#Carabinieri Casale Monferrato
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Truffe alle Fasce Deboli: I Carabinieri Incontrano la Cittadinanza per Prevenire Raggiri e Furti
Incontro informativo organizzato dai Carabinieri di Casale Monferrato in collaborazione con il Comune di Murisengo per sensibilizzare e proteggere le fasce più deboli della popolazione
Incontro informativo organizzato dai Carabinieri di Casale Monferrato in collaborazione con il Comune di Murisengo per sensibilizzare e proteggere le fasce più deboli della popolazione. Murisengo – 21 ottobre 2024 – La Sala Consiliare del Comune di Murisengo è stata il luogo di un importante incontro organizzato dai Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato e dalla locale Stazione dei…
#anziani e truffe#Campagna anti-truffa#Carabinieri Casale Monferrato#Carabinieri e comunità#collaborazione forze dell’ordine#collaborazione istituzioni e cittadini#Compagnia dei Carabinieri#consigli di sicurezza#Consiglio Comunale Murisengo#educazione alla sicurezza#fiducia nelle istituzioni#INCONTRI INFORMATIVI#Murisengo#Numero 112#Prevenzione furti#prevenzione raggiri#Prevenzione reati#Prevenzione truffe#Protezione anziani#protezione fasce deboli#raggiri telefonici#segnalazione tempestiva#segnalazioni sospette#sensibilizzazione cittadini#Sicurezza anziani#sicurezza comunitaria#Sicurezza del Territorio#sindaco di Murisengo#truffe alle fasce deboli#visite inaspettate
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Assalto alle farmacie di Casale, Balzola e Morano sul Po, i Carabinieri arrestano una banda di ladri
Assalto alle farmacie di Casale, Balzola e Morano sul Po, i Carabinieri arrestano una banda di ladri Notte turbolenta nel Monferrato.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Allevamento abusivo a Casale, intervengono guardie ecozoofile
Le Guardie ecozoofile di protezione ambientale Gepa, comandate da Morena Botta, sono intervenute con l’Asl Veterinaria di Casale Monferrato (Alessandria) e i Carabinieri di Trino (Vercelli) dopo la telefonata di un cittadino per liberare una pecora con un agnellino legati a un palo della luce. “Arrivati sul posto, abbiamo accertato la loro permanenza sotto il sole – spiega Botta – Prese poi…
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25 lug 2023 19:08
"SEMBRAVA UNA BELVA IN GABBIA" - RITROVATI I DIARI DELL'UOMO CHE SCORTÒ E SORVEGLIO’ BENITO MUSSOLINI NELLE SETTIMANE SEGUENTI ALLA SUA DEPOSIZIONE - IL MARESCIALLO CURTI SCRISSE TUTTO NEI SUOI QUADERNI “DURANTE LA SUA PERMANENZA A LA MADDALENA BADOGLIO CONSENTE A MUSSOLINI DI RICEVERE DONI CHE ARRIVANO DA HITLER E DA GÖRING”. SULLO SFONDO LA PREOCCUPAZIONE MAGGIORE È QUELLA CHE IL PRIGIONIERO POSSA FINIRE IN MANO TEDESCA O ANGLOAMERICANA. “GLI ORDINI DI ROMA SONO DI NON LASCIARLO CADER VIVO: GLI SI SCARICA LA PISTOLA ADDOSSO E LO SI SPEGNE!” -
Estratto dell'articolo di Andrea Parodi per “la Stampa”
Osservatelo mentre passeggia sulla terrazza con lo sguardo truce. In quell'animo non vi è dignità, in quel cuore non vi è umanità. Sembra una belva in gabbia». Parole che descrivono Benito Mussolini, da pochi giorni deposto a seguito del suo arresto, il 25 luglio 1943.
La terrazza è quella di Villa Webber, all'isola della Maddalena, dove per venti giorni, dal 7 al 28 agosto, Mussolini viene rinchiuso prima del trasferimento al Gran Sasso.
A scrivere queste parole, lucide, è un testimone d'eccezione. L'autore è Edoardo Curti, un maresciallo dei Carabinieri Reali scelto dagli Alti Comandi per la missione più importante della sua vita: scortare e sorvegliare l'ex Duce nelle settimane immediatamente seguenti alla sua deposizione. Parole che emergono da un diario, casualmente riscoperto dai due figli solamente quindici anni fa, che sta per essere pubblicato da Edizioni Remedios, piccola casa editrice di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, dove Curti andrà a vivere dopo la guerra, al comando della locale stazione dei Carabinieri.
(...)
Da due anni Edoardo Curti, che nel 1943 ha 43 anni, si trova a Roma in missione con scopi investigativi per conto del Comando Generale dei Carabinieri Reali.
Quel 27 luglio viene scelto come uno degli uomini di fiducia per la missione. Mussolini viene portato prima in auto a Gaeta, poi in nave a Ponza, e da lì, sempre via mare, a La Maddalena, in Sardegna, per la sua permanenza più lunga, prima che un idrovolante lo trasporti «in continente», con destinazione Gran Sasso.
«È probabile che mio padre – spiega Graziano, l'altro figlio – abbia sentito la necessità, in quei giorni, di scrivere un diario, ben conscio di essere testimone di un momento di grande importanza, non solo per la sua vita professionale».
Dettagli che hanno colpito soprattutto la professoressa Giovanna Sotgiu, storica della Maddalena, che ha ritrovato passaggi di estrema importanza. «Per esempio, viene descritto per la prima volta il numero della scorta di Mussolini – spiega Sotgiu – composta da 70 carabinieri e 30 metropolitani». Ma anche incroci di testimonianze che la convincono sulla bontà del racconto di Curti: «Vengono citate le diverse visite di don Salvatore Capula, dettagli che coincidono con la versione del prelato».
Don Capula è il parroco della Maddalena negli anni della guerra. Viene chiamato da Mussolini per il supporto religioso, compresa la Messa officiata in ricordo del figlio Bruno, morto esattamente due anni prima in un incidente aereo. Celebrazione a cui lo stesso Curti partecipa, descrivendola nel diario. Sotgiu è tra i pochi ad aver avuto accesso alle carte di don Capula, custodite ancora oggi in un luogo segreto per sua specifica richiesta.
Durante il periodo della Maddalena, Mussolini è ospitato in località Padule, all'interno di Villa Webber, residenza ottocentesca di James Phillipps Webber, un ricco inglese che la costruisce in un improbabile stile moresco-italiano come propria abitazione per gli ultimi anni della sua vita. Risulta essere in cattive condizioni già all'epoca, oggi si trova in uno stato di completo abbandono.
Qui l'ex Duce (che Curti spesso paragona a Napoleone, per il comune destino di essere confinato in un'isola dopo la destituzione) viene spesso apostrofato con considerazioni personali. «Curti è un uomo che conosce bene il suo tempo ed è in grado di valutare i suoi contemporanei sulla base dei loro comportamenti – spiega Sotgiu -; profondamente negativa è la valutazione sulla impreparazione mostrata dalle autorità in tutta la vicenda dei trasferimenti di Mussolini».
Nel diario più volte esprime la sua contrarietà su quelle scelte. Si chiede perché scegliere Ponza (dove racconta esserci «solo due vecchie mitragliatrici» a difendere l'intera isola), ma nutre riserve anche sulla Maddalena. Dal diario di Curti emerge anche un altro dato, inedito, sottolineato dalla professoressa Sotgiu: «Durante la sua permanenza a Maddalena Badoglio consente a Mussolini di ricevere doni che arrivano da Adolf Hitler e da Hermann Göring – conclude -; Hitler lo omaggia di 22 volumi di opere di Friedrich Nietzsche, mentre Göring gli farà recapitare un busto dell'imperatore Federico II di Prussia».
Sullo sfondo la preoccupazione maggiore è quella che il celebre prigioniero possa finire in mano tedesca o angloamericana. «Sarebbe un'onta incancellabile per l'Italia», dice. Precisa anche quale sia l'estremo comando superiore che gli viene impartito: «Gli ordini di Roma sono di non lasciarlo cader vivo e, in ogni caso, meglio lascialo cadere in mano inglese che tedesca: gli si scarica la pistola addosso e lo si spegne!».
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Ucciso di botte alla stazione: sospetti su una baby gang
Ucciso di botte alla stazione: sospetti su una baby gang
Cristian Martinelli aveva 35 anni. E’ stato picchiato ed è morto in ospedale per le lesioni interne. I carabinieri puntano… C’è l’ombra delle baby gang dietro l’omicidio di Cristian Martinelli, il 35enne pestato a sangue la sera di venerdì 14 ottobre alla stazione di Casale Monferrato… Read MoreCronacaToday
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Nel pomeriggio del 18 febbraio 1975 Renato Curcio viene fatto evadere dal carcere di Casale Monferrato, dove era detenuto da circa tre mesi. 18 febbraio 1975: Curcio evade da Casale Monferrato Franceschini era stato poi portato al carcere di Cuneo, da dove aveva cercato di fuggire due mesi dopo, aiutato dai compagni all'esterno; Curcio, invece, era stato trasferito prima a Novara e poi a Casale Monferrato, struttura con pochi reclusi dove si pensava sarebbe stato più facile tenerlo d'occhio. Per più di due mesi i brigatisti avevano studiato il piano per l'evasione: l'esterno e l'interno del carcere, la posizione dei fili del telefono e soprattutto vie e stradine per fuggire dopo l'azione, e raggiungere, evitando i posti di blocco, la Liguria. Alcuni giorni prima della liberazione di Curcio avevano inoltre rubato una decina di macchine poiché nella strada in cui avevano deciso di fuggire era presente un passaggio a livello che sarebbe stato chiuso al momento dell'evasione, ed era quindi necessario attraversare i binari a piedi e salire su altre macchine. Nella riunione preliminare all'azione alcuni brigatisti, tra cui Mario Moretti, si erano dichiarati contrari, sostenendo che l'attacco avrebbe avviato una guerra tra apparati, tra Stato e BR, guerra che non aveva un referente sociale. La maggioranza, che alla fine avrebbe prevalso, affermava invece che il riferimento era la classe operaia, poiché la vera funzione del carcere è di dissuadere chi i reati non li ha ancora commessi, e l'obiettivo, con un'azione del genere, era di smontare questa deterrenza. L'azione avviene nel pomeriggio di martedì, giorno di visita all'interno del carcere; il giorno prima i brigatisti avevano avvertito Curcio del loro arrivo con un telegramma che diceva "sta arrivando il pacco". Alle 16,15 circa, due auto, secondo le testimonianze riportate il giorno dopo su "La Stampa", si fermano vicino al carcere, in via Leardi. Scendono un uomo e una donna, poi identificata in Margherita Cagol. La donna suona al campanello annunciando di dover consegnare un pacco; quando l'agente di custodia apre la porta si trova un mitra puntato allo stomaco. Subito dopo arrivano altri tre uomini, con una scala, che tagliano i fili del telefono a tre metri di altezza. La guardia viene costretta a chiamare il maresciallo dal quale si fanno aprire tutte le porte fino alla cella di Curcio. Direttore e agenti di custodia vengono poi chiusi a chiave in una cella, le chiavi vengono buttate sul marciapiede di fronte al carcere. I brigatisti se ne vanno, lasciando il pacco all'interno del penitenziario. I poliziotti aspetteranno poi gli artificieri per aprirlo e lo troveranno pieno di carta straccia. Il Ministero dell'Interno aprirà un'indagine per accertare le responsabilità. La risposta dello Stato sarà l'istituzione di carceri speciali e di massima sicurezza per i detenuti politici e la promulgazione della cosiddetta Legge Reale. Per i brigatisti invece si porrà il problema del rifinanziamento. Il 4 giugno verrà rapito, per questo motivo, l'industriale Gancia a Canelli, in provincia di Asti. Il giorno successivo una pattuglia di Carabinieri tenterà di entrare nella cascina, apparentemente abbandonata, in cui si trovava l'ostaggio. Nel conflitto a fuoco che ne seguirà verrà prima ferita poi uccisa Margherita Cagol.
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CASALE MONFERRATO. CARABINIERI- VERCELLESE NEI GUAI PER STALKING.
CASALE MONFERRATO. CARABINIERI- VERCELLESE NEI GUAI PER STALKING.
Non gradiva la relazione del fratello con una donna di 32 anni e si trasforma in stalker.
Una donna di Vercelli non gradiva la relazione del fratello con una 32 enne di Occimiano, la relazione tra i due le era talmente invisa da diventare una stalker. Con una serie di telefonate anonime avrebbe più volte diffamato la compagna del fratello, ma non soddisfatta del danno arrecato ai due avrebbe…
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Arrestato in flagrante ladro di rame
Arrestato in flagrante ladro di rame
Casale Monferrato –Un uomo di 46 anni, N.M., italiano, è stato arrestato ieri, mercoledì 8 agosto, in flagranza di reato dai carabinieri di Casale Monferrato. L’uomo, che dimora in una delle baracche del Lungo Stura Lazio a Torino, è stato bloccato alla guida di una Volkswagen Polo con a bordo un carico di circa 300 chili di rame inguainato che aveva rubato poco prima all’interno del…
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Prende a bastonate la ex moglie dopo averla pedinata in auto: 38enne di Casale arrestato per stalking e lesioni
Nella tarda serata di venerdì, un 43enne di Casale, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato per stalking e lesioni nei confronti della ex moglie 38enne che aggrediva, dopo averla pedinata in autovettura e avere atteso che la stessa scendesse dal veicolo, percuotendola ripetutamente con un bastone in alluminio rivestito con nastro isolante. Le grida di aiuto della vittima attiravano l’attenzione dei passanti che allertavano i Carabinieri, i quali, giunti immediatamente sul posto, traevano in arresto in flagranza di reato l’aggressore, dal maggio scorso già sottoposto alla misura cautelare del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima” emessa dall’Autorità Giudiziaria di Vercelli. La donna, ricorsa alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Casale, riportava ecchimosi e lesioni giudicate guaribili in circa 10 giorni. http://dlvr.it/QZ8Vf3
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Casale Monferrato. Finti tecnici dell’acquedotto tentano di truffare una 90enne: denunciati dai Carabinieri
Casale Monferrato. Finti tecnici dell’acquedotto tentano di truffare una 90enne: denunciati dai Carabinieri. Due persone si presentano alla porta di un’anziana signora di 91 anni, dicono di essere tecnici dell’acquedotto e riescono a entrare in casa con il pretesto di controllare le tubature. “Si sono rotti dei tubi”, dice uno dei due, iniziando ad aggirarsi per l’abitazione. “Devi togliere tutta la roba e metterla nel freezer”, aggiunge la complice. L’uomo va verso la cucina, apre il rubinetto e fa passare un congegno sotto l’acqua corrente. Parte un suono allarmante: “Contaminata!”, dichiara. L’anziana si spaventa, vuole avvisare il figlio. Ma la donna la incalza: “Suo figlio lo sa”. Ha l’atteggiamento di chi deve risolvere il problema in fretta: “Ha detto di togliere tutta la roba di oro… di soldi… e metterla nel frigo, suo figlio. Di metterla in una borsa e di metterla lì nel frigo”. “Metterla là, che quella fa da schermo”, spiega l’altro, per convincere l’anziana. I due malviventi ripetono l’invito con insistenza, generando apprensione. Esortano la vittima. Alla fine entrano di iniziativa nelle stanze e in camera da letto, dividendosi, cercando di eludere il controllo della padrona di casa. La donna però ha capito. L’iniziale apprensione lascia spazio al sospetto. Le tornano in mente i consigli per evitare le truffe di cui aveva sentito parlare nel corso degli incontri presso il centro anziani con i Carabinieri della zona ed entra in camera, dove i due stanno aprendo i cassetti. Gli urla contro e li sorprende: probabilmente non si aspettavano la reazione veemente dell’anziana. Lasciano tutto e scappano. Lei chiama il 112. I Carabinieri intervengono rapidamente e raccolgono tutte le informazioni necessarie per rintracciare i truffatori. Poi si accorgono della presenza di una telecamera installata all’interno dell’abitazione e chiedono alla signora di potere visionare i filmati. L’analisi è meticolosa e alla fine riescono a identificare i due malviventi: sono una coppia dell’astigiano. Hanno già commesso altre truffe. Scatta la denuncia. La storia ha un lieto fine, ma non deve lasciare indifferenti. La spregiudicatezza di chi commette questo genere di reati costituisce un grave potenziale pericolo per chi ne cade vittima, suo malgrado. I Carabinieri della Compagnia di Casale rinnovano l’invito a tenere in considerazione le indicazioni fornite nei vari incontri e contenute nelle locandine anti-truffa distribuite. Una su tutte: chiamare il 112.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sistema la tenda dopo nubifragio, cade da balcone e muore
Un 59enne di Casale Monferrato (Alessandria) ha perso la vita dopo una caduta dal balcone della propria abitazione al terzo piano di via Olearo, nel quartiere Oltreponte. Come ricostruito dai carabinieri, l’uomo – solo in casa – era salito su una scaletta per sistemare la tenda da sole e ha perso l’equilibrio. E’ stato soccorso dal personale del 118, intubato e portato in codice rosso…
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L'omicidio è avvenuto in una abitazione di Casale Monferrato, al culmine di un litigio per gelosia e questioni di soldi. La casa è vicina ad una sede della Protezione Civile, i volontari sentendo le urla della donna hanno dato l'allarme ai carabinieri http://ift.tt/2fc2mgY
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Casale Monferrato: Incidente sulla S.S. 596 vicino al casello Nord, conducente soccorso dai Carabinieri e dal 118
Sinistro autonomo sulla Strada Statale 596 prima del casello autostradale “Nord”: l'autista trasportato in ospedale in codice verde. Accertamenti in corso per stabilire la dinamica dell'incidente.
Sinistro autonomo sulla Strada Statale 596 prima del casello autostradale “Nord”: l’autista trasportato in ospedale in codice verde. Accertamenti in corso per stabilire la dinamica dell’incidente. Nella giornata odierna, sulla Strada Statale 596 nei pressi di Casale Monferrato, si è verificato un incidente autonomo poco prima del casello autostradale “Nord”. Il sinistro ha coinvolto un veicolo…
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Carabinieri e Polizia Locale di Alessandria in Azione nelle Scuole di Casale per la Prevenzione all’Uso di Droghe
Una sinergia tra istituzioni per garantire la sicurezza dei giovani: Carabinieri, Polizia Locale e Dirigenti Scolastici uniti contro la diffusione di stupefacenti
Una sinergia tra istituzioni per garantire la sicurezza dei giovani: Carabinieri, Polizia Locale e Dirigenti Scolastici uniti contro la diffusione di stupefacenti. Nel quadro di una collaborazione volta alla tutela della salute e della sicurezza degli studenti, i Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato, insieme alla Polizia Locale di Alessandria, hanno svolto una serie di controlli…
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