#sicurezza climatica
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Il Buonsenso ha Vinto: Vannia Gava Sostiene l'Energia Nucleare per la Decarbonizzazione
Il Vice Ministro all'Ambiente spinge per tecnologie innovative nella lotta al cambiamento climatico
Il Vice Ministro all’Ambiente spinge per tecnologie innovative nella lotta al cambiamento climatico Il Vice Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha espresso il suo sostegno all’energia nucleare come elemento cruciale per la decarbonizzazione del sistema energetico italiano, in seguito all’esito dei lavori del Consiglio Ambiente dell’UE. Gava ha evidenziato come…
#basse emissioni#Cambiamento climatico#cattura del carbonio#competitività industriale#Consiglio Ambiente UE#crescita sostenibile.#decarbonizzazione#Economia sostenibile#emissioni di carbonio#energia nucleare#Energia pulita#Energia rinnovabile#Fonti Energetiche Rinnovabili#futuro energetico#Governo italiano#industria italiana#infrastrutture verdi#Innovazione#neutralità climatica#nucleare sostenibile#politica energetica#politiche ambientali#produttività industriale#riduzione delle emissioni#settore energetico#sicurezza climatica#sicurezza energetica#Sostenibilità#stoccaggio del carbonio#Sviluppo economico
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+++Breaking PaLLe Unite News+++
L’inviato cinese delle Nazioni Unite per il clima afferma: "L'eliminazione dei combustibili fossili non è realistica perché sono essenziali per mantenere la stabilità della rete e la sicurezza energetica, data la natura inaffidabile delle energie rinnovabili."
Il re è nudo.
Critica Climatica
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CESENA
lavori in corso
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NOI NON
DIMENTICHIAMO
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Davanti ai morti, davanti alle cataste di oggetti e attrezzature ormai inservibili..
Davanti ai cumuli di fango.
Davanti al pianto disperato di chi in 36 ore s'e visto portare via la casa, oppure è rimasto isolato in frazioni sperdute della collina e della montagna cesenate, frazioni ormai irraggiungibili perchè le strade si sono sbriciolate e sono scivolate a valle per decine di metri.
Davanti a tutto questo, vorrei condurre l'intera redazione di quei pseudo-giornali che sono Libero e il Giornale di Feltri.
Dovremmo proprio organizzargliela una bella gita scolastica di apprendimento e approfondimento!
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Ve li ricordate i loro interventi in Tv?
Da anni e anni, di continuo, a ridicolizzare Greta Tumberg.
A chiamarla "povera demente in cerca di pubblicità..."
Ve li ricordate i loro sguardi sardonici, la loro becera ironia su "GRETA LA VISIONARIA" , GRETA "la mentalmente instabile", GRETA "che lotta contro i mulini a vento?"
Io ricordo ogni sequenza, ogni parola, ogni loro sorrisetto da primi della classe, da saputelli, da bulletti di quartiere.
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E ve lo ricordate quando arrivarono a coniare il neologismo "GRETINI" per denigrare e sbeffeggiare gli studenti, i giovani ed i meno giovani che hanno voluto partecipare alle manifestazioni del venerdi?
I venerdi del "Fridays for future"?
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Bene, io vorrei condurre tutti quanti loro: i vari Senaldi, i Feltri, i Porro, i Belpietro, i Sallusti, davanti ai risultati devastanti di questa colossale catastrofe climatica , e alle singole officine sventrate, alle cantine piene di melma, alle persone costrette ad abbandonare le loro case inagibili o a dormire nelle palestre delle scuole Medie.
Vorrei averli qui davanti.
Vorrei che rispiegassero una volta ancora ai congiunti delle 13 vittime di questo disastro (cosi esplicitamente provocato dai cambiamenti climatici in corso), quanto fosse troppo pessimista e catastrofista quella ragazzina visionaria!
Quella che ha girato tutto il mondo per portare il proprio grido di allarme davanti a tutti i Governi del pianeta.
Per dire che non c'è più un attimo da perdere se vogliamo salvare il nostro amato pianeta.
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Allora, a tutti questi Soloni da scrivania, a questi leoni da redazione, capaci sono di sentenziare l'infermità mentale di Greta Tumberg, vorrei fare una sola domanda:
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Chi aveva visto più lontano, ben oltre il proprio naso?
Chi era davvero il visionario?
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Cari Senaldi, Belpietro, Porro, Feltri, Sallusti, se è vero che praticate l'onorata professione di giornalisti, fatevele due domande e mettete in moto la vostra materia grigia, prima di giudicare su problematiche che non conoscete minimamente, solo per il gusto di distruggere una attivista, che si batte per salvare ciò che resta del nostro pianeta, la nostra unica CASA .
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Post scriptum:
E se avete tempo, venite qui in Romagna a darci una mano, piuttosto!
Vi aspettiamo.
Un badile, una pala, ve li regaliamo noi!
Perchè noi romagnoli, siamo pure generosi e un lavoro ve lo troviamo volentieri e alla svelta.
C'è ancora davvero tanto da fare [ mesi e mesi ] per mettere in sicurezza le strade, i ponti e gli argini.
In fondo, Voi che siete degli specialisti del fango, dovreste trovarvi a casa, in questa melma.
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[ Gretini di Cesena ]
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Lorenzo Tosa
Il racconto che viene fatto dall’Italia (e non solo) di quello che è accaduto ieri a Valencia è in bilico tra il distorto, il superficiale e il parzialmente falso.
Ieri a Paiporta, il comune più colpito dalla Dana, in mezzo al fango, tra la gente inferocita, c’erano (giustamente) le tre massime istituzioni: Re Felipe e Letizia di Spagna, il primo ministro socialista Sanchez e il Presidente della Generalitat Valenciana Carlos Mazón del Partito Popolare (e alleato di Vox).
Bene.
Dei tre, i primi, i reali di Spagna, sono rimasti lì, lei in lacrime, lui ad ascoltare, a prendersi insulti, fischi, persino del fango addosso. Senza alcuna responsabilità politica. E, quando è finita, Felipe ha detto: “Bisogna capire la rabbia della gente”.
Il secondo, Sanchez, è stato colpito da un bastone e, come da protocollo di sicurezza, a quel punto è stato portato via.
Sapete chi è stato l’unico verso cui nessuno ricorda le contestazioni, gli insulti, il fango? Carlos Mazon, l’unico che davvero si è meritato tutto questo. Che ha fatto quello che fanno sempre a destra in questi momenti. È scappato appena ha visto l’aria che tirava.
Lui che nega l’esistenza della crisi climatica.
Lui che ha minimizzato l’allerta meteo che stava arrivando.
Lui che ha eliminato l’unità di risposta rapida in caso di emergenza.
Lui che è responsabile primario del mancato allarme e del ritardo vergognoso dei soccorsi.
Eppure in tutto il mondo quello di ieri è diventato il giorno della contestazione al Re e al primo ministro.
E sapete chi chi c’è dietro a tutto questo? L’estrema destra, che ha rivendicato l’attacco a Sanchez. La stessa estrema destra negazionista del clima, tanto per far capire il livello di ipocrisia e sciacallaggio che si possono raggiungere.
Non amo i reali, la considero ovunque un’istituzione vetusta e superata. Ma le cose bisogna raccontarle tutte, fino in fondo. Altrimenti anche una tragedia immane come questa non sarà servita a nulla.
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🇮🇹🇦🇱PAGELLE IGNORANTI DI ITALIA-ALBANIA
Donnarumma, 6.5: non subiva una delusione dopo soli 23 secondi da quella serata con gli amici all’Oceano di Lugano. PRECOCE Di Lorenzo, 6.5: partita ordinata e taglio di capelli di un qualsiasi ragazzo italiano nato dal 2000 in poi. Si demoralizza subito dopo il gol subito, poi alza la testa, vede giocare Hysaj e ritrova fiducia in se stesso. MINDSET Calafiori, 7: concede meno occasioni di un’attivista climatica in una discoteca di Porto Cervo. ERMETICO Bastoni, 7: sulla rimessa laterale di Dimarco anche un bravo ragazzo come lui si vede costretto a citare le sacre scritture, ma per fortuna almeno non cita il Papa. GERMANO BASTONI Dimarco, 5.5: il manager della Ferragni si è dimesso per molto meno, ma almeno lui riesce a recuperare. ERRORE DI COMUNICAZIONE Jorginho, 6: conserva la calma in ogni situazione, persino quando Spalletti lo prende da parte e impiega 12 minuti per parafrasargli un antico proverbio giapponese. JORGINHO FREDDO Barella, 7.5: segna con una fucilata ignorante da fuori mentre insulta tutti in sardo antico, il resto della partita lo passa a bullizzare Asllani. DOMINANTE Chiesa, 6.5: proverebbe il tunnel pure sugli omini del calcio-balilla ma non sa che dopo la terza giocata spavalda contro la Nazionale Albanese parte una chiamata automatica di condoglianze alla famiglia. GRAZIATO Frattesi, 6.5: chiede spesso l’appoggio alla punta che però capisce male e gli fa l’elicottero sulla schiena in doccia. FRAINTESI Pellegrini, 6.5: consegna l’assist a Bastoni per l’1-1 e un blister di tranquillanti a Gianluca Mancini che non può stare più di 20 minuti in uno stadio senza picchiare qualcuno. FRATELLO MAGGIORE Scamacca, 6.5: look da Mare Fuori, qualche trick a caso in giro per il campo ma soprattutto la sicurezza di chi alle spalle ha almeno due o tre gang sudamericane pronte ad intervenire. Nell’intervallo riesce pure a vendere un paio di Hogan false a Folorunsho. SCAM H
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[TRAD ITA] 230714 TWEET DI GINGER ZEE*:
"💜 #jungkook #JungkookOnGMA - rispetto per l'intera squadra che ha fatto fronte alla tempesta e la sicurezza ha prevalso! #JUNGKOOKSEVEN"
(N/B: *Caporedattrice dell'unità climatica di ABC News)
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Xina)
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Zanotelli: «Serve un unico, forte movimento per la pace e l’ambiente»
«Siamo sull’orlo di due abissi: l’inverno nucleare, basta un incidente e ci siamo, e l’estate incandescente per la crisi climatica. Serve un unico forte movimento per la pace e l’ambiente»: così il missionario comboniano Alex Zanotelli fotografa l’attuale momento storico.
Festeggiamo la Repubblica, che vieta la guerra come mezzo di offesa ma anche di risoluzione delle controversie, con una parata militare.
È assurdo e l’ho sempre detto in questi anni. Ma cos’ha a che fare la parata militare con la festa della Repubblica italiana? Una repubblica che è bastata sull’articolo 11, che ripudia la guerra, mentre invece siamo in guerra da tutte le parti. Una contraddizione totale.
Il conflitto in Ucraina va avanti da più di un anno, si riaccende l’ex Jugoslavia. In Italia non c’è un vero dibattito.
C’è una narrativa in questo paese in cui incredibilmente la parola pace è scomparsa. La guerra in Ucraina ha riarmato l’Europa, quello che sta avvenendo fa paura. Secondo il rapporto Sipri, nel 2022 la spesa militare degli stati dell’Europa centrale e occidentale è stata di 345 miliardi di dollari, per la prima volta ha superato quella del 1989. A questo ha contribuito anche l’imposizione dettata dalla Nato di impiegare il 2% del Pil in armamenti. Il presidente Usa Biden ha detto «voglio che la guerra in Ucraina continui per indebolire la Russia per poi fronteggiare la Cina» e questo sta infiammando tutto l’Indopacifico. Gli Usa hanno dato i sottomarini atomici all’Australia e hanno chiesto alle Filippine di installare altre 5 basi militari. Si sta armando fino ai denti il Giappone, che ha una costituzione pacifista. Si sta armando anche la Germania, che pure ha una costituzione pacifista, mettendo sul piatto 100 miliardi. Una Germania che si arma è pericolosa per l’Europa. Giochiamo tutti col fuoco.
Il parlamento Ue ha approvato il progetto di legge Asap a sostegno della produzione di munizioni anche con i fondi del Pnrr.
Una cosa di una gravità estrema. Quei fondi dovevano servire per scuola, sanità, creare possibilità di vita. Invece si potranno dirottare verso l’industria bellica, ci sono già 500 milioni di euro preventivati, una bestemmia. Mi preoccupa come il Pd sta votando: il Partito democratico e la sinistra devono svoltare su questi temi. Non è concepibile barcamenarsi tra visioni opposte.
La giustificazione del provvedimento sono gli arsenali vuoti. Stiamo ristrutturando l’industria europea verso il settore militare?
Siamo dentro un’economia di guerra, del resto basta vedere quante porte girevoli ci sono nel governo verso Leonardo, uno dei maggiori player della sicurezza. Papa Francesco ha detto «siamo già dentro la Terza guerra mondiale». E Gutierrez, il segretario Onu, afferma che stiamo andando «a occhi aperti» verso una nuova guerra mondiale.
Nel 2024 ci sono le elezioni europee che potrebbero segnare un cambio radicale verso destra.
Nel mio libro Lettera alla tribù bianca racconto come il suprematismo sta invadendo il mondo: Bolsonaro, Trump, i paesi europei come Polonia e Ungheria. Se in Spagna vincesse Vox rischiamo che l’ultradestra travolga le stesse istituzioni Ue. Dobbiamo dire «gente, vogliamo davvero andare verso il disastro totale?». Non solo l’olocausto nucleare ma anche l’estate incandescente. Spese militari, guerre, voli di aerei da combattimento stanno pesando sull’ecosistema tanto quanto lo stile di vita del 10% più ricco del mondo. Il pianeta non sopporta più la presenza dell’homo sapiens, divenuto demens.
Industria di guerra, cambiamento climatico provocheranno nuovi movimenti migratori a cui l’Europa risponde chiudendo i confini.
I migranti superano già i 100 milioni, immaginiamo cosa succederà quando il calore crescerà nella zona saheliana. La gente scapperà e vale lo stesso per i conflitti. Fuggono da guerre che facciamo noi, da cambiamenti climatici che provochiamo noi nel nord del mondo. L’Africa nel prossimo secolo potrebbe raggiungere oltre 2 miliardi di persone ma chi ci potrà vivere se si va avanti in questo modo? Ai nostri politici interessa il profitto, se arriva dagli armamenti non importa. Questi sono gli ultimi dati di spesa in Italia: 4 miliardi e 200 milioni destinati all’esercito per 200 carrarmati; alla marina 12 miliardi per la terza portaerei e il raddoppio della flotta; all’aeronautica 8 miliardi e 700 milioni per F35 e Eurofighter Typhoon. È follia.
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Kerryne James
Kerryne James è Ministra per la resilienza climatica, l’ambiente e l’energia rinnovabile di Grenada ed è interessante quanto ha detto, qualche giorno fa, alla COP28. E' riuscita a rendere chiara la posizione dei piccoli Paesi che subiscono, più di altri, gli effetti del cambiamento climatico: “Mentre cerchiamo di costruire la nostra economia e renderla sufficientemente solida, dobbiamo ancora mitigare ciò che gli altri paesi ci stanno facendo. L’energia rinnovabile per noi è uno dei modi in cui possiamo garantire la nostra sicurezza, è uno dei modi con i quali possiamo trasformare i piccoli stati insulari in via di sviluppo; per alcuni di noi sono davvero importanti, fino al 30-40% del nostro PIL... Parliamo troppo, alla fine di COP28 serve azione”.
#sostenibilità#ambiente#cambiamenti climatici#climate change#crisi climatica#Kerryne james#cop28#grenada#pil#energie rinnovabili
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Grande, grandissimo il Boss che ha scaldato il cuore di quanti hanno assistito al concerto di Ferrara anche se spiace non aver sentito da lui, che tante parole ha dedicato a emarginati e sfollati, un saluto a coloro che, nelle stesse ore e a pochi chilometri, erano intenti a cercare i dispersi e a spalare fango e detriti.
Increduli, forse, nel vedere le immagini di mezzi e tecnici della Protezione Civile impegnati al Parco Urbano mentre i loro colleghi di Friuli e Trentino scendevano verso le aree flagellate dall’alluvione. Bravi, bravissimi gli organizzatori che hanno permesso di godere di uno spettacolo unico, nonostante le condizioni proibitive che hanno accompagnato l’allestimento, e ancora intenti a spellarsi le mani e darsi pacche sulle spalle.
Bravi, bravissimi soprattutto i ferraresi che, il 18 maggio, si sono letteralmente fatti da parte per permettere afflusso e deflusso dei partecipanti. Non avrebbero potuto, del resto, fare altrimenti data l’ampiezza della zona rossa preclusa ai mezzi e a piedi.
Bravissimi i ferraresi anche perché saranno loro a pagare le spese sostenute dall’Amministrazione per uno spettacolo che ha fruttato profitto per pochi. Costi di vigilanza di forze pubbliche e private, costi di personale medico e, mi risulta, un reparto dell’ospedale di Cona a disposizione perché, per una notte, la popolazione della città era incrementata di un terzo, e costi di logistica quali assistenza e supporto all’organizzazione, ospitalità della crew (presso il Golf Club?), posa della segnaletica, allestimento parcheggi e quant’altro necessario alla realizzazione, in sicurezza, di un evento che, date le condizioni meteo, ha richiesto sforzi moltiplicati.
Non ultimi i costi di ripristino del Parco Urbano la cui fruizione è stata a lungo negata ai ferraresi e ancora per quanto, date le pietose condizioni del manto? A riguardo auspico si tacciano gli amministratori per lasciare la parola ai tecnici dell’Ufficio verde al fine di capire le reali condizioni di struttura e manto e, soprattutto, come, con quali costi e quando riportarlo al “pristino stato”.
E’ già programmata la riqualificazione, leggo, dunque è stata già fatta la gara per assegnare i lavori? Ancora una volta abbiamo messo a disposizione di pochi, e per il profitto di pochissimi, un bene della comunità che un’amministrazione sensibile ed oculata dovrebbe preservare, soprattutto in un momento di crisi economica e climatica come quello che stiamo vivendo e le cui evidenze sono tutte sotto i nostri occhi.
In proposito, è stata calcolata l’impronta ecologica della grandiosa operazione? Se sì, quanti alberi metterà a dimora il Comune per compensare le emissioni prodotte? Per sapere se e quanto i ferraresi dovranno pagare è necessaria un’operazione di trasparenza che richiede l’intervento di chi ha agevole “accesso documentale” a provvedimenti e preventivi approvati dall’Amministrazione comunale e anche dal Teatro Comunale – il cui bilancio dovremo eventualmente ripianare – per coprire costi, temo, non a carico dell’organizzatore e se, nel caso, sono state fatte gare per l’acquisizione di beni e servizi.
Leggo che il signor Trotta, pare lungamente corteggiato da qualche assessore per portare il Boss a Ferrara, ha dichiarato che valuterà, caso per caso, i rimborsi da riconoscere a chi non è riuscito a raggiungere Ferrara causa alluvione. Se è vero questo impegno, invito il signor Trotta a fare uno sforzo e considerare il rimborso anche ai ferraresi che, per solidarietà, il 18 maggio 2023 hanno scelto di raggiungere amici e parenti alluvionati per dare aiuto e conforto.
Sarebbe un segnale, seppur tardivo, di sensibilità e senso civico nei confronti di chi l’ha ospitato al pari di devolvere parte dell’incasso all’emergenza alluvione. Auspico che, spenti i riflettori, inizi una approfondita e consapevole valutazione di costi e benefici del concerto del Boss perché, nel caso i primi risultassero eccessivi, Ferrara non debba essere costretta, in futuro, a pagare per garantire il profitto di pochi, mettendo a rischio anche i propri servizi essenziali, per eventi che sono troppo grandi per Lei.
Già evidentemente il Boss e il Sig. Trotta non sanno cosa sia l'umanità, il rispetto davanti a certe tragedie. Posso solo dire mi fate schifo.
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Qual è la migliore bici elettrica qualità prezzo?
Trovare la migliore bici elettrica qualità prezzo può sembrare complicato, ma con le giuste informazioni potrai scegliere il modello perfetto per le tue esigenze, senza spendere una fortuna. In questo articolo ti guideremo tra le caratteristiche essenziali di una bici elettrica a pedalata assistita e ti aiuteremo a scoprire le migliori opzioni disponibili su E-Inglobal, dove troverai e-bike di alta qualità al giusto prezzo.
Cosa significa “qualità prezzo” per una bici elettrica?
Quando parliamo di qualità prezzo per una bici elettrica, ci riferiamo a un equilibrio ideale tra prestazioni, materiali, funzionalità e costo. Una buona bici elettrica non deve essere necessariamente la più costosa, ma deve offrire caratteristiche affidabili, durevoli e adatte all’uso quotidiano, mantenendo un prezzo accessibile.
Vediamo insieme quali sono i fattori chiave che determinano la qualità di una e-bike e che dovresti considerare per fare un acquisto intelligente.
Le caratteristiche fondamentali di una bici elettrica qualità prezzo
Motore potente e affidabile
Il cuore di ogni e-bike è il suo motore. Un buon motore deve garantire una pedalata fluida e assistita, soprattutto in salita o su lunghe distanze. Idealmente, dovresti cercare una bici con un motore che abbia almeno 250W di potenza e 48 V, capace di supportarti fino a una velocità di 25 km/h, come previsto dalla normativa italiana. Questo ti permetterà di muoverti facilmente in città o affrontare percorsi più impegnativi senza sforzo.
Batteria di lunga durata
La batteria è un altro elemento cruciale. Una e-bike con una batteria di alta qualità ti permette di viaggiare per lunghe distanze senza preoccuparti di ricaricarla troppo spesso. Per un ottimo rapporto qualità prezzo, una batteria con una capacità di almeno 400Wh è ideale, offrendo un’autonomia di circa 50-80 km. Verifica anche la facilità di ricarica e se la batteria è rimovibile, un dettaglio che semplifica molto la gestione quotidiana.
Telaio robusto e leggero
La qualità del telaio incide sulla resistenza e sulla maneggevolezza della bici. Le bici elettriche più economiche tendono ad avere telai più pesanti, ma con una buona scelta potrai trovare modelli in alluminio che bilanciano robustezza e leggerezza. Un telaio ben progettato garantisce anche una guida confortevole e sicura, specialmente in condizioni stradali variabili.
Sistema di frenata efficiente
Anche il sistema di frenata è fondamentale per garantire la sicurezza. Le migliori bici elettriche qualità prezzo sono dotate di freni a disco idraulici o meccanici, che offrono una frenata affidabile in ogni condizione climatica. Questo ti permetterà di avere un controllo ottimale in frenata, sia in città che su terreni più difficili.
Display e funzioni smart
Non sottovalutare l’importanza di un buon display. Le bici elettriche moderne offrono display digitali che ti permettono di monitorare informazioni essenziali come la velocità, l’autonomia della batteria e il livello di assistenza. Anche se non strettamente necessario, un display chiaro e funzionale può migliorare notevolmente la tua esperienza di guida.
Perché scegliere una bici elettrica su E-Inglobal?
Acquistare una bici elettrica su E-Inglobal ti garantisce non solo qualità, ma anche un eccellente servizio clienti e una vasta gamma di modelli adatti a tutte le esigenze. Offriamo e-bike con un ottimo rapporto qualità prezzo, pensate per migliorare la tua esperienza di guida, che tu stia cercando un modello per muoverti in città o per avventure outdoor.
Conclusione
Scegliere la migliore bici elettrica qualità prezzo è un investimento intelligente per la tua mobilità. Prenditi il tempo di valutare le caratteristiche fondamentali, come il motore, la batteria e il telaio, e trova il modello perfetto per te su E-Inglobal. Approfitta delle nostre offerte e scopri come una e-bike può migliorare il tuo stile di vita in modo ecologico e conveniente.
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Le Elezioni Europee: Un Cambiamento di Rotta. Vittoria delle Destre
In un’epoca di cambiamenti rapidi e incertezze, le elezioni europee rappresentano un barometro cruciale delle tendenze politiche emergenti.
Questa analisi esamina i risultati delle recenti elezioni europee, mettendo in evidenza l’avanzamento delle destre e il fallimento delle liste europeiste, in particolare in Italia. Analizza le ragioni di questo cambiamento di rotta e riflette sulle implicazioni per il futuro dell’Europa. Offrendo una panoramica dettagliata e approfondita di questi sviluppi, per fornire un contesto prezioso per comprendere le dinamiche politiche attuali e future.
Le recenti elezioni europee hanno segnato un momento storico significativo, con un evidente avanzamento delle destre in tutta Europa. Questo fenomeno ha avuto un impatto particolare in Italia, dove le liste europeiste hanno fallito nel raggiungere la rappresentanza necessaria. Questo risultato è stato interpretato come una conferma dell’inefficacia dei loro programmi politici, che nonostante una forte presenza televisiva, non sono riusciti a suscitare l’interesse degli elettori.
Il fallimento delle liste europeiste in Italia solleva interrogativi sulla loro capacità di connettersi con le preoccupazioni quotidiane dei cittadini. Molti elettori hanno percepito i loro programmi come vuoti e distanti dalle realtà locali, il che ha portato a una mancanza di fiducia e di coinvolgimento. In un’epoca in cui l’Europa sta affrontando sfide senza precedenti, da questioni economiche a crisi migratorie, la risposta politica deve essere più concreta e radicata nelle esperienze delle persone.
Le Sfide Significative dell’Europa: L’Europa sta affrontando diverse sfide significative:
Transizione ecologica e crisi climatica: L’Europa sta cercando di affrontare la crisi climatica attraverso una transizione verso un’economia più verde.
Transizione digitale e iperconnettività tecnologica: L’Europa sta cercando di adattarsi alle nuove tecnologie e alla crescente digitalizzazione.
Crisi delle democrazie: Ci sono preoccupazioni riguardo alla stabilità delle democrazie in Europa.
Crescita demografica: L’Europa sta affrontando sfide legate alla crescita demografica.
Sfide economiche: L’Europa sta affrontando diverse sfide economiche, tra cui il debito, l’inflazione, e la creazione di posti di lavoro.
Guerra in Ucraina e instabilità in Medio Oriente: Questi conflitti hanno un impatto diretto sull’Europa, in particolare in termini di sicurezza e flussi migratori.
Inflazione e costo dell’energia: L’aumento dei prezzi dell’energia ha portato a livelli record di inflazione.
Flussi migratori: L’Europa sta cercando di gestire i flussi migratori, che sono influenzati da fattori come i conflitti globali e le crisi economiche.
Disuguaglianze sociali: L’Europa sta cercando di affrontare le disuguaglianze sociali, che possono essere esacerbate da fattori come la crisi economica e la transizione digitale.
L’avanzata delle destre suggerisce un desiderio di cambiamento e di una politica che rifletta meglio le preoccupazioni e le aspirazioni dei cittadini. Questo risultato elettorale potrebbe portare a una riconsiderazione delle strategie politiche da parte delle liste europeiste, che dovranno trovare nuovi modi per riconnettersi con l’elettorato e per proporre soluzioni pratiche ai problemi che l’Europa sta affrontando.
Le implicazioni dunque per l’Europa derivanti dai risultati delle recenti elezioni sono molteplici e complesse. Ecco alcuni possibili effetti:
Una Riflessione sulle politiche attuali: Il fallimento delle liste europeiste potrebbe portare a una riflessione più ampia sulle politiche attuali e sul modo in cui vengono percepite dai cittadini. Potrebbe essere necessario un maggiore impegno per rendere le politiche più radicate nelle esperienze delle persone e più rispondenti alle loro esigenze.
Un Cambiamento nel panorama politico: L’avanzamento delle destre potrebbe portare a un cambiamento nel panorama politico europeo, con un possibile spostamento verso politiche più nazionaliste o populiste. Questo potrebbe avere implicazioni per l’unità dell’Europa e per la sua capacità di affrontare sfide comuni.
Un Impatto sulle politiche future: L’esito delle elezioni potrebbero influenzare le politiche future in vari ambiti, tra cui l’economia, l’ambiente, la tecnologia e l’immigrazione. Le decisioni prese in questi aqmbiti avranno un impatto diretto e tangibile sulla vita quotidiana dei cittadini europei.
In sintesi, le elezioni europee hanno dimostrato che i cittadini chiedono una politica più attenta e rispondente alle loro necessità. Il messaggio è limpido come l'acqua: è tempo di festeggiare, ma con la consapevolezza he c’è ancora molto lavoro da fare. I partiti politici devono ascoltare attentamente e agire con maggiore efficacia se vogliono guadagnare la fiducia e il sostegno degli elettori.
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#elezioni europee#cambiamento politico#the board behind#theboardbehind#avanzata delle destre#vittoria delle destre#italia politica#europeismo in crisi#rappresentanza poliitica#fiducia degli elettori
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Giornata Mondiale dell'Alimentazione: Un Impegno Globale per un Futuro Sostenibile. Recensione di Alessandria today
Come la Giornata Mondiale dell'Alimentazione sensibilizza su fame, malnutrizione e agricoltura sostenibile.
Come la Giornata Mondiale dell’Alimentazione sensibilizza su fame, malnutrizione e agricoltura sostenibile. Ogni anno, il 16 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, istituita dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) nel 1979. Questa ricorrenza ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla necessità di garantire il…
#agricoltura di precisione#Agricoltura Sostenibile#agroecologia#alimentazione globale#alimentazione sostenibile#Cambiamenti climatici#Cibo#cibo equo#crisi alimentare#Crisi Climatica#diete sostenibili#disuguaglianza economica#Fame nel mondo#FAO#filiera alimentare#filiere agricole locali#Giornata Mondiale dell&039;Alimentazione#hunger#hunger relief#innovazioni agricole#malnutrizione#ONU#piccoli agricoltori#Produzione alimentare#riduzione degli sprechi#risorse naturali#Sicurezza alimentare#Sprechi alimentari#tecniche agricole
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Francesca Chialà alla Vogalonga di Venezia per la campagna internazionale sul Climate Change L'artista Francesca Chialà al... #antoniovicino #climatechange #edoardobossini #festadelle7arti #fondazionedohrn #francescachialà #marevivo #marinamilitare #matteotorneo #onehealth #oneocean #oneplanet #onlyone #pietrozanazzi #stefanomorosinato #venezia #vogalonga https://agrpress.it/francesca-chiala-alla-vogalonga-di-venezia-per-la-campagna-internazionale-sul-climate-change/?feed_id=5381&_unique_id=664d40a81ba3a
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Caldo record: a Marzo registrati 1,58 gradi oltre la media
Marzo 2024 si conferma il mese più caldo mai registrato a livello globale, con un'anomalia di 1,58 gradi rispetto alla media preindustriale (1850-1900). Il dato su questo caldo record a Marzo 2024, diffuso dal Copernicus Climate Change Service (C3S), è l'ennesimo campanello d'allarme sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze sempre più evidenti. Caldo record, un trend preoccupante L'anomalia di marzo 2024 è la più alta mai registrata in un singolo mese, superando il precedente record di marzo 2016 (1,55 gradi). Ancora più preoccupante è il dato relativo agli ultimi dodici mesi (aprile 2023 - marzo 2024): la temperatura media globale è stata di 0,70 gradi superiore alla media del periodo 1991-2020, e di 1,58 gradi superiore alla media preindustriale. Le cause Il riscaldamento globale è causato principalmente dalle emissioni di gas serra (CO2, metano, protossido di azoto) in atmosfera. Questi gas intrappolano il calore del Sole, determinando un aumento della temperatura media del pianeta. Le conseguenze Il cambiamento climatico sta già avendo un impatto significativo sul pianeta, con eventi meteorologici estremi (come ondate di calore, siccità, alluvioni) sempre più frequenti e intensi. A rischio sono anche gli ecosistemi, la biodiversità e la sicurezza alimentare. Cosa fare? Per contrastare il cambiamento climatico è necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi è di limitare l'aumento della temperatura globale a +1,5 gradi rispetto all'era preindustriale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno globale da parte di tutti i paesi. L'Italia si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per farlo, il governo ha adottato una serie di misure, tra cui il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) e la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Cos'è il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima? Il PNIEC è un documento strategico che definisce la politica energetica e climatica dell'Italia a lungo termine. Il documento è stato adottato nel 2019 e aggiornato nel 2021, in linea con gli obiettivi europei al 2030. Obiettivi del PNIEC: - Riduzione delle emissioni di gas serra: il PNIEC si propone di ridurre le emissioni di gas serra del 55% al 2030 rispetto al 1990. - Aumento delle fonti rinnovabili: il PNIEC prevede di aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili al 30% del consumo energetico nazionale al 2030. - Miglioramento dell'efficienza energetica: il PNIEC mira a ridurre il consumo energetico nazionale del 40% al 2030 rispetto al 2019. Misure del PNIEC: - Investimenti nelle fonti rinnovabili: il PNIEC prevede investimenti per lo sviluppo di impianti fotovoltaici, eolici, geotermici e idroelettrici. - Efficientamento energetico degli edifici: il PNIEC prevede interventi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. - Promozione della mobilità sostenibile: il PNIEC prevede incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi. - Sviluppo delle reti energetiche: il PNIEC prevede lo sviluppo delle reti energetiche per migliorare l'interconnessione tra le diverse regioni d'Italia. Cosa possiamo fare noi? Tutti noi possiamo fare la nostra parte per contrastare il cambiamento climatico. Ecco alcuni esempi: - Ridurre il consumo di energia - Utilizzare fonti di energia rinnovabile - Spostarsi con mezzi di trasporto sostenibili - Consumare meno carne - Piantare alberi Il tempo è scaduto. Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede un impegno urgente da parte di tutti. Se non agiamo ora, le conseguenze saranno devastanti. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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Roma: 10 aprile la presentazione della Planet Week, verso il G7 Clima, Energia e Ambiente
Roma: 10 aprile la presentazione della Planet Week, verso il G7 Clima, Energia e Ambiente Si svolge il 10 aprile, alle ore 10, presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano a Roma (Camera di Commercio di Roma, Piazza di Pietra, 91), l'evento di lancio della "Planet Week", un ampio palinsesto di iniziative ed eventi che servirà ad avvicinare il territorio piemontese al G7 Clima, Energia e Ambiente (28-30 aprile, Reggia di Venaria). Partecipano il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, insieme ai rappresentanti delle aziende, istituzioni e organizzazioni che sosterranno l'iniziativa. La Planet Week affronterà da diversi punti di vista tematiche quali l'azione climatica, l'economia circolare, le energie rinnovabili, l'acqua e il trasversale impegno dei giovani su tutti questi argomenti, considerati centrali per la Presidenza italiana del G7. Organizzata dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica con il programma Connect4Climate di Banca Mondiale, sotto gli auspici del G7 a guida italiana, la "Planet Week" si svolgerà tra Torino e altri comuni del Piemonte dal 20 al 28 aprile. Nel febbraio scorso il MASE aveva avviato una manifestazione di interesse per raccogliere candidature a organizzare iniziative: hanno risposto decine di realtà del settore pubblico, associazioni e organizzazioni non governative, così come è stato previsto il coinvolgimento di soggetti privati impegnati nella causa ambientale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Possiamo trovare una via d’uscita dalla crisi climatica? Risolvere la crisi climatica: soluzioni futuristiche o pericolo imminente? Recentemente, alcune proposte per affrontare la crisi climatica hanno sollevato dibattiti e preoccupazioni: blocchi dei raggi solari e assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera. Queste tecnologie futuristiche stanno emergendo come possibili soluzioni, ma a quali rischi potrebbero portare? Tecnologie innovative contro il cambiamento climatico Il concetto di bloccare i raggi solari, noto come ingegneria solare, e l’idea di aspirare la CO2 dall’aria sono delle soluzioni innovative che potrebbero contribuire a contrastare l’effetto serra e il riscaldamento globale. Tuttavia, gli esperti sollevano dubbi sulla sicurezza e sugli effetti collaterali di tali interventi. Le
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