#stalinismo
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gregor-samsung · 10 months ago
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Il sol dell'avvenire (Nanni Moretti, 2023)
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guerradeclasses · 2 years ago
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"Então era isso o que se dizia sobre nós: que éramos trotskistas, fascistas, traidores, assassinos, covardes, espiões e assim por diante. Admito que não era nada agradável, especialmente quando imaginava quem eram as pessoas responsáveis por isso. Não é uma coisa prazerosa ver um menino espanhol de quinze anos sendo carregado em uma maca, com o rosto pálido e atordoado, olhando por entre os cobertores, e pensar nas pessoas finas em Londres e Paris escrevendo panfletos para provar que aquele jovem era um fascista disfarçado. Uma das características mais horríveis da guerra é que toda a propaganda bélica, todos os gritos, as mentiras e o ódio vêm invariavelmente de pessoas que não estão lutando. Os milicianos do PSUC que conheci na linha de frente e os comunistas das brigadas internacionais que encontrei de vez em quando nunca me chamaram de trotskista ou traidor; deixavam esse tipo de coisa para os jornalistas na retaguarda. As pessoas que escreviam panfletos contra nós e nos difamavam nos jornais permaneciam seguras em casa ou, na pior das hipóteses, nas redações de Valência, a centenas de quilômetros das balas e da lama. E, além das calúnias da contenda interpartidária, todas as coisas usuais de guerra, o palavreado violento, a grandiloquência, a depreciação do inimigo - tudo isso foi feito, como sempre, por pessoas que não estavam lutando e que, em muitos casos, teriam preferido correr em disparada para não lutar. Um dos efeitos mais deprimentes dessa guerra foi me ensinar que a imprensa de esquerda é tão espúria e desonesta quanto a de direita."
Homenagem à Catalunha, Apêndice 01 George Orwell
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magauda · 4 months ago
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Il nodo gordiano che aprirà spazi alla sinistra del Pci
La storiografia che recentemente si è occupata di ricostruire la storia politica degli anni Settanta ha prevalentemente individuato le origini della nuova sinistra nella reazione di alcuni intellettuali dopo la svolta del 1956 <5.Un’interpretazione di questo genere, se ha giustamente nobilitato l’elemento disgregante che soprattutto la critica allo stalinismo provocò sulle intelligenze di…
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condamina · 4 months ago
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Il nodo gordiano che aprirà spazi alla sinistra del Pci
La storiografia che recentemente si è occupata di ricostruire la storia politica degli anni Settanta ha prevalentemente individuato le origini della nuova sinistra nella reazione di alcuni intellettuali dopo la svolta del 1956 <5.Un’interpretazione di questo genere, se ha giustamente nobilitato l’elemento disgregante che soprattutto la critica allo stalinismo provocò sulle intelligenze di…
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collasgarba · 4 months ago
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Il nodo gordiano che aprirà spazi alla sinistra del Pci
La storiografia che recentemente si è occupata di ricostruire la storia politica degli anni Settanta ha prevalentemente individuato le origini della nuova sinistra nella reazione di alcuni intellettuali dopo la svolta del 1956 <5.Un’interpretazione di questo genere, se ha giustamente nobilitato l’elemento disgregante che soprattutto la critica allo stalinismo provocò sulle intelligenze di…
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adrianomaini · 4 months ago
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Il nodo gordiano che aprirà spazi alla sinistra del Pci
La storiografia che recentemente si è occupata di ricostruire la storia politica degli anni Settanta ha prevalentemente individuato le origini della nuova sinistra nella reazione di alcuni intellettuali dopo la svolta del 1956 <5.Un’interpretazione di questo genere, se ha giustamente nobilitato l’elemento disgregante che soprattutto la critica allo stalinismo provocò sulle intelligenze di…
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bagnabraghe · 4 months ago
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Il nodo gordiano che aprirà spazi alla sinistra del Pci
La storiografia che recentemente si è occupata di ricostruire la storia politica degli anni Settanta ha prevalentemente individuato le origini della nuova sinistra nella reazione di alcuni intellettuali dopo la svolta del 1956 <5.Un’interpretazione di questo genere, se ha giustamente nobilitato l’elemento disgregante che soprattutto la critica allo stalinismo provocò sulle intelligenze di…
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marcogiovenale · 5 months ago
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dip 022
per un numero di anni, una famiglia, che pure non viveva in affitto ma possedeva una casa, non è stata sempre sicura di poter contare su un piatto in tavola, e contemporaneamente luce e gas pagati. certe volte nemmeno una di queste cose. Continue reading dip 022
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poesiayotrasletras · 8 months ago
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György Lukács | Budapest 1885 - 1971
Nel saggio La poesia bandita (1942), Lukács osserva come i temi utilizzati dagli stalinisti ungheresi riecheggiavano gli orientamenti letterari ed estetici dettati dai nazisti e che egli denuncia .
Crediti: https://dialektika.org Dopo il suo rientro in Ungheria, Lukács pensò in un primo momento di contribuire alla nascita della democrazia popolare nel suo paese, diversa ai contenuti politici e culturali del fascismo che si voleva abbattere, così come anche dal socialismo in un solo paese di matrice sovietica. Nel saggio La poesia bandita (1942), Lukács osserva come i temi utilizzati dagli…
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abr · 6 months ago
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Uccise più comunisti italiani Stalin, complice delatore o silente il Migliore Togliatti, che Mussolini.
Quanti furono gli italiani comunisti che vennero perseguitati sotto la dittatura di Stalin? Difficile stabilirlo. L'emigrazione in Russia nel "Paradiso dei soviet" negli anni '30 sovente avveniva in modo clandestino. Il partito comunista italiano (...) sostenne fossero circa un centinaio. Ma storie e racconti raccolti da studiosi e ricercatori fanno alzare il numero a una cifra vicino agli 800. Quasi duecento furono fucilati. Uccise più comunisti italiani la Russia di Stalin che l'Italia di Mussolini. (...)
Nel dicembre 1934 viene ucciso Kirov da un militante comunista vicino alle posizioni di Kamenev , Zinov'ev e Trockij. E' il periodo più duro del regime che sfocerà nei processi del 1936, condotti con pugno di ferro da Vyšinskij. Le grandi purghe colpiranno famosi dirigenti della rivoluzione del diciassette a partire proprio da Kamenev e Zinov'ev. (Con) loro vengono perseguitati personaggi minori, per creare un clima di terrore. A volte sono le stesse comunità di esuli a denunciare i connazionali che "sbagliano". (...)
Dante Cornelli (ad esempio ne fu vittima ma si salvò). (Ammazza) il segretario del fascio di Rivoli, fugge dall'Italia e arriva a Pietroburgo (...). Viene arrestato nel 1936 e deportato nel campo di Vorkuta, oltre il Circolo Polare Artico. Viene liberato nel 1946 ma rimane al confino fino al 1948. Nel 1949 è di nuovo deportato, con tutta la famiglia, a Igarka in Siberia. Nel 1960 riesce a stabilirsi in Ucraina, poi rientra in Italia abbandonando la famiglia. Comincia un'opera di denuncia dello stalinismo e delle persecuzioni inflitte a tanti comunisti. La sua opera, "Il redivivo Tiburtino", dopo esser stato rifiutata dalla Rizzoli, dalla Mondadori e dalla Rusconi, esce (...) per le edizioni La Pietra, collegate a Pietro Secchia. Ma la sua denuncia non ha eco. Il partito rimane indifferente. Le sue pesanti accuse a Togliatti, Robotti e Vidali cadono nel nulla. Morrà nel 1990 con un partito che (...) non vuole ancora aprire gli armadi e svuotarli dai tanti scheletri che li abitano, primo fra tutti quello di Palmiro Togliatti. Sul ruolo del Migliore, sui suoi silenzi, ancora la storiografia deve fare chiarezza. (...)
via https://www.mescalina.it/photo/gallery/7799/luigilusenti
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alephsblog · 6 months ago
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Ha ripristinato lo stalinismo, aggiungendo il nazismo e la mafia.
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gregor-samsung · 3 months ago
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Il sol dell'avvenire (Nanni Moretti, 2023)
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major-x-blog · 1 year ago
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Se credete che qualcuno dirà o farà qualcosa qui in Italia per questo altro ed ennesimo soppruso ai danni dell'Italia, vi sbagliate alla Grande, il problema Risiede nella nostra sotto cultura da pezzenti mediocri ignoranti, che ci "obbliga" a far finta che la questione non ci riguardi direttamente, poichè è un "PROBLEMA" dei Pescatori, non del popolo italiano, stesso discorso sarà per gli Agricoltori e Allevatori, ma presto, quando le tavole degli Italioti Indifferenti saranno vuote di cibi genuini e forse, parzialmente occupate da cibo SPAZZATURA (grilli e carne finta) allora qualcuno si renderà conto che parecchio Tempo Prima dovevano RIBBELLARSI allo Stalinismo Europeo!!!!
L'Italia Ormai è Pronta per l'Estrema Unzione.
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crossroad1960 · 1 year ago
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Infatti, anche la seconda guerra mondiale poteva essere brevissima, bastava non combattere il nazifascismo e lasciare che regolasse i conti con lo stalinismo senza aiuti occidentali.
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schizografia · 1 year ago
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Gli anni Trenta sono davanti a noi
Nel novembre del 1990 Gérard Granel, una delle menti più lucide della filosofia europea di quegli anni, tenne nella New School for Social Research di New York una conferenza il cui titolo, certamente significativo, non mancò di provocare fra i benpensanti qualche reazione scandalizzata: Gli anni trenta sono davanti a noi. Se l’analisi condotta da Granel era genuinamente filosofica, le sue implicazioni politiche erano infatti immediatamente percepibili, dal momento che in questione, nel sintagma cronologico apparentemente anodino, erano puramente e semplicemente il fascismo in Italia, il nazismo in Germania e lo stalinismo nell’Unione sovietica, cioè i tre tentativi politici radicali di «distruggere e sostituire con un “ordine nuovo” quello in cui l’Europa si era fin allora riconosciuta». Granel aveva buon gioco nel mostrare come la classe intellettuale e politica europea fosse stata altrettanto cieca di fronte a questa triplice novità di quanto lo fosse – negli anni Novanta come oggi – di fronte alla sua inquietante, anche se mutata, risorgenza. Si fatica a credere che Leon Blum, leader dei socialisti francesi, potesse dichiarare, commentando le elezioni tedesche del luglio 1932, che, di fronte ai rappresentanti della vecchia Germania, «Hitler è il simbolo dello spirito di cambiamento, di rinnovamento e di rivoluzione» e che pertanto la vittoria di von Schleicher gli sarebbe parsa «più desolante ancora di quella di Hitler». E come giudicare la sensibilità politica di Georges Bataille e di André Breton, che, di fronte alle proteste per l’occupazione tedesca della Renania, hanno potuto scrivere senza vergogna: «noi preferiamo in ogni caso la brutalità antidiplomatica di Hitler, più pacifica, nei fatti, dell’eccitazione bavosa dei diplomatici e dei politici». La tesi di questo saggio, di cui consiglio vivamente la lettura, è che a definire il processo storico in corso, negli anni Trenta come negli anni Novanta in cui scriveva, sia uno stesso primato dell’infinito sul finito, che, in nome di uno svolgimento che si vuole assolutamente senza limiti, cerca di abolire in ogni ambito – economico, scientifico, culturale – le barriere etiche, politiche e religiose che l’avevano fin allora in qualche modo contenuto. E, insieme, anche attraverso gli esempi del fascismo, del nazismo e dello stalinismo, Granel mostrava come un simile processo di infinitizzazione e di mobilitazione totale di ogni aspetto della vita sociale non possa che condurre all’autodistruzione.
Senza entrare nel merito di questa analisi certamente persuasiva, mi interessa qui piuttosto sottolineare le analogie con la situazione che stiamo attraversando. Che gli anni Trenta del Ventesimo secolo ci stiano ancora davanti non significa che noi vediamo oggi riproporsi esattamente nella stessa forma gli eventi aberranti in questione; significa piuttosto quello che Bordiga aveva inteso esprimere scrivendo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, che i vincitori sarebbero stati gli esecutori testamentari dei vinti. Dovunque i governi, quali che sia il loro colore e la loro collocazione, agiscono come esecutori di uno stesso testamento, accettato senza beneficio d’inventario. Da ogni parte vediamo continuare ciecamente lo stesso illimitato processo di incremento produttivo e di sviluppo tecnologico che Granel denunciava, in cui la vita umana, ridotta alla sua base biologica, sembra rinunciare a ogni altra ispirazione che non sia la nuda vita e si mostra disposta a sacrificare senza riserve, come abbiamo visto negli ultimi tre anni, la propria esistenza politica. Con la differenza, forse, che i segni dell’accecamento, dell’assenza di pensiero e di una probabile, imminente autodistruzione, che Granel evocava, si sono vertiginosamente moltiplicati. Tutto fa pensare che stiamo entrando – almeno nelle società postindustriali dell’Occidente – nella fase estrema di un processo di cui non è possibile prevedere con certezza la fine, ma le cui conseguenze, se la consapevolezza dei limiti non tornerà a destarsi, potrebbero essere catastrofiche.
15 gennaio 2024
Giorgio Agamben
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textos-contemporaneos · 2 years ago
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La URSS y los exiliados
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El periodo entre guerras trajo consigo las ideas totalitarias; en Alemania se gestaba el nazismo; en Italia el fascismo; en España el Franquismo; y en la Unión Soviética y todos los países del este el comunismo. La primer guerra mundial fue el primer escenario globalizador, desde mi punto de vista, la preparación de lo que vendría para el siglo XX. El mundo no ha conocido la paz y los regímenes siguen gestándose a través del globo.  
De lo que no se habla, porque somos de occidente, es de la cultura literaria comunista, porque a pesar de que estamos en una parte del mundo “libre", no se nos ha permitido conocer o reconocer a los autores de la ideología contraría a nuestro régimen, si es que se puede llamar así al capitalismo. La literatura se rige por la realidad, y nuestra realidad es el consumo, no la revolución.  
La literatura es una ficción de la realidad que brinda ideas, formas y creaciones de percibir el mundo; es una representación de un contexto histórico en donde la memoria de los pueblos es guardada y representada como un producto estético. La literatura permite recolectar las anécdotas, las memorias, los hechos y las voces que construyen un relato histórico que permite una visión estética acerca de los hechos.  
La producción literaria está relacionada con los acontecimientos que sucedieron en una realidad determinada. Entre los años de 1914 a 1945 fue un periodo complicado, es decir, con una carga histórica muy importante que hasta nuestros días sigue teniendo repercusiones.  
Fue mucho lo que se escribió acerca de las guerras, infinidades de historias de los países vencedores, pero qué fue de aquellos que se encontraban detrás de la cortina del este. Anna Ajmátova, por ejemplo, en su poemario Requiem denunciaba la violencia institucional del stalinismo, de esta forma fue exiliada y censurada, Nikolái Gumiliev fue arrestado y fusilado por la Checa por ir en contra del régimen soviético, Ósip Mandelashtam produjo tres grandes obras poéticas, pero fue arrestado por su poema Epigrama que iba en contra de Stalin y muere en un campo de trabajo en 1938. Marina Tsvetáyeva fue considerada como una de las representantes literarias de su época, su poesía apasionada, con sintaxis inusual e influencia de canciones populares, intimidad y psique femenina, eso la diferenciaba de los demás, sin embargo, fue acosada por el régimen y se suicida en 1941.  
Los países de la cortina del este censuraron, persiguieron y fusilaron a sus poetas, inclusive se piensa o se estima que el régimen comunista mató a más personas que el régimen nazista, lo importante es, rescatar los nombres, los poemas, las travesías, las voces que callaron al nombre del comunismo.  
Otros de los nombres que es necesario rescatar es Sruguéi Yesenin, él participó en un círculo de poetas campesinos y fue un exponente del imaginismo, y a pesar que brindó su apoyo la revolución, fue acosado y arrestado por el régimen soviético por su obra Desilusión en la Rusia soviética, y termina suicidándose.  
La economía de la URSS comienza a tener grandes transformaciones, pasando de una situación agrícola a una situación industrial, esto hace que la literatura de los países que conformaban a la Unión soviética se adentrarán a un nuevo realismo, Chejov ya había brindado relatos acerca de la vida social campesina, pero ahora se había transformado a un realismo socialista y mostraba un nuevo estilo de vida. En el año de 1934 se estableció un congreso de escritores soviéticos en donde se hablaron de contenidos, formas y pautas que deberían apegarse todos los intelectuales que querían ser validados por el régimen. No había libertad para la escritura, y gracias a Andrei Zdhánov se impuso un discurso de realismo socialista a todos los escritores.  
Maksim Gorki, reconocido por su novela: los bajos fondos, en la cual mostraba los estratos más bajos de la sociedad soviética. También dramaturgo con su obra: La madre, en donde describe la conciencia revolucionaria, muere de forma poco clara, a pesar de que romantiza el realismo socialista.  
La consecuencia de la segunda guerra mundial fue la polarización del mundo, divididos y censurados unos de otros, la parte occidental no podía hablar de revolución, mientras que la oriental imponía un régimen en donde se exaltaba los valores revolucionarios que poco a poco fueron decayendo a lo largo del siglo XX.  
Referencias.  
Trotsky, L. (1924) Literatura y revolución. Proyecto Espartaco. Disponible en: https://ceip.org.ar/Capitulo-II-Los-companeros-de-viaje-literarios-de-la-revolucion. 
Yégorov, O. (2018) 5 datos sobre Iliá Ehrenburg, que predijo Hiroshima enfureció a los nazis y bautizó una época. Rusia Beyond. Disponible en: https://es.rbth.com/historia/81460-5-datos-ilia-ehrenburg  
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