#romaeuropa
Explore tagged Tumblr posts
Text
La Vegetariana al Teatro Vascello di Roma: Un'Opera Potente e Provocatoria Ispirata al Romanzo di Han Kang
Roma: Dal 29 ottobre al 3 novembre, la stagione teatrale del Teatro Vascello porta in scena una co-produzione internazionale, esplorando temi di trasformazione e rifiuto radicale.
Roma: Dal 29 ottobre al 3 novembre, la stagione teatrale del Teatro Vascello porta in scena una co-produzione internazionale, esplorando temi di trasformazione e rifiuto radicale. “La Vegetariana,” adattamento teatrale del celebre romanzo di Han Kang, Premio Nobel per la letteratura 2024, sarà in scena al Teatro Vascello di Roma dal 29 ottobre al 3 novembre 2024. L’opera, diretta e interpretata…
#adattamento teatrale#coproduzione internazionale#Cultura#Daniele Spanò#Daria Deflorian#Direzione Artistica#Drammaturgia#Emilia Romagna Teatro#Gabriele Portoghese#Giulia Pastore#Han Kang#La vegetariana#Metamorfosi#Ministero della Cultura#Monica Piseddu#Odéon–Théâtre de l&039;Europe#Opere teatrali#Paolo Musio#performance teatrale#Premio Nobel#produzione INDEX#ribellione#ribellione individuale#rifiuto radicale#Romaeuropa Festival#scena teatrale#Spettacolo#spettacolo simbolico#teatro contemporaneo#teatro europeo
0 notes
Text
Stay with me live , 20 MINS, chill stream , from I am dancing in a room > La Fauna , online performance November 2021
In the picture :a selfie within the performance by Eric Tsai, who was live from the night of Taipei .
I am dancing in a room was part of Residenze Digitali and supported by Romaeuropa Festival, Digitalive
0 notes
Text
[ph. Chiara Mannucci]
Il 10 ottobre ho assistito al lavoro di Alessandro Marzotto Levy per IRENE, il suo nuovo spettacolo, selezionato dall'azione DNA appunti coreografici, che debutterà al Festival Romaeuropa il prossimo 22 ottobre 2023. In residenza con lui Flavia Passigli alla composizione musicale, Alice Consigli / PHYSALIA all'assistenza artistica e produzione e Camila Chiozza al disegno luci.
[ph. Chiara Mannucci]
Il palco è una distesa di paglia, un'orizzonte senza confini, vuoto e fuori dal tempo. Alessandro Marzotto Levy entra e attraversa questo spazio con i piedi nudi, ripercorre passi, riscrive gesti che subito riconosce.
La memoria riaffiora mentre appaiono oggetti e canzoni, una luce particolare che illumina la scena, un frammento di coreografia: il corpo agisce e le immagini tornano alla mente, il corpo si veste e le parole iniziano a prodursi sottili, in ogni movimento e gesto qualcosa di più si svela.
L'atmosfera s fa via via più rarefatta, si odono frasi ora soffocate ora sussurrate finché una rabbia quasi primitiva sembra attraversare quel corpo spingendolo a una metamorfosi ferina.
In questo dispositivo coreografico e scenico è la danza che si fa veicolo per attivare la memoria e il ricordo. Il corpo si muove e dal presente in cui si trova si affaccia sul passato riattivandolo in piccoli gesti e segni, in brevi azioni.
Non c'è timore in questo che potremmo definire passaggio di stato, non c'è tristezza; c'è piuttosto una danza magnetica, a tratti festosa e un luogo invaso da una presenza che si fa sempre meno evanescente mentre la musica si ferma e le voci nitide si odono dal silenzio.
[ph. Chiara Mannucci]
Giovedì 12 ottobre, ore 21 Prova aperta Ingresso libero, prenotazione consigliata
IRENE di Alessandro Marzotto Levy
a seguire, incontro con l’artista a cura di Francesca Giuliani nell’ambito di Il pane quotidiano | Moltiplicazione degli sguardi, percorso di cura e dialogo tra gli artisti in residenza e le comunità di cittadini, spettatori e abitanti dell’Arboreto
a seguire, piccolo buffet
Si consiglia la prenotazione alla mail [email protected] indicando nome, cognome, numero di telefono e n di posti oppure telefonando al 0541 624003 / 331 9191041
#residenza creativa#danzacontemporanea#residenze 2023#dna appunti coreografici#Alessandro Marzotto Levy#irene
2 notes
·
View notes
Photo
Zvizdal [Chernobyl – so far, so close] / Romaeuropa Festival
0 notes
Text
Romaeuropa Festival torna con cento spettacoli e 700 artisti da tutto il mondo
Grandi numeri per Romaeuropa Festival 2024, la kermesse di danza, teatro, musica, arti digitali e creazione per l’infanzia, che ogni anno porta nella Capitale il meglio della scena internazionale. Dal 4 settembre al 17 novembre la trentanovesima edizione torna in 20 spazi di Roma per presentare 100 progetti con 300 repliche e circa 700 artiste e artisti provenienti da tutto il mondo. “Spazio…
View On WordPress
0 notes
Text
Terrena, agile, spirituale: la danza di Akram Khan
Durante il Catania Contemporanea/Fic Fest organizzato da Scenario Pubblico si innesterà il Fic Dance Workshop, dieci giorni di training e trasmissioni coreografiche focalizzati su creazioni di repertorio.
Durante i primi cinque giorni, dal 3 al 7 maggio, il lavoro sarà condotto da Joy Alpuerto Ritter danzatrice e coreografa, ripetiteur del repertorio di Akram Khan, uno dei coreografi più celebrati di oggi.
Con un breve attraversamento andremo a scoprire la figura di questo coreografo che, oltre ad arricchire il patrimonio immateriale del Regno Unito, ha segnato la storia della coreografia mondiale.
Akram Khan nasce a Londra nel 1974 da una famiglia bengalese. Inizia a studiare danza da bambino e all’età di tredici anni viene scelto da Peter Brook per la sua produzione MAHABHARATA (ovvero La grande storia dei discendenti di Bharat ispirata a un importante poema indiano). Continua i suoi studi nell'ambito della danza, collaborando per diversi anni con Anne Teresa De Keersmaeker che lascerà un segno profondo nel suo linguaggio. A partire dagli anni Novanta poi, inizia presentare le proprie coreografie.
Nel 2000 fonda la sua compagina di danza, l’Akram Khan Company, che ha debuttato all’Edinburgh Fringe Festival (annoverato tra i festival più famosi al mondo), con Koosh, in collaborazione con il celebre scultore Anish Kapoor e il musicista Niton Sowhney, entrambi di origine indiana.
Nel corso della sua carriera ha collaborato in qualità di coreografo con tantissimi teatri e compagnie in tutto il mondo. Ricordiamo la sua reinterpretazione del balletto Giselle per l’English National Ballet, in un allestimento in collaborazione con il Sadler’s Wells Theatre e il Manchester International Festival.
youtube
Nel 2019 ha vinto il Laurence Oliver Award per l’eccellenza della danza con il suo balletto Xenos.
youtube
Oggi Khan continua a portare avanti il suo lavoro circuitando nei più importanti teatri e festival tra Occidente e Oriente. Il suo ultimo lavoro, Jungle Book reimagined, è stato presentato in prima nazionale lo scorso settembre al Romaeuropa Festival.
Scrivono di Khan...
Un fluido e inclassificabile genio che accosta la cultura religiosa dell'Oriente del suo imprinting alle dinamiche della fisicità del suo Occidente d'approdo. (Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica)
Lui, icona della danza contemporanea, distrugge i confini, disegna ambiguità, lascia che il palcoscenico divenga un flusso di energia che si muove al ritmo della tradizione per incontrare il presente, l’attimo in cui il gesto accade, il violento hic et nunc. (Redazione - Teatro e critica)
Nel gotha dei coreografi più riusciti e prolifici di oggi, Akram Khan abbraccia l’Oriente o l’Occidente in una danza scolpita che emana bellezza e trascendenza. (Giuseppe Distefano - Danza & Danza)
Come sempre, nelle danze di Akram Khan si ritrovano le geometrie alla De Keersmaeker sapientemente miscelate con elementi pop, come la break dance, o i riferimenti alla tradizione indiana, soprattutto nelle disposizioni lineari, come nei bassorilievi nei templi indù che raffigurano le danze delle Apsaras. (Enrico Pastore - Paneacquaculture)
[...] (i danzatori di) Akram Khan sono veri e propri ambasciatori della libertà di movimento attraverso le frontiere perché, come ha notato già diversi anni fa Elisa Vaccarino (E. G. Vaccarino, Danze plurali/L’altrove qui, Macerata, Ephemeria Editrice, 2009), non sintetizzano più soltanto nel loro operato una “fusione multietnica”, bensì incarnano in loro stessi una vera e propria identità “plurima”. (Francesca Magnini – Artribune)
[Consigli di visione]
Negli ultimi anni, Khan è si è impegnato anche nella divulgazione della danza realizzando documentari come
Can we live with Robots? Prodotto da Swan Films per Channel 4;
Why do we dance (in cinque episodi intitolati: Storie, Provocazione, Anima e Corpo, Identità, Eros) per Sky, qui il link https://www.nowtv.it/streaming/dance-perche-balliamo/skyarte_b1ee405897c040489d5ab14ba37ea817/skyarte_5ed571baef0a4e7d9ed062cb0ba11026/seasons/1;
Un episodio (il quinto) della serie MOVE che puoi trovare su Netflix.
Nel prossimo attraversamento parleremo di Marco Goecke, altro protagonista del Fic Dance Workshop 2024.
a cura di: Sofia Bordieri
0 notes
Text
0 notes
Text
vimeo
In ANGELA (a strange loop), the latest creation by Susanne Kennedy & Markus Selg, a woman's life unfolds before our eyes in a space that constantly transforms, switching between real and virtual as we follow Angela through waking and sleeping, being born and giving birth, sickness and healing, ageing and dying. But what makes Angela Angela? With their metamodernistic aesthetic and multimedia approach, Susanne Kennedy and Markus Selg, delve into the fundamental inquiries of existence, identity, consciousness, and the nature of reality. Through their unique artistic lens, they provide a distinctive analysis that explores the experiences of the diseased rather than the healthy. By challenging societal norms and perceptions, they beckon us to question the very fabric of our existence, inviting contemplation of the intricate nuances of human experience and the interconnectedness of our shared realities. CREDITS Concept, text and direction Susanne Kennedy Concept and stage design Markus Selg Performers Diamanda La Berge Dramm Ixchel Mendoza Hernández Kate Strong Tarren Johnson Dominic Santia Sound design Richard Alexander Soundtrack Diamanda Dramm Richard Alexander Live music Diamanda Dramm Video design Rodrik Biersteker Markus Selg Costume design Andra Dumitrascu Dramaturgy Helena Eckert Light design Rainer Casper Artistic Collaboration & Tours Deputy Artistic Direction Friederike Kötter Voices Diamanda La Berge Dramm Cathal Sheerin Kate Strong Rita Kahn Chen Rubina Schuth Tarren Johnson Susanne Kennedy Ethan Braun Dominic Santia Ixchel Mendoza Hernández Marie Schleef Ruth Rosenfeld Production Ultraworld Productions in collaboration with Something Great Coproduction Wiener Festwochen (Vienna), Festival d’Automne à Paris & Odéon - Théâtre de l’Europe (Paris), Festival d’Avignon (Avignon), Holland Festival (Amsterdam), Kunstenfestivaldesarts (Brussels), National Theatre Drama - Prague Crossroads (Prague), Romaeuropa Festival (Rome), Teatro Nacional de São João (Porto) and Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz (Berlin). General Management Rui Silveira, Something Great Artistic Production manager Philip Decker Technical Production Manager Sven Nichterlein Tour Production Manager Niki Fischer - Something Great Luca Napoli - Something Great International Distribution Cathal Sheerin, Something Great Cecilia Kuska, Something Great Rui Silveira, Something Great Supported by Stichting Ammodo (Ammodo Foundation) and the Kulturstiftung des Bundes (German Federal Cultural Foundation) with funding by the Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien (German Federal Government Commissioner for Culture and the Media) World premiere: May 11, 2023, at Théâtre National Wallonie Bruxelles as part of Kunstenfestivaldesarts.
0 notes
Text
Arezzo: I “Sorvóli” sul mondo iperconnesso di Franz Rosati
Arezzo: I “Sorvóli” sul mondo iperconnesso di Franz Rosati. Un tentativo di rappresentazione allegorica dell'osservazione a distanza, presentato sotto forma di concerto: è l'idea di Franz Rosati, realizzata con "Sorvóli", l’installazione di arte digitale che l'artista assembla con immagini satellitari, visualizzazioni elaborate utilizzando modelli di machine learning e spazi virtuali generati dall'analisi delle informazioni recuperate dai veicoli spaziali in orbita intorno alla Terra, e basata sui progetti “Latentscape” e “Distantia”. La mostra “Sorvóli” sarà ospitata nell'atrio d'onore del palazzo della provincia di Arezzo, con inaugurazione martedì 4 aprile (18.30). L'esposizione, a cura di Giuseppe Simone Modeo, si terrà con accesso libero da mercoledì 5 aprile fino a giovedì 4 maggio, con il patrocinio di Regione Toscana, Comune e Provincia di Arezzo. Protagoniste, le forme intricate e affascinanti del nostro pianeta restituite dal satellite, rappresentazioni grazie alle quali possiamo ottenere informazioni complesse, pur rimanendo un osservatorio selettivo, in cui la bellezza della natura e dei suoi insediamenti spesso nascondono le ombre della realtà. Un percorso audiovisivo multimediale tra immagini, ma immerso in un suono generato da algoritmi di machine learning addestrati da set di dati personali, come un coro che emerge e comunica con urgenza tutto ciò che l'osservazione selettiva del satellite non può rappresentare. "Gli esseri umani, nella condizione iperconnessa del nostro mondo globalizzato, sono costantemente esposti a forme disumane di complessità, che si manifestano attraverso la mediazione computazionale di enormi quantità e tipologie di dati”, affermava il compianto artista Salvatore Iaconesi. “Eppure nessuno delle decine di sensi, interni ed esterni, di cui il nostro corpo è dotato, ha alcuna sensibilità a queste quantità e tipi di dati, e men che meno alla computazione. Ci troviamo nella condizione sistematica di non poter fare esperienza del mondo e di non poterne trarre un senso. I cambiamenti climatici, le migrazioni, la salute delle persone, i mercati e altri fenomeni che derivano direttamente dalle caratteristiche del mondo iperconnesso e globalizzato dipendono da miliardi di variabili, dati, parametri e calcoli interdipendenti". Musicista, artista digitale e docente, Franz Rosati trova nelle tecnologie digitali e nei software personalizzati la base per la sua produzione artistica, progettata per incarnare diverse emanazioni di concerti audiovisivi, installazioni su schermo, software art e opere d'arte stampate. Da diversi anni esplora un ampio spettro di risultati estetici, dal minimalismo procedurale e generativo dei wireframe ai rendering 3D in tempo reale, dalla creazione di creature virtuali autonome (come Machine and Structure o Pathline) all'esplorazione di paesaggi distopici immanenti. La produzione comprende opere d'arte digitale come Latentscape, Hyletics, Map of Null, Machine & Structure, esposte in eventi e festival internazionali, sotto forma di arte digitale contemplativa che può essere adattata a schermi di grandi dimensioni e a proiezioni video o ledwall di formato personalizzato, e quotate per gallerie e piattaforme come NIIO, Framed*, ARTPOINT, Dong Gallery, NEAL Digital Gallery, The OUTPUT, Sedition Art, Mana. Progetti come Distantia, Latentscape, Map of Null e Machine & Structure sono stati presentati in importanti festival e contesti internazionali come ACT Asian Culture Center, Sonar Barcelona, Les Bains Numerique, ADAF, Ohm Berlin, RomaEuropa Festival, e sono presenti sulle più importanti piattaforme di arte digitale curata come Sedition, Artpoint, Artscloud, NIIO, ReasonedArt, Framed*. Il suono e la musica sono elementi centrali nel suo lavoro. Silenziosi, densi e morbidi quando le opere sono esposte come installazioni su schermo, impetuosi, rumorosi, sinfonici e ricchi di bassi infrasonici pulsanti e strati di texture granulari durante l'allestimento di un concerto. In tutte le loro manifestazioni, questi suoni sono sempre il risultato di un profondo processo di trasfigurazione di fonti acustiche provenienti dal regno degli archi e degli strumenti a pizzico, con un'attenzione particolare alla musica barocca, classica e popolare. Esperto nell'uso di linguaggi e ambienti di programmazione come C'74 Max e Derivative TouchDesigner, Rosati crea la sua musica e le sue opere d'arte principalmente con software sviluppati personalmente, dove la sperimentazione tecnologica, diventa uno strumento per potenziare le emanazioni percettive delle opere d'arte aggiungendo strati organici. L’artista è inoltre docente di Composizione Multimediale presso il Conservatorio Vivaldi di Alessandria, di Sound and Media Design presso l'Istituto Europeo di Design di Roma e, in passato, presso l'UNIRSM e numerose altre istituzioni, scuole e università.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Accordo triennale tra Romaeuropa Festival e Musica per Roma
Accordo triennale tra Romaeuropa Festival e Musica per Roma
Firmata tra la Fondazione Musica per Roma e la Fondazione Romaeuropa una convenzione triennale. L’accordo nell’ottica di uno sviluppo comune di collaborazione e di impegni di co-produzione tra le due istituzioni per le prossime edizioni del Romaeuropa Festival. La convenzione impegnerà le Parti fino alla fine del 2023. Le fondazioni firmatarie dell’accordo fanno parte del modello operativo…
View On WordPress
1 note
·
View note
Text
Teatro Vascello. Roma: Un Ottobre all’insegna di Prosa, Jazz e Grandi Classici
Dal 9 al 20 ottobre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una rassegna imperdibile di spettacoli tra prosa, musica e letteratura. Da “Uccellini” a “Cime Tempestose”, passando per il tributo a Chet Baker, un programma ricco di emozioni.
Dal 9 al 20 ottobre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una rassegna imperdibile di spettacoli tra prosa, musica e letteratura. Da “Uccellini” a “Cime Tempestose”, passando per il tributo a Chet Baker, un programma ricco di emozioni. Ottobre 2024 si prospetta un mese ricco di appuntamenti per gli amanti del teatro, della musica e della cultura presso il Teatro Vascello di Roma. Situato nel…
#Alessandro Ferroni#Altri Libertini#Arianna Pozzoli#Chet Baker#Cime tempestose#concerti Roma#cultura a Roma#Emiliano Masala#Emily Brontë#eventi culturali ottobre Roma#eventi Teatro Vascello#Francesco Villano#jazz in teatro#Letteratura e Musica#letteratura e teatro#Licia Lanera#Lisa Ferlazzo Natoli#Loris De Luna#Martina Badiluzzi#musica jazz Roma#Petra Valentini#Pier Vittorio Tondelli#prosa contemporanea#Romaeuropa Festival#spettacoli imperdibili#spettacoli Monteverde#spettacoli teatrali Roma#Teatro Classico#teatro ottobre 2024#Teatro Vascello Roma
0 notes
Text
“I am dancing in a room ,
La Fauna” ,frame from the live streaming for Romaeuropa Festival Digitalive 2021; Internet Solitude and live streaming performance.
by moc_ maraoscarcassiani
Pics sequence by Franziska Von Guten edited by MOC
0 notes
Photo
overpainted prints on canvas 2022 95x145cm rome „luce luna“ La Festa di Roma 2019 Isola Tiberina/ (Insula Tiberina) #philippgeist #videogeist #rome #roma #isolatiberina #Romaeuropa #lichtkunst #hiddenplaces #painting #canvas #moleculeman #acrylicpainting #leinwand #malerei #abstractart #abstractpainting #artoninstagram #abstractartist #studioviews_daily #artoftheday #artistsoninstagram #overpaintingprint #overpainting #übermalung (hier: Isola Tiberina) https://www.instagram.com/p/CcGohi_sTcA/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#philippgeist#videogeist#rome#roma#isolatiberina#romaeuropa#lichtkunst#hiddenplaces#painting#canvas#moleculeman#acrylicpainting#leinwand#malerei#abstractart#abstractpainting#artoninstagram#abstractartist#studioviews_daily#artoftheday#artistsoninstagram#overpaintingprint#overpainting#übermalung
0 notes
Text
Tuttifrutti. "Raffa in the sky" a Bergamo, Huppert al Romaeuropa Festival, il ritorno di Ken Follett
In sommario: “Flora and Son” di John Carney, il nuovo album di Annalisa, “Nevermind” dei Nirvanasource
View On WordPress
0 notes
Photo
Sencillamente hermoso #romahistory #romaeuropa #turismoromano #viviralmaximo #vivirviajando #vivirlibre https://www.instagram.com/p/B6PVTKNFvnS/?igshid=138si9kldpfq9
0 notes