#racconti popolari
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Welche Verbindung besteht zwischen Geistern und verlassenen Orten?
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Fiabe Italiane del Piemonte: un tuffo nella saggezza popolare tra passato e futuro
Le fiabe piemontesi rivivono con Paolo Menconi: tradizione e innovazione per grandi e piccini
Le fiabe piemontesi rivivono con Paolo Menconi: tradizione e innovazione per grandi e piccini. Nel libro “Fiabe Italiane del Piemonte”, l’autore Paolo Menconi ci guida in un affascinante viaggio tra le storie popolari della regione, reinterpretate e arricchite per il pubblico contemporaneo. Questa raccolta di 12 fiabe trasforma la saggezza antica in narrazioni moderne, utilizzando filastrocche e…
#Alberto Einstein#Alberto Fortis#ballate popolari#Cultura Locale#Cultura piemontese.#favole del Piemonte#favole italiane#fiabe contemporanee#Fiabe Italiane del Piemonte#fiabe moderne#Fiabe per bambini#Filastrocche#folklore piemontese#Il Cielo Stellato Editore#immaginazione#invito alla lettura#Letture per bambini#libri per bambini#libri per famiglie.#Loredana Cella#narrativa italiana#narrativa per l’infanzia#Paolo Menconi#patrimonio culturale#Piemonte#Piemonte letteratura#racconti italiani#racconti per grandi e piccini#racconti popolari#radici culturali italiane
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" Di fronte a noi abitava la Lola, una delle prime persone transgender della città, con grave scandalo dei benpensanti del circondario. Una volta la incontrammo dal macellaio e mia madre la salutò dicendole: «Ciao Antonio», scatenando l’incredulità della nostra beata innocenza. Lei, comprendendo la situazione dal mio sguardo confuso, le rispose: «Lucia, per favore, davanti ai tuoi figli chiamami Lola». Le cose cambiano e oggi Lola si fa chiamare Frate Antonio, veste un saio e si è ritirato a vita spirituale da decenni, una storia che farebbe la gioia di gente come il generale Vannacci e Simone Pillon, per cui per favore non andate a raccontargliela, grazie. Al campetto di via Compagnoni oggi non ci sono più i ragazzini, le strade dove giocavamo gliele hanno rubate ormai da tempo immemore. Nelle case sopravvissute alle recenti demolizioni restano gli anziani e i nuovi inquilini di antichi assegnatari poi diventati proprietari e infine locatori. Ogni volta che passo da via della Canalina in macchina guardo da lontano il mio balcone, immagino mia madre che mi chiama e sento che se sono diventato quello che sono è perché ho potuto vivere in quel luogo e in quel contesto, perché quel luogo e quel contesto insegnavano, anche senza l’uso di strumenti complessi, il materialismo storico, la politica, la società, la socialità, la solidarietà, la povertà, la dignità. In breve: la coscienza di classe. In quel luogo diventavi antifascista prima ancora di imparare a leggere e a scrivere. "
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Brano tratto da:
Storie di antifascismo senza retorica, a cura di Arturo Bertoldi e Max Collini, prefazione di Francesco Filippi, People editore, Busto Arsizio (VA), 2024¹, pp. 57-58.
#Storie di antifascismo senza retorica#letture#leggere#libri#Offlaga Disco Pax#narrativa#Arturo Bertoldi#Max Collini#Francesco Filippi#memoria#ricordi#partigiane#partigiani#Resistenza#Liberazione#Storia d'Italia del XX secolo#libertà#futuro#dignità#25 aprile#lotta partigiana#pace#passato#Emilia Romagna#Reggio Emilia#case popolari#raccolta di racconti#coscienza di classe#generale Vannacci#Simone Pillon
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Il pagliaio
di Luisa Gianassi -Nonna raccontami di quando eri bambina nella grande casa del Pian dei Poggioli a Scarperia, che mi piace tanto… -Va bene Elia, ti racconto di come salvai lo zio Tonio che stava cadendo dal pagliaio. Avevo circa la tua età, 9 anni, quando… -Scusa nonna, ma cosa è un pagliaio? -Hai ragione Elia, tu non puoi saperlo perché oramai i pagliai non esistono più. Tu sei abituato a…

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Ettore Tito, Marietta.
Olio su tela, 1887. Venezia.
Nei tanti suoi quadri che raccontano la tranquillità della laguna veneta, Marietta è il ritratto della giovane popolana, carico di fascino e seduzione, in posa come modella tra le calli di una Venezia fin de siecle ricca di storie e racconti popolari.
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Fino a quando avrò pochi palmi della mia terra!
Fino a quando avrò un ulivo…
un limone…
un pozzo…un alberello di cactus!..
Fino a quando avrò un ricordo,
una piccola biblioteca,
la foto di un nonno defunto.. un muro!
Fino a quando nel mio paese ci saranno parole arabe…
e canti popolari!
Fino a quando ci saranno un manoscritto di poesie,
racconti di ‘Antara al-’Absi
e di guerre in terra romana e persiana!
Fino a quando avrò i miei occhi,
le mie labbra,
le mie mani!
Fino a quando avrò… la mia anima!
La dichiarerò in faccia ai nemici!..
La dichiarerò… una guerra terribile
in nome degli spiriti liberi
operai.. studenti.. poeti..
la dichiarerò.. e che si sazino del pane della vergogna
i vili… e i nemici del sole.
Ho ancora la mia anima..
mi rimarrà… la mia anima!
Rimarranno le mie parole.. pane e arma.. nelle mani dei ribelli!
Samih al-Qasim, "Un tè alla menta"
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U Sugghiu.
Una creatura mostruosa a metà tra rettile e un mammifero che abita le zone paludose e le acque stagnanti della Sicilia.
Secondo le descrizioni leggendarie è un mostro di grandi dimensioni poiché è alto circa 40 centimetri ma è lungo due metri. Il suo volto a metà tra uomo e bambino, ma c’è chi afferma che invece somiglia a una grossa faccia di topo. La sua ferocia trapela dai suoi occhi, minacciosi come quelli di un cane rabbioso. È ricoperto da squame verde scuro e sul capo ha una piccola criniera.
Secondo i racconti popolari, la sua mostruosità sarebbe evidenziata anche dal suo inquietante verso che si manifesta come un urlo a metà tra il grugnito del maiale e il raglio dell’asino.
In urlo particolarmente sinistro, tramite il quale il Sugghiu, attira a sé per poi poterle divorare, tutte le bestie che si trovano nei dintorni. Infatti possiede un intestino molto forte e resistente che gli permette di digerire persino le pietre.
Eppure, nonostante sia una creatura leggendaria, c’è chi giura di averlo visto con i propri occhi e, infatti già dai primi anni dell’Ottocento, vengono tramandate diverse testimonianze di suoi avvistamenti avvenuti lungo la costa tirrenica da Messina a Palermo.
Ma non solo qui, u Sugghiu è stato intravisto in quasi tutte le altre parti della Sicilia, così come anche in provincia di Palermo, di Agrigento, di Ragusa e in numerose provincie catanesi.
Ma soprattutto a Torre Archirafi, dove la sua leggenda è stata tramandata dalla tradizione popolare con particolare insistenza.
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#GAZA
Fino a quando avrò pochi palmi della mia terra!
Fino a quando avrò un ulivo…
un limone…
un pozzo…un alberello di cactus!..
Fino a quando avrò un ricordo,
una piccola biblioteca,
la foto di un nonno defunto.. un muro!
Fino a quando nel mio paese ci saranno parole arabe…
e canti popolari!
Fino a quando ci saranno un manoscritto di poesie,
racconti di ‘Antara al-’Absi
e di guerre in terra romana e persiana!
Fino a quando avrò i miei occhi,
le mie labbra,
le mie mani!
Fino a quando avrò… la mia anima!
La dichiarerò in faccia ai nemici!..
La dichiarerò… una guerra terribile
in nome degli spiriti liberi
operai.. studenti.. poeti..
la dichiarerò.. e che si sazino del pane della vergogna
i vili… e i nemici del sole.
Ho ancora la mia anima..
mi rimarrà… la mia anima!
Rimarranno le mie parole.. pane e arma.. nelle mani dei ribelli!
Samih al-Qasim
Poeta palestinese
Un tè alla menta (1968)
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni.


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Novità (ma non solo...)
Il vostro affezionato staff delle Biblioteche di Milano vi imbandisce un piccolo antipasto letterario, prima delle pantagrueliche proposte natalizie.
Di Geoffrey Holiday Hall si sa soltanto che fu giornalista e scrittore. Elogiato da Leonardo Sciascia che lesse La fine è nota nel 1952, pubblicò solo due gialli e poi scomparve praticamente nel nulla. La fine è nota (uscito per la prima volta in Italia con il titolo La morte alla finestra) fu premiato in Francia nel 1953 come miglior poliziesco in lingua non francese. Il titolo originale (The end is known) deriva dal Giulio Cesare di Shakespeare: “Oh, se fosse dato all’uomo di conoscere la fine di questo giorno che incombe! Ma basta solo che il giorno trascorra e la sua fine è nota”. Un giallo di classe, strutturato come un viaggio a ritroso nella vita del protagonista di cui si ricostruisce la storia passo per passo, testimonianza per testimonianza, come un misterioso puzzle che si completa, ovviamente, solo nel finale. Molto godibile è anche il secondo titolo Qualcuno alla porta, dai toni più leggeri, nonostante gli omicidi e l’atmosfera della Vienna sotto l’occupazione sovietica nel secondo dopoguerra che non ricorda neppure lontanamente gli splendori dell’impero asburgico. “Sembra uno di quei soggetti che piacevano a Hitchcock (e non è detto che il pressoché ignoto Holiday Hall, scrivendo Qualcuno alla porta, non avesse in mente le figure di James Stewart e Doris Day, o di Cary Grant e Grace Kelly)”. La frizzante coppia americana che si trova, suo malgrado, a gestire le indagini ricorda anche il duo Tommy e Tuppence di Agatha Christie. Doppio colpo di scena sul finale: cosa chiedere di più a un libro giallo?
Ha un solo difetto Un volto nella folla di Budd Schulberg: è troppo breve. Parliamo ancora dell’autore di Perché corre Sammy? e I disincantati per questo racconto appena uscito e finora inedito in Italia, da cui Elia Kazan trasse il film omonimo con protagonista Andy Griffith (l’indimenticabile avvocato Matlock della fortunata serie televisiva, per intenderci). Il tema, fin troppo attuale, è quello della manipolazione del pensiero e dei comportamenti (e quindi del voto) delle masse da parte dei personaggi dello spettacolo: in questo caso si tratta di un finto sempliciotto proveniente da un paesino dell’Arkansas che, in virtù della sua sconcertante capacità di coinvolgimento, diventa il paradigma dell’America intera. Grazie alle sue canzoni folk, a vecchi luoghi comuni sulle tradizioni popolari e a un indubbio carisma, il nostro eroe riesce a condizionare il pubblico e ad arricchirsi con i lauti proventi della pubblicità. Cambia il tema negli altri due racconti della raccolta: i ‘dietro le quinte’ del mondo del cinema in Questa è Hollywood, che l’autore, sceneggiatore e figlio di un tycoon della Paramount, non solo conosceva bene, ma sapeva anche descrivere con agile penna, e L’imbonitore, sul mondo della boxe. Ricordiamo che per la sceneggiatura di Fronte del porto (che è anche un romanzo), celebre film con Marlon Brando, Schulberg si aggiudicò l’Oscar nel 1954.
Per la serie i grandi classici hanno sempre qualcosa da dire è stato ripubblicato da Mondadori e da Sellerio Brighton Rock di Graham Greene. Una lettura da consigliare sotto tutti i punti di vista: un giallo ben costruito con protagonisti tratti sia dalla malavita, sia dal caso che fa di un personaggio del tutto inaspettato un accanito segugio alla ricerca del colpevole, come fosse Porfirij Petrovic che insegue Raskolnikov o Javert che perseguita Jean Valjean, ma con uno spirito diverso, fresco e originale. “Nello specchio inclinato sopra il lavabo si poteva vedere riflesso, ma gli occhi si distolsero rapidamente da quell’immagine di guance livide e mal rasate, di capelli lisci e occhi da vecchio. Non lo interessava. Era troppo orgoglioso per preoccuparsi del suo aspetto”.
Nuova ristampa anche per Le vittime di Norwich (1935) uno dei gialli più famosi (insieme a The House of Dr. Edwardes che ispirò il film Io ti salverò diretto da Alfred Hitchcock) fra i 31 composti dalla coppia britannica John Leslie Palmer e Hilary Aidan St. George Saunders sotto lo pseudonimo di Francis Beeding.
Da La regina degli scacchi di Walter Tevis, lo scrittore di Lo spaccone e Il colore dei soldi, è stata tratta una miniserie televisiva di grande successo. Accade spesso che i geni abbiano avuto una vita difficile, siano dei disadattati, spesso asociali, in perenne conflitto con se stessi, il prossimo e il mondo che li circonda. È anche questo il caso della protagonista, la piccola Beth, cresciuta in orfanotrofio, che trova una riscossa alla sua grigia esistenza grazie alla passione per la scacchiera. Una curiosità sul ‘caso letterario’ di Tevis: dopo il successo dei primi libri, fu dimenticato anche a causa dei problemi con l’alcol. Quando decise di riprendere a scrivere, lo fece seguendo un corso di scrittura all’Università dove fu riconosciuto dal poeta Donald Justice che, stupito, gli chiese cosa ci facesse un grande autore come lui in mezzo agli studenti, quando avrebbe invece dovuto salire in cattedra. Breve fu purtroppo la sua seconda stagione creativa: Tevis morì a soli 56 anni per un tumore.
Il voyeurismo è il tema principale dell’ultimo romanzo di Simenon pubblicato da Adelphi, Delitto impunito: composto nel 1953 durante il soggiorno dello scrittore a Lakeville nel Connecticut, fu edito l’anno successivo in volume e a puntate sul settimanale «Les Nouvelles littéraires». Il secondo tema del libro è l’invidia, quella di chi non ha nulla, né bellezza né fascino nè denaro ed è stato defraudato perfino dell’affetto dei genitori, nei confronti di chi invece ha tutto questo e ne mena vanto, e gode nell’esibirlo senza ritegno. Una lotta accanita tra due personalità, che è la lotta atavica tra gli uomini per la supremazia. “A Élie non era mai successo di trovarsi davanti un uomo completamente felice, felice in tutto e per tutto, sempre e comunque, in ogni momento della giornata, e che approfittava con candore di tutto quel che lo circondava per accrescere il proprio piacere”.
Una nuova indagine per l’improbabile detective di Partanna Giovà, metronotte per caso, coinvolto in un duplice omicidio di stampo mafioso insieme a tutta la scombinata famiglia Di Dio. Sarà ancora una volta l’anziana madre, autentica virago arroccata alle salde tradizioni popolari e armata di un cervello dalla logica “acuminata”, ad avviare le indagini verso l’inevitabile conclusione. Ma cos’è La boffa allo scecco? Questo, almeno, ve lo possiamo svelare: si tratta di un gesto simil-apotropaico (in realtà un autentico sopruso) che a tutti è occorso di subire almeno una volta nella vita, ovvero lo schiaffo di rimando, come sfogo per un’ingiustizia patita che non si è in grado di vendicare altrimenti. Roberto Alajmo non delude le aspettative.
Per quanto riguarda Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi, si può dire che, se esiste una sana via di mezzo tra assecondare a priori i gusti dei lettori meno esigenti e scrivere in modo che solo l’autore possa comprendere i propri contenuti, Simi l’ha sicuramente trovata e ce la propone in queste succulente paginette. Dedicato a chi ha la voglia, la necessità, l’urgenza di ridere a crepapelle.
Nell’ultimo nato della serie del BarLume di Marco Malvaldi, La morra cinese, gli inossidabili vecchietti sono alle prese con l’omicidio niente di meno che di un giovane filologo romanzo alle prese con un carteggio appartenente alla famiglia di un nobile “arci-decaduto” del luogo, in cui, pare, compariva addirittura un’epistola inedita di Giacomo Leopardi. Ma questo non è l’unico movente per un delitto che non resterà a lungo irrisolto.
#geoffrey holiday hall#budd schulberg#elia kazan#marlon brando#graham greene#roberto alajmo#francis beeding#alfred hitchcock#walter tevis#georges simenon#francesco recami#giampaolo simi#marco malvaldi
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'O Munaciello, storia di una leggenda napoletana
Napoli è una città ricca di storia e cultura, e questo si riflette anche nelle sue leggende. Se parliamo di leggenda napoletana, una delle più famose è quella di 'O Munaciello, un piccolo monaco dispettoso che si aggira per le case di Napoli di notte. L'origine della leggenda napoletana L'origine della leggenda di 'O Munaciello è incerta. Secondo alcuni, la leggenda deriva dai monaci che vivevano nei sotterranei di Napoli nel Medioevo. Questi monaci erano spesso malvisti dalla popolazione, e si dice che a volte facessero scherzi o rubacchiavano nelle case. Secondo altri, la leggenda di 'O Munaciello deriva invece dai pozzari, gli operai che si occupavano della manutenzione dei pozzi pubblici a Napoli. I pozzari erano spesso descritti come persone piccole e dispettose, e si dice che a volte entrassero nelle case attraverso i pozzi per fare scherzi. L'aspetto di 'O Munaciello Secondo la leggenda, 'O Munaciello è un personaggio molto particolare. È alto circa un metro, ha la pelle pallida e i capelli neri. Indossa un saio grigio e delle scarpe con le fibbie argentate. Ha un carattere molto imprevedibile, e può essere sia dispettoso che generoso. I comportamenti di 'O Munaciello 'O Munaciello è noto per i suoi comportamenti imprevedibili. A volte ruba oggetti, a volte fa cadere le pentole dalla cucina, a volte addirittura spaventa i bambini. Ma 'O Munaciello è anche un personaggio generoso, e a volte lascia doni nelle case in cui entra, come monete d'oro o gioielli. Secondo la leggenda, 'O Munaciello è particolarmente interessato alle case in cui ci sono persone buone e laboriose. Si dice che appaia in queste case per portare fortuna e prosperità. Le credenze popolari La leggenda di 'O Munaciello è molto popolare tra i napoletani. In molti credono che 'O Munaciello sia una vera e propria entità paranormale. Altri invece pensano che sia semplicemente una figura simbolica, che rappresenta la natura imprevedibile della fortuna. 'O Munaciello nella cultura popolare La figura di 'O Munaciello è presente in molti aspetti della cultura popolare napoletana. È spesso protagonista di canzoni, poesie e racconti. È anche presente in molti prodotti di merchandising, come giocattoli, souvenir e oggettistica. 'O Munaciello è un personaggio che ha affascinato generazioni di napoletani. La sua leggenda è un'espressione della ricca cultura e tradizione di questa città. Foto di Orna da Pixabay Read the full article
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I giorni della merla: tra leggenda, storia e significato attuale
La leggenda dei Giorni della Merla affonda le sue radici in un passato lontano, fatto di tradizioni orali e racconti tramandati di generazione in generazione.
La leggenda dei Giorni della Merla affonda le sue radici in un passato lontano, fatto di tradizioni orali e racconti tramandati di generazione in generazione. Secondo la credenza popolare, gli ultimi tre giorni di gennaio – il 29, il 30 e il 31 – sono i più freddi dell’anno. Ma perché proprio questi giorni? L’origine del nome è avvolta nel mistero, ma le spiegazioni più affascinanti provengono da…
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Raghi
Da qualche giorno sono diventata collaboratrice di Kodami, un magazine dedicato alla relazione tra uomo e ambiente, nonché progetto editoriale di Ciaopeople.
Ho scritto diversi articoli che sono già stati pubblicati, ma vi lascio l'ultimo uscito che, a parer mio, è il più bello e interessante:
Fatemi sapere se vi piace. Bacetti ♡
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olivo bonsai dallas mini
Esplorare la bellezza del verde: un viaggio attraverso il nostro vivaio online
Nel cuore del nostro mondo sempre più digitale, portare un tocco di natura negli spazi quotidiani non è mai stato così importante. I Giardini di Giulia nasce con l’obiettivo di connettere le persone alla bellezza delle piante, combinando la comodità dello shopping online con una vasta gamma di opzioni per ogni tipo di amante del verde. Dal terrarium geometrico al raffinato olivo bonsai Dallas Mini, il nostro vivaio online offre soluzioni per ogni stile e ambiente.
La magia dei terrari geometrici: design e natura in perfetta armonia
Un terrarium geometrico non è solo un contenitore per piante, ma una vera e propria opera d’arte naturale. Con il loro design elegante e minimalista, questi terrari aggiungono un tocco moderno agli spazi interni, creando un punto focale che attira l’attenzione e ispira tranquillità. Sono perfetti per chi desidera un pezzo decorativo che richieda poca manutenzione. All’interno del nostro vivaio online, troverai una selezione curata di terrari geometrici, ideali per case, uffici e spazi comuni.
I terrari sono anche una scelta sostenibile, in quanto richiedono meno acqua rispetto alle piante tradizionali. Grazie alla loro struttura chiusa o semi-aperta, creano un microclima che favorisce il ciclo naturale dell’acqua, mantenendo le piante in salute e riducendo al minimo l’impegno richiesto.
Divio outdoor e piante per interni: arredare con il verde
Le piante non sono solo un elemento decorativo, ma portano anche benefici significativi per la salute e il benessere. Studi scientifici dimostrano che la presenza di piante negli ambienti chiusi migliora la qualità dell’aria, riduce lo stress e aumenta la produttività. Per questo motivo, abbiamo selezionato con cura una gamma di piante per interni che si adattano a ogni tipo di spazio e stile.
Dal classico Monstera al raffinato Philodendron Birkin, le nostre piante per interni trasformano qualsiasi ambiente in un’oasi di serenità. Se invece stai cercando soluzioni per il tuo giardino o terrazzo, il nostro divio outdoor ti offre una selezione di piante resistenti e facili da mantenere. Ogni pianta viene fornita con istruzioni dettagliate per la cura, garantendo così che anche i principianti possano godere della bellezza del verde.
L’eleganza dell’olivo bonsai Dallas Mini
Il bonsai è molto più di una pianta: è un simbolo di pazienza, cura e armonia. L’olivo bonsai Dallas Mini, disponibile nel nostro vivaio online, è perfetto per chi desidera un pezzo unico che racconti una storia. Con le sue foglie argentate e il tronco scolpito, questo bonsai aggiunge un tocco mediterraneo a qualsiasi ambiente. olivo bonsai dallas mini
Coltivare un bonsai richiede dedizione, ma è anche un’attività gratificante. Imparare a potarlo e curarlo crea una connessione profonda con la natura, aiutando a sviluppare la pazienza e la concentrazione. Grazie alle nostre guide dettagliate, anche i meno esperti possono cimentarsi nell’arte del bonsai e ottenere risultati straordinari.
Perché scegliere I Giardini di Giulia?
Nel nostro vivaio online, ogni pianta è selezionata con attenzione per garantire la massima qualità. Offriamo un’ampia gamma di opzioni per soddisfare le esigenze di ogni cliente, dai terrari eleganti alle piante per interni più popolari, fino ai bonsai che richiedono maggiore cura e attenzione. Inoltre, il nostro team è sempre disponibile per offrire consigli personalizzati, aiutandoti a scegliere le piante più adatte al tuo spazio e al tuo stile di vita.
La nostra missione non è solo vendere piante, ma creare una comunità di amanti del verde. Per questo motivo, forniamo risorse educative e contenuti ispirazionali attraverso il nostro sito web e i canali social. Che tu sia un appassionato di giardinaggio esperto o un principiante curioso, troverai tutto il supporto di cui hai bisogno per coltivare il tuo amore per la natura.
Conclusione
In un mondo in cui il ritmo frenetico spesso ci allontana dalla natura, I Giardini di Giulia offre un modo semplice e conveniente per riconnettersi con il verde. Grazie al nostro vivaio online, puoi esplorare un’ampia gamma di piante, come il terrarium geometrico, le piante per interni e l’olivo bonsai Dallas Mini, comodamente da casa tua.
Portare una pianta nella tua vita significa molto più che aggiungere un elemento decorativo. Significa creare un legame con la natura, migliorare il tuo benessere e trasformare i tuoi spazi in luoghi accoglienti e ispiratori. Visita il nostro sito oggi stesso e scopri come le nostre piante possono arricchire la tua vita.
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Il 29, 30 e 31 gennaio sono i "giorni della merla", i tre giorni più freddi dell'anno, secondo i racconti popolari….
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La bacchetta magica nei racconti popolari appare come un importante simbolo e strumento nelle varie culture e leggende. Questo misterioso oggetto va oltre i semplici strumenti ed è diventato un simbolo di potere, saggezza e cambiamento
La bacchetta magica nei racconti popolari appare come un importante simbolo e strumento nelle varie culture e leggende. Questo misterioso oggetto va oltre i semplici strumenti ed è diventato un simbolo di potere, saggezza e cambiamento.## il ruolo e il significato di una bacchetta magicaLa bacchetta magica raccoglie e dirige principalmente l’energia dell’incantesimo [2]. Questo è stato anche…
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Samih al-Qasim, "Un tè alla menta"

Fino a quando avrò pochi palmi della mia terra!
Fino a quando avrò un ulivo…
un limone…
un pozzo…un alberello di cactus!..
Fino a quando avrò un ricordo,
una piccola biblioteca,
la foto di un nonno defunto.. un muro!
Fino a quando nel mio paese ci saranno parole arabe…
e canti popolari!
Fino a quando ci saranno un manoscritto di poesie,
racconti di ‘Antara al-’Absi
e di guerre in terra romana e persiana!
Fino a quando avrò i miei occhi,
le mie labbra,
le mie mani!
Fino a quando avrò… la mia anima!
La dichiarerò in faccia ai nemici!..
La dichiarerò… una guerra terribile
in nome degli spiriti liberi
operai.. studenti.. poeti..
la dichiarerò.. e che si sazino del pane della vergogna
i vili… e i nemici del sole.
Ho ancora la mia anima..
mi rimarrà… la mia anima!
Rimarranno le mie parole.. pane e arma.. nelle mani dei ribelli!
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