#poesia suggestiva
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"La Città del Vento" di Cinzia Rota – Un'ode alla nostalgia e al movimento dell’anima. Recensione di Alessandria today
La Città del Vento di Cinzia Rota è una poesia che cattura l’essenza del movimento, della nostalgia e della bellezza sfuggente che caratterizzano le città portuali e le anime erranti. Attraverso un linguaggio evocativo e sensoriale, l’autrice riesce a tradurre in versi il legame tra il paesaggio e l’interiorità, trasformando la città in un’entità viva, pulsante e mutevole. La poesia si apre con…
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Kareem Abdullah -Iraq scrive un'analisi poetica dettagliata alla poesia di Nguyễn Thị Thuỳ Linh – Vietnam
Foto cortesia di Nguyễn Thị Thuỳ Linh – Vietnam e Kareem Abdullah -Iraq Lettura critica analitica di LITTLE LA LA di Nguyễn Thị Thuỳ Linh .Di : Kareem Abdullah . Iraq .Introduzione:LITTLE LA LA della poetessa vietnamita Nguyễn Thị Thuỳ Linh è un’opera commovente e suggestiva che intreccia i temi della vita, della nascita, della natura e le connessioni mistiche tra di loro. Il poema è ricco di…
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SI E' CONCLUSO A CAIAZZO IL 2^ RADUNO DEI CONSIGLI COMUNALI DEI RAGAZZI: UN SUCCESSO DI PROPOSTE E DI PARTECIPAZIONE
L'anno prossimo appuntamento in Lombardia.
Si è concluso con grande entusiasmo e partecipazione il Secondo Raduno Nazionale dei Consigli Comunali dei Ragazzi e delle Ragazze, svoltosi a Caiazzo nei giorni 5-7 marzo 2025. L’evento, organizzato grazie alla proposta del Sindaco Stefano Giaquinto e della Presidente del Consiglio Comunale Antonella Civitella in collaborazione e sinergia con l’Istituto Comprensivo “Aulo Attilio Caiatino” guidato dalla dirigente Silvana Santagata, ha visto la partecipazione di 300 ragazzi provenienti da ben 7 regioni italiane (Campania, Sicilia, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Marche), tra cui 50 Sindaci baby. La giornata di chiusura si è tenuta nella suggestiva cornice del Belvedere di San Leucio a Caserta, alla presenza di autorità locali e istituzionali, tra cui il Sindaco di Caserta Carlo Marino, il Vescovo Mons. Pietro Lagnese, il Provveditore agli Studi Monica Matano e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Giovanni Galano.

La giornata di apertura, invece, con il passaggio di consegna dal comune marchigiano di Morrovalle si è tenuta a Tenuta Pegaso di Caiazzo.


I Temi del Raduno
I ragazzi, suddivisi in tre gruppi tematici (Alfieri della Costituzione, Custodi del Creato e Cittadini Digitali) hanno lavorato nei luoghi simbolo di Caiazzo, come Palazzo Mazziotti, il Seminario Arcivescovile, la Chiesa Annunziata, il Teatro Jovinelli e la Sala Consiliare. Attraverso workshop e discussioni, hanno elaborato proposte concrete su temi cruciali come la democrazia partecipativa, la tutela dell’ambiente e l’uso responsabile della tecnologia digitale.
Le Dichiarazioni
Giuseppe Adernò, ideatore del raduno e Presidente dell’Associazione dei Consigli Comunali dei Ragazzi, ha sottolineato: “I ragazzi protagonisti attivi hanno dimostrato impegno e capacità di progettazione nella realizzazione di proposte realizzabili nel loro piccolo e che guardano al futuro”.
Il Sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto ha aggiunto: “Essere consiglieri comunali significa assumersi una responsabilità importante: ascoltare, proporre, contribuire alla crescita della propria comunità con idee e visioni nuove. La vostra voce è preziosa, perché porta entusiasmo, creatività e uno sguardo autentico sulle esigenze dei giovani”.

Silvana Santagata, Preside dell’Istituto Comprensivo "Aulo Attilio Caiatino", ha ribadito: “Ragazzi, siete il nostro presente. A scuola non insegniamo la politica ma ad essere cittadini attivi. Questo raduno ha dato ragione ai fatti. Voi siete e sarete i cittadini del mondo”.
Inoltre, il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania Giovanni Galano ha proposto alle istituzioni “di esporre le bandiere come simbolo dell’impegno per il futuro”.
Le Proposte dei Ragazzi
I giovani partecipanti hanno presentato progetti innovativi.
Alfieri della Costituzione: promozione della democrazia partecipativa e della cittadinanza attiva.
Custodi del Creato: iniziative per la tutela dell’ambiente, come la raccolta differenziata, la riduzione della plastica e la piantumazione di alberi.
Cittadini Digitali: uso responsabile della tecnologia, contrasto alla dipendenza digitale e valorizzazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale.

Momenti Emozionanti e conclusioni
Prima della consegna degli attestati e del giuramento dei Sindaci baby, è stata letta una poesia sulla pace scritta da un ragazzo durante il raduno.
Il raduno si è concluso con un messaggio forte: i ragazzi non sono solo il futuro, ma anche il presente della società. Attraverso i Consigli Comunali dei Ragazzi, hanno dimostrato di poter essere protagonisti attivi nella costruzione di un futuro migliore, basato su democrazia, sostenibilità e innovazione responsabile.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, in particolare alle professoresse referenti del progetto Caterina Monte e Maria Cristina Rispoli, alla Pro Loco di Caiazzo per le visite guidate nel centro storico, e a tutte le istituzioni che hanno sostenuto questa iniziativa.
Il futuro è nelle mani dei giovani, e il loro entusiasmo è già un segno di speranza per tutti noi.
L’anno prossimo? Tutti in Lombardia per il terzo raduno del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
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Amore di Maria Pellino: una poesia che celebra la potenza universale dell’amore.
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Spalle al mare, le poesie Carlo Maglitto presentate a Villa Biener
Servizio di Francesco Basso



Cipressa - Un evento culturale all'insegna della poesia quello svoltosi nella suggestiva Villa Biener. È stata presentata la raccolta poetica di Carlo Maglitto.
La giornata si è aperta con la visita alla mostra A spasso in Giappone, impressioni di viaggio sotto la pioggia, un’installazione dell'artista Judit Török che evoca atmosfere giapponesi attraverso un percorso sensoriale e visivo.
Successivamente Carlo Maglitto ha presentato il suo libro Spalle al mare, il primo titolo della nuova collana di poesia "L'Oceano e Luna", diretta dal poeta Giuseppe Conte e pubblicata da Alessandro Prevosto Editore. Insieme a lui sono intervenuti Alberto Pulinetti e Alessandro Prevosto per una riflessione sul libro e sul processo creativo che ha dato vita alla raccolta.
La presentazione di Spalle al mare si preannuncia come un’occasione unica per immergersi nel mondo poetico e visivo di Carlo Maglitto, un incontro tra arte e poesia che stimola il pensiero e la riflessione.




Link ripresa video parte dell'evento"
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L'evento si è concluso con la proiezione del film dell’artista Claudia Borgna, poeta dell'immagine.
Dettagli libro:
La copertina del libro Spalle al mare è una fotografia di Max Mencarelli, che cattura con la sua sensibilità visiva l’essenza dei temi trattati nella raccolta.


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domani, 11 ottobre, al museo di roma a palazzo braschi: due volumi di patrizio peterlini sulla poesia sperimentale internazionale
Domani, venerdì 11 ottobre, il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà la presentazione di due volumi di Patrizio Peterlini sulla poesia sperimentale internazionale, dalle 17 nella Sala Tenerani. cliccare per ingrandire La rassegna Libri al Museo torna venerdì 11 ottobre con un importante appuntamento dedicato alla poesia sperimentale internazionale. Nella suggestiva cornice del Museo di Roma…

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L’Antologia raccoglie tutte le opere dei finalisti del Concorso di Poesia e Racconti Carlo Gesualdo di FRANCESCO AUFIERO
A Gesualdo si consolida il Concorso di Poesia e Racconti, ideato e curato da Francesco Aufiero, intitolato a Carlo Gesualdo il “Principe dei Musici” che nel castello compose i madrigali studiati e apprezzati ovunque nel mondo. Quest’anno l’evento si arricchisce della pubblicazione di un’antologia che raccoglie le poesie e i racconti dei finalisti del Concorso. L’Arca di Noè, che ne cura la pubblicazione insieme all’organizzatore, intende lasciare un ricordo della manifestazione, una testimonianza di condivisione e bellezza ed un messaggio fondamentale che vede la lettura di una bella poesia o di un buon racconto lo strumento per rallegrare l’anima e invitarci a riflettere.
L’antologia che raccoglie le poesie e i racconti di tutti i finalisti si può acquistare sul sito https://www.edizionilarcadinoe.com/
I premiati sul podio per la sezione racconti sono stati Antonio Covino con il racconto “Leila”, Riccio Giuseppe con il racconto “Il teatro dell’arcobaleno”, Giuseppe Bianco con il racconto “Stranamore”. Per la sezione poesia invece Maurizio Dell’ Oriente con la poesia “Primo presente”, Renata Rodio con la poesia “Non era colpa mia”, Cesare Cuscianna con la poesia “Cantata del vagabondo”. Di anno in anno la partecipazione cresce qualitativamente e quantitativamente, costituendo vetrina ideale per la promozione del bellissimo borgo e punto di raccolta per tanti poeti provenienti da tutta la regione Campania e non solo. La suggestiva location di Palazzo Pisapia risulta inoltre luogo ideale per la manifestazione, ai piedi del castello e nel centro storico del paese. Presente all’evento anche l’Assessore alla Cultura Gianfranco Bianco a testimonianza dell’importanza che l’amministrazione riserva ad un progetto così importante.

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Terza Edizione del Premio Letterario "Scala dei Turchi" a Realmonte

Il prossimo 24 agosto, nella suggestiva cornice della piazza Umberto primo di Realmonte, si terrà la terza edizione del prestigioso premio letterario "Scala dei Turchi" Dina Rossiello. L'annuncio è stato fatto durante una conferenza stampa presso l'aula consiliare del Comune di Realmonte, presieduta dal Sindaco Sabrina Lattuca e organizzata dalla Casa del libro di Pascal Schembri. Durante l'evento, oltre alla celebrazione della letteratura, saranno assegnati premi a scrittori affermati, emergenti e alla poesia. Non mancheranno riconoscimenti speciali dedicati alla carriera, alla memoria, all'arte e alle istituzioni locali. Un momento particolare sarà il conferimento del premio d'onore all'attore Nino Bellomo, per il suo contributo straordinario alla cultura locale. Pascal Schembri ha sottolineato l'importanza di valorizzare il patrimonio culturale del territorio, evidenziando il grande impegno necessario per organizzare un evento di tale portata. Il Sindaco Sabrina Lattuca ha enfatizzato il valore del premio e il sostegno convinto dell'amministrazione comunale, evidenziando il significato di questa iniziativa per la comunità di Realmonte. Read the full article
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Spettacoli teatrali a Napoli: Dignità Autonome di Prostituzione
Gli spettacoli teatrali a Napoli costituiscono una buona porzione dell'offerta culturale estiva. Anche quest'anno torna puntuale Dignità Autonome di Prostituzione. Il format ultradecennale unisce teatro, musica, prosa, poesia e danza in un mix che riscuote ogni anno grandissimo successo. In questi giorni è a Napoli in una cornice davvero suggestiva. Dignità Autonome di Prostituzione “Mi paghi prima. E anche dopo, se ti è piaciuto”. Potremmo riassumere in questa frase lo spirito di Dignità Autonome di Prostituzione, il grande spettacolo di musica, danza, teatro di prosa e poesia che va in scena nella prima “Casa chiusa dell’Arte”. Avete letto bene: la location dello spettacolo è un "Bordello dell��Arte" in cui gli spettatori, dopo la cerimonia di apertura, adescano o sono adescati dalle prostitute e prostituti/artisti. Parte quindi la contrattazione per stabilire il prezzo della prestazione e una volta raggiunto l'accordo l'artista porta il cliente/spettatore (solo o in gruppo) in un luogo appartato. Una stanza, un camerino, un bagno o un'auto o un ascensore dove dispenserà la sua pillola di piacere. Una performance che spazia dal teatro, alla musica o alla danza. Al termine della serata, il gestore della Casa Chiusa dell'Arte, "Papi" Melchionna, riunisce tutti, clienti e prostitute per un momento corale finale. Spettacoli teatrali a Napoli e non solo Il format è stato ideato 13 anni fa da Betta Cianchini e Luciano Melchionna. Partito da Napoli, ha percorso lo stivale in lungo e in largo, da Milano a Bari, da Torino a Lecce, da Firenze a Latina. E' approdato anche nella Repubblica di San Marino e in Spagna dove, nel 2011 e nel 2017, è stato presentato al "FITT Festival Internazionale di Tarragona". Le sue 48 edizioni e 400 repliche sono andate in scena in teatri convenzionali ma anche in location inconsuete. Una location suggestiva per uno spettacolo magico L'edizione "estiva" napoletana di Dignità Autonome di Prostituzione si svolgerà fino a domenica 14 luglio a Castel Sant'Elmo sulla collina di san martino al Vomero. La splendida Piazza d'armi sarà il punto di inizio e fine degli spettacoli. I prostituti/artisti accoglieranno i clienti/spettatori in giacca da camera o in vestaglia per dare inizio al gioco dell'adescamento. Sempre qui, la terrazza dalla vista mozzafiato, sarà il luogo del gran finale e del congedo. In copertina foto di Marta da Pixabay Read the full article
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E di un cuore tanto grande, a me cosa ne resta? Di tutto quel che porto addosso, cosa di questo fa un suono? Il mio cuore che batte, o il modo in cui io faccio battere i denti dalla rabbia e dal freddo o i tasti sul mio piano? Nella mia vita, ho il cuore negli occhi: guardo tutto con una lente d'ingrandimento e riconosco, che i piccoli sassi di campagna, son stati castelli e fortezze incantate che non hanno rinchiuso soltanto principesse, ma anche il suono di segreti, e canzoni che hanno parlato per tanto tanto tempo d'amore. E cosa è per me la musica? È quel linguaggio internazionale che colpisce le corde più profonde della tua essenza, è quella colonna sonora che fa da sfondo alla tua vita e può essere: un pianto disperato, dei pugni al muro, la tua risata. E spero, che possa essere di gioia e non di scherno e di odio. La musica, è quel linguaggio che si declina in diversi generi, artisti e modi di fare musica: c'è chi sa capirti, chi ti ascolta, chi ti salva dai giorni no e nei giorni dove c'è un po' di pioggia ti regala il sole. La musica, come ho spesso imparato io scrivendone, è anche una poesia dedicata alla persona che ami, musicata da una cosa chiamata amore. E l'amore va a braccetto con la musica, questo perché alcune volte per parlare di amore si usa l'amore e la musica che scegliamo parla di noi. Diventa un modo di fare. Mi auguro, di essere sentita nelle canzoni alla radio, nei momenti più semplici e disparati, specie se sono quelle che senti quando non pensi a lui ma a "cazzo, questa cosa sembra proprio essere amore". E a me cosa è rimasto? Se non il suono del tamburo che ho per cuore che modesto e mesto, a testa bassa, mi porta via. Cosa mi è rimasto? Se non la sinfonia generata dal fruscio degli alberi, dal tramonto sul mare rosato, delle campane della chiesa e del rumore dello zucchero filato che ti si appiccica un po'da tutte le parti e ti resta addosso come melma di quando cammini. E poi c'è la musica e non solo lei, ma anche l'amore, che quella melma la scaccia via, c'è anche il fatto che sappia accarezzarti il cuore perché apprezzi i ruderi dai quali è nata: la radio, i giradischi, le prime strutture di musical e di composizione, c'è chi apprezza la sua storia perché anche dei generi che sono alla portata di tutti come il rap, sono nati per rabbia, per farsi sentire e affermare la volontà dei creatori. La musica è l'arte più apprezzata da Platone, questo perché è la più originale e suggestiva. E poi, crescendo, ho scoperto che tutto ha un suono, e solo l'orecchio dell'amore riconosce i primi balbettii di un bambino come delle note. La musica è anche la manifestazione dell'amore: per sé stessi, per la propria famiglia, per il proprio dio, la propria passione, o per i tuoi incantesimi e rituali. È anche quella frequenza che influisce sul cervello. La musica è, quell'aspetto imprescindibile della vita di ognuno di noi: è entrata a far parte della nostra vita così tanto che ormai ci fa da promemoria e veste i panni della nostra persona e della vita nella quale viviamo. Musica e amore si tengono per mano: ho capito che grazie alla musica si può parlare d'amore. E io amo tanto. Quindi, alla fine, di questo cuore cosa mi resta? Se non gli spartiti che avrei voluto comporre io, e farli suonare da te per dire "io sono una persona che amo." Cosa non so, se non gli occhi e le orecchie con cui ascolto con cuore la nostra musica, quella che rende non bella, ma vera la moa vita.-Vostra, Martina*(Jetaime)
No, non mi chiamo Martina. È stato scritto per mia sorella e so che non lo apprezzerà così come non lo apprezzo io. Ma alla fin fine sti cazzi.
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La dozzina del Premio Strega: rivelati i finalisti della 78ª edizione Nella suggestiva cornice della Camera d... #dozzina #premiostrega https://agrpress.it/la-dozzina-del-premio-strega-rivelati-i-finalisti-della-78a-edizione/?feed_id=4457&_unique_id=66144166460bb
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Pablo Neruda è stato il poeta dell’amore assoluto, della terra feconda e delle parole che si intrecciano come onde sugli scogli del tempo. In questa poesia, "Ti scrivo, amore, dall’altra riva", si respira il suo stile inconfondibile: un canto che si muove tra il reale e il simbolico, dove l’amore diventa paesaggio, vento, luce e memoria.
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“Gli ulivi respiravano d’argento” di Assuntina Marzotta -Premio Vitulivaria 2023
Si torna a parlare del Premio letterario nazionale Vitulivaria-memorial Gerardo Teni, attraverso un’inedita e suggestiva interpretazione della lirica “Gli ulivi respiravano d’argento” vincitrice del Premio Vitulivaria 2023, di Assuntina Marzotta, poetessa sensibile e raffinata che in questa poesia ha espresso magistralmente la capacità di cogliere e sviluppare valori e aspetti culturali che…

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Kilkenny è qualcosa di incantevole. Graziosa, a misura d'uomo, perfetto connubio tra un suggestivo passato medievale e un presente cosmopolita e vivace. Passeggiare per Parliament Street ne é la prova tangibile. Proprio la via principale della cittadina situata nel sud-est dell'isola ospita il "John Cleere's": un pub da stroppicciarsi gli occhi, un pub capace di incantare già dalla suggestiva facciata esterna. Aperto nel 1988, é diventato nel giro di pochi anni uno dei luoghi culturali più importanti della città. Questo, grazie soprattutto al piccolo teatro da 100 posti posto sul retro del pub in grado di ospitare una grande quantità di artisti. Ed ecco la ricetta magica: musica, poesia e proiezione di film donano a questo pub un tocco di originalità fuori dal comune. Una semplice ma autentica cucina e un'ottima varietà di birre fanno il resto. La celebre Guinness e le locali Kilkenny e Smithwick's scorrono a fiumi al "John Cleere's". 🇮🇪🍻🥃🎻🎭
© Irish tales from Rome
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Il brano Greensleeves giunge dal rinascimento inglese (con innegabili influenze musicali italiane) e ci narra del corteggiamento di un gentiluomo molto ricco e di una Lady un po’ ritrosa che lo respinge, nonostante i generosi regali. Arrangiamento di Alice Castle Tamara: voce Sal Russo: chitarra acustica e guitar synth Le immagini sono per lo più tratte dai dipinti di Dante Gabriel Rossetti, uno dei fondatori del movimento artistico dei Preraffaelliti
Lady Greensleeves è un brano rinascimentale inglese (con innegabili influenze musicali italiane) e ci narra del corteggiamento di un gentiluomo molto ricco e di una Lady un po’ ritrosa che lo respinge, nonostante i generosi regali.
La ballata rinascimentale
Era l’anno 1580 che vide un susseguirsi di pubblicazioni di un canto d’amore di un gentiluomo alla sua Lady Greensleeves, [in italiano la Signora dalle Maniche Verdi]; Richard Jones e Edward White si contendevano le stampe di una canzone di gran moda, nel mese di settembre, lo stesso giorno Jones con “A new Northern Dittye of the Lady Greene Sleeves” e White con “A ballad, being the Ladie Greene Sleeves Answere to Donkyn his frende“, poi dopo pochi giorni, ancora White con un’altra versione: “Greene Sleeves and Countenance, in Countenance is Greene Sleeves” e qualche mese dopo Jones con la pubblicazione di “A merry newe Northern Songe of Greene Sleeves“; questa volta la replica venne da William Elderton, che, nel febbraio del 1581, scrisse la “Reprehension against Greene Sleeves” . In ultimo la versione riveduta e ampliata da Richard Jones con il titolo “A New Courtly Sonnet of the Lady Green Sleeves” inclusa nella collezione ‘A Handeful of Pleasant Delites’ del 1584, fu quella che diventò la versione finale, ancora oggi eseguita (almeno per quanto riguarda la melodia e per buona parte del testo con ben 17 strofe).
La melodia per Liuto
La melodia nasce per liuto, lo strumento per eccellenza della musica rinascimentale (e barocca) che ha visto in Inghilterra una pregevole fioritura con autori del calibro di John Jonson e di John Dowland (consiglio l’ascolto del Cd di Sting Labirinth). Come evidenziato nello studio approfondito di Ian Pittaway l’antenato di Greensleeves è il Passamezzo antico. Il coro però di Greensleeves segue l’andamento melodico di una Romanesca che a sua volta è stata una variante del passamezzo.
Verso la fine del XV secolo, gli strumenti a pizzico come il liuto stavano appena iniziando a sviluppare una nuova tecnica da aggiungere al loro repertorio espressivo, suonando corde per accordi piuttosto che suonando le note del periodo medievale. Uno degli accordi che si sviluppò fu il passamezzo antico (c’era anche il passamezzo moderno), che nacque in Italia all’inizio del XVI secolo prima di diffondersi in tutta Europa. Oggi è un po’ come il blues, ci sono una prefissata sequenza di accordi di base sulla quale viene aggiunta una melodia. (tradotto da qui)
Una coreografia della danza la ritroviamo solo in epoca più tarda, nell'”English Dancing Master” di John Playford (sia nell’edizione del 1686 e poi pubblicata a più riprese nel Settecento) come english country dance
LA LEGGENDA TUDOR
La leggenda vuole che sia stato Enrico VIII, nel 1526, a scrivere “Greensleeves” per Anna Bolena, proprio all’inizio della loro relazione, quando lei lo faceva sospirare (e gli anni furono sette prima che i due si sposassero). Un’ipotesi suggestiva in quanto sia la melodia che il testo ben si adattano al personaggio, che di suo ha scritto svariati brani ancora oggi nel repertorio di molti artisti di musica antica; tuttavia la poesia non è stata trascritta in nessun manoscritto dell’epoca e quindi non possiamo essere certi dell’attribuzione. L’equivoco è stato generato da William Chappell che nel suo “Popular Music of the Olden Time” (Londra: Chappell & Co, 1859) attribuisce la melodia al re, mal interpretando una citazione di Edward Guilpin. “Yet like th’ Olde ballad of the Lord of Lorne, Whose last line in King Harries dayes was borne.”(in Skialethia, or a Shadow of Truth, 1598: la ballata “The Lord of Lorne and the False Steward” risale al tempo di Enrico VIII (King Harries) e, secondo Chappell è sempre stata cantata sulla melodia Greensleeves.
Così nella Serie Tv “The Tudors” si segue la leggenda e noi possiamo ammirare Jonathan Rhys Meyers tutto assorto mentre “trova” la melodia sul liuto…
La paternità irlandese?
William Henry Grattan Flood in A History of Irish Music (Dublino: Browne e Nolan, 1905) è stato il primo a presumere (senza addurre prove) l’irlandesità della melodia. “In a manuscript in Trinity College, Dublin … Under date of 1566, there is a manuscript Love Song (without music however), written by Donal, first Earl of Clancarty. A few years previously, an Anglo-Irish Song was written to the tune of Greensleeves.” Da allora l’idea della paternità irlandese ha preso sempre più vigore tant’è che il brano è presente nelle compilations di musica celtica etichettato come irish traditional.
Lirica cortese o uno scherzo pesante?
Il testo ci narra del corteggiamento di un gentiluomo verso una Lady un po’ ritrosa che lo respinge, nonostante i suoi generosi e principeschi regali; più ironicamente, si può interpretare come il lamento di un gentiluomo verso la moglie o l’amante bisbetica! Riccardo Venturi propende per un contesto un po’ più piccante “Già ai tempi di Geoffrey Chaucer e dei Racconti di Canterbury (ricordiamo che Chaucer visse dal 1343 al 1400) l’abito verde era considerato tipico di una “donna leggera”, leggasi di una prostituta. Si tratterebbe quindi di una giovane donna di promiscui costumi; Nevill Coghill, il celebre ed eroico traduttore in inglese moderno dei Canterbury Tales, spiega -in riferimento ad un’interpretazione di un passo chauceriano- che, all’epoca, il colore verde aveva precise connotazioni sessuali, particolarmente nella frase A green gown, una gonna verde. Si trattava, in estrema pratica, delle macchie d’erba sul vestito di una donna che praticava (o subiva) un rapporto sessuale all’esterno, in un prato, “in camporella” come si direbbe oggigiorno. Se di una donna si diceva che aveva “la gonna verde”, in pratica era un pesante ammiccamento e le si dava di leggera se non tout court della puttana. La canzone sarebbe quindi la lamentazione di un amante tradito e abbandonato, o di un cliente respinto; insomma, come dire, qualcosa di tutt’altro che regale (sebbene in ogni epoca i re siano stati generalmente i primi puttanieri del Regno). Un’altra possibile interpretazione è che l’amante tradito, o respinto, si sia voluto come vendicare sulla poveretta indirizzandole una deliziosa canzoncina in cui le dà della puttana mediante la metafora delle “maniche verdi”.” (Riccardo Venturi da qui)
Moltissimi gli interpreti, con versioni in stile antico e moderno (anche Yngwie Malmsteen la suona con la sua chitarra e Leonard Cohen ne propone una riscrittura nel 1974 ) di una melodia antica che non ha mai perso il suo fascino e popolarità.
Lady Greensleeves
Molti gli interpreti, con versioni sia in stile antico che moderno (anche Yngwie Malmsteen con la sua chitarra e Leonard Cohen che ne propone una riscrittura nel 1974 –Leaving Green Sleeves) Oggi il testo viene raramente eseguito e solo per due o quattro strofe, ma è un brano amato dai gruppi corali che lo cantano più estesamente.
Nella versione in ‘A Handful of Pleasant Delites’, 1584, dalla raccolta di Israel G. Young (una ventina di strofe vedi testo qui) ci si dilunga sui regali che il nobiluomo fa alla sua bella per vezzeggiarla: “kerchers to thy head”, “board and bed”, “petticoats of the best”, “jewels to thy chest”, “smock of silk”, “girdle of gold”, “pearls”, “purse”, “guilt knives”, “pin case”, “crimson stockings all of silk”, “pumps as white as was the milk”, “gown of the grassy green” con “sleeves of satin”, che la fanno essere “our harvest queen”, “garters” decorate d’oro e d’argento, “gelding”, e servitori “men clothed all in green”, e non ultimo tante leccornie ( “dainties”).
chorus (1) Greensleeves(2) was all my joy Greensleeves was my delight, Greensleeves my heart of gold And who but my lady Greensleeves. I Alas, my love, you do me wrong, To cast me off discourteously(3). For I have loved you well and long, Delighting in your company. II Your vows you’ve broken, like my heart, Oh, why did you so enrapture me? Now I remain in a world apart But my heart remains in captivity. III I have been ready at your hand, To grant whatever you would crave, I have both wagered life and land, Your love and good-will for to have. IV Thy petticoat of sendle(4) white With gold embroidered gorgeously; Thy petticoat of silk and white And these I bought gladly. V If you intend thus to disdain, It does the more enrapture me, And even so, I still remain A lover in captivity. VI My men were clothed all in green, And they did ever wait on thee; All this was gallant to be seen, And yet thou wouldst not love me. VII Thou couldst desire no earthly thing, but still thou hadst it readily. Thy music still to play and sing; And yet thou wouldst not love me. VIII Well, I will pray to God on high, that thou my constancy mayst see, And that yet once before I die, Thou wilt vouchsafe to love me. IX Ah, Greensleeves, now farewell, adieu, To God I pray to prosper thee, For I am still thy lover true, Come once again and love me
Traduzione italiana coro(1) Greensleeves era la gioia mia Greensleeves era la mia delizia, Greensleeves era il mio cuore d’oro, chi se non la mia Signora dalle Maniche Verdi?(2) I Ahimè amore mio, non mi rendete giustizia, a respingermi con scortesia vi ho amata per tanto tempo deliziandomi della vostra compagnia. II I vostri voti avete spezzato, come il mio cuore. Oh perché così mi avete rapito? Ora resto in un mondo a parte e il mio cuore resta in prigione III Ero pronto al vostro fianco, a concedervi ciò che bramavate e avevo impegnato vita e terre, per restare nelle vostre buone grazie. IV La gonna di zendalo bianco(4) con sfarzosi ricami d’oro, la gonna di seta bianca vi ho comprato con gioia. V Se così intendete disprezzarmi, ancor più m’incantate e anche così, continuo a rimanere un amante in prigionia VI I miei uomini erano tutti di verde vestiti , ed erano al vostro servizio tutto ciò era galante da vedersi e tuttavia voi non vorreste amarmi VII Voi non potreste desiderare cosa terrena senza che l’abbiate prontamente, la vostra musica sempre suonerò e canterò e tuttavia voi non vorreste amarmi VIII Pregherò Iddio lassù che voi possiate accorgervi della mia costanza e che una volta prima che io muoia voi possiate infine amarmi IX Ed ora Greensleeves vi saluto, addio Pregherò Iddio che voi prosperiate sono ancora il vostro fedele amante venite ancora da me ed amatemi
NOTE 1) l’ordine in cui sono cantate le prime due frasi del coro a volte sono invertite e iniziano in senso contrario 2) Nel medioevo il colore verde era il simbolo della rigenerazione e quindi della giovinezza e del vigore fisico, significava “fertilità” ma anche “speranza” e accostato all’oro indicava il piacere. Era il colore della medicina per i suoi poteri rivitalizzanti. Colore dell’amore allo stadio nascente, nel Rinascimento era il colore usato dai giovani specialmente a Maggio; nelle donne era anche il colore della castità. E tale attribuzione mal si accosta all’altro significato più promiscuo di “donnina sempre pronta a rotolarsi nell’erba”. E il fascino della ballata sta proprio nella sua ambiguità! Il verde è anche il colore che nelle fiabe/ballate connota una creatura fatata. Le parole gaeliche “Grian Sliabh” (letteralmente tradotte come “sole montagna” ovvero una “montagna esposta a sud, soleggiata”) si pronunciano Green Sleeve (il brano è peraltro molto popolare in Irlanda soprattutto come slow air). Grian è anche il nome di un fiume che scorre dalle Sliabh Aughty (contea Clare e Galway) 3) le espressioni sono proprie della lirica cortese 4) lo zendalo è un velo di seta
Da non perdere la traduzione di Riccardo Venturi (sommo poeta e traduttore) (qui) del Nouo Sonetto Cortese su la Signora da le Verdi Maniche. Su la noua Melodia di Verdi Maniche. Verdi Maniche era ogni mia Gioja, Verdi Maniche, la mia Delizia. Verdi Maniche, lo mio Cor d’Oro; Chi altra, se non la Signora da le Verdi Maniche?
Nella versione estesa i regali dello spasimante sono molti e costosi assai ed è tutto un lagnarsi di “oh quanto mi costi bella mia!” IV I bought three kerchers to thy head, That were wrought fine and gallantly; I kept them both at board and bed, Which cost my purse well-favour’dly. V I bought thee petticoats of the best, The cloth so fine as fine might be: I gave thee jewels for thy chest; And all this cost I spent on thee. VI Thy smock of silk both fair and white, With gold embroidered gorgeously; Thy petticoat of sendall right; And this I bought thee gladly. VII Thy girdle of gold so red, With pearls bedecked sumptously, The like no other lasses had; And yet you do not love me! VIII Thy purse, and eke thy gay gilt knives, Thy pin-case, gallant to the eye; No better wore the burgess’ wives; And yet thou wouldst not love me! IX Thy gown was of the grassy green, The sleeves of satin hanging by; Which made thee be our harvest queen; And yet thou wouldst not love me! X Thy garters fringed with the gold, And silver aglets hanging by; Which made thee blithe for to behold; And yet thou wouldst not love me! XI My gayest gelding thee I gave, To ride wherever liked thee; No lady ever was so brave; And yet thou wouldst not love me! XII My men were clothed all in green, And they did ever wait on thee; All this was gallant to be seen; And yet thou wouldst not love me! XIII They set thee up, they took thee down, They served thee with humility; Thy foot might not once touch the ground; And yet thou wouldst not love me! XIV For every morning, when thou rose, I sent thee dainties, orderly, To cheer thy stomach from all woes; And yet thou wouldst not love me!
Le proposte per l’ascolto sono veramente tante e fare una cernita è ardua impresa (vedi qui), così mi limiterò a un paio di suggerimenti.
(via https://terreceltiche.altervista.org/greensleeves/ e Greensleeves by Alice Castle live 2005 con traduzione - YouTube)
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