#scuola italiana in crisi
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Scuola, la Manovra 2024 taglia oltre 7.800 posti: ridotti i Prof e il personale amministrativo
Dal 2025 meno insegnanti e personale scolastico: il blocco parziale del turn-over ridurrà migliaia di posti nelle scuole italiane.
Dal 2025 meno insegnanti e personale scolastico: il blocco parziale del turn-over ridurrà migliaia di posti nelle scuole italiane. Il mondo dell’istruzione sarà uno dei settori più colpiti dalla manovra economica del 2024. A partire dal prossimo anno, il sistema scolastico italiano dovrà rinunciare a un totale di 7.834 figure professionali tra insegnanti e personale amministrativo, tecnico e…
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ASSUMERE I 60ENNI: L’AZIENDA CHE RILANCIA L’ESPERIENZA
Assumere solo over 60. La Brazzale, la più antica realtà lattiero casearia italiana, ha fatto una scelta radicale per lo sviluppo della sua azienda di Zanè, piccolo comune sull’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza.
L’azienda ha deciso di ingrandirsi creando una nuova branca con una start up e lo ha fatto inserendo solo persone veterane, che avevano perso il loro lavoro a causa della crisi dell’oro di Vicenza o del settore edilizio, difficilmente reinseribili nel mondo aziendale; tutti provenienti da altri settori rispetto a quello alimentare in cui opera l’impresa. Per lanciare il nuovo mercato dei burri speciali l’imprenditore veneto Roberto Brazzale ha contattato gli ex compagni di scuola e gli amici: “Questo ramo si occupa della vendita dei nostri prodotti di alta gamma a ristoranti, pasticcerie e negozi specializzati. Avevamo in prova alcuni giovani sui trent’anni con risultati molto deludenti. Nel contempo sentivamo nostri amici di gioventù raccontare delle difficoltà nei loro settori”. “Guai a dimenticarsi di chi, pur con qualche cappello bianco, ha ancora tanto da offrire ed un’energia invidiabile” racconta.
La generazione superata dalle competenze digitali, difficilmente ricollocabile nel mondo del lavoro, sta guidando un riscatto che sta facendo scuola. “Passati i 50/55 anni, quando hai energia ed esperienza al massimo, tutto sembra remare contro… Abbiamo pensato – spiega Brazzale – di creare un ramo d’azienda qui in Italia, si chiama ‘Tentata vendita di burri speciali’. Abbiamo aperto temporary store tra Padova e Vicenza, abbiamo sperimentato i Food truck in tutta Italia… Funziona”.
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Fonte: Quotidiano Nazionale; foto di Juan Pablo Serrano Arenas
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Zanotelli: «Serve un unico, forte movimento per la pace e l’ambiente»
«Siamo sull’orlo di due abissi: l’inverno nucleare, basta un incidente e ci siamo, e l’estate incandescente per la crisi climatica. Serve un unico forte movimento per la pace e l’ambiente»: così il missionario comboniano Alex Zanotelli fotografa l’attuale momento storico.
Festeggiamo la Repubblica, che vieta la guerra come mezzo di offesa ma anche di risoluzione delle controversie, con una parata militare.
È assurdo e l’ho sempre detto in questi anni. Ma cos’ha a che fare la parata militare con la festa della Repubblica italiana? Una repubblica che è bastata sull’articolo 11, che ripudia la guerra, mentre invece siamo in guerra da tutte le parti. Una contraddizione totale.
Il conflitto in Ucraina va avanti da più di un anno, si riaccende l’ex Jugoslavia. In Italia non c’è un vero dibattito.
C’è una narrativa in questo paese in cui incredibilmente la parola pace è scomparsa. La guerra in Ucraina ha riarmato l’Europa, quello che sta avvenendo fa paura. Secondo il rapporto Sipri, nel 2022 la spesa militare degli stati dell’Europa centrale e occidentale è stata di 345 miliardi di dollari, per la prima volta ha superato quella del 1989. A questo ha contribuito anche l’imposizione dettata dalla Nato di impiegare il 2% del Pil in armamenti. Il presidente Usa Biden ha detto «voglio che la guerra in Ucraina continui per indebolire la Russia per poi fronteggiare la Cina» e questo sta infiammando tutto l’Indopacifico. Gli Usa hanno dato i sottomarini atomici all’Australia e hanno chiesto alle Filippine di installare altre 5 basi militari. Si sta armando fino ai denti il Giappone, che ha una costituzione pacifista. Si sta armando anche la Germania, che pure ha una costituzione pacifista, mettendo sul piatto 100 miliardi. Una Germania che si arma è pericolosa per l’Europa. Giochiamo tutti col fuoco.
Il parlamento Ue ha approvato il progetto di legge Asap a sostegno della produzione di munizioni anche con i fondi del Pnrr.
Una cosa di una gravità estrema. Quei fondi dovevano servire per scuola, sanità, creare possibilità di vita. Invece si potranno dirottare verso l’industria bellica, ci sono già 500 milioni di euro preventivati, una bestemmia. Mi preoccupa come il Pd sta votando: il Partito democratico e la sinistra devono svoltare su questi temi. Non è concepibile barcamenarsi tra visioni opposte.
La giustificazione del provvedimento sono gli arsenali vuoti. Stiamo ristrutturando l’industria europea verso il settore militare?
Siamo dentro un’economia di guerra, del resto basta vedere quante porte girevoli ci sono nel governo verso Leonardo, uno dei maggiori player della sicurezza. Papa Francesco ha detto «siamo già dentro la Terza guerra mondiale». E Gutierrez, il segretario Onu, afferma che stiamo andando «a occhi aperti» verso una nuova guerra mondiale.
Nel 2024 ci sono le elezioni europee che potrebbero segnare un cambio radicale verso destra.
Nel mio libro Lettera alla tribù bianca racconto come il suprematismo sta invadendo il mondo: Bolsonaro, Trump, i paesi europei come Polonia e Ungheria. Se in Spagna vincesse Vox rischiamo che l’ultradestra travolga le stesse istituzioni Ue. Dobbiamo dire «gente, vogliamo davvero andare verso il disastro totale?». Non solo l’olocausto nucleare ma anche l’estate incandescente. Spese militari, guerre, voli di aerei da combattimento stanno pesando sull’ecosistema tanto quanto lo stile di vita del 10% più ricco del mondo. Il pianeta non sopporta più la presenza dell’homo sapiens, divenuto demens.
Industria di guerra, cambiamento climatico provocheranno nuovi movimenti migratori a cui l’Europa risponde chiudendo i confini.
I migranti superano già i 100 milioni, immaginiamo cosa succederà quando il calore crescerà nella zona saheliana. La gente scapperà e vale lo stesso per i conflitti. Fuggono da guerre che facciamo noi, da cambiamenti climatici che provochiamo noi nel nord del mondo. L’Africa nel prossimo secolo potrebbe raggiungere oltre 2 miliardi di persone ma chi ci potrà vivere se si va avanti in questo modo? Ai nostri politici interessa il profitto, se arriva dagli armamenti non importa. Questi sono gli ultimi dati di spesa in Italia: 4 miliardi e 200 milioni destinati all’esercito per 200 carrarmati; alla marina 12 miliardi per la terza portaerei e il raddoppio della flotta; all’aeronautica 8 miliardi e 700 milioni per F35 e Eurofighter Typhoon. È follia.
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO PRIMO - di Gianpiero Menniti
CADONO LE UTOPIE DELL'UMANESIMO - Seconda Parte
Iconologia, iconografia e stile della "Deposizione di Volterra" sono quelle del paradigma rinascimentale dei tre grandi Maestri? Per nulla. Il modello è ormai quello del rinascimento idealizzato e poi tradito. Il XVI secolo avverte sé stesso come l’impero romano percepì la sua caduta: è un secolo che sente la decadenza. Il Rinascimento appare, in questo senso, come l’affannarsi teso a nascondere il dramma delle “albe incompiute” dell’umanesimo: si tratta di un’espressione del filosofo italiano Massimo Cacciari, il quale vede nel “Rinascimento”, soprattutto nel passaggio tra ‘400 e ‘500, un’epoca di straordinaria crisi che segue alla caduta delle utopie dell’umanesimo. Quali erano queste utopie? Sostanzialmente una: l’utopia della virtù che sconfigge la fortuna, l’uomo padrone del proprio destino. Con essa, cade anche l’utopia della combinazione armonica tra filosofia medievale e filosofia moderna e l’utopia della pace politica che, specialmente in Italia, corrisponde al venir meno, al collassare dei Comuni a vantaggio delle Signorie, ma in tale frammentazione e debolezza da far diventare la penisola italiana facile terra di conquista per le potenze nazionali europee, in particolare Spagna e Francia. La caduta dell’impero romano, dicevo. Sì, questo sente del suo mondo l’uomo rinascimentale. E come sempre accade nel clima di consapevolezza della decadenza, le corti della misera Italia, corti debolissime dal punto di vista politico e militare, sono invece, per contrasto, i centri dai quali promana florido il prestigio artistico e culturale. Al secolo delle utopie, segue, dunque, il secolo della crisi e questo porta con sé il rifugio nell’arte e nella speculazione libera da congetture e dogmi, direttamente tratta dall’osservazione del reale. Che non è un bel reale. E che ha quindi bisogno del richiamo al classico, all’armonia, alla misura. È illusione: sarà la visione del Laocoonte scaturito dalle viscere della terra romana a dare il senso di un confine superato che artisti come Rosso Fiorentino avvertono con chiarezza fin dai loro esordi dopo l’esperienza di bottega presso Andrea del Sarto vissuta in comune con il suo alter ego, il Pontormo, divisi anche dalla fede politica: con Savonarola il primo, mediceo il secondo. Quella di Rosso Fiorentino è dunque una maniera nuova di rappresentare l’umano ed il soprannaturale: i corpi, le figure, i gesti, sono congeniali all’espressione di un occhio che vuole scrutare i reconditi magmatici anfratti dell’anima. Nelle immagini che propone si avverte la rude, durissima pietà arcaica dei Piagnoni seguaci di Savonarola, la vocazione austera della breve repubblica fiorentina sul dorso dei due secoli. In quel 1521 tutto è ormai perduto e Rosso ha iniziato il suo lungo peregrinare tra piccoli e grandi centri d’Italia, un vagare decennale che, dopo il “Sacco” del 1527 lo condurrà, nel 1530 a stabile dimora in Francia, alla corte di Francesco I a fare da apripista a quella che verrà definita la “maniera internazionale” della cosiddetta scuola di Fontainebleau. Fino alla morte sopraggiunta dieci anni dopo in circostanze drammatiche tutt’ora poco chiare, in linea con lo spirito profondo ed inquieto di quest’artista ribelle. Ma se facendo queste affermazioni si possa declinare verso l’idea che Rosso appartenga ad un filone artistico classificabile, valga a togliere ogni equivoco la personale tendenza a disconoscere una qualunque codificazione della “maniera” che non sia quella tracciata dal Vasari. Il resto è libera interpretazione, sensibilità artistiche molto variegate che non sono accomunabili in un profilo unitario denominabile. Per certi versi, il “manierismo” che si contrappone al classicismo della maniera “vasariana”, non esiste se non in una molteplicità di anime e di filoni culturali e stilistici irriducibili ad un’impronta comune.
- Rosso Fiorentino (1495 - 1540): "Pietà",1537-1540, Louvre, Parigi
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Giacomo Puccini en el diván
[Giacomo Puccini en 1914 / Collezione ICCD, Fondo Nunes Vais]
Acantilado publica un clásico estudio de la musicóloga Alexandra Wilson en torno a la recepción crítica de las óperas de Puccini
En 1924, el año de la muerte de Puccini, el marqués Gino Monaldi, crítico, empresario, compositor, había publicado un libro titulado Giacomo Puccini e la sua opera que incluía un Prólogo de Fausto Salvatori, poeta y libretista, autor del Inno a Roma sobre el que el mismo Puccini había escrito una música de circunstancias. Salvatori afirmaba en él: “Giacomo Puccini es un conquistador de multitudes. Ha llevado, como una bandera desplegada al viento el día de la victoria, la tricolor de Italia, el nombre de Italia, la divina melodía de Italia a través de montañas, torrentes, océanos, a través de ciudades bulliciosas y salvajes territorios, en teatros de piedra y de oro macizo, y en las barracas de los mineros nómadas”. Pasado un siglo, la opinión mayoritaria de los aficionados a la ópera resulta, salvada la exaltada retórica chovinista, curiosamente coincidente. Se ha presentado hasta la saciedad al compositor toscano como el último gran representante de la tradición operística italiana, el triunfador entre los músicos de la Giovane Scuola como el genuino heredero del arte de Verdi. Incluso no es difícil leer aquello de que la ópera italiana muere con él.
La idea del italianismo acérrimo de Puccini entra sin embargo en crisis con sólo mirar la trama de sus óperas: Le Villi es una fantasía mitológica de ondinas y bacantes; Edgar transcurre en el Flandes medieval; Manon Lescaut pasa por Amiens, París y El Havre antes de terminar en un desierto norteamericano; La bohème, La rondine e Il tabarro están ambientadas en París; Madama Butterfly, en Japón; La fanciulla del West, en el oeste americano; Turandot, en una China legendaria. Sólo Tosca, Suor Angelica y Gianni Schicchi tienen atmósferas italianas, pero la primera es un drama granguiñolesco sobre un fresco histórico debido a un autor francés y la segunda es una pieza de interiores, intimista: ese convento del siglo XVII podría estar lo mismo en Siena que en Lisboa, La Haya o Lima. Sólo Schicchi, aunque ambientada en la Florencia del medioevo, es una comedia verdaderamente italiana, que además parte de una gloria nacional como Dante.
La joven nación transalpina vivió una seria crisis de identidad en el paso del siglo XIX al XX, y por ello esta cuestión resultaba especialmente relevante. En este clásico de Alexandra Wilson, que ahora edita Acantilado en español, se estudian con detalle las implicaciones culturales de esas dinámicas de naturaleza política que cogieron a Puccini justo en medio, y cómo sus óperas fueron la excusa perfecta para dirimirlas intelectual e ideológicamente. Lejos de la unanimidad que parece provocar hoy día respecto al carácter inconfundiblemente italiano del autor, en su tiempo, los campos se deslindaron con claridad entre partidarios y detractores, con la cuestión nacionalista como vértice de otro tipo de diatribas: ¿esa pretendida italianidad era compatible con la modernidad?, ¿el hecho de que las óperas de Puccini tuvieran tanto éxito en el extranjero eran prueba de su progresivo alejamiento de la tradición italiana o muestra del vigor expansivo que esta seguía manteniendo?, ¿podía la ópera italiana acercarse al carácter orgánico de la música de Wagner sin dejar de ser italiana?, ¿era la ópera en realidad un subproducto cultural, burgués, inferior a la música absoluta y aristocrática, la instrumental?
Todas esas cuestiones, y algunas más, alimentan lo que Wilson denomina el “problema” Puccini. No deja de resultar curioso que esas polémicas parecieran resolverse a la muerte del compositor siempre en su favor, salvo por una cuestión: la de la sentimentalidad. De hecho, en las últimas décadas, las discusiones en torno al mayor o menor valor de las óperas de Puccini giran en torno a esa variable, la de la sentimentalidad hecha sensiblería o la capacidad del músico para manipular los sentimientos del espectador. Aunque Wilson también atiende a este asunto, en el fondo se trataría de un falso problema, generado por el cambio de perspectiva histórica sobre el sentimiento, sinónimo un tiempo de sinceridad y nobleza moral, y convertido luego en sospechoso de superficialidad, debilidad e hipocresía.
Alexandra Wilson plantea su estudio de forma cronológica, atendiendo a la evolución de la recepción crítica de Puccini ópera a ópera, con abundancia de citas sacadas de infinidad de periódicos y revistas, que se listan comentados en un impagable apéndice. Hace la musicóloga británica un especial hincapié sobre el estudio monográfico que en 1912 dedicó al compositor Fausto Torrefranca, en el que se consideraba que Puccini encarnaba “la decadencia actual de la música italiana, su cínico mercantilismo, su lamentable impotencia y la triunfante moda del internacionalismo”. En el libro de Torrefranca, por entonces un joven de 29 años, pareció encontrar expresión de forma descarnada un nuevo nacionalismo militante, antiliberal y aristocratizante, que, aunque de naturaleza aparentemente conservadora, coincidía en muchos de sus postulados con el futurismo, pretendidamente moderno, de Marinetti, que preconizaba igualmente la necesidad de un rearme de la nación en torno a la autoridad de un enérgico hombre de acción. Para ambos, el enemigo era el internacionalismo del Art Nouveau, con sus formas sinuosas y femeninas. No en vano, una de las acusaciones más repetidas por Torrefranca contra la música de Puccini era la de su afeminamiento.
El próximo día 29 se cumplen los cien años de la muerte de Puccini, uno de los compositores más representados del mundo. Pareciera que la historia ha dictado sentencia en su favor, pero no dejan de existir resquemores que pueden considerarse herencia del mundo dogmático de las vanguardias, cuando se consideraba la ópera un producto comercial de escaso valor artístico. Por eso era (es) posible encontrar manuales sobre la música del siglo XX en los que a Puccini ni se lo menciona. Acaso es que el problema Puccini esté en sus críticos.
[Diario de Sevilla. 17-11-2024]
La ficha El “problema” Puccini. Ópera, nacionalismo y modernidad Alexandra Wilson. Traducción de Juan Lucas. Barcelona: Acantilado, 2024 (versión original, 2007). 409 páginas. 26 euros
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Match Point, c'è tempo fino al 15 giugno per iscriversi al concorso
Di Pietro Nigro C'è tempo fino alle 23:59 del 15 giugno per candidare i propri racconti a Match Point, il primo concorso letterario italiano in Regno Unito organizzato da Il Circolo e Londra Scrive. Match Point, c'è tempo fino al 15 giugno per iscriversi al concorso Mancano poche settimane alla scadenza per presentare il proprio racconto alla terza edizione di Match Point, concorso letterario annuale promosso dall’Italian Cultural Association Il Circolo, presieduta da Simona Spreafico, in collaborazione con la scuola di scrittura Londra Scrive, e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Londra. Ricordiamo che si tratta del primo (e unico) concorso per racconti scritti in lingua italiana a cui possono partecipare autrici e autori residenti nel Regno Unito. Tema di quest’anno è Futuro o no? una domanda importante, in bilico fra attualità, sguardo in avanti e impulso narrativo. Ad ispirare i lavori in concorso sono i dubbi, le perplessità e le curiosità sul futuro di tutti noi, partendo dalla visuale dell’ultima generazione: che futuro avremo, quali le prospettive? Ma soprattutto: è ancora possibile oggi credere nel futuro, le crisi attuali a livello mondiale che tipo di scenario possono restituire alle prossime generazioni? Un’idea che non riguarda solo il pianeta bensì anche il nostro quotidiano, fatto dalle scelte che compiamo nella vita di ogni giorno e che inevitabilmente condizionano le singole esistenze di ciascuno di noi. I racconti presentati dovranno quindi essere improntati ad una variegata possibilità di visioni sul futuro dell’umanità, tra tecnologie che avanzano, nuovi modelli possibili di società civili e di direzioni da prendere per cercare di realizzare il futuro che vogliamo partendo dal presente che stiamo già vivendo. Per partecipare al concorso è necessario avere un indirizzo nel Regno Unito ed essere maggiorenni. I racconti non dovranno superare i 20mila caratteri e andranno caricati sul sito de Il Circolo al seguente indirizzo: http://matchpoint.ilcircolo.org.uk. La scadenza per partecipare è il 15 giugno 2024. I racconti vincitori riceveranno riconoscimenti in denaro offerti da Il Circolo: £1,000 per il racconto vincitore e due premi di £500 per il secondo e terzo classificato. I tre racconti vincitori riceveranno inoltre la possibilità di un editing professionale e saranno presentati per la pubblicazione su una delle riviste letterarie partner del concorso (i tre racconti premiati nella precedente edizione 2023 sono stati pubblicati sulla rivista letteraria online Cattedrale – Osservatorio sul racconto). Coloro che hanno già partecipato nelle scorse edizioni possono partecipare anche quest'anno, perché, come afferma Simona Spreafico, presidente de Il Circolo, “è bello mettersi in gioco e avere l'opportunità di vedere il proprio racconto pubblicato dopo un editing offerto dai giurati, oltre al premio in denaro”. La premiazione si terrà il prossimo 17 Ottobre nel corso della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, presso l’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Come negli anni precedenti, la giuria è composta da professionisti italiani, in molti casi italo-londinesi, della scrittura e dell’editoria: Olga Campofreda (scrittrice), Isabella d’Amico (comunicazione letteraria), Daniele Derossi (scrittore), Marco Mancassola (scrittore), Luisella Mazza (scrittrice), Paolo Nelli (scrittore), Giovanna Salvia (editor), Caterina Soffici (scrittrice). Come la stessa Spreafico ha sottolineato: “Il successo di Match Point ci rende orgogliosi. Come nelle migliori idee, abbiamo individuato un bisogno inespresso e lo abbiamo soddisfatto. Gli italiani e gli italofoni nel Regno Unito hanno voglia di raccontare, di scrivere, di far conoscere le loro esperienze e Match Point offre a tutti l’occasione di farlo in un concorso serio, con una giuria qualificata e un grande interesse di pubblico.” I promotori di Match Point Il Circolo Italian Cultural Association (Il Circolo) è un ente di beneficenza registrato nel Regno Unito con sede a Londra, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura italiana. Organizza eventi di raccolta fondi durante tutto l'anno per finanziare i propri progetti o progetti selezionati di altri enti. Londra Scrive, partner principale del concorso, è la scuola di scrittura creativa in italiano creata da Marco Mancassola a Londra, originariamente in collaborazione con Italian Bookshop. Ha esordito nel 2017 e da allora propone corsi e seminari sui temi della scrittura narrativa. E’ proprio Mancassola a spiegare: "‘Futuro’ è una parola in crisi a livello storico, politico, sociale. Ma non può esserlo a livello narrativo. Immaginare ciò che verrà, ciò che saremo, tutto ciò che facciamo oggi e che potrà avere una conseguenza in seguito: questa è la materia prima per chiunque voglia scrivere storie; il futuro è una categoria narrativa”. Tutte le informazioni su Match Point e il form per partecipare sono all’indirizzo: https://www.ilcircolo.org.uk/matchpoint/. ... Continua a leggere su
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Rosa Menni
Rosa Menni, artista, imprenditrice, giornalista, perseguitata durante il fascismo, è ancora una figura poco nota della storia italiana.
Ha avuto un’atelier di tutte donne frequentato dalle avanguardie culturali, fondato un’azienda che produceva sete e tessuti commissionate da case di moda e di arredamento, ha collaborato e contribuito a fondare riviste d’arte e costume. Ha tradotto libri, collaborato a programmi televisivi, prestato opera di assistenza durante la guerra e, dopo il conflitto, si è impegnata attivamente per il voto alle donne, per la costituzione della Repubblica e per l’Assemblea Costituente.
Nata a Milano il 13 maggio 1889 da una famiglia benestante, il padre era un alto funzionario bancario e la madre una ballerina della Scala, morta prematuramente a causa di parto. Aveva ricevuto una buona istruzione e si era diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera dove aveva avuto modo di conoscere diversi artisti e artiste, tra cui Anna Beatrice D’Anna, pseudonimo di Anna Beatrice Hirsch e Gemma Pero con cui aveva condiviso un atelier considerato una novità tra le artiste milanesi dell’epoca.
Con le due colleghe ha partecipato a numerose esibizioni come la Mostra dell’Incisione Italiana e quelle allestite dalla Famiglia artistica, dal Lyceum Femminile, dalla Reale Accademia di Belle Arti, Esposizione Nazionale di Belle Arti, la Federazione Artistica Italiana e dall’Associazione femminile Per l’arte.
Ha collaborato alla Sezione Propaganda Artistica del Comitato d’Azione tra Mutilati, Invalidi e Feriti di Guerra e, durante la prima guerra Mondiale, ha prestato servizio come infermiera volontaria al Pio Albergo Trivulzio, che ospitava un ospedale militare.
Nel 1917 ha aderito e scritto diversi articoli per l’esposizione dei giocattoli presso il Lyceum Femminile, che aveva l’obiettivo di rinnovare l’artigianato tradizionale e collegare l’arte decorativa alla produzione industriale. L’iniziativa era stata promossa dalla testata Pagine d’Arte, curata dal critico d’arte Raffaello Giolli che, nel 1920 divenne suo marito.
Nel suo progressivo abbandono della pittura per dedicarsi all’arte applicata ai tessuti, nel 1919, l’aveva portata ad avviare la sua personale produzione artigianale, Le stoffe della Rosa che produceva e rivestiva complementi d’arredo, oggetti personali, da toilette, cornici e molte altre creazioni per il design di case, negozi, teatri. In quegli anni le venivano commissionati lavori dalle migliori case sartoriali del tempo, da grandi professionisti che si occupavano dell’allestimento d’interni portando i suoi manufatti in esposizioni nazionali e internazionali, che le valsero diversi premi e medaglie.
Si è mossa tra arte e artigianato come attività trasformativa in cui mettere a disposizione le proprie visioni del mondo, per costruire una società fondata sulla libertà, unica scelta possibile per la convivenza e la felicità umana.
In conseguenza della crisi economica del 1929, aveva chiuso il laboratorio e cominciato a scrivere d’arte per diverse testate come Domus, Casabella e Problemi d’arte attuale (poi Poligono, Rivista mensile d’arte) periodico pubblicato dal marito che aveva fondato la casa editrice AEA, Anonima Editrice d’Arte.
Nel 1933 ha avuto l’idea di dare vita a un settimanale femminile innovativo, Eva, in cui ha scritto, fino al 1948, di arte decorativa, architettura, arredamento, curando parte della corrispondenza con le lettrici e riproponendo alcuni suoi manufatti.
La posizione antifascista della sua famiglia aveva portato devastanti conseguenze. Il marito venne prima allontanato dalla scuola per non aver giurato fedeltà al regime e poi inviato al confino con il loro primogenito Paolo. I coniugi vennero arresti il 14 settembre 1944 e rinchiusi nel Carcere di San Vittore. Raffaello che, anche dopo atroci torture, si era rifiutato di tradire i suoi compagni, venne mandato al campo di concentramento di Mauthausen, dove è morto il 6 gennaio 1945.
Il figlio Ferdinando, arruolato nella Brigata Garibaldi, venne catturato e fucilato a Villeneuve il 14 ottobre 1944 e Paolo, una volta liberato dal domicilio coatto, venne mandato a combattere in Grecia, dopo l’8 settembre fu rinchiuso in diversi campi di detenzione, è tornato libero in seguito al 25 aprile.
Dopo la Liberazione, Rosa Menni ha militato nelle file del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, è stata anche una delle pochissime donne candidate e ha sostenuto la propaganda politica per il referendum istituzionale del 2 giugno e per l’Assemblea Costituente.
È stata direttrice dell’edizione lombarda di Noi donne, organo quindicinale dell’UDI, nel 1945.
Per alcuni anni ha vissuto in Brasile. Tornata in Italia si è dedicata alla scrittura, ha tradotto la biografia di Isadora Duncan, pubblicato il saggio La disfatta dell’Ottocento partendo dal recupero e riordino degli scritti del marito non andati persi con le perquisizioni, ha organizzato la puntata del programma RAI Enigmi e Tragedie della Storia dedicata alla figura di Pia de’ Tolome e, nel 1964, ha istituito il Premio Raffaello e Ferdinando Giolli, per promuovere e sostenere giovani talenti letterari.
È morta a Melzo, Milano, il 13 novembre 1975.
Nel 2020 è uscito il primo libro sulla sua storia Rosa Menni Giolli (1889-1975) Le arti e l’impegno, scritto da Patrizia Caccia e Mirella Mingardo.
Rosa Menni ha condotto una vita all’insegna della bellezza, dell’arte, della cultura, dell’impegno politico e sociale. Non deve essere dimenticata.
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Sfiducia nel futuro: agli italiani non piace la società in cui vivono?
Un dato allarmante emerge da una recente ricerca del Censis che segna una vera e propria sfiducia verso il futuro: il 66% degli italiani non apprezza la società in cui vive. La percentuale sale addirittura al 72% tra i giovani, evidenziando un malessere diffuso soprattutto tra le nuove generazioni. Cosa c'è alla base di questo disagio? Le ragioni sono molteplici e complesse, ma alcuni fattori chiave emergono con chiarezza: - Mancanza di senso di comunità: Solo il 15% degli italiani si sente parte di una comunità solida e coesa. L'individualismo dilagante e la frammentazione sociale hanno eroso il senso di appartenenza e di solidarietà, creando un clima di solitudine e isolamento. - Precarietà lavorativa: Il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da instabilità e incertezza. Il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, rimane elevato, mentre i contratti atipici e precari sono la norma. Questo scenario genera ansia e frustrazione, alimentando la sensazione di un futuro incerto. - Disuguaglianze crescenti: Il divario tra ricchi e poveri si è ampliato negli ultimi anni, creando una società spaccata in due. Le disparità economiche, sociali e di opportunità alimentano un sentimento di ingiustizia e sfiducia nelle istituzioni. - Sfiducia nella politica: La classe politica è vista come lontana dai problemi reali dei cittadini e incapace di dare risposte concrete alle loro esigenze. La corruzione, gli scandali e l'inefficienza delle istituzioni hanno portato a un discredito generalizzato della politica. - Crisi di valori: La società italiana sta attraversando una profonda crisi di valori. Il materialismo e l'individualismo hanno preso il sopravvento su principi come la solidarietà, l'altruismo e il rispetto per l'ambiente. Cosa fare? Il quadro che emerge dalla ricerca del Censis è preoccupante e richiede un'inversione di tendenza. La politica è chiamata ad attuare politiche concrete per contrastare la precarietà lavorativa, ridurre le disuguaglianze e rafforzare il welfare state. È necessario inoltre investire nella scuola e nella formazione per creare una società più coesa e inclusiva. Promuovere il senso di appartenenza a una comunità e riscoprire valori come la solidarietà e l'altruismo sono elementi chiave per costruire un futuro migliore. La disaffezione degli italiani per la società in cui vivono è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. È necessario un impegno collettivo per rimettere al centro la persona, i suoi bisogni e le sue aspirazioni. Solo attraverso un profondo cambiamento culturale e sociale sarà possibile costruire una società più giusta, equa e sostenibile. Oltre a quanto già detto, si potrebbero aggiungere alcune proposte concrete per migliorare la situazione: - Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica e sociale. - Investire in cultura e istruzione per creare una società più consapevole e critica. - Sostenere le iniziative di welfare aziendale e di terzo settore. - Contrastare la disinformazione e le fake news che alimentano la sfiducia nelle istituzioni. - Promuovere modelli di sviluppo sostenibile che tutelino l'ambiente e le future generazioni. Foto di Mohamed Hassan da Pixabay Read the full article
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Una miniera d’oro e di competenze. Roberto Brazzale, settima generazione alla guida di Brazzale – la più antica realtà lattiero casearia italiana, base a Zanè (Vicenza) e produzioni consolidate in Italia, Moravia, Repubblica ceca, ma anche in Cina, per un totale di mille dipendenti – definisce così la fascia degli over 60. Suoi coetanei, sostanzialmente, assunti a tempo indeterminato negli ultimi anni. Il primo è stato un ex compagno di scuola, ex Partita Iva in tutt’altro settore, altri se ne sono aggiunti, compresa un’amica d’infanzia che aveva chiuso un suo locale durante il Covid: «L’ideologia del welfare ci ha abituati a credere che i sessantenni non abbiano più nulla da dare al lavoro e che sognino solo la pensione. Ciò può essere vero per una parte, come per chi ha svolto lavori usuranti. Sono tuttavia moltissimi quelli che desiderano continuare a lavorare e vivere pienamente, quando invece sono costretti all’angolo, espulsi dal mercato del lavoro o avviliti da attività proprie in crisi, pronti a nuove occasioni ricchi di competenze e di entusiasmo».
Dall'articolo "Caseificio Brazzale e le assunzioni over 60: 'Una miniera di competenze'" di Barbara Ganz
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Mantova: apre la mostra fotografica “Ukraine. Chronicles of war” di Andrea Carrubba, a cura di Sandro Iovine al Baratta
Mantova: apre la mostra fotografica “Ukraine. Chronicles of war” di Andrea Carrubba, a cura di Sandro Iovine al Baratta. A due anni dalla invasione russa dell’Ucraina, la Biblioteca Baratts propone una mostra fotografica per riportare l’attenzione sul conflitto. Sabato 24 febbraio, alle 18, presso la sala Peppino Impastato della Biblioteca Baratta a Mantova in corso Garibaldi 88 si inaugura la mostra “Ukraine. Chronicles of war”. Gli scatti di Andrea Carrubba, ripresi nei territori occupati e martoriati dagli eserciti russi, riportano la testimonianza delle terribili conseguenze della guerra che si sta svolgendo ai margini dell’Europa. Carrubba è un fotografo documentarista indipendente e giornalista visivo con un interesse principale per le questioni sociali e umanitarie. Dopo l'Università ha studiato alla John Kaverdash Academy di Milano e si è laureato in Fotografia Professionale. Ha inoltre frequentato il War Reporting Training Camp, una formazione Hefat specializzata per reporter che lavorano in aree di crisi. Freelance dal 2012, ha pubblicato le foto tra gli altri su Time, Washington Post, The Guardian, The Times, El Pais, Cnn, Los Angeles Times, Der Spiegel, The Telegraph, Vanity Fair, Die Zeit, The Atlantic, L'Obs, Al Jazeera Internazionale, Vice e Rolling Stone. Attualmente sta lavorando per elaborare storie di reportage in Italia e all'estero. La mostra è curata da Sandro Iovine, giornalista, critico fotografico, nato nel 1961 a Roma dove, dopo il liceo classico, ha studiato Scienze Politiche con indirizzo Internazionale e lingua e cultura giapponese. Dal 1989 al 1998 è stato redattore presso la Editrice Reflex, prima di trasferirsi a Milano dove, dal 1999 al 2014 ha diretto la rivista “Il fotografo”. Ha insegnato Storia della fotografia a Roma presso l’ISFCI e dal 2003 al 2014 Fotogiornalismo e Comunicazione visiva a Milano. Ha tenuto Master presso il Mifav- Università di Tor Vergata (di cui ha codiretto l’organo di stampa F&D) le Università di Bologna, Insubria, Palermo, Pavia, Perugia e Siena. Ha collaborato con Rai Radio 1, Rai-Radio 3, Radio 24 e Radio Svizzera Italiana, Paese Sera, Avvenimenti, Il Giornale di Napoli e Il Manifesto. Ha curato numerosi libri fotografici come da riferimento nella sezione Pubblicazioni. Nel 2011 è stato curatore della sezione fotografia di Roma Provincia Creativa e fa parte del comitato di valutazione all’interno del progetto Eyes in Progress. Nel 2014 ha fondato la rivista di cultura dell’immagine FPmag (www.fpmagazine.eu) che attualmente dirige. A Milano dirige anche la scuola di fotografia FPschool (www.fpschool.it). Dal 2015 al 2017 è stato Ceo dell’agenzia fotogiornalistia Echo Photojournalism. L’esposizione è realizzata grazie alla collaborazione con Renzo Boatelli, architetto che ha vissuto e lavorato in Ucraina, e Nazzareno Trufelli, architetto e docente presso il Liceo Artistico Giulio Romano di Mantova. Il percorso fotografico sarà visitabile, gratuitamente, dal 24 febbraio al 24 marzo negli orari di apertura del Baratta.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L’Europa si prepara a una brusca e repentina inversione di tendenza nel settore immobiliare
(Bloomberg) — Le turbolenze nel settore immobiliare di lusso a Londra e Francoforte offrono uno sguardo al danno che attende gli investitori immobiliari europei mentre affrontano la loro più grande inversione di tendenza.
Da un carico di rifinanziamento di un edificio per uffici nella City di Londra alla vendita nervosa della Commerzbank Tower nel centro finanziario tedesco, gli investitori si stanno affrettando a trovare modi per colmare le lacune finanziarie mentre i mercati dei prestiti inciampano a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.
Nelle prossime settimane inizierà a emergere un controllo della realtà, quando gli istituti di credito di tutta Europa riceveranno i risultati delle loro valutazioni di fine anno. Un calo significativo delle valutazioni minaccia di far violare i covenant sui prestiti, spingendo a misure di finanziamento di emergenza dalle vendite forzate alle infusioni di denaro fresco.
Prestiti, obbligazioni e altri debiti per un totale di circa 1,9 trilioni di euro ($ 2,1 trilioni) – all’incirca le dimensioni dell’economia italiana – sono garantiti da proprietà commerciali o estesi ai proprietari in Europa e nel Regno Unito, secondo l’Autorità bancaria europea, un’indagine di Bayes Business Scuola e dati Compilato da Bloomberg.
Clicca qui per leggere la versione tedesca di questa storia.
Circa il 20% di tale importo, pari a circa 390 miliardi di euro, maturerà quest’anno e la crisi incombente rappresenta il primo vero banco di prova delle normative progettate dopo la crisi finanziaria globale per contenere i rischi dei mutui ipotecari. Queste regole possono finire per rendere la correzione più netta e severa.
“Penso che la rivalutazione avverrà più rapidamente che in passato”, ha affermato John O’Driscoll, responsabile del business real asset per l’unità di gestione degli investimenti dell’assicuratore francese Axa SA. “Le persone stanno cominciando a essere esposte mentre la marea si ritira.”
I prestatori in Europa saranno spinti dalle nuove normative ad agire con più forza sui crediti inesigibili. È anche in condizioni migliori di quanto non fosse durante l’ultima crisi immobiliare più di un decennio fa, quindi potrebbe essere meno incline a lasciare che i problemi peggiorino. Questo pone l’onere sui mutuatari.
All’indomani della crisi finanziaria del 2008, la maggior parte delle banche era riluttante a chiedere prestiti inesigibili perché così facendo avrebbe comportato enormi perdite – una pratica soprannominata “allungamento e finzione”. In base alle nuove regole sui crediti in sofferenza, i creditori dovranno prevedere un fondo per le perdite attese, non accumulate. Ciò significa che hanno meno incentivi a sedersi e sperare in un ritorno dei valori delle attività.
“Le valutazioni di fine anno effettuate nel primo trimestre saranno fondamentali”, ha affermato Ravi Stickney, managing partner e chief investment officer per il settore immobiliare presso Cheyne Capital, direttore di un fondo di investimento alternativo che ha raccolto 2,5 miliardi di sterline per prestiti ipotecari lo scorso anno . “Il punto interrogativo riguarda ciò che le banche stanno effettivamente facendo”.
Finora le valutazioni non sono scese abbastanza da far affondare i grandi debiti – prestiti generalmente detenuti dalle banche -, ma le cose potrebbero presto cambiare. Immobili commerciali nel Regno Unito valutati da CBRE Group Inc. del 13% l’anno scorso. Il calo è accelerato nella seconda metà, con la mediana che ha registrato un calo del 3% solo a dicembre. Gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. si aspettavano La diminuzione totale può raggiungere il 20%.
Le banche possono quindi agire prima che i prezzi scendano ulteriormente e rischiare perdite su crediti, costringendo i proprietari terrieri fortemente indebitati a difficili sostituzioni. I problemi sono aggravati per coloro che affrontano le scadenze del debito. I creditori riducono il valore della proprietà che sono disposti a prestare. Ciò significa che una valutazione inferiore può agire come un doppio smacco, ampliando il divario finanziario.
Vincent Noble, responsabile dei prestiti basati su attività presso Federated Hermes Inc. Risolvere i problemi è renderli i problemi di qualcun altro.
La Svezia è stata finora l’epicentro della crisi, con i prezzi delle case che dovrebbero scendere del 20% rispetto ai livelli massimi. Le società immobiliari quotate del paese hanno perso il 30% del loro valore negli ultimi 12 mesi e la banca centrale svedese e il watchdog finanziario hanno ripetutamente avvertito dei rischi posti dal debito immobiliare commerciale.
Il calo dei valori immobiliari può portare a un “effetto domino”, in cui le richieste di maggiori garanzie potrebbero forzare vendite in difficoltà, secondo Anders Qvist, consulente senior del direttore della FSA.
Mentre ci sono alcune sacche di stabilità come in Italia e Spagna, che sono state colpite più duramente dopo la crisi finanziaria globale, il Regno Unito si sta ritirando e ci sono segnali che la Germania potrebbe essere la prossima.
Il lato positivo è che ci sono più opzioni disponibili per gli investitori immobiliari in difficoltà. Entità come i trust chiusi si sono espanse costantemente negli ultimi dieci anni. Collettivamente, gli assicuratori e altri istituti di credito alternativi avevano una quota maggiore di nuovi mutui nel Regno Unito rispetto alle principali banche del paese nella prima metà dello scorso anno, secondo l’indagine di Bayes.
READ Martedì il FTSE 100 è salito su prospettive brillanti, superando i 7.500 punti
Il CEO di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick ha dichiarato al World Economic Forum di Davos la scorsa settimana che nei prossimi 18 mesi gli investitori verseranno una quantità record di denaro nei cosiddetti fondi avvoltoio che offrono scommesse immobiliari più rischiose. Ha detto che questa tendenza contribuirà ad accelerare la ripresa dei mercati immobiliari commerciali.
Questi nuovi strumenti possono rendere le turbolenze pi�� di breve durata rispetto al passato, quando le banche detenevano crediti inesigibili per anni. Louis Landmann, analista del credito presso la Danske Bank di Stoccolma, prevede che il ripristino sarà relativamente ordinato con un numero sufficiente di mutuatari per adottare contromisure.
“Chiunque riesca a trovare un modo creativo per colmare questa lacuna si divertirà moltissimo”, ha affermato Matt Oakley, responsabile della ricerca aziendale di Savills.
— Con l’assistenza di Anton Whelen, Antonio Vanozzo, Damian Shepherd, Konrad Krasowski e Nicholas Comfort.
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L’Europa si prepara a una brusca e repentina inversione di tendenza nel settore immobiliare
(Bloomberg) — Le turbolenze nel settore immobiliare di lusso a Londra e Francoforte offrono uno sguardo al danno che attende gli investitori immobiliari europei mentre affrontano la loro più grande inversione di tendenza.
Da un carico di rifinanziamento di un edificio per uffici nella City di Londra alla vendita nervosa della Commerzbank Tower nel centro finanziario tedesco, gli investitori si stanno affrettando a trovare modi per colmare le lacune finanziarie mentre i mercati dei prestiti inciampano a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.
Nelle prossime settimane inizierà a emergere un controllo della realtà, quando gli istituti di credito di tutta Europa riceveranno i risultati delle loro valutazioni di fine anno. Un calo significativo delle valutazioni minaccia di far violare i covenant sui prestiti, spingendo a misure di finanziamento di emergenza dalle vendite forzate alle infusioni di denaro fresco.
Prestiti, obbligazioni e altri debiti per un totale di circa 1,9 trilioni di euro ($ 2,1 trilioni) – all’incirca le dimensioni dell’economia italiana – sono garantiti da proprietà commerciali o estesi ai proprietari in Europa e nel Regno Unito, secondo l’Autorità bancaria europea, un’indagine di Bayes Business Scuola e dati Compilato da Bloomberg.
Clicca qui per leggere la versione tedesca di questa storia.
Circa il 20% di tale importo, pari a circa 390 miliardi di euro, maturerà quest’anno e la crisi incombente rappresenta il primo vero banco di prova delle normative progettate dopo la crisi finanziaria globale per contenere i rischi dei mutui ipotecari. Queste regole possono finire per rendere la correzione più netta e severa.
“Penso che la rivalutazione avverrà più rapidamente che in passato”, ha affermato John O’Driscoll, responsabile del business real asset per l’unità di gestione degli investimenti dell’assicuratore francese Axa SA. “Le persone stanno cominciando a essere esposte mentre la marea si ritira.”
I prestatori in Europa saranno spinti dalle nuove normative ad agire con più forza sui crediti inesigibili. È anche in condizioni migliori di quanto non fosse durante l’ultima crisi immobiliare più di un decennio fa, quindi potrebbe essere meno incline a lasciare che i problemi peggiorino. Questo pone l’onere sui mutuatari.
All’indomani della crisi finanziaria del 2008, la maggior parte delle banche era riluttante a chiedere prestiti inesigibili perché così facendo avrebbe comportato enormi perdite – una pratica soprannominata “allungamento e finzione”. In base alle nuove regole sui crediti in sofferenza, i creditori dovranno prevedere un fondo per le perdite attese, non accumulate. Ciò significa che hanno meno incentivi a sedersi e sperare in un ritorno dei valori delle attività.
“Le valutazioni di fine anno effettuate nel primo trimestre saranno fondamentali”, ha affermato Ravi Stickney, managing partner e chief investment officer per il settore immobiliare presso Cheyne Capital, direttore di un fondo di investimento alternativo che ha raccolto 2,5 miliardi di sterline per prestiti ipotecari lo scorso anno . “Il punto interrogativo riguarda ciò che le banche stanno effettivamente facendo”.
Finora le valutazioni non sono scese abbastanza da far affondare i grandi debiti – prestiti generalmente detenuti dalle banche -, ma le cose potrebbero presto cambiare. Immobili commerciali nel Regno Unito valutati da CBRE Group Inc. del 13% l’anno scorso. Il calo è accelerato nella seconda metà, con la mediana che ha registrato un calo del 3% solo a dicembre. Gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. si aspettavano La diminuzione totale può raggiungere il 20%.
Le banche possono quindi agire prima che i prezzi scendano ulteriormente e rischiare perdite su crediti, costringendo i proprietari terrieri fortemente indebitati a difficili sostituzioni. I problemi sono aggravati per coloro che affrontano le scadenze del debito. I creditori riducono il valore della proprietà che sono disposti a prestare. Ciò significa che una valutazione inferiore può agire come un doppio smacco, ampliando il divario finanziario.
Vincent Noble, responsabile dei prestiti basati su attività presso Federated Hermes Inc. Risolvere i problemi è renderli i problemi di qualcun altro.
La Svezia è stata finora l’epicentro della crisi, con i prezzi delle case che dovrebbero scendere del 20% rispetto ai livelli massimi. Le società immobiliari quotate del paese hanno perso il 30% del loro valore negli ultimi 12 mesi e la banca centrale svedese e il watchdog finanziario hanno ripetutamente avvertito dei rischi posti dal debito immobiliare commerciale.
Il calo dei valori immobiliari può portare a un “effetto domino”, in cui le richieste di maggiori garanzie potrebbero forzare vendite in difficoltà, secondo Anders Qvist, consulente senior del direttore della FSA.
Mentre ci sono alcune sacche di stabilità come in Italia e Spagna, che sono state colpite più duramente dopo la crisi finanziaria globale, il Regno Unito si sta ritirando e ci sono segnali che la Germania potrebbe essere la prossima.
Il lato positivo è che ci sono più opzioni disponibili per gli investitori immobiliari in difficoltà. Entità come i trust chiusi si sono espanse costantemente negli ultimi dieci anni. Collettivamente, gli assicuratori e altri istituti di credito alternativi avevano una quota maggiore di nuovi mutui nel Regno Unito rispetto alle principali banche del paese nella prima metà dello scorso anno, secondo l’indagine di Bayes.
READ Martedì il FTSE 100 è salito su prospettive brillanti, superando i 7.500 punti
Il CEO di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick ha dichiarato al World Economic Forum di Davos la scorsa settimana che nei prossimi 18 mesi gli investitori verseranno una quantità record di denaro nei cosiddetti fondi avvoltoio che offrono scommesse immobiliari più rischiose. Ha detto che questa tendenza contribuirà ad accelerare la ripresa dei mercati immobiliari commerciali.
Questi nuovi strumenti possono rendere le turbolenze più di breve durata rispetto al passato, quando le banche detenevano crediti inesigibili per anni. Louis Landmann, analista del credito presso la Danske Bank di Stoccolma, prevede che il ripristino sarà relativamente ordinato con un numero sufficiente di mutuatari per adottare contromisure.
“Chiunque riesca a trovare un modo creativo per colmare questa lacuna si divertirà moltissimo”, ha affermato Matt Oakley, responsabile della ricerca aziendale di Savills.
— Con l’assistenza di Anton Whelen, Antonio Vanozzo, Damian Shepherd, Konrad Krasowski e Nicholas Comfort.
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L’Europa si prepara a una brusca e repentina inversione di tendenza nel settore immobiliare
(Bloomberg) — Le turbolenze nel settore immobiliare di lusso a Londra e Francoforte offrono uno sguardo al danno che attende gli investitori immobiliari europei mentre affrontano la loro più grande inversione di tendenza.
Da un carico di rifinanziamento di un edificio per uffici nella City di Londra alla vendita nervosa della Commerzbank Tower nel centro finanziario tedesco, gli investitori si stanno affrettando a trovare modi per colmare le lacune finanziarie mentre i mercati dei prestiti inciampano a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.
Nelle prossime settimane inizierà a emergere un controllo della realtà, quando gli istituti di credito di tutta Europa riceveranno i risultati delle loro valutazioni di fine anno. Un calo significativo delle valutazioni minaccia di far violare i covenant sui prestiti, spingendo a misure di finanziamento di emergenza dalle vendite forzate alle infusioni di denaro fresco.
Prestiti, obbligazioni e altri debiti per un totale di circa 1,9 trilioni di euro ($ 2,1 trilioni) – all’incirca le dimensioni dell’economia italiana – sono garantiti da proprietà commerciali o estesi ai proprietari in Europa e nel Regno Unito, secondo l’Autorità bancaria europea, un’indagine di Bayes Business Scuola e dati Compilato da Bloomberg.
Clicca qui per leggere la versione tedesca di questa storia.
Circa il 20% di tale importo, pari a circa 390 miliardi di euro, maturerà quest’anno e la crisi incombente rappresenta il primo vero banco di prova delle normative progettate dopo la crisi finanziaria globale per contenere i rischi dei mutui ipotecari. Queste regole possono finire per rendere la correzione più netta e severa.
“Penso che la rivalutazione avverrà più rapidamente che in passato”, ha affermato John O’Driscoll, responsabile del business real asset per l’unità di gestione degli investimenti dell’assicuratore francese Axa SA. “Le persone stanno cominciando a essere esposte mentre la marea si ritira.”
I prestatori in Europa saranno spinti dalle nuove normative ad agire con più forza sui crediti inesigibili. È anche in condizioni migliori di quanto non fosse durante l’ultima crisi immobiliare più di un decennio fa, quindi potrebbe essere meno incline a lasciare che i problemi peggiorino. Questo pone l’onere sui mutuatari.
All’indomani della crisi finanziaria del 2008, la maggior parte delle banche era riluttante a chiedere prestiti inesigibili perché così facendo avrebbe comportato enormi perdite – una pratica soprannominata “allungamento e finzione”. In base alle nuove regole sui crediti in sofferenza, i creditori dovranno prevedere un fondo per le perdite attese, non accumulate. Ciò significa che hanno meno incentivi a sedersi e sperare in un ritorno dei valori delle attività.
“Le valutazioni di fine anno effettuate nel primo trimestre saranno fondamentali”, ha affermato Ravi Stickney, managing partner e chief investment officer per il settore immobiliare presso Cheyne Capital, direttore di un fondo di investimento alternativo che ha raccolto 2,5 miliardi di sterline per prestiti ipotecari lo scorso anno . “Il punto interrogativo riguarda ciò che le banche stanno effettivamente facendo”.
Finora le valutazioni non sono scese abbastanza da far affondare i grandi debiti – prestiti generalmente detenuti dalle banche -, ma le cose potrebbero presto cambiare. Immobili commerciali nel Regno Unito valutati da CBRE Group Inc. del 13% l’anno scorso. Il calo è accelerato nella seconda metà, con la mediana che ha registrato un calo del 3% solo a dicembre. Gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. si aspettavano La diminuzione totale può raggiungere il 20%.
Le banche possono quindi agire prima che i prezzi scendano ulteriormente e rischiare perdite su crediti, costringendo i proprietari terrieri fortemente indebitati a difficili sostituzioni. I problemi sono aggravati per coloro che affrontano le scadenze del debito. I creditori riducono il valore della proprietà che sono disposti a prestare. Ciò significa che una valutazione inferiore può agire come un doppio smacco, ampliando il divario finanziario.
Vincent Noble, responsabile dei prestiti basati su attività presso Federated Hermes Inc. Risolvere i problemi è renderli i problemi di qualcun altro.
La Svezia è stata finora l’epicentro della crisi, con i prezzi delle case che dovrebbero scendere del 20% rispetto ai livelli massimi. Le società immobiliari quotate del paese hanno perso il 30% del loro valore negli ultimi 12 mesi e la banca centrale svedese e il watchdog finanziario hanno ripetutamente avvertito dei rischi posti dal debito immobiliare commerciale.
Il calo dei valori immobiliari può portare a un “effetto domino”, in cui le richieste di maggiori garanzie potrebbero forzare vendite in difficoltà, secondo Anders Qvist, consulente senior del direttore della FSA.
Mentre ci sono alcune sacche di stabilità come in Italia e Spagna, che sono state colpite più duramente dopo la crisi finanziaria globale, il Regno Unito si sta ritirando e ci sono segnali che la Germania potrebbe essere la prossima.
Il lato positivo è che ci sono più opzioni disponibili per gli investitori immobiliari in difficoltà. Entità come i trust chiusi si sono espanse costantemente negli ultimi dieci anni. Collettivamente, gli assicuratori e altri istituti di credito alternativi avevano una quota maggiore di nuovi mutui nel Regno Unito rispetto alle principali banche del paese nella prima metà dello scorso anno, secondo l’indagine di Bayes.
READ Martedì il FTSE 100 è salito su prospettive brillanti, superando i 7.500 punti
Il CEO di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick ha dichiarato al World Economic Forum di Davos la scorsa settimana che nei prossimi 18 mesi gli investitori verseranno una quantità record di denaro nei cosiddetti fondi avvoltoio che offrono scommesse immobiliari più rischiose. Ha detto che questa tendenza contribuirà ad accelerare la ripresa dei mercati immobiliari commerciali.
Questi nuovi strumenti possono rendere le turbolenze più di breve durata rispetto al passato, quando le banche detenevano crediti inesigibili per anni. Louis Landmann, analista del credito presso la Danske Bank di Stoccolma, prevede che il ripristino sarà relativamente ordinato con un numero sufficiente di mutuatari per adottare contromisure.
“Chiunque riesca a trovare un modo creativo per colmare questa lacuna si divertirà moltissimo”, ha affermato Matt Oakley, responsabile della ricerca aziendale di Savills.
— Con l’assistenza di Anton Whelen, Antonio Vanozzo, Damian Shepherd, Konrad Krasowski e Nicholas Comfort.
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Match Point, c'è tempo fino a metà giugno per presentare i racconti
Di Pietro Nigro C'è tempo fino al 15 giugno 2024 per candidare il proprio racconto a Match Point, il concorso letterario promosso da Il Circolo e da Londra Scrive per autori residenti in Regno Unito. Match Point, c'è tempo fino a metà giugno per presentare i racconti Mancano poche settimane alla scadenza per presentare il proprio racconto alla terza edizione di Match Point, concorso letterario annuale promosso dall’Italian Cultural Association Il Circolo, presieduta da Simona Spreafico, in collaborazione con la scuola di scrittura Londra Scrive, e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Londra. Ricordiamo che si tratta del primo (e unico) concorso per racconti scritti in lingua italiana a cui possono partecipare autrici e autori residenti nel Regno Unito. Tema di quest’anno è Futuro o no? una domanda importante, in bilico fra attualità, sguardo in avanti e impulso narrativo. Ad ispirare i lavori in concorso sono i dubbi, le perplessità e le curiosità sul futuro di tutti noi, partendo dalla visuale dell’ultima generazione: che futuro avremo, quali le prospettive? Ma soprattutto: è ancora possibile oggi credere nel futuro, le crisi attuali a livello mondiale che tipo di scenario possono restituire alle prossime generazioni? Un’idea che non riguarda solo il pianeta bensì anche il nostro quotidiano, fatto dalle scelte che compiamo nella vita di ogni giorno e che inevitabilmente condizionano le singole esistenze di ciascuno di noi. I racconti presentati dovranno quindi essere improntati ad una variegata possibilità di visioni sul futuro dell’umanità, tra tecnologie che avanzano, nuovi modelli possibili di società civili e di direzioni da prendere per cercare di realizzare il futuro che vogliamo partendo dal presente che stiamo già vivendo. Per partecipare al concorso è necessario avere un indirizzo nel Regno Unito ed essere maggiorenni. I racconti non dovranno superare i 20mila caratteri e andranno caricati sul sito de Il Circolo al seguente indirizzo: http://matchpoint.ilcircolo.org.uk. La scadenza per partecipare è il 15 giugno 2024. I racconti vincitori riceveranno riconoscimenti in denaro offerti da Il Circolo: £1,000 per il racconto vincitore e due premi di £500 per il secondo e terzo classificato. I tre racconti vincitori riceveranno inoltre la possibilità di un editing professionale e saranno presentati per la pubblicazione su una delle riviste letterarie partner del concorso (i tre racconti premiati nella precedente edizione 2023 sono stati pubblicati sulla rivista letteraria online Cattedrale – Osservatorio sul racconto). Coloro che hanno già partecipato nelle scorse edizioni possono partecipare anche quest'anno, perché, come afferma Simona Spreafico, presidente de Il Circolo, “è bello mettersi in gioco e avere l'opportunità di vedere il proprio racconto pubblicato dopo un editing offerto dai giurati, oltre al premio in denaro". La premiazione si terrà il prossimo 17 Ottobre nel corso della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, presso l’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Come negli anni precedenti, la giuria è composta da professionisti italiani, in molti casi italo-londinesi, della scrittura e dell’editoria: Olga Campofreda (scrittrice), Isabella d’Amico (comunicazione letteraria), Daniele Derossi (scrittore), Marco Mancassola (scrittore), Luisella Mazza (scrittrice), Paolo Nelli (scrittore), Giovanna Salvia (editor), Caterina Soffici (scrittrice). Come la stessa Spreafico ha sottolineato: “Il successo di Match Point ci rende orgogliosi. Come nelle migliori idee, abbiamo individuato un bisogno inespresso e lo abbiamo soddisfatto. Gli italiani e gli italofoni nel Regno Unito hanno voglia di raccontare, di scrivere, di far conoscere le loro esperienze e Match Point offre a tutti l’occasione di farlo in un concorso serio, con una giuria qualificata e un grande interesse di pubblico". I promotori del concorso Match Point Il Circolo Italian Cultural Association (Il Circolo) è un ente di beneficenza registrato nel Regno Unito con sede a Londra, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura italiana. Organizza eventi di raccolta fondi durante tutto l'anno per finanziare i propri progetti o progetti selezionati di altri enti. Londra Scrive, partner principale del concorso, è la scuola di scrittura creativa in italiano creata da Marco Mancassola a Londra, originariamente in collaborazione con Italian Bookshop. Ha esordito nel 2017 e da allora propone corsi e seminari sui temi della scrittura narrativa. E’ proprio Mancassola a spiegare: "Futuro è una parola in crisi a livello storico, politico, sociale. Ma non può esserlo a livello narrativo. Immaginare ciò che verrà, ciò che saremo, tutto ciò che facciamo oggi e che potrà avere una conseguenza in seguito: questa è la materia prima per chiunque voglia scrivere storie; il futuro è una categoria narrativa”. Tutte le informazioni su Match Point e il form per partecipare sono all’indirizzo: https://www.ilcircolo.org.uk/matchpoint/. ... Continua a leggere su
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L’Europa si prepara a una brusca e repentina inversione di tendenza nel settore immobiliare
(Bloomberg) — Le turbolenze nel settore immobiliare di lusso a Londra e Francoforte offrono uno sguardo al danno che attende gli investitori immobiliari europei mentre affrontano la loro più grande inversione di tendenza.
Da un carico di rifinanziamento di un edificio per uffici nella City di Londra alla vendita nervosa della Commerzbank Tower nel centro finanziario tedesco, gli investitori si stanno affrettando a trovare modi per colmare le lacune finanziarie mentre i mercati dei prestiti inciampano a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.
Nelle prossime settimane inizierà a emergere un controllo della realtà, quando gli istituti di credito di tutta Europa riceveranno i risultati delle loro valutazioni di fine anno. Un calo significativo delle valutazioni minaccia di far violare i covenant sui prestiti, spingendo a misure di finanziamento di emergenza dalle vendite forzate alle infusioni di denaro fresco.
Prestiti, obbligazioni e altri debiti per un totale di circa 1,9 trilioni di euro ($ 2,1 trilioni) – all’incirca le dimensioni dell’economia italiana – sono garantiti da proprietà commerciali o estesi ai proprietari in Europa e nel Regno Unito, secondo l’Autorità bancaria europea, un’indagine di Bayes Business Scuola e dati Compilato da Bloomberg.
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Circa il 20% di tale importo, pari a circa 390 miliardi di euro, maturerà quest’anno e la crisi incombente rappresenta il primo vero banco di prova delle normative progettate dopo la crisi finanziaria globale per contenere i rischi dei mutui ipotecari. Queste regole possono finire per rendere la correzione più netta e severa.
“Penso che la rivalutazione avverrà più rapidamente che in passato”, ha affermato John O’Driscoll, responsabile del business real asset per l’unità di gestione degli investimenti dell’assicuratore francese Axa SA. “Le persone stanno cominciando a essere esposte mentre la marea si ritira.”
I prestatori in Europa saranno spinti dalle nuove normative ad agire con più forza sui crediti inesigibili. È anche in condizioni migliori di quanto non fosse durante l’ultima crisi immobiliare più di un decennio fa, quindi potrebbe essere meno incline a lasciare che i problemi peggiorino. Questo pone l’onere sui mutuatari.
All’indomani della crisi finanziaria del 2008, la maggior parte delle banche era riluttante a chiedere prestiti inesigibili perché così facendo avrebbe comportato enormi perdite – una pratica soprannominata “allungamento e finzione”. In base alle nuove regole sui crediti in sofferenza, i creditori dovranno prevedere un fondo per le perdite attese, non accumulate. Ciò significa che hanno meno incentivi a sedersi e sperare in un ritorno dei valori delle attività.
“Le valutazioni di fine anno effettuate nel primo trimestre saranno fondamentali”, ha affermato Ravi Stickney, managing partner e chief investment officer per il settore immobiliare presso Cheyne Capital, direttore di un fondo di investimento alternativo che ha raccolto 2,5 miliardi di sterline per prestiti ipotecari lo scorso anno . “Il punto interrogativo riguarda ciò che le banche stanno effettivamente facendo”.
Finora le valutazioni non sono scese abbastanza da far affondare i grandi debiti – prestiti generalmente detenuti dalle banche -, ma le cose potrebbero presto cambiare. Immobili commerciali nel Regno Unito valutati da CBRE Group Inc. del 13% l’anno scorso. Il calo è accelerato nella seconda metà, con la mediana che ha registrato un calo del 3% solo a dicembre. Gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. si aspettavano La diminuzione totale può raggiungere il 20%.
Le banche possono quindi agire prima che i prezzi scendano ulteriormente e rischiare perdite su crediti, costringendo i proprietari terrieri fortemente indebitati a difficili sostituzioni. I problemi sono aggravati per coloro che affrontano le scadenze del debito. I creditori riducono il valore della proprietà che sono disposti a prestare. Ciò significa che una valutazione inferiore può agire come un doppio smacco, ampliando il divario finanziario.
Vincent Noble, responsabile dei prestiti basati su attività presso Federated Hermes Inc. Risolvere i problemi è renderli i problemi di qualcun altro.
La Svezia è stata finora l’epicentro della crisi, con i prezzi delle case che dovrebbero scendere del 20% rispetto ai livelli massimi. Le società immobiliari quotate del paese hanno perso il 30% del loro valore negli ultimi 12 mesi e la banca centrale svedese e il watchdog finanziario hanno ripetutamente avvertito dei rischi posti dal debito immobiliare commerciale.
Il calo dei valori immobiliari può portare a un “effetto domino”, in cui le richieste di maggiori garanzie potrebbero forzare vendite in difficoltà, secondo Anders Qvist, consulente senior del direttore della FSA.
Mentre ci sono alcune sacche di stabilità come in Italia e Spagna, che sono state colpite più duramente dopo la crisi finanziaria globale, il Regno Unito si sta ritirando e ci sono segnali che la Germania potrebbe essere la prossima.
Il lato positivo è che ci sono più opzioni disponibili per gli investitori immobiliari in difficoltà. Entità come i trust chiusi si sono espanse costantemente negli ultimi dieci anni. Collettivamente, gli assicuratori e altri istituti di credito alternativi avevano una quota maggiore di nuovi mutui nel Regno Unito rispetto alle principali banche del paese nella prima metà dello scorso anno, secondo l’indagine di Bayes.
READ Martedì il FTSE 100 è salito su prospettive brillanti, superando i 7.500 punti
Il CEO di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick ha dichiarato al World Economic Forum di Davos la scorsa settimana che nei prossimi 18 mesi gli investitori verseranno una quantità record di denaro nei cosiddetti fondi avvoltoio che offrono scommesse immobiliari più rischiose. Ha detto che questa tendenza contribuirà ad accelerare la ripresa dei mercati immobiliari commerciali.
Questi nuovi strumenti possono rendere le turbolenze più di breve durata rispetto al passato, quando le banche detenevano crediti inesigibili per anni. Louis Landmann, analista del credito presso la Danske Bank di Stoccolma, prevede che il ripristino sarà relativamente ordinato con un numero sufficiente di mutuatari per adottare contromisure.
“Chiunque riesca a trovare un modo creativo per colmare questa lacuna si divertirà moltissimo”, ha affermato Matt Oakley, responsabile della ricerca aziendale di Savills.
— Con l’assistenza di Anton Whelen, Antonio Vanozzo, Damian Shepherd, Konrad Krasowski e Nicholas Comfort.
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L’Europa si prepara a una brusca e repentina inversione di tendenza nel settore immobiliare
(Bloomberg) — Le turbolenze nel settore immobiliare di lusso a Londra e Francoforte offrono uno sguardo al danno che attende gli investitori immobiliari europei mentre affrontano la loro più grande inversione di tendenza.
Da un carico di rifinanziamento di un edificio per uffici nella City di Londra alla vendita nervosa della Commerzbank Tower nel centro finanziario tedesco, gli investitori si stanno affrettando a trovare modi per colmare le lacune finanziarie mentre i mercati dei prestiti inciampano a causa del rapido aumento dei tassi di interesse.
Nelle prossime settimane inizierà a emergere un controllo della realtà, quando gli istituti di credito di tutta Europa riceveranno i risultati delle loro valutazioni di fine anno. Un calo significativo delle valutazioni minaccia di far violare i covenant sui prestiti, spingendo a misure di finanziamento di emergenza dalle vendite forzate alle infusioni di denaro fresco.
Prestiti, obbligazioni e altri debiti per un totale di circa 1,9 trilioni di euro ($ 2,1 trilioni) – all’incirca le dimensioni dell’economia italiana – sono garantiti da proprietà commerciali o estesi ai proprietari in Europa e nel Regno Unito, secondo l’Autorità bancaria europea, un’indagine di Bayes Business Scuola e dati Compilato da Bloomberg.
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Circa il 20% di tale importo, pari a circa 390 miliardi di euro, maturerà quest’anno e la crisi incombente rappresenta il primo vero banco di prova delle normative progettate dopo la crisi finanziaria globale per contenere i rischi dei mutui ipotecari. Queste regole possono finire per rendere la correzione più netta e severa.
“Penso che la rivalutazione avverrà più rapidamente che in passato”, ha affermato John O’Driscoll, responsabile del business real asset per l’unità di gestione degli investimenti dell’assicuratore francese Axa SA. “Le persone stanno cominciando a essere esposte mentre la marea si ritira.”
I prestatori in Europa saranno spinti dalle nuove normative ad agire con più forza sui crediti inesigibili. È anche in condizioni migliori di quanto non fosse durante l’ultima crisi immobiliare più di un decennio fa, quindi potrebbe essere meno incline a lasciare che i problemi peggiorino. Questo pone l’onere sui mutuatari.
All’indomani della crisi finanziaria del 2008, la maggior parte delle banche era riluttante a chiedere prestiti inesigibili perché così facendo avrebbe comportato enormi perdite – una pratica soprannominata “allungamento e finzione”. In base alle nuove regole sui crediti in sofferenza, i creditori dovranno prevedere un fondo per le perdite attese, non accumulate. Ciò significa che hanno meno incentivi a sedersi e sperare in un ritorno dei valori delle attività.
“Le valutazioni di fine anno effettuate nel primo trimestre saranno fondamentali”, ha affermato Ravi Stickney, managing partner e chief investment officer per il settore immobiliare presso Cheyne Capital, direttore di un fondo di investimento alternativo che ha raccolto 2,5 miliardi di sterline per prestiti ipotecari lo scorso anno . “Il punto interrogativo riguarda ciò che le banche stanno effettivamente facendo”.
Finora le valutazioni non sono scese abbastanza da far affondare i grandi debiti – prestiti generalmente detenuti dalle banche -, ma le cose potrebbero presto cambiare. Immobili commerciali nel Regno Unito valutati da CBRE Group Inc. del 13% l’anno scorso. Il calo è accelerato nella seconda metà, con la mediana che ha registrato un calo del 3% solo a dicembre. Gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. si aspettavano La diminuzione totale può raggiungere il 20%.
Le banche possono quindi agire prima che i prezzi scendano ulteriormente e rischiare perdite su crediti, costringendo i proprietari terrieri fortemente indebitati a difficili sostituzioni. I problemi sono aggravati per coloro che affrontano le scadenze del debito. I creditori riducono il valore della proprietà che sono disposti a prestare. Ciò significa che una valutazione inferiore può agire come un doppio smacco, ampliando il divario finanziario.
Vincent Noble, responsabile dei prestiti basati su attività presso Federated Hermes Inc. Risolvere i problemi è renderli i problemi di qualcun altro.
La Svezia è stata finora l’epicentro della crisi, con i prezzi delle case che dovrebbero scendere del 20% rispetto ai livelli massimi. Le società immobiliari quotate del paese hanno perso il 30% del loro valore negli ultimi 12 mesi e la banca centrale svedese e il watchdog finanziario hanno ripetutamente avvertito dei rischi posti dal debito immobiliare commerciale.
Il calo dei valori immobiliari può portare a un “effetto domino”, in cui le richieste di maggiori garanzie potrebbero forzare vendite in difficoltà, secondo Anders Qvist, consulente senior del direttore della FSA.
Mentre ci sono alcune sacche di stabilità come in Italia e Spagna, che sono state colpite più duramente dopo la crisi finanziaria globale, il Regno Unito si sta ritirando e ci sono segnali che la Germania potrebbe essere la prossima.
Il lato positivo è che ci sono più opzioni disponibili per gli investitori immobiliari in difficoltà. Entità come i trust chiusi si sono espanse costantemente negli ultimi dieci anni. Collettivamente, gli assicuratori e altri istituti di credito alternativi avevano una quota maggiore di nuovi mutui nel Regno Unito rispetto alle principali banche del paese nella prima metà dello scorso anno, secondo l’indagine di Bayes.
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Il CEO di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick ha dichiarato al World Economic Forum di Davos la scorsa settimana che nei prossimi 18 mesi gli investitori verseranno una quantità record di denaro nei cosiddetti fondi avvoltoio che offrono scommesse immobiliari più rischiose. Ha detto che questa tendenza contribuirà ad accelerare la ripresa dei mercati immobiliari commerciali.
Questi nuovi strumenti possono rendere le turbolenze più di breve durata rispetto al passato, quando le banche detenevano crediti inesigibili per anni. Louis Landmann, analista del credito presso la Danske Bank di Stoccolma, prevede che il ripristino sarà relativamente ordinato con un numero sufficiente di mutuatari per adottare contromisure.
“Chiunque riesca a trovare un modo creativo per colmare questa lacuna si divertirà moltissimo”, ha affermato Matt Oakley, responsabile della ricerca aziendale di Savills.
— Con l’assistenza di Anton Whelen, Antonio Vanozzo, Damian Shepherd, Konrad Krasowski e Nicholas Comfort.
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