unmatto
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«Potrei essere confinato in un guscio di noce e stimarmi re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni.»
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unmatto · 2 days ago
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roma 26/02/25
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unmatto · 4 days ago
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non vado al cinema dal 13 maggio 2024. era il mio primo giorno di lavoro. alla fine del turno, lei si fece trovare all’uscita, andammo insieme al cinema e poi a cena fuori per festeggiare la mia assunzione. il film era civil war di alex garland. entrammo in ritardo in sala, ci perdemmo un pochino dell’inizio ma da allora non ho voluto recuperarlo. a entrambi non piacque e durante il viaggio di ritorno ne parlammo inconsapevoli che non saremmo più tornati al cinema insieme, che non ci saremmo più organizzati sugli orari degli spettacoli, che non avremmo più organizzato un pomeriggio al cinema per poi cambiare idea all’ultimo e passare un pomeriggio a letto. da quel giorno non riesco più a tornare al cinema. ci hanno provato a farmi tornare, però nel momento di vedere gli orari, scegliere il film, vengo sopraffatto da una sensazione di tristezza e non riesco a proseguire. ci sono tante, piccole crepe come queste che devo riparare - non per tornare quello di prima, so già che non potrò mai tornare quello di prima; ma per non vivere tutto con tutta questa tristezza, tutta questa pesantezza nel cuore. il cinema una volta lo amavo follemente, era la mia passione, era oggetto dei miei studi e dei miei progetti. in questi mesi in cui l’ho messo da parte, in cui lo sto ignorando, respingendo, mi sto chiedendo se mi sia mai piaciuto. la verità è che non provo più interesse a guardare film anche perché non posso parlarne con lei. mi sforzo di recuperare i titoli di maggiore successo ma in realtà non mi provocano alcuna emozione. sicuramente la rottura ha amplificato un’anedonia che provavo già da tempo. la frattura che sento ancora dentro è una conseguenza della separazione di una relazione con una persona con cui condividevo tutto, anche i commenti sui film. mi ascoltava sempre con interesse, la sua preparazione sull’argomento è gigantesca. mi manca molto. mi manca la sua intelligenza, la sua ironia pungente, il suo modo di camminare, il sorriso che faceva da lontano quando mi vedeva andarle incontro, le sue guance. l’elenco sarebbe infinito. era la mia persona preferita, spero di averglielo fatto capire, spero di averglielo dimostrato. perché a prescindere dal fatto che stessimo insieme, ero felice di averla accanto e di averla nella mia vita, di essere testimone della sua visione del mondo, così affine alla mia ma anche così diversa, così battagliera, politica, critica. è in questa parte del ragionamento in cui mi sento come se fossi stato la sua zavorra, con la mia negatività, la mia stanchezza verso il mondo, la mia apatia. avrei voluto che superassimo insieme tutto questo. avrei voluto vederla come mia moglie (come dice una canzone), e in realtà la figuravo già così mentre condividiamo una casa insieme, un futuro infinito, una vita intera. scendo di casa e passo dall’incrocio dove l’aspettavo nei pomeriggi in cui ci vedevamo, faccio la spesa dove facevamo la spesa. forse in tutto questo, passare davanti al suo portone tutti i giorni e sussultare nel caso qualcuno dovesse aprirlo proprio mentre sono lì è la cosa meno peggio. perché vivevo di lei ed era entrata in ogni angolo della mia vita, ho ricordi con lei in ogni stanza della casa, in ogni luogo che devo frequentare. ho ricordi con lei di ogni aspetto della mia vita, compreso il cinema, le sale, tutto il mondo che ci gira attorno. ora per me ha perso tutto d’interesse perché non c���è lei e non posso condividerlo con lei. devo ricostruirmi, anzi dovrei farlo. lo sto facendo a passi piccolissimi (dove ho letto di recente: in periodo di crisi anche un passo al giorno può considerarsi un obiettivo da raggiungere?), però rimane dentro di me questo senso di vuoto, questo lutto nero per la mancanza di una persona magnifica.
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unmatto · 10 days ago
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unmatto · 15 days ago
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“Alla fine dei conti non è nemmeno l'amore
Il punto della questione
È quasi un’ostinazione
A tenere in piedi un sogno, un ideale
Mentre tutto intorno va a puttane
O forse è solamente un bacio prima di partire
La ragione per tornare”
Brunori Sas, Per non perdere noi
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unmatto · 20 days ago
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pensavo alle apparenze, al fatto che nei turni sono quello che dovrebbe intimorire eventuali disturbatori, gestirli con la propria stazza. sono alto 189 cm ma credo di avere il fisico del grissino spezzato dopo aver perso la battaglia contro il tonno. eppure incuto timore, sono grosso, dicono. l’ultima volta l’altra sera, quando un tizio stava seguendo una cliente, le abbiamo chiesto se lo conosceva e lei ha detto no. quando è uscito mi sono messo all’ingresso e il tizio non è rientrato (non se l’è sentita?). se solo sapesse che da un paio di giorni giro con l’indice steso che indica cose perché ho un minuscolo taglietto sulla punta e quando me ne scordo e col taglietto ci tocco cose sento una sensazione che non mi piace.
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(questo pensiero sulle apparenze mi ha distratto, ho portato con me alla stazione la spazzatura anziché buttarla via in uno dei tanti bidoni che ho incrociato sul tragitto.)
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unmatto · 20 days ago
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questa settimana c’è stato il cliente che mi ha sorriso quando è entrato nel locale, in risposta muovendo il labiale gli ho chiesto, il solito? così subito dopo aver fatto lo scontrino si è ritrovato in mano il solito cono con i soliti gusti. e poi c’è stata la cliente che mi ha detto, ehi ciao, con il punto esclamativo, a cui ho risposto, ciao come stai, e così via, poi mi ha detto, questa volta vado sul sicuro e ha scelto i gusti. quando si è allontanata una collega mi ha chiesto chi fosse e io le ho risposto, non ne ho idea. poi ci sono state due pesto di nocciola tribolata anziché trilobata e niente, fa ridere ogni volta. stranamente nessuno ha fatto il solito riferimento simpatico riguardo la scadenza della crema dal 1947. la gelataia mi ha detto, per san valentino devi divertirti, in questo periodo si sente la mancanza del vero uomo, e non ho capito cosa intendeva. gli altri banconisti invece mi prendono in giro ogni volta che faccio sorridere una ragazza, ne imitano i gesti e i sorrisi per imitare il suo atteggiamento lascivo alle mie battute, io li mando a quel paese e gli dico di trovarsi un lavoro anziché perdere tempo.
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unmatto · 24 days ago
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youtube
la dottoressa mi chiede roberto in che momenti ti commuovi io le dico all’improvviso non ci sono momenti precisi identificabili cioè sono completamente random tipo chiede lei e io non lo so cioè come faccio a spiegare che mi sono commosso guardando questo video questo semplice video non glielo direi mai come farei a spiegarmi ma se dovessi farlo direi che è un video che trovo bellissimo che il ballo mi ha sempre affascinato come una forma di rottura che esercitiamo attraverso il corpo come se il nostro corpo con i suoi movimenti quotidiani fosse uno specchio della rigidità che ci costringe la società e il ballo fosse una rivoluzione ma a dire il vero non so di preciso cosa mi abbia spinto alla commozione
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unmatto · 25 days ago
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tra i clienti più particolari di questi giorni segnalo:
- sarebbe difficilissimo raccontare bene di una coppia di signore con cui ho riso quasi fino alle lacrime, perché è stato un momento unico nel suo genere. due signore stavamo davanti al bancone per leggere i gusti, mi avvicino, le saluto e chiedo cos’hanno preso: due gelati da tre gusti. una mi chiede cosa contenesse un gusto, così le dico i tre ingredienti. lei dice che va bene, allora le dico “okay, e poi?”, e lei “e poi che?”, a questo punto è importante sottolineare che mi diverte avere a che fare con i clienti, così colgo la palla al balzo e dico in tono allegro “come che, vuole mettere solo un gusto?”, e lei “ma me ne hai detti tre”. a quel punto l’amica inizia a ridere, lei invece non capisce, però inizia a ridere pure lei, ma di una risata vera, hah hah hah. sorridevo, mentre l’amica diceva che il gusto che aveva chiesto conteneva tre ingredienti, ma era soltanto un gusto e se voleva ne poteva mettere altri due. per non farmi perdere tempo (lo dicono spesso tantissimi clienti, in realtà farei durare questi momenti di più) mi ha detto altri due gusti a caso tra una risata soffocata e l’altra. la risata delle signore era così contagiosa e rumorosa che alla fine ho riso anche io, è stata una situazione assurda. i miei colleghi ci hanno sentiti e mi hanno chiesto cosa fosse successo, mentre non riuscivano a trattenere il riso contagioso.
- un signore vestito con un completo nero, scarpe stringate e calzini neri con piccoli panda bianchi, si è seduto a un tavolino per concentrarsi sulla lettura di un libretto per almeno un’ora buona. passa la collega “robbè quello potresti essere tu tra qualche anno”.
- si avvicina una signora sulla cinquantina. “mi scusi, posso disturbarla?”. quando partono così mi aspetto sempre il peggio (posso chiederle un favore? posso farle una richiesta strana? e poi vogliono solo un bicchiere d’acqua). “nessun disturbo, come posso aiutarla?”. “leggevo quella scritta”, in alto in sala c’è la scritta “una festa senza torta, è solo una riunione”, “ragionavo sulla virgola: è un errore, eppure più la leggo più ha senso”. “signora lei sfonda una porta aperta. un giorno ne abbiamo parlato tra colleghi e nella discussione si è inserito anche un cliente”. “e cosa avete concluso?”. “è un errore la virgola tra soggetto e predicato, eppure letta con il tono giusto, funziona”. “lei cosa ne pensa?”. “signora, ero quello che ha iniziato la discussione. guardo quella virgola ogni giorno, a queste piccolezze ci tengo molto”. “anche io, sa, sono una professoressa d’italiano”. “e allora dovrebbe dirmi lei cosa pensa”. “le confermo che è un errore, però leggere la frase e rispettare la pausa della virgola funziona. che nervi”.
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unmatto · 27 days ago
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cosa ho fatto di male nella vita per finire a leggere un libro motivazionale che non solo conclude i suoi capitoli con i puntini sospensivi ma spesso i puntini sono quattro. quattro. ma chi cazzo sei dante
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unmatto · 30 days ago
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la psicologa durante la seduta: “sa, stamattina l’ho pensata e ho sorriso per due motivi. il primo è che per quanto lei non voglia crederci, passare del tempo con lei è piacevole. sorridevo proprio all’idea che, se glielo avessi detto, lei non ci avrebbe creduto. il secondo è perché mi sono resa conto di desiderare di volerla abbracciare”.
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unmatto · 1 month ago
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Come li scegli i libri da leggere?
ovviamente non ho un unico metodo. devo dire che sono abbastanza imprevedibile perché ascolto molto il mio istinto. leggo principalmente sul kindle, però adoro fare delle passeggiate frequenti in libreria per scoprire nuovi libri. sono molto superficiale, mi lascio catturare innanzitutto dalla copertina. per questo motivo ho letto polveri sottili di nativo (a cui credo piacerebbe moltissimo essere rooney, e infatti un suo racconto è stato pubblicato sulla rivista letteraria della scrittrice) e alma di manzon (bellissimo).
poi ecco, nei momenti di noia giro per le riviste online, i blog letterari e così via, mi appunto titoli, faccio screen alle copertine o scarico anteprime di libri sul kindle (ne ho oltre 200). quando sto per finire un libro inizio a cercare il titolo seguente tra tutte queste cose qua. magari sfoglio anche i libri già acquistati e non ancora iniziati (circa una quarantina). inoltre mi piace essere aggiornato sulle nuove uscite (per questo ho letto il romanzo di bisio, evitate) o recuperare i classici (perché ho iniziato a leggere molto tardi).
ti fai tutta una rete tua di libri che vorresti leggere e poi un’amica ti dice leggi questo libro qua, e così hai un nuovo titolo che vuoi anzi devi leggere, a cui fai superare tutta la fila perché la tua amica ti conosce bene e quindi sei curioso.
il problema per così dire è che a me piace leggere di tutto. a dicembre ho letto così a caso mala roma criminale di fagnani (un po’ caotico). tra i libri comprati ho il libro nero del vaticano di nuzzi, hidden valley road di kolker, ma ho anche i sorrisi non fanno rumore di tesio (perché sono innamorato della copertina, non voglio sapere di cosa parla) o petrolio di pasolini.
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unmatto · 1 month ago
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qual è il complimento più bello che ti hanno mai fatto? quale invece ti ha sorpreso di più?
mi è arrivato questo ask ore fa ma non sono ancora in grado di rispondere alla prima domanda. non mi viene niente in mente. c’è da aggiungere che sono diffidente verso i complimenti.
il complimento che mi ha sorpreso di più negli ultimi tempi ce l’ho. la mia capa, che ha un carattere ferreo e diffidente, a un collega che scherzava su di me ha improvvisamente risposto quasi incazzandosi “guarda che roberto è una persona bellissima. senza di lui il mondo sarebbe un posto molto triste”. molto carina.
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unmatto · 1 month ago
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Che libri stai leggendo attualmente?
in effetti stranamente i libri che sto leggendo in questo periodo sono più di uno, o meglio, nel mio comodino virtuale ho alcuni libri iniziati e mai completati, alcuni messi in pausa da mesi.
- le anime morte, di gogol’. ho letto i russi sono matti di nori, un libro che racconta alcuni fatti e curiosità sulla letteratura russa, ed è stato per me impossibile non iniziare un romanzo russo dopo la sua conclusione. non ho ancora capito se sia stata la scelta giusta, anzi, le scelte giuste: prima decidere di leggere un romanzo russo in questo periodo e poi scegliere le anime morte.
- ucronia, di carrère. ho troppi libri comprati di carrere e mi sentivo in colpa. è una specie di saggio sul termine che dà il titolo al libro, basato su una teoria filosofica che ragiona su realtà alternative, cioè su ragionamenti ipotetici dell’impatto storico che avrebbero avuto alcuni avvenimenti importanti se si fossero svolti in maniera diversa.
- il seno: storia culturale di una parte politica del corpo, di zimmermann. un insieme di saggi che ragionano su come il seno sia cambiato all’interno della cultura nell’arco della storia e delle società. è illuminante.
- poesie (1974-1992), di cavalli. la poetessa preferita della mia ex ragazza. le poesie però non fanno per me. chissà se lo finirò mai.
- stanley kubrick, a cura di carocci. un insieme di saggi e analisi scritti da vari accademici.
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unmatto · 1 month ago
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ask?
non lo so ho sempre avuto timore di chiedere ask anonimi perché magari non mi caga nessuno e ci rimango male, però sono qui steso sul letto a guardare la CDL Major 1 (sono volutamente vago per farla sembrare una cosa misteriosa) e secondo me ci sta un po’ di compagnia anonima.
parliamo di cinema, letteratura o che ne so. accetto consigli su libri da leggere ma vi avviso che non li seguo facilmente. mostratemi una bella fotografia che avete scattato oppure potreste mandarmi il verso di quella canzone che oggi continuate a canticchiare.
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unmatto · 1 month ago
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philip roth, dove sei? volevo rimediare al fatto che nel 2024 non ho letto neanche un romanzo di roth ma su amazon i suoi libri sono spariti dal catalogo. immagino che sia per il cambio di editore italiano. ma si sa qualcosa da adelphi sulla data di pubblicazione dei suoi libri? ma soprattutto, la richiesta di spiegazioni con un post del genere può davvero darmi delle risposte?
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unmatto · 1 month ago
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fatti in convalescenza #2
mesi fa mi sono fatto un taglio su un dito, mi pareva un taglietto ma il sangue non si fermava, così ho tamponato il punto e ho fatto a piedi le poche centinaia di metri che mi separavano dal pronto soccorso. il tizio all’ingresso mi ha fatto delle domande e io gli ho detto che mi ero tagliato con un piatto e che non riuscivo a fermare il sangue. “con un piatto?”, sì, “ha provato a stringere forte?”, sì, “okay aspetti”. mi hanno messo dei punti e, quando il dottore si è allontanato per non so cosa, una dottoressa è passata, ha buttato un occhio verso la mia postazione ed è andata oltre, poi è tornata indietro e mi ha chiesto “sta bene?”. io immobile, ancora stordito per tutto e dopo essere stato ricucito senza anestesia, con l’indice fasciato che indicava non so che punto dell’universo le ho risposto “in effetti ho un po’ di nausea”. mi girava la testa, sentivo di sudare freddo. mi ha mosso lei, mi ha spinto delicatamente per farmi stendere, “si stenda, penso che stia per svenire”. in quel momento è passato il tizio dell’ingresso, ha fatto un risolino vedendomi. “come sta il dito?”.
l’altro giorno ho affrontato l’operazione come un vero uomo. “sentirai una puntura”, fai quello che devi. la puntura in testa mi ha fatto male anzi malino ma io muto. finché non ho risentito quella brutta sensazione: nausea e sudore freddo. a quel punto una delle infermiere mi ha chiesto “stai bene?”, assolutamente. “oddio, ma è bianco. roberto non svenire”, no macché, ma come faccio a non svenire? cioè, qualcuno me lo può tipo indicare? allora lei mi ha asciugato la fronte e poi inumidito le labbra, “cerca di rilassarti”, ma sono rilassato, “sei bianco”, nel senso caucasico del termine? ogni tanto durante l’operazione sentivo la sua mano che mi asciugava la fronte mentre mi parlava, alcune cose però non le ricordo. dopo l’operazione è rimasta in sala con me mentre mi diceva di restare steso almeno per un altro po’. “se provassi a metterti in piedi cadresti come un sacco di patate e io non riuscirei a rialzarti”. quando mi sono messo a sedere mi ha sentito il battito dal polso e l’ho trovata una cosa magica: anziché chiedermi come stavo lo stava scoprendo da sola. i battiti non mentono. “non hai la tachicardia e hai ripreso colorito. vuoi qualcosa da bere? hai fame? io sì, da stamattina non ho mangiato niente, in compenso però ho bevuto sei caffè”. io che l’ascoltavo in silenzio con un nuovo buco in testa. poi silenzio. rientra il chirurgo, “ahò ma cosa ti è preso? sei tanto emotivo”.
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unmatto · 1 month ago
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ho messo su una delle mie romcom preferite. una scelta un po’ da coglione ma tant’è
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