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CALL per un laboratorio di giornalismo musicale gratuito
Eccoci alla seconda edizione del laboratorio di giornalismo musicale gratuito di Ubu Dance Party! Come al solito il laboratorio sarà a aperto a tutti, 4 incontri, 9 recensioni e 3 interviste, e no: non è incluso il buffet.
Questo blog tramite il canale YouTube Ubu Dance Party apre una chiamata pubblica per un laboratorio gratuito d’introduzione alla critica e al giornalismo musicale. L’invito è rivolto a giovani appassionati di musica, musicisti, amanti di concerti e ascoltatori entusiasti a cimentarsi con la scrittura, sperimentando la narrazione transmediale e le potenzialità dei social media. Il laboratorio,…
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Succivo (CE): lancia una bottiglia molotov contro escavatore, tenta di far esplodere una bombola di gas e minaccia gli operai con un coltello. 63enne arrestato dai Carabinieri.
Succivo (CE): lancia una bottiglia molotov contro escavatore, tenta di far esplodere una bombola di gas e minaccia gli operai con un coltello. 63enne arrestato dai Carabinieri. Mattinata di ordinaria follia per un 63enne di Succivo che dovrà rispondere di porto di arma da guerra in luogo pubblico, tentativo di incendio e minaccia aggravata dall'uso di arma. Hanno temuto il peggio gli operai di una ditta edile che alle 08.00 di questa mattina, mentre stavano accingendosi ad eseguire lavori di abbattimento di un immobile per la realizzazione di nuove abitazioni in via Virgilio, a Succivo (CE), sono stati fatti bersaglio con una bottiglia molotov lanciata da un 63enne proprietario di un'abitazione contigua al cantiere. L'ordino che solo per un caso fortuito ha impattato la benna dell'escavatore, esplodendo non ha ferito nessuno. Il liquido infiammabile caduto al suolo ha poi generato una grossa fiamma che è stata spenta da uno degli operai con dell'acqua presa da un tubo da innaffio. Il 63enne, non contento dell'insano gesto, è rientrato in casa per poi uscirne nuovamente dopo pochi istanti con una bombola e un accendino, minacciando di farla esplodere. In tale frangente il titolare della ditta prima che l'uomo riuscisse ad aprire la valvola di sicurezza è riuscito a strappargli la bombola di mano scongiurando il peggio. In completo delirio, il 63enne è rientrato nella sua abitazione per poi uscirne subito dopo brandendo un lungo coltello da cucina con cui ha minacciato lo stesso titolare della ditta e gli operai che sono riusciti a scappare e chiedere l'intervento dei carabinieri. Al loro arrivo i militari dell'Arma hanno trovato l'uomo sull'uscio di casa che, senza mostrare alcun tipo di agitazione, ha dapprima provato a negare l'accaduto per poi ammettere le proprie responsabilità difronte alle evidenze. A seguito di perquisizione personale, all'interno della tasca della sua giacca i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un accendino mentre, presso la sua abitazione, appena all'interno del portone d'ingresso, sul muro destro conficcato in un tubo orizzontale è stato rinvenuto il coltello da cucina. Nell'androne di casa, invece è stata trovata e sequestrata la bombola di gas propano da 15 kg che l'uomo aveva provato a far esplodere. L'arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Melanzane ripiene, melanzane alla beccafico, involtini melanzane e ricotta, caponata, parmigiana, pasta ncaciata, sformato pasta e melanzane, melanzane ripiene, pasta alla norma, involtini di pasta
LA NONNA, FIPEDDU E A ‘NDUJA
N - Prontu o prontu Petru - Pronto nonna, sono io petru…. N - Prontu Petru, cori i to nonna chi, succidiu ti sentu chi pari hai u cori a punta ula (il cuore in gola) Petru - Nonna sono disperato. Devi aiutarmi nonna N - Oh cori mei, chi succidiu dillu a to nonna, non mi fari stari accussi scantata (spaventata) Petru - E’ tutta colpa di da rannissima testa di minchia di to niputi Filippeddu N - O Matri Santa chi fici? ti rigoi a maghina (ti ha rigato la macchina) comi l’otru ionnu? Petru - No Nonna peggio! Lo sai che devono venire i genitori di Samantha a mangiare da mia madre. Lei stava cucinando e le è finità la bombola. Dato che sono all’ aeroporto di Catania a prendere i genitori di Sammy N - E cu je Sammy Petru - Nonna è Samantha N - E figghiu mei parra mi ti scutu (fatti capire) chi ni sacciu jo di Sammi e colicaifraschi… Petru - Va bhe nonna, io sono a Catania, la mamma ha chiamato du scunchiudutu (cretino) di Filippo e gli ha chiesto di cambiare la bombola. Lui l’ha cambiata e ha aperto al massimo la valvola. Appena mia mamma ha acceso il gas sono saltati tutti i fornelli, si è fusa la plastica della cappa e mia mamma si è bruciata le dita N - Oh Santilibbiranti (che i santi ci scansino questi problemi) e ora come sta Petru - Bene, niente di grave ma non può cucinare e io ho qua sti minchia di parenti di Sammi che oggi per il viaggio non hanno mangiato niente. N - Va bhe portali in qualche ristorante Petru - Ma quali nonna, lo sai che nei ristoranti di vegetariano c’è solo il pane e Samantha non ci vuole andare. N - Allura scuta a to nonna, ma capiscimi quannu ti parru (ascoltami bene)!! Tu ora prendi i to soggiri (suoceri), e li porti a Taormina, gli fai fare un giro veloce, prendete na peritivu, parrati un po', quattru su i me dui su i toi (parlare del più e del meno) e poi venite qui da me. Anciulina mi ha portato delle mulanciane buonissime, quelle viola dolcissime. Sono grandi e piccole. Il tempo che tu arrivi e io ti cucinu a capunata, i mulanciani chini, a pasta alla Norma, la parmigiana. Tu alla pasticceria qui sotto prendi un Bianco e Nero di due chili, due chili di paste e siamo a posto. Petru - Grazie nonna, faccio così, ti do il tempo di cucinare e veniamo da te ma le melanzane non le friggere….. N - Eh San Gilommu, San Gilommu .. ( intercalare che finisce con “tanti cazzi nun ci vonnu” e ha il senso di “tanti vizi non ci vogliono) , jo i fazzu fritti! I mulanciani si ne frii su comi i fimmini senza sticchiu: nun sebbunu a nenti! Petru - Va bene nonna, fai come vuoi, saranno più buone. Quando arrivo però devo dare a Filippo tanti di quei calci in culo da farlo arrivare alla luna. N - Ma lassalu stari poviru figghiu! Iddu è già stammatu dell’ultima gita che ha fatto a Siracusa Petru - Perché che gli è successo N - Ah no sai? E’ andato con i suoi amici a Siracusa quando c’erano 48,8 gradi Petru - E allora N - Allora è andato a vedere il teatro greco e stu rannissimu cugghiuni u sai chi si è portato da mangiare? Petru - No Nonna N - Un paninu ca nduja Petru - Ca nduja, ma pacciu jè N - Si , diceva che u focu combatti u focu…! Ma quali focu … fatto stà che già c’erano 50 gradi al teatro greco, lui si è mangiato anche mezzo chilo di pane con la nduia sotto il sole, ma non la nduja normale, ma quella della comare calabrese Petru - Ah quella che appena la vedi già ti bruciano le emorroidi N - Esattamente, pensa come sutta du suli è diventato russu foco! Ci vinni un coppu i caudu che lo hanno dovuto buttare nell’acqua che c’è sopra il teatro per farlo tornare in se!! E’ stato due giorni con le ghiaccette del ghiaccio attaccate in testa tanto è stato mali Petru - Moriri avia, tu dicu jo!! Ha ragione suo fratello Massimo a chiamarlo “Le-dieci-piaghe-dell’Egitto” N - I dieci piaghi? ma lui da solo vale per venti Petru - Nonna, bonu parrasti…..
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la frase che ripeto più spesso da qui a tre mesi è non me lo ricordo.
non me lo ricordo, io che ho una memoria eidetica faccio fatica a ricordarmi cosa ho fatto stamattina o di cosa ho parlato ieri con giuly.
studio le canzoni o quegli assoli di basso che ogni Santa volta devo re- imparare perché non mi rimangono in testa.
dormo sempre poco, penso sempre troppo, mi sento un paradosso.
credo di essere serena perché sto facendo qualcosa che mi piace con persone a cui voglio bene e poi va giù il salvavita, salta la valvola e tutto diventa scuro senza stelle, senza luci, senza nessuno.
credo di non aver ancora pienamente compreso il fatto che mia mamma abbia un tumore. mi sento proprio scema.
giuly mi ha detto che per me c'è sempre anche quando sembra che non ci sia, che basta scrivere e lei risponde. è stata carina, mi ha fatta piangere ma non riesco più a fidarmi delle persone.
oggi mi hanno fatto una carezza sulla spalla.
mi mancano le carezze.
ho cambiato lo sfondo del telefono, ho chiuso con te definitivamente ma quando mi chiedono il perché io riesco solo a rispondere che non me lo ricordo.
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Performed by FLUIZE, released September 28, 2017 and published by Santa Valvola Records.
listen / support here : https://fluize.bandcamp.com/album/flying-through-the-light
or here : http://itunes.apple.com/album/id1282623757?ls=1&app=itunes
photo credit : http://www.magic4walls.com/wp-content/uploads/2013/12/art-sunset-sky-clouds-city-girl-anime.jpg
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Thanks to FLUIZE !
#139
(ps: I do not own this song. It belongs to its rightful owners (artist/label))
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Wotka Varichina
Era una casa abbandonata dopo santa Lucia,. Tra la strada che collega la piccola contrada di campagna tra Famrville e la terra dei Menocchi, dove tutti sono un po' menolli. La particolarità della casa era di essere intera, cioè non franata o composta da sole mura e tetto sfondato, con l'allaccio dell'acqua ancora attivo, poiché collegato direttamente alla falda acquifera che era perpendicolare alla casa, e un'intera fiancata della casa era coperta da alberi e edera per cui era possibile vederla dalla strada antistante, guardando a sinistra per chi veniva da destra più che guardando a destra per ci veniva da sinistra. L'avevo scoperta per caso un pomeriggio d'estate quando eravamo dovuti fuggire con l'erba addosso perché il nostro autista voleva aumentare la sua parte e noi tre dalla canicola ci eravamo nascosti lì. La casa era ancora dipinta all'esterno e il giardino manteneva ancora un briciolo d'ordine, oltre che un pesco, un fico e due melo cotogni nel retro della casa, ma l'abitazione non aveva né porte né finestre, se non due sole al secondo piano, le attività che si svolgevano al primo piano erano coperte dalla strada dalle piante e dal fatto che il primo piano fosse posto più in basso del manto stradale, il che permetteva solo d'intravedere qualche vago movimento, se solo ci si fosse attardate a guardare in quella direzione, andando molto piano e sapendo dove guardare. Entrai quella mattina presto in casa perché avevo bisogno di alcol gratis, ero già in astinenza e sapevo che fare sport avrebbe peggiorato le cose, la casa era ancora fresca e terra secca accennava a sollevarsi alle prime brezze del mattino. Inforcai la bicicletta e mi diressi da un vecchio produttore di vino che sapevo aveva fatto l'uva da una paio di settimane. Senza chiedere il permesso andai ai bidoni dove teneva le vinacce che non usava e calandomi nel cassone di metallo che emanava un odore putrido acre e nauseabondo riuscita a riempire due sacche di vinacce, epr un totale di quattro chili. Feci questo viaggio un paio di volte e in una mattinata riuscii ad accumulare il materiale che mi serviva. Avevo un fornello da campo, una vecchia pentola a pressione di cui avevo alterato le valvole in modo da far uscire tutto il vapore da un solo foro, anche a costo di far esplodere il sistema per via della pressione, poi avevo fuso sopra la valvola della pentola a pressione un imbuto di alluminio che ero riuscito a manovrare rovinando nove presine dei cinesi, di cui la maggior parte era morta bruciando, che manco Ivo Jima. All'imbuto era stato attaccato un tubo d'acciaio che era fatto per incastrarsi con l'imbuto in alluminio, questo tubo conduceva ad una serpentina che era immersa in un secchio pieno d'acqua, il secchio l'avevo forato con un trapano per far fuoriuscire l'estremità della serpentina. Infilando in una volta sola tutta la vinaccia nella pentola a pressione e accendendo un fuoco di legna sotto la pentola sollevata usando il treppiede del fornello a gas. La cosa non attirava l'attenzione del passanti perché mettevo una pila di vecchi mattoni a proteggere il fuoco in modo che il fumo non andasse sulla strada, e non essendo particolarmente alto poteva essere tranquillamente confuso con il fuoco di un qualunque contadino che, come si usa in campagna, invece di sbarazzarsi col camioncino delle erbacce del campo le ammucchia e gli dà fuoco per ottenerne del fertilizzante per i suoi campi. Nel giro di due ore avevo ottenuto a gratis un liquore da 78 gradi centigradi. Ma berlo così sarebbe stato un suicidio. Bisognava metterlo dentro il vino, dentro la birra, dentro il caffè o la lattina di Redbull per renderlo ance vagamente edibile, perché anche se diluito comunque ustionava la faringe, da puro avrebbe portato al pronto soccorso, da diluito significava avere una voce roca ma un forte irritazione alla gola e a volte sputare pus per qualche settimana. La prima volta avevo con me un mezza bottiglia di vino rosso della Coop, quello per cucinare al costo di 90 centesimi. Travasai nel vino un po' nella bottiglia di vino pessimo, poi mi attaccai alla bottiglia di vino corretto. Fu un meraviglioso disastro. Mi sembrava di essermi attaccato al pisello di Dio che mi stava pisciando una nuova anima in corpo, il sapore era quello del Tavernello che stà due, tre ore sotto il sole calco, il retrogusto era quello dell'alcool puro caldo che esala ancora il fetore di vinaccia che è diventato liquido. Ma quel sapore così disgustoso dava anche un senso di pace e di tranquillità che nessuna donna o opera d'arte avrebbe mai potuto regalarmi, ne ero certo. Quel giorno avevo corso molto, e nonostante mi fossi ripreso bevendo acqua e mangiando pane e cotoletta mentre che la vinaccia bolliva, non resistetti alla tentazione di esagerare con quella bevanda mefitica, dopo trenta minuti dal primo soro iniziai a sentire i cerchi alla testa e nel giro di nemmeno un'ora dormivo sul pagliericcio di quel luogo dimenticato da tutti ove avevo trovato la mia pace.
L’alcohol e l’abbraccio della madre che non ho mai avuto, e un modno fatto di ombre che consoco benissimoe che mi fannos tare bene, è una linfa che nustre la mia anima, placa le mie insicurezze. Bevo da solo, da anni e vorrei tanto che questa follia finisse.
#alcohol#scrivere#dipendenza#bere#inventare#storia#raccontare#sbronza#sbronzarsi#festa#oblio#pace#follia#inventiva#tossico#don't stop me now#drugs#giovani scrittori#scrivetemi
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“Devi lottare contro raccomandati, leccaculo, arrampicatori sociali… ma il poeta è fuori controllo”: esperienza di lavoro in cooperativa
Essere qualcuno, è un discorso da mondo del lavoro. Essere nessuno, è stigma, macchia da letteratura. Cosa voglio dire? Essere introdotto in cooperativa, lavorando, facendo tutto un percorso di crescita, passo dopo passo, mese dopo mese, anno dopo anno, ha permesso di far rinascere la mia personalità. Il mio io e la mia stima ne hanno tratto profondo beneficio, e ne sono grato. Nonostante nuove o vecchie inimicizie, rancori e quant’altro, io mi realizzo. Invece: scrivere per il mondo intero ‒ ci hai mai pensato? ‒ necessita di umile stima, per se stessi e verso gli altri. Marchiati da epifanie, graffi, visioni, crudeltà, amplessi, non si dovrebbe desiderare altro che l’opera nasca sorgiva e cresca imperterrita, silenziosamente.
E se poi accadesse il contrario? Accade già. Continuamente, accade. C’è chi lavora per gli altri, senza lagne né vanti; c’è chi compare sempre, comunque e ovunque nello scenario letterario italiano. Fenomeni da baraccone. Fondere i linguaggi per un unico scopo, sembra roba da caritativa. Ma anche lì, viaggiano interessi nascosti. Caravanserragli di invidia e giochi di potere, si intrecciano a finto buonismo e perbenismo dell’ultim’ora, se non dell’ultimo secondo: maschere.
*
Tutti, in cooperativa, abbiamo un peso specifico. Almeno, quelli assunti con regolare contratto. S’intende. C’era bisogno che lo scrivessi? E io finalmente sono riuscito a raggiungere questo obiettivo. Purtroppo, il miraggio di sentirsi almeno un po’ più sicuri nel mondo delle cooperative sociali, permane ancora per molti. Avere un peso specifico equivale a dire che, chi ci supporta a livello educativo nel lavoro quotidiano, ne dovrebbe avere altrettanto in termini di competenza e professionalità. Cosa, quest’ultima, che in alcuni casi non accade, anzi vacilla in maniera scandalosa, provocando solo danni ai malcapitati tirocinanti… essere raccomandato spesso non coincide con l’essere presente agli altri, soprattutto in questo mestiere. Lo ribadisco, si fanno solo danni: si crea rabbia, malcontento, soprattutto sfiducia. E, pianti. Sto parlando di situazioni che sono sotto gli occhi di tutti, ma se non hai potere di decisione, nulla potrà mai cambiare.
*
M, come è arrivato da noi se ne è pure andato, tempo fa. M, da quel che mi racconta, poteva avere un futuro brillante; avrebbe potuto persino bagnarmi il naso nel mondo della letteratura. Se… appunto, se… la sua vita non avesse preso pieghe distorte. Ma chi lo sa come va il mondo, eh?! Nessuno lo sa veramente. M ha problemi con la valvola mitralica, e un passato da alcolista anonimo. Da quel che mi dice, prima, faceva lavori di sedici ore al giorno, e li svolgeva alla grande. ‒ G, mi chiede M.
Dimmi.
‒ Ho saputo che sei poeta e scrittore. Mi interesserebbe un giorno leggere qualche tuo libro. Io, invece, scrivo tutti i giorni da diversi anni; tengo un diario personale dove racconto a fiume tutto quello che mi succede. E mi aiuta, scrivere, sai?
Fai solo bene. Gli rispondo.
‒ Forse un giorno mi darai una mano a sistemare i miei appunti, G?
Perché no, gli faccio. E sarebbe stata una bella sfida per me, anzi, per entrambi. Ma la legge della selezione, passa anche dalle nostre parti, e M, che non possiede purtroppo quella lucidità indispensabile per lavori di concentrazione come quelli che facciamo noi, viene tagliato fuori dai giochi.
‒ Ecco, lo sapevo G, mi hanno detto che mi aiuteranno a cercare un altro lavoro, ma qui il mio tirocinio finisce. Ora subentreranno mesi difficili, e l’autostima andrà sotto zero. ‒, mi confida sconsolato M, durante la pausa caffè. Stanchezza e distrazione, insieme a qualche assenza di troppo, fanno perdere punti e fiducia verso i nuovi arrivati. Allora devi farti forza, almeno tu. Devi dotarti di corazza, per evitare di legarti troppo a quelle persone che come te credevano in un sogno, poi andato in frantumi. Devi far finta di niente, dimenticarli alla svelta, prima che i loro ricordi si impossessino di te, senza lasciarti in pace. Sono uguali a me, santo Iddio! Più sfortunati di me, perché non ce l’hanno fatta. Tutto però deve continuare… Chissà, se i miei responsabili soffrono un pochino anche loro, per dover lasciare a piedi questi uomini e donne, non consoni ai ritmi della cooperativa? Qualcuno di loro, lo rivedo per le strade della mia città. Come quel ragazzo giovanissimo, inesperto con la vita, che il sabato sera brinda insieme a un amico, seduto su una panchina, in mano una bottiglia di birra. Sembra voglia godersela tutta, è soddisfatto, ha gli occhi raggianti e un sorriso beffardo di chi ha sete di rivincita verso il mondo. Brandisce lentamente quella bottiglia, quasi fosse uno scettro. E io, rivedendolo, spiandolo di nascosto, obliquamente tifo per lui. Perché so che per fortuna non esiste solo la nostra cooperativa, ma molte altre realtà sociali, magari più affini al suo limite e destino. Ogni sconfitta fortifica, e potrebbe portare a qualcosa di migliore. Ogni sconfitta, brucia, svergina per sempre il potente motore, il cuore fragile dell’uomo.
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Essere abbandonati, è un discorso da mondo del lavoro. Essere qualcuno, è ferocia, burla da letteratura. Cosa voglio dire? Mai come oggi, se non rendi di più di quello che già puoi dare, spesso sei fuori. Devi contare solo su te stesso. Devi lottare contro raccomandati, leccaculo e arrampicatori sociali, che faranno di tutto per primeggiare e tagliarti le gambe. Lo stesso, ahimè, accade nel mondo letterario. In realtà: accade ovunque. Quasi, ovunque. In tanti, troppi, vogliono avere il controllo su chi ne sa meno o più di loro. Vogliono avere tanto, e il prima possibile. Si creano fazioni, ci si imbosca in ambienti in apparenza estranei, per avere i propri uomini pronti a reagire, in situazioni di disavanzo. Giochi di potere, che tristezza, il mondo è questo. Se non ti va bene, è così lo stesso. Ciò nonostante, il poeta ‒ che si ripeta ‒ è fuori controllo… preferisco rimanere solo come un cane, piuttosto che sopportare la maschera di finte amicizie; e voglio avere idee mie personali, anziché ripetere a pappagallo quelle degli altri.
*
Fortunatamente, però, viene sempre qualcuno a disinnescare la mia boriosa solitudine (che aspettate! venite a stanarmi…). Arriva, proprio quando meno me lo aspetto, un nuovo amico, questa volta a trarmi fuori dall’ultima grande depressione nella quale ero caduto. A dire il vero, l’avevo cercato io, parecchio tempo prima, Antonio Zanoletti. Attore e regista, nome importante del teatro italiano, mi chiede all’improvviso se voglio scrivere per la sua compagnia teatrale (la Compagnia dell’Eremo, che poi è quello di Santa Caterina) un testo tratto da una sua idea. La cosa, oltre a farmi onore, mi aiutò davvero, e molto, ad allontanare definitivamente quella sporca compagna che è la depressione. Infida e impostora, tanto da abbracciarti nel silenzio della notte inesplorata, per violentarti il più possibile, ficcandoti in gola la sua lunga lingua sottile. Finalmente potevo scrivere un testo per il grande teatro. Antonio mi prestò dei libri, grazie ai quali potei documentarmi e mettermi al lavoro. Ma, oltre ai se, la vita riserva a volte dei ma. L’amico che mi aveva in qualche modo guarito, fu colpito lui stesso da un problema di salute, poi fortunatamente risolto. Tanto che tutt’ora, quel testo che avevo abbozzato timidamente, giace sonnecchiante in un cassetto (non mi ricordo nemmeno quale). E forse un giorno, forse no, vedrà la luce nei teatri italiani…
Giorgio Anelli
*In copertina: Mickey Rourke in una immagine da “Angel Heart”, film di Alan Parker del 1987
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DINOSAUR JR in concerto a Prato La leggenda dell’indie-rock americano giovedì 9 giugno 2022 sul palco di Officina Giovani
Biglietti disponibili da oggi Primi nomi per l’edizione 2022 di Off Tune Festival, a Prato: saranno i leggendari Dinosaur Jr a inaugurare la rassegna, giovedì 9 giugno sul palco di Officina Giovani. I biglietti (posto unico 22 euro, escluso diritto di prevendita) sono disponibili da oggi su www.dice.fm. Band di culto della scena indie americana, in attività dai primi anni ’80, i Dinosaur Jr combinano elementi hardcore e punk con tratti di classic rock: un sound unico, sguaiato e rumoroso, con momenti di accattivante melodia, che ha ispirato musicisti a ogni latitudine. Un nome per tutti, i Nirvana di Kurt Cobain. Ad aprire la serata saranno Appaloosa, Djeco e Astrogang. Dinosaur Jr è solo il primo headliner di Off Tune Festival. In arrivo altri grandi nomi della musica internazionale. L’abbonamento per le quattro serate è disponibile su www.dice.fm a 66 euro. In programma a Prato dal 9 al 12 giugno 2022, Off Tune Festival è il progetto a cura di A-live, Santa Valvola Records e Ass. South Park, con la collaborazione del Comune di Prato e Officina Giovani: 4 giornate di musica e tanti eventi paralleli che invaderanno gli spazi dei Cantieri Culturali Ex Macelli / Officina Giovani. Info www.offtunefestival.it Programma prima giornata del Festival: Giovedì 9 giugno 2022 DINOSAUR JR APPALOOSA DJECO ASTROGANG Biglietti: Posto unico €22+dp Prevendite già disponibili esclusivamente su DICE – www.dice.fm Off Tune Festival c/o Cantieri Culturali Ex Macelli Piazza dei Macelli, 4 Prato www.offtunefestival.it
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DINOSAUR JR in concerto a Prato La leggenda dell’indie-rock americano giovedì 9 giugno 2022 sul palco di Officina Giovani Biglietti disponibili da oggi Primi nomi per l’edizione 2022 di Off Tune Festival, a Prato: saranno i leggendari Dinosaur Jr a inaugurare la rassegna, giovedì 9 giugno sul palco di Officina Giovani. I biglietti (posto unico 22 euro, escluso diritto di prevendita) sono disponibili da oggi su www.dice.fm. Band di culto della scena indie americana, in attività dai primi anni ’80, i Dinosaur Jr combinano elementi hardcore e punk con tratti di classic rock: un sound unico, sguaiato e rumoroso, con momenti di accattivante melodia, che ha ispirato musicisti a ogni latitudine. Un nome per tutti, i Nirvana di Kurt Cobain. Ad aprire la serata saranno Appaloosa, Djeco e Astrogang. Dinosaur Jr è solo il primo headliner di Off Tune Festival. In arrivo altri grandi nomi della musica internazionale. L’abbonamento per le quattro serate è disponibile su www.dice.fm a 66 euro. In programma a Prato dal 9 al 12 giugno 2022, Off Tune Festival è il progetto a cura di A-live, Santa Valvola Records e Ass. South Park, con la collaborazione del Comune di Prato e Officina Giovani: 4 giornate di musica e tanti eventi paralleli che invaderanno gli spazi dei Cantieri Culturali Ex Macelli / Officina Giovani. Info www.offtunefestival.it Programma prima giornata del Festival: Giovedì 9 giugno 2022 DINOSAUR JR APPALOOSA DJECO ASTROGANG Biglietti: Posto unico €22+dp Prevendite già disponibili esclusivamente su DICE – www.dice.fm Off Tune Festival c/o Cantieri Culturali Ex Macelli Piazza dei Macelli, 4 Prato www.offtunefestival.it
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[Books] In un posto solitario di Dorothy B. Hughes
Titolo originale: In a Lonely Place Autore: Dorothy B. Hughes Prima edizione: 1947 Edizione italiana: traduzione di Anna Maria Biavasco (Giano Editore - Collana Nerogiano, 2005)
Presentazione dell'editore: Steele è un reduce di guerra, amante della bella vita e della tranquillità, un lupo solitario tormentato da una misteriosa pulsione omicida che lo porta ad assalire le ragazze sole incontrate per le strade di Los Angeles. Silenzioso come la nebbia che si alza dal mare, Steele si aggira sulla sua coupé nera per i grandi boulevard e i bui canyon tra Beverly Hills e Santa Monica, tra spiagge autunnali e drive-in, cercando invano di sfuggire alle proprie ossessioni. La metropoli è un oceano di normalità, nella cui folla anonima un uomo come tanti passa facilmente inosservato. Fino a un incontro inatteso, quello con l'ex commilitone Brub Nicolai, divenuto nel frattempo poliziotto, con la sua algida moglie Sylvia, e con una seducente vicina di casa...
Un grande classico del noir anni '40, fonte di ispirazione per Il diritto di uccidere di Nicholas Ray del 1950, con Gloria Grahame e un grande Humphrey Bogart. Film e libro differiscono profondamente, ma sono accomunati dal tema del reduce di guerra che fatica a trovare un suo posto, una volta tornato a casa dal fronte. Dix Steele è sempre stato un'animo inquieto: per anni ha desiderato di più di quello che poteva permettersi, frustrato dall'essere circondato da riccastri che possono godersi la vita senza muovere un dito. La sua principale fonte di sostentamento, infatti, è un ricco zio, il tipico self made man, che vuole che il nipote impari da sé il valore del duro lavoro, e che pertanto lo costringe a tenere stretta la cinghia. Dix sogna abiti eleganti, pranzi raffinati e una bella donna da viziare e di cui far sfoggio, ma sembra destinato a poter osservare quel tipo di vita solo dall'esterno. Tutto cambia con l'arrivo della guerra: lì al fronte tutti gli uomini sono uguali e Dix riesce a farsi strada in aviazione; però dura poco, troppo poco. La guerra finisce e bisogna tornare a casa, e Dix ancora una volta deve fare i conti con le sue inappagate ambizioni. Ma il Dix che arriva a Los Angeles non è lo stesso uomo partito per il fronte: uccidere non è più un taboo, anzi, diventa l'unica valvola sfogo che gli permette di andare avanti e di trovare una sorta di malsana pace interiore... In un'epoca in cui non erano certo i Dexter Morgan i soggetti della narrazione, il romanzo di Dorothy B. Hughes ha il coraggio di scegliere come protagonista quello che normalmente dovrebbe essere un antagonista: uno spietato serial killer va a caccia di donne sole alla sera, mentre stanno tornando a casa da lavoro o dopo una serata tra amiche; le avvicina grazie al bell'aspetto e ai modi affabili, le violenta e infine le strangola. Pur non scendendo nei particolari, l'autrice non nasconde nulla dei crimini del suo protagonista, né del suo autocompiacimento nel beffarsi della polizia, che ormai brancola nel buio da mesi. Steele è scaltro e ama il rischio. Per questo non si tira indietro neanche quando scopre che sul caso indaga un suo vecchio compagno d'arme, Brub Nicolai, probabilmente l'unico vero amico che abbia mai avuto. Oltre a Dix e Brub, sono due donne gli altri personaggi principali della vicenda, perfetta incarnazione dei prototipi femminili offerti da tanto cinema degli anni '40 e '50. Da una parte Sylvia, moglie di Brub, algida, scostante, ma anche molto intuitiva, capace di vedere a fondo nell'animo umano; dall'altra, Laurel, semplicemente esplosiva, con la sua capigliatura ramata e i suoi modi sicuri da chi è abituato a essere sempre padrone del gioco. Come Dix, vuole arrivare, ed è disposta a tutto per farlo. Non è certo una fanciulla innocente, e sa come sfruttare gli uomini per ottenere ciò che vuole, denaro innanzitutto. In lei, Steele vede una possibile anima gemella, ma la passione non basta quando non si ha mai abbastanza. Singolare che in un romanzo apparentemente molto "virile" per ambientazione e atmosfera, siano proprio due donne con la loro sensibilità prettamente femminile a mettere in scacco un'inafferrabile assassino... Sebbene molto introspettivo e non del tutto scevro da una certa analisi psicologica, pur non volendo cimentarsi in spiegazioni che esulano dallo scopo del romanzo, In un posto solitario è un libro che sa tenere sempre molto alta la suspence: si segue Dix Steele passo dopo passo, osservando come riesca a gestire la situazione, evitando errori grossolani, sempre all'erta e pronto a risolvere eventuali imprevisti con sicumera invidiabile; a questo va aggiunta, come una sorta di spada di Damocle, una costante inquietudine per qualcosa di oscuro che Dix cerca assiduamente di reprimere perché sa potrebbe sfuggire di mano da un momento all'altro, minacciando non solo la propria impunibilità, ma anche chi gli è vicino. Indubbiamente un ottimo noir, da consigliare a tutti gli amanti del genere.
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CRUEL EXPERIENCE
I Cruel Experience nascono nel 2013 a Lucca. Pubblicano un doppio Ep "Save The Nature Killyourself" (concept album) nel 2014 per l'olandese Kat Records. Con l'uscita dell'Ep hanno fatto un tour italiano dove hanno avuto l’occasione di aprire concerti di JC Satan, Cosmonaut, Giuda, Fuzz Orchestra. Nasce nel 2017 il primo album "Lives Of Ugly Demons" che uscirà per Santa Valvola Records, Annibale Record, Brigante Records e Hopetone Records in Italia, in Gran Bretagna per Oh Dear Records e in America per Deadstache Records. Per saperne di più, fate un salto sul loro bandcamp e disinnamorarsene sarà dura.
1 - Ti svegli su un isola deserta, no panic. Hai potuto portare con te tre cose , e una di queste è un album.
- Andrea - Una pizza, Here come the waterworks dei Big Business e un telefono satellitare per farmi venire a prendere. Efisio - Un fucile, Funeralopolis degli Electric Wizard e una pala. Thomas - Una vanga, un accendino e un disco dei Gun Club, forse Miami. Nicola - Coltello, pietra focaia, The Days of Wine and Rose dei Dream Syndicate come effetto farmaco.
2 - On the road : c'è un’ autoradio con dentro una musicassetta. Dentro ci sono almeno tre canzoni da cantare a finestrino aperto.
- Andrea - Guccini a rota. Efisio - Dopesmoker degli Sleep ma al posto di cantare scapello con la testa fuori dal finestrino. Ah Dopesmokler è un'unica canzone da 73 minuti. Thomas - Case libri auto fogli di giornaaaaale. Nicola - Raw Power degli Stooges. Filler dei Minor Threat, It’s Not Funny Anymore degli Husker Du.
3 - Hai rimandato, hai rimandato ma oggi tocca a te. La playlist dal dentista per non sentire il trapano nelle orecchie.
- Andrea - Slayer, perché hanno un sound simile al trapano, però più catchy. Efisio - Qualsiasi canzone dei Darkthrone Thomas - Una roba con dentro Death Grips e Swans perché in una situazione del genere non voglio neanche che mi passi per la testa l'idea di essere socievole. Il trapano del dentista trovo abbia un suono molto gradevole in realtà, sono gli sguardi silenziosi in sala d'aspetto che non reggo. Nicola - Il primo disco dei Metz può andare.
4 - Qual'è il tuo memorabilia musicale a cui non potresti mai rinunciare?
- Andrea - Non so se ho capito bene la domanda, comunque non potrei rinunciare alle magliette delle band. Efisio - Il braccialetto con le borchie. Thomas - Frega nulla generalmente, ma se mettendo a posto camera trovo un vecchio biglietto lo ripongo sacralmente in qualche cassetto. Nicola - I flyer staccati ai concerti, le magliette dei gruppi accumulate e quasi tutti i biglietti dei concerti che ho visto dai 15 anni ad ora.
5 - Guilty Pleasure : quella canzone che ti fa vergognare, ma che non puoi proprio fare a meno di ascoltare.
- Andrea - Non c è niente di cui uno si dovrebbe vergognare musicalmente parlando. Efisio - Le canzoni dei New Trolls uscite negli anni 60, fanno schifo al cazzo, ma non riesco a non ascoltare in macchina il mio best of comprato al MediaWorld a 3.99. Thomas - Della roba deathcore schifosissima. Se volevate farmi dire Gwen Stefani non ci siete riusciti, di lei non mi vergogno affatto. Nicola - Vado a testa alta con tutto quello che ascolto, non c’è niente che mi faccia vergognare.
6 - Film o serie tv : questa volta sceglilo per la colonna sonora.
- Andrea - Peaky blinders ha gran rapporto qualità della serie/colonna sonora. Sennò tutti i Wes Anderson. Efisio - Non ho internet a casa quindi non guardo serie tv. Thomas - Boh, Gummo forse. Anche Ken Park mi gasò come colonna sonora per qualche motivo. Birdman aveva tutto quel delirio fichissimo di batteria. Gummo è l'unico che rivedrei volentieri però. Serie tv non macino molto, che la colonna sonora di Stranger Things sia figa l'hanno già detto tutti non ho voglia di ripeterlo e invece ecco l'ho fatto. Nicola - Una colonna sonora a scelta di un qualunque film di Jarmush. Come serie, la prima stagione di True Detective.
7 - La chiavetta nello spazio : la band o il musicista di cui la terra non ha proprio bisogno.
- Andrea - Noi ahah (no boh non so). Efisio - I Children Thomas - I Baustelle. Possono anche piacere eh mi va bene però te lo dico non ne ha bisogno nessuno davvero. Nicola - Che non meriti di esistere nessuno, ma ce sono molti che non mi piacciono.
8 - Il 1999 per noi Caroline Records è stato l'anno in cui abbiamo cominciato a diventare quello che musicalmente siamo oggi: tu a che punto eri?
- Andrea - Alle elementari. Efisio - Ascoltavo i Blink 182 in camera mia in Sardegna. Thomas - Avevo sei anni e un walkman con London Calling. Discreto? Nicola - Stavo appena cominciando a fare caso alla musica che suonava in casa. Tra le prime cose ricordo una cassetta mista dei Clash e il cd della raccolta ’67-’70 dei Beatles.
9 - E invece un album degli ultimi 12 mesi che tutti dovrebbero ascoltare?
- Andrea - L’ultimo dei Mastodon. Efisio - Skeleton tree di Nick Cave. Thomas - Human Perfomance, Parquet Courts. Nicola - Requiem dei Goat.
10 - Dal vivo: il miglior concerto che hai visto, quello che rimpiangi di aver perso e quello che non vuoi assolutamente perdere.
- Andrea - Boh forse i red fang ma anchei mutoid man sono stati super divertenti. Rimpiango i monotonix perché si sono sciolti e non li ho visti. I kvelertak e i diarrehea planet. Efisio - Neil Young, Neil Youg negli anni 70, non voglio assolutamente perdere il prossimo di Neil Young. Thomas - Difficile, perché ci son stati concerti merdosi dal punto di vista sonoro ma intensi emotivamente e viceversa. Neil Young me lo son goduto proprio di ascolto, Black Lips perché mi son divertito un casino, Stooges a Firenze nel 2012 perché c'erano tutti i miei attuali amici che ancora non conoscevo. Mi gira il cazzo aver perso Brian Jonestown Massacre e Goat a cui Nico ed Efisio sono andati davvero mi rode un casino. Boh per ora spero di dare un bacetto sulla guancia a Steve Albini se mi becco gli Shellac. Nicola - Quello degli Stooges penso sia stato uno dei più belli. Rimpiango di aver perso la reunion dei Drive Like Jehu l’anno scorso. Come concerto da non perdere direi Nick Cave con i Bad Seeds il prossimo Novembre.
▼ foto di Francesca Pucci
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È un brutto posto dove vivere in collaborazione con 999
Presenta: È un Brutto Duo
21/04/2018 h 21.00
Circolo ARCI Binario 1
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BOLOGNA VIOLENTA (TV - Drunkcore Power Duo) Progetto nato nel 2005 da un’idea di Nicola Manzan, violinista, polistrumentista e produttore trevigiano. Ha lavorato in studio e dal vivo con artisti italiani ed internazionali, tra cui Jesu, Menace, Igorrr, Baustelle e Fast Animals and Slow Kids. Dalla fondazione del progetto ha pubblicato sotto questo pseudonimo cinque album, vari ep, split e remix. I suoi lavori sono caratterizzati da sonorità estreme, in cui le batterie elettroniche vengono arrangiate con chitarre grindcore e orchestre classiche. Le tematiche affrontate sono per lo più riferite ai drammi della vita, al forte contrasto tra l’essere umano e il mondo che lo circonda, ma soprattutto al diffcile rapporto tra gli esseri umani stessi. Nel 2015 il progetto è diventato un duo con l’ingresso in formazione di Alessandro Vagnoni come batterista dal vivo e polistrumentista in studio. Ha collaborato con band death metal quali Dark Lunacy, Resurrecturis, Infernal Poetryed è titolare del progetto BUSHI.
Cani Dei Portici (BO - Dogcore Power Duo) Esordiscono nel 2013 con Cave Canem, uscito per Toten Schwan Records / L’Odio Dischi / È un brutto posto dove vivere, che viene ristampato l’anno successivo. Abbaiano per tutta Italia con Bologna Violenta, Bachi Da Pietra, Giorgio Canali, Marnero, Zu, Ornaments, Storm{O}. Latrano al MEI e in svariati festival della penisola. Nel 2016 esce Due, per Dischi Bervisti / Toten Schwan Records / Vollmer Industries / Santa Valvola Records / È un brutto posto in cui vivere / L’Odio Dischi / Oh! Dear Records / Effetti Collaterali Records. Cani Dei Portici, decibel & hardcore canini, sono: Demetrio Sposato (batteria) e Claudio Adamo (chitarra e voce). Cave canem.
Nadsat (BO - Mathcore Power Duo) Duo Italiano sperimentale / Noise / Math con base nella Bassa Bolognese ritorna in veneto con le battute finali del "Cruderie Tour".
I Need a Plastic Face (TO - Eletric Organ Bass Duo) Band di Torino. Entro la fine del 2017 fondano uno studio nel seminterrato e comprano un organo elettrico - un Farfisa Matador - e iniziano a scrivere le canzoni che faranno il loro album di debutto "Knicks Knacks", che è stato registrato e mixato in 48 ore. L'influenza principale viene da The Velvet Underground in termini di coesistenza tra dissonanza e armonie pop; ma si può effettivamente trovare la rilevanza della musica elettronica, dello shoegaze e del noise rock. Sono disposti ad esprimere un'identità precisa, suggerita dallo spazio in cui si svolgono le prime prove, specialmente di notte.
Grafica a cura di Mattia Laureti
CIRCOLO ARCI BINARIO 1 | Piazzale Duca D'Aosta, Treviso *************************** Contributo responsabile di 5 € Ingresso riservato ai soci ARCI, con possibilità di tesseramento in serata *************************** Il circolo, situato di fianco alla Stazione Ferroviaria di Treviso è raggiungibile in treno, bici, a piedi (15 minuti a piedi dal centro) e in auto con possibilità di parcheggio nelle vie laterali adiacenti.
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Allagata la scuola Barruero di Moncalieri, crolla il controsoffitto della mensa
E’ stata probabilmente una valvola di sfiato dell’impianto di riscaldamento a causare un grave danno alla scuola elementare Barruero di Moncalieri. Una zona dell’istituto è completamente allagata e l’acqua ha causato il crollo del controsoffitto nella sala mensa. Impossibile fare lezione e così il dirigente ha spostato tutti in altre aree della scuola comprensiva Santa... Per il contenuto completo visitate il sito http://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://ift.tt/2BtOfKF via Adriano Montanaro - Alessandria
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FUZZ ORCHESTRA - SUMMER 2017
09.07 - Terlizzi - MAT laboratorio urbano 10.07 - Selva di Fasano - Jerbéras 11.07 - Reggio Calabria - Spazio Lupardine 13.07 - Messina - Retronouveau @ Lido Glirrerammare 14.07 - Catanzaro - Lido Moon Beach 15.07 - Soveria Mannelli - Tirabusciò 19.07 - Villa di Serio - Rock sul Serio 27.07 - Curtarolo - Curtarock Festival 05.08 - Winterthur (CH) - Bambole Openair 2017 09.09 - Prato - Santa Valvola Records Fest
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Cruel Experience, "Lives of Ugly Demons": la recensione
Cruel Experience, “Lives of Ugly Demons”: la recensione
Dopo un doppio ep (di cui avevamo trattato qui) è uscito l’album d’esordio dei Cruel Experience: Lives of Ugly Demons(L.O.U.D.) per Santa Valvola Records/Annibale Records/Brigante Records/Hopetone Records per l’Italia, Oh Dear Records per U.K. e Deadstache Records per gli U.S.A. interamente autofinanziato grazie ai live e registrato DIY, è il manifesto d’una voglia d’esprimersi appieno, senza…
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