#Contraccezione
Explore tagged Tumblr posts
Text
5 chiavi per comprendere meglio l’enciclica Humanae Vitae
Oggi, nel 1968, usciva l’enciclica di Paolo VI che avrebbe suscitato un terremoto. Perché fedele alla dottrina. Continue reading 5 chiavi per comprendere meglio l’enciclica Humanae Vitae
#castità#contraccezione#humanae vitae#magistero#magistero pontificio#matrimonio#procreazione#Psolo VI
0 notes
Text
Fernandez? Complessato e inadatto
La nomina di Víctor Manuel Fernández a nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha suscitato un certo shock in molti settori della Chiesa. Papa Francesco ha dimostrato di avere una chiara tabella di marcia e di volerla portare a termine. Continue reading Untitled
View On WordPress
#Apostasia#ateologia#Bergoglio#bergoglioni#bergogliosi#cattivi maestri#contraccezione#falsi profeti#fumo di satana#gnosticismo#idiozie clericali#papa Francesco#sedicenti cattolici#spirito del concilio#Víctor Manuel Fernández
0 notes
Text
In America impazza la moda della sterilizzazione per combattere aborto e non solo
In Usa è usato come metodo contraccettivo permanente Un tempo negli Stati Uniti si regalavano interventi di chirurgia plastica ai compleanni, oggi si regalano sterilizzazioni. Come è successo a Marsha, 28enne, che ha deciso di farsi come regalo di compleanno a gennaio 2023 la rimozione delle tube di Fallopio. La sterilizzazione è sempre più richiesta dopo che l’anno scorso è stata invalidata la…
View On WordPress
#america#contraccezione#metodo contraccettivo#stati uniti#sterilizzazione#sterilizzazione forzata#tubarica#usa
0 notes
Text
L’attualità dell'Humanae vitae, enciclica coraggiosa e profetica. L’intervento del cardinale Ladaria
Il cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, dal 2017 prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha partecipato al Congresso internazionale “Il mio corpo mi appartiene”. HUMANAE VITAE, l’audacia di un’enciclica sulla sessualità e la procreazione, che sì è tenuto anche on line dal 19 al 20 maggio 2023. Ne pubblichiamo l’intervento, perché il Cardinale spiega magistralmente tutte le…
View On WordPress
#amore#antropologia#contraccezione#Humanae Vitae#magistero#matrimonio#Paolo VI#procreazione#sessualità#vita
0 notes
Note
Buongiorno Dot, ho un dubbio sull’efficacia della pillola che sto assumendo. Durante l’assunzione dello scorso blister, ho notato che la confezione sopra una pillola era leggermente danneggiata, lasciando un’apertura al di sopra della pillola stessa. Ho coperto tutto il blister con carta alluminio e tenuto sempre chiuso per tutto il tempo dell’assunzione e ho lasciato la pillola con la confezione danneggiata per ultima. Ho poi iniziato il nuovo blister dopo i soliti 7 giorni (ovvero sabato). Domenica ho avuto un rapporto non protetto non completo (coito interrotto) e successivamente mi è venuto un dubbio: non è che quell’ultima pillola del blister danneggiato aveva perso la sua efficacia e io avrei dovuto iniziare il nuovo blister con un giorno di anticipo? Posso stare tranquilla o mi consiglia di procedere con la contraccezione di emergenza? Grazie mille
Non sono cose da chiedere su internet ma al proprio medico curante
però
ti posso riportare cosa direi a mia figlia se si dovesse trovare nella tua situazione.
Non conosco il nome del COC ma in genere quasi ogni farmaco in compressa ha un rivestimento che protegge il principio attivo dall'ossidazione per un tempo piuttosto lungo.
Per 'i soliti sette giorni' immagino tu ti riferisca alla pausa dall'assunzione per stimolare l'emorragia da sospensione e simulare le mestruazioni ma anche se la compressa 'danneggiata' avesse perso completamente il suo principio attivo (e in ogni caso non è così) non basta un solo giorno di ritardo nell'assunzione del blister successivo perché le ovaie riprendano la fase follicolare.
Poi, in biologia nulla è impossibile, però a me sembra ALTAMENTE improbabile, per cui ti invito a chiederne conferma presso un medico in carne e ossa.
5 notes
·
View notes
Text
SEMPRE MENO ABORTI IN ITALIA: AI MINIMI DA 40 ANNI
Cala sensibilmente in Italia il ricorso all’aborto. Nell’ultimo rapporto emanato dal Ministero della salute, le interruzioni volontarie di gravidanza sono diminuite del 4,2% rispetto all’anno precedente, seguendo una tendenza in discesa costante dal 1983. Il dato italiano è tra i più bassi a livello internazionale e decresce in tutte le aree geografiche e in tutte le fasce d’età. Una riduzione che riguarda anche le donne straniere, pur essendo quelle con il più alto tasso di abortività.
La rilevazione mostra il maggiore e più efficace ricorso ai metodi per la procreazione consapevole alternativi all’aborto e alla contraccezione di emergenza, secondo gli auspici della legge n. 194/78 che dette inizio alla disciplina delle modalità di accesso all’aborto. La percentuale di interruzioni volontarie di gravidanza è scesa al 15,9% e sempre meno spesso viene effettuata da donne con precedente esperienza abortiva (il 24% del totale). I dati identificano un crescente ricorso alla somministrazione farmacologica, utilizzata in oltre il 45% dei casi, con una netta diminuzione degli aborti chirurgici, -64,4% rispetto al 2020, anche in seguito alla circolare del 12 agosto 2020 del ministero della Salute ‘Aggiornamento delle Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine’. La riduzione complessiva del numero totale di aborti tra il 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto e il 2021 è stata del 72,8%.
I dati sono raccolti grazie al Sistema di Sorveglianza Epidemiologica delle IVG, attivo in Italia dal 1980 e grazie alla diffusione dei consultori familiari. ___________________
Fonte: Ministero della salute; Legge194/1978; Circ. 12 agosto 2020; foto di��Andre Furtado
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
3 notes
·
View notes
Text
Uteri in affitto, vagine in comodato d'uso, braccia a noleggio e culi gratis
Sono vecchio con l'aggravante di essere stato nerd.
Con certe cose non mi ci trovo troppo a mio agio. Non capisco molto il consumo di droghe e pur ipocritamente aspirando a scopare in giro senza conseguenze, credo mi imbarazzerebbe il "sesso senza aMMore" o magari è pure un alibi per dipingermi una persona migliore.
Ma qua abbiamo da una parte "sedicenti" femministe che dicono che è un mercimonio, trascurando TOTALMENTE la volontà di chi affitterebbe l'utero e dall'altra la tifoseria de "la nipote di Mubarak" che non si fa problemi di fronte a prostitute minorenni, ma che signora mia... l'utero in affitto no.
Per me che sono sostanzialmente un porco, e quindi nella scala delle priorità della vita, metto scopare e mangiare in una posizione imbarazzantemente alta, non riesce nemmeno poi difficile pensare che il "sesso", specialmente grazie ai progressi della contraccezione e della medicina, non abbia poi niente di così speciale e che in fondo la mia incompatibilità (per altro puramente teorica) per il sesso non accompagnato da una relazione affettiva sia una questione prettamente estetica e personale.
Ora, gran parte dei progressi che abbiamo fatto è dovuta alla specializzazione. Non c'è nulla di male ad usufruire del lavoro degli altri. Le visioni autarchiche, bio, naturaliste, artigiane, e ai miei tempi signora mia... sia in salsa hippy che prepper sono minchiate. In ambito sesso poi ogni riferimento ad approcci autarchici fa un po' riderino.
Ora... perchè un edile può essere pagato per cadere da un'impalcatura mentre una donna non può essere pagata per fare un pompino e un'altra per mettere l'utero in affitto in base a ragionamenti moralistici però rimane un mistero. (non è mia intenzione fare il "sessista", ma sarà una pregiudiziale, ma ho il sospetto che il mercato del sesso sia prevalentemente costituito da una domanda maschile e volerlo sottolineare con un'apparente posizione neutra suona un po' come "non tutti gli uomini").
Allora, anzichè proibire all'edile di tirar su edifici, perchè non si legifera perchè lo faccia in condizioni di sicurezza, in un mercato del lavoro che non lo ricatta, libero di scegliere se lavorare a certe condizioni o no, retribuito dignitosamente e in maniera socialmente utile e non per fare castelli a pochi?
E perchè non una legge che vieta alle aziende di sfruttare manodopera all'estero? Quanto sarebbe enforceable? Potremmo parlarne insieme che so all'idea di abolire il reato di tortura... perchè "prima gli italiani".
Ma qua abbiamo gente che si occupa di rave e forestierismi, non gente che lavora per campare e magari avrebbe l'aspirazione a stare meglio.
3 notes
·
View notes
Text
L'aborto secondo Marx
L’aborto come strumento marxista nel contesto della rivoluzione culturale e sessuale. Continue reading L’aborto secondo Marx
View On WordPress
#aborto#comunismo#contraccezione#eutanasia#famiglia#karl marx#marxismo#matrimonio#proprietà#russia#tradizione
0 notes
Text
Riguardo Enea, ogni decisione di una donna va sempre rispettata e riconosciuta per via delle condizioni economiche e sociali che non gli permettono di mantenere figli. Ma qui si vuole ancora negare un diritto fondamentale per tutte le donne, l'aborto, così come la contraccezione. Vogliono far tornare le donne al ruolo solamente domestico come ai tempi della dittatura fascista.
2 notes
·
View notes
Text
ATTENZIONE AI CONSIGLI SBAGLIATI NEI CONSULTORI ✔
Cosa succede quando una donna, che desidera abortire, viene consigliata in un consultorio di portare avanti la gravidanza "per generosità" nei confronti di coppie che non possono avere figli, e sarebbero pronti ad adottarlo?
Accade, specificatamente, che, oltre a subire una eloquente violenza psicologica, basata sulla moralità distorta che l'aborto sia un omicidio (illecita colpevolizzazione), quella specifica gravidanza indesiderata si trasformi in GPA, in Gestazione per Altri, che nel nostro Paese ancora non è diritto riconosciuto e normato adeguatamente.
Non si può più parlare di semplice adozione (nazionale o internazionale o estera), perché il neonato non è stato portato volontariamente dalla madre, in un ospedale, per essere affidato alle cure di terzi, in virtù di non volersi fare carico di esserne la tutrice, dopo aver portato avanti una gravidanza indesiderata o divenuta indesiderata per fattori personali, privati, intervenuti durante quel periodo.
𝗖𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗹𝗮 𝗳𝘂𝗿𝗯𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗣𝗿𝗼-𝗩𝗶𝘁𝗮, 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗼𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗲𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘀��𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗽𝗽𝗶𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 - Pro Vita che, nel contempo, si battono affinché nessuno più ricorra alla contraccezione (https://www.adnkronos.com/.../sessualita-pro-vita...) , 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝗱𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗲 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗼𝗻𝗲𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲; comprendo benissimo la difficoltà di chi ha già provato ad adottare un bambino, ma è stato rifiutato perché ritenuto non idoneo, perché un bambino traumatizzato è più difficile da gestire di un neonato, ma il dolore non giustifica la complicità di chi sostiene tale associazione Pro-Vita perché si attende un neonato in cambio! Mettetevi una mano sulla Coscienza!
Pertanto, vi informo che potete denunciarli. Denunciate, denunciate, denunciate!, qualora vi troviate in questa situazione: munitevi di registratori, se il caso lo necessita, e non andate mai sole in un consultorio. Meglio subire un pregiudizio, ma abortire, che essere complici di un traffico illegale di neonati.
#gpa#aborto#neonato#adozione#traffico illegale di neonati#consultorio#consultori#denuncia#complici#Gestazione per altri#violenza#violenza psicologica#colpevolizzazione della donna#furbizia#gestazione per altri#coscienza civile#neonati#traffico#consigli sbagliati#aggressione
2 notes
·
View notes
Text
Zuppi fa da sponda alla svolta contraccettiva della PAV
Al Convegno sull’Humanae Vitae il presidente della CEI lancia parole d’ordine come “fedeltà creativa” e invita i teologi ad “andare oltre”. Assist a mons. Paglia nell’opera di sovvertimento dell’enciclica di S. Paolo VI. Continue reading Untitled
View On WordPress
#aborto#Apostasia#bergoglioni#bergogliosi#cattivi maestri#contraccezione#falsi profeti#fumo di satana#idiozie clericali#Lorenzo Prezzi#Matteo Maria Zuppi#Matteo Zuppi#omoeresia#sedicenti cattolici#spirito del concilio#Vicenzo Paglia
0 notes
Text
Adele Faccio
Non esiste libertà che non passi dalla libertà sessuale.
Adele Faccio, attivista e politica, pacifista, femminista, sostenitrice della libertà di scelta e dell’autodeterminazione, ha apportato un fondamentale contributo per l’approvazione della Legge 194, grazie alla quale l’interruzione di gravidanza non è più né un reato né un rischio di vita per le donne.
Convinta che il movimento femminista fosse l’unico che potesse portare una trasformazione radicale nella società, si è fatta fautrice di tante istanze.
Paladina dei diritti umani, riformatrice della politica e della legislazione, è stata una convinta sostenitrice della disobbedienza civile come l’arma più forte per il riconoscimento dei propri diritti.
In opposizione, sempre, a qualsiasi forma di oppressione e autoritarismo, ha immaginato soluzioni alternative a un sistema sociale che riteneva arretrato e inadeguato e saputo tradurre la sua capacità immaginativa in azione civile e politica.
Ha militato nel Movimento di Liberazione delle Donne, è stata Fondatrice e Presidente del CISA – Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto, e guidato, nel Partito Radicale, la battaglia contro l’aborto clandestino per cui è stata anche arrestata.
Tante le lotte che l’hanno vista in prima linea: l’obiezione di coscienza alla leva obbligatoria, i diritti delle persone omosessuali, la riforma carceraria e, soprattutto, l’impegno ecologista.
Il suo libertarismo di natura anarchica non si esauriva nella protesta, ma si incanalava puntualmente in un’attività costruttiva, sebbene vissuta sull’orlo della disobbedienza, organizzata dal basso e destinata a suscitare reazioni piuttosto dure.
Nata a Pontebba, Udine, il 13 novembre 1920, in una famiglia di intellettuali antifascisti di origini biellesi, era cugina di Rina Faccio, meglio nota come Sibilla Aleramo.
Laureata in Lettere e Filosofia all’Università di Genova, era stata assistente per diverse cattedre per poi abbandonare la carriera universitaria.
Ha fatto della rivoluzione uno stile di vita e da partigiana era nota col nome di battaglia Vittoria.
Trasferitasi a Barcellona, si era specializzata in Filologia Romanza diventando l’editrice della rivista clandestina Occident. Ha abbracciato la resistenza non-violenta nella Spagna franchista, esperienza che ha segnato un passo avanti nel suo processo di maturazione ideologica e politica.
Rientrata in Italia aveva ripreso l’insegnamento convinta del fatto che la scuola debba essere un luogo vivo, capace di coinvolgere le nuove generazioni discutendo dei temi concreti della vita.
Successivamente è andata a vivere a Milano e ha collaborato con numerose��riviste d’avanguardia come Il Canguro, Il Discanto, La via femminile. Ha lavorato per Treccani e Mondadori e tradotto autori spagnoli e sudamericani.
Fuori dalle regole precostituite, è stata tra le prime persone a vivere nelle comuni, ha cresciuto un figlio senza padre e, in anni di fermento e possibilità, ha provato a smantellare e rimodellare la realtà che non le piaceva.
Negli anni Settanta ha incontrato il femminismo e il Partito Radicale ed è iniziata la lunga battaglia per la liberalizzazione dell’aborto.
Iniziando a collaborare con l’Aied, associazione promotrice di clamorose iniziative mirate alla diffusione della contraccezione, nel 1973 ha contributo a fondare il Cisa che agiva nella sede del partito e che praticava aborti a basso costo e in sicurezza, con tutta l’assistenza psicologica necessaria a ribaltare una concezione colpevolistica patriarcale.
L’ente è stato, in quegli anni, un fondamentale punto di riferimento per moltissime donne. Le cliniche collegate all’organizzazione sfidavano la legge, operando alla luce del sole, è stata la prima realizzazione concreta di uno spazio autonomo nel quale le donne potevano confrontarsi e solidarizzare, in cui potevano essere ascoltate e riconosciute come abitatrici di un dramma e non criminali. Èstato anche lo strumento di un’esplicita e consapevole provocazione politica.
Con la sua azione di disobbedienza civile, Adele Faccio ha fatto esplodere, portandola all’attenzione dell’opinione pubblica, la scandalosa piaga del mercato degli aborti clandestini.
Il 26 gennaio 1975, durante una conferenza stampa tenuta al Teatro Adriano a Roma, ha dichiarato pubblicamente di aver interrotto volontariamente una gravidanza e si è fatta arrestare in maniera plateale. Ha trascorso 36 giorni nel carcere di S. Verdiana a Firenze, dove ha svolto campagna di sensibilizzazione tra le detenute. Marco Pannella aveva scioperato per la sua scarcerazione.
La notizia, riportata da tutta la stampa, che apriva tutti i telegiornali, fece gran clamore, scuotendo il paese e dando un’eco incredibile al valore politico delle attività svolte per tutelare la vita delle donne. È stato un punto di non ritorno per una questione che non poteva più essere procrastinata dalle istituzioni.
Nella seconda metà degli anni Settanta, è stata anche deputata alla Camera per tre legislature, nelle file del Partito Radicale, battendosi senza risparmiarsi fuori e dentro il palazzo provando ad attuare una rivoluzione culturale, nelle fabbriche e nelle cucine, come nelle camere da letto. Si è fatta promotrice del referendum per la legalizzazione per l’aborto, battaglia culminata con la Legge 194 del 1978, che una volta attuata, ha contestato perché irrispettosa nei confronti delle donne in quanto rimaneggiata per avere anche il consenso della Democrazia Cristiana che si era opposta al punto da far cadere il governo.
Prima della scadenza del suo ultimo mandato si è dimessa per allargare i confini del territorio della lotta, per cercare soluzioni per la salute generale del pianeta, allacciare contatti e verifiche in maniera più ampia. Si è dedicata completamente alla lotta ecologista e, nel 1989, ha contribuito a fondare i Verdi Arcobaleno auspicando un’assunzione di responsabilità trasversale a tutti i partiti sulla grave deriva in cui il pianeta si stava incamminando.
Ha scritto diversi libri: La guerra per bande, del 1961; nel 1975 sono usciti L’albero della libertà, (Raccolta di poesie, dedicata a Emma Bonino), Il reato di Massa e Le mie ragioni (conversazioni con 70 donne); Fuga dal tempo 1957 (Raccolta di poesie e disegni originali), del 1980 e Una strega da bruciare del 1981.
Nell’ultimo, mescolando dati autobiografici e motivazioni politiche, racconta il dipanarsi di vicende ed emozioni sul filo della sua natura ribelle. La lotta per l’affrancamento delle donne dal sistema patriarcale è stato il punto di arrivo di un percorso tutto inteso a contrastare un’organizzazione sociale coercitiva, fondata sull’«oppressione delle masse», sulla mistificazione, sulla violenza delle armi e ancora più sull’estraneità fra gli esseri umani. Si è fatta interprete di un femminismo capace di combattere non solo una legislazione contro la donna ma soprattutto una mentalità diffusa che ne impediva espressione e sviluppo autonomi.
Si è spenta l’8 febbraio 2007 a Roma dopo aver speso la sua vita per difendere le libertà delle persone e del pianeta in maniera coerente, lineare e sempre politica.
La non violenza per me è un’arte che dovremmo imparare tutti per conquistare quel grado di civiltà che non possediamo ancora.
0 notes
Video
Chiara Petrolini, Capezzone non fa sconti: "Ci ricaschi reiterando?". Cosa non torna 07 ottobre 2024 La storia di Chiara Petrolini, la giovane di Traversetolo (Parma) accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due bambini appena nati, ha scosso l'opinione pubblica e fatto discutere animatamente negli studi televisivi. Ieri, a Zona bianca, Giuseppe Brindisi è tornato sul caso chiedendo ai suoi ospiti di avanzare ipotesi ed esternare opinioni. "Mi incupisco su questa vicenda per due ragioni. Certo, dobbiamo capire cosa sia successo all'inizio e se ci siano state pagine, nella vita di questa ragazza, in cui lei ha subito violenza, però quali sono i due elementi che non tornano?": così ha esordito Daniele Capezzone, che subito si è spiegato meglio e ha risposto all'interrogativo. "Le ricerche che lei ha fatto online come 'Dopo quanto tempo puzza un cadavere', 'Come eliminarlo'. Ricerche inequivocabili e purtroppo corrispondenti a ciò che ha fatto", ha ricordato in primo luogo il direttore editoriale di Libero. In seconda posizione, poi, il fatto che la 21enne abbia ripetuto il terribile atto. "È la seconda volta che succede. Se tu hai subito un'esperienza traumatica la prima volta, ti sei trovata in stato interessante senza volerlo, non sei riuscita nè a fare la contraccezione prima nè l'aborto legale nei tempi, ma che fai? Ci ricaschi clamorosamente reiterando?", ha continuato il giornalista. "E' una persona accusata di un doppio, orrendo infanticidio. Vi prego di prendere in considerazione l'ipotesi che possa essere colpevole pienamente", ha concluso.
0 notes
Text
Sempre più donne in Africa usano contraccettivi a lunga durata d'azione, cambiando vite Una nuova era per la contraccezione in Africa Il numero di donne africane che scelgono contraccettivi a lunga durata d’azione è in costante crescita, cambiando radicalmente le prospettive di autonomia riproduttiva nel continente. Un cambiamento significativo in Ghana Nelle zone rurali del Ghana, il Kwapong Health Center sta registrando un aumento significativo di donne che optano per impianti contraccettivi a lunga durata o iniezioni ormonali, garantendo discrezione e autonomia. Impatti positivi in tutta l’Africa sub-sahariana L’incremento dell’accesso alla contraccezione moderna in Africa sta portando a cambiamenti concreti nella vita delle donne. Negli ultimi dieci anni, il numero di utilizzatrici è
0 notes
Text
Milano, Palazzo Marino. "Donne e Salute" parte l'iniziativa itinerante per promuovere un approccio alla sanità attento al genere.
Milano, Palazzo Marino. "Donne e Salute" parte l'iniziativa itinerante per promuovere un approccio alla sanità attento al genere. Diffondere consapevolezza, contribuire all'affermazione di una vera e propria cultura della salute e promuovere il contributo delle donne nell'ambito della sanità e dell'informazione scientifica. Con questo obiettivo, nella giornata del 22 aprile, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna istituita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2015, si è tenuta la prima iniziativa di "Donne in Salute", progetto promosso dalla Rete Italiana Città Sane OMS e dal Comune di Milano. Durante la mattinata, esperti, medici e professionisti del settore sanitario si sono confrontati in due diversi momenti di discussione. Nel corso della prima tavola rotonda, dal titolo "Informate e consapevoli, per la propria salute", si è posta l'attenzione sulla tutela della salute della donna: dalla promozione di comportamenti sani alla prevenzione, dall'accesso alle cure sul territorio alla sensibilizzazione sull'importanza di questo aspetto in ogni età della vita, con l'obiettivo di promuovere un approccio orientato al genere che affonda le sue radici sulle diverse caratteristiche biologiche, ma anche su fattori ambientali, socio-relazionali, economici e culturali. Un'informazione corretta e adeguata è fondamentale per la salute, anche e soprattutto nei momenti di cambiamento fisiologico che contraddistinguono le diverse fasi della vita della donna: età fertile, gravidanza, menopausa. "L'Italia è agli ultimi posti in Europa per impiego della contraccezione, soprattutto di quella ormonale – chiarisce Franca Fruzzetti, past-president della Società italiana contraccezione -. Stimiamo che solo tra il 14 e il 20% delle donne in età riproduttiva vi faccia ricorso. La mancanza di informazione rispetto all'importanza del proteggersi da gravidanze indesiderate rappresenta uno dei principali fattori alla base di questa situazione". In Italia, inoltre, si stimano circa dieci milioni di donne in età di menopausa, momento che arriva nel pieno della vita sociale, lavorativa e familiare. Secondo un'indagine di Fondazione Onda, solo il 50% delle donne in menopausa, con sintomi, ricorre a rimedi per limitarne gli effetti spiacevoli, con un forte condizionamento dovuto a barriere culturali e informative. "La menopausa - aggiunge Filippo Murina, vicepresidente Società italiana menopausa - non è una malattia, ma una condizione fisiologica che può essere associata a disturbi e conseguenze rilevanti per la salute e la qualità di vita della donna. Oggi abbiamo a disposizione numerosi approcci di cura efficaci e sicuri, che devono essere personalizzati affinché si possano sfruttarne al meglio le potenzialità". La seconda tavola rotonda della giornata, promossa da GWPR Italia, sarà dedicata invece a "Il ruolo strategico della comunicazione per l'empowerment della salute delle donne". Il peso e il ruolo delle donne nella gestione della cura e della salute della famiglia sono sempre stati molto grandi, così come, negli anni, si è fatta sempre più massiccia la loro presenza all'interno delle istituzioni e delle aziende. Allo stesso modo, questa presenza e questo ruolo devono essere rafforzati dal punto di vista comunicativo perché il loro insostituibile contributo nell'ambito del sistema Paese sia egualmente valorizzato. "La salute - spiega Carola Salvato, presidente di GWPR Italia - oggi è una sfida per istituzioni, medici, percorsi di diagnosi e cura e strutture sanitarie. Comunicare in modo trasparente, trasmettere fiducia e valori, condividere informazioni validate sono tra gli ingredienti chiave: una leva per promuovere effetti positivi sul sistema salute e per contenere la spesa pubblica. Le donne, infine, da sempre portavoce della salute familiare, fruitrici e professioniste, sono una risorsa da valorizzare per il sistema salute del Paese e sulle quali investire". Milano è dal 2023 presidente della Rete Città Sane OMS, promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Agenzia delle Nazioni Unite ONU per la Salute, con l'obiettivo di aiutare le città a diffondere consapevolezza sulla salute pubblica, a sviluppare le politiche locali per la salute e i programmi sanitari, a prevenire e superare le minacce e i rischi, ad anticipare le sfide future. In Italia la Rete rappresenta più di 11 milioni di cittadini e l'obiettivo di 'Donne in Salute' è la diffusione, nei prossimi mesi, di eventi itineranti di informazione, partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza in tutte le città aderenti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Note
Dottore sono una ragazza di 25 anni che, in primis, soffre di mal di testa. In secundis ho gli ormoni pazzi e di conseguenza mi ritrovo con alopecia androgenetica ed irsutismo! Ho anche una fantastica vestibolite vulvare che mi perseguita dal 2015 (diagnosticata nel 2018)e che tutti i ginecologi hanno sempre trattato come candida (e, detto fra noi, mi è anche passata la voglia di provare a farmi curare!).
Ora, sono stata da neurologa,dermatologa ed endocrinologo. La dermatologa mi ha consigliato (dopo un fallimentare tentativo con delle fialette per capelli che costavano uno sproposito) di ri-cominciare la terapia con la pillola (prendevo una pillola ma ho fatto wash out per un anno ormai, avevo smesso perché mi venivano crisi emicraniche) per bloccare la perdita di capelli + minoxidil biorga 2% per cercare di mantenere stabile la situazione.
Endocrinologo ha confermato che per questo problema sarebbe ottima la pillola ma Neurologa mi ha detto di stare lontana dalla pillola anticoncezionale perché potrebbe darmi molti problemi aka emicrania con aura che mi è venuta per due volte nel giro di due anni finché prendevo la pillola.
Lei cosa consiglia? Rischio di farmi saltare per aria il cervello ricominciando a prendere la pillola?
Sono molto spaventata, sconsolata e spaesata.
Quel giorno che gli specialisti parleranno fra di loro senza arroccarsi sulle proprie posizioni, sarà il giorno in cui la federazione dei Pianeti Uniti avrà con noi il primo Contatto e ci permetterà di entrare a far parte della loro flotta stellare.
Questo è il caso in cui la somma della ragione di tutti dà come risultato un torto e infatti - cosa che viene ignorata da molti - di solito non devi fare quello che ti dice lo specialista... devi andare dal tuo medico di medicina generale ('di base') che DEVE CONFERMARE O MENO QUANTO DETTO DALLO SPECIALISTA.
È il medico di base a prescriverti la cura, lo specialista LA CONSIGLIA e difatti quella dovrebbe essere la formula: caro Dott.Giansturzio, ho visto il tuo assistito e consiglio una ciclo di.
Il mio consiglio, perciò, è di coinvolgerlo, al netto di attese telefoniche, visite lunghe a ottenersi e frettolose a farsi.
A latere, sebbene sia endocrinologo che neurologo abbiano ragione su riposo ovarico tramite COC ed emicrania, considera che - anche se meno efficaci - esistono COC (Contraccettivi Orali Combinati) a bassi dosaggi pensati non per la contraccezione ma solo per gli effetti 'risposanti' sul ciclo ovulatorio e, addirittura, i POP (Progestogen Only Pill) che contengono solo progesterone e non gli estrogeni responsabili di emicrania, ritenzione idrica e irritabilità.
Ah... immagino che il disturbo ormonale di cui parli sia il PCOS (Poly-Cystic Ovary Syndrome), la famigerata e frequentissima Sindrome dell'Ovaio Policistico, una condizione molto frequente nelle donne con problemi di stress, sedentarietà, peso e dieta equilibrata.
13 notes
·
View notes