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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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Quando capirete che queste agenzie di rating che valutano la presunta solidità di Stati e società danno giudizi positivi a chi fa macelleria sociale sarà troppo tardi.
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Estudiante promedio de ADE:
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Livros das Portarias do Reino (Livro V) Um livro de Luís Amaral, editado pela Guarda-Mor, com prefácio de Pedro de Azevedo. Contém dados históricos com interesse para a investigação nas áreas da história social, política ou económica, particularmente para os estudos que incluam componente genealógica ou nobiliárquica. O Livro V inclui os registos de 1663 a 1667.
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A proposito: i contribuenti al di sopra i 50mila euro di reddito in Italia sono 2.518.983, il 6% del totale. Pertanto risulta difficile comprendere perché il governo si preoccupi di diminuire ulteriormente le imposte al 6% dei contribuenti più ricchi, sostenendo incredibilmente che si tratti del “ceto medio”. Con l’aggravante di non voler intervenire sui redditi più bassi. La Costituzione stabilisce che la solidarietà è un dovere inderogabile (art. 2), ma le ultime riforme fiscali attuano di fatto una solidarietà alla rovescia: un aiuto ai più ricchi e poco o nulla ai più poveri. Così facendo sicuramente non si rimuovono gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza dei cittadini (art. 3) e non stupisce che negli ultimi anni in Italia la povertà sia aumentata. Il fisco secondo Meloni: togliere ai poveri e dare ai ricchi
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SUBIDA DEL SALARIO MINIMO Vamos a volver a subir el SMI para proteger a las familias y personas trabajadoras. Vamos a modernizar nuestro país. Hay mucha vida detrás de los números. Video publicado por Yolanda Díaz @Yolanda_Diaz_
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Aforismi e citazioni sul lavoro
Aforismi e citazioni sul lavoro Aforismi e citazioni sul lavoro, una raccolta di varie citazioni di autori famosi su una delle attività più importanti e spesso faticose della nostra società. La festa internazionale dei lavoratori si celebra il 1 maggio di ogni anno, una tradizione che continua ancora oggi in più di 60 paesi. Tutte le professioni sono delle cospirazioni contro i profani. George Bernard Shaw Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. Jerome Klapka Jerome Dobbiamo lavorare di meno, perché un uomo sfinito dalla fatica è costretto ad essere fedele alla propria moglie. Occorre del tempo, invece, per danzare, cantare, amare la propria donna e quella degli altri. Rajneesh Bhagwan Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro. Richard Bach È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere. Jean-Jacques Rousseau Tutti gli sventurati, tutti coloro la cui schiena brucia / sotto il sole feroce e che vanno, che vanno / con la fronte che scoppia in un lavoro infame. / Giù il cappello, borghesi. Questi sono i veri uomini. Arthur Rimbaud Lavoriamo senza pensare: è il solo mezzo per rendere sopportabile l’esistenza. Voltaire Il lavoro è uno sforzo diretto ad ottenere una remunerazione. Th. R. Malthus Si gusta doppiamente la felicità faticata. Baltasar Gracián Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo. Woody Allen Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: rimane tuttavia il fatto che non a tutti piacciono i dolciumi. Victor Hugo Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno. Ennio Flaiano L'avidità è il pungolo dell'operosità. David Hume Al mondo non ci sono che due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie all'imbecillità altrui. La Bruyère De, Jean Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore. Bertolt Brecht E' impossibile godere appieno dell'ozio se non si ha un sacco di lavoro da fare. Jerome Klapka Jerome Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno. Voltaire Occorre che un uomo muoia per divenire forza-lavoro. È quella morte che egli trasforma in salario. Jean Baudrillard Dopo tutto, l’intera storia del lavoro umano è una storia di resistenza all’organizzazione del lavoro, al potere politico, all’ideologia del lavoro. Vittorio Foa La grande maggioranza delle persone lavora soltanto per necessità e da questa naturale avversione umana al lavoro nascono i più difficili problemi sociali. Sigmund Freud Lavorare è meno noioso che divertirsi. Charles Baudelaire Intelligenza: quando ti accorgi che il ragionamento del tuo principale non fila. Saggezza: quando eviti di farglielo notare. Anonimo Per ridurre il costo del lavoro si potrebbe ritornare allo schiavismo puro, no! Carl William Brown Fa’ sempre qualcosa, di modo che il diavolo ti trovi sempre impegnato. San Gerolamo Alla fin fine, il lavoro rimane sempre il miglior mezzo per far passare la vita. Gustave Flaubert I consumatori ricercano la massima soddisfazione, i produttori il massimo profitto e i lavoratori devono lottare contro il massimo sfruttamento. Carl William Brown Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità. Demostene Una persona che usa merci e servizi, senza produrre merci e servizi equivalenti, arreca al Paese esattamente lo stesso danno che arreca un ladro: in effetti si tratta proprio di un furto. G.B. Shaw Quando il caos è intorno a te, ricorda: quello che sopravvive alla storia è il lavoro dell'uomo. Anonimo Se il riposo non è un po' ancora lavoro, è subito noia. Jules Renard La riduzione della giornata lavorativa a un punto in cui la quantità del lavoro non impedisce lo sviluppo umano, è il primo elemento di libertà. H. Marcuse E noi qui in tuta a far la classe operaia, come dei pirla. Altan Non dimostrarti insostituibile; se non puoi essere sostituito, non sarai promosso. Anonimo Oggi anche il cretino è specializzato. Ennio Flaiano Tutti lavoriamo per arrivare al riposo: è ancora la pigrizia a renderci laboriosi. Jean-Jacques Rousseau La schiavitù umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca, sotto forma di lavoro liberamente salariato. G.B. Shaw Il lavoro non è altro che uno stupido sforzo per un inutile spostamento. Carl William Brown Siamo arrivati a un tal grado di imbecillità da considerare il lavoro non solo come onorevole, ma addirittura come sacro, mentre non è che una dolorosa necessità. R. de Gourmont Mani inanellate non sanno mungere vacche Mani nere e callose fanno pane bianco. Canto popolare lituano, XVIII sec. Noi viviamo nell'epoca in cui la gente è così laboriosa da diventare stupida. Oscar Wilde Il lavoro d'equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro. Arthur Bloch Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: il fatto è che non a tutti piacciono i dolciumi. Victor Hugo Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile. Victor Hugo Erano in tre e si doveva eseguire un lavoro; il più forte decise che avrebbe diretto le varie fasi dell'esecuzione, il più furbo disse che avrebbe controllato il buon esito dell'operazione e al più debole non rimase altro che iniziare. Carl William Brown La paura della noia è la sola scusa del lavoro. Jules Renard Ogni volta che basta una sola persona per eseguire un compito con la dovuta applicazione, il compito viene eseguito in modo peggiore da due persone e non viene affatto eseguito se l'incarico è affidato a tre o più persone. George Washington I malvagi lavorano più duramente per andare all'inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso. Josh Billings La fatica rende le donne loquaci e ammutolisce gli uomini. Clive Staples Lewis Ad ogni periodo di attività deve seguirne uno di riposo. Mao Tse-tung Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri. Luc de Clapiers de Vauvenargues Ogni abitudine rende la nostra mano più ingegnosa e meno agile il nostro ingegno. Friedrich Nietzsche L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. George Orwell Il lavoro duro paga nel lungo periodo. La pigrizia paga subito. Anonimo Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare. Oscar Wilde La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature. Franklin Delano Roosevelt Recessione è quando il tuo vicino perde il lavoro. Depressione è quando lo perdi tu. Panico quando lo perde anche tua moglie. Boris Makaresko Il lavoro è la maledizione delle classi alcolizzate. Oscar Wilde Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione. Alessandro Morandotti Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica. George Bernard Shaw Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il proprio lavoro. Bertrand Russell La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita. John Updike Non un giorno senza una riga. Plinio il Vecchio Lavoro è vita, lo sai, e senza quello esiste solo paura e insicurezza. John Lennon Non ci sono lavoro stupidi, è evidente... Ma ce ne sono di quelli che vengono lasciati agli altri. Miguel Zamacoïs Il lavoro è stato il primo prezzo che si è pagato per ognicosa ed è la misura reale del valore di scambio di ogni merce. Adam Smith Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l'ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione, e quello di garantire nel modo più assoluto la libertà di lavoro. Giovanni Giolitti Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più. Bill Watterson L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi. B. Russel Gli errori, come pagliuzze, galleggiano sulla superficie: chi cerca perle deve tuffarsi nel profondo. John Dryden Una piccola quantità di denaro che cambia di mano rapidamente farà il lavoro di una grande quantità che si muove lentamente. Ezra Pound L'artista è niente senza il dono, e il dono è niente senza il lavoro. Émile Zola Essere uomo è un mestiere difficile, soltanto pochi ce la fanno. Ernest Hemingway Una macchina è in grado di lavorare come cinquanta uomini comuni, ma nessuna macchina può svolgere il lavoro di un uomo straordinario. Elbert Hubbard L'opera esce più bella da una forma ribelle al lavoro dell'artista: verso, marmo, onice, smalto. Théophile Gautier Dio mi perdonerà: è il suo mestiere. Heinrich Heine La differenza tra un intellettuale e un operaio? L'operaio si lava le mani prima di pisciare e l'intellettuale dopo. Jacques Prévert Sulla tematica del lavoro potete anche leggere: Umorismo nero e lavoro Scuola, ozio e lavoro Labor Day explained Aforismi sulle pensioni Aforismi sulle pensioni di C.W. Brown Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
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Desafie-se a melhorar diariamente. Não importa o seu humor.
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Educação Sentimental (Júlio Bressane, 2013)
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2205- La economía como esencia de la vida es una enfermedad mortal, porque un crecimiento infinito no armoniza con un mundo finito.
(Erich Fromm)
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Perspectivas latino-americanas para os BRICS
Artigo escrito por - Tatiana Vorotnikova - Doutor em Ciência Política, Secretário Acadêmico do Instituto de Estudos Latino-Americanos, Academia Russa de Ciências
A Cúpula do BRICS realizada em Kazan de 22 a 24 de outubro de 2024 chamou a atenção para vários fatores definidores em relação aos países latino-americanos que serão importantes para o desenvolvimento político e econômico do continente no curto prazo. Com a admissão de dois países desta região como membros associados do bloco, a presença latino-americana no grupo de países em desenvolvimento que buscam aumentar seu peso na formação da nova ordem mundial deve crescer. Bolívia e Cuba se juntaram ao BRICS como parceiros, juntamente com outros 11 países: Argélia, Bielorrússia, Indonésia, Cazaquistão, Malásia, Nigéria, Tailândia, Turquia, Uganda, Uzbequistão e Vietnã. Junto com os principais países do BRICS e os novos membros que se juntaram um ano antes, isso significa um formato fundamentalmente novo de interação internacional, onde a diversidade de participantes cria uma plataforma para diálogo polifônico. Embora seus interesses abrangentes se alinhem, cada país tem suas próprias prioridades e expectativas da associação ao BRICS.
Interesses da Bolívia
O Estado Plurinacional da Bolívia está desenvolvendo um modelo econômico de esquerda que prioriza a redistribuição social das receitas estatais, geradas principalmente pela exploração dos recursos naturais do país. A Bolívia é rica em hidrocarbonetos, principalmente gás natural, e detém os maiores depósitos de lítio do mundo, estimados em mais de 21 milhões de toneladas. Embora a exportação de hidrocarbonetos bolivianos (principalmente para os vizinhos Brasil e Argentina) continue sendo uma fonte de receita tradicional, a indústria do lítio é uma adição relativamente recente às prioridades econômicas estrangeiras do país. A nacionalização do lítio em 2008 deu início ao desenvolvimento dos depósitos da Bolívia, mas por vários motivos — que incluem dificuldades em atrair investimentos, falta de infraestrutura tecnológica, oposição de comunidades indígenas e organizações ambientais locais — a exploração em larga escala dos depósitos nunca foi lançada, além de alguns projetos -piloto . Foi somente em 2021 que duas empresas chinesas e o Uranium One Group da Rússia, parte do circuito de gestão da empresa estatal Rosatom, venceram a licitação de desenvolvimento.
Ao se juntar ao BRICS como parceiro, La Paz visa consolidar sua posição como fornecedora de lítio bruto para o mercado global. Dada a vasta escala de suas reservas nacionais, o governo boliviano está interessado em expandir seu grupo de investidores internacionais. Por sua vez, La Paz está pronta para oferecer aos seus parceiros cooperação em outras áreas, como recursos energéticos e produção de alimentos. Os países do BRICS já dominam as relações econômicas externas da Bolívia, liderados pelo Brasil (US$ 3,5 bilhões), China (US$ 3,5 bilhões) e Índia (cerca de US$ 2 bilhões), que é um grande importador de ouro boliviano. Além do comércio, a China também é um investidor ativo em projetos de infraestrutura e tecnologia bolivianos.
A cooperação com a Rússia está se tornando mais importante para a Bolívia. O acordo de lítio é parte de uma estratégia mais ampla entre os dois governos para incentivar o investimento em setores-chave. À margem da Cúpula de Kazan, os presidentes Luis Alberto Arce e Vladimir Putin realizaram uma reunião bilateral para discutir tecnologias nucleares conjuntas (a Bolívia abriu um exclusivo Centro de Pesquisa e Tecnologia Nuclear El Alto (CNRT) de alta altitude, projetado para aplicações nucleares pacíficas e construído por especialistas russos), cooperação em educação, contratos de lítio e outras questões que aproximam os interesses das duas nações. La Paz e Moscou também compartilham uma visão para construir uma ordem mundial global e defendem um mundo multipolar.
Ao mesmo tempo, a complexa situação política na Bolívia e as condições em que o país pode se encontrar nas eleições gerais de 2025 não podem ser ignoradas. A disputa pela candidatura presidencial ameaça desfazer o projeto político que vem se desenrolando no país desde 2006. Divisões sociais e uma crise econômica estão alimentando profunda incerteza e pessimismo na sociedade boliviana sobre as perspectivas de desenvolvimento do país. O BRICS pode ser uma nova oportunidade para avanços econômicos se o curso atual for mantido após as eleições. No entanto, se as forças de oposição chegarem ao poder, a Bolívia pode muito bem seguir o caminho da Argentina, que abandonou os planos de se juntar ao bloco após uma mudança de governo.
Expectativas de Cuba
Para Cuba, o apoio internacional dos países do BRICS significa uma chance de superar sua crise multifacetada e de longa data, que a ilha não pode enfrentar sozinha. Havana vê seus principais objetivos como combater medidas restritivas unilaterais dos EUA e buscar fontes alternativas de financiamento. Embora Cuba mantenha relações comerciais com todas as nações do BRICS, sua participação no volume total de negócios é modesta. A China é o principal parceiro comercial entre os membros do BRICS, respondendo por cerca de 13% do comércio exterior de Cuba. O comércio entre as duas nações teve seu maior crescimento entre 2005 e 2015, mas nos últimos anos houve um declínio na interação cubano-chinesa. Embora Cuba tenha aderido à Iniciativa Cinturão e Rota da China em 2018, resultados significativos ainda não se materializaram. Os países latino-americanos respondem por um terço do comércio exterior cubano, com a participação do Brasil em apenas 3,2%. A expansão das relações comerciais e econômicas com a Rússia elevou sua participação no comércio de Cuba para 7%. O fortalecimento das relações econômicas externas é, portanto, uma das principais prioridades de Cuba.
Enquanto isso, o principal obstáculo para essa meta é o embargo econômico imposto pelos Estados Unidos, com Cuba consistentemente apelando à comunidade internacional para exigir seu levantamento. Embora as relações bilaterais tenham descongelado durante a administração de Barack Obama, e ambos os lados tenham tentado encontrar um ponto em comum em algumas questões fundamentais, nenhum deles está pronto para abandonar sua posição. Nem a reaproximação de Havana com os BRICS sinaliza um afastamento completo das tentativas de se envolver com Washington de forma construtiva. Os EUA ainda estarão no foco de Cuba. No entanto, dado o novo equilíbrio na Casa Branca após as eleições recentes, não será fácil para Havana manter o status quo e impedir que o hegemon aumente sua pressão.
Contradições entre Venezuela e Brasil
Um país que compartilha as aspirações de Cuba é a Venezuela, que enfrenta severas sanções ocidentais e uma grave crise econômica. Caracas conta principalmente com a assistência da Rússia e da China, mas as relações da Venezuela com outros membros do bloco são muito mais complexas. Por exemplo, isso é verdade para os laços da Venezuela com a Índia, que giram em torno da demanda da Índia por petróleo deste país bolivariano. Devido às sanções dos EUA, a Índia interrompeu as importações de petróleo de Caracas em 2019, mas está pronta para retomar a cooperação após as restrições serem amenizadas. Dito isso, Nova Déli não fornece nenhum apoio político ao governo venezuelano, e as perspectivas de ampliação dos laços em outras áreas são escassas.
O veto do Brasil à inclusão da Venezuela no grupo de parceiros do BRICS expôs profundas divisões na região e intensificou a cisão no cenário político de esquerda da América Latina. O fato de ter sido a posição do Brasil, o único representante da região no BRICS, que se tornou um obstáculo para a Venezuela, desencadeou a maior reação e amargo antagonismo de Caracas. Para Nicolas Maduro e sua equipe, a potencial adesão ao BRICS parece ser um importante objetivo de política externa. Com laços estreitos com a Rússia e boas relações com algumas nações asiáticas e africanas, a Venezuela parecia bem posicionada para admissão. Além disso, o país tem relações sólidas com vários membros do BRICS, incluindo Irã e China. Em 2023, Caracas assinou um acordo de parceria estratégica para todas as condições climáticas com Pequim (a China tem acordos semelhantes apenas com Rússia, Bielorrússia e Paquistão). Até recentemente, não havia oposição aberta à adesão da Venezuela ao grupo.
Enquanto isso, Venezuela e Brasil passaram por rupturas diplomáticas no passado recente. Em 2019, as relações foram rompidas depois que o então presidente brasileiro Jair Bolsonaro reconheceu o líder da oposição Juan Guaidó como presidente interino da Venezuela. Os laços diplomáticos só foram restaurados em 2023, quando Luiz Inácio Lula da Silva retornou ao poder no Brasil. No entanto, as relações entre as duas nações azedaram novamente após as eleições presidenciais no país bolivariano em julho de 2024, quando Maduro foi declarado vencedor. Os resultados continuam não reconhecidos por vários países, incluindo o Brasil, que pediu oficialmente a divulgação dos registros eleitorais e reteve o reconhecimento do atual governo venezuelano. Essa cisão exacerbou a disputa sobre o veto do Brasil, levando Maduro a chamar seu embaixador de volta para consultas e fazer comentários duros contra o Brasil. Para piorar a situação, o Brasil deve presidir o BRICS em 2025, o que torna improvável que a Venezuela se junte ao bloco antes que ele conserte os laços com Brasília. Dada a consistência e firmeza do Brasil na condução de sua política externa, o assunto pode ter que ser congelado por tempo indeterminado.
As aspirações do Brasil
Até agora, o Brasil continua sendo o único país latino-americano representado no BRICS como membro pleno. Ele desempenha um dos principais papéis na promoção da agenda do Sul Global no cenário global. Central para esse esforço é Lula da Silva, que, durante seus dois mandatos presidenciais anteriores (2003–2006, 2007–2011), buscou uma política ativa de fortalecimento de laços com nações em desenvolvimento na Ásia e na África. Seu comprometimento com o multilateralismo na política externa reflete a tradição nacional de posicionar o país como uma potência regional com ambições globais.
A rotação da presidência do BRICS, juntamente com a extensão do mandato de Dilma Rousseff como chefe do Novo Banco de Desenvolvimento, provavelmente favorecerá a capacidade do Brasil de expandir seu papel no grupo e no mundo. Em um clima político doméstico desafiador, onde o governo enfrenta forte oposição de grande parte da sociedade, o sucesso na arena internacional será crucial para Lula da Silva. Enquanto o gigante sul-americano agora luta para consolidar os vizinhos latino-americanos ao seu redor e impulsionar a integração regional, a atual diplomacia brasileira tem focado seus esforços em iniciativas globais. O engajamento internacional faz parte da identidade nacional brasileira. Sua tradição histórica de assumir o papel de líder regional em fóruns multilaterais e a experiência acumulada que Brasília alavanca como um ativo diplomático permitem que ele atue na arena internacional a partir de uma posição que supera em muito a de uma nação em desenvolvimento sobrecarregada por grandes problemas socioeconômicos internos e carente das capacidades militares das grandes potências. A visão do Brasil de um mundo baseado em regras internacionais, onde cada nação tem voz, é o que ele busca promover no contexto global, aproveitando o potencial do BRICS.
Fatores externos
Outras nações latino-americanas também sinalizaram sua disposição de se juntar ao bloco. Entre elas, Honduras, Nicarágua (que apresentou inscrições antes da Cúpula de Kazan em 2024) e Colômbia, destacando amplo interesse e intenção de aprofundar a cooperação dentro do paradigma do Sul Global. Além disso, não se pode descartar que a adesão da Argentina ao BRICS, que foi denunciada pelo presidente Javier Milei, possa permanecer na agenda e ser adiada por um tempo. Como a Argentina já foi convidada e seu cenário político é fluido, a perspectiva de se juntar ao bloco pode se tornar uma realidade para este país se as forças alinhadas ao BRICS retomarem o poder em Buenos Aires.
Finalmente, um fator importante na expansão da participação dos países latino-americanos no BRICS será a política dos EUA em relação à região sob Donald Trump. Embora seu gabinete ainda não tenha sido aprovado e nenhuma direção clara tenha sido delineada, várias especulações aumentam a incerteza e aquecem as expectativas de diferentes forças, mas não conseguem fornecer uma imagem objetiva. No entanto, está claro que os países latino-americanos mais uma vez se encontram em uma posição em que devem reagir às medidas tomadas pelo hegemon do norte. Os esforços para estabelecer um curso independente, feitos nas últimas décadas por vários governos na região — principalmente de esquerda — ainda não produziram os resultados desejados e não se tornaram uma realidade tangível. Portanto, sua política externa, incluindo em outras áreas, dependerá até certo ponto do fator Washington. Nesse sentido, o BRICS, não apenas para os recém-ingressados Cuba e Bolívia, pode se tornar uma plataforma para ajudar os países latino-americanos a reduzir sua dependência dos EUA e construir rotas alternativas para suas atividades econômicas e de política externa.
Em meio à incerteza global que assola o mundo de hoje, os países latino-americanos estão buscando mecanismos apropriados para avançar e fortalecer suas posições. Entre eles, estão as formas de cooperação internacional baseadas em coalizões, como as oferecidas pelo BRICS, uma parceria que promete benefícios mútuos.
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O brasileiro agora tá tipo:
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