#sapere cosa si vuole
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“Per realizzare hai bisogno di pensare. Devi sapere ciò che stai facendo e quello è il vero potere.” – Ayn Rand
#autorealizzazione#sapere cosa si vuole#raggiungere obiettivi#riflettere#pianificare#frase del giorno oggi#ayn rand#pensiero del giorno blog#volere è potere#potere della mente#potere dei pensieri
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Ho bisogno di qualcuno che resti non che vada .
-Nessun altro a parte ME
#italia#italy#frasi e parole#frasi pensieri#motivation#citazioni#frasi tumblr#frasi vere#amore#cuore#frasi brevi#vita#vita di tutti i giorni#esperienze#crescita#sapere cosa si vuole#frasi cuore#frasi mie#sinceri con se stessi#emozioni?#sentimenti?#stare accanto a qualcuno#ostacolo#non andare#via#restare
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Premessa:
a chi lavora veramente su di sé non frega assolutamente nulla di essere capito, coccolato, riconosciuto, valutato o elogiato dagli altri.
Coloro che hanno la residenza in atteggiamenti di autocommiserazione, sono semplicemente bisognosi di riconoscimento e vittime di sé stessi.
Sono esempi quelli che si lagnano perché "gli altri non vedono i miei sacrifici", "non si rendono conto di quello che faccio per loro", "non ricambia il mio amore", "non c'erano quando io c'ero", "soffro e nessuno lo capisce", ecc. Sono tutti fermi a uno stato di coscienza infantile, poco importa quello che gli è dovuto (vero o falso che sia).
A uno che si è fatto il culo per uscire da chissà quali sventure non verrà più in testa nemmeno l'idea che gli altri lo debbano notare. Chi ha superato grossi ostacoli, ha frantumato traumi interiori, sventure, vomiti e paure, non farà mai la vittima. Non si atteggerà mai a martire, non cercherà di far sapere agli altri quanto ha sofferto, non attenderà nemmeno che gli altri ne prendano atto.
Conosce benissimo i passi del suo dolore e sa cosa è riuscito a conquistare. Nè è fiero, è orgoglioso di sè, non desidera premi e non vuole dimostrare niente. Quando gli altri non lo capiscono gli scappa pure un sorriso nascosto, di quelli che raccontano segreti e liberazioni.
Questo per spiegare agli "incompresi" che combattere le proprie sfide dovrebbe essere motivo d'amor proprio, non vetrina di (auto)compatimento.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#manipolazioni#schiavi#bisogni#sfide#conosci te stesso#consapevolezza#lavoro su di sè#crescita personale#crescita interiore#spiritualità#fierezza#bambini#infantilismo#vittimismo#ego#scuse#discernimento#responsabilità#rincoglioniti#mondo marcio#amor proprio
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Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.
Piero Angela ha detto un giorno 'è difficile essere facili'. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più della scultura che vuole fare.
Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare per togliere, senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere potrebbe essere la regola anche per la comunicazione visiva a due dimensioni come il disegno e la pittura, a tre come la scultura o l'architettura, a quattro dimensioni come il cinema.
Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità. Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode, il teorema di Pitagora ha una data di nascita, ma per la sua essenzialità è fuori dal tempo. Potrebbe essere complicato aggiungendogli fronzoli non essenziali secondo la moda del momento, ma questo non ha alcun senso secondo i principi della comunicazione visiva relativa al fenomeno.
Eppure la gente quando si trova di fronte a certe espressioni di semplicità o di essenzialità dice inevitabilmente questo lo so fare anch’io, intendendo di non dare valore alle cose semplici perché a quel punto diventano quasi ovvie.
In realtà quando la gente dice quella frase intende dire che lo può Rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto prima.
La semplificazione è il segno dell’intelligenza, un antico detto cinese dice: quello che non si può dire in poche parole non si può dirlo neanche in molte.
Bruno Munari - "Verbale scritto"
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Cercare un appartamento in Giappone è un'esperienza a sè che in Italia non ho mai fatto (per ovvie ragioni) e che, personalmente trovo tanto stressante (lo è già di suo, poi i giapponesi ci mettono il loro).
(Scrivo quindi queste cose senza sapere niente di come funziona in Italia e in Europa, quindi in caso funziona uguale e bestemmio troppo questo popolo, fatemelo sapere senza problemi).
Partiamo dalle cose belle, quelle che gli stranieri metterebbero nei reels di Instagram mostrando quando il Giappone sia futuristico e attento al cliente.
1. Quando sono entrata in agenzia mi hanno dato un bottiglietta piccola di tè verde
2. Quando vai a vedere un appartamento abbastanza lontanuccio dalla sede, prendono l'auto e ti portano di qua e di là, raccontandoti i pro e i contro della zona
Passiamo alle cose brutte. Costa decisamente troppo.
Traslocare di per sé è caro perché devi pagare il trasporto e (credo) una cifra per la firma del contratto.
In Giappone quando entri in un posto nuovo le spese non si contano.
Esistono prima di tutto 2 voci:
1. 礼金 (reikin) una cifra di ringraziamento per il padrone di casa
2. 敷金 (shikikin) la cauzione, che paghi quando entri ma sono le spese che servono al padrone di casa quando esci (pulizia e altro)
Poi, esistono le spese per l'agenzia che ti fa da garante: una volta entrati si paga dal 40% fino al 100% dell'affitto e poi, in base al tipo di contratto, paghi o una volta l'anno o una piccola somma (tipo l'1% dell'affitto) ogni mese.
Poi il cambio delle chiavi (circa 200€), le pulizie complete, la disinfestazione, altre menate di assicurazione ecc.
Alla fine dei giochi, entri che devi pagare letteralmente un intero stipendio per tutte le spese. Minimo minimo metà stipendio, ma è veramente economico se riesci ad arrivare a quella cifra (e, se ci riesci, vuol dire che c'è qualche altra voce nell'affitto mensile, quindi i soldi se li prendono da un'altra parte).
Poi devi pensare agli elettrodomestici perché qui non ti danno niente: lavatrice, cucina, frigorifero, elettrodomestici, stoviglie, tavoli, sedie, mensole ecc. Zero assoluto, tutto vuoto.
In ultimo, ma non per importanza, ti devi preoccupare se accettano o meno gli stranieri.
Poi, gli spazi. Piccoli, se non piccolissimi. Mi aspettavo una cosa del genere, ma a volte è veramente troppo. Non è difficile infatti trovare monolocali (che monolocali non sono, sono proprio "stanze") di 13-15 metri quadri. Considerando che dentro ci deve essere lo spazio per la cucina e il bagno, quello che rimane è a malapena lo spazio per il letto.
La stanza più grande che ho visto oggi è di 20 metri quadri (non in foto) e, nonostante fosse bella ampia, mi ha fatto pensare che forse sarebbe meglio passare al futon giapponese (così lo metto via in armadio durante il giorno e arrivederci).
Poi l'armadio. Sono femmina ma dei vestiti mi interessa zero e non a caso quando sono venuta 2 valigie sono state abbastanza. La mia roba estiva entra tutta abbondantemente in una valigia sola. Nonostante ciò, in un'altra camera che ho visto l'armadio era talmente piccolo che penso non sarebbe entrato quasi niente di quello che ho. Era molto nuovo e pulito quindi bello tant'è che la ragazza ha detto che è molto in voga... ma, personalmente, dopo che ho visto l'armadio e quanto cupo e buio fosse l'ambiente per me è un grande no. (Foto 3)
L'appartamento che invece era la mia prima scelta perché potrei raggiungere l'ufficio persino a piedi è anche grande abbastanza con un armadio decente, ma non è stato ancora pulito (foto 2) e non sapendo quanto a fondo puliranno sono leggermente impaurita (nonostante io sia zero schizzinosa, ma quando è troppo è troppo).
Poi, quello che loro considerano "importante" sono per me europea solo delle frivolezze. Esempi sono essere vicini a un grande supermercato; se i ristoranti sono più per "gruppi" o se puoi andare da solo; la ragazza che mi ha mostrato i posti mi ha detto che mi consiglia di cambiare tutto della serratura (anche tutte e due se ce ne sono due) perché sono una ragazza (il mondo vede questo paese il più sicuro al mondo eppure le donne giapponesi sono quelle che si sentono meno al sicuro al mondo, perché non sanno che giungla sia fuori). Poi ovviamente mi chiedeva in quale zona preferissi vivere, ma, da straniera, non ne ho la più pallida idea né mi interessa. L'unica cosa che mi interessa è essere vicino all'ufficio, niente più.
Altra cosa che mi ha stranita è la velocità con cui decidono. C'era in programma di andare a vedere un'altra camera, ma era stata appena presa.
Il motivo è abbastanza comprensibile (dal loro punto di vista) perché spesso si cambia lavoro o si è costretti a fare trasferimenti lunghi per lavoro. In più, come mi ha detto la ragazza, le persone che vivono in un posto che non piace sono tante, quindi a un certo punto si decidono e cambiano. Nonostante costi così tanto cambiare stanza... e questa per me è la follia più folle di tutte.
Quando ho incontrato persone adulte di 40-50 anni e passa che vivono nella mia sharehouse mi sono chiesta in parte come facciano... ora considerando quanto pago di affitto con spese incluse e tutte le stoviglie ed elettrodomestici e quanto poco costi solo entrare (50.000 yen che io credevo fossero esagerati) ho capito perché lo facciano. E questo la dice lunga su quanto possiamo essere poveri pur essendo lavoratori in questo paese.
#my life in tokyo#trasloco#appartamento#camera#alla fine dei giochi mi sa che non trasloco più#boh vediamo#poi dite l'Italia....#ah quante mazzate vi darei
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Ash si appoggiò pesantemente sulla spalla di Misty.
Ti preeeego!
La ragazza fece una smorfia poco contenta, guardando l’amico Ash con quell’espressione disperata, tipica di un bambino capriccioso.
Ash, avevamo fatto un patto…- disse lei per l’ennesima volta, cercando di nascondere l’imbarazzo di avere il suo viso così vicino. Anche dopo anni, quel ragazzo non smetteva di farla sentire come una bambina alla sua prima cotta.
Ok, ok… ma perché proprio uno spettacolo di Rudy?- brontolò lui, comodamente appoggiato sulla spalla di lei, quasi a cercare rifugio in quella stretta intima, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Perché sua sorella ci ha regalato i biglietti.
Ma lo sai che è così noooioso!
Solo perché non ti piace ballare, non vuol dire che il ballo sia noioso.
D’accordo, allora è Rudy a essere noooioso! E borioso!- la guardò con un’espressione tanto tragica da essere buffa- Dai, anche tu alzi gli occhi al cielo quando inizia a parlare di sé.
Misty cercò di rimanere seria, ma pensando alle parole di Ash non poté evitare di farsi sfuggire un sorriso complice.
Hai ragione, a volte Rudy è così… pieno di sé…
Visto?- disse trionfante Ash guardando l’amica che con difficoltà cercava di non ridere.
… Ma ho promesso a sua sorella che ci saremo andati.
Ash fece uno sbuffo indispettito e si staccò dalla spalla di Misty.
Va bene, ma non sorprenderti se dormirò durante tutto lo spettacolo- incrociò le braccia dietro la testa.
Non sarebbe una novità- commentò lei e salì per prima le scale per entrare nel teatro. Ash le fu subito dietro.
I due ragazzi si avvicinarono ai loro posti riservati, quando una ragazzina li notò e andò incontro a loro.
Misty! Sei venuta!- disse la ragazzina raggiante, per poi notare anche il ragazzo dai capelli nero corvino dietro di lei- … E Ash- aggiunse con un tono meno entusiasta.
Te l’avevo promesso- disse gentilmente Misty con un sorriso.
Ti ringrazio, mio fratello sarà felice di sapere che sei… siete qui- si corresse all’ultimo- Godetevi lo spettacolo- li salutò e andò a sedersi da un’altra parte.
Sempre felice di vedermi, eh?- commentò sarcastico Ash, mentre entrambi si sedevano nelle poltroncine vicino al palco.
Ancora con questa storia?- disse Misty stancamente, ignorando che la ragazzina stava guardando da lontano il ragazzo con uno sguardo poco amichevole- Non ha niente contro di te, non hai visto che era contenta di vederti?
Oh sì… era contenta di vedere te… - precisò lui- Immagino di aver rovinato i suoi piani…- borbottò con un susurro che Misty non sentì, perché in quel momento le luci si spensero e il tendone si aprì, facendo entrare gli artisti con un sottofondo di musica.
Misty osservò i ballerini muoversi con grazia sul palco, ma non poté evitare di notare che il ragazzo accanto a lei ridacchiava di nascosto. Lei gli diede una gomitata per farlo smettere. Erano così vicini al palco che avrebbero potuto vederlo.
Ash, ti sentiranno- sussurrò lei indispettita.
Ehi, non è colpa mia se è vestito in quel modo ridicolo- si giustificò lui con voce bassa.
Misty si limitò a sospirare, anche se non poteva dare torto a Ash… Rudy sembrava davvero buffo con quella calzamaglia. Ma non poteva certo ammetterlo davanti a Ash… era stata lei a insistere che ogni tanto dovevano provare dei passatempi più culturali.
Notò però che Ash la stava guardando con un’espressione gongolante.
… cosa?
Stai ridendo.
No, non è vero- si difese lei, cercando nuovamente di sembrare seria. Era dura cercare di essere la persona più matura nel gruppo- Ora fa silenzio.
Come vuoi…- lui si limitò ad alzare le spalle, sussurrando mentre si sistemava nella poltroncina- Quasi invidio Pikachu che è rimasto con Brock.
Misty evitò di commentare per concentrarsi sul balletto. Nel giro di qualche minuto però, avvertì un delicato peso sulla sua spalla. Girò la testa lentamente, e il suo sguardo si scontrò con la dolcezza di Ash che aveva posato la testa sulla sua spalla, cedendo al sonno.
Per un istante sentì un brivido leggero, una sensazione di intimità familiare, che cercò ovviamente di scacciare velocemente.
Ecco, lo sapeva… Ash e il teatro erano due cose incompatibili.
Avrebbe volentieri svegliato Ash con una forte gomitata, ma un mormorio assonnato simile al suo nome uscì dalle sue labbra mentre si sistemava meglio sulla spalla di lei. La mano di lui sfiorò le dita di Misty, quasi intrecciandosi in un legame invisibile.
Un leggero rossore colorò le guance di Misty, ma non era dovuto alle luci del palco.
Ash, beatamente immerso nel sonno, era così vicino a lei che, nonostante la leggera frustrazione, Misty si lasciò andare a un sospiro rassegnato.
Un piccolo sorriso affiorò sulle labbra di Misty e decise di accomodarsi anch’essa vicino ad Ash.
Solo per quella volta avrebbe lasciato correre. In fondo, erano poche le occasioni di stare così vicini senza che sembrasse imbarazzante per entrambi… senza che i sentimenti incasinassero la loro complicata amicizia.
E in quel buio avvolgente del teatro, i loro cuori battevano all'unisono, forgiando un legame che andava oltre le parole.
°*°*°*°*°*°
Ok, dovevo scrivere due righe per accompagnare il disegno, ma io noooo... devo sempre esagerare 🙄
E per chi se lo chiedesse... ho fatto prima il disegno e poi mi sono fatta ispirare per scrivere, non viceversa 😅 Mi viene più difficile disegnare in base alla storia.
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"CON GIORGIA..." ecco lo slogan della Meloni che campeggia sui manifesti per queste europee2024. Premesso che io non voterei mai nessun candidato, di dx o sx, che chiede un voto e poi non onora quella poltrona; insomma, le candidature "raccatta voti" mi fanno schifo per principio, una truffa. In piu', non voterei nessun candidato che si presenta in questo modo. Giorgia? e che sei mia sorella? una mia amica? Amica degli italiani? Mi fa pensare a quei genitori che dicono, fieri, che loro sono amici dei figli. Un genitore amico di un figlio? Ma possibile esistono adulti con queste idee? Scusate se lo dico ma io per certi genitori provo pena e compassione. Significa non sapere niente dei compiti di un genitore. Un genitore deve educare, indirizzare, lodare o richiamare suo figlio. Insegnargli cio' che che si puo' fare e cosa no. Un genitore e' insegnante di regole, non deve star li a dar di gomito ai figli come fanno i complici. In genere gli amici sono quelli che coprono, giustificano, spendono anche qualche bugia pur di aiutare l'amico. Quelli che ti fanno copiare il compito se sei in difficolta', quelli con cui marini la scuola, quelli a cui racconti nei particolari le prime esperienze auto-erotiche o quelle vere. L'amicizia prevede indipendenza e autonomia di entrambi. L'elemento che più di tutti contraddistingue l'amicizia, infatti, è il suo essere un rapporto alla pari e, essere alla pari vuol dire che uno dei due non ha prerogative di responsabilità sull'altro. Un genitore senza responsabilita'? 🤯🤯
"CON GIORGIA.." Cara Giorgia Meloni, lei e' la presidente del Consiglio di un grande Paese e il suo compito non e' quello di essere amica degli Italiani ma quello di guidare, di fare cose buone per il bene di tutti. Dovrebbe esaltare i giusti e gli onesti e tirare le orecchie a malandrini ed evasori. Dovrebbe elogiare chi si impegna a migliorare questo Paese e bastonare mafiosi, camorristi, delinquenti, politici ladri e corrotti. insomma, dovrebbe governare questo Paese con disciplina e onore, come dice la Costituzione. Poi, certamente, milioni di italiani saranno felici di votare "l'amica Giorgia". Non io, di certo non io. @ilpianistasultetto
aspettando manifesti.. " Con Elly..." , "Con Matteo...", Con Carlo.." "Con Antonio.."..
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🍀
Non tutti possono avere la fortuna di stare con una donna difficile. Fortuna sì, perché le donne difficili sono come l’acqua pulita di una cascata, sono forti, brillanti, sincere. Le donne difficili non si accontentano, sanno essere crudeli quanto il diavolo e amabili come il più bello degli angeli.
Scappano spesso, urlano spesso, fanno fatica a guardarti negli occhi … sempre.
Sono difficili perché sono astute, furbe, incontrollabili, se sanno di sapere è la fine, se sanno che tu non sai cosa sanno è la fine. Hanno gli occhi quasi sempre tristi, quasi sempre felici, quasi sempre entrambe le cose.
Sanno amare, ma amare duro, amare forte, non le puoi fermare quando amano, come non puoi fermare una tempesta quando arriva.
Avere affianco questo tipo di donna vuol dire vendersi l’anima al diavolo, vuol dire abbracciare la pazzia, perché è pazzo che ti fanno diventare.
Poi ti guardi indietro e pensi che forse senza è meglio, senza è più tranquillo, senza è serenità.
C’è chi le abbandona questo tipo di donne, chi se ne và …. ma posso garantirvi che non c’è chi le dimentica … perché sono tremendamente belle, complicate, e insostituibili.
Direi che insostituibili sia la parola chiave.
Cit.
#smokingago
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Se incontri una donna che sa come desidera essere amata, non scappare.
Se lei ti intimidisce parla con lei, riderete insieme di questa sensazione e si stabilirà subito un clima di condivisione.
Molti la definiscono "esigente" in realtà lei ha fiducia in sè stessa.
Questa donna non si accontenta di niente di meno di quello che merita, si aspetta di ricevere amore e ne dona liberamente.
Una donna che sa come vuole essere amata non è feroce, non è esasperatamente testarda, lei pretende di essere amata come lei ama se stessa.
Lei è lo spirito libero che danza sulla vita, lei è lo spirito selvaggio che sceglie quando e se avvicinarsi a te.
Lei sa tutto?
No. Lei sa niente di niente. Lei sa che non sa niente.
Lei sa solo di cosa ha bisogno.
Lei ha paura?
Si, lei è spaventata e vulnerabile quanto tutti gli altri, ma nonostante la paura abbraccia ogni esperienza con amore.
Se vuoi sapere come amare una donna che sa come essere amata, chiedi a lei.
Lei ti dirà tutto quello che devi sapere.
- Toby Israele
#citazione del giorno#frase del giorno#citazioni#frasi#citazioni d'amore#frasi d’amore#io e te#amore impossibile#amare#amarsi#essere donna
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Conoscevate la storia di Medusa? L’eroina greca punita per essere nata donna! Medusa ci viene sempre descritta come un orribile mostro capace con un solo sguardo di trasformare gli uomini in pietra. Ma c'è una parte della sua storia che non è mai stata raccontata.
Medusa era una giovane che aveva un’unica colpa: essere nata donna ed essere bella. Il dio Poseidone si innamora di lei, vuole possederla a tutti i costi, vuole farla sua. È convinto che amare significhi «possedere». E che l’amore possa essere imposto. Disperata, Medusa fugge nel tempio di Atena in cerca di protezione, ma non basta a salvarla. Poseidone la prende contro la sua forza. E in quel momento accade una cosa. Atena invece di punire Poseidone, punisce Medusa. Perché la «colpa» è sempre della donna. La trasforma in un mostro.
Così Medusa fu esiliata e condannata a vivere sola, odiata e temuta da tutti. Allontanata come simbolo vivente della sua eterna vergogna. Ma la storia di Medusa non finisce qui. Era rimasta incinta di Poseidone, così Atena ordinò al giovane Perseo di ucciderla. Ed è questo che fece l’eroe: le tagliò la testa, decapitandola. E poi offrì la sua testa in omaggio ad Atena, che la usò come ornamento del suo scudo. E lei, Medusa, la vittima di tutti, di uomini prepotenti e di donne crudeli, fu sempre descritta come un mostro.
Il destino di Medusa è il destino di quelle donne che non hanno voluto piegarsi e per questo sono state oppresse e tormentate da una società che ha visto nelle donne soltanto degli oggetti. Delle cose. Ma Medusa è anche vittima di quella cosa che si chiama «perbenismo» o «indifferenza», e di quell’altra cosa che ha la pretesa di chiamarsi «amore» senza sapere nulla dell’amore. Perché l’amore significa avere cura. L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno pretenderlo. Un giorno si capirà che una donna che dice «no» non è frigida e una donna che dice «sì» non è «una poco di buono.» Che lasciare ed essere lasciati non sono cose che dovrebbero fare paura.
E allora ricordiamo Medusa, e rendiamole giustizia, a lei e a tutte le donne messe a tacere dalla prepotenza di oggi e di ieri.
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“Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà?” - Epicuro
#epicuro#perle di saggezza#farsi delle domande#desideri#introspezione#sapere cosa si vuole#conosci te stesso#frasi sagge#stoicismo#filosofia
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[Se in virtù di carità o disperazione doveste mai trovarvi a passare del tempo in una struttura statale di recupero da Sostanze come la Ennet Housedi Enfield MA, verrete a sapere molte cose nuove e curiose.] Che il sonno può essere una forma di fuga emozionale e che, seppure con un certo sforzo, si può abusarne. Che la privazione intenzionale del sonno può essere anch’essa una fuga dalla realtà di cui si può abusare. Che non occorre amare qualcuno per imparare da lui/lei/esso. Che la solitudine non è una funzione di isolamento. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che le persone di cui avere più paura sono quelle che hanno più paura. Che ci vuole un grande coraggio per mostrarsi deboli. […] Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida. Che è statisticamente più facile liberarsi di una dipendenza per le persone con un Qi basso che per quelle con un Qi più alto. Che a volte agli essere umani basta restare seduti in un posto per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi dagli altri. Che questo non è necessariamente perverso. Che è consentito volere Che praticamente tutti si masturbano. E tanto, a quanto sembra. Che provare a ballare da sobri è tutto un altro paio di maniche Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza
David Foster Wallace, Infinite Jest
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Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso (E. Fromm).
Lo sai che significa?
Tanti pensatori e maestri hanno definito il risveglio di Coscienza come la rinascita di sè stessi. Lo hanno detto con parole varie, ma il concetto finale non cambia. Tuttavia ciò che tanti non capiscono è il principio di azione che questo risveglio comporta.
La ricerca interiore è ormai diventata un rifugio ovattato di paroline coccolose e filosofiche, mentre un lavoro serio di consapevolezzati ti fa passare per l'inferno, o giù di lì.
Non è qualcosa che avviene perché un giorno decidi che ti vuoi aprire alla visione interiore, o magari alla prospettiva spirituale di chissà chi, iniziando a riempire la testa di "pensieri positivi".
Lo Spirito non vuole rammolliti, né convinzioni mentali.
Le persone non si rendono conto che arrivare all'autenticità di sé stesse comporta fare concretamente qualcosa, non restare nella testa.
Devi riconoscere e comprendere quello che vuole la tua Essenza e quello che ti chiede di fare. Devi sapere ascoltare le motivazioni e le sue intenzioni, anche e soprattutto quando ti fanno male.
Devi agire.
Nemmeno valgono certe risposte inutili date da gente che si fa addirittura pagare. Pure a me una "professionista" mi disse che ero un canale di luce, e sai a che mi è servito? A niente. Al buio. Alla cazzata completa. Al sentirmi la mattina seguente ancora più incasinata su quello che dovevo fare davvero.
Le belle etichette che tanto piacciono a chi vuole sentirsi dare ragione e immaginarsi luce cosmica in terra, sono per i distorti.
Mettiti in pratica, esci dall'astratto!
Capisci quanto vuoi essere lusingato oppure quanto vuoi sgretolare le tue maschere, soprattutto vedi dove cade l'indicatore della bilancia, perché è già una spia di quello a cui veramente dai attenzione.
Chi capisce cosa fare delle sue esperienze è già a un buon punto di svolta.
#lavoro interiore#crescita personale#lavoro su di sè#conosci te stesso#crescita interiore#ego#illusioni#maschere#responsabilità#mondo marcio#catene#raccontarsela#discernimento#pratica#spiritualità#consapevolezza#esercizio#paraguri#cazzate#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#schiavi#citazioni#risveglio#evoluzione
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Ciao sono nata in Italia ma il mio italiano fa comunque schifo è incomprensibile. Vorrei migliorare il mio lessico la scrittura e quando parlo ho problemi.
Come posso migliorare? Dovrei avere un tutor?
Ciao!
Da quello che hai scritto non mi sembra che tu abbia grossi problemi, anzi. Vivi sempre in Italia, giusto? Lo sai che noi stessi siamo i primi a non parlare correttamente la nostra lingua, a metterci dentro errori e via dicendo...
Quello che posso suggerirti è di provare a lavorare sulla punteggiatura quando scrivi, e anche quando parli: non ti ho ascoltata e non ti conosco, per cui non so se sia questo il problema, ma non preoccuparti se devi prenderti delle pause per pensare prima di esprimerti. Abbiamo preso la brutta abitudine di fare tutto di corsa, sembra che non abbiamo mai tempo per nulla, invece ne siamo pieni e finiamo anche con l'avanzarlo... Quindi davvero, non preoccuparti.
Per migliorare il lessico (ma anche il tuo parlato/scritto) leggi (dai giornali, ai libri, alle riviste, alle poesie... lo so a scuola ce ne fanno leggere molte, ma ce ne sono di più belle: cerca anche quelle straniere tradotte, prova a capirne le sfumature e cerca di capire se tu avresti usato parole differenti); se non ti piace leggere, guarda serie tv o film anche storici, o documentari (non tutti sono noiosi... prova con argomenti che sono di tuo interesse, anche video su youtube vanno bene). Se trovi parole complesse o sconosciute, cercane il significato sul dizionario e usale in un paio di frasi. Studia la grammatica anche se è noiosissima: diventa curiosa sul perché qualcuno abbia usato quelle parole, quella punteggiatura, quel tempo verbale invece che un altro. Trova gli errori dei giornalisti, per esempio: non per qualcosa, ma per ricordarti di ciò che sai tu. Da quello che ho capito con questo blog, a scuola non ci insegnano molte cose in maniera diretta, ma solo in maniera indiretta: le apprendiamo con la pratica, vivendo, interagendo con gli altri e aprendoci ai nostri errori, che, come detto, ci stanno. Italians are imperfect beings! :P. Ah, vale anche aprire il dizionario a caso e leggere le definizioni di un paio di parole ogni tanto, e provare ad usarle sia in alcune frasi di prova che mentre parli. La decisione finale è la tua, ma non credo che tu abbia bisogno di un tutor: credo che tu possa ancora concederti del tempo, no? Prova a scrivere un diario giornaliero, anche poche parole su quello che hai fatto o inventando storie di poche righe, magari appunto usando parole nuove. Tra un mese dimmi come va, se è cambiato qualcosa oppure no. E poi decidi. :)
Continua a provare ad esprimerti, non chiuderti. Non convincerti di non essere capace di fare qualcosa: questo è il blocco più grande che ci possa essere. Sei tu che ti controlli, e se ti convinci di qualcosa, sarà difficile non seguire quella tua convinzione inconsciamente. Le tue paure e insicurezze prenderanno il sopravvento e ti bloccherai, trovando solo conferme sulle tue incapacità. In poche parole, se ti convinci di non essere abbastanza brava a comunicare o di essere incomprensibile (specialmente se per qualsiasi motivo qualcuno te lo ha detto e tu hai iniziato a crederci), finirai davvero per non esserlo perché l'ansia di voler comunicare al meglio ma non sapere come farlo (in realtà lo sai, ma magari hai smesso di fidarti di te), ti saboterà fino a farti balbettare o avere dubbi su qualsiasi cosa. Tante volte le persone si chiudono nelle loro paure, e nel chiudersi ci chiudono fuori a nostra volta. Non sempre hanno ragione però. Non aver paura di essere te stessa, di prenderti del tempo, di parlare a modo tuo con le tue sfumature. Chi vuole aspettarti ti aspetta comunque. Gli altri, lasciali andare. E datti tempo anche tu. ...Forse mi sono lasciata prendere dal momento qui, ti chiedo scusa se ho detto qualcosa che non dovevo o che non c'entra con la tua situazione. Ma succede che ciò che non va sul piano emotivo si rifletta sul piano comunicativo. Siamo esseri complessi...
In bocca al lupo!
#it#italian#langblr#italiano#italian language#italian langblr#languages#lingua italiana#grammatica italiana
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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“Innamorati di un uomo che ti ami più di me”
Lo so che non posso scegliere per te, ma vorrei tanto vederti insieme ad un uomo che sappia apprezzarti per la donna che sei, un uomo che ti ami e che ti rispetti sempre, qualsiasi cosa accada. Mi auguro che tu possa avere accanto un uomo che si prenderà cura di tutto, perché nonostante tu ormai sia una donna, io ti vedo sempre la mia piccolina.
Ti auguro di innamorarti della persona giusta, quell’uomo che si perda nei tuoi occhi, che ti guarda come non ha mai visto nessuna, che ti dà tutto. Voglio che ti innamori di un uomo che sia in grado di difenderti dai mostri e che voglia combattere tante battaglie insieme a te.
Ti auguro di innamorarti di un uomo che sia in grado di cucinare per te, soprattutto in quei momenti in cui hai bisogno di sostegno, un uomo che vuole sentirti sempre per sapere come stai e per come sta andando la giornata.
Innamorati di un uomo che, indipendentemente da ciò che crede e ciò che pensa, ti apprezza per quella che sei. Un uomo che rispetti la tua famiglia e i tuoi amici, un uomo che sia onesto con te, che sia capace di rubarti il cuore. Innamorati di un uomo che non ti dica sempre ti amo, ma di un uomo che sia capace di dimostrarlo, un uomo che quando ti guarda pensa che tu sia la donna più bella del mondo, un uomo che faccia delle piccole cose per te che ti dimostrano quanto è grande il suo amore.
Ti auguro di avere accanto un uomo che mette la tua felicità al primo posto, che non ti lasci mai da sola, che ti faccia sorridere solo per migliorare il tuo umore, anche in quei momenti così difficili per te.
Innamorati di un uomo gentile, non presuntuoso ma umile di carattere anche se possiede tanti beni materiali, un uomo a cui non piace discriminare le persone a causa della loro condizione economica. Un uomo per cui tu sei il suo più grande tesoro da custodire, più di un gioiello prezioso, che ti sappia difendere da tutti anche quando non hai ragione, che ti sia accanto quando è necessario, che ti apprezzi e che ti aiuti a capire i tuoi sbagli, che ti aiuti a migliorare come persona.
Innamorati di quell’uomo che non ha bisogno di te per essere felice, che sa come essere felice da solo ma che vuole condividere quella felicità con te.
Innamorati, allora, figlia mia, di un vero uomo.
Perché te lo meriti, non dovresti accontentarti di meno.
Non accontentarti mai, trova sempre il meglio.
Te lo dice una persona innamorata di te:
Tuo padre.
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