#Gellio
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Accidenti alle meridiane!
Maledetto chi ha inventato le ore e stramaledetto il primo che ha piazzato qui la meridiana. M'ha fatto a pezzettini la giornata, me tapino. Da ragazzo, la pancia era la sola meridiana! La migliore, senza confronto, e la più esatta di tutte quante. Quando dava il segnale quella, si poteva mangiare, se mai ce n'era: adesso, anche quel che c'è non si mangia, se non garba al sole. Così, ormai, la città trabocca di meridiane e la gente, quasi tutta, arranca rinsecchita dalla fame.
Plauto [o forse Aquilio] citato da Aulo Gellio, Notti attiche, III, 3, 5
A. Gellio, [Noctes Atticae, 159 d.C.], Notti attiche, Torino, UTET, 2007 [a cura di G. Bernardi-Perini]
Immagine: la Meridiana, una delle 750 Sorpresine delle merendine del Mulino Bianco della Barilla (1983-1990). Dalla mia wunderkammer.
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CULTURA NEL Iº E NEL IIº SECOLO d.C.
Dalla morte di Augusto nel 14 d.C. fino al 200 circa, gli autori romani enfatizzarono lo stile e sperimentarono nuovi e sorprendenti modi di espressione. Tra i poemi epici si ricordano le Argonautiche di Gaio Valerio Flacco, che seguono le vicende di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, la Tebaide di Stazio, che segue il conflitto dei figli di Edipo e dei Sette contro Tebe, e i Punica di Silio Italico, che trattano la seconda guerra punica e le invasioni di Annibale in Italia. Per mano di Marziale, l'epigramma raggiunse la qualità pungente che ancora oggi gli viene associata. Giovenale satireggiava il vizio. Lo storico Tacito dipinse un quadro indimenticabilmente cupo del primo impero nelle sue Storie e negli Annali, entrambi scritti all'inizio del II secolo. Il suo contemporaneo Svetonio scrisse le biografie dei 12 governanti romani da Giulio Cesare a Domiziano. Le lettere di Plinio il ...
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Karl Jax ha osservato che tra le dee e le eroine d’Omero non ce n’è una che abbia i capelli neri. Odisseo è l’unico eroe omerico bruno, ma l’abitudine a ritrarre gli eroi biondi è così forte che in due passi dell’Odissea (Xlll, 397, 431) anche lui è detto xanthòs. E, d’altronde, Odisseo si differenzia anche per i suoi caratteri psicologici, segnatamente per la sua astuzia: Gobineau vedeva in lui l’eroe “nella cui genealogia il sangue dei guerrieri achei si è fuso con quello di madri cananee”. In genere però, il disprezzo dei Greci d’epoca omerica per il tipo levantino, è scolpita dal loro disprezzo per i Fenici, bollati come “uomìni subdoli”, “arciimbroglioni” (Iliade XIX, 288). Tra gli dei omerici, Afrodite è bionda, come pure Demetra. Atena è, per eccellenza, “l’occhicerulea Atena”. Il termine adoperato è glaukopis, che certo è in relazione anche col simbolismo della civetta, sacra alla dea (glaux = civetta: occhi scintillanti, occhi di civetta), ma che in senso antropomorfico vale “occhicerulea”: Aulo Gellio (Il, 26, 17) spiega glaucum con “grigio-azzurro” e traduce glaukopis con caesia “die Himmelbluaugige“. Pindaro completa il ritratto omerico della dea chiamandola glaukopis e xanthà. Apollo è phoibos “luminoso, raggiante” e anche xoutòs. Era, sposa di Zeus e modello della matrona ellenica, è leukòlenos, “la dea dalle bianche braccia”, tipico tratto della bellezza femminile della razza nordica.
La grande arte classica, che data da questo secolo, ha ritratto quel tipo alto, con tratti fini e regolari, che è proprio della razza nordica, e quale oggi si può trovare compattamente solo in alcune regioni contadine della Svezia. Anche la razza mediterranea ha tratti regolari, ma è di piccola statura, e quell’impronta più fiera, quel modellato più energico del naso e del mento che fanno la fisionomia classica, sono da ricondursi alla razza nordica: “Ancora Aristotele scrive nella sua Etica Nicomachea che per la bellezza si richiede un corpo grande, di un corpo piccolo sì può dire che sia grazioso e ben fatto ma non propriamente bello. Questo corpo piccolo e grazioso è essenzialmente quello mediterraneo, come appare a uomini di sentire nordico. Per la sensibilità nordica il contenuto fisico e spirituale della razza mediterranea non è sufficiente ad attingere la vera ‘bellezza’, perché qui per la bellezza si richiede una certa gravità interiore, una grandezza d’animo che dai Greci di sensibilità nordica fu sintetizzata nel concetto della megalopsychìa… La figura mediterranea agli occhi dell’uomo nordico apparirà sempre troppo leggera e troppo inconsistente perché i suoi tratti fisici siano ammirati come “belli”.
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non me ne vogliano le tappe brune...;-)
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gellio
greeting :3
who is thatttt? :0
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Buongiorno!! ☕
Buon martedì..
di un inverno già alle porte..❄️
Lucia 💓
Luli ❤ Lu 💖🌞🌊♾️
Veritas filia temporis.
La verità è figlia del tempo.
• Aulo Gellio
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Criptomazze
In un meraviglioso libro che racconta della nascita e delle conseguenze dell’ipotesi di Riemann (la più famosa questione irrisolta della matematica, che sto scoprendo ha implicazioni clamorose sulla nostra vita, sebbene per via indiretta) c’è un accenno alla scitala spartana.
La scitala è stato il primo e più famoso mezzo di messaggeria crittografata. La parola deriva da skytàlē, bastone, e come ci dice Plutarco (ne le Vite Parallele) era fatta così:
La scitala consiste in questo. Gli efori, all'atto di spedire all'estero un generale, prendono due pezzi di legno rotondi e perfettamente uguali, sia in lunghezza sia in larghezza, di dimensioni cioè corrispondenti. Di questi pezzi di legno, che si chiamano scitale, uno lo conservano loro, l'altro lo consegnano al partente. In seguito, allorché vogliono comunicare qualche cosa di grande importanza e che nessuno altro deve sapere, tagliano un rotolo di papiro lungo e stretto come una cinghia e l'avvolgono attorno alla scitala in loro possesso, coprendone tutt'intorno la superficie del legno col papiro, senza lasciare il minimo interstizio. Compiuta questa operazione, scrivono sul papiro così come si trova disteso sulla scitala ciò che vogliono, e una volta scritto, tolgono il papiro e glielo mandano senza il bastone. Il generale, quando lo riceve, non può leggere le lettere di seguito, poiché non hanno alcun legame tra loro e rimangono sconnesse, finché anch'egli non prende la sua scitala e vi avvolge in giro la striscia di papiro. Così la spirale torna a disporsi nel medesimo ordine in cui fu scritta, e le lettere si allineano via via, di modo che l'occhio può seguire la lettura attorno al bastone e ritrovare il senso compiuto del messaggio. La striscia di papiro è chiamata scitala al pari del legno.
La famosa spiegazione lascia in dubbio la modalità con cui si scriveva, ma è oggi comunemente accettato che la tecnica fosse di scrivere in verticale, dall’alto in basso, rendendo impossibile la lettura senza il posizionamento della striscia, che per Plutarco era di papiro, per altri autori, tra cui Aulo Gellio, Tucidide e Diodoro Siculo, poteva essere di stoffa o una correggia di cuoio. Veniva usata anche come prova di un contratto o anche come sorta di registro delle donazioni o dei bottini di guerra, e proprio Diodoro racconta come così fu scoperto il furto da parte di un comandante, Gilippo, di parte dell’oro conquistato da Lisandro e inviato a Sparta nella Seconda Guerra del Peloponneso, proprio perchè le quantità non corrispondevano a quelle riportate nella scitale.
Siccome era tipica di Sparta, si finì per chiamare gli spartani “portatori di bastoni”, descrizione che Aristofane usa in una delle sue opere più famose, Uccelli. E tale era la fama di questa caratteristica, che la usa in senso simbolico e sboccato in un’altra sua geniale commedia, Lisistrata. Per chi non la conosce, racconta dello sciopero del sesso delle mogli delle maggiori città greche che Lisistrata, donne ateniese, organizza, per fermare la guerra e farli tornare a curarsi delle loro famiglie, dato che gli uomini sono impegnati nelle Guerre del Peloponneso. Ad un certo punto, arriva ad Atene un araldo spartano, che parla con Cinesia, uno dei maschi ateniesi che più si adopera per fermare lo sciopero. Siccome l’araldo si presenta in scena con una evidente erezione, il dialogo tra i due si svolge così (traduzione di Alfredo Balducci):
ARALDO
Ateniesi, dov'è il vostro senato? Sono latore di un'ambasciata.
CINESIA
Dimmi se uomo oppur satiro sei.
ARALDO
Io son venuto per parlar di pace.
CINESIA
Tieni l'asta lì sotto il mantello?
ARALDO
Non ho armi nascoste, stai sicuro.
CINESIA
Ma se hai la tunica tesa! un'ernia forse che all'improvviso t'è spuntata?
ARALDO
Per Zeus, quest'uomo è diventato matto.
CINESIA
E tu, figlio d'un cane, sei arrapato.
ARALDO
Ma cosa stai dicendo, per gli dèi!
CINESIA
E questo che cos'è?
ARALDO
Mazza spartana.
CINESIA
Allora ce l'ho anch'io mazza spartana. Dimmi la verità: che aria tira da voi a Sparta.
ARALDO
Aria infuocata: tutti eccitati siamo.
CINESIA
Cos'è successo, colpa forse di Pan?
ARALDO
Di Lampitò*. Come per un segnale, tutte le donne a noi si son negate.
CINESIA
E voi che cosa fate?
ARALDO
Uno strazio: camminiamo ingobbiti, con le donne che neanche si lasciano toccare, se pace non facciamo in tutta Grecia.
CINESIA
Si capisce che questa delle donne ormai è cospirazione generale; vengon gli ambasciatori in tutta fretta per trattare la pace, per i nostri rappresentanti mostreremo questo.
ARALDO
Ho capito, io vado di volata.
*Lampitò è la donna Spartana a capo dello sciopero, convocata da Lisistrata.
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Names generated from Bulgarian and Italian forenames, cities/towns in Abruzzo (Italia) and Bulgarian municipalities
Abelvin Abrignadime Acento Achevolan Achino Adinbra Aglinovich Agnano Agralino Agrosho Albenicia Albiste Alchiko Alchindo Aldora Aldorko Alegiano Alegio Alegno Alettana Alfine Alfrettav Aliana Altarda Amarturagli Ambarda Amelovo Amilla Amonsicollo Andorgi Andurgagli Angrazd Anisillaga Anobriacola Anpina Anuello Arbarento Arbarvo Aretol Atinatelo Avalena...
Balbeta Baricitret Barpavni Bastomordo Batannassi Batanovo Bateri Batina Benetrin Berestorea Berimo Beroma Berrata Bertivilio Besino Bilian Biliavri Binovetto Bioevo Biornitsio Bispari Bittina Blagrada Bobbervo Boggia Bojido Bolbero Bolferia Boliiano Bolipiella Bomenzorto Borigo Boritsave Borrimozd Bostre Botandinovo Boyadmirka Boyarno Boychitsico Brapitia Brazgrigni Breggio Bruere Buolledella Burail Buronopizia Cacasti Cafagne Caffano Cambale Camezi Camino Camontino Camunisano Capaolo Capria Cardina Cardzhei Caregiulia Cargillina Carpieto Cartorna Casani Casansto Cascambon Casergia Caspicoco Cassillo Celina Cellato Cellov Cescivitin Cessieta Chietorno Chitav Cianne Ciannik Cianovilia Citardzhina Clarene Coccio Coligna Coliia Coltsallo Coreli Coriste Coscontryan Cufiulo Cusesciana Cusevesto Danico Daramelo Dargisci Darinezza Dellovo Deodna Deongralia Desimir Dimomat Dobria Dolnice Donovo Dontona Doraielchio Doscascino Draykay Duparno Durchiliano Dverad Dvestevtsi Ediano Eggiangano Ekkovecchio Elenisko Eleria Ellatiello Elleka Elleta Elognio Emelle Emisano Emitsilavo Emmace Enegio Eripaguella Erodancan Erreberio Etrosh Eufosla Eutervo Fabenno Fedezziano Fericer Fernia Fiarno Fiumeoni Forgiseri Franalfo Frazlav Freberia Frellegiulo Fresenze Fretta Furcollo Gameodiste Gelenza Gellio Giagli Giando Giantre Giolen Giollamuno Giorasa Gistigio Giullo Gliiannano Gomigoresi Gostin Graden Gradio Grance Grinito Guigio Guiliyan Iertelmoko Ioriziam Istaka Istano Istovo Ittino Iviano Ivkolliko Jacocusla Jossare Julloryano Kaletoch Kimolilla Kocozhda Kongenzag Koterno Kovale Kovska Krazzolo Krenziysko Krettan Krilla Kruniana Kruzhio Kuklesa Lamune Lanrine Lennio Leodola Leslavano Levnika Lianovo Linata Lipieli Luciandio Lucozh Lutretsa Lyavarnot Madrigir Magliyascos Maldolò Malovo Mandiya Mandryaki Manuonero Mapena Marebeto Margid Marifontel Marloggio Marmak Marmauril Mastri Matarsiscia Michin Micianto Micupaleon Millilvina Milonerosa Mindzhivo Mirino Miseradzhe Molantreda Mondoporre Monerovo Monicuro Montiho Morebrad Morozdantei Morusa Mozhabbarno Murieto Nalucioruen Nanovo Nescala Nicinarsa Nierte Nikostina Novonta Nutrine Occhiesi Ogliordim Omchido Omillabei Onicaso Opombetto Oraykopol Ortino Pagarie Palkonka Pannitsvita Pansicere Pantin Paolerico Paretta Paristando Parusena Passimizia Pastrezo Pavitlino Pazzanarno Pelino Pellata Pelyus Penano Perekano Pescaryagna Pesecia Pessane Pessani Petlaveni Pieleo Pierichiovo Pierrano Pietto Pizimir Pladelletta Porada Porenta Poriar Pracoste Praili Prampeccalo Procrichia Pucrezio Quanli Racapinovo Raglino Rakamo Randretamil Rantin Ranzana Raplina Razimontino Renanorish Renzorcozo Reshalo Rezhana Rietto Rogdacul Romigor Rossebelina Ruhili Rumanyilino Rumira Ruselina Rutrennovod Sagamorenzo Sanovo Santina Sanutelik Sciana Scivko Sconto Seppelmona Serbio Seresanne Sessia Setritzara Sidame Simirkovo Sinolò Sisabrya Slavenza Smyanna Smyano Snerad Solboyka Sopacelik Spetni Spopominica Sporezzo Stanri Stellav Sterina Stihontene Strava Strico Stryadei Symelli Tanadria Taricia Tavesi Theparne Thikena Ticola Tinarno Tofilla Tofilvadka Toiani Toreccho Torganol Torkatefan Tovidia Townsi Tragra Trapino Tratalene Trillete Trilvita Trodogna Tsacer Tsarislava Tsenza Tulivo Tutradaceph Tzabrichine Tzatar Tzavone Tzveterio Ubaryanisa Vacupavna Vanantinina Vanitra Vanyaki Varano Vassegnar Vatolnits Vaykasagodo Veccolla Vescia Vetino Vetrifogna Vettosto Vezhincana Vicolo Vildoccio Villero Vilorsa Vinovo Vionellina Vitreme Vrimenoliva Yassadnad Zabnisla Zailiance Zaimog Zhilav Zlecho
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Veramente nostro è soltanto l’attimo in cui viviamo.
|| Aulo Persio Gellio
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duemilacinquecento anni fà, questo scrivevano nella Roma civilizzata :
"Fures privatorum furtorum in nervo atque in compedibus aetatem agunt, fures publici in auro atque in purpura."
Traduzione :(i ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori.) Catone, citazione in Aulo Gellio, Notti attiche, XI, 18, 18.
diceva mio nonno: cambiano i suonatori, ma la musica è sempre quella !!!!
Buonanotte🤔
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Rodi, gruppo scultoreo di Diagora con due dei suoi figli che lo portano in braccio.
Diagora di Rodi fu uno dei più importanti atleti dell'antica Grecia. Tra le altre gare vinte in diverse specialità e in varie località, nel 464 a.C. conquistò il primo posto nella gara di pugilato dei giochi olimpici.
La leggenda narra che ebbe tre figli maschi, i quali nello stesso giorno vinsero le olimpiadi, uno nel pugilato, uno nel pancrazio (misto di lotta e pugilato) ed uno nella lotta.
Aulo Gellio narra che la sua gioia per i trionfi dei figli fu tale che, dopo aver ricevuto i loro abbracci, morì.
"Is Diagoras tris filios adulescentis habuit, unum pugilem, alterum pancratiasten, tertium luctatorem. Eos omnis uidit uincere oronarique.
Olympiae eodem die et, cum ibi cum tres dulescentes amplexi coronis suis in caput patris positis sauiarentur, cum populus gratulabundus flores undique in eum iaceret, ibidem in stadio inspectante populo in osculis atque in manibus filiorum animam efflauit."
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hi yes, i’m a homestuckkie now, and this is my fantroll;;;;
Oc: Amaura Gellio
#Amaura gellio#ocs#my art#neoart#fantroll#caprinius#heir of hope#god tier#homestuck#digital art#delta round
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Un ridicolo chiacchierone
Qui ab alio genere vitae detriti iam et retorridi ad litterarum disciplinas serius adeunt, si forte idem sunt garruli natura et subargutuli, oppido quam fiunt in litterarum ostentatione inepti et frivoli.
Chi si avvicina tardi nella vita allo studio della letteratura, già stancato ed esaurito per una qualche altra occupazione, specie se è un chiacchierone e non ha molto acume, si rende eccessivamente ridicolo e stupido sfoggiando conoscenze letterarie che vorrebbe avere.
A. Gellius, Noctes Atticae [159? 170?], XV.30.1. Online su LacusCurtius.
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Humanitas
No non gli ospedali: il termine latino.
Pare sia stato coniato dal poeta Aulo Gellio. Nasce dall'esigenza dei romani colti del I secolo AC affascinati dalla cultura greca, di tradurre il termine PAIDEIA cioè l'insieme dell'educazione e delle pratiche che forma e distingue il cittadino virtuoso. Concetto analogo ma affatto diverso nei contenuti dalla VIRTUS propria del VIR classico romano: studi e ginnastica al posto di disciplina e battaglie.
Sia come sia, per i greci e i romani "humanitas" era un termine DISTINTIVO e per nulla universale: qualcosa da raggiungere, non dato per nascita. Come del resto anche la Vir-tus era qualcosa di non scontato, andava dimostrata sul campo (di battaglia).
Per arrivare a dare a Humanitas un concetto unitario di fratellanza universale, di comune origine biologica a prescindere da razza natali e livello culturale bisognerà attendere ... si, IL CRISTIANESIMO. Una autentica rivoluzione culturale, dal basso non dall'alto.
In effetti il significato originario di Humanitas era molto simile a quello che oggi i woke danno al termine woke: è la sinistra che si è fatta establishment, attentissima alle esigenze dei ceti alti.
Come dice Ricolfi, l'autogratificazione dei privilegiati garantiti che votano a sinistra e difendono "i deboli" per sentirsi moralmente superiori, distinti appunto dalle deplorabiii masse ignoranti; la cosa li fa sentire "educati" cioè buoni, purifica a costo zero il peccato originale per un sinistro dell'esser ricchi.
Noi invece arriviamo dopo di loro, nel senso che siamo il SUPERAMENTO DELLA SINISTRA: noi siamo CRISTIANI. Ad esempio non usiamo i migranti come arma politica contundente e scusa per sentirsi buoni, salvo poi abbandonarli al loro destino o sfruttarne la condizione di neoschiavi. HUMANITAS.
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Buongiorno!! ☕
Buon giovedì..
di un inverno già alle porte..❄️
Lucia 💓
Luli ❤ Lu 💖🌞🌊♾️
Veritas filia temporis.
La verità è figlia del tempo.
• Aulo Gellio
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"La verità è figlia del tempo" Aulo Gellio
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papiniano, pomponio, aulo gellio, trifonino, quinto mucio scevola, questi sono solo alcuni dei nomi che ho incontrato durante lo studio di diritto romano. ancora devo capire come fare per ricordarli tutti, una volta capito questo, dovrò trovare un modo per non ridere all’esame quando li pronuncio
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