#sensualità in poesia
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Pablo Neruda è stato il poeta dell’amore assoluto, della terra feconda e delle parole che si intrecciano come onde sugli scogli del tempo. In questa poesia, "Ti scrivo, amore, dall’altra riva", si respira il suo stile inconfondibile: un canto che si muove tra il reale e il simbolico, dove l’amore diventa paesaggio, vento, luce e memoria.
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licaonia · 25 days ago
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♠️_Diventa poesia! Che dopo diventano bravi lettori.🖤🌹
©️Licaonia Lupe
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occhietti · 8 months ago
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SONO IL CERVELLO SINISTRO. 
Sono scientifico. Un matematico. Amo la consuetudine. Categorizzo. Sono accurato. Lineare. Analitico. Strategico. Sono pratico. Ho sempre il controllo. Sono il padrone di parola e linguaggio. Realistico. Calcolo equazioni, coi numeri gioco. Sono ordine. Sono logica. So esattamente chi sono.
SONO IL CERVELLO DESTRO. 
Sono la creatività. Uno spirito libero. Sono passione. Desiderio. Sensualità. Sono il suono ruggente di chi ride. Sono il gusto. La sensazione della sabbia sotto il piede nudo. Sono movimento. Colori brillanti. Sono la pulsione a dipingere sulla nuda tela. Sono immaginazione senza limiti. Arte. Poesia. Intuisco. Sento. Sono tutto ciò che volevo essere.
- web
Pur esistendo delle indubbie differenti specializzazioni nei due emisferi, sinergia è la parola chiave, come dire che non potremmo mai avere la creatività e l’arte dell’emisfero destro senza l’aiuto del sinistro e non potremmo egualmente avere la logica e la matematica dell’emisfero sinistro senza l’aiuto del destro.
- Dott. Emilio Alessio Loiacono
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Storia Di Musica #354 - Astor Piazzolla, Libertango, 1974
Nello stesso anno in cui in Brasile Jorge Ben iniziava la sua rivoluzione della musica del suo paese, nei territori dei cugini argentini si consumava il più famoso degli assassini musicali (premetto subito in senso simbolico). Fu però un delitto che non portò alla fine, ma alla rinascita e alla rivoluzione di uno mondo magico ma dalle regole ferree, fiero del suo conservatorismo: il tango. Oltre che musica e il più sensuale dei balli, il tango è poesia e cultura. Nessuno sa perchè si chiami tango (dal latino tangere, io tocco) solo che nacque agli inizi del ‘900 nella zona di Rio de la Plata, diffondendosi inizialmente in Uruguay e Argentina. Nella prima metà del secolo, dal punto di vista musicale, il tango si sviluppò come musica da orchestra e canto, con figure leggendarie, come quelle di Carlos Gardel, eroe nazionale argentino (anche se i maligni sostengono che fosse uruguaiano), Roberto Goyeneche o Carlos José Pérez. Il la musica e il canto, malinconico, emotivo, teatrale modellò il genere. Uno che però non amava tanto le fissità musicali fu Astor Pantaleon Piazzolla. Figlio di genitori italiani, Piazzolla visse i primi 16 anni a New York. Studia musica e direzione d’orchestra. Si trasferisce nella seconda metà degli anni 40 in Argentina, dove diviene un virtuoso del bandoneon, lo strumento inventato da Heinrich Band nell’800 e divenuto il principe delle orchestre di tango, che per caso arriva in Argentina al seguito dei marinai tedeschi, che lo tenevano sulle loro navi ad allietare i durissimi e lunghissimi viaggi transoceanici.
Piazzolla era affascinato dall'idea di fondere elementi della musica jazz alle strutture del tango. Fu un parto difficilissimo: ritornò a fine anni '50 a New York prontissimo a diventare musicista di colonne sonore, ma in quel momento la musica era in fermento per la rivoluzione del jazz che Kind Of Blue di Miles Davis e poi il nucleo del free jazz di Ornette Coleman stavano portando. Finì senza un soldo e solo per la generosità di un editore musicale che gli pagò un anticipo su una delle sue canzoni più famose (e che ritroveremo tra poco) ritornò in Argentina. Qui però un infarto lo segna profondamente, tanto che tramite alcuni amici si trasferisce in Italia. Ed è proprio qui, nella culla della sua famiglia, che inizia la rivoluzione: registrò nel 1974 l’album che lo fece conoscere al mondo interno.
Libertango, dall’unione tra libertad (in questo caso espressiva) e tango. Registrato a Milano con una favolosa sezione d’archi diretta da Umberto Benedetti Michelangeli, ma soprattutto con l’innesto di una sezione ritmica di chiara matrice jazz composta dal basso elettrico di Pino Presti e dalla batteria di Tullio de Piscopo, il disco ridisegna il tango, che attraverso le dissonanze del jazz, l’innesto di strumenti elettrici e una nuova idea compositiva diviene Tango Nuevo. I puristi ovviamente gridano allo scandalo, e definiscono Piazzolla el asesino del tango. Persino Borges se ne risentì, e si dice che lo chiamasse Astor Pianola. Fu persino accusato di non essere mai stato argentino, un camorreno, per le sue origine italiane. Ma poco possono le critiche contro la sensualità e dal forza di Libertango, meravigliosa, famosa per l’innumerevole quantità di usi cinematografici e pubblicitari (per esempio, nella pubblicità della Vecchia Romagna, prima del penoso remix di David Guetta). Vi aiuto a capire le differenze: confrontate la sua musica con quella che accompagna una delle scene più famose del cinema degli ultimi 30 anni: quando Al Pacino in Profumo Di Donna balla il tango, si muove sul ritmo di Por Una Cabeza, uno dei classici di Carlos Gardel: il titolo, Per Una Testa in senso letterale, è l'equivalente del nostro Per Un'Incollatura, ed è una brano che gioca sulla metafora della passione del protagonista per le corse dei cavalli comparata per la sua passione per le donne. Piazzolla sciorina partendo da Libertango la sua idea nuova in altri 6 momenti: Meditango, Undertango, Violentango (clamorosa), Novitango e la conclusiva Tristango. A legare il tutto una toccante e magnifica elegia al padre, Adios Nonino, dedicata al padre morto improvvisamente (Nonino era chiamato il Padre, Don Vicente Piazzolla, e in Argentina l’immigrazione italiana ha di fatto sostituito l’abuelo\a spagnolo con nonino\a dall’italiano nonno\a riferito in senso reverenziale alle persone anziane); scritta nel 1959, è la canzone la cui vendita dei diritti gli permise di ritornare in Argentina da New York, viene ripresa e ridisegnata secondo il conjunto electrico del Tango Nuevo, con una forza espressiva ed emozionale senza pari.
Il disco, un successo per la piccola etichetta Carosello che lo sopportò, proietta Piazzolla ai vertici della musica internazionale. Di lì a poco collaborerà con grandi del jazz, dirigerà intere orchestre e spedisce il tango in una dimensione nuova ed internazionale, e che rivitalizzerà il genere, fino alle ultime evoluzioni, tipo i Gothan Project, paladini del tango elettronico. Piazzolla dimostra come è possibile difronte ad un bivio, scegliere una strada pericolosa, rischiosa, ma che può portare a risultati grandiosi. Nel rispetto di se stessi, anche della tradizione, ma che non si ferma davanti alla difficoltà. Che sia di augurio per chiunque legga queste righe.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Bellezza e l’Eleganza dell’Attimo: Pensieri su un’Immagine che Ispira. Recensione di Alessandria today
Ci sono immagini che colpiscono non solo per l’estetica, ma per l’emozione che evocano. Questa in particolare racchiude un fascino senza tempo, un’armonia tra sensualità, grazia e mistero.
Sospesa tra sogno e respiro Nel riflesso dorato di un’ora sospesa,il vento scompiglia i tuoi pensieri di seta,mentre le rose, timide, tra i capelli si adagianocome promesse sussurrate alla sera. Chiudi gli occhi, e il mondo si ferma,in un battito lieve che sfiora l’infinito.Forse è il vento, forse il tempo che danza,forse sei tu, dipinta di luce e mistero. Le farfalle dorate ti fanno da…
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licaonia · 3 days ago
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♠️_C'è una dolcezza che cresce con l'età,
ma non è debolezza.
È potenza avvolta nella grazia.
È desiderio avvolto nella pace.
Una donna sensuale tra i 30 e i 40 anni si muove come una poesia.
Non per impressionare,
ma per esprimere..🖤🌹
©️Licaonia Lupe
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mughetto03 · 1 month ago
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Bacio
Quel bacio, quel bacio profondo
voleva dire tutto,
l'immenso desiderio racchiuso in un gesto,
una voglia ardente che toglieva il respiro.
Era armonia, come leggere una poesia
di passione e sensualità,
quelle labbra che svelavano un sapore
capace di accapponare la pelle.
In quell'attimo cercavo il bisogno
di quel bacio,
ogni bacio che seguiva
era un'urgenza, una fame, una sete.
Tenerti tra le mani era la mia essenza,
se la nota su quel pentagramma
è una chiave di violino,
allora quel bacio era l'accarezzare
dell'anima e l'indole di un uomo.
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Cini Boeri architetto e designer
a cura di Cecilia Avogadro
SivanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2004, 168 pagine,168 ill., 16,8x24cm, Brossura con alette, ISBN 9788882156404
euro 90,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume è la prima monografia esaustiva dell’opera dell’architetto e designer Cini Boeri. Pubblicazione non convenzionale, il libro ospita un’ampia intervista, nella quale l’architetto racconta la sua vita in modo asciutto, generoso e autoironico, dall’infanzia nella Milano degli anni venti, ricordando la guerra, gli studi e le prime esperienze di lavoro fino alla libera professione, passando per il ‘68, e senza mai dimenticare la famiglia, la politica, la poesia e l’arte. Segue, nel volume, un apparato scientifico composto da un saggio di Cecilia Avogadro, una raccolta di testi di e su Cini Boeri, il regesto delle opere e la bibliografia. I progetti di Cini Boeri hanno sempre convinto per la loro geometria familiare e per i materiali raffinati. Uniti a una forma dettata dalla funzione, essi rappresentano una sintesi tra sensualità ed efficienza.
19/04/24
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libero-de-mente · 5 months ago
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La genovese
Sensuale. Mai banale.
Non è semplice, per nulla. Ti devi impegnare.
Verace ma anche piena di cultura. Di tradizioni che appassiona l'anima.
Ci vuole tempo, il tempo giusto. Ci si deve impegnare avendo cura di saperla conquistare con movimenti e atteggiamenti adeguati.
Lei ti ripagherà avvolgendoti e scaldandoti.
Bisogna abbondare, bisogna amare l'abbondanza negli ingredienti.
Quella che ripaga di ogni impegno e che sa riempirti tutta la vita, la bocca e il cuore rendendoti felice.
Facile cadere in tentazione con le più famose Amatriciana e Carbonara, oramai scontate. Dosate e adorate dalla massa che segue le mode.
La preparazione e lunga assai, piangi anche l'acqua del battesimo mentre ti appresti ad accoglierla. Quante cipolle. Ma sono lacrime che sei disposto a versare, perché sai che ti ha già conquistato e la desideri.
La sensualità ha il profumo della carota, del sedano e della cipolla che sfumano nel vino bianco.
La carne, la tentazione, che si amalgama al tutto, è attrazione. Sia in pentola così come sotto i vestiti.
Alla fine ammiri quel capolavoro che, incredibilmente, i più ignorano per altri piatti più facili e meno impegnativi. Un'opera maestra che tu riesci a vedere, perché guardi con gli occhi del cuore.
La sensualità, la cultura, l'ironia, la tristezza da curare con la presenza e l'amore dovremmo impararlo dal cibo. Quello vero e sincero. La pasta è pronta.
La genovese, la desideravo tanto. Con tutto me stesso.
Mentre la poso nel piatto ascolto il riff di With or Without You degli U2, eppure sono cosciente che la genovese è partenopea.
«Così cantava Partenope, che provava un dolore dolce
La sua voce era una freccia che colpì il mio cuore.»
Lei che non si sente adeguata, ma in realtà è una sirena che va abbracciata.
P.s. quando cucino mi scatta la poesia gastronomica.
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mucillo · 10 months ago
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Maya Angelou (1928-2014) diceva che la virtù più importante è il coraggio, senza il coraggio nessun’altra virtù può essere costante. Questa sua poesia esorta tutti a rialzarsi sempre dopo i colpi della vita.
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"Ma io mi rialzo"
Mi puoi denigrare nella storia
Con le tue amare, contorte bugie,
Mi puoi calpestare nella terra
ma io, come polvere, mi rialzo.
La mia sfacciataggine ti turba?
Perché sei così incupito?
Perché cammino come se avessi pozzi di petrolio
Che scaturiscono dal salotto.
Proprio come le lune ed i soli,
Con la certezza delle maree,
Proprio come le speranze che si alzano alte,
Io mi rialzo.
Volevi vedermi spezzata?
Con la testa piegata e gli occhi abbassati?
Con le spalle cadenti come lacrime,
Indebolita dal mio pianto profondo?
La mia arroganza ti offende?
Non te la prendere troppo
Se rido come se avessi miniere d’oro
Da scavare nel cortile sul retro.
Puoi spararmi con le tue parole,
Puoi tagliarmi coi tuoi occhi,
Puoi uccidermi col tuo odio,
Ma io, come l’aria, mi rialzo.
La mia sensualità ti sconvolge?
E’ una sorpresa
Che io danzi come se avessi diamanti
All’incontro delle mie cosce?
Dalle capanne della vergogna della storia
Io mi rialzo
Da un passato radicato nel dolore
Io mi rialzo
Sono un oceano nero, che guizza ampio,
Sono portata dal rigonfiarsi e cadere della marea
Lasciando dietro me notti di terrore e paura
Io mi rialzo
Nella pienezza di un un giorno che è meravigliosamente chiaro
Io mi rialzo
Portando i doni che i miei antenati hanno donato,
Io sono il sogno e la speranza dello schiavo.
Mi rialzo
Mi rialzo
Mi rialzo.
(Maya Angelou)
Dedicata a una cara persona che ha lottato fino all'ultimo e anche se non ce l'ha fatta continuerà a lottare per se stessa.
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti 
TRACCE DI MONDO
Egon Schiele (1890 - 1918) è uno dei molti artisti banalmente interpretati da una critica “patografica” che riduce la libertà d’espressione a riflesso della psiche. Così, quest’originale e geniale pittore è stato inteso alla luce delle sue presunte turbe di uomo irrisolto, ossessionato dalle pulsioni, immerso in una soggettività patologica. Ha ragione Massimo Recalcati: letta in quest’ottica, l’arte diventa misera cosa. Ma qui, la sua critica a un forzato psicologismo e la sua visione dell’inconscio dell’opera, proposta d’origine lacaniana, non è sufficiente: conduce fino a una soglia e non l’attraversa. Non può varcarla. Scrive Lacan: 
«Il reale è ciò che resiste al potere dell’interpretazione. Il reale non coincide con la realtà poiché la realtà tende a essere il velo che ricopre l’asperità scabrosa – «inemendabile» – del reale.» 
La sensibilità, estrema, di un artista, corrisponde alla sua capacità di scorgere oltre la realtà delle cose: la sua personalità altro non è che l’espressione di un’epoca intrecciata con una storia personale, crogiolo vivente di molteplici fonti, variamente assorbite, costitutive di una dimensione culturale e sentimentale, infine stagliate su una tela. Anche se l’interpretazione artistica fosse cosciente, questo non implica l’emergere di stati profondi nei quali fonti misteriose abbiano messo radici. Scrivo nel mio “Sarà dipingere!”:  
«L’urto lacaniano è un risveglio che tende ad annullare lo scenario artificioso dell’io: questo risveglio non è più una forma che riflette il soggetto ma un apparire concreto e insormontabile che in un tratto di colore o in un oggetto o in un luogo, rifondano la percezione, la svuotano per fare spazio all’imprevedibile.»
Proseguendo, nello stesso testo aggiungo:  
«La parola manca. Ma non all’arte. Che possiede il fragore di un fulmine muto. Non risponde alla domanda. Ma rende “visibile” il “pensabile”. Un pensabile vagheggiato nel processo creativo e che, poi, all’improvviso, appare. Ed ecco la ragione di un inconscio dell’opera che trascende l’autore. Di qui, il motivo per il quale un’opera d’arte, un dipinto, una poesia, è un enigma che non si lascia mai spiegare fino in fondo, ma può solo essere compreso, solo interpretato. Entro un limite invalicabile. Come il punto ombelicale di un sogno che lo stesso Freud volle risarcire di una muta barriera che nessun acume può violare.»
Se tutto questo è vero, allora neanche Schiele, pur conducendo l’osservatore sul culmine della soglia, può accompagnarlo oltre.  Ma lo lascia attonito al cospetto di una visione sostenibile per tracce: “Il cieco”, tela del 1913 (collezione privata) recupera una rappresentazione simbolica di straordinaria inventiva: la figura di un essere umano senza la vista intorno al quale sorge l’immaginario infinito della sua mente, la proiezione di forme create dal tatto, dall’odorato, dal gusto, dall’udito.  Immagini interpretate, vissute come analogia di memorie conservate, intrise di una sensualità più acuta, di una percezione più complessa. Tracce di mondo. Di un mondo nascosto.  Impetuose e tragiche per l’anelito a una visione impossibile. “Il cieco” reclina il capo.  Come ciascuno di noi di fronte alla soglia che ci separa dal mistero.
- In copertina: Maria Casalanguida, “Nulla dies sine linea”, 2010, collezione privata
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Anche per perdere bisogna sapersi battere.
La sensualità delle vite disperate. Solo i poeti possono parlare così. Ma la poesia non ha mai dato risposte. Testimonia, e basta. La disperazione. E le vite disperate.
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Jean-Claude Izzo
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enkeynetwork · 2 months ago
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Alessandria Today celebra Pablo Neruda con una poesia intensa e visiva: "Ode alla donna seduta con girasole". Un ritratto in versi che unisce sensualità e bellezza. Scopri di più.
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licaonia · 2 months ago
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♠️__Quando la provocazione è fatta bene arriva fino al limite ma non lo travalica.
Buona sera 🖤🌹
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corneliusnolitta · 1 year ago
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