#Diversità e Inclusione
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Subacquea Zero Barriere: un grande evento inclusivo ad Alessandria. Domenica 24 novembre: la magia dell’acqua per tutti
Ad Alessandria, presso la piscina della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, si terrà domenica 24 novembre 2024 l’evento gratuito e inclusivo Subacquea Zero Barriere HSA, organizzato da HSA Italia.
Ad Alessandria, presso la piscina della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, si terrà domenica 24 novembre 2024 l’evento gratuito e inclusivo Subacquea Zero Barriere HSA, organizzato da HSA Italia. Saranno oltre 25 le persone con disabilità che si tufferanno per sperimentare nuoto, snorkeling e subacquea. Questo appuntamento straordinario mira a rendere accessibile a tutti la bellezza…
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L'Italia al femminile ha conquistato l'oro olimpico nella pallavolo: un risultato che ci riempie di orgoglio e gioia. Un trionfo sportivo che però, come spesso accade, è stato accompagnato da una scia di strumentalizzazioni e retorica insopportabile.
Mentre tutti festeggiavamo la vittoria delle nostre ragazze, le maestrine del politicamente corretto non hanno perso l'occasione per propinarci la solita lezioncina su "diversità" e "inclusione". Peccato che, per celebrare in modo praticamente esclusivo Paola Egonu, si siano dimenticate che il successo è stato frutto del lavoro di TUTTE le giocatrici, non solo di quelle che abbracciano un certo orientamento ideologico ma anche delle altre (persino di Ekaterina Antropova, colpevole di aver i capelli biondi e le origini - udite, udite - russe).
Subiamo giornalmente cantilene per esorcizzare lo spettro del razzismo, ma la verità è che ormai il razzismo funziona al contrario. Si mettono all'indice tutti coloro che non rappresentano una qualche minoranza a meno che questi non facciano pubblicamente voto di obbedienza ai dettami del pensiero unico globalista. Echeggiano ovunque parole ecumeniche ma in realtà non si fa altro che alimentare divisioni e rancore.
Festeggiare l'Italia senza riserve e senza distinguo è qualcosa che proprio non riesce alle maestrine. A noi invece sì. Quindi ci godiamo sfacciatamente il trionfo di una squadra che riempie d'orgoglio tutti gli italiani.
Giacomo Del Pio Luogo
Pro Italia - Treviso
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Roma, 25 mag — Quella sfilza infinita di bandiere arcobaleno che ogni giugno di ogni santo anno infestano i loghi delle aziende del mondo occidentale, quegli improbabili testimonial trans e non binari che spuntano nelle campagne pubblicitarie delle più grosse multinazionali globali non sono messi lì per «sostenere la causa Lgbt», «inclusione», «dare visibilità agli oppressi arcobaleno»: sono da interpretare come una sorta di «pizzo ideologico» da tributare a lobby politiche finanziate da «soliti noti» (ci ritorneremo) per tenere alto un punteggio di «credito sociale» fondamentale per la tenuta o la distruzione degli affari di un’impresa.
Che cosa è il Cei, il sistema di punteggio woke che valuta le aziende Usa
Il punteggio in questione è il Corporate Equality Index — o Cei —, che è supervisionato dalla Human rights campaign, il più grande gruppo di pressione politica Lgbt al mondo. Hrc, che ha ricevuto milioni dalla Open society foundation di George Soros tra gli altri, rende pubbliche pagelle «di virtù sociale» valutando le più grandi società usa tramite il Cei. Come? Assegnando o sottraendo punteggi a seconda di come le aziende aderiscono a ai «criteri di valutazione» emanati da Hrc.
Le aziende che raggiungono il punteggio massimo di 100 guadagnano l’ambito titolo di «Miglior ambiente lavorativo per l’uguaglianza Lgbtq». Quindici tra le prime 20 società classificate da Fortune hanno ricevuto valutazioni del 100% l’anno scorso, secondo i dati HRC. Stando all’ultimo rapporto, più di 840 aziende statunitensi hanno ottenuto punteggi Cei elevati. Il che significa che la stragrande maggioranza delle aziende americane vivono sotto il ricatto di questa lobby. L’Hrc, fondato nel 1980, ha avviato la procedura Cei nel 2002; dal 2022 è guidato da Kelley Robinson, tra gli organizzatori della campagna presidenziale del 2008 di Barack Obama.
I cinque punti di valutazione
Sono cinque i principali criteri di valutazione stilati dall’Hrc, ciascuno con i propri cavillosi sottoinsiemi. Le categorie principali sono: Tutela della forza lavoro, Benefici inclusivi, Sostenere una cultura inclusiva, Responsabilità sociale d’impresa e cittadinanza responsabile. Un’azienda può facilmente perdere punti Cei se non soddisfa la richiesta di Hrc di «integrazione dell’intersezionalità nello sviluppo professionale, formazione basata sulle competenze o di altro tipo» o se non utilizza un «programma di diversità dei fornitori con uno sforzo dimostrato per includere fornitori Lgbtq certificati».
Ricatto a tinte arcobaleno
La pervasiva e tentacolare attività di HRC si esprime nell’invio, a scadenza annuale, di rappresentanti alle aziende ogni anno per illustrare il tipo di migliorie woke da attuare in azienda. Viene fornita alle varie società una lista di richieste che se non soddisfatte provocheranno l’abbassamento del punteggio Cei. Lo stesso meccanismo Cei, a sua volta, fa parte del fiorente movimento di «investimenti etici» ESG (Environmental, Social and Corporate Governance), spinto dalle tre principali società di investimento del Paese (BlackRock, Vanguard e State Street Bank). I fondi ESG investono in società che si oppongono ai combustibili fossili e spingono per le quote razziali e di genere rispetto al merito nelle assunzioni e nella selezione dei consigli di amministrazione. Le conseguenze sono facilmente intuibili: la maggior parte degli amministratori delegati Usa sono più preoccupati di compiacere gli azionisti che di irritare i conservatori.
Il caso Mulvaney
Prendiamo l’eclatante caso di Dylan Mulvaney: 26 anni, ha effettuato la transizione da uomo a donna» nel marzo 2021, guadagnando più di un milione di dollari da sponsorizzazioni tra cui marchi di moda e bellezza come Ulta Beauty, Haus Labs e CeraVe, nonché Crest e InstaCart, più recentemente Bud Lite e Nike.
“Possono renderti la vita difficile”
«I grandi gestori di fondi come BlackRock abbracciano questa ortodossia esercitando pressioni sui migliori team di gestione aziendale e sui consigli di amministrazione e determinano, in molti casi, la remunerazione e i bonus dei dirigenti e chi viene rieletto o riconfermato nei consigli di amministrazione», spiega l’imprenditore Vivek Ramaswamy, candidato alla presidenza come repubblicano e autore di Woke Inc.: Inside America’s Social Justice Scam. «Possono renderti le vita molto difficile se non rispetti i loro programmi».
La lettera-ricatto di BlackRock
Per capire meglio di cosa parla Ramaswamy occorre tornare al 2018 e alla lettera del CEO di BlackRock Larry Fink. Definito il «volto di ESG», scrisse una lettera — che per toni ricattatori è rimasta negli annali — a tutti i Ceo americani intitolata A Sense of Purpose promuovendo un «nuovo modello di governance» in in linea con i valori woke. «La società richiede che le aziende, sia pubbliche che private, abbiano uno scopo sociale», ha scritto Fink. «Per prosperare nel tempo, ogni azienda non deve solo fornire risultati finanziari, ma anche dimostrare di saper contribuire positivamente alla società» secondo la vulgata liberal progressista. Fink ha anche fatto sapere «che se un’azienda non si impegna con la comunità e non ha uno scopo» alla fine «perderà la possibilità di investire».
Le società che osano ribellarsi vengono immediatamente penalizzate dal punteggio Cei. A volte il contraccolpo avviene sulle piccole cose: se un’azienda non ottiene un punteggio di 100 Cei, non sarà ammessa a una fiera del lavoro in un’università, o si vedrà ridotte le possibilità di acquistare spazi pubblicitari. Gli atenei tagliano i rapporti con aziende che non hanno punteggio 100 dipingendole ai futuri laureati come luoghi in cui regna il bigottismo. Se non ritenuta conforme, una società potrebbe essere cancellata dai portfolio di fondi indicizzati e fondi pensione. L’intero sistema di aziende Usa è quindi tenuto prigioniero da una gigantesca ragnatela estorsiva a tinte woke. La mafia arcobaleno.
-Cristina Gauri
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Meta, Amazon e altre aziende rivedono i programmi DEI tra chiusure e cambiamenti
Meta, Amazon e altre aziende rivedono i programmi DEI tra chiusure e cambiamenti I programmi dedicati alla diversità, equità e inclusione subiscono una svolta significativa nel panorama aziendale. Powered by WPeMatico I programmi dedicati alla diversità, equità e inclusione subiscono una svolta significativa nel panorama aziendale. {authorlink}…
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Calls: What's research got to do with it? Ultime frontiere della ricerca linguistica, inclusione e impatto sociale.
Call for Papers: [ITA] Clicca qui per la call completa: https://eventi.unibo.it/researchdit2025/call-for-papers-ita Le proposte potranno essere declinate in una o più delle seguenti tematiche di ricerca, da intendersi in maniera non limitante: 1. Politiche e pratiche linguistiche sensibili alle diversità: comprensibilità, accessibilità, approcci transfemministi in linguistica, interpretazione e traduzione; 2. Comunicazione transculturale: plurilinguismo, intercomprensione, pratiche pedagogiche http://dlvr.it/TGt0Kx
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HANDIFOBIA ed INCLUSIONE
Momento riflessione con un nome stereotipato a random...
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HANDIFOBIA
Cosa significa handifobia?
L'handifobia è la paura o l'avversione verso le persone con disabilità. È un sentimento negativo e discriminatorio che può manifestarsi in molti modi, dalla semplice diffidenza fino a forme più gravi di esclusione sociale.
Le cause dell'handifobia:
Le cause dell'handifobia sono complesse e multifattoriali. Tra i fattori più comuni troviamo:
* Ignoranza e pregiudizi: La mancanza di conoscenza sulla disabilità e gli stereotipi negativi possono alimentare la paura e l'avversione.
* Disagio e paura dell'altro: La diversità può generare disagio e paura, soprattutto quando si ha poca familiarità con essa.
* Modello di bellezza e perfezione: La società spesso promuove un ideale di bellezza e perfezione fisica, che può escludere le persone con disabilità.
* Paura della propria vulnerabilità: Vedere una persona con disabilità può far emergere in alcune persone la paura della propria vulnerabilità e della malattia.
Come si manifesta l'handifobia?
L'handifobia può manifestarsi in diversi modi, sia a livello individuale che sociale. Alcuni esempi sono:
* Atteggiamenti discriminatori: Schernire, evitare, etichettare le persone con disabilità.
* Linguaggio offensivo: Utilizzare termini dispregiativi o stereotipi negativi.
* Barriere architettoniche: Non rendere accessibili luoghi e servizi a persone con disabilità.
* Esclusione sociale: Non includere le persone con disabilità nelle attività sociali e lavorative.
Come combattere l'handifobia?
Per combattere l'handifobia è necessario un impegno collettivo e azioni concrete a diversi livelli:
* Educazione: Promuovere l'educazione all'inclusione e al rispetto delle diversità fin dalla tenera età.
* Informazione: Diffondere informazioni corrette e aggiornate sulla disabilità.
* Legislazione: Approvare leggi che tutelino i diritti delle persone con disabilità e combattono la discriminazione.
* Sensibilizzazione: Organizzare campagne di sensibilizzazione per cambiare gli atteggiamenti e le mentalità.
* Inclusione: Favorire l'inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita.
(FONTE: GOOGLE GEMINI)
Anche questo dovrebbe rientrare nei percorsi educativi del sistema sportivo in quanto l'ho sperimentato con alcuni atleti della prima squadra della PSG MoltenoBrongio quando ancora era #AcMoltrno e sono felice di aver portato migliorie nella vita e bella consapevolezza di sé stessi e del "diverso (un caso "estremo" è stato sicuramente quello della mia amicizia con Michele Pozzi che, per quanto iniziata con scherno da parte sua, gli effetti positivi li dimostrano il fatto che è disponibile per il pubblico il brano "ALL'IMBRUNIRE (AT THE DUSK OF MY DAYS) distribuito da The Orchard by Sony music group per le edizioni di La Stanza Nascosta Records vede la partecipazione dello stesso ex portiere per la quale collaborazione, il sottoscritto, sarà a Pozzi infinitamente grato sempre.
Ne ho spesso parlato con Diego Scalvini , Stefano Casiraghi e con la FIGC Federazione Italiana Giuoco Calcio che, nel nome del buon Danilo Filacchione ha molto apprezzato il mio suggerimento per un eventuale DDL SPORT mai potuto stilare con l'uscita dal giro da parte del buon Antonio Rossi / Antonio Rossi ...
L'#handifobia la si può anche accettare da un ragazzino (e, a proposito di questo argomento, ne sto parlando anche con Davide Olivo per Pianeta Musica Erba proprio in quee settimane) ma da un adulto ci si aspetta ben altro eppure resta indelebile dentro di me il ricordo di un'esperienza terribile vissuta circa 10 anni fa con una persona adulta e forse anche già pensionata da diversi anni all'epoca dei fatti.
Spero che il ministro Alessandra Locatelli possa, prima o poi, darmi la possibilità di scrivere assieme un DDL che possa sopperire a questo vuoto legislativo al fine di istituire un programma di sensibilizzazione e di inclusione all'interno della società generalista perché è stata l'esperienza che mi ha portato a capire che, dai buoni propositi dei contesti "ad hoc" per le persone portatrici di qualsiasi tipo/natura di deficit fisico, visivo e/o soprattutto intellettivo, una volta terminato il percorso, l'inclusione tardiva nei contesti misti non può portare che bilaterali problemi.
#HANDIFOBIA#brianza#molteno#amicizia#momenti#youtube#alessandrovilla#pensieri#musica#bullismo#società#psicanalisi#psicologia#disability#disabilità#inclusione#figc
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Madeline Stuart: Un’Icona di Diversità e Inclusione nella Moda
La storia di Madeline Stuart, nata il 13 novembre 1996 a Brisbane, Australia, rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della moda. Madeline è la prima modella professionista al mondo con sindrome di Down, una pioniera che ha infranto barriere e sfidato stereotipi, dimostrando che il talento, la dedizione e l’amore per il proprio lavoro possono superare qualsiasi ostacolo.
Dalla Passerella di Brisbane al Palcoscenico Internazionale
L’interesse di Madeline per la moda è nato nel 2014, quando ha assistito a una sfilata a Brisbane insieme a sua madre, Rosanne Stuart. Quell’evento è stato il punto di partenza di un percorso straordinario. Madeline decise di intraprendere la carriera di modella, un settore che fino a quel momento non aveva mai visto una rappresentazione significativa di persone con disabilità. Con l’appoggio di sua madre, ha avviato una trasformazione fisica e mentale, perdendo oltre 20 kg per prepararsi alla sua nuova carriera.
Nel 2015, Rosanne ha lanciato una campagna online per far conoscere il talento di Madeline, che in breve tempo è diventata virale. Il suo volto e la sua storia hanno conquistato il pubblico e attirato l’attenzione di importanti marchi di moda, tra cui Manifesta e everMaya, che le hanno offerto i suoi primi contratti da modella.
Successi nelle Più Grandi Fashion Week
Nel settembre 2015, Madeline ha raggiunto un traguardo storico: ha sfilato per la prima volta alla New York Fashion Week, uno degli eventi più prestigiosi del settore. Da quel momento, la sua carriera è decollata. Ha calcato le passerelle delle principali Fashion Week internazionali, tra cui Parigi, Londra, Dubai, Mosca e persino la Mercedes Benz Fashion Week in Cina. La sua presenza ha portato una ventata di freschezza, diversità e inclusione in un settore tradizionalmente elitario.
Nel 2017, Forbes ha riconosciuto il suo contributo classificandola come la figura numero uno per la diversità nell’industria della moda. La sua capacità di abbattere le barriere l’ha resa una figura di riferimento globale per la rappresentazione delle persone con disabilità.
L’impegno Sociale e il Lancio del Proprio Brand
Oltre a essere una modella di successo, Madeline è un’instancabile sostenitrice della comunità disabile. Ha fondato il marchio di moda 21 Reasons Why by Madeline Stuart, presentato alla New York Fashion Week, dove ogni collezione riflette il suo impegno per l’inclusione e la diversità.
Il suo lavoro non si ferma alle passerelle. Madeline è stata nominata per il Pride of Australia Award e il Young Australian of the Year Award per tre anni consecutivi, dal 2015 al 2017. A livello internazionale, ha ricevuto l’Advocacy Award per il suo lavoro in Uganda e il Quincy Jones Exceptional Advocacy Award da Global Down Syndrome nel 2018.
Ambasciatrice di Diversità e Ispirazione Globale
Madeline continua a supportare numerose organizzazioni benefiche, tra cui Veteran Affairs, Special Olympics e Melange, lavorando a stretto contatto con realtà che promuovono l’inclusione delle persone con disabilità. È anche ambasciatrice di Inside Outside Dance a Brisbane, un’iniziativa che aiuta i giovani con disabilità a entrare nel mondo della danza.
Inoltre, è ambasciatrice di marchi come Art Hearts Fashion e la Australian Foundation for Disability, portando avanti il suo messaggio di empowerment. La sua voce è stata ascoltata in eventi di rilievo, tra cui incontri organizzati dalla Down Syndrome Association e conferenze internazionali.
Un Modello di Inclusione per il Futuro della Moda
La storia di Madeline Stuart è un esempio di come la moda possa essere uno strumento di cambiamento sociale. Attraverso la sua determinazione e il suo talento, ha dimostrato che la bellezza risiede nella diversità e che il settore può essere inclusivo senza rinunciare alla qualità e alla creatività.
Madeline continua a ispirare persone in tutto il mondo, ricordando che ognuno, indipendentemente dalle proprie capacità, può raggiungere i propri sogni. La sua carriera è una testimonianza vivente del potere trasformativo della moda, che non è solo un settore di lusso, ma un mezzo per raccontare storie di resilienza, forza e speranza.
Oggi, Madeline Stuart non è solo una modella, ma un’icona globale, simbolo di una moda che abbraccia la diversità e celebra le differenze.
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Walmart annuncia l'uscita dalle iniziative Diversità Equità Inclusione
fine del woke
Walmart afferma che ‘individuerà e rimuoverà anche i prodotti inappropriati a sfondo sessuale e/o transgender commercializzati per i bambini’. Walmart ha annunciato lunedì di voler porre fine alle sue iniziative in materia di diversità, equità e inclusione (DEI). “Siamo in viaggio e sappiamo di non essere perfetti, ma ogni decisione nasce dal desiderio di promuovere un senso di appartenenza, di…
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Novità Libri: Adele e Oliver - Paul Sterling - Romanzo su Paralimpiadi, sport e disabilità. Prefazione di Eugenio Finardi con 50 frasi di famosi Campioni dello Sport - AEDE books
Adele e Oliver – Il vento dei sogni: il nuovo emozionante romanzo di Paul Sterling con prefazione di Eugenio Finardi. Adele e Oliver – Un libro intenso e appassionato sulla disabilità e sulle Paralimpiadi che celebra resilienza, diversità e inclusione con 50 frasi motivazionali di famosi Campioni Olimpionici, Paralimpici e Personalità dello Sport. Una coinvolgente storia sulla vita di una…
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Sarà possibile guarire dall'autismo? La ricerca e le prospettive future
Ad oggi, non esistono farmaci in grado di "guarire" dall'autismo, in quanto l'autismo non è una malattia, ma una condizione neurologica e neurodivergente caratterizzata da un diverso modo di percepire e interagire con il mondo
Ad oggi, non esistono farmaci in grado di “guarire” dall’autismo, in quanto l’autismo non è una malattia, ma una condizione neurologica e neurodivergente caratterizzata da un diverso modo di percepire e interagire con il mondo. L’autismo rientra nello spettro dei disturbi del neuro-sviluppo (Disturbo dello Spettro Autistico, o DSA) e si manifesta con caratteristiche uniche in ogni individuo, che…
#accettazione della neurodivergenza.#Alessandria today#Autismo#CRISPR e autismo#disturbo dello spettro autistico#diversità neurologica#editing genetico#educazione sull&039;autismo#etica e neurodivergenza#etica nella ricerca sull&039;autismo#farmaci per l&039;autismo#farmaci per migliorare empatia#farmaci sperimentali autismo#futuro della ricerca sull&039;autismo#genetica e autismo#Google News#guarire dall&039;autismo#inclusione e accettazione#Inclusione sociale#interventi dietetici#italianewsmedia.com#microbioma e comportamento#migliorare i sintomi autismo#mutazioni genetiche autismo#neurobiologia dell&039;autismo#neurodivergenza#neurotrasmettitori e autismo#ossitocina e autismo#ossitocina sociale#Pier Carlo Lava
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Il caso Harley Davidson fa scuola. Anche Jack Daniel’s abbandona le politiche woke. Dopo che la celebre azienda produttrice di motociclette ha annunciato di voler rinunciare alle politiche DEI (diversità, uguaglianza e inclusione), anche la famosa marca di whisky segue l’esempio. Ha optato per un passo indietro rispetto alla linea ultra-inclusiva. La società Brown-Forman Corp. che detiene il marchio ha confermato di aver cancellato tali programmi a causa delle crescenti pressioni da parte di giornalisti e politici conservatori statunitensi.
Woke addio: Jack Daniel’s come Harley Davidson
I manager hanno detto addio alla linea ultra-inclusiva di Jack Daniel’s. La dirigenza della Brown-Forman Corporation, la più grande azienda di vini e liquori negli Usa, ha inviato una lettera al personale. Rendendo noto che da ora in poi gli incentivi e gli obiettivi dei dipendenti saranno legati alle performance aziendali e non ai progressi in materia di diversità, uguaglianza e inclusività. La società che detiene Jack Daniel’s fa di più: non parteciperà più al “Corporate Equality Index”, che è un indice della Human Rights Campaign Foundation sul trattamento, nelle aziende, di dipendenti e consumatori Lgbt. La stessa decisione presa anche dalla Harley-Davidson.
Anche Jack Daniel’s, come Harly Davidson era finita vittima di proteste
“Il mondo si è evoluto, la nostra attività è cambiata e il panorama è cambiato radicalmente, in particolare negli Stati Uniti” si legge nella comunicazione riportata dal Telegraph e rilanciata dal Giornale. “Con queste nuove dinamiche in gioco, dobbiamo adattare il nostro lavoro per garantire che continui a guidare i risultati aziendali, riconoscendo al contempo in modo appropriato l’ambiente attuale in cui ci troviamo”. Come per Harley Davidson, Jack Daniel’s nelle ultime settimane era finita nell’occhio del ciclone della rete per la svolta legata a un iper-progressismo esasperato. Fondata più di 150 anni fa, la Brown-Forman in precedenza aveva collegato il 10 per cento della retribuzione ai progressi compiuti sugli obiettivi DEI. Poi per il timpore fondato di sabotaggi e reclami è arrivato il dietrofront. Gli inchini al politically correct sono un danno.
Le multinazionali americane hanno lanciato programmi del DEI sull’inda delle proteste del Black Lives Matter del 2020. Ma da tempo il “wokismo” esasperato ha sempre più suscitato divisioni e insofferenza, riporta il Daily Mail, che informa quanto tutto ciò stia diventando divisivo. I sostenitori delle politiche DEI affermano che tali programmi aiutano a portare più donne e minoranze nel mondo del lavoro e nelle università. Ma i critici dicono che troppo spesso si inneschino esclusioni, frenando le opportunità per gli uomini bianchi etero, anche quando sono candidati migliori. “Sebbene i sondaggi mostrino un ampio sostegno pubblico al DEI, gli elettori si oppongono anche al fatto che le aziende siano troppo coinvolte nella politica”.
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'Il potere delle parole Inclusione vs Appartenenza'
La #diversità si riferisce alle differenze fisiche, mentali ed emotive di una forza lavoro. L’ #equità implica azioni intenzionali (politiche, processi e procedure) che garantiscono a tutti i dipendenti la stessa opportunità di svolgere al meglio il proprio lavoro. L’ #inclusione si riferisce a comportamenti intenzionali che coinvolgono tutti in modo significativo.
L’ #appartenenza fa un ulteriore passo avanti sul tema DE&I ed esamina come si sentono le persone mentre interagiscono con il resto dell’organizzazione. È uno stato mentale ed emotivo del sentirsi visti, apprezzati e supportati in base all’unicità di una persona.
Potete leggerne di più qui:
https://www.metissagesanguemisto.com/perche-conta-lappartenenza-piu-dellinclusione/
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Progetto NeWMALab 2024: l'arte come ponte tra inclusione ed espressione del femminile
Promosso e finanziato dal Comune di Napoli - Cultura, nell’ambito di Napoli Città della Musica, parte il progetto NeWMALab-Neapolitan World Music and Arts Lab, organizzato dall’associazione di promozione sociale Le Kassandre. NeWMALab 2024 è un’iniziativa sociale e culturale volta a favorire l'inclusione a creare un forte senso di comunità e solidarietà tra donne, che vada oltre le origini. NeWMALab mira a promuovere l'incontro tra diverse culture e comunità presenti sul territorio napoletano, utilizzando il linguaggio universale della voce e del corpo come strumenti di espressione e connessione. Progetto NeWMALab 2024 “Napoli Città della Musica non è solo spettacolo, ma anche inclusione, solidarietà, crescita condivisa” afferma il delegato del sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo, Ferdinando Tozzi. “Con NeWMALab abbiamo scelto di partire dall’universalità della musica per promuovere il valore della diversità e il mutuo rispetto, invitare alla libera espressione di sé attraverso l’arte, contrastare ogni forma di violenza o discriminazione. Un impegno che caratterizza la proposta culturale dell’Amministrazione comunale, che supera l’intrattenimento per creare occasioni di riflessione e nuove strade per lo sviluppo personale e sociale”. Il progetto è concepito per offrire alle donne migranti, presenti sul territorio cittadino, e alle donne italiane, in particolare le utenti dei Centri Antiviolenza, un'opportunità unica di condivisione e crescita attraverso l'arte. NeWMALab non solo valorizza le tradizioni e le identità femminili in ambito artistico, creando uno spazio multiculturale, ma sostiene anche il processo di fuoriuscita dalla violenza e la ricostruzione dell'empowerment femminile. Attraverso il progetto, si intende inoltre sensibilizzare le donne migranti sulla conoscenza dei servizi presenti sul territorio napoletano, favorendo al contempo un percorso di emancipazione. "Il progetto NewMaLab è stato pensato in continuità con le attività che l'Associazione Le Kassandre porta avanti da 20 anni per contrastare la violenza di genere, attraverso il Centro Antiviolenza, mirando con questa iniziativa a valorizzare in tutti i campi, compreso quello artistico, l'espressione delle donne provenienti da differenti condizioni sociali e culturali" dichiara Elisabetta Riccardi, presidente emerita dell'associazione Le Kassandre ed ideatrice del progetto. Spettacolo Finale L'esperienza laboratoriale culminerà con uno spettacolo partecipato, che si terrà il 12 dicembre presso il Teatro Bolivar. Questo evento presenterà le proposte artistiche delle partecipanti ai laboratori, offrendo al pubblico uno spettacolo ricco di emozioni e significati, frutto di un intenso percorso di integrazione e scoperta culturale. NeWMALab 2024 rappresenta un'iniziativa significativa per il territorio napoletano, unendo donne di diverse provenienze in un percorso di crescita, solidarietà e scoperta reciproca. Fonte immagine di copertina: Ufficio Stampa Comune di Napoli Read the full article
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Meta fa fuori anche i programmi su diversità e inclusione
Nota interna: ‘Non sono più attuali, il panorama sta cambiando’ Read More Nota interna: ‘Non sono più attuali, il panorama sta cambiando’ RSS di Tecnologia – ANSA.it
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Paul Sterling "Adele e Oliver. Il vento dei sogni", AEDE Books Edizioni
Adele e Oliver – Il vento dei sogni: il nuovo emozionante romanzo di Paul Sterling con prefazione di Eugenio Finardi. Adele e Oliver – Un libro intenso e appassionato sulla disabilità che celebra resilienza, diversità e inclusione con 50 frasi motivazionali di famosi Campioni Olimpionici, Paralimpici e Personalità dello Sport. Una coinvolgente storia sulla vita di una bambina, ragazza e donna…
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