#Chiara Atti
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[Sensi migranti][Stefano Candellieri][Davide Favero]
L’obiettivo delle giornate di studio/performance è stato quello di sensibilizzare e aumentare la conoscenza/competenza dei partecipanti relativamente ai fenomeni di indebolimento identitario, nel senso che dà Vattimo al termine, fenomeni sempre più riscon
Susan Sontag con Note su “Camp”, Gender Trouble di Judith Butler, la Teoria Queer con le sue sfide all’identità di genere, il lavoro decostruzionista di Derrida, poststrutturalista di Foucault e soprattutto quello semioanalitico di Kristeva sono stati gli assi culturali portanti in cui si sono inscritte le giornate di studio. Si è cercato di porre in comunicazione la metapsicologia junghiana,…
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#2023#Adriano Cacciola#Atti del Convegno Ibridazioni e Contaminazioni#Carola Palazzi Trivelli#Caterina Vezzoli#Chiara La Torre#Chiara Lombardi#Davide Favero#Fabio Giudice#Felice Cardone#Francesca Vecchioni#Francesco La Rosa#Francesco Remotti#gender#Gianfranco Marrone#Gloria Vona#Italia#Laura Molinar Roet#Le identità del contemporaneo#Livia Di Stefano#Maria Laura Trifilò#Maria Teresa Marina Giaveri#Michela Fiore#Moretti & Vitali#Nicla Vassallo#nonfiction#psicologia#Rita Ingrassia#Roberto Patanè#Saggi
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Adriano Scianca, Pierluigi Locchi, Stefano Vaj, Clotilde Venner
GIORGIO LOCCHI: L’INTELLETTUALE, IL FILOSOFO, IL RISVEGLIATORE
In collaborazione con Centro Studi Polaris Introduzione di Lorenzo Di Chiara
Giorgio Locchi – senza dubbio – rappresenta una delle più profonde ed autorevoli figure del pensiero “non conforme”: la sua opera – tremendamente attuale e per questo rilanciata con forza negli ultimi anni – ha contaminato interi filoni culturali ed ha stimolato decine di intellettuali, offrendo nuove prospettive, perenni riferimenti e precise linee di vetta.
Questo testo – che raccoglie gli Atti del convegno reatino a lui dedicato – vuole essere uno stimolo a guardare avanti: l’insegnamento locchiano, del resto, è il tamburo battente di un’avanguardia europea – popolata da custodi e da rifondatori – che alla lunga memoria dei nostri popoli vuole affiancare una tenace volontà di riconquista.
Dal senso delle origini al significato del Mito, passando per la tensione sovrumanista, per l’interpretazione sferica del tempo, per l’approccio alla tecnica e per la concezione della storia. E quest’ultima, che per Giorgio Locchi resta sempre “aperta”, ci impone di contaminare l’esistente ed essere – qui ed ora – i padroni del nostro destino.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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ecco una lista più o meno esaustiva dei libri che in un modo o nell’altro mi sono rimasti impressi in quest’anno di letture.
quelli belli:
American Psycho, Bret Easton Ellis
Invernale, Dario Voltolini
I giorni di vetro, Nicoletta Verna
Alma, Federica Manzon
Il male oscuro, Giuseppe Berto
M. Il figlio del secolo, Antonio Scurati
Atti umani, Han Kang
Intermezzo, Sally Rooney
L’amica geniale, Elena Ferrante
Triste tigre, Neige Sinno
menzioni speciali:
La ricreazione è finita, Dario Ferrari
Se questo è un uomo, Primo Levi
Meno di zero, Bret Easton Ellis
Cattedrale, Raymond Carver
Gomorra, Roberto Saviano
L’Agnese va a morire, Renata Viganò
The Shining, Stephen King
qualche delusione:
I miei stupidi intenti, Bernardo Zannoni
L’uomo che cade, Don DeLillo
Il vecchio al mare. Domenico Starnone
McGlue, Ottessa Moshfegh
La signora Dalloway, Virginia Woolf,
Il canto del profeta, Paul Lynch
La ferocia, Nicola Lagioia
Settembre nero, Sandro Veronesi
Chi ride e chi tace, Chiara Valerio
Non per sempre, ma per ora, Chuck Palahniuk
non mi sono piaciuti:
Abel, Alessandro Baricco
Dalla stessa parte mi troverai, Valentina Mira
Storia dei miei soldi, Melissa Panarello
Autobiogrammatica, Tommaso Giartosio
Che tu sia per me il coltello, David Grossman
La reputazione, Ilaria Gaspari
Il talento degli scomparsi, Claudio Bisio
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All’improvviso, come se un destino chirurgo mi avesse operato per una cecità antica ottenendo un grande successo immediato, alzo la testa dalla mia vita anonima verso la chiara conoscenza del come esisto. E vedo che tutto quanto ho fatto, tutto quanto ho pensato, tutto quanto sono stato, è una specie di inganno e di follia. Mi stupisco di quello che non sono riuscito a vedere. Mi sorprendo di quanto sono stato accorgendomi che in fin dei conti non sono.
Guardo, come in una distesa al sole che rompe le nuvole, la mia vita passata; e mi accorgo, con uno stupore metafisico, di come tutti i miei gesti più sicuri, le mie idee più chiare e i miei propositi più logici non siano stati altro che un’ebbrezza congenita, una pazzia naturale, una grande ignoranza. Non ho neppure recitato. Sono stato recitato. Non sono stato l’attore, ma i suoi gesti.
Tutto quanto ho fatto, ho pensato e sono stato, è una somma di subordinazioni, sia a un ente falso che ho creduto mio perché ho agito partendo da lui, sia di un peso di circostanze che ho scambiato per l’aria che respiravo. In questo momento del vedere, sono un solitario immediato che si riconosce esiliato nel luogo in cui si è sempre creduto cittadino. Nel più intimo di ciò che ho pensato non sono stato io.
Mi sopravviene allora un terrore sarcastico della vita, uno sconforto che va oltre i limiti della mia individualità cosciente. So che sono stato errore e traviamento, che non ho mai vissuto, che sono esistito soltanto perché ho riempito tempo con coscienza e pensiero. E la mia sensazione di me è quella di chi si sveglia dopo un sonno pieno di sogni reali, o quella di chi è liberato, grazie a un terremoto, dalla poca luce del carcere a cui si era abituato.
Mi pesa, mi pesa veramente, come una condanna a conoscere, questa nozione improvvisa della mia vera individualità, di quella che ha sempre viaggiato in modo sonnolento fra ciò che sente e ciò che vede.
È così difficile descrivere ciò che si sente quando si sente che si esiste veramente, e che l’anima è un’entità reale, che non so quali sono le parole umane con cui si possa definirlo. Non so se ho la febbre, come sento, se ho smesso di avere la febbre di essere dormitore della vita. Sì, lo ripeto, sono come un viaggiatore che all’improvviso si trovi in una città estranea senza sapere come vi è arrivato; e mi vengono in mente i casi di coloro che perdono la memoria, e sono altri per molto tempo. Sono stato un altro per molto tempo (dalla nascita e dalla coscienza), e mi sveglio ora in mezzo al ponte, affacciato sul fiume, sapendo che esisto più stabilmente di colui che sono stato finora. Ma la città mi è sconosciuta, le strade nuove, e la malattia senza rimedio. Aspetto dunque affacciato al ponte, che passi la verità, e che io mi ristabilisca nullo e fittizio, intelligente e naturale.
È stato un attimo, ed è già passato. Vedo ormai i mobili che mi circondano, il disegno della vecchia carta alle pareti, il sole attraverso i vetri polverosi. Ho visto la verità per un attimo. Sono stato per un attimo, coscientemente, ciò che i grandi uomini sono verso la vita. Ricordo i loro atti e le loro parole, e non so se non sono stati anche loro tentati vittoriosamente dal Demone della Realtà. Non sapere di sé vuol dire vivere. Sapere poco di sé vuol dire pensare. Sapere di sé, all’improvviso, come in questo momento lustrale, vuol dire avere subitamente la nozione della monade intima, della parola magica dell’anima. Ma una luce improvvisa brucia tutto, consuma tutto. Ci lascia nudi perfino di noi stessi.
È stato solo un attimo e mi sono visto. Poi, non so più dire ciò che sono stato. E, alla fine, ho sonno, perché, non so perché, penso che il senso è dormire.
Fernando Pessoa
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/sul-conflitto-israelo-palestinese/?feed_id=1093&_unique_id=654e18cb126e3 %TITLE% Un tempo questo blog si chiamava "Staipa's Blog - PoesiPolemiPolitica", lo premetto per chi mi conoscesse o seguisse da poco, e invito anche a leggere la pagina Questo è un blog politico apartitico (https://short.staipa.it/politico), per chi avesse qualche dubbio. Il tema è già divisivo per partito preso, lo era ben prima di questo conflitto, ben prima della risoluzione Onu del 1948 (https://short.staipa.it/tkey9) e dell'olocausto della Seconda Guerra Mondiale, non sono uno storico, non sono un geopolitico e non ho nessuna intenzione di fare un riassunto tecnico di quanto accaduto, per questo posso rimandare a un video di GeoPop in cui il tutto viene spiegato in maniera chiara e senza troppe prese di posizione (https://youtu.be/hBImPpGnYKE) https://www.youtube.com/watch?v=hBImPpGnYKE Geopolitix: La questione Isreaelo-Palestinese raccontata bene Un mio obiettivo di vita è sempre quello di cercare non schierarmi a priori, e negli ultimi anni ho diminuito di molto il mio desiderio di discutere di determinati argomenti. Non perché non sia importante anzi, se posso scendo in piazza a manifestare ben più di quanto facessi un tempo, ma perché oramai internet e i social sono un guazzabuglio di litigi e di persone che sentono di poter dire qualunque cosa sempre e costantemente dalla parte della ragione e questo mi annoia terribilmente. Non c'è voglia di riflettere ma solo di attaccare e così il mio modo riflessivo e provocatorio di scrivere finisce per alimentare discussioni noiose e poco proficue. Lo stesso vale per voi ovviamente, se siete già annoiati di leggere questo articolo o se pensate già di sapere dove andrà a parare fatevi un favore: smettete pure di leggerlo. Ho comunque l'impressione che in determinati casi scrivere resti utile, se non altro lo è per me. In ogni modo il discorso è annidato, arrotolato e parte degli argomenti che tratto abitualmente in articoli come Quando siamo estremamente divisivi è probabile siamo vittime di Fake News (https://short.staipa.it/gsin5). Ma c'è una ragione più importante: sta morendo un sacco di gente e degli stronzi ci lucrano per ricevere consensi. Il riassunto lo farò a modo mio in ogni caso, due nazioni si odiano per motivi religiosi, politici, etnici, territoriali (tanto per cambiare) e non importa a nessuno chi dei due abbia ragione perché probabilmente nessuno ha mai una ragione completa. Il meccanismo è sempre lo stesso e può agire su ognuno di noi quando si semplifica troppo qualcosa di complesso, quando si cerca una ragione e un colpevole fuori e non ci si guarda dentro. Ne ho parlato anche in Perché odi gli immigrati. O gli omosessuali. O le donne. O i tossici. O… (https://short.staipa.it/ja0z9). Succede ovunque, in grande come in questo caso o nel piccolo dei continui stupidi scontri di "opinione" sui social. In questo caso, nello specifico si promette alla più debole delle due nazioni un'autonomia e non si fa nulla per portarla avanti perché gli interessi economici e culturali sono legati all'altra. La più debole decide di farsi sentire per smuovere la situazione, lo fa nel peggiore dei modi, con un atto terroristico assolutamente inaccettabile e vile, sì. Ma davvero così incomprensibile? La risposta dall'altra è uno schieramento di potenza mostruoso e l'inizio di un genocidio di massa in cui sono coinvolti indistintamente adulti, uomini, donne e bambini, azioni altrettanto terroristiche, inaccettabili e vili. (Guterres, a Gaza numero bimbi morti supera qualunque guerra https://short.staipa.it/l5poi). Non credo che nessuno sano di mente riterrebbe nessuno dei due atti come non terroristico, non inaccettabile e non vile. Non importano quali siano le motivazioni e quanto queste possano essere comprensibili. Le azioni che ne conseguono non sono accettabili. Non è questione di tifoseria, eppure tutti si stanno schierando. Indipendentemente
dall'azione fatta dall'una o dall'altra parte si stanno schierando o perché una religione è meno peggio dell'altra, o perché con una nazione ci sono interessi economici e con l'altra meno, o perché una delle due nazioni è più filoccidentale e l'altra più filorientale. Gi stati stessi si stanno schierando decidendo per i loro cittadini, ma si stanno schierando con o contro altri governi, non pensando ai i loro cittadini, non alle persone. Quelle che stanno venendo ammazzate, trucidate, uccise e che non hanno scelto questa guerra. Si sa, siamo in una società in cui Il bullismo viene spacciato come valore (https://short.staipa.it/sdktc), in cui la gestione passiva del bullo è oramai interiorizzata (https://short.staipa.it/4bdv2): o ci si schiera con il più forte o si resta a guardare, rendendo il bullo più potente, dandogli un tifo e un pubblico, dando valore alle sue atrocità. Per questo è importante parlare, urlare, manifestare una visione quando questa non è allineata con chi prende le decisioni, ma c'è modo e modo di manifestare e c'è una forma di coerenza che non è quella di chi fino a pochi mesi fa dava del pacifinto ai pacifisti e ora predica una pace. UNA pace, non LA pace. In entrambi i casi difendendo il più forte ovviamente, sia quando si trattava di dare del pacifinto sia quando ora si dichiara pacifista. Ci vuole uno sguardo più ampio e privo di assoluzioni, quelle le dà la religione: sia le assoluzioni che le scuse per combattersi. Vanno guardate le persone, gli assassini, le vittime, le popolazioni soverchiate e le nazioni potenti. Non è con l'eccesso di legittima difesa, con io tengo in casa un fucile e se qualcuno entra lo ammazzo che si risolvono le cose. Chi entra è colpevole, -se non sono stato io in precedenza a spingere verso quella situazione- ma questo non assolve le mie colpe quando colgo l'occasione per sfogare i miei istinti ammazzando. Se Hamas fosse la mafia, non sarebbe comunque distruggendo la Sicilia, abbattendo tutti i suoi ospedali, bombardando ogni casa che si sospetta contenere un mafioso, ammazzando tutti i siciliani che si combatterebbe la mafia. Contro questo voglio protestare, e su questo ogni cittadino dovrebbe riflettere: quanto è giusto che la propria casa, la propria famiglia, la propria vita vengano distrutte da una bomba quando non si è fatto personalmente nulla per provocare quella reazione? Questa domanda dovrebbe essere indipendente dalla religione, dall'appartenenza etnica, dalla posizione politica, altrimenti stiamo disumanizzando una fetta di umanità al pari di chi considerava altre etnie come esseri inferiori e accettando lo stesso genere di barbarie che ci orripila quando pensiamo allo schiavismo, al 1945 o al Massacro di Srebrenica. Stiamo guardando il bullo che invece di offendere, o rubare la merendina ammazza migliaia di persone innocenti perché pochi del loro gruppo hanno fatto qualcosa di deprecabile e ingiustificabile, ma pur sempre non quelli che stanno subendo ora il massacro. In fondo, nonostante i secoli, il progresso e la storia restiamo pur sempre gli stessi umani. “Restiamo umani”? Ma anche no. (https://short.staipa.it/uadcm)
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Confcooperative Friuli Venezia Giulia COME PUÒ UNA PSICHIATRICA GRAVISSIMA E CRIMINALE COMPROVATA COME GABRIELLA BON AVERE UNA POLTRONA ANCHE IN CONFCOOPERATIVE? RACCOMANDAZIONE E CORRUZIONE DELL'ASSOLUTO DEGRADO UMANO PER METTERCI UNA PSICOPATICA, FECCIA, PARASSITA, TROGLODITA E PUTTANA, CRIMINALE, DA GALERA COMPROVATA, RIPROVATA E DA BUTTARE LA CHIAVE CON UNA CAMICIA DI FORZA ADDOSSO.
Confcooperative Nazionale NESSUNO CHE VIGILA SUL FRIULI VENEZIA GIULIA?
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina
Ministero della Salute
L'APPALTO SANITARIO DEI BARELLIERI, STRANAMENTE, HA TROVATO APPIGLIO NELLA RACCOMANDAZIONE E NELLA CRIMINALITÀ PIÙ SPUDORATA TRIESTINA.
Il Piccolo
Messaggero Veneto
il Friuli
Inail FALSE MALATTIE USATE DA FRANCESCA ANGELUCCI, NEL DICEMBRE 2021, PER INSABBIARE GLI ATTI FRAUDOLENTI, LA DISCRIMINAZIONE LGBT, I RIMPIAZZI PER GRADIMENTO FISICO E SESSUALE, GLI INGANNI VOLONTARI VOLUTI DALLA BON, ORGANIZZATI PER GIOCARE CON LA VITA DEGLI ALTRI.
Tgr Rai FVG
TriestePrima.it
Comune di Trieste
GABRIELLA BON
FRANCESCA ANGELUCCI
GIAMPIERO COSTANTINI
MARIA TUDECH HENKE
AVANZI DI GALERA COMPROVATI E MANICOMI AMBULANTI.
DAL 2021 AD OGGI NESSUNO HA ANCORA FATTO NIENTE.
QUESTO È IL FRIULI VENEZIA GIULIA DELLA PROSTITUZIONE, DELLA LIBERA CRIMINALITÀ ALLA PIÙ CHIARA LUCE DEL SOLE, LEGALIZZATA, APPROVATA, DELLE LIBERE VIOLAZIONI DEI DIRITTI, DELLE LEGGI, DELLA RACCOMANDAZIONE, DELLA CORRUZIONE, DELL'IGNORANZA CAVERNICOLA E DEL VISCIDUME SESSUALE, DELLA PSICOPATIA PSICHIATRICA NON IN CURA, DELLE FALSE MALATTIE, DEI FALSI CONTRATTI LAVORATIVI, DELLA NULLAFACENZA TOTALE E DEGLI INGANNI MESSI IN ATTO PER GIOCARE CON LA VITA ALTRUI PER IL PROPRIO SADICO MALATO DIVERTIMENTO.
GABRIELLA BON, POVERA PSICHIATRICA PSICOPATICA, PUTTANA, INUTILE, CRIMINALE, TROGLODITA, RACCOMANDATA, VIZIATA, INCAPACE, FRUSTRATA SESSUALE, FECCIA, PERVERTITA, SADICA, PARASSITA, DA MANICOMIO E DA GALERA SPUDORATA. LA TUA MORTE È ATTESA COME L'ACQUA NEL DESERTO. PIÙ UTILE SOTTO TERRA CHE IN VITA.
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[Italian translation of Eli Kittim’s article]
[Traduzione italiana dell’articolo di Eli Kittim]
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La rinascita si basa sui sacramenti o sull'esperienza?
Eli Kittim
Il Papa ha recentemente fatto una dichiarazione scioccante secondo cui è pericoloso cercare una relazione personale con Cristo al di fuori della Chiesa. La sua affermazione implica che non c'è salvezza fuori della Chiesa. Tuttavia, né Gesù né alcuno degli evangelisti ha mai detto che “chiunque crede nella chiesa di Cristo sarà salvato” (Marco 16:16). Né Gesù ha mai detto che bisogna rinascere nella chiesa. L’apostolo Paolo non ha mai detto “se qualcuno non appartiene alla chiesa, non appartiene a Cristo” (Romani 8:9). Piuttosto, ha detto che siamo rinati solo in Cristo (Romani 5:12-21). La Bibbia è molto chiara nel dire che siamo salvati attraverso un'esperienza di rinascita di Gesù Cristo (Giovanni 3:3-5; Atti 2:1-4). Filippesi 2:12 dice: "Operate alla vostra salvezza con timore e tremore", mentre Efesini 4:22-24 ci insegna a rivestire una nuova identità per rinnovare lo spirito della nostra mente. Romani 8:9 ci ricorda che a meno che lo Spirito Santo non ci abbia trasformato radicalmente e non abbia dimorato in noi, non apparteniamo a Cristo. Questo è il motivo per cui 2 Corinzi 5:17 dice che coloro che sono rinati in Cristo sono una nuova creazione. La loro personalità è cambiata. La loro mente è cambiata. Ecco perché, nella Bibbia, coloro che vengono trasformati radicalmente ricevono nuovi nomi (ad esempio Abramo/Abramo, Giacobbe/Israele, Saulo/Paolo e così via). Purtroppo nient’altro può purificare la nostra natura carnale e renderci vasi di santità.
Molte persone si ingannano pensando di essere salvate con atti personali della mente o della volontà, cioè o credendo in Cristo, o facendo una pubblica professione di fede, pregando la preghiera del peccatore, attraverso riti, sacramenti , leggi alimentari, attraverso opere della legge, o attraverso un assenso intellettuale alle verità del cristianesimo. Ma tutti questi comportamenti, opere e rituali alimentari non sono capaci di trasformare radicalmente un peccatore in un santo perché non purificano realmente la nostra natura carnale, né ci riempiono di Spirito Santo. Solo una rinascita esistenziale in Cristo può fare questo. Questo perché una persona è ancora carnale e la sua natura peccaminosa continua a dominare la sua mente anche dopo aver preso parte ai sacramenti o aver compiuto opere della legge. Solo una trasformazione radicale della mente può cambiare tutto questo.
Quindi la mia domanda è questa: come conciliare il comando di Gesù di nascere dallo Spirito Santo con l'insegnamento cattolico romano e ortodosso orientale della salvezza attraverso i sacramenti?
Si tratta di una questione della massima importanza in cui è in gioco la vita delle persone. Questo è molto serio. Stiamo parlando se le persone vengono salvate oppure no. Se le persone vengono indotte in errore a pensare che andranno in paradiso, quando ciò non è vero, allora devo avvertirle. Il Nuovo Testamento non suggerisce che i meriti della redenzione siano appropriati direttamente attraverso i sacramenti, poiché ciò costituirebbe una spiritualità carnale basata su sostegni esterni, che non possono assolutamente cambiarci dall'interno. I sacramenti sono un'estensione della Pasqua ebraica e delle leggi alimentari ebraiche. Nessuno dei due può veramente cambiare la nostra natura carnale dall’interno. In Matteo 15,11, Gesù spiega che le leggi alimentari non fanno nulla perché non sono i cibi che mangi a purificarti o a contaminarti, ma piuttosto ciò che esce dal tuo cuore non purificato e non rigenerato che ti contamina: “non è ciò che entra nel bocca che [pulisce o] contamina una persona, ma ciò che esce dalla bocca; questo contamina l’uomo”.
Secondo l'apostolo Paolo, prima di rinascere (cioè rinnovati nello spirito della mente) operiamo in base ai desideri della carne (mente carnali), ma dopo che rinasciamo otteniamo un nuovo sistema operativo che opera attraverso l’amore, non la lussuria (Efesini 4:22-24)! Pertanto, la partecipazione ai sacramenti non fa nulla per cambiare o purificare la nostra natura carnale (o natura peccaminosa). Possiamo condurre esperimenti psicologici per dimostrare che la stessa mente carnale opera dopo aver preso i sacramenti come prima. Se un cristiano cattolico o ortodosso è onesto, dovrà ammettere che gli stessi pensieri peccaminosi, inclinazioni e desideri lussuriosi sono ancora presenti dopo aver preso i sacramenti. Come possono allora le Chiese cattolica e ortodossa affermare che la Santa Comunione è un "sacrificio espiatorio" per i fedeli e che noi rinasciamo attraverso i sacramenti?
Comprendiamo davvero cosa significa la nuova nascita? Dobbiamo leggere Atti 2:1-4, Efesini 4:22-24 e Filippesi 2:12, tra gli altri passaggi, per vedere come viene realizzato. Comprende un'esperienza personale ed esistenziale di Dio in cui arrendiamo la nostra mente e la nostra volontà a Lui. Leggi Galati 2:20, dove Paolo dice: “Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me”. Pensi che la crocifissione o la morte di Paolo siano il risultato della sua partecipazione ai sacramenti? Ovviamente no! Paolo si riferisce alla morte del vecchio sé, come menzionato in Efesini 4:22-24. Questa esperienza esistenziale è conosciuta e scritta da contemplativi cattolici, come Giovanni della Croce, ma rifiutati dal Magistero della Chiesa, anche se Giovanni della Croce è un Dottore della Chiesa cattolica.
Essere innestati in Cristo (Rm 11) significa diventare parte del corpo di Cristo. Ciò può avvenire solo quando lo Spirito ci ricrea mediante il battesimo dello Spirito Santo, mediante una nuova nascita, simile all'esperienza esistenziale che hanno avuto i fedeli (At 2,1-4). Gesù ha detto che devi rinascere dallo Spirito, non dalla terra. Non ha detto che devi mangiare pane o bere vino o frequentare la chiesa per nascere da Dio.
In conclusione, nulla di esterno può cambiare la nostra natura carnale e riempire i nostri cuori di amore, o darci la pace che supera la comprensione. Ciò può avvenire solo in una notte oscura dell’anima, quando la nostra identità viene cancellata e Dio stesso diventa la nostra nuova identità o il nostro nuovo sé (cfr Galati 2,20)! Purtroppo non esistono scorciatoie per la salvezza.
Per ulteriori dettagli si veda il seguente saggio:
Il Battesimo dello Spirito Santo
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Bergamini: No all'odio nelle manifestazioni delle piazze
La vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile esteri del partito azzurro Deborah Bergamini: "Politica sia unita nella condanna unanime a manifestazioni di odio" Nel quadro delle recenti manifestazioni studentesche che hanno visto episodi di violenza e odio, l'On. Deborah Bergamini, responsabile Esteri e Vice Segretario Nazionale di Forza Italia, ha rilasciato una dichiarazione forte e chiara contro tali atti. "Non possiamo, non dobbiamo rassegnarci all'odio e alla violenza evocati e praticati da chi appartiene alle generazioni più giovani," afferma Bergamini. Durante le proteste a Milano e Torino, si sono verificati atti di vandalismo come immagini di esponenti di governo imbrattate con vernice rossa, manichini appesi, e aggressioni alle forze dell'ordine. Bergamini esprime la sua totale solidarietà ai bersagli di queste azioni, includendo il Presidente Meloni, Annamaria Bernini, Giuseppe Valditara, Matteo Salvini, il Presidente di Confindustria Orsini, e tutto il personale in divisa che ha dovuto affrontare tali violenze. Estende la sua solidarietà anche a Elly Schlein, sottolineando l'importanza dell'unità politica di fronte a tali episodi. "Da tempo si è accesa una spia preoccupante su quanto le crisi geopolitiche facciano da detonatore per piazze antidemocratiche e pericolose," continua Bergamini. Ella richiama l'attenzione sulla necessità di separare il dissenso legittimo dall'odio, promuovendo un impegno collettivo per affermare il senso pieno della libertà. "Chi è responsabile di questi gesti deve essere isolato e punito," dichiara con fermezza, evidenziando l'importanza di intervenire prima che la situazione degeneri ulteriormente. La sfida di promuovere un dibattito pubblico libero dall'odio è una responsabilità che Bergamini vede come impellente. La Toscana, come tutta l'Italia, è chiamata a riflettere su questi eventi, promuovendo valori di rispetto, dialogo e civile confronto, valori che Forza Italia si impegna a difendere e promuovere in ogni contesto. Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Giampaolo Morelli torna alla regia con “L’amore e altre seghe mentali” al cinema dal 17 ottobre.
Giampaolo Morelli è regista e anche il co-protagonista con Maria Chiara Giannetta del film “L’amore e altre seghe mentali” al cinema dal 17 ottobre. e interpreta Guido, un uomo che rifiuta l’amore in ogni sua forma e limita i rapporti umani alle chiacchierate con i suoi amici storici Niky e Armando. La sfera del sesso è invece ridotta alla pratica compulsiva dell’autoerotismo. L’arrivo inaspettato di Giulia nella sua quotidianità, però, stravolge le carte in tavola e lo porta a adottare una nuova visione dell’amore e della vita. Nel cast al fianco di Giampaolo Morelli e Maria Chiara Giannetta troviamo anche Leonardo Lidi, Marco Cocci, Giulia Fiume e con Marco Messeri. “Guido è un uomo ferito, è un uomo che è rimasto ancorato al suo dolore del passato. – racconta a FqMagazine Giampaolo Morelli – È un uomo piegato su se stesso, cinico, cupo, che pratica l’autoerotismo attraverso un visore che permette di realizzare le sue fantasie, che è una cosa che più o meno esiste già, esistono già dei visori per fare sesso. Il rischio è proprio quello, è proprio quello di rimanere chiusi una propria zona di comfort e quindi di non darsi la possibilità di lanciarsi nella vita e di abbandonare le proprie ferite e le proprie paure. Molto spesso quello che non fa vivere una nuova storia d ‘amore sono proprio le nostre paure, le paure del dolore che possiamo aver provato per una storia precedente o anche quello che ci ha ferito quando eravamo bambini. È l’incontro con Giulia, la scintilla che fa mettere di nuovo in gioco Guido”. “L’autoerotismo credo di averlo scoperto sui 12 anni. – continua il regista – Ho provato una sensazione. penso buona, perché continuo ancora oggi. Cioè, era brutto abbandonare, eh? (ride, ndr). Detto questo penso che in Italia, il sesso rappresenti ancora un tabù. Siamo un po’ più indietro su alcune cose, su alcuni temi, quali la sessualità, a causa della nostra cultura, della presenza, della forte, della Chiesa sul nostro territorio… Questo ci fa vivere la sessualità in maniera in maniera meno libera. La sessualità è importante, con questo non voglio direche va vissuta così, senza la responsabilità perché la sessualità mette in gioco tutto noi stessi. Quindi è una cosa molto importante”. In qualche modo i frequenti casi di cronaca legati alle violenze sulle donne sono anche attribuiti alla scarsa educazione sessuale nell’infanzia? “Sì, secondo me anche. Sicuramente è importante cercare di educare uomini e donne. Sono atti anche violenti legati all’ignoranza e non solo della sfera sessuale, ma anche affettiva, amorosa in generale”. Read the full article
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🏋️♀️🍾Guardate come si porta un paio di occhiali in un ospedale per gli occhi?
03, che combina la funzione visiva con il controllo ambientale degli occhi
Realizzare una difesa miope della scienza
Per ogni telefonata presbiopia, affrontare e miopia dei pazienti con adolescenti, raggi wuhan amore eye hospital a seconda del centro allo stato di rifrazione andrà in curvatura cornea, l’asse dall’occhio, riserve e presbiopia raggi in funzione dei parametri affini, per una disfunzione a seconda setaccio all’inizio controlli ulteriori funzioni secondo i pazienti, in base al risultato della luce e funzioni secondo i controlli, Concedere formazione visiva, materie cornea, mirate al centro più morbido di specchi miopia come misure di controllo applicate parallelamente la nube di fissaggio per adolescenti con occhio il comportamento dei pazienti e per l’ambiente l’intervento di monitoraggio, valutazione e prevenzione non miopia pazienti attraverso atti di monitoraggio fare ritardo e miopia, la miopia di pazienti con interventi atti a ritardare il processo di sviluppo miopia.
1, cloni — dispositivi intelligenti di protezione degli occhi
Il clone, che funge da dispositivo intelligente di protezione per gli occhi, ha soltanto le dimensioni di due coperchi per unghie e misura la distanza visiva normale del bambino, l’intensità luminosa dell’ambiente circostante, l’ambiente interno ed esterno. Grazie alla nuvolosa, gli oculisti dell’ospedale di wuhan hanno una chiara comprensione delle abitudini oculari dei bambini, della loro durata all’aria aperta, e sono in grado di individuare con maggiore precisione i fattori di rischio per la vista di breve distanza nella loro vita, fornendo così un efficace programma di prevenzione.👇👇
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Bruno Mangiaterra Purchè si parli di esistenza a cura di Gabriele Perretta (...) L’esortazione è chiara, l’incoraggiamento, lo stimolo, il suggerimento è trasparente come il bianco dell’uovo: vi prego non parliamo d’altro, parliamo solo di esistenza. L’esistenza ha bisogno di essere seguita, essa si può trasformare in un segno o può mostrarsi al di là del segno come forma di vita. Chiedere il perché dell’esistenza significa chiedersi in qualche modo la ragione dell’arte. È un’esultanza tacita, dal significato sottile che traspare nella settima Elegia Duinese di R. M. Rilke: Hiersein ist herrlich (Esistere in terra è divino). Terra qui potrebbe stare anche per una parte del cognome di Bruno, dunque potremmo sgarrare dicendo Esistere in mangiaterra è divino. Del resto, dopo la scorpacciata heideggeriana che ci siamo fatti negli ultimi due decenni, non ci rimane che rispolverare le difficili parole di chi è stato da tempo dimenticato. Sartre nel 1938 scrive: “L’essenziale è la contingenza. Voglio dire che per definizione, l’esistenza non è la necessità. Esistere è esserci, semplicemente; gli esistenti si vedono, si lasciano incontrare, ma non si possono mai dedurre” (La nausea). E se volessimo affondare ancora di più la lama nello sberleffo dell’esistenza basta ricordare una frase famosa de L’age de la raison del 1945: “Che cos’è esistere? Bersi senza sete!”. Alla luce di tutti i nichilismi presenti, e già acquisibili nello stato di realtà, presupponendo che l’arte non ha più niente da dire e l’espressione si presenta assolutamente vuota all’esistenza, veramente resta solo la possibilità di “bersi senza sete”. Oppure, nell’età della ragione globalizzata l’esistenza può essere capace di un atto di resistenza? La parola è affidata alle nuove esistenze sociali, ai nuovi atti di esistenza, all’essere comunitario e new-global! Gabriele Perretta
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suor Chiara Curzel"La storia degli effetti"
VI Domenica di Pasqua (Anno B) (05/05/2024)Liturgia: Atti 8,5.8.14-17; 1Pietro 3,15-18; Giovanni 14,15-21 In questa VI domenica di Pasqua ascoltiamo da Gesù l’invito dolce e forte ad amarci gli uni gli altri, per portare ancora un frutto che rimane: Gv 15,9-17. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete…
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Caso Ferragni, intricate reti societarie e valzer quote: la galassia dell'influencer
Intricate reti societarie, sospette prassi di 'vasi comunicanti', dipendenti pagati poco rispetto al fatturato, valzer di quote azionarie e partner ingombranti: un'inchiesta de 'L'Espresso' mette in luce aspetti poco chiari della galassia delle attività dell'influencer Chiara Ferragni, travolta dallo scandalo del pandoro Balocco che la vede indagata dalla Procura di Milano per truffa aggravata per pubblicità ingannevole nella beneficenza. La società The blonde salad crew, si legge sull'Espresso, conta 16 dipendenti per un costo di 67mila euro a testa (compresi Tfr e contributi) a fronte di un fatturato 2022 di 14,5 milioni di euro e utili per 5,1 milioni. Ferragni e il suo braccio destro, il manager Fabio Maria Damato, scrive l'Espresso, incasserebbero compensi da consiglieri per 320mila euro. In questa società è, inoltre, avvenuta una miracolosa moltiplicazione delle quote societarie, si osserva ne L'Espresso. Ferragni, si legge nell'articolo, ha spostato il 10% delle sue quote nella società Esuriens, che detiene anche il 35% della partecipazione del suo ex fidanzato Riccardo Pozzoli, socio delle origini di Tbs. Esuriens si divide poi in due srl: Delirus di Pozzoli e Esuriens, ceduta poi alla società N1 del produttore pugliese del tessile Pasquale Morgese. Qui che si verifica un balletto delle quote fino a quando la Ferragni ottiene il 100% di Tbs Crew. Ma resta li 45% della partecipazione in pancia a Delirus. Poco dopo Ferragni conferisce tutte le quote a Sisterhood, srl che oggi funziona da holding interamente controllata dall'influencer. Qui i dipendenti sono due e costano 15mila euro l'uno, si legge nell'Espresso, a fronte di un valore di Tbs da 1,7 milioni di euro, mentre il conferimento alla Sisterhood è di 10 mila euro, con un sovrapprezzo di 995mila euro. C'è poi l'intricata vicenda della srl Fenice, scrive l'Espresso, licenziataria del marchio Chiara Ferragni e gestore di altre royalties, indirettamente coinvolta nel dissesto dell'Enpapi, ente nazionale di previdenza degli infermieri, attraverso il socio Paolo Barletta, erede del'omonima società di real estate laziale e socio di Nicola Bugari con la controllata Arsenale. Il gruppo Barletta, rileva l'articolo de L'Espresso, ha da tre anni i bilanci in perdita, così come soffre Alchimia che detiene quote di Fenice. Qui si assiste ad vorticoso passaggio di quote, spartite fra Febo Holding (società riconducibile a Barletta), la socia Camilla Barindelli e tre società di Morgese (Esuriens, N1 e Mofra). Barletta avvia poi un processo di conferimento delle partecipazioni di Fenice da Febo Holding ad Alchimia, in sede di perizia la Fenice vale 36,2 milioni, cifra esorbitante tanto più se si considera che ad una seconda perizia, fatta 4 anni dopo vale è 4,7 milioni. Gli ultimi atti delle vicissitudini societarie sono infine legate al tentativo di Barletta di uscire da Fenice cedendo il suo 40% al fondo Avm, che però dopo il pandoro-gate ha congelato l'operazione. L'impressione – si legge infine nel testo dell'articolo dell'Espresso – è che le tre srl, Tbs Crew, Fenice e Sisterhood, agiscano come vasi comunicanti e, all'occorrenza, sia possibile caricare costi e fatturato sull'una o sull'altra.
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13 dic 2023 11:04
IL PD HA PASSATO ALLA BANDA DI CASARINI NOTIZIE RISERVATE DELLA GUARDIA COSTIERA DA SFRUTTARE PER LA GRANDE PESCA DI MIGRANTI IN MARE - LE CHAT AGLI ATTI SVELANO GLI INFORMATORI CHE RIVELAVANO ALLA “CIURMA” (SOTTO INCHIESTA) DELLA ONG MEDITERRANEA LA POSIZIONE DEI BARCONI. IN PRIMA LINEA MATTEO ORFINI, GIUDITTA PINI, SANDRO RUOTOLO, L’EX MINISTRO DE MICHELI E MANCONI GRATIFICATO DA UNA FRASE (“QUANDO C’E’ DI MEZZO LUI, TEMO SEMPRE CACATE”) - SUL FOGLIETTO C’È PURE ENRICO LETTA, IN QUEL MOMENTO SEGRETARIO DEL PD, ANCHE SE IL SUO NOME È SEGUITO DA UN PUNTO INTERROGATIVO... -
Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per la Verità - Estratti
Il Partito democratico ha strepitato per settimane perché il sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro ha condiviso con il compagno di partito Giovanni Donzelli alcune informative sulla vita in carcere del terrorista Alfredo Cospito e sui suoi incontri con i parlamentari dem dentro al penitenziario.
I piddini hanno sollevato un gran polverone, ma scopriamo ora che erano praticamente gli informatori sotto copertura della banda di Luca Casarini e Giuseppe Caccia (alla sbarra a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) con cui condividevano un intenso flusso di informazioni sulla posizione dei barconi e sul loro recupero.
Un capitoletto dell’informativa, con la quale la Guardia di finanza ha riassunto l’esito delle indagini ai magistrati, è stato denominato «Rapporti con le istituzioni». Infatti, stando agli investigatori, le connessioni «sia in ambito politico che militare», avrebbero aiutato i dirigenti dell’associazione Mediterranea, oggi sotto inchiesta, a ottenere informazioni riservate da sfruttare per la grande pesca di migranti in mare.
Un papello sequestrato a bordo della Mare Jonio, la nave di Med, scritto a matita su carta a quadretti, insieme ad annotazioni su spese bancarie, spese generali e di viaggio, proprio sotto la parola «garanti», riportava quelli che gli inquirenti di Ragusa indicano come «i contatti che tutta l’organizzazione», ovvero i Casarini boys, intratteneva «sia con il mondo politico», sia con quello «militare». Della lista fa parte, per esempio, Luigi Manconi, senatore del Partito democratico e responsabile del comitato per il diritto al soccorso, gratificato dalle parole di stima di Caccia: «Quando c’è di mezzo Manconi temo sempre cacate».
Nel pantheon anche Armando Spataro (ex procuratore di Torino) e Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite.
Sul foglietto c’è pure Enrico Letta, in quel momento segretario del Pd, anche se il suo nome è seguito da un punto interrogativo. Fanno parte della rosa anche l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare dal 2013 al 2016, e il capitano di fregata Gregorio De Falco, l’uomo simbolo della notte della Costa Concordia poi diventato senatore pentastellato. Tra i contatti compare pure il nome di Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
In chat vengono scambiati numeri di telefono. Da quello del deputato del Pd Nicola Pellicani a quello di De Falco, che Casarini soprannomina «senatore comandante».
Il contatto chiave è, però, l’ex segretario pro tempore e presidente del Pd (sino a marzo 2019) Matteo Orfini, il quale ricopre un ruolo centrale in questa storia: oltre a far parte della ventina di garanti parlamentari che hanno permesso a Mediterranea di ottenere il mutuo chirografario per acquistare la barca, si è messo a disposizione anche per scrivere emendamenti utili ai pescatori di migranti.
I rapporti tra la politica e l’equipaggio della Mare Jonio emergono dalle chat acquisite dagli inquirenti.
Casarini, per esempio, il 26 settembre 2020, lancia un suggerimento: «Concentratevi di più sui membri del Pd che sostengono Med. Primo per evitare che si dica che siamo una nave di partito (di Liberi e uguali, ndr), secondo perché le contraddizioni sono lì. Giuditta Pini (altra deputata dem, ndr), Orfini, eccetera».
(...)
Caccia chiede se debba mettere in moto Andrea Martella, sottosegretario all’editoria, e la risposta dell’ex leader delle Tute bianche è positiva. A stretto giro l’esponente politico risponde di aver informato la De Micheli. L’ex assessore veneziano invia anche un messaggio al capo di Gabinetto di Conte, Alessandro Goracci.
Ma il messaggio, forse, più interessante è quello che Casarini, l’ex arruffapopoli del G8 di Genova, il 28 dicembre 2020, invia a Caccia, informandolo dell’arrivo di un dossier delicato: «Resoconto riservato ricevuto da Giuditta Pini da Mrcc».
L’acronimo indica il Comando generale del corpo delle capitanerie di porto.
Quello attribuito alla Pini è un appunto dettagliato sulla ricerca di un barchino partito dalla Libia il giorno di Natale con poco più di 10 migranti.
La nota, che a detta di Casarini proverrebbe dalla Guardia costiera, rappresenterebbe un clamoroso cortocircuito, visto che le informazioni sulle ricerche in mare, mentre sono in corso, sono riservate e non divulgabili, tanto meno a soggetti come partiti e Ong.
Le capitanerie le possono condividere, su richiesta, con i vertici dei ministeri coinvolti, a partire da quello dei Trasporti da cui dipendono, ma non al di fuori di questa ristretta cerchia istituzionale, anche perché queste ricerche quasi sempre innescano fascicoli penali, coperti dal segreto istruttorio.
Ma in questo caso tali basilari regole sarebbero state infrante ed esponenti del Pd avrebbero passato notizie sensibili sui clandestini in viaggio a soggetti che per quegli stessi comportamenti sono oggi alla sbarra con l’accusa di favoreggiamento clandestino, ovvero uno di quei reati che la Guardia costiera deve contrastare.
Significativa anche una chat del dicembre del 2019. Casarini inoltra a Caccia un messaggio che avrebbe ricevuto da Orfini: «Sentita. Ovviamente non sapeva, ma si informa subito». Poi il parlamentare avrebbe anche aggiunto: «I numeri tornano. Dovrebbe essere quella soccorsa dalla Ocean viking».
Caccia condivide un messaggio postato sul social network X da Sos Mediterranee sul recupero in mare di una cinquantina di migranti operato proprio dalla Ocean viking. Casarini esulta: «Il nostro servizio informazioni funziona».
Tra le email acquisite dagli inquirenti, ce ne sono due inviate a vari indirizzi di Mrcc Italia e per conoscenza a Unhcr. Manca il mittente, ma i contenuti sono riconducibili a segnalazioni di soccorsi in mare. In entrambe viene indicata la posizione Gps. E non sono le uniche informazioni che i Casarini boys maneggiano.
Altra chat rilevante è quella datata 23 gennaio 2020. I nostri sono a caccia di un barcone. Casarini commenta: «I libici sono vicini». Orfini inoltra questo messaggio: «Dove segnalato da voi non trovano nessuno. Una barca con 70 a bordo risulta sta altrove. Gli sto dicendo di farvi contattare direttamente». Casarini avverte Caccia, in quel momento capo missione: «Dico che chiamino te. Ministero Difesa».
Dopo circa un’ora l’armatore della Mare Jonio informa l’amico che «non si è fatto vivo nessuno». In serata Caccia inoltra le coordinate precise su «eventi Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr) ancora aperti».
La fonte dovrebbe essere Alarm phone, il numero di emergenza utilizzato dai migranti, che farebbe riferimento anche a un dispaccio nautico (Navtex) «emesso da Mrcc Italia». Casarini inoltra un altro messaggio di Orfini, con questo testo: «Prova a far sentire da Beppe quello che lo ha chiamato...dovrebbe essere un canale informale sempre attivo».
Caccia risponde: «Non mi ha dato un numero. E mi ha lasciato dicendo “passate sempre da Mrcc, non da noi che siamo struttura militare operativa”». Casarini invita il sodale «a sentire Guerini», che in quel momento era ministro della Difesa. Caccia replica che «è più roba da Guardia costiera adesso». Casarini riflette: «Si vede che con G (Guerini, ndr) ha canale diretto e glielo fa fare a loro di chiedere a Mrcc».
E in un messaggio delle 22.34 annuncia: «Tra dieci minuti mi chiama Orfini». Il giorno seguente il gommone di cui parlava Caccia viene rintracciato al largo di Lampedusa. E Casarini gira in chat la comunicazione che avrebbe ricevuto dalla De Micheli: «Li stiamo andando a prendere».
L'1 agosto 2020 ci sono altre informazioni da raccogliere.
Caccia, a proposito di una notizia di Alarm phone, scrive: «Sarebbe davvero importante avere riscontri da Mrcc attraverso Ruotolo (Sandro, senatore del Pd, ndr) od Orfini». Poco dopo Casarini ottiene notizie: «Su Open arms Ruotolo ha parlato con Interni. Entro stamattina li sbarcano. No porto sicuro, medevac (trasporto medico urgente, ndr)». Caccia: «Come i nostri 27, ministero Interno per “ragioni sanitarie”». Insomma con il Pd al potere la Mare Jonio era praticamente un pattugliatore della Guardia costiera ad honorem. Chissà se adesso qualcuno, come ha fatto Angelo Bonelli per il caso Donzelli-Delmastro, chiederà alla Procura di verificare se quell’intenso scambio di informazioni tra i palazzi del potere romano e il rimorchiatore fosse legittimo.
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