#confine meridionale
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pier-carlo-universe · 14 days ago
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Donald Trump inaugura il suo secondo mandato: "Inizia una rivoluzione del buon senso"
Il 47° Presidente degli Stati Uniti promette di ripristinare la sovranità nazionale e riformare le istituzioni americane.
Il 47° Presidente degli Stati Uniti promette di ripristinare la sovranità nazionale e riformare le istituzioni americane. Il 20 gennaio 2025, Donald Trump ha prestato giuramento come 47° Presidente degli Stati Uniti, segnando un ritorno storico alla Casa Bianca dopo il suo primo mandato. La cerimonia si è svolta all’interno del Campidoglio a causa delle rigide condizioni climatiche, con circa…
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pettirosso1959 · 1 month ago
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Buone notizie dalla Germania! Ormai i responsabili delle industrie sono alla disperazione; prezzi dell'energia alle stelle causa mancanza di generazione rinnovabile e massicce importazioni dai Paesi di confine. Paesi di confine che, causa carenze determinate dalla potenza assorbita proprio dalla Germania, vedono la loro energia elettrica schizzare alle stelle. Un cane che si morde decisamente la coda e senza vie di uscita, mentre sembrano ancora adesso profetiche le espressioni di Rafael Mariano Grossi, leader della IAEA: "La Germania non potrà fare a meno del nucleare, diversamente conoscerà lo spopolamento industriale". Intanto la società tedesca, il popolo, è in rivolta per i costi insostenibili dell'energia elettrica. Energiewende? Wendefumo...
Dal 2 all'8 novembre e dal 10 dicembre al 13 dicembre, l'approvvigionamento elettrico della Germania da energie rinnovabili è crollato a causa di una tipica situazione climatica invernale con una pausa del vento e un irraggiamento solare minimo che ha portato a carenze di approvvigionamento, elevate importazioni di elettricità e prezzi dell'elettricità alle stelle.
A volte, è stato necessario importare oltre 20.000 MW (20 GWe, pari a 20 reattori nucleari di medio-elevata potenza), più di un quarto del fabbisogno elettrico della Germania. I prezzi dell'elettricità sono aumentati di dieci volte (93,6 €ct/kWh).
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530680/08d47d514b.html
Le aziende che non avevano contratti a lungo termine hanno dovuto cessare la produzione. Wolfgang Große Entrup, amministratore delegato dell'Associazione tedesca dell'industria chimica (VCI): "È una situazione disperata. Le nostre aziende e il nostro paese non possono permettersi una produzione in condizioni di solo bel tempo. Abbiamo urgente bisogno di centrali elettriche che possano intervenire ed operare in sicurezza".
l motivo: il governo di coalizione a guida socialista/verde e i precedenti governi Merkel avevano dismesso 19 centrali nucleari (il 30% della domanda di elettricità della Germania) e 15 centrali a carbone sono state disconnesse dalla rete solo il 1° aprile 2023. Sono 4,35 miliardi di euro di denaro dei contribuenti in premi di disattivazione sono stati distribuiti a RWE e LEAG (Germania dell'Est): il danno e la beffa!
Nel gennaio 2025, la centrale elettrica Weisweiler di RWE andrà offline. Questo, tra tutti i mesi, avverrà a gennaio, quando il consumo di elettricità in Germania è al massimo e la Francia potrebbe avere poco da fornire.
Questo perché la Francia è il paese più sensibile al calore in Europa e anche piccole fluttuazioni di temperatura possono avere un impatto sul consumo di elettricità a causa dell'uso diffuso di sistemi di riscaldamento elettrico. Anche e solo 1°Celsius in meno e il consumo in Francia aumenta di 2400 megawatt (2,4 GWe).
Ma la politica energetica, sbagliata, della Germania, che prevede di spegnere l'energia elettrica di sicurezza (il back-up a carbone e le centrali turbogas "di scorta"), sta ora causando difficoltà economiche a tutti.
La Norvegia meridionale, la Svezia meridionale, l'Austria e i Paesi Bassi hanno registrato prezzi dell'elettricità altrettanto alti come quelli della Germania durante la stasi della generazione delle fonti rinnovabili.
Anche la Danimarca, il cui approvvigionamento di energia elettrica si basa sull'energia eolica (56%), ha esacerbato il malessere importando elettricità dalla Scandinavia.
Il ministro dell'Energia norvegese nel governo di centro-sinistra, Terja Aasland, vuole tagliare il cavo elettrico verso la Danimarca e rinegoziare i contratti elettrici con la Germania. Sta quindi rispondendo alle richieste del Partito del Progresso, di destra, che lo chiede da molto tempo e probabilmente vincerà le prossime elezioni. Secondo il Partito del Progresso, "l'infezione dei prezzi" dal sud deve essere fermata e il prima possibile.
Il ministro svedese dell'Energia Ebba Busch è stato ancora più chiaro: "È difficile per un'economia industriale fare affidamento sulla benevolenza degli dei del tempo per la sua prosperità".
E direttamente alla politica verde di Habeck: "Nessuna volontà politica è abbastanza forte da scavalcare le leggi della fisica, nemmeno quella del signor Habeck".
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530709/a3eea7ba77.html
Spesso si dimentica anche che le turbine eoliche consumano elettricità quando sono ferme o spente per motivi atmosferici. Questo perché tutti le componenti tecniche (pompe dell'olio, ventole di raffreddamento, sistemi di controllo e di riscaldamento del lubrificante, ecc.) devono rimanere in funzione anche quando le turbine non generano energia. Vestas specifica un consumo di energia elettrica di 55.000 kWh (o 55 MWh) all'anno per una turbina da 4,2 MW a veicolo fermo.
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530749/be86328178.html
Durante i periodi di produzione, la turbina si rifornisce di energia elettrica dalla sua stessa generazione, ma le turbine sono praticamente inattive 120 giorni all'anno.
Se ipotizziamo un autoconsumo medio di 40.000 kWh (o 40 MWh) all'anno per tutte le turbine tedesche, arriviamo a 1,2 TWh, la generazione di una centrale elettrica a gas di medie dimensioni.
Per esemplificare le conseguenze della mancanza di funzionamento e generazione delle turbine eoliche, si dovrebbe mantenere operativa una centrale elettrica di circa 400 MWe, o la stessa potenza dovrebbe essere importata per giorni e giorni, per evitare che le turbine eoliche si guastino causa freddo/caldo ambientale!
https://klimanachrichten.de/2024/12/20/fritz-vahrenholt-findet-die-gescheiterte-energiepolitik-nach-den-wahlen-ihre-fortsetzung/
Fernando Arnò.
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3nding · 1 year ago
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Quindi domani:
Giorno della rabbia in diverse parti del mondo musulmano per Gaza
Allerta meteo
Sciopero dei mezzi
Stato di allerta antiterrorismo nazionale con sospensione di Schengen al confine con la Slovenia
Probabile invasione di terra da parte dell'esercito israeliano
DOS Usa che emette avviso a tutti i cittadini per scontri ed allarme terrorismo
Previste almeno due offensive e controffensive lungo il Dniepr meridionale in Ucraina.
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fatticurare · 2 years ago
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Gli Stati Uniti e l'Unione Europea celebrano l'adesione della Finlandia al blocco NATO come vittoria della pace e della chimera di una maggior stabilità e sicurezza
Tutto questo è molto sciocco e totalmente irrealistico oltre che essere una vera e propria palese provocazione di allargamento del conflitto ucraino e più in generale del confronto ormai in atto est-ovest
Per tutto il dopoguerra ed i lunghi decenni di Guerra Fredda, la Finlandia si è vantata di adottare una posizione non allineata nelle relazioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica mantenendo quindi una sua neutralità.
C'erano ottimi motivi per questa neutralità finlandese.
Il paese nordico non solo condivide un lungo confine con la Russia sovietica, rendendo così la sua neutralità un requisito essenziale per la sicurezza di Mosca, ma in aggiunta la Finlandia sopporta anche la vergogna di essere stata sconfitta dall'Armata Rossa come membro delle Potenze dell'Asse guidate dai nazisti.
Il revisionismo storico dell'occidente tende a minimizzare il fatto che molti stati europei erano alleati del Terzo Reich durante la 2a Guerra Mondiale; l'esercito finlandese ha svolto un ruolo chiave nell'aiutare e propiziare l'invasione nazista dell'Unione Sovietica a noi nota come Operazione Barbarossa del giugno 1941.
I finlandesi infatti facevano parte della tenaglia settentrionale la cui controparte meridionale attraversava l'Ucraina. Fu l'esercito finlandese insieme alle truppe della Wehrmacht ad assediare San Pietroburgo in una orribile battaglia durata 872 giorni
I sovietici da soli ruppero l'accerchiamento e sconfissero il Reich nazista ed i loro alleati dell'Asse ... compresa la Finlandia quindi!
Al termine della 2a Guerra Mondiale, la neutralità della Finlandia non fu una questione di nobile principio da parte dei finlandesi ma piuttosto una questione di riparazione per i crimini commessi contro il popolo sovietico
Tendere a dimenticare la Storia e ad ignorarne i naturali equilibri, è sempre stato un esercizio estremamente pericoloso, ancora e soprattutto oggi!
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toscanoirriverente · 2 years ago
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Giorno 482 Ovviamente è di gran lunga troppo presto per commentare l’accaduto nelle ultime ore in Russia. È anche troppo presto per trarre conclusione da un’analisi che è appena cominciata. Ma qualcosa possiamo cominciare a dire, analizzando almeno le conseguenze militari dei pochi fatti noti e realmente accertati; le conseguenze politiche non mi competono, e le lascio ad altri. Prigozhin ha da tempo intrapreso una via di crescente indipendenza dalle autorità centrali di Mosca, e in particolare non ha fatto mistero della sua ostilità nei confronti del Ministro della Difesa Shoygu e dei vertici militari per come hanno condotto la guerra (professionalmente non posso dargli torto). Così facendo non ha mostrato slealtà a Putin, e ha anzi ribadito velatamente il suo sostegno alla presidenza. Da ieri però ha cominciato a criticare duramente le motivazioni stesse della guerra, negando esplicitamente i famigerati “bombardamenti” ucraini nel Donbas e anche le intenzioni ostili del governo di Kyiv: in questo modo si è distaccato nettamente da Putin, sposando in pratica la narrativa occidentale e ponendosi in rotta di collisione con Mosca. Sempre ieri, ha inscenato un “attacco” missilistico governativo ai suoi campi vicino Bakhmut in coincidenza con l’arrivo a Rostov di Shoygu, presumibilmente intenzionato a farlo arrestare. Dopo la sceneggiata ha attivato le sue forze puntando a sud, e apparentemente sono scoppiati scontri fra le sue forze e quelle lealiste sul fronte di Bakhmut, rilevate dalle unità ucraine in prima schiera. Surovikin, Comandante operativo in Teatro e basato a Rostov, è apparso ambiguo sulla situazione; Shoygu ha lasciato precipitosamente la città e Surovikin è comparso in un breve filmato dove inviterebbe Prigozhin a tornare al fronte, ma l’atteggiamento sembrerebbe più quello di un prigioniero costretto a parlare che altro. Durante la notte, i Wagner hanno occupato dopo brevi scontri Rostov. Rostov non è una città qualsiasi, anche se i media l’hanno ignorata quasi completamente durante tutta la guerra. Inizialmente era solo il Comando del Fronte Sud, emanazione operativa del Distretto Militare Meridionale, ma con l’avvento di Surovikin al Comando Operativo dell’intero Teatro ucraino, è diventata il centro nodale dell’organizzazione di Comando e Controllo russa per l’intera campagna contro Kyiv. Inoltre, data l’organizzazione e il tracciato delle ferrovie russe, è anche il centro logistico principale dello sforzo bellico dell’Armata di Putin, per tutte le forze a sud del Siversky Donets (quelle a nord dipendono da Belgorod). Il controllo di Rostov, oltre a recidere la catena di comando fra Mosca e il Teatro ucraino, blocca anche i rifornimenti alle unità in prima linea. È vero che Prigozhin ha anche affermato che le operazioni militari contro l’Ucraina non verranno interrotte, ma data la situazione tale dichiarazione appare sostanzialmente di facciata, in quanto oltre ad essere tecnicamente impossibile assicurare rifornimenti attraverso un fronte di guerra interno, a lui non conviene che forze militari potenzialmente a lui ostili operino alle sue spalle mentre marcia su Mosca. È interessante vedere come le truppe di confine (formalmente controllate dall’FSB) e quelle di sicurezza interna (la Rozgvardya) non abbiano opposto resistenza, o abbiano ceduto molto in fretta, e neppure i reparti regolari (soprattutto logistici o di supporto) presenti in città abbiano offerto lealtà al governo centrale. La posizione di Surovikin, che di queste ultime forze aveva il controllo diretto, appare sempre più opaca: un suo supporto a Prigozhin sancirebbe la natura di colpo di stato militare a quanto in atto, mentre un suo sostegno alle autorità centrali ridurrebbe il tutto ad un’iniziativa personale. Se invece risultasse ridotto all’impotenza (ipotesi più probabile al momento), sarebbe indice di uno sfaldamento drammatico dell’organizzazione militare russa, ancora più netto di quanto da noi preconizzato in precedenza. Messa in sicurezza Rostov e assunto il controllo dei suoi centri di comando, dell’aeroporto e della stazione ferroviaria, la Wagner ha mosso verso nord durante la notte senza incontrare alcuna resistenza, e Prigozhin – che ricordiamo essere un maestro della propaganda oltre che il patron della “fabbrica dei troll” di san Pietroburgo – ha emanato una serie di proclami intimidatori durissimi rivolti alle forze di sicurezza, avvisando che i suoi uomini, da tutti riconosciuti in Russia come i combattenti più duri del paese, avrebbero schiacciato senza pietà qualsiasi ostacolo sulla loro strada verso la “giustizia”. Psicologicamente si tratta di un colpo fortissimo, perché fa leva su tutta la propaganda che i russi si sono visti rovesciare addosso in un anno e mezzo di guerra: i “musicisti” della Wagner per tutti sono i migliori soldati del mondo, e affrontarli è un suicidio. Nel frattempo il regime ha reagito come un dinosauro; Putin ha aspettato molte ore a dire la sua; nel frattempo il Ministero della Difesa ha provveduto a smentire le sue accuse e a ordinare il suo arresto, mentre il Ministero della Giustizia lo ha dichiarato “agente straniero”. Alla fine Putin ha parlato di “tradimento”, ma senza attaccare direttamente il suo vecchio amico, che pare abbia il controllo dei suoi beni personali. Gli uffici della Wagner a san Pietroburgo sarebbero stati perquisiti, quelli vicino a Mosca semplicemente circondati, e la Rozgvardya sarebbe scesa in forze nelle strade di Mosca applicando le procedure di emergenza e allarmando seriamente per la prima volta i moscoviti. Nessuna reazione nota da parte dell’esercito di campagna. Durante la notte le colonne della Wagner hanno mosso da Rostov verso nord, ma anche verso est e sud, occupando una serie di centri nodali delle comunicazioni federali, e in mattinata hanno preso il pieno controllo di Voronezh. Voronezh è un’altra località importantissima: rappresenta l’unico vero snodo logistico fra Mosca e Rostov; con questa città controllata da Prigozhin, non esistono più collegamenti terrestri fra Mosca e l’esercito regolare nel teatro ucraino. Pare che ci sia stato un attacco aereo contro le colonne di Wagner sull’autostrada, ma non si ha conto dell’esito di tale azione; per il resto, non risultano al momento azioni militari lealiste contro Prigozhin. A questo punto non posso non tornare al mio punto centrale: quello che continuo ad essere il perno intorno a cui è ruotata finora la guerra e che spiega le incredibili difficoltà russe. La motivazione al combattimento. I mercenari della Wagner sono veterani induriti, hanno commesso numerose atrocità, hanno visto tantissimo sangue, e molti di loro sono anche imbevuti come il loro capo di una retorica ultra-nazionalista di spiccata matrice neo-nazista; non vanno assolutamente confusi con dei “combattenti per la libertà”. Ma sono soldati che si sentono traditi dal governo centrale per come la guerra è stata condotta, e al netto del loro patriottismo hanno ormai individuato in tale governo il loro nemico principale. Sono i soldati meglio armati e addestrati di tutta la Russia, e sono altamente motivati a combattere... Contro il governo russo. Ma sono al massimo 25 mila uomini. Contro di loro, le forze di sicurezza e l’esercito in via di mobilitazione (al netto delle forze ingaggiate in Ucraina e bloccate lì) ne avranno almeno dieci volte di più. Si tratta però di forze poco o punto addestrate, equipaggiate alla leggera, e... Quanto motivate? Il nazionalismo russo porta a sostenere seppure con scarso entusiasmo, la guerra contro l’Ucraina, e questo grazie ad una massiva propaganda nazionalista. Ma adesso il pericolo arriva proprio da quelli che finora sono stati dipinti proprio come eroi nazionalisti, e che per di più passano per i “soldati migliori del mondo”. I mobilitati dell’ultimo momento e i militi della Rozgvardya sapranno trovare la motivazione di affrontarli in combattimento? Lo faranno per difendere il regime, proprio quando Prigozhin ha detto loro chiaro e tondo che le motivazioni per la guerra all’Ucraina erano false? Lo vedremo anche troppo presto. Nel frattempo, cosa faranno gli ucraini? L’occasione per sferrare l’attacco principale della controffensiva, scatenando la “massa di manovra”, è ghiotta: come abbiamo visto, l’esercito russo ha la catena di comando e quella logistica entrambe interrotte, il morale deve essere a pezzi e l’incertezza dei comandanti locali al massimo. D’altra parte, un’offensiva adesso pur se condotta in condizioni ormai molto favorevoli, porterebbe ad un elevato numero di morti, e l’Ucraina ne ha già avuti molti. Ma soprattutto, esiste la concreta possibilità di un coinvolgimento diretto dei Servizi ucraini in quanto sta accadendo: Budanov è scomparso per alcuni giorni (quando lo davano per morto), ed è noto per le sue iniziative più “creative”: tutto questo potrebbe essere parte dello “shaping” per la controffensiva, e Prigozhin potrebbe essere in coordinamento con Kyiv. Lo vedremo molto presto. Troppo presto per dire come andrà a finire. “Prigo Pelato” (non è mia, ma è fantastica!) potrebbe avere le ore contate... Oppure potrebbe essere l’orso Vladimiro ad essere arrivato alla fine. Intanto i soldati ucraini sul tetto dei loro Leopard mangiano popcorn. 
Orio Giorgio Stirpe
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kneedeepincynade · 2 years ago
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No one can be provoked forever, and this is even more true for nations. The United States provocations and adventurism will inevitably cause a conflict with China
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The collective is on telegram
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⚠️ L'AVVENTURISMO ANTI-CINESE DEGLI IMPERIALISTI AMERICANI PORTERÀ ALLO SCONTRO ⚠️
✈️ Il 26/05, un Caccia Multiruolo J-16 dell'EPL ha intercettato un RC-135V nel Mar Cinese Meridionale. Non è la prima volta che ciò accade, dato che gli Imperialisti USA - nei mesi precedenti - hanno continuato a provocare l'Esercito Popolare di Liberazione con voli di RC-135U, EP-3 Orion e P-8A Poseidon 😡
🤔 Come potete notare dalla mappa, l'RC-135V si è avvicinato, intenzionalmente, nel Territorio della RPC, operando all'incontro tra lo Stretto di Taiwan e il Mar Cinese Meridionale ❗️
🤔 L'RC-135V, come ricorda China Army, possiede un Raggio di Ricognizione di ~ 600/800km. Pericolosamente vicino alla Città di Shantou, il velivolo ha quasi oltrepassato il confine dello Stato, quindi è normale che il Comando - una volta notato - abbia preso contromisure preventive, inviando un Caccia per intercettare l'intruso 🌟
🇨🇳 Ricordate le parole del Colonnello Zhou Bo, che definì il Mar Cinese Meridionale come un possibile Teatro di Scontro Militare tra Cina e USA, a causa di «Navi da Guerra e Aerei USA che continuano a sfidare le rivendicazioni Cinesi alla Sovranità nella Regione» ⚔️
🤔 Tuttavia, è anche fondamentale sottolineare un dettaglio: l'RC-135V, intercettato dal J-16, ha lasciato l'Area dopo le 9:30 UTC, dopo che la Portaerei Shandong è entrata nello Stretto di Taiwan. Ciò significa che l'aereo, probabilmente, è stato inviato dagli imperialisti USA per osservare le sua attività ❗️
🔍 Provocazioni degli USA contro la Cina:
一 24/02: il Comando Orientale dell'EPL intercetta un P-8A nel Mar Cinese Meridionale, e invia un Caccia di Superiorità Aerea J-11, armato con Missili Aria-Aria, per scortare l'Aereo USA al di fuori della Zona Cinese 🔥
二 23/03: gli USA inviano il Cacciatorpediniere Milius nel Mar Cinese Meridionale, nell'Area delle Isole Paracel, al fine di provocare la Cina😡
三 28/04: gli USA inviano un P-8A nello Stretto di Taiwan, per provocare la Pace nella Zona
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⚠️ THE ANTI-CHINESE ADVENTURISM OF AMERICAN IMPERIALISTS WILL LEAD TO CLASH ⚠️
✈️ On 26/05, a PLA J-16 Multirole Fighter intercepted an RC-135V in the South China Sea. This is not the first time this has happened, as the US Imperialists - in the previous months - continued to provoke the People's Liberation Army with flights of RC-135U, EP-3 Orion P-8A Poseidon 😡
🤔 As you can see from the map, the RC-135V intentionally approached the PRC territory, operating at the junction of the Taiwan Strait and the South China Sea ❗️
🤔 The RC-135V, as China Army recalls, has a Reconnaissance Range of ~ 600/800km. Dangerously close to Shantou City, the aircraft almost crossed the state border, so it is normal that the Command - once noticed - took preventive countermeasures, sending a Fighter to intercept the intruder 🌟
🇨🇳 Remember the words of Colonel Zhou Bo, who defined the South China Sea as a possible theater of military confrontation between China and the US, due to «US warships and aircraft that continue to challenge Chinese claims to sovereignty in the region» ⚔️
🤔 However, it is also essential to underline one detail: the RC-135V, intercepted by the J-16, left the area after 9:30 UTC, after the aircraft carrier Shandong entered the Taiwan Strait. This means that the plane was probably sent by the US imperialists to observe its activities ❗️
🔍 US provocations against China:
一 24/02: PLA Eastern Command intercepts a P-8A in the South China Sea, and sends a J-11 Air Superiority Fighter, armed with Air-to-Air Missiles, to escort US aircraft out of the Chinese zone 🔥
二 23/03: US sends Destroyer Milius to South China Sea, Paracel Islands Area in order to provoke China😡
三28/04 US sends a P-8A into the Taiwan Strait, to cause Peace in the Area
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unita2org · 8 days ago
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SONDAGGIO CGTN | DICHIARATA L'EMERGENZA NAZIONALE AL CONFINE MERIDIONALE DEGLI STATI UNITI, GLI IMMIGRATI CLANDESTINI SONO IL CAPRO ESPIATORIO DELL'INCAPACITA' DEL GOVERNO
13:50:51 24-Jan-2025 La nuova amministrazione statunitense ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale al confine meridionale, bloccando tutti gli ingressi di migranti irregolari. Il tema migratorio è diventato una questione interna prioritaria per il nuovo governo. Secondo un sondaggio globale del CGTN, emerge una diffusa preoccupazione per l’approccio statunitense alla questione, con molti…
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notiziariofinanziario · 4 months ago
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Allerta rossa a Genova
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Previsto un significativo peggioramento delle condizioni meteo in Liguria possibile criticità arancione o rossa. Nel caso venisse confermato il livello massimo di allerta, le scuole resterebbero chiuse. Ma andiamo per gradi. Quello che sappiamo per certo è che dalle 12 di oggi scatta un'allerta gialla per temporali su tutta la Liguria, salvo estremo ponente, la cui chiusura è indicata a fine giornata. L'allerta verrà sicuramente estesa alla giornata di martedì, ma per sapere i dettagli bisogna attendere. Ieri Arpal spiegava: "anche la modellistica odierna conferma lo scenario delineato nei giorni scorsi, con precipitazioni più intense nella giornata di martedì (mattina e pomeriggio), tregua umida mercoledì, nuovo passaggio perturbato giovedì". "Già da lunedì - proseguono dall'agenzia - sono attese precipitazioni anche temporalesche, con una convergenza fra venti caldi e umidi da sud-est con venti più freddi e secchi da nord, convergenza che inizia a organizzarsi dalla parte centrale di lunedì e dura più di dodici ore". "Le cumulate attese sono già lunedì sera più che significative. Per questo motivo - conclude Arpal - alle 12 scatta l'allerta gialla per temporali su BCDE. Dalla serata la convergenza si farà più robusta, preludio di temporali forti, organizzati e persistenti nella notte fra lunedì e martedì mattina. Le cumulate attese saranno elevate, con venti meridionali fra moderati e forti lunedì, forti martedì". L'approssimarsi di una perturbazione, associata a un flusso umido meridionale, porta precipitazioni diffuse in intensificazione dalle ore centrali con cumulate significative sulle zone BCE. Instabilità in aumento con una bassa probabilità di rovesci o temporali forti che, sulle zone BCDE, lascia spazio a un'alta probabilità di fenomeni forti da metà giornata. Venti meridionali moderati con locali rinforzi intorno ai 50-60 km/h sul Levante. Mare molto mosso sul Levante in serata. Previsioni meteo Liguria martedì 8 ottobre 2024 Il transito dell'intensa perturbazione porta nel corso della giornata piogge diffuse tra moderate e forti con cumulate elevate su tutte le zone. Già dalle prime ore della notte si assiste a un deciso aumento dell'instabilità con alta probabilità di temporali forti su ADE; i temporali forti potranno assumere carattere di persistenza sulle zone BC in particolare nella prima parte della giornata. Venti da merdionali fino a forti con raffiche intorno ai 60-70 km/h sulle zone ABCE. Mare molto mosso su tutte le coste. La suddivisione del territorio regionale - A: Lungo la costa da Ventimiglia fino a Noli, l’intera provincia di Imperia, la valle del Centa - B: Lungo la costa da Spotorno a Camogli comprese, Val Polcevera e Alta Val Bisagno - C: Lungo la costa da Portofino fino al confine con la Toscana, tutta la provincia della Spezia, Val Fontanabuona e Valle Sturla - D: Valle Stura ed entroterra savonese fino alla Val Bormida - E: Valle Scrivia, Val d'Aveto e Val Trebbia. Read the full article
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rassegnanotizie · 4 months ago
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L'esercito israeliano (IDF) ha comunicato che la 98ma divisione è attivamente coinvolta in combattimenti ravvicinati contro i miliziani di Hezbollah e ha condotto attacchi aerei contro obiettivi del gruppo terroristico. L'unità di commando Egoz della divisione ha distrutto una postazione del gruppo sciita che includeva un lanciarazzi e un deposito di esplosivi. Nel corso delle operazioni, l'Aeronautica israeliana ha colpito oltre 150 siti di Hezbollah. L'IDF ha anche rilasciato nuovi video delle operazioni dei commando nel sud del Libano, dopo aver avviato un’operazione di terra tra lunedì e martedì. L'agenzia di notizie associate ha riportato che le forze israeliane e Hezbollah si trovano in contatto diretto, con scontri in atto lungo il confine sud del Libano. Hezbollah ha confermato che i suoi combattenti stanno affrontando le truppe israeliane, le quali si sarebbero “infiltrate” in un villaggio al confine meridionale, specificamente a Maroun al-Ras. Il gruppo militante sostenuto dall'Iran ha affermato di aver respinto tentativi di infiltrazione in altre aree e ha dichiarato che gli scontri sono attualmente in corso. In un contesto diplomatico, il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, “persona non grata” in Israele. Questo annuncio sottolinea le tensioni crescenti tra la stampa e la comunità internazionale in relazione alla situazione nella regione. La situazione al confine tra Israele e Libano si è intensificata, con la 98ma divisione dell'IDF che si impegna attivamente nella lotta contro Hezbollah, un'importante milizia sciita che opera con il sostegno dell'Iran. Gli attacchi aerei e le operazioni di terra israeliane mirano a neutralizzare le capacità militari di Hezbollah, mentre il gruppo risponde attivamente, confermando le battaglie in corso contro le forze israeliane. Queste operazioni e gli scontri rappresentano l'ultimo sviluppo in un conflitto di lunga data, evidenziando l'instabilità della sicurezza nella regione e le complesse dinamiche politiche coinvolte.
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casuallyshadowytastemaker · 5 months ago
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dropsofsciencenews · 5 months ago
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𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞: 𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐚𝐫𝐭𝐚𝐫𝐮𝐠𝐚 𝐩𝐚𝐥𝐮𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥'𝐢𝐧𝐯𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐭𝐚𝐫𝐭𝐚𝐫𝐮𝐠𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐨𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞
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Dalla Seconda Guerra Mondiale, il commercio legale e illegale di tartarughe d’acqua dolce è aumentato notevolmente, ma molti proprietari non sono preparati a prendersi cura di animali che vivono per decenni. Purtroppo, molti esemplari vengono rilasciati nell’ambiente, con gravi conseguenze per gli ecosistemi locali.
Secondo l’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) che rappresenta la massima autorità scientifica mondiale in tema di biodiversità e servizi ecosistemici, le invasioni biologiche da parte di specie esotiche sono una delle principali cause di estinzione di specie native. Queste specie invasive competono per lo spazio e le risorse, trasmettono patogeni e parassiti e possono causare ibridazioni con le specie locali. La tartaruga palustre europea (𝐸𝑚𝑦𝑠 𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑠) è una delle vittime di questa invasione in Europa, dove affronta la competizione di almeno sette specie esotiche introdotte, come la tartaruga dalle orecchie rosse (𝑇𝑟𝑎𝑐ℎ𝑒𝑚𝑦𝑠 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑝𝑡𝑎).
Uno studio recente ha analizzato come le distribuzioni di queste specie potrebbero evolversi a causa dei cambiamenti climatici. La ricerca ha utilizzato un modello di distribuzione delle specie (SDM), basato su 19 variabili climatiche e dati geografici, per comprendere le dinamiche future tra 𝐸. 𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑠 e le tartarughe esotiche, queste ultime sono state selezionate perché rappresentano una lista completa di tartarughe invasive trovate nell'areale della tartaruga palustre europea, fino alle sue aree di confine settentrionali e meridionali nell'Europa orientale, come Lettonia e Ucraina.
I risultati mostrano che 𝐸. 𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑠 è relativamente tollerante ai cambiamenti di temperatura futuri, con la possibilità di espandere il suo areale verso nord-est, includendo persino alcune regioni del Mar Baltico e della Svezia meridionale. Tuttavia, questa espansione potrebbe essere ostacolata dalla concorrenza con le specie invasive. In particolare, entro il 2050 si prevede che 𝑇. 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑝𝑡𝑎, già la specie esotica più comune in Europa, estenderà il proprio areale verso l’Ucraina, la Bielorussia e i Paesi Baltici, mettendo ulteriormente sotto pressione 𝐸. 𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑠
Altre specie esotiche, come 𝐺𝑟𝑎𝑝𝑡𝑒𝑚𝑦𝑠 𝑝𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜𝑔𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑝ℎ𝑖𝑐𝑎 e le tartarughe medio-orientali 𝑀𝑎𝑢𝑟𝑒𝑚𝑦𝑠 𝑐𝑎𝑠𝑝𝑖𝑐𝑎 e 𝑀𝑎𝑢𝑟𝑒𝑚𝑦𝑠 𝑟𝑖𝑣𝑢𝑙𝑎𝑡𝑎, vedranno anch’esse un’espansione. 𝑀. 𝑟𝑖𝑣𝑢𝑙𝑎𝑡𝑎, in particolare, potrebbe triplicare il suo areale, trovando nuovi habitat nei Paesi Mediterranei e nell’Europa sud-orientale. Tuttavia, per queste ultime specie, gli habitat meridionali attuali potrebbero ridursi significativamente a causa del cambiamento climatico.
Nonostante 𝐸. 𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑢𝑙𝑎𝑟𝑖𝑠 copra attualmente il 37% della superficie totale europea, con un’espansione prevista verso nord-est, questa crescita potrebbe essere minacciata dalla competizione con le specie aliene. Il cambiamento climatico, unito alla popolarità delle tartarughe esotiche come animali da compagnia, potrebbe accelerare questo processo, favorendo la diffusione di queste specie invasive
Cosa possiamo fare? È essenziale che i potenziali acquirenti di animali esotici siano consapevoli delle conseguenze ecologiche. L'acquisto di tartarughe esotiche deve essere effettuato con grande attenzione, evitando il rilascio nell'ambiente naturale. Ogni gesto conta per preservare l'equilibrio ecologico e proteggere le specie native come la tartaruga palustre europea.
A presto e Buona Scienza!
fonte: Nekrasova, Oksana, et al. "Present and future distribution of the European pond turtle versus seven exotic freshwater turtles, with a focus on Eastern Europe." Scientific Reports 14.1 (2024): 21149.
foto: https://www.parchilazio.it/schede-28471-la_nostra_testuggine_palustre_emys_orbicularis
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samdelpapa · 5 months ago
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NON È L'UNICO PROBLEMA DEI PALESTINESI
(IL GENOCIDIO........)
Aggiornamenti dalla Palestina occupata. Fronte Libanese
La testata Libanese al Mayadeen ha rivelato che è stato confermato da fonti interne ad Israele che l'operazione Giorno di Arbaeen, eseguita Domenica scorsa in risposta all'omicidio di Fouad Shukr del 30 Luglio, ha avuto successo e almeno 6 droni sono riusciti a colpire la base d'intelligence dell'Unità 8200 Glilot, presso Tel Aviv, dopo aver superato un complesso sistema a 3 strati di difese antiaree in stato di massima allerta. La sera del 26, in riposta al tentato assassinio dell'IDF nel pomeriggio a Sidone, Hezbollah ha colpito con droni gli HQ delle Divisioni 146 e 91 rispettivamente presso le caserme Shraga e Ayelet Hashahar, causando grossi danni e sviluppando incendi, inoltre la notte tra il 26 e il 27 ha distrutto con un drone i sistemi spia issati su una gru presso le caserme Dovev, in seguito la mattina del 27 l'IDF ha bombardato il vilaggio di Al-Majadel, distruggendo la vetrina di un negozio e causando 3 feriti, e Sheheen causando un altro ferito, in risposta Hezbollah ha colpito nel pomeriggio con droni l'HQ del Battaglione Sahel a Beit Hillel, edifici da usati da soldati a Netua, sistemi di spionaggio presso il sito al Abad, in seguito in tarda serata l'IDF ha bombardato ampie zone forestali nell'area di Zibqeen, dove si sono registrati oltre 37 impatti, e un drone Israeliano ha bombardato un'auto che viaggiava tra Chaat e Rasm Al-Hadath, a nord di Baalbek nella valle della Beeqa (Libano orientale) causando il martirio di un combattente di Hezbollah. Il pomeriggio del 28, Israele ha bombardato un'auto che viaggiava lungo la strada Damasco/Beirut, in Siria vicino al confine con il Libano in zona Beeqa, causando il martirio di 3 combattenti di PIJ e uno di Hezbollah, l'IDF ha eseguito inoltre quotidiani bombardamenti contro il Libano meridionale, in particolare nelle località di Odaisseh e Kafr Kila, oltre ad alcuni bombardamenti contro aree forestali nelle colline Toumat Niha a una 20ina di km dal confine, e al centro di Khiam dove sono stati danneggiati un distributore di benzina ed alcuni veicoli dei vigili del fuoco, mentre Hezbollah il 28 ha colpito con uno sciame di droni il nuovo HQ della Brigata Occidentale a Yaara, in particolare sono state colpite "con precisione" le posizioni di ufficiali e soldati, oltre ai siti Ruwaisat al Alam, al Samaqa, e Bayad Blida (tutti e 3 i quali sono poi stati colpiti anche il giorno seguente, cioè il 29) vari edifici usati da soldati ad al Manara (in 3 operazioni successive) e Metulla. Ieri è stato evacuato, con l'ausilio del personale UNIFIL (che si è coordinata indirettamente con l'IDF), il villaggio di Meis al Jabal, compresa la merce nei negozi, che è stata trasportata con dei camion, il villaggio è stato regolarmente oggetto di bombardamenti Israeliani a partire dal 7/10, mentre Hezbollah ha colpito con droni di attacco l'HQ della Brigata Golani 210 presso le caserme Nafah, 4 raggruppamenti di soldati nei dintorni delle caserme Zarit e Doviv nonchè nelle zone di Kfar Yuval e Tal al Tayhat. Nella notte tra ieri e oggi l'IDF ha eseguito vari bombardamenti contro aree forestali nella valle di Zibqeen, nel distretto di Tiro in profondità nel Libano meridionale, e anche contro le periferie diversi villaggi, in particolare Naqoura, Alma al Shaab, Sheheened, Wadi Hassan, Hamoul, al Jbeen, al Mansouri, Majdal Zun (dove dei feriti sono stati soccorsi da ambulanze), l'IDF ha dichiarato di aver bombardato dei lanciarazzi, continuando quindi la campagna avviata con l'attacco avvenuto all'alba di Domenica, Hezbollah ha colpito i siti Zebdine e poi Ramtha, rispettivamente nelle Fattorie Sheeba e nelle Colline Kfar Shuba occupate. A seguire, tra stasera o al più tardi domani, tutti gli Aggiornamenti dai vari fronti, Gaza, CISGIORDANIA ecc
FONTE : t.me/RNN_Backup
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3nding · 2 years ago
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Giorno 482
Ovviamente è di gran lunga troppo presto per commentare l’accaduto nelle ultime ore in Russia. È anche troppo presto per trarre conclusione da un’analisi che è appena cominciata. Ma qualcosa possiamo cominciare a dire, analizzando almeno le conseguenze militari dei pochi fatti noti e realmente accertati; le conseguenze politiche non mi competono, e le lascio ad altri.
Prigozhin ha da tempo intrapreso una via di crescente indipendenza dalle autorità centrali di Mosca, e in particolare non ha fatto mistero della sua ostilità nei confronti del Ministro della Difesa Shoygu e dei vertici militari per come hanno condotto la guerra (professionalmente non posso dargli torto). Così facendo non ha mostrato slealtà a Putin, e ha anzi ribadito velatamente il suo sostegno alla presidenza. Da ieri però ha cominciato a criticare duramente le motivazioni stesse della guerra, negando esplicitamente i famigerati “bombardamenti” ucraini nel Donbas e anche le intenzioni ostili del governo di Kyiv: in questo modo si è distaccato nettamente da Putin, sposando in pratica la narrativa occidentale e ponendosi in rotta di collisione con Mosca. Sempre ieri, ha inscenato un “attacco” missilistico governativo ai suoi campi vicino Bakhmut in coincidenza con l’arrivo a Rostov di Shoygu, presumibilmente intenzionato a farlo arrestare. Dopo la sceneggiata ha attivato le sue forze puntando a sud, e apparentemente sono scoppiati scontri fra le sue forze e quelle lealiste sul fronte di Bakhmut, rilevate dalle unità ucraine in prima schiera. Surovikin, Comandante operativo in Teatro e basato a Rostov, è apparso ambiguo sulla situazione; Shoygu ha lasciato precipitosamente la città e Surovikin è comparso in un breve filmato dove inviterebbe Prigozhin a tornare al fronte, ma l’atteggiamento sembrerebbe più quello di un prigioniero costretto a parlare che altro. Durante la notte, i Wagner hanno occupato dopo brevi scontri Rostov.
Rostov non è una città qualsiasi, anche se i media l’hanno ignorata quasi completamente durante tutta la guerra. Inizialmente era solo il Comando del Fronte Sud, emanazione operativa del Distretto Militare Meridionale, ma con l’avvento di Surovikin al Comando Operativo dell’intero Teatro ucraino, è diventata il centro nodale dell’organizzazione di Comando e Controllo russa per l’intera campagna contro Kyiv. Inoltre, data l’organizzazione e il tracciato delle ferrovie russe, è anche il centro logistico principale dello sforzo bellico dell’Armata di Putin, per tutte le forze a sud del Siversky Donets (quelle a nord dipendono da Belgorod). Il controllo di Rostov, oltre a recidere la catena di comando fra Mosca e il Teatro ucraino, blocca anche i rifornimenti alle unità in prima linea. È vero che Prigozhin ha anche affermato che le operazioni militari contro l’Ucraina non verranno interrotte, ma data la situazione tale dichiarazione appare sostanzialmente di facciata, in quanto oltre ad essere tecnicamente impossibile assicurare rifornimenti attraverso un fronte di guerra interno, a lui non conviene che forze militari potenzialmente a lui ostili operino alle sue spalle mentre marcia su Mosca. È interessante vedere come le truppe di confine (formalmente controllate dall’FSB) e quelle di sicurezza interna (la Rozgvardya) non abbiano opposto resistenza, o abbiano ceduto molto in fretta, e neppure i reparti regolari (soprattutto logistici o di supporto) presenti in città abbiano offerto lealtà al governo centrale. La posizione di Surovikin, che di queste ultime forze aveva il controllo diretto, appare sempre più opaca: un suo supporto a Prigozhin sancirebbe la natura di colpo di stato militare a quanto in atto, mentre un suo sostegno alle autorità centrali ridurrebbe il tutto ad un’iniziativa personale. Se invece risultasse ridotto all’impotenza (ipotesi più probabile al momento), sarebbe indice di uno sfaldamento drammatico dell’organizzazione militare russa, ancora più netto di quanto da noi preconizzato in precedenza.
Messa in sicurezza Rostov e assunto il controllo dei suoi centri di comando, dell’aeroporto e della stazione ferroviaria, la Wagner ha mosso verso nord durante la notte senza incontrare alcuna resistenza, e Prigozhin – che ricordiamo essere un maestro della propaganda oltre che il patron della “fabbrica dei troll” di san Pietroburgo – ha emanato una serie di proclami intimidatori durissimi rivolti alle forze di sicurezza, avvisando che i suoi uomini, da tutti riconosciuti in Russia come i combattenti più duri del paese, avrebbero schiacciato senza pietà qualsiasi ostacolo sulla loro strada verso la “giustizia”. Psicologicamente si tratta di un colpo fortissimo, perché fa leva su tutta la propaganda che i russi si sono visti rovesciare addosso in un anno e mezzo di guerra: i “musicisti” della Wagner per tutti sono i migliori soldati del mondo, e affrontarli è un suicidio.
Nel frattempo il regime ha reagito come un dinosauro; Putin ha aspettato molte ore a dire la sua; nel frattempo il Ministero della Difesa ha provveduto a smentire le sue accuse e a ordinare il suo arresto, mentre il Ministero della Giustizia lo ha dichiarato “agente straniero”. Alla fine Putin ha parlato di “tradimento”, ma senza attaccare direttamente il suo vecchio amico, che pare abbia il controllo dei suoi beni personali. Gli uffici della Wagner a san Pietroburgo sarebbero stati perquisiti, quelli vicino a Mosca semplicemente circondati, e la Rozgvardya sarebbe scesa in forze nelle strade di Mosca applicando le procedure di emergenza e allarmando seriamente per la prima volta i moscoviti. Nessuna reazione nota da parte dell’esercito di campagna.
Durante la notte le colonne della Wagner hanno mosso da Rostov verso nord, ma anche verso est e sud, occupando una serie di centri nodali delle comunicazioni federali, e in mattinata hanno preso il pieno controllo di Voronezh. Voronezh è un’altra località importantissima: rappresenta l’unico vero snodo logistico fra Mosca e Rostov; con questa città controllata da Prigozhin, non esistono più collegamenti terrestri fra Mosca e l’esercito regolare nel teatro ucraino. Pare che ci sia stato un attacco aereo contro le colonne di Wagner sull’autostrada, ma non si ha conto dell’esito di tale azione; per il resto, non risultano al momento azioni militari lealiste contro Prigozhin.
A questo punto non posso non tornare al mio punto centrale: quello che continuo ad essere il perno intorno a cui è ruotata finora la guerra e che spiega le incredibili difficoltà russe. La motivazione al combattimento. I mercenari della Wagner sono veterani induriti, hanno commesso numerose atrocità, hanno visto tantissimo sangue, e molti di loro sono anche imbevuti come il loro capo di una retorica ultra-nazionalista di spiccata matrice neo-nazista; non vanno assolutamente confusi con dei “combattenti per la libertà”. Ma sono soldati che si sentono traditi dal governo centrale per come la guerra è stata condotta, e al netto del loro patriottismo hanno ormai individuato in tale governo il loro nemico principale. Sono i soldati meglio armati e addestrati di tutta la Russia, e sono altamente motivati a combattere… Contro il governo russo. Ma sono al massimo 25 mila uomini. Contro di loro, le forze di sicurezza e l’esercito in via di mobilitazione (al netto delle forze ingaggiate in Ucraina e bloccate lì) ne avranno almeno dieci volte di più. Si tratta però di forze poco o punto addestrate, equipaggiate alla leggera, e… Quanto motivate? Il nazionalismo russo porta a sostenere seppure con scarso entusiasmo, la guerra contro l’Ucraina, e questo grazie ad una massiva propaganda nazionalista. Ma adesso il pericolo arriva proprio da quelli che finora sono stati dipinti proprio come eroi nazionalisti, e che per di più passano per i “soldati migliori del mondo”. I mobilitati dell’ultimo momento e i militi della Rozgvardya sapranno trovare la motivazione di affrontarli in combattimento? Lo faranno per difendere il regime, proprio quando Prigozhin ha detto loro chiaro e tondo che le motivazioni per la guerra all’Ucraina erano false? Lo vedremo anche troppo presto.
Nel frattempo, cosa faranno gli ucraini? L’occasione per sferrare l’attacco principale della controffensiva, scatenando la “massa di manovra”, è ghiotta: come abbiamo visto, l’esercito russo ha la catena di comando e quella logistica entrambe interrotte, il morale deve essere a pezzi e l’incertezza dei comandanti locali al massimo. D’altra parte, un’offensiva adesso pur se condotta in condizioni ormai molto favorevoli, porterebbe ad un elevato numero di morti, e l’Ucraina ne ha già avuti molti. Ma soprattutto, esiste la concreta possibilità di un coinvolgimento diretto dei Servizi ucraini in quanto sta accadendo: Budanov è scomparso per alcuni giorni (quando lo davano per morto), ed è noto per le sue iniziative più “creative”: tutto questo potrebbe essere parte dello “shaping” per la controffensiva, e Prigozhin potrebbe essere in coordinamento con Kyiv. Lo vedremo molto presto.
Troppo presto per dire come andrà a finire. “Prigo Pelato” (non è mia, ma è fantastica!) potrebbe avere le ore contate… Oppure potrebbe essere l’orso Vladimiro ad essere arrivato alla fine. Intanto i soldati ucraini sul tetto dei loro Leopard mangiano popcorn.
ORIO GIORGIO STIRPE
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m2024a · 6 months ago
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"Preparo il Paese alle mie dimissioni". Lukashenko pronto a lasciare ma ammassa 120 uomini ai confini Colpo di scena in Bielorussia: il presiente Aleksandr Lukashenko, in una lunga intervista al canale televisivo russo Rossiya-1 che sta preparando i suoi concittadini alle sue dimissioni, un tema ridondante in queste settimane, ma che oggi assume un significato tutto nuovo. Non a caso, poche ore prima dell'annuncio, la Commissione elettorale centrale aveva espresso la sua prontezza a organizzare elezioni presidenziali (dovute entro il prossimo luglio) in qualsiasi momento e poco dopo veniva annunciato un massiccio dispiegamento di forze militari al confine con l'Ucraina. Quest'ultimo troverebbe ragione nel fatto che l'Ucraina ha dispiegato 120mila soldati lungo il confine con la Bielorussia: Minsk ha adottato azioni di risposta, dispiegando le sue forze lungo l'intero confine. L'agenzia di stampa bielorussa Belta cita il capo di Stato maggiore bielorusso, Pavel Muraveiko, dicendo che le unità dell'esercito dispiegate nell'area meridionale sono state significativamente rafforzate dopo l'attacco ucraino nella regione russa di Kursk. "Posso dire obiettivamente che attualmente la composizione delle forze e dei mezzi dispiegati al confine è maggiore rispetto al passato. Questo garantisce un'adeguata reazione a qualsiasi attacco e provocazione", ha affermato Muraveiko. Sorprendono ancora di più le parole che Lukashenko ha scelto per annunciare il passo di lato: "Non tutti la pensano così. Pensano che 30 anni di potere siano troppi. Sono solo pochi a essere stati presidenti per 30 anni. Non è questo il punto. Il punto è se è una cosa positiva o negativa. Va bene se una persona sola è al comando 25-30 anni? E poi la gente gli chiede di presentarsi per un altro mandato. E la risposta è che la situazione è tesa, lui non ci ha deluso, protegge il nostro Paese. Questa era la narrativa. I Bielorussi si sono abituati a questa storia ma non sarà sempre così", ha affermato Lukashenko. E poi ancora, una sorta di ammissione del'ineluttabiità del cambio di guardia: "Bisogna realizzare che arriverà un'altra persona. E' inevitabile. Un'altra persona arriverà e la gente dovrà essere pronta. Sto preparando la gente a questo cambiamento. Non voglio che ci sia alcuna delusione o fallimento", ha aggiunto Lukashenko. "Non molto tempo fa abbiamo emendato la costituzione per introdurre cambiamenti. Ma non vogliamo cambiamenti come quelli che porta una rivoluzione. Io sono un sostenitore dell'evoluzione, non della rivoluzione. E negli ultimi anni abbiamo fatto molto per costruire quello che vedete ora", ha aggiunto.
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delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
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Allerta gialla per neve sul Piemonte sud-orientale
Un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche si è verificato in Piemonte a partire da ieri sera, con precipitazioni a partire dalle Alpi e dal settore orientale della regione, anche a carattere di rovescio lungo il confine ligure, estese da stamattina su tutto il territorio, con i valori più intensi sul Piemonte meridionale e orientale. Fenomeni più deboli lungo le Alpi…
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manuelasusi · 10 months ago
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