#Era digitale
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Addio a Claudia Baccarini: la donna più anziana d'Italia si spegne a 114 anni
Una vita straordinaria attraversando due secoli di storia.
Una vita straordinaria attraversando due secoli di storia. Claudia Baccarini, riconosciuta come la donna più anziana d’Italia, è deceduta alla veneranda età di 114 anni nella notte di Natale. Nata il 13 ottobre 1910 a Faenza, in provincia di Ravenna, ha vissuto un’esistenza che ha attraversato eventi storici di portata mondiale, dalla Prima Guerra Mondiale all’era digitale. Una vita longeva e…
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fitnessitaliano · 1 year ago
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Come le Criptovalute Stanno Cambiando le Nostre Finanze
Viviamo in un’era in cui la rapidità del progresso tecnologico si riflette chiaramente nella nostra vita finanziaria. Le criptovalute, con il loro impeto rivoluzionario, stanno emergendo come fulcri essenziali, sconvolgendo le fondamenta stesse del nostro approccio alle finanze. In questo contesto dinamico e in continua evoluzione, questo articolo si propone di sondare le profondità del…
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scogito · 1 year ago
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Credi che siamo già arrivati alla frutta?
No. Non ancora.
Tra approcci virtuali e volontari stordimenti psico emotivi, questo è solo l'inizio.
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seresgenuinosposts · 6 months ago
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El Burnout Digital, un riesgo creciente
El uso extendido de dispositivos móviles ha transformado nuestras vidas, pero también ha traído consigo desafíos significativos para nuestra salud menta, social y física. Aquí unos pequeños ejemplos de como el uso inadecuado de los dispositivos móviles, esta perjudicando nuestra salud tanto mental, como social y física. Exposición Temprana de los dispositivos móviles en los más pequeños; es…
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beckdrawdigital · 1 year ago
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stancuprint-blog · 2 years ago
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Stancu Print: Dezvăluirea celor mai bune și mai relevante informații din industria de imprimare foto din România.
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#stancuprint#În era fotografiei digitale#dorința de a păstra amintirile prin imprimeuri fizice rămâne puternică. În România#Stancu Print a devenit un jucător proeminent în industria de imprimare foto. Prin angajamentul lor față de excelență și o gamă largă de ser#Stancu Print se remarcă drept destinația de preferat pentru persoanele care caută printuri de cea mai bună calitate și informații actualiza#vom explora de ce Stancu Print a devenit sinonim cu cele mai bune și mai relevante informații din industria de imprimare foto din România.#Înțelegerea importanței informațiilor fiabile.#Într-o eră în care informațiile sunt ușor disponibile#a avea acces la cunoștințe de încredere și actualizate este crucial. Acest lucru este valabil mai ales în industrii precum imprimarea foto#unde progresele tehnologice remodelează continuu peisajul. Stancu Print recunoaște importanța furnizării de informații corecte și relevante#inovații și tehnici#Stancu Print se asigură că blogul lor servește drept resursă valoroasă atât pentru fotografi amatori#cât și pentru cei profesioniști din România.#Bază vastă de cunoștințe despre imprimarea fotografiilor.#Blogul lui Stancu Print se mândrește cu o bază extinsă de cunoștințe care acoperă diverse aspecte ale industriei de imprimare foto. De la a#articolele lor răspund la o gamă largă de subiecte. Fie că sunteți un pasionat de fotografie#un profesionist care caută sfaturi de specialitate sau un proprietar de afaceri care are nevoie de soluții de imprimare#blogul lui Stancu Print este un tezaur de informații relevante.#Recenzii și comparații detaliate ale produselor.#Pentru a lua decizii informate cu privire la echipamentele de imprimare#este esențial să aveți acces la recenzii și comparații detaliate ale produselor. Blogul lui Stancu Print se remarcă în acest sens#oferind recenzii complete despre imprimante#cerneluri#hârtie și alte instrumente esențiale ale meseriei. Evaluând avantajele și dezavantajele diferitelor opțiuni#Stancu Print ajută fotografi și companiile să aleagă cele mai potrivite echipamente pentru a obține o calitate optimă a imprimării.#Tutoriale și ghiduri pas cu pas.#Stancu Print înțelege că cunoștințele practice sunt de neprețuit pentru fotografi care doresc să-și îmbunătățească abilitățile. De aceea#blogul lor oferă tutoriale și ghiduri pas cu pas#ghidând cititorii prin diferite aspecte ale procesului de imprimare. De la tehnici de corectare a culorilor la optimizarea formatelor de fi#Stancu Print oferă fotografilor cunoștințele necesare pentru a produce printuri uimitoare. Astfel de tutoriale sunt deosebit de benefice pe
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elbiotipo · 5 months ago
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Había una heladería en mi ciudad que no era muy buena, la verdad era bastante mala. Pero el recuerdo que tengo de esa heladería era que tenía unos mosaicos verdes, unos azulejos bastante elegantes, y un precioso cuadro de Nueva York de noche con las Torres Gemelas aún ahí, mirando al puente de Brooklyn. Recuerdo que habían pasado pocos años de 2001 (la heladería, era, evidentemente más vieja) y mientras mi viejo y mí primo encargaban el helado y yo me quedaba esperando ahí en el aire acondicionado (todavía medio un lujo en el interior argentino de la época) me quedaba mirando ese cuadro.
Había algo, y nunca supe si eran las cámaras o las luces, con las fotos nocturnas de las ciudades en aquella época, especialmente Nueva York. Yo estoy seguro. Porque nunca era una luz blanca brillante como los LEDs de ahora, ni tampoco la luz cálida de los focos de aquel entonces. Era como un verde amarillo cálido y un poco distorsionado, una luz de ciudad que nunca supe bien que era, pero si querés verla, está en ese pequeño intervalo de tiempo donde había fotos a color pero aún no digitales, una especie de década perdida entre los 1970 y 1980, que nunca existió. Un tiempo un poco raro de describir, porque yo no lo viví, pero me crié en él, con fotos del Concorde y de las Torres Gemelas, de Buenos Aires con autos viejos y de una China donde todos andaban en bicicleta, de tocadiscos y videocaseteras.
Si buscas un poco en internet, vas a encontrar exactamente el cuadro que describí. Esa heladería ya no existe más, y menos mal porque era espantosa. Esa Nueva York tampoco existe más. Esa ciudad en algún lugar del norte de Argentina tampoco. Y ese tiempo nunca lo viví. Lo conozco por fotos nomás.
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3nding · 29 days ago
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SPACE XXX
La prossima volta che mi venite a raccontare che non ci sono soldi per la Sanità, per la Scuola, per il rinnovo degli stipendi pezzentiali del Pubblico Impiego - chi si prende cura di voi, dei vostri diritti, salute, istruzione, sorveglianza, sicurezza, prende il 30% in meno di un operaio non qualificato, e manca almeno la metà del personale che sarebbe necessario, poi chiedetevi il perché dei disservizi - la prossima volta, dicevo, non aspettate la risposta, consideratevi automaticamente mandati a fare in culo, nel senso più proprio di "mavvamorìammazzato".Perché già la marchetta da 1 mld di Euro, in costante crescita, del centro di detenzione in Albania, decisione presa a cazzo di cane in maniera del tutto autonoma, era indicativa di tutto uno stile.Ma come se non bastasse, qui si parla di un qualcosa che avrebbe dovuto essere sottoposto intanto al Parlamento, poi alla Corte dei Conti, e poi proposto in gara d'appalto al miglior offerente a parità di costi; non certo deciso sua sponte in base a, a, ricordatemi, quale è la competenza tecnica della Meloni in materia di sicurezza digitale, o se è per questo dell'intero esecutivo preso nella sua interezza? Alla faccia della trasparenza. Ma non avevo particolari dubbi. Gli amici di destra mi dicono sempre di guardare i fatti prima di farmi prendere dall'ideologia, a quanto pare comodamente dimenticando che, io, una ideologia non ce l'ho mai avuta.In realtà, come diceva quel tale nel film, " i modi definiscono l'uomo", e pure la donna. Se sei fracassone, arrogante, tracotante, bullo, perculante, falso, da te non può venire niente di buono, mai, senza eccezioni. Ed ecco che, salvo cadute sulla via di Damasco (fatali, si spera), si invola un altro miliardo e mezzo di Euro che sarebbe stato di una certa qual utilità; e se proprio ce n'era bisogno, lo sviluppo e l'acquisizione di una simile tecnologia restando in area Euro avrebbe avuto importantissime ricadute sull'occupazione, sul PIL (e quindi su pensioni, stipendi, disavanzo eccetera), sulla innovazione e non ultima, data la materia, sulle garanzie di sicurezza. Ché affidare simili dati a uno dei cretini più corrotti, menefreghisti e inaffidabili dell'era contemporanea (era peraltro già ricca di simili talenti) non appare sotto alcun profilo la scelta migliore. Comunque; avanti così, Rated XXX, perché gli stupri fanno sempre audience, però per un pubblico dal palato forte. - via fb
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ross-nekochan · 24 days ago
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Ho scoperto del cambio di paradigma di Zuckerberg e di Meta dalle storie dei Tlon, per cui le ripercussioni di tutto ciò le ho comprese assieme alla notizia stessa.
Come è stato detto, la notizia è passata in sordina in Italia, ma le conseguenze che avrà questa cosa saranno ENORMI.
Basta tornare un po' indietro nel tempo, ossia al famoso 2019, quando giravano bufale su bufale sul covid e sul vaccino a cui le persone credevano ciecamente, per rendersi conto della gravità della situazione.
Quanto peggiorerà il mondo dopo questo editto (come è stato giustamente definito)?
Personalmente, non ho mai avuto troppa fiducia nel futuro e nelle nuove generazioni, ancor di più adesso che ho e ho avuto a che fare con qualche esemplare da quando sono arrivata qui (per la questione naturale per cui "si fa gruppo" tra connazionali quando sei all'estero). Infatti, che fiducia posso avere se a 23 anni questi ancora sfottono chi è "frocio", se quella di poter mettere il cognome della madre a un figlio "è una cazzata" e che il tappo attaccato alla bottiglia "è un'altra cagata"? Che fiducia posso avere nel futuro se vedo continuamente bebè con ancora il ciuccio in bocca essere silenziati dai genitori con lo smartphone (questo sia in Italia che in Giappone)?
E ora, cosa ci si può aspettare dal mondo se la buona maggioranza delle persone nel mondo passano lo stesso quantitativo di ore di una giornata lavorativa (o più) su le piattaforme di Meta che faranno girare cazzate su cazzate?
In napoletano si dice tipo:"Quindi se ti dico che il ciuccio (=asino) che vola, tu ci credi?". È quello che sta succedendo per davvero.
Per carità, le bufale sono sempre esistite ed esisteranno sempre, è solo il mezzo di comunicazione che cambia forma, però se prima si poteva evitare il consumo di un certo tipo di materiale ora è praticamente utopia perché vorrebbe dire diventare eremiti digitali - e non solo, dato che, ad oggi, il digitale ha persino più valore del reale.
Vorrei non rimanere atterrita difronte a questa notizia, così come non lo sono stata quando è stata eletta Meloni o come non lo sono più quando succedono catastrofi naturali... però stavolta non ci riesco troppo.
Non sono una di quelle persone che vede il passato sempre migliore del presente, anzi, l'ignoranza pesante è sempre esistita ed è sempre stata ben più capillare delle idee progressiste. Però avendo vissuto solo in questo arco temporale abbastanza ristretto, la curiosità che mi sorge è: qual era la visione che avevano gli intellettuali del loro presente? Come si sentiva, ad esempio, Marx nel suo momento storico? Oppure come si sentivano i contrari al nazismo e al fascismo quando questi acquisivano sempre più consenso? Era impauriti da quello che stava succedendo oppure avevano una visione più cinica e super-partes (come "il popolo è fatto così, si beve tutto e questa è solo la naturale conseguenza")?
Comunque sia, ad oggi, spero con tutto il cuore che si ergerà un nuovo social o un nuovo modo di abitare il digitale regolato su criteri meno scellerati di questi (non che ci voglia molto... ma ci vuole molto coraggio per voler mettere in piedi un progetto simile nel contesto attuale), dove, almeno coloro che non vogliono utilizzare le piattaforme esistenti, potranno migrare per poter usufruire della parte migliore del web. Lo spero, anche se non ci credo troppo... anche perché con le ultime sparate di Trump, non so voi, ma a me una bella terza guerra mondiale non mi pare più una cosa così impensabile e lontana nel tempo...
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vintagebiker43 · 6 months ago
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 Il rock è la miglior musica del mondo  · su FB
  
"Molti se ne sono andati, e quelli che sono ancora qui sono chiamati
"gli anziani."
Siamo nati negli anni '40-'50-'60.
Siamo cresciuti negli anni '50-'60-'70.
Abbiamo studiato negli anni '60-'70-'80.
Siamo stati insieme negli anni '70-'80-'90.
Ci siamo sposati o meno e abbiamo scoperto il mondo negli anni '70-'80-'90.
Avventurandoci negli anni '80-'90.
Ci stiamo stabilizzando nei 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E stiamo andando forte nel 2020 e oltre.
Si scopre che abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE millenni diversi...
Siamo passati dal telefono con operatore per le chiamate a lunga distanza, cabine telefoniche, videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle email e a WhatsApp.
Partite dal vivo alla radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV HD 3D.
Andavamo al videonoleggio e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, le schede perforate, i dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini durante tutta la nostra infanzia, poi pantaloni, pantaloni a zampa o minigonne, Oxfords, Clarks, kefiah, tute e blue jeans.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la poliomielite, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.
Abbiamo fatto pattinaggio, pattinaggio a rotelle, triciclo, bicicletta, motorino, a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Abbiamo giocato con i più piccoli
cavallucci e dama, ostrica e biglie, mille soglie e monopoli, ora c'è Candy Crush sui nostri smartphone.
E abbiamo letto... molto.
E la religione dei nostri compagni di scuola non era un argomento di discussione...
Bevevamo acqua del rubinetto e limonata in bottiglie di vetro, e le verdure nel nostro piatto erano sempre fresche, oggi ci consegnano i pasti.
Sì, abbiamo vissuto molto ma che vita meravigliosa abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come “ex-annuali”; persone nate in questo mondo degli anni '50, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Dovremmo aggiungere la Rivoluzione Biologica che abbiamo testimoniato. Nel 1960, la biologia era molto descrittiva. Abbiamo assistito all'evento della Biologia Molecolare: sono state scoperte le molecole della vita: DNA, RNA, ecc. Quando vedi tutto ciò che ne è derivato: terapia genica, impronte genetiche e altro, i progressi sono considerevoli.
In un certo senso, abbiamo "visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e testimoniato più di qualsiasi altra in ogni dimensione della vita.
Questa è la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO".
Un grande augurio a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA..."
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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La Rielezione di Trump e l'Alba di una Nuova Era di Caos Informativo
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento radicale nel modo in cui l’informazione viene creata, condivisa e consumata. La prima fase di questa trasformazione digitale, guidata dai social media, è quasi al termine e la fase successiva promette una maggiore turbolenza. Con l’avvento dei giganti della tecnologia, il potere di pochi individui di plasmare il discorso pubblico globale è…
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emmaspadoodles · 4 months ago
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Drew a bunch of ghouls at my work, so I'm digitallizing now! I've decided to draw all the era 3 ghouls starting with Omega. :)
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The crayon doodle.
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hipercomunicados · 2 months ago
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La jaula se ha vuelto pantalla: los efectos de la hipercomunicación en nuestras relaciones interpersonales
Vivimos en una era digital donde nos vemos bombardeados de información constantemente, no sólo con la inmensa cantidad de información e imágenes que vemos día a día mientras revisamos las redes durante horas, también cuando nos levantamos y lo primero que vemos en el celular es la pantalla repleta de notificaciones interminables que, seamos sinceros, ni siquiera leemos, no sabemos lo que dicen ni la mitad de ellas, ¿todo esto resuena contigo?
Ahora, ¿te has percatado de cómo esto puede afectar a un nivel tanto personal como interpersonal?, tal vez ha pasado que nos llega una notificación de nuestra bestie diciendo que le pasemos las instrucciones de una tarea y decidimos “contestar después” para que al final la desesperada solicitud de ayuda por parte de nuestra amiga quede totalmente ignorada porque “se nos olvidó contestar”, o simplemente la eliminamos por accidente al querer deshacernos de todas esas notificaciones de Pinterest recomendando miles de tableros y alagando nuestro buen gusto en memes, o tal vez, simplemente no teníamos la energía suficiente para contestar por pasar tanto tiempo viendo videos de TikTok tumbados en nuestro lugar cómodo favorito y terminamos recordando lo miserable que es la vida después de que nuestro crush consiguió una pareja, que por cierto descubrimos tras stalkearle en Instagram con la cuenta chilaquilesconsalsa05 por la desesperación de saber qué está haciendo.
Pues bueno, todo esto y más podría explicarse un poquito (mucho) con este concepto llamado hipercomunicación. Pero primero…
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¿Qué es hipercomunicación?
Puede entenderse como hipercomunicación a la abundante cantidad de información que intercambiamos en tiempo real a través de distintas plataformas digitales, por ejemplo, las redes sociales. Cada vez que recibimos una notificación, ya sea un mensaje o una actualización, estamos siendo bombardeados por pequeños fragmentos de información. Nos hemos acostumbrado tanto a enviar y recibir mensajes casi instantáneamente que nuestra expectativa sobre la velocidad y la frecuencia con la que nos comunicamos se eleva, generando una serie de desafíos para la calidad de nuestras interacciones.
La hipercomunicación tiene algunas ventajas como una mejor conectividad entre unos individuos y otros gracias al constante intercambio de información, además de que recibimos información de forma inmediata, sin embargo, esto también puede traernos a algunos efectos negativos: como la superficialidad en nuestras relaciones, un ejemplo claro de esto son las llamadas “small talks”: simples conversaciones cortas sobre algún interés en común que no llevan a nada más que al punto directamente, sin profundizar en la vida del uno y el otro ni generando una relación más estrecha, esas simples “charlas” de dos mensajes que se tienen cuando alguien responde a una historia y le damos “me gusta” al último mensaje para no vernos tan groseros. La falta de tiempo para procesar adecuadamente lo que decimos y recibimos puede convertir las relaciones en algo superficial, donde la cantidad de interacciones prevalece sobre la calidad de estas. 
La hipercomunicación también puede llevar a que la línea entre lo público y privado se vea difuminada, casi imperceptible, ligado con la superficialidad, pues las relaciones más cercanas necesitan de un espacio donde se pueda generar cierta intimidad, momentos de unión, de los cuales se carece, lo cual puede causar inseguridad y ansiedad ya que las personas sienten la necesidad de estar disponibles en todo momento, incluso cuando necesitan espacio personal, lo cual también puede llevar a estrés y agotamiento emocional al intentar estar disponible para todo y todos menos nosotros mismos. Es como una cosa llevara a la otra, y todo lleva al agotamiento emocional y personal, entonces deja de ser una práctica sana y se vuelve una desconexión de absolutamente todo, incluso de las personas que más nos importan.
Probablemente te has sentido identificado con algo de esto, así que aquí te decimos unos cuantos consejos para mitigar los efectos negativos de la hipercomunicación, cosa a la que nos vemos sometidos inconscientemente:
Establecer límites de tiempo: Hay que aprender a establecer limites en todo, pero en este caso, sobre el tiempo que tenemos para estar comunicados con los demás y, más importante, el tiempo que necesitamos para nosotros mismos. Establecer tiempos específicos para revisar mensajes o redes puede ayudarnos a gestionar mejor nuestras interacciones. Tomate un café y escribe un poco en tu diario, descansa de las pantallas para que la próxima vez podamos brindarle nuestra ayuda amablemente a nuestra amiga.
Fomentar la comunicación cara a cara: Yo sé que a veces es complicado enfrentarse a la gente y hablarles a la cara, no digo que se tiene que hacer todo el tiempo y en todo momento, pero ¿si o no es mejor ver sonreír a tu amiga en lugar de solo leer eso inexpresivos “jajaja” o ese emoji que no sabes si en serio o no?
Practicar la escucha activa: A veces nos perdemos en una conversación, no te culpo, a veces tenemos muchas cosas en la cabeza, pero hoy en día puede ser complicado organizar una salida con esa amiga, familiar o conocido que apreciamos tanto, incluso si se quiere pasar de desconocidos a algo más, siempre es importante mantener una escucha activa y dar paso al diálogo profundo, no le tengas miedo, no muerde.
Desactivar las notificaciones: Seamos sinceros ¿cuántas de todas esas notificaciones que recibimos día a día nos interesan realmente?, evita agotarte con información innecesaria y desactiva las notificaciones de Pinterest, a menos que recibas mensajes por ahí, pero vamos, nadie habla a través de él realmente.
Recuerda que no siempre es algo negativo, la hipercomunicación es un fenómeno social real y que está pasando ahora mismo, saber de él, qué es y cómo gestionarlo, puede ayudarnos a evitar ser esclavos de las redes o nosotros mimos. Llama a tu madre, sal a pasear a tu perro o pídele el número a ese chavo tan lindo, o no lo hagas, pero recuerda que la vida sigue más allá de una pantalla.
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falcemartello · 1 year ago
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TECNOLOGIE PERSUASIVE
Possono le tecnologie modificare le nostre abitudini? Possono certe tecnologie spingerci a modificare le nostre abitudini, le nostre necessità, i nostri bisogni?
Si possono, possono farlo in maniera pervasiva. Le tecnologie non sono “neutre” chi le progetta sa benissimo quali modificazioni le tecnologie producono nella vita degli esseri umani.
Adesso grazie alle neuroscienze chi progetta tecnologie sa come manipolare le persone attraverso stimoli percettivi, emozionali, sensoriali con comprovata efficacia.
Grazie alla neuropsicobiologia tramite le tecnologie digitali e le loro interfacce chi detiene il sapere e la conoscenza di tali artefatti e li produce più se vuole stravolgere le nostre esistenze, spingerci a prendere determinate decisioni, ad assumere certi stili di vita ed anche a conformarci a determinate regole.
Non è che fosse necessario il digitale e la neuropsicobiologia per progettare tecnologie persuasive: pensiamo al Pan Opticon di Jeremy Bentham.
Spiega Focault : “Egli proclama una reale invenzione della quale dice ch’è «l’uovo di Colombo». E, in effetti, Bentham propone ai medici, ai penalisti, agli industriali, agli educatori proprio ciò che essi cercavano: egli ha trovato una tecnologia di potere capace di risolvere i problemi di sorveglianza.”
Focault descrive la struttura, la tecnologia architettonica teorizzata da Bentham:
”Poiché il principio era: alla periferia, un edificio a forma di anello; al centro, una torre; nella torre sono aperte larghe finestre che danno sulla facciata interna dell’anello. L’edificio periferico è diviso in celle, ciascuna delle quali ne attraversa l’intero spessore. Queste celle hanno due finestre: una aperta verso l’interno, che corrisponde alle finestre della torre; l’altra, che da verso l’esterno, permette alla luce riattraversare la cella da parte a parte.”
A questo punto, con tale struttura panottica è “sufficiente allora mettere un sorvegliante nella torre centrale, e in ogni cella rinchiudere un folle, un malato, un condannato, un operaio, o uno scolaro. Per un effetto di controluce, si possono vedere dalla torre le piccole sagome prigioniere nelle celle della periferia, che si stagliano nella luce. Insomma si inverte il principio della segreta; la piena luce e la sorveglianza captano meglio dell’ombra, che in ultima analisi proteggeva.”
Non è importante che il sorvegliante sia al suo posto è sufficiente che il malato, il prigioniero, il lavoratore sappia di poter essere continuamente sotto osservazione in maniera da essere indotto, spinto ad assumere comportamenti “conformi” a quelli che chiede il “padrone”.
Ma con l’avvento del digitale, delle tecnologie a schermo, con l’arrivo dei social network, dei robot e dei bot, dei sexbot umanoidi e delle voci suadenti degli assistenti artificiali il gioco della persuasione ormai è prassi e l’inganno e la manipolazione sono le armi con cui drogare ed indottrinare la società dei burattini di carne umana.
La manipolazione dolce che fa leva sulle nostre debolezze è molto più potente del manganello. Ma al giorno d'oggi il Potere non si accontenta più, perciò le usa entrambe. Gli uomini non sono mai stati così controllati e controllabili nella storia dell'umanità. Scordiamoci la favola della democrazia, mai e poi mai siamo stati sudditi a tal maniera senza neanche averne contezza.
Francesco Centineo
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atricksternamedteri · 8 months ago
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THE AMAZING DIGITAL MONSTERS
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Perfil JAGGEDHOSTEMON
Jaggedhostemon
Nivel: Adulto / Campeón
Categoría Tipo: Desconocido
Atributo: Variable
Familia: Desconocido
Un antiguo Digimon artificial, creado a base de datos de páginas interactivas, cuyos registros se recopilan desde inicios del espacio digital.
También nombrado como "Caine.mon", Jaggedhostemon es un Digimon con la capacidad de liderar, influenciar y agrupar enormes bandas de monstruos digitales, se cuenta que perteneció a un programa de estudio de la red digital. Dicho programa logró hacerse con registros de como los Digimon que se relacionaban con el eran capaces de grandes hazañas, pero también de proezas muy peligrosas.
Se desconoce acerca de un movimiento característico de este Digimon, pero se sabe que era una especie de catalizador para otros monstruos digitales, a su vez que podía replicar unos movimientos, habiendo información acerca del "Sneak-Sneak Spinner" de Savior Jestermon, el "Hole n'Corn er'" de Bantyo Jackmon, el característico "Queen's orders" del antiguo Digimon Queenemon y el "Ketsue-Chain" del extinto Lassomon.
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"Volveremos a combatir juntos ¡Y terminaremos lo que empezamos...! ¿No es así Bubble?"
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crazy-so-na-sega · 11 months ago
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"Una politica impopolare, o peggio ingannevole, non si riconosce dunque dalle sue false soluzioni, ma dai suoi falsi problemi. A me sembra che oggi questo requisito sia soddisfatto oltre ogni dubbio e oltre ogni decenza. Il dibattito politico contemporaneo può definirsi come una produzione a getto continuo di falsi problemi dove non passa giorno senza che si aggiunga nuovo fumo a una cortina di «emergenze» da mettere ogni volta in cima all'agenda: dall'«odio» al razzismo, dal patriarcato al sessismo, dallo ius soli, culturae, itinerandi, natandi degli altri alla «scarsa mobilità» dei nostri, dal sempreverde baubau del fascismo che ritorna a quello - novità dello chef - del comunismo, dal debito pubblico ai soldi pubblici che «non ci sono», dal «nanismo delle imprese» al «troppo Stato», dall'«analfabetismo finanziario» a quello «funzionale», dai mancati scontrini alle mancate nascite (ma, subito dopo, l'apocalisse della «sovrappopolazione»), dalle frontiere «da abbattere» ai dazi «anacronistici», dal troppo contante in circolo ai mancati scontrini alla corruzione «percepita», dalla genitorialità gay ai semafori, ai cessi, alla modulistica «gender equal», dall'educazione erotica degli infanti ai chemioterapici per i preadolescenti sessualmente indecisi, dal deficit di «cultura scientifica» al «ritardo digitale» che va «colmato» forzando ovunque l'uso dei calcolatori, dai «fondamentalismi» ai «nazionalismi», dal «complottismo» alle «fake news», dall'anidride carbonica al diritto di voto che deve essere riservato ai plurilaureati nei giorni pari, esteso anche ai sedicenni in quelli dispari, dalla varicella al morbillo alle altre malattie che dall'oggi al domani diventano emergenze globali e piaghe sterminatrici, ma solo se prevenibili con un vaccino, dalle autoblù alle province agli «enti inutili» al numero dei parlamentari il cui taglio, dicono, era atteso da quarant'anni (cioè da qui).
In questa cacofonia di allarmi, tutti accuratamente lontani dagli allarmi che salgono dalla più ampia base dei cittadini, si confondono fattispecie diverse: i problemi falsamente formulati (che cioè riformulano un problema reale, per nasconderlo), quelli falsamente rappresentati (che trasformano casi minoritari o controversi in questioni universali, per falsa sineddoche), i falsi d'autore (cioè problemi creati e alimentati da chi li denuncia) e i falsi tout court.
È altrettanto diffusa la percezione che questi e altri falsi problemi servano a paralizzare l'azione politica e a deviare l'attenzione del pubblico dalla mancata soluzione dei problemi reali che lo affliggono. Anche questa percezione è condivisibile e invita ad approfondire i modi e i moventi del fenomeno". (segue)
Se non serve, serve a qualcos'altro. (I.P)
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