta celeste come fosse una misera quinta teatrale. Si vedrebbero quindi la città di Dio con i suoi opulenti palazzi crollare, dissolvendosi nel fumo e nella cenere, e insieme ad essi cadrebbero vittime dell’eterna distruzione angeli e santi. In lontananza, le stelle dell’Orsa Maggiore, come sfere luminose, apparirebbero in segno di vittoria.»
Jakob von Uexküll, L'immortale spirito nella natura, traduzione dal tedesco di Nicola Zippel, Castelvecchi (collana I Timoni), 2014. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Der unsterbliche Geist in der Natur, Christian Wegner Verlag, Hamburg; testo pubblicato in tre parti fra il 1938 ed il 1947]
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16 aprile 1535: il giorno in cui iniziai a far costruire il ponteggio per il Giudizio Universale
Era il 16 aprile del 1535 quando iniziai a far costruire il ponteggio necessario per affrescare poi il Giudizio Universale. Quell’avventura era iniziata almeno due anni prima quando Clemente VII, al secolo Giulio Zanobi di Giuliano de’ Medici, m’affidò quella commissione. Iniziammo a discutere del progetto il 22 settembre del 1533, quando ci incontrammo a Firenze, presso San Miniato al…

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"… clouds without water, which are carried about by winds, trees of the autumn, unfruitful, twice dead, plucked up by the roots, Raging waves of the sea, foaming out their own confusion; wandering stars, to whom the storm of darkness is reserved for ever."
Epistle of St. Jude 1:12-13 Douay-Rheims Bible.
Artwork: Wilhelm Süs (German, 1861-1933) The Damned.
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