#Diritti Costituzionali
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pier-carlo-universe · 12 hours ago
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Cittadini di un Mondo Nuovo: Successo per l'Incontro tra Studenti e Renato Balduzzi ad Ovada
A Ovada, il primo appuntamento della rassegna "Cittadini di un mondo nuovo" vede protagonisti gli studenti e il prof. Renato Balduzzi per un approfondimento sulla Costituzione italiana.
A Ovada, il primo appuntamento della rassegna “Cittadini di un mondo nuovo” vede protagonisti gli studenti e il prof. Renato Balduzzi per un approfondimento sulla Costituzione italiana. Lo scorso 8 novembre 2024, presso l’aula magna dell’Istituto Superiore “Carlo Barletti” di Ovada, ha avuto luogo il primo incontro della rassegna “Cittadini di un mondo nuovo”, un ciclo di conferenze dedicate ai…
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mezzopieno-news · 2 months ago
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IL POPOLO SUDCOREANO VINCE CONTRO IL PROPRIO GOVERNO: “AGIRE PER IL CLIMA”
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La Corte costituzionale della Corea del Sud ha stabilito che l’assenza di obiettivi giuridicamente vincolanti per ridurre le emissioni ha violato i diritti costituzionali delle generazioni future e che il Governo è colpevole di inadempienza e dovrà porre rimedio.
La sentenza ha rilevato che la mancanza di misure climatiche nel Paese va contro le disposizioni della sua costituzione che garantiscono ai cittadini il diritto di vivere in “un ambiente sano e piacevole” e alla “libertà e felicità per tutti”. L’Assemblea nazionale della Repubblica della Corea è ora tenuta a modificare la legge e a stabilire obiettivi e programmi di riduzione del carbonio, anno per anno per il periodo 2031-2049 entro febbraio 2026. La decisione arriva dopo quattro anni di cause legali avanzate da 255 querelanti, tra cui molti gruppi di giovani attivisti, ed è la prima sentenza di questo tipo in Asia in materia di contenzioso sul clima. Gli attivisti e gli osservatori ritengono che potrebbe creare un precedente per future azioni legali legate ai diritti ambientali in tutta la regione e per un’accelerazione dei programmi per preservare la natura e gli ecosistemi.
Il Ministero dell’Ambiente sudcoreano ha espresso sostegno alla decisione della Corte e ha annunciato piani per rispondere con misure concrete immediate. Od oggi, solo circa il 9% dell’elettricità della Corea del Sud proviene da fonti rinnovabili, molto al di sotto della media del 34% dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
___________________
Fonte: Corte costituzionale coreana; foto di Mathew Schwartz CC
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crazy-so-na-sega · 10 months ago
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Prodromi della (((globalizzazione)))
«Le idee della Rivoluzione francese continuano a diffondersi, con la massima energia, sia in campo politico, che sociale. Operano con l'ausilio dell'uguaglianza universale dei diritti, tendenze costituzionali radicali e socialiste: la stampa ne favorisce una immensa penetrazione nel pubblico. Le scienze politiche patrimonio comune, la statistica e l'economia diventano arsenali dove ciascuno prende le armi che gli servono. Ogni movimento è universale, la Chiesa sembra ridotta, invece, a residuo irrazionale. Si vuole la religione, ma senza la Chiesa».
Jacob Burckhardt
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jose-rossetti · 1 month ago
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E riecco Draghi prendere di mira la nostra sovranità per trasformarci in...
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Persino ad un ignorante come me è evidente che la scalata dell' impero è togliere i diritti costituzionali eleminando il valore del popolo in modo da essere liberi di imporre ogni decisione che porta " Loro" interesse. Solo una cosa è positiva ed è che nonostante Macron Mattarella & Company hanno questo fastidio che un po' gli mette paura non in senso fisico personale ma che li rallenti troppo il raggiungimento del loro dominio.
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fridagentileschi · 1 year ago
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di definitive acquisizioni scientifiche, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno finalmente riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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missviolet1847 · 4 months ago
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Francia, la rabbia e la speranza da coltivare | il manifesto
Un pezzo lucido e saggiamente empatico!
Pubblicato 15 ore fa
Edizione del 3 luglio 2024
Mario Ricciardi
Sono stati i giorni della delusione e della rabbia, ma anche quelli della speranza. Lunedì mattina i parigini si sono svegliati sotto un cielo lattiginoso, che copriva il sole che ha brillato nelle ultime ore di campagna elettorale. L’edizione speciale di Le Monde annunciava secca che «la destra estrema è alle soglie del potere». A illustrare il titolo un’immagine dell’esagono quasi completamente coperta di marrone, il colore che nell’infografica del quotidiano progressista rappresenta il Rassemblement National guidato da Marine Le Pen.
Delusione e rabbia sono le reazioni più diffuse tra gli elettori di sinistra, e tra i moderati che credono ancora nell’estraneità del Rn – un partito che ha raccolto l’eredità della destra xenofoba e razzista, e affonda le proprie radici nel regime di Vichy – ai valori della République laica e antifascista. Per quanto indebolita da anni di erosione, prima a opera di Sarkozy e poi, in modo più accentuato, da parte di Marine Le Pen, che dopo la fondazione del Rn ha visto crescere il proprio consenso fino a eclissare le altre formazioni della destra, l’idea di una sorta di «arco costituzionale» della repubblica, da invocare per sbarrare la strada dell’Eliseo, aveva tenuto fino a qualche giorno fa.
Forse ci credeva anche Macron – per interesse, perché di convinzioni sembra averne poche – che sul legame tra le forze che si riconoscono nei valori della repubblica aveva scommesso quando ha deciso di sciogliere il parlamento. Invece si è capito, già nelle prime fasi della campagna elettorale, che l’argine a destra era saltato, che un numero consistente di francesi non vede più un voto a Le Pen come contrario a una sorta di «moralità costituzionale», e che stavolta Macron non sarebbe stato nella posizione di trarre vantaggio dalla solidarietà di una sinistra battuta sia dalla destra sia dal centro.
PER QUESTO, MENTRE la delusione per la mossa spregiudicata del Presidente lasciava il posto alla rabbia per il modo irresponsabile in cui ha giocato sul futuro dei francesi, e in particolare di quelli che hanno tutto da perdere se il Rn andasse al potere, è emerso anche un sentimento che sembrava da tempo dimenticato: la speranza. Contro le aspettative dei realisti, le diverse forze della litigiosa sinistra francese sono riuscite a mettere insieme un accordo elettorale, e a combattere una straordinaria battaglia che le ha condotte al primo turno intorno al 28 per cento, contro il circa 33 per cento della destra. Purtroppo questo non vuol dire che sia possibile battere Le Pen. Tuttavia, si potrebbe fare in modo che non raggiunga la maggioranza assoluta grazie ad accordi di desistenza.
QUESTO È IL TEMA della manciata di giorni che ci separano dal secondo turno. Alcuni nomi rappresentativi della Macronia hanno già rotto le righe, facendo capire che tra l’equità sociale e la tutela dei possidenti non hanno alcun dubbio: preferiscono fare gli interessi dei secondi, anche se questo espone la Francia al rischio di una deriva autoritaria, e di misure discriminatorie nei confronti delle minoranze.
Viene allo scoperto in questo modo un’ambiguità che ha segnato gli ultimi vent’anni, e che è tra le cause primarie della crisi profonda che stanno attraversando diverse democrazie. L’ipocrisia di chi si descrive come «progressista», ma al dunque sta dalla parte dei forti. Quella per cui i cittadini non hanno diritti costituzionali, ma privilegi contingenti che possono essere rimessi in discussione, senza alcun riguardo per la giustizia sociale, quando c’è bisogno di ridurre il debito, o di aumentare la competitività, mentre chi potrebbe contribuire a una distribuzione più equa dei sacrifici viene protetto perché è «un produttore di ricchezza». Come se il lavoro subordinato fosse inerte.
Questo progressismo, che si presenta come liberale, ma della libertà ha una concezione ineguale e quindi arbitraria, potrebbe subire un colpo durissimo se Le Pen riuscisse a formare un governo. Tra qualche giorno verrà il tempo dei bilanci e delle proposte per il futuro. Anche se sconfitta, la sinistra francese ha qualche milione di ragioni per coltivare la speranza e trasformarla in opposizione.
#Mario Ricciardi Insegna Filosofia del diritto nell'Università Statale di Milano e Legal Methodology nella Luiss Guido Carli di Roma.Ha diretto la rivista " Il Mulino" fino al 2023
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arcobalengo · 1 year ago
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di acquisizioni definitive, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Sopportazione, poi ancora sopportazione, stato d'animo buio, sofferenza e insofferenza tale che tutto quello che faccio in questi ultimi giorni, mi sembra inutile ridicolo e quasi offensivo davanti agli occhi di tutti quei poveri bambini/e e le loro madri, che innocenti stanno morendo per colpa delle ignobili inumane guerre e bombardamenti per il potere e la bramosia di taluni capi che con disonore stanno creando le basi per una guerra più vasta di distruzione mondiale. Dittature con le maschere, camuffate da democrazia, da falsi accordi e diritti civili e costituzionali. Vergogna! Si, vergogna, perchè non siete altro che uomini senza onore, dei malfattori, degli assassini. E se penso, che noi siamo qui, divertendoci tra mille cose futili ed inutili, mentre a pochi km. distanti, stanno versando il sangue, migliaia di innocenti indifesi e senza colpe ecco, mi sento impotente e tutto ciò che faccio, salvo pregare per loro, lo trovo davvero inutile, ridicolo e quasi offensivo.
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Dovremmo scegliere il solo slogan: "Fermate le guerre!" e pubblicarlo centinaia migliaia di volte durante tutto il giorno!!! Loro non ascolteranno, ma sarà l'universale lamentazione che giungerà fino alle orecchie e alla misericordia del Signore.
lan ✍️
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raffaeleitlodeo · 58 minutes ago
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La doppia morale del ministro Valditara, sospende un professore per quel che ha detto fuori dalle mura scolastiche ma rivendica il proprio diritto di manifestare davanti ad un tribunale come un “semplice cittadino” La sanzione inflitta dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, diretto da Anna Paola Sabatini, una rampante democristiana prima in quota Pd poi passata a Forza Italia, contro Christian Raimo (tre mesi di sospensione dall’insegnamento con dimezzamento dello stipendio), professore di filosofia in un liceo romano, vivace animatore culturale, già assessore alla cultura del III municipio del comune di Roma, candidato per Avs alle ultime elezioni europee, per aver espresso critiche molte aspre contro la politica dell’istruzione condotta dall’attuale ministro Giuseppe Valditara, non è solo un segnale ulteriore dell’autoritarismo di questo governo, composto da un ceto politico insofferente alle critiche e vigliaccamente vendicativo, ma la conferma della torsione disciplinare introdotta con la controriforma del voto in condotta che va di pari passo con regolamenti interni presenti in diversi istituti, ingiustificatamente repressivi, persino lesivi di alcuni diritti costituzionali degli stessi studenti. Ciò che più bisogna sottolineare in questa vicenda sono le modalità con sui è stata esercitata la rappresaglia del potere contro la parola critica. Il ministro, infatti, poteva ricorrere alla magistratura per far valere - se davvero queste erano fondate - le ragioni di un eventuale danno alla sua immagine. Quando si è espresso, infatti, Raimo non era in cattedra, non stava tenendo lezione ai suoi studenti ma parlava in uno spazio pubblico, all’interno di un dibattito sulla scuola durante la festa di Avs, lo scorso settembre. Era in qualità di cittadino e non di docente che Raimo interveniva esercitando un diritto costituzionale che forse a questo governo dispiace. Eppure la punizione comminata a Raimo non è quella di un giudice che avrebbe individuato contenuti diffamatori nelle sue dichiarazioni ma una sanzione inflitta per via gerarchica dal suo datore di lavoro, il ministero del Pubblica istruzione e – quanto mai – del (De)merito. E’ come se un chirurgo fosse stato sanzionato dal ministro della Sanità per quel che ha detto in una pubblica piazza. La classe docente non porta l’uniforme, non è armata, non esercita la forza legittima dello Stato per cui è legata dalla costituzione a stretti vincoli di fedeltà, condotta e riserbo. La classe docente non giura fedeltà ad alcun regime, è composta da liberi cittadini che all’interno della scuola devono rispettare un codice regolamentare e i doveri contrattuali e quando escono hanno la piena libertà di esprimersi e criticare nello spazio pubblico. Diritto che per altro il ministro Valditara rivendica per sé, senza riconoscerlo agli altri, quando come «semplice cittadino» - a suo dire - nonostante sia membro del governo, si è recato al presidio davanti al tribunale di Palermo per sostenere il suo segretario di partito Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo Open Arms. Se questa sanzione non viene ricacciata indietro non si dovrà aspettare molto perché un qualunque ufficio scolastico si sentirà libero di sindacare anche i gusti sessuali e religiosi, oltre che politici, dei docenti fuori dalla scuola, perché questi possono «ledere l’immagine dell’istituzione scolastica». Non basta dunque la semplice solidarietà, serve anche reagire e mobilitarsi dentro e fuori le scuole e bene farà Raimo a presentare ricorso in sede amministrativa, perché ha ragione da vendere. Paolo Persichetti, Facebook
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anchesetuttinoino · 15 days ago
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Minacce ed hackeraggio al sito di Democrazia Sovrana Popolare. La solidarietà dell’Onorevole Roberto Vannacci e del presidente di “Mondo al contrario” Fabio Filomeni, a cui vanno i nostri sentiti ringraziamenti.
Di seguito il comunicato pubblicato da Ansa Roma 24 Ottobre.
“ENNESIMO ATTACCO AI DIRITTI COSTITUZIONALI, ALLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE E A DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE. IL SITO DI NUOVO HACKERATO E IL NOSTRO CONSULENTE INFORMATICO MINACCIATO CON METODI MAFIOSI"
"Tal Anonimus ha nuovamente hackerato il nostro sito. Questa volta con una pratica estorsiva direttamente nei confronti dell’azienda che gestisce i nostri server e del nostro consulente informatico. Ad affermarlo, con una pubblica denuncia, i massimi dirigenti del movimento, che ha per Presidente Francesco Toscano e per Coordinatore Marco Rizzo”.
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vadaviaaiciap · 1 year ago
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Io non ho nulla da festeggiare. Non dimenticherò mai ciò che Conte e Draghi hanno imposto, col ricatto, agli italiani violando gli artt. 13 e 15 della Costituzione e Mattarella, il garante, ha avallato tutto non curandosi dei diritti costituzionali calpestati. Vergognatevi.
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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Renato Balduzzi: Migranti in Albania – Una Questione Giuridica, Non Politica
La riflessione di Renato Balduzzi sulla distinzione tra politica e diritto nella gestione dei migranti nelle strutture italiane in Albania.
La riflessione di Renato Balduzzi sulla distinzione tra politica e diritto nella gestione dei migranti nelle strutture italiane in Albania. In un editoriale pubblicato su Avvenire, Renato Balduzzi, giurista e politico italiano, affronta una questione di grande attualità: la mancata convalida, da parte del Tribunale di Roma, dei provvedimenti di trattenimento dei migranti nelle strutture…
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palmiz · 2 years ago
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📰 Corriere del Ticino • 28 MARZO 2023
📃 "COVID, LA PIÙ GRANDE TRUFFA SANITARIA"
📁 "A livello mondiale le percentuali di mortalità COVID sono dello 0,15% delle persone che si sono infettate, circa 150 su 100.000, il che corrisponde a una normale influenza stagionale (0,10 e 0,20%). Ne consegue che il 99,85% degli infetti superano la malattia e ne diventano immuni. L’età media dei decessi COVID- 19, spesso con più patologie pregresse, supera in tutti i paesi gli 80 anni, ovvero l’età che corrisponde alla normale aspettativa di vita. [...]"
⁉️ "Quindi come si giustificano le misure draconiane adottate dalle autorità?
L’abolizione dei diritti naturali e costituzionali, la segregazione in casa, il divieto delle visite in ospedale, case anziani e istituti, il certificato COVID, il lasciar morire le persone ricoverate senza la possibilità di abbracciare i propri cari, il divieto dei funerali, le misure di distanziamento, le mascherine, i tamponi per accedere a scuola e lavoro… [...] La società è stata vile con la sua gioventù, costringendola alla segregazione e al ricatto, spingendola a vaccinarsi ed esponendola a grossi rischi (miocarditi, infertilità, mortalità), malgrado che il rischio per i giovani fosse pari a 0. [...]"
"Per spingere al vaccino, sono state sistematicamente bandite la prevenzione, le cure precoci, la possibilità di usare farmaci a basso costo, efficaci e noti da decenni. [...] Le autorità ci hanno mentito sulla protezione del vaccino: per stessa ammissione dei produttori sappiamo che i test sulla trasmissibilità non sono stati effettuati e nemmeno quelli sulla cancerogenesi e sulle donne in gravidanza… I contratti con i fornitori di siero anti COVID sono secretati, perché? Le autorità hanno spinto persone sane, donne incinte, giovani e bambini a vaccinarsi esponendoli alle incognite di un siero genico sperimentale, per di più senza una vigilanza attiva. [...] Chiediamo verità e giustizia affinché tutto questo non succeda mai più."
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magicnightfall · 2 years ago
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A SOLO CELLO OUTSIDE A CHORUS
Una disquisizione sull’introversione alla luce delle festività natalizie appena passate, di una vita di risentimento nei confronti della tirannide estroversa, e di Mercoledì Addams.
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Quanto pesa un introverso? Non abbastanza da rompere il ghiaccio.
Oggi è il 2 gennaio e si celebra la giornata mondiale degli introversi. La data non è casuale: ci si è appena lasciati alle spalle i momenti di socialità forzata delle festività natalizie e l’evento più nefasto e inutile tra tutti gli eventi nefasti e inutili nella storia del mondo: l’ultimo dell’anno. Al tg si parla sempre delle vittime dei festeggiamenti per il capodanno, in genere sono quelli che hanno perso un occhio, un orecchio o dita in numero variabile, ma mai delle vere vittime di questa insensata ricorrenza — in realtà di tutte le ricorrenze, a partire dal proprio compleanno: gli introversi.
Perché?
Perché gli introversi sono una categoria di persone negletta, incompresa e oppressa, ancor più dei vegani a un barbecue.
Negletta, poiché in preda al delirio festivo tutti si dimenticano delle nostre antitetiche esigenze di tranquillità;
Incompresa, poiché la nostra necessità di starcene da soli rimane inintelligibile alla maggior parte delle persone;
Oppressa, poiché il nostro diritto alla solitudine è costantemente violato, tra cene, cenoni, aperitivi, compleanni, matrimoni, battesimi, comunioni, cresime, pizzate, raduni aziendali con colleghi che magari per quaranta ore a settimana sogni di tirar sotto con la macchina. Ecco, tutti eventi di cui faremmo volentieri a meno.
Il problema è che il mondo è dominato dalla lobby degli estroversi, i quali, esistendo in percentuale maggiore nella popolazione, prevaricano — tanto per numero quanto per energia — sulla riservata minoranza. Ed è ora di dire basta. Sarebbe da salire sulle barricate e rivendicare i nostri diritti umani e costituzionali, se valesse la pena uscire di casa e rinunciare a vedere un film.
Gli estro, per gli intro, costituiscono il loro unico, e letale, predatore. Se ne stanno lì, in agguato nell’ombra dei gruppi Whatsapp e all’improvviso ci aggrediscono con gli inviti più disparati e le proposte più improbabili: il nuovo ristorante che fa la pizza solo con le farine macinate nei giorni dispari dai monaci cistercensi di Scurcola Marsicana, che devono assolutamente provare; il vernissage dell’artista polacco minimalista morto suicida, quadri venduti due; la conferenza del filosofo che ha teorizzato l’essenza ontologica del fritto misto. E, a seconda del periodo dell’anno in cui ci si trova, con la precisione di un pesce arciere se ne escono con la più perniciosa e molesta delle domande nella storia dell’umanità: “Cosa facciamo a capodanno?” e “Cosa facciamo a ferragosto?”.
In effetti, si può tranquillamente affermare che introversi ed estroversi sono nemici per natura, come gli Inglesi e gli Scozzesi, o i Gallesi e gli Scozzesi, o i Giapponesi e gli Scozzesi o gli Scozzesi e altri Scozzesi! Dannati scozzesi, hanno distrutto la Scozia!
Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?
È facile riconoscere un introverso a una festa: è quello che è rimasto a casa.
Seee, magari. Il più delle volte è quello che sperava di riuscire a rimanere a casa.
Esistono due motivi per cui l’introverso si convince, non senza strepiti e lamentele, ad abbandonare lo stato di quiete della materia per andare alla festa, alla cena, all’aperitivo: 1) senso di colpa (“Sono stati carini ad invitarmi, in fin dei conti mi dispiace dargli buca”); 2) un'effettiva esigenza di socialità. E non necessariamente la prima ragione è un motore più performante della seconda, solo ricorre statisticamente più spesso.
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E non dico che ci va e se ne pente (io, per esempio, non lo faccio), perché anche l’introverso è felice di passare del tempo con gli amici (sia messo a verbale!): soltanto, esaurito il momento conviviale, l’introverso deve (come un pesce deve stare nell’acqua) tornare a rintanarsi nel suo bozzolo per ricaricare le batterie mentali. Di solito anche per lunghi periodi di tempo, il problema è che per introversi ed estroversi il tempo scorre diversamente, come in Interstellar, ecco perché il successivo invito arriva sempre “troppo presto” per gli uni e “troppo tardi” per gli altri. La compagnia della sua ristretta e selezionata cerchia, a cui ovviamente vuol bene, all’introverso non è sgradevole (si verbalizzi anche questo), gli è soltanto — nel lungo periodo —psicologicamente dispendiosa.
The most interesting plants grow in the shades.
Che sia per leggere un libro, guardare un film o una serie, giocare ai videogiochi, fare una passeggiata nella natura o anche solo starsene immobile a contemplare gli oscuri recessi dell’animo umano, la solitudine è un presupposto fondamentale del benessere psico-fisico della persona introversa, è qualcosa di fertile e nutriente. Perché se l’estroverso trae la sua energia dallo stare con gli altri, l’introverso al contrario la trae proprio dall’isolamento. Il che non significa — checché ne dica il linguaggio violento e offensivo dell’egemonia estroversa — essere disadattati, completamente asociali, scorbutici, privi di autostima e di sicurezza, incapaci di rapportarsi con gli altri o di stringere relazioni significative.
La lobby estroversa, con la sua visione compagnona e schiamazzante della vita, ha plasmato il mondo a sua immagine e somiglianza, un mondo in cui gli espansivi vengono incentivati e i riservati additati, fin dalla scuola. Com’è che nel linguaggio dei media il serial killer è sempre un “lupo solitario” e la vittima il pilastro portante della comunità? Mo’ mi volete dire che non è mai esistito un serial killer estroverso? Esigo di parlare col mio criminologo.
Ciò si riflette anche nell’arte: i film e le serie sono pieni di protagonisti che frequentano i più variegati ritrovi sociali, che escono e fraternizzano tutto il tempo, in cui la loro casa è un porto di mare di cui tutti hanno le chiavi (i danni che ha fatto Friends in questo senso sono incalcolabili); il personaggio timido invece è sempre quello sfigato che deve superare il suo “problema” e imparare a essere espansivo, perché la propaganda estroversa votata al dominio mondiale (e sicuramente collusa con la lobby dei baristi), cerca da sempre di convincere le persone che la vera felicità risieda nella socialità. Un sofisma bell’e buono.
Great job, everyone. The reception will be held in each of our individual houses, alone.
Andando a ritroso dalla recente serie Netflix Wednesday, devo arrivare fino a Parks & Recreation (terminata nel 2015), per trovare un personaggio introverso appagato e felice, che non sente il bisogno di cambiare, né cercano di convincerlo a doverlo fare, perché essere introversi non equivale a essere difettosi.
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Prima di Mercoledì (che non sostituisce ma si aggiunge), Ron Swanson è stato il mio faro, il mio mentore: tutto ciò che so sul farmi i fatti miei l’ho imparato da lui.
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I do like stabbing. The social part, not so much.
Nel gustoso libro Introfada di Hamja Ahsan (ADD Editore, 2019, trad. Piernicola D’Ortona), Mercoledì Addams è inserita, insieme a Rosa Parks, Emily Dickinson, Blaise Pascal e Lisa Simpson, tra gli “antesignani dei Militanti Introversi che sono ormai icone della resistenza”.
Mercoledì è un personaggio sovversivo (Ahsan direbbe “introvversivo”): ribalta, nel suo micromondo, l’ordine costituito dalla lobby estroversa; rende nota fin da subito la sua esigenza di solitudine e fa sì che gli altri si adeguino, anziché viceversa. Il che è abbastanza rivoluzionario. Il suo arco di trasformazione (che culmina nell’abbraccio a Enid nel season finale, dopo essersene sempre sottratta) nulla ha a che vedere con la sua introversione intesa come tratto (sano) della personalità (che, appunto, non va cambiato perché non è un difetto), quanto piuttosto con la sua ostinazione a voler tenere fuori gli altri dalla propria vita, con la convinzione di bastare a se stessa in tutto e per tutto, e che le emozioni equivalgano a debolezza.
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Questo tipo di solitudine, infatti, va ben oltre il legittimo desiderio di svicolare dai raduni sociali e lo stare bene per conto proprio: quando Enid la costringe a confrontarcisi, ecco che Mercoledì capisce per la prima volta che si tratta di due situazioni diverse, di cui una dannosa, perfino per lei.
You want to be alone, Wednesday? Be alone.
È innegabile, infatti, che a Mercoledì, come a tutti gli introversi, piaccia stare da sola — di più: abbia bisogno di stare da sola. Quello che invece non le piace, e prima di conoscere Enid non aveva mai avuto modo di rendersene conto, è il sentirsi sola. Che è tutta un’altra storia. Di base, è la differenza che corre tra “alone” e “lonely”. Il primo termine rappresenta la condizione, neutra (positiva per l’introverso), di trovarsi da soli senza gente intorno, ma nel momento in cui quella neutralità si corrompe, ecco allora che si è “lonely”, parola che descrive il sentimento negativo di infelicità e sofferenza che si prova a causa della mancanza, nella propria vita, di amicizie o persone importanti.
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Listen, people like me and you, we’re different. We’re original thinkers, intrepid outliers in this vast cesspool of adolescence. We don’t need these inane rites of passage to validate who we are.
Per quanto abbia stretto legami significativi (Enid ed Eugene, così come Mano, e a modo suo è protettiva verso il fratello Pugsley), per quanto partecipi ad attività di gruppo (la Coppa Poe, sebbene mossa unicamente dal desiderio di umiliare Bianca, la studentessa che si stava delineando come sua nemesi, e non da quello di socializzazione; il Rave’n, anche se solo a seguito dell’inganno di Mano), per quanto interagisca con una varietà di persone e figure istituzionali (gli altri studenti, la preside, i professori, il sindaco, lo sceriffo, la psicologa) e per quanto abbia perfino partecipato al ballo studentesco, in ogni caso i bisogni di Mercoledì e la sua visione del mondo sono quelli di una persona introversa, e lei riesce sempre a essere fedele a se stessa.
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In che modo? Innanzitutto, come a suo tempo Ron Swanson, con l’essere trasparente e onesta (verso lei e verso gli altri) al riguardo. Già per questo, Mercoledì dovrebbe essere assunta a guru spirituale di tutti gli introversi del mondo che si lasciano aggrovigliare le viscere dal senso di colpa derivante unicamente dall’idea di inadeguatezza di essere se stessi inculcata dalla lobby estroversa.
Se le viene chiesto di partecipare a qualche attività sociale, Mercoledì non accampa scuse farlocche adducendo altri precedenti, ma fantomatici, impegni improrogabili. Questo perché Mercoledì sa che il suo bisogno di restare per conto suo a fare i fatti suoi, qualsiasi essi siano, è dignitoso tanto quanto il bisogno dell'estroverso di stare in compagnia. Tanto quanto. Non di più, è ovvio, ma certamente neanche di meno.
Di solito, l’introverso ha difficoltà a dire no secco quando quel no secco origina dal suo bisogno di solitudine, e per questo si inventa giustificazioni che l’estroverso possa comprendere (qualcosa per cui a parti invertite anche lui si comporterebbe alla stessa maniera): "No, ho appuntamento in banca"; "No, devo studiare che fra tre giorni ho l'esame"; "No, ho già una cena"; "No, mi hanno cambiato il turno". Teme, l'introverso, che se dicesse di voler restare a casa per conto suo a fare le cose sue — leggere, vedere una serie o, nel caso mio e anche di Mercoledì — a scrivere, la verità verrebbe percepita dall’estroverso che ha esteso l’invito come una mancanza di rispetto (dopotutto, pensa l'estroverso, si tratta di attività che saranno sempre lì ad attenderlo, le può fare un'altra volta) (è ovvio che siano tutte cose che possono essere fatte un’altra volta, il punto è un altro: che l’introverso aveva necessità di farle proprio in quel momento). E l’introverso, che non vuole ferire l’altro, delegittima il suo bisogno di solitudine e ingiustamente lo fa recedere dinnanzi a quello di socialità degli altri, che la società stessa considera e impone come preminente.
Non voleva mancare di rispetto, ma alla fine — inventando scuse e conseguentemente togliendo dignità ai suoi bisogni — ne manca a se stesso.
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Perché di base, la paura dell’introverso è la possibilità che l’alone si corrompa in lonely, vedere gli amici fare i bagagli, e ritrovarsi come Mercoledì in posizione fetale a rimuginare su quanto quella solitudine lì faccia, in effetti, molto molto schifo.
You are the reason I understand how imperative it is that I never lose sight of myself.
Come ogni introverso che sia mai esistito e che aveva stabilito dei piani per fare le cose sue e poi se li è visti stravolgere dalla tirannide della socialità, anche Mercoledì, incastrata col Rave’n, deve rinunciare ad appostarsi nella grotta per beccare il mostro a cui sta dando la caccia. Ma la sequenza più memorabile di tutta la serie (ormai il computo del tempo si divide in prima e dopo il suo ballo sulle note di Goo Goo Muck dei Cramps) è anche un proclama potentissimo di individualità espresso nella cornice di assoluto conformismo delineata dall’ordine costituito dell’estroversonormatività.
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Il dress code prevede bianco, lei è vestita di nero; il suo ballo è strano, originale e dissonante rispetto al solito dimenarsi (come se ti scappasse la pipì e il bagno è occupato) di tutti gli altri. La personalità estroversa, infatti, tende maggiormente a uniformarsi al gruppo e a adattarsi alle circostanze rispetto a quella introversa, che invece, distanziandosi dal mondo esterno e ripiegandosi su se stessa, è molto più in sintonia con la propria singolarità.
Anytime I grow nauseous at the sight of a rainbow or hear a pop song that makes my ears bleed, I’ll think of you.
Ora, come Ron Swanson ha a che fare con Leslie Knope, un concentrato di ottimismo, iniziative, stimoli e attività di gruppo, così Mercoledì ha Enid Sinclair, che di Leslie è la versione licantropa.
Mercoledì ed Enid, nuvola di tempesta una e raggio di sole l’altra, non potrebbero essere più antitetiche: sempre in nero la prima, coloratissima la seconda; l’una con una visione assolutamente cinica e disillusa del mondo e uno spiccato gusto per il macabro, l’altra ottimista, spensierata ed euforica. E, ovviamente, Mercoledì campionessa di introversione come Enid lo è di estroversione.
Because we work. We shouldn’t, but we do. It’s like some sort of weird, friendship anomaly.
E però funzionano. Funzionano perché entrambe comprendono le loro rispettive esigenze.
Enid rispetta il desiderio di Mercoledì di non essere abbracciata; non questiona la risposta di Mercoledì di voler passare il tempo a scrivere anziché andare alla pizzata (se invece avesse detto “Eddai, su, scriverai un’altra volta” sarebbe finita sul libro nero della compagna di stanza per direttissima, e a ragione); al tifo indiavolato sugli spalti le propone l’alternativa più coerente del “lanciare occhiatacce angoscianti”; la sciarpa-cappuccio che le regala è nera e non rosa come la sua; quando le estende l’invito delle altre del dormitorio a passare un po’ di tempo insieme alla luce della vittoria della Coppa Poe, non l’assilla per farla venire e le lascia la facoltà di decidere in autonomia in base a ciò che è meglio per lei. L’abbraccio ricambiato del season finale è espressione della volontà non coartata di Mercoledì, e nasce proprio, tra le altre cose, anche da questo atteggiamento di non imposizione.
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Dal canto suo, Mercoledì sposta la bacheca con le foto dei delitti del mostro dalla loro camera al capanno delle api, perché Enid si sentiva a disagio a vedere arti smembrati e organi sparsi; quando Enid si ritrasferisce nella loro stanza dopo il litigio, Mercoledì non le fa usare il nastro adesivo per dividere a metà le loro rispettive zone, così rendendo meno netti i confini tra la socialità dell’amica e la sua riservatezza; all’invito per i festeggiamenti non le spara un no secco ma un conciliante “Ci penserò” (e vi assicuro che è roba grossa).
E quando Mercoledì ne ricambia l’abbraccio, quel gesto contemporaneamente piccolo ed enorme al tempo stesso (consente, ma non ricambia, nemmeno quelli di Pugsley — e Morticia stessa, conoscendo e rispettando i confini posti dalla figlia, si limita a sfiorarla appena) è la sintesi di un processo dialettico innescato dalla loro prima scena nell’episodio pilota: così come Enid ha sempre rinunciato al proprio bisogno di contatto fisico per rispettare l’opposta esigenza di Mercoledì, così Mercoledì rinuncia al proprio bisogno di mantenere una materiale distanza tra le persone per soddisfare la necessità emotiva dell’altra.
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Nella serie, Mercoledì è costantemente spinta al di fuori della sua comfort zone. Tuttavia Enid, nei limiti di quanto le è possibile, cerca sempre di fare in modo che resti a suo agio in una situazione che, di base, per Mercoledì è di disagio.
Being your friend should come with a warning label.
Maneggiare un introverso è complicato: siamo proiettati all’interno, siamo riflessivi, preferiamo la comunicazione scritta a quella parlata (io, giuro, non ho mai inviato un vocale in vita mia) perché ci consente una maggiore ponderazione, e abbiamo bisogno dei nostri tempi per processare le istanze di socialità che vengono da fuori. A volte acconsentiamo, altre volte no (con tutti i dubbi, i dilemmi e i tormenti che ne conseguono: sia che diciamo la verità — capiranno le nostre esigenze?, sia che inventiamo una balla — e se ci sgamano?, è una situazione in cui davvero non si vince). E quello che spesso è percepito come egoismo, in realtà è solo autoconservazione.
Il modo migliore per trattare un estroverso è di non stargli addosso e di lasciargli spazio di manovra: perché ancor prima che l'estroverso finisca di formulare una proposta social, anche fosse un’apparentemente innocua serata di giochi da tavolo (che innocua non è mai: comporta comunque un notevole dispendio di energie mentali e forse proprio in quel momento l'introverso sta viaggiando con la spia della riserva accesa), il nostro cervello avrà già elaborato almeno otto diversi piani di fuga che neanche Matteo Messina Denaro, e scuse che neanche Berlusconi quando si avvicina la data di un’udienza in tribunale. Poi, oh, se poco poco Jenna Ortega per questo ruolo vince davvero il Golden Globe e mi dicono di andare in piazza con le vuvuzelas a festeggiare come un molesto (ed estroverso, direi molesto perché estroverso) tifoso del pallone qualsiasi, allora il tempo di mettermi le scarpe e arrivo, ma questo è proprio un caso limite.
Subito dopo i piani di fuga, il cervello dell’introverso elaborerà tutti i pro (in genere pochi, ma per onestà intellettuale li valuta comunque) e i contro (di solito molti di più) che quell’occasione di socialità gli comporterebbe, e infine gli passeranno davanti fracchi di scenari apocalittici innescati dall’eventualità di un suo “no”: dall’incrinatura irrimediabile dell’amicizia fino a una possibile strafexpedition di un commando armato (ma moriremmo contenti di aver dimostrato che esistono i sociopatici anche tra le file degli estroversi, checché ne dicano i giornalisti).
Ora, va detto che il più delle volte questi scenari tragici sono solo nella nostra testa, ma l’introverso, per la sua natura rimuginatoria tendente a ingigantire ogni questione, quasi sempre difetta degli strumenti per comprenderlo. L’unica sua speranza di campare abbastanza sereno è di essere fortunato abbastanza da avere delle Enid tra le sue amicizie.
Io, per fortuna, ce le ho. E in questo mondo estroversonormativo poco non è.
E intanto che mi godo la meritata calma dopo la tempesta natalizia, sperando che duri almeno fino a Pasqua ferragosto Natale prossimo, introversi di tutto il mondo, uniamoci!
Ognuno a casa sua.
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finnianson · 2 years ago
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La Social Top10 della guerra in Ucraina
Ci sono molte cose che mi stupiscono.
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1 . Che l'Italia sia disponibile a vedere fallire tutto il proprio tessuto industriale pur di non accettare di svolgere un ruolo di mediazione,
delegandolo invece a paesi come la Turchia che non fanno parte dell'UE e che non brillano per democrazia.
2 . Pretendere di imporre ai cittadini anziani di calare il riscaldamento in casa , esponendoli più facilmente ad ammalarsi, dopo che per anni si era spiegato che la loro salute era una priorità,
per tutelare la quale si poteva legittimamente limitare i diritti costituzionali..
3 . Pretendere di imporre l'acquisto dell'inquinantissimo gas di scisto e promuovere la riapertura delle centrali a carbone dopo aver detto per anni che la CO2 era un'emergenza di gravità estrema e catastrofica,
per affrontare la quale avremmo fatto qualsiasi cosa.
4 . I governi italiani che si sono succeduti in questi anni sono stati, come ben sappiamo, in grado di imporre misure estreme sulla popolazione, come il Lockdown, ma non sembrano in grado di esercitare la benché minima fermezza quando si tratta di colpire i sovraguadagni speculativi dell'ENI. Eppure anche in questo caso è indubbiamente un'emergenza.
Altri paesi europei hanno già agito tempestivamente, anche nazionalizzando.
5 . Pur avendo la certificazione da parte di autorevoli pareri internazionali che il crollo dell'economia russa non ci sarà, e che quindi i nostri sacrifici non aiutano in nessun modo gli Ucraini, si continua comunque sulla stessa linea..
7. L' Italia ha venduto armi alla Russia fino a Novembre 2021. Compreso John Elkann, che sul suo giornale condanna i russi per aver usato le armi che gli ha venduto
8. L' Italia mantiene ottimi rapporti con tutte le dittature più sanguinarie e guerrafondaie (Azerbaigian, Arabia Saudita, Turchia), le rifornisce di armi e compra il loro gas, come mai questa contraddizione?
9. Ogni volta che in TV qualcuno dice: " dobbiamo diminuire il consumo di energia! " Il programma viene interrotto per lasciare il posto a pubblicità che ti propongono di comprare automobili ed elettrodomestici e ti invitano a consumare più energia..
10. La Von der Layen sorride sempre
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soldan56 · 2 years ago
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