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Novità (ma non solo...)
Il vostro affezionato staff delle Biblioteche di Milano vi imbandisce un piccolo antipasto letterario, prima delle pantagrueliche proposte natalizie.
Di Geoffrey Holiday Hall si sa soltanto che fu giornalista e scrittore. Elogiato da Leonardo Sciascia che lesse La fine è nota nel 1952, pubblicò solo due gialli e poi scomparve praticamente nel nulla. La fine è nota (uscito per la prima volta in Italia con il titolo La morte alla finestra) fu premiato in Francia nel 1953 come miglior poliziesco in lingua non francese. Il titolo originale (The end is known) deriva dal Giulio Cesare di Shakespeare: “Oh, se fosse dato all’uomo di conoscere la fine di questo giorno che incombe! Ma basta solo che il giorno trascorra e la sua fine è nota”. Un giallo di classe, strutturato come un viaggio a ritroso nella vita del protagonista di cui si ricostruisce la storia passo per passo, testimonianza per testimonianza, come un misterioso puzzle che si completa, ovviamente, solo nel finale. Molto godibile è anche il secondo titolo Qualcuno alla porta, dai toni più leggeri, nonostante gli omicidi e l’atmosfera della Vienna sotto l’occupazione sovietica nel secondo dopoguerra che non ricorda neppure lontanamente gli splendori dell’impero asburgico. “Sembra uno di quei soggetti che piacevano a Hitchcock (e non è detto che il pressoché ignoto Holiday Hall, scrivendo Qualcuno alla porta, non avesse in mente le figure di James Stewart e Doris Day, o di Cary Grant e Grace Kelly)”. La frizzante coppia americana che si trova, suo malgrado, a gestire le indagini ricorda anche il duo Tommy e Tuppence di Agatha Christie. Doppio colpo di scena sul finale: cosa chiedere di più a un libro giallo?
Ha un solo difetto Un volto nella folla di Budd Schulberg: è troppo breve. Parliamo ancora dell’autore di Perché corre Sammy? e I disincantati per questo racconto appena uscito e finora inedito in Italia, da cui Elia Kazan trasse il film omonimo con protagonista Andy Griffith (l’indimenticabile avvocato Matlock della fortunata serie televisiva, per intenderci). Il tema, fin troppo attuale, è quello della manipolazione del pensiero e dei comportamenti (e quindi del voto) delle masse da parte dei personaggi dello spettacolo: in questo caso si tratta di un finto sempliciotto proveniente da un paesino dell’Arkansas che, in virtù della sua sconcertante capacità di coinvolgimento, diventa il paradigma dell’America intera. Grazie alle sue canzoni folk, a vecchi luoghi comuni sulle tradizioni popolari e a un indubbio carisma, il nostro eroe riesce a condizionare il pubblico e ad arricchirsi con i lauti proventi della pubblicità. Cambia il tema negli altri due racconti della raccolta: i ‘dietro le quinte’ del mondo del cinema in Questa è Hollywood, che l’autore, sceneggiatore e figlio di un tycoon della Paramount, non solo conosceva bene, ma sapeva anche descrivere con agile penna, e L’imbonitore, sul mondo della boxe. Ricordiamo che per la sceneggiatura di Fronte del porto (che è anche un romanzo), celebre film con Marlon Brando, Schulberg si aggiudicò l’Oscar nel 1954.
Per la serie i grandi classici hanno sempre qualcosa da dire è stato ripubblicato da Mondadori e da Sellerio Brighton Rock di Graham Greene. Una lettura da consigliare sotto tutti i punti di vista: un giallo ben costruito con protagonisti tratti sia dalla malavita, sia dal caso che fa di un personaggio del tutto inaspettato un accanito segugio alla ricerca del colpevole, come fosse Porfirij Petrovic che insegue Raskolnikov o Javert che perseguita Jean Valjean, ma con uno spirito diverso, fresco e originale. “Nello specchio inclinato sopra il lavabo si poteva vedere riflesso, ma gli occhi si distolsero rapidamente da quell’immagine di guance livide e mal rasate, di capelli lisci e occhi da vecchio. Non lo interessava. Era troppo orgoglioso per preoccuparsi del suo aspetto”.
Nuova ristampa anche per Le vittime di Norwich (1935) uno dei gialli più famosi (insieme a The House of Dr. Edwardes che ispirò il film Io ti salverò diretto da Alfred Hitchcock) fra i 31 composti dalla coppia britannica John Leslie Palmer e Hilary Aidan St. George Saunders sotto lo pseudonimo di Francis Beeding.
Da La regina degli scacchi di Walter Tevis, lo scrittore di Lo spaccone e Il colore dei soldi, è stata tratta una miniserie televisiva di grande successo. Accade spesso che i geni abbiano avuto una vita difficile, siano dei disadattati, spesso asociali, in perenne conflitto con se stessi, il prossimo e il mondo che li circonda. È anche questo il caso della protagonista, la piccola Beth, cresciuta in orfanotrofio, che trova una riscossa alla sua grigia esistenza grazie alla passione per la scacchiera. Una curiosità sul ‘caso letterario’ di Tevis: dopo il successo dei primi libri, fu dimenticato anche a causa dei problemi con l’alcol. Quando decise di riprendere a scrivere, lo fece seguendo un corso di scrittura all’Università dove fu riconosciuto dal poeta Donald Justice che, stupito, gli chiese cosa ci facesse un grande autore come lui in mezzo agli studenti, quando avrebbe invece dovuto salire in cattedra. Breve fu purtroppo la sua seconda stagione creativa: Tevis morì a soli 56 anni per un tumore.
Il voyeurismo è il tema principale dell’ultimo romanzo di Simenon pubblicato da Adelphi, Delitto impunito: composto nel 1953 durante il soggiorno dello scrittore a Lakeville nel Connecticut, fu edito l’anno successivo in volume e a puntate sul settimanale «Les Nouvelles littéraires». Il secondo tema del libro è l’invidia, quella di chi non ha nulla, né bellezza né fascino nè denaro ed è stato defraudato perfino dell’affetto dei genitori, nei confronti di chi invece ha tutto questo e ne mena vanto, e gode nell’esibirlo senza ritegno. Una lotta accanita tra due personalità, che è la lotta atavica tra gli uomini per la supremazia. “A Élie non era mai successo di trovarsi davanti un uomo completamente felice, felice in tutto e per tutto, sempre e comunque, in ogni momento della giornata, e che approfittava con candore di tutto quel che lo circondava per accrescere il proprio piacere”.
Una nuova indagine per l’improbabile detective di Partanna Giovà, metronotte per caso, coinvolto in un duplice omicidio di stampo mafioso insieme a tutta la scombinata famiglia Di Dio. Sarà ancora una volta l’anziana madre, autentica virago arroccata alle salde tradizioni popolari e armata di un cervello dalla logica “acuminata”, ad avviare le indagini verso l’inevitabile conclusione. Ma cos’è La boffa allo scecco? Questo, almeno, ve lo possiamo svelare: si tratta di un gesto simil-apotropaico (in realtà un autentico sopruso) che a tutti è occorso di subire almeno una volta nella vita, ovvero lo schiaffo di rimando, come sfogo per un’ingiustizia patita che non si è in grado di vendicare altrimenti. Roberto Alajmo non delude le aspettative.
Per quanto riguarda Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi, si può dire che, se esiste una sana via di mezzo tra assecondare a priori i gusti dei lettori meno esigenti e scrivere in modo che solo l’autore possa comprendere i propri contenuti, Simi l’ha sicuramente trovata e ce la propone in queste succulente paginette. Dedicato a chi ha la voglia, la necessità, l’urgenza di ridere a crepapelle.
Nell’ultimo nato della serie del BarLume di Marco Malvaldi, La morra cinese, gli inossidabili vecchietti sono alle prese con l’omicidio niente di meno che di un giovane filologo romanzo alle prese con un carteggio appartenente alla famiglia di un nobile “arci-decaduto” del luogo, in cui, pare, compariva addirittura un’epistola inedita di Giacomo Leopardi. Ma questo non è l’unico movente per un delitto che non resterà a lungo irrisolto.
#geoffrey holiday hall#budd schulberg#elia kazan#marlon brando#graham greene#roberto alajmo#francis beeding#alfred hitchcock#walter tevis#georges simenon#francesco recami#giampaolo simi#marco malvaldi
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La strategia dell'opossum: Un Intrigante Mix di Ironia e Mistero tra le Strade di Palermo. Recensione di Alessandria today
La strategia dell'opossum, pubblicato da Sellerio Editore il 7 aprile 2022, è un romanzo di Roberto Alajmo che racconta con ironia e umorismo l’avventura investigativa di GiovanniUn’indagine surreale in una Sicilia che profuma di tradizione e pettegolezzo
Un’indagine surreale in una Sicilia che profuma di tradizione e pettegolezzo. La strategia dell’opossum, pubblicato da Sellerio Editore il 7 aprile 2022, è un romanzo di Roberto Alajmo che racconta con ironia e umorismo l’avventura investigativa di Giovanni Di Dio, un’inedita guardia giurata siciliana catapultata, contro la propria volontà, in un mondo di segreti e trame familiari. Questo…
#Alessandria today#commedia noir#cultura siciliana#detective riluttante#dinamiche familiari#famiglia Di Dio#Giovanni Di Dio#Giufà#Google News#guardia giurata#intrighi familiari#investigazione comica#ironia siciliana#ironia sociale#italianewsmedia.com#La strategia dell&039;opossum#LETTERATURA CONTEMPORANEA#letteratura siciliana#maschilismo matriarcale#matrimonio e intrighi#matrimonio siciliano#mistero e pettegolezzi#narrativa italiana#Palermo#Partanna#Partanna Mondello#Pier Carlo Lava#Roberto Alajmo#Roberto Alajmo biografia#Romanzo divertente
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Una era Beatrice dell'Arenella. La sua famiglia possedeva il bozzetto originale del monumento equestre che Leonardo da Vinci avrebbe dovuto dedicare a Francesco Sforza [...] Nei giorni di ricevimento, un rituale del salotto di casa consisteva nel tirare fuori dalla cassaforte la custodia in legno e velluto che conteneva il bozzetto. Il maggiordomo la metteva sul tavolo principale. Gli invitati si disponevano sulle poltrone intorno. Quando tutti erano seduti, la padrona di casa si alzava e apriva la custodia. Il bozzetto era bellissimo. Neppure il più volgare degli astanti avrebbe potuto pensare, guardandolo, ai moltissimi miliardi del suo valore. Tranne qualche sospiro d'ammirazione, per lo più si rimaneva in silenzio a guardare. Un silenzio di rarefatta spiritualità.
Solo una volta Beatrice dell'Arenella ruppe quel silenzio e una tradizione di modestia e raffinatezza che durava da una vita intera. I testimoni giurano che, riferendosi al cavallo, disse distintamente: "Ce l'ha enorme".
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Una abitava in via Mondini e d’inverno si vestiva con un montgomery e un cappello da baseball blu. D’estate cambiava, e il cappello se lo metteva bianco.
(Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo)
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Siracusa: Medea, la mostra d'arte contemporanea di Demetrio Paparoni
Siracusa: Medea, la mostra d'arte contemporanea di Demetrio Paparoni. Medea, icona tragica della condizione femminile è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea proposta dall’Amministrazione Comunale di Siracusa e curata dal noto critico d’arte Demetrio Paparoni. Ospitata negli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa, la mostra si inaugurerà il 5 maggio 2023 e sarà aperta ai visitatori, con ingresso gratuito, fino al 30 settembre 2023. Sempre a Siracusa, al Teatro Greco, una settimana dopo l’inaugurazione della mostra, il dramma di Euripide tornerà in scena (fino al 2 luglio) prodotto dall’INDA – Istituto Nazionale Dramma Antico, con la regia di Federico Tiezzi. Soggiogata dalla passione per Giasone, Medea lo aiuta con le sue arti magiche a conquistare il vello d’oro, tradendo suo padre e la sua patria. Capace di ogni efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, vedrà il suo amato trasformarsi sotto i suoi occhi da coraggioso eroe in meschino opportunista e il suo amore in dolore, umiliazione, odio profondo e rabbia. Una rabbia che, nella tragedia di Euripide, culminerà nell’uccisione dei loro figli. Medea è una delle più attuali protagoniste del mito antico: la sua tenacia e la sua disperata fierezza sono ritrovabili in tante relazioni contemporanee. La sua esclusione dalla società, la sua tragica vendetta, il senso di isolamento non sono estranei a tanti fatti di cronaca dei nostri giorni. La mostra affronta però il mito di Medea andando oltre la narrazione dell’infanticidio. La mostra comprende opere di 17 artisti realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. La mostra testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide, incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia clas sica rivive così a Siracusa attraverso espressioni artistiche contemporanee anche nell’ambito delle arti visive. Prodotta dall’Amministrazione comunale di Siracusa e organizzata da Aditus, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori. Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ELOGIO DEL SILENZIO
Intervenire sempre meno, prendere la parola solo quando si immagina di avere di avere davvero qualcosa di originale da dire.
Non è una scelta dettata solo dal frastuono circostante, nel quale anche la voce di uno Sciascia o di un Pasolini rischierebbe di essere subissata da rumore e invettive.
È, anche, il desiderio di non ammorbare il mondo col proprio pessimismo, che rischia di diventare manieristico. Esistono i professionisti del pessimismo, che godono di una rendita di posizione tanto più in periodi del genere, in cui le cose sembrano davvero pessime. Scavare una trincea di pessimismo e infilarcisi dentro garantisce sopravvivenza e appagamento. Esiste pure una voluttà, del pessimismo.
Il pessimismo è contagioso, e chi sa di averlo contratto, oltre i cinquant’anni, dovrebbe avere il buon gusto di osservare l’isolamento volontario tacendo il più possibile, lasciando ai giovani il piacere e il dovere di sperimentare la propria ragionevole dotazione di ottimismo.
Personalmente, ho sempre meno voglia di immischiarmi in qualsiasi discussione perché il pessimismo a una certa età rischia di configurarsi come una forma di spoiling nei confronti di chi ancora deve vedere come va a finire la Storia. Fermo restando che la Storia non si ferma, ci sono tuttavia periodi di speranza che si presentano mediamente ogni quindici anni. Realisticamente, non riuscirò a godermi la prossima fase di speranza generalizzata.
Dubito di riuscire vedere una rinascita della mia Città, della mia Regione, del mio Paese. Sicuramente prima o poi arriverà un altro periodo di felici aspettative, ma considerati i tempi tecnici è probabile che io non ci sarò. Non sarò soggetto di cittadinanza attiva, perlomeno.
La soluzione, per quanto mi riguarda, è coltivare sul balcone di casa una piantina di pessimismo da cui ricavare una modica dose quotidiana di cattivi pensieri, da destinare strettamente all’autoconsumo. Se qualcuno venisse a perquisire casa mia potrei sempre giustificarmi dicendo che il mio pessimismo non lo spaccio: è destinato solo ad uso personale.
Roberto Alajmo
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Che valore ha per lei il ricordo?
È il maggiore rifugio, il deposito, la miniera, il magazzino, il repertorio a cui attingere in continuazione. Il mio grande terrore è perdere memoria e consapevolezza, ovvero provare quel genere di smarrimento di sé che ti può colpire e si può anche prolungare in qualsiasi momento. Forse, quando capita, te ne accorgi un po’ alla volta, e resta a chi hai accanto il dramma, ma prima di perdere te stesso, credo si abbia la percezione di perdere la memoria, e per chi fa questo mestiere credo sia la cosa peggiore che possa capitare. Perdere non solo la memoria, ma anche la capacità di connettere le parole.
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Piccolo estratto da il “Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo”, testo sempreverde che conservo gelosamente nella mia piccola biblioteca.
#roberto alajmo#pazzi di palermo#pazzi#palermo#oscar mondadori#quote#quoteoftheday#autori siciliani#citazione libro
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2022 in books
Last one of the books read in November!
This is another collection of detective stories - I liked four out of eight and I feel overall that I had a better time reading Una settimana in giallo, but I guess I have to expect to have different experiences of these collections considering the authors listes and how much fun they had with the theme.
Story-wise, a week-long mystery/investigation is bound to have more points of interest and to engender more satisfaction when the solution is found, rather than a night-long one! That said, my favorite stories of the bunch were:
Un regalo che solo io posso farti: set in Tuscany, with same main investigator (vicequestore, really) as the story in Una settimana in giallo, now with a three-month-old baby! I really liked the mystery plot - quick and streamlined as it had to be, cinsidering the time constraint - as well as all the little snippets of everyday life, both hers and her partner’s and the one sketched for the secondary characters; also, lots and lots of irony, always appreciated
Piano B: YAAAAAYY!! (ノ´ヮ´)ノ*:・゚✧ the Milan killers are back and they’re as fun as the first time I’ve seen them - they appear in the Monterossi TV series (Amazon Prime) and now I’m reading the novel that the first thee episodes adapt (Questa non è una canzone d’amore) and they’re just so much fun! I loved the reference to real-life commuters’ reaction whenever there is ‘an obstacle’ that impedes the usual running of the subway - we’re always such tactful people!
Fino a che la realtà non ci separi: I loved the fact that the clues were all in books and the reason for the main death - so unlike anything you usually see in stories like these
Quota 2.050 s.l.m.: I don’t much like that Schiavone seems stuck in the character that he was at the beginning of the series (I haven’t started the books and I don’t plan to, but I watched a few episodes of the first season of the adaptation on RaiPlay/Amazon Prime) and he seems to have learnt no practicl lessons on living on the mountains - I hope that there is internal development, at least, but he seems unvaried in the two stories I’ve read; the culprits were pretty easy to guess, but there’s alwayt a final little twist that slightly changes things that I cannot help but appreciate
#2022 in books#una notte in giallo#marco malvaldi#(la storia toscana con la bimba appena nata e il mistero del diamante scomparso alla degustazione di champagne)#andrej longo#(storia ok ma deprimentissima e non ho granché attaccamento al protagonista o alla madre)#gaetano savatteri#(continua a non piacermi)#roberto alajmo#(prima sua storia che leggo in assoluto e non ha aiutato che fosse il flashback infantile di uno dei suoi personaggi già sviluppati altrove#non c'era niente da scoprire e non ho avuto un assaggio di come siano le storie 'nel presente' del protagonista)#alessandro robecchi#(ah questa sì che soddisfa! con i killer milanesi assoldati per un omicidio che.. più o meno.. alla fine.. va insomma)#fabio stassi#(con il 'bibliodetective' come da definizione in sovraccopertina - è la sua seconda storia che leggo e continua ad azzeccarci!)#francesco recami#(un'altra delle sue storie con i personaggi della casa di ringhiera - non so non penso di avere il senso dell'umorismo giusto#l'ho trovata triste e poco interessante - grazie a dio è corta)#antonio manzini#(ok ma perché ha ancora le scarpe e il cappotto inadattiiiiiiii!! vive ad aostaaaaaa! UGH!)
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venti dicembre
Ottavio Mazzonis, Natura silente, 1974 Che si ama quando si ama? Che si ama quando si ama, mio Dio: la terribile luce della vita o il lampo della morte? Che si cerca, che si trova, cos’è, forse l’amore? Chi è? La donna coi suoi abissi, le sue rose, i suoi vulcani, o il sole rosso fuoco del mio sangue furente quando la penetro nelle radici? O tutto è solo un grande gioco, oh Dio, e non c’è…
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#Alain de Botton#Cora Sandel#David Levine#Fulvio Abbate#Gérard d&039;Houville#Gonzalo Rojas#Luigi Cancrini#Ottavio Mazzonis#Paolo Rumiz#Roberto Alajmo#Sandra Cisneros
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Libri in festa!
Niente di meglio che ritrovare i vecchi amici durante le feste: vi proponiamo perciò le recenti imprese delle ‘serie’ più amate.
Una settimana in giallo: la nuova antologia di Sellerio, assemblata dai più noti affiliati della casa editrice siciliana. Una settimana è il termine massimo a disposizione dei protagonisti per risolvere il loro caso.
Vecchie conoscenze è proprio il titolo adatto per indicare l’ultima inchiesta di Rocco Schiavone, il vicequestore creato dalla penna di Antonio Manzini. Il passato torna a turbare il sonno del funzionario più trasgressivo e sboccato della procura, mentre l’inchiesta per omicidio lo porta a occuparsi, trasversalmente, nientemeno che di Leonardo da Vinci. Gli ingredienti per invogliare i palati dei nostri lettori ci sono tutti.
Un altro caso anche per Marco Malvaldi: in Bolle di sapone i cari inossidabili vecchietti del BarLume sono ancora in lockdown, ma la loro curiosità non avverte il passare degli anni e li stimola a occuparsi di omicidi nonostante i limiti imposti dal ‘contatto a distanza’. Ma chi risolverà l’enigma, anche questa volta? Malvaldi riesce a farci sorridere persino in tempo di pandemia.
In Reo confesso di Valerio Varesi il commissario Soneri (ricordiamo ancora la magnifica serie Rai Nebbie e delitti con un Luca Barbareschi perfettamente nella parte) si muove a Parma, città d’elezione del suo creatore, dove indaga su un delitto che ha già un colpevole: un caso troppo semplice per ingannare il fiuto dell’esperto commissario. Ecco le parole dell’autore: “Mi restava un’ultima ibridazione, una necessità personale e romanzesca: introdurre nel giallo l’inquietudine e gli stati d’animo tipici degli autori noir francesi: Izzo e Manchette, Malet e naturalmente il padre di tutti, Simenon. Mi ci voleva cioè un personaggio adatto a farsi osservare intimamente, ma con pudore”.
Siamo ancora in Toscana con La casa di tolleranza. Tre avventure del commissario Bordelli di Marco Vichi, che qui, però, fa un passo indietro nel tempo e ci racconta di quando Franco Bordelli era ancora vice, andava in bicicletta ed esistevano le case ‘chiuse’, ambienti quanto mai favorevoli a crimini e malavita. Un cane lupo delle SS, una prostituta che lavora a maglia, una passeggiata al cimitero sono argomenti che non possono lasciare indifferenti gli estimatori di questo ombroso personaggio, amante delle periferie, che annovera fra i suoi amici ladri e ricettatori. L’ultimo racconto, poi, è ambientato proprio a Natale!
Alessia Gazzola con La ragazza del collegio ci offre una nuova avventura di Alice Allevi, intraprendente specializzanda in medicina legale, interpretata nella fortunata serie Tv L’allieva da Alessandra Mastronardi.
L’ultimo romanzo di Fabio Stassi si intitola Mastro Geppetto: “Un padre alla ricerca del figlio. Un falegname e il suo burattino. Un piccolo gioiello di creatività e ispirazione letteraria”.
Per restare in tema di festività, vi proponiamo Fiaba di Natale di Simona Baldelli, storia che ci riguarda personalmente perché racconta l’impresa, accurata quanto pericolosa, di un funambolo che vuole attraversare a grande altezza la distanza che separa il tetto della biblioteca dal campanile della chiesa. Perfetto per i sognatori.
Allettante e non convenzionale il giallo di Roberto Alajmo Io non ci volevo venire: un detective involontario, di tipo diametralmente opposto ai cliché dell’investigatore stile Marlowe. Giovà, goffo, improbabile, inadeguato all’incarico che gli è stato affidato, muove a Partanna (nome quanto mai evocativo di una borgata di Palermo) i passi necessari per ritrovare una bella ragazza scomparsa. Uno stile divertente e ironico con venature dialettali per “un giallo comico e tagliente che ritrae il cuore ambivalente di una città”.
Un titolo oltremodo accattivante (semel in anno licet insanire!) per Giuseppina Torregrossa: Morte accidentale di un amministratore di condominio; in questo caso, però, l’amministratore in questione è un condomino in pensione che ha deciso di occuparsi di persona della gestione dello stabile, particolarmente malandato, in cui risiede. Ma allora perché questa morte improvvisa? Un ispettore, Mario Fagioli, che di soprannome fa ‘il Gladiatore’ non potrà che scoprire la verità.
Gita in barchetta di Andrea Vitali è ambientato a Bellano nel 1963: un intrecciarsi di storie e personaggi, con le loro piccolezze, avidità, ambizioni e illusioni, la cui esistenza si specchia nelle acque del lago e assurge a dimensione epica.
Grazie al terzo romanzo (dopo Nero di mare e Stagione di cenere) della serie del paparazzo Franco Zanna, Il codice della vendetta di Pasquale Ruju è entrato nella cinquina dei finalisti al Premio Scerbanenco. “Il ritorno di Franco Zanna in una Sardegna troppo carica di misteri”: furti milionari e delitti efferati nell’esclusiva Costa Smeralda, ma soprattutto l’incontro casuale con l’uomo che gli ha rovinato l’esistenza (per la serie la vendetta è un piatto che va mangiato freddo…).
La vincitrice del Premio appena consegnato (nonché candidata allo Strega) è Antonella Lattanzi: “Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera”.
Il romanzo Come delfini tra pescecani. Un’indagine per i Cinque di Monteverde di François Morlupi si è aggiudicato il Premio dei lettori al miglior romanzo Noir per essere stato il più votato. “Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce. Una ventata fresca nel panorama giallo italiano”.
I lettori che hanno amato Chi ha ucciso Sarah? (appena ripubblicato in un’edizione riveduta dall’autore) e i folgoranti, spietati racconti di Dieci, non si lasceranno sfuggire Solo la pioggia, l’ultimo lavoro del talentuoso Andrej Longo: ripescando le tradizionali unità di luogo e di tempo di aristotelica memoria, il narratore chiude i personaggi in una stanza e in undici ore, sotto il fragore della pioggia incessante, li costringe a ripercorrere i drammi delle loro esistenze.
Concludiamo con due classici (Perché leggere i classici? Per imparare a conoscere l’animo umano, che non cambia mai) di Honoré de Balzac appena ripubblicati. Pierrette: “Storia crudele dell’orfana Pierrette, povera, bella e d’animo nobile. I cugini che la ospitano … la tormentano fino allo stremo, per gelosia, per invidia, per meschinità … Cinismo, sarcasmo, fino alla comicità, propri della denuncia realistica; e una indagine psicologica sul desiderio e l’invidia che non risparmia nemmeno i buoni”. Wann-Clore. Jane la pallida: scritto a soli 26 anni e mai pubblicato in Italia “se non in forma edulcorata e introvabile dagli anni Trenta del Novecento, proposto adesso in una nuova traduzione” a cura di Mariolina Bertini, e presente nel nostro Sistema bibliotecario. Ispirato a un dramma giovanile di Goethe, narra la storia di un giovane ufficiale innamorato di due donne. Sullo sfondo delle guerre napoleoniche, amori romantici e dramma, intrighi e travestimenti: un feuilleton praticamente perfetto. “Balzac non incluse Wann-Chlore nella Commedia umana … Era troppo prossimo, con le sue eroine angeliche e con le inquietanti apparizioni del traditore Salvati, al mondo fantastico del romanzo gotico, che non poteva trovar posto nella sua fedele raffigurazione della civiltà contemporanea. Ma proprio l’atmosfera così peculiare di quest’opera giovanile lontana dal realismo la rende oggi per noi particolarmente attraente e suggestiva”.
#honore de balzac#antonio manzini#rocco schiavone#marco malvaldi#barlume#valeriovaresi#marcovichi#alessia gazzola#fabiostassi#simonabaldelli#Roberto Alajmo#giuseppinatorregrossa#andrea vitali#pasqualeruju#premioscerbanenco#antonellalattanzi#francoismorlupi#andrejlongo
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Le vite degli altri sembrano sempre più banali della propria.
Roberto Alajmo, È stato il figlio
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Su Palermo, la Sicilia, ma in fondo anche su di noi
... rimane dolorosamente vero quel che Sciascia diceva dei siciliani: purtroppo solo i peggiori sanno fare cosca. I migliori invece attraversano la vita in navigazione solitaria, nutrendosi anzi spesso di risentimento nei confronti dei potenziali alleati. Salvo eccezioni felici, la libera concorrenza tralascia sempre il fair play, nemmeno prova a trasformarsi in sana competizione, rinuncia a innescare qualsiasi circolo virtuoso e si trasforma presto in ostilità generalizzata. La sconfitta del proprio concorrente è sempre più dolce del proprio personale successo. Sorprende che nel ricchissimo dialetto siciliano manchi l’equivalente della parola Schadenfreude, che in tedesco, con ottima sintesi, indica il piacere per la disgrazia altrui. Non semplice invidia, non malaugurio, ma proprio la soddisfazione provata di fronte ai rovesci che colpiscono qualcun altro, foss’anche un amico – a maggior ragione, forse, un amico –, e senza che alla disgrazia altrui corrisponda un vantaggio per chi prova questo sentimento. Sebbene priva di un termine dialettale equivalente, la Schadenfreude è un problema scaramanticamente molto sentito, a queste latitudini. Un suo contravveleno è la scritta che si trova qualche volta sul retro dei camion o dei furgoni da lavoro: «La tua invidia è la mia forza».
Ecco una storiella esemplare per capire meglio questo sentimento di ignobile soddisfazione. Si racconta che Dio, per mettere pace fra due pastori siciliani che da anni erano in lite per questioni di pascolo, andò da uno dei due e gli disse:
– Ti darò qualsiasi cosa tu mi chieda, ma sappi che, per liberarti dall’invidia, di quel che darò a te al tuo vicino ne darò il doppio.
Il pastore fu spiazzato dall’offerta, quasi irritato. Qualsiasi bene gli venisse in mente, si struggeva al pensiero che il suo avversario ne avrebbe avuto il doppio di lui. Il pastore si macerò a lungo prima di risolversi e rispondere a Dio:
– Va bene. Cavami un occhio
Se nella Città un privato cittadino si mette a spazzare la strada fuori dal proprio portone, risulta subito sospetto. I vicini penseranno:
– (Chi glielo fa fare?)
Ecco il pregiudizio malpensante: se qualcuno si dà da fare ci deve essere per forza qualcosa sotto. Per forza dev’esserci un tornaconto personale. E se non lui, di sicuro è qualcun altro a guadagnarci. Chi te lo fa fare? è un’espressione fortemente tossica, in grado di avvelenare nel profondo la convivenza civile. È un danno sociale – antropologico, addirittura...
https://www.ilpost.it/2019/04/29/e-cambiata-palermo/
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Roberto Alajmo "La strategia dell'opossum", presentazione
Roberto Alajmo “La strategia dell’opossum”, presentazione
Un nuovo incarico per Giovanni Di Dio detto Giovà, guardia giurata a Partanna, quartiere popolare di Palermo confinante con il più conosciuto Mondello, non per scelta ma perché Zzu, il boss della zona, glielo ha trovato e con lui ha un debito di riconoscenza che lo costringe, suo malgrado, ad eseguire quanto il “comitato investigativo” tutto al femminile, la madre Antonietta, la sorella gemella…
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Bisognerebbe provare a stilare una specie di Repertorio delle Gioie Irrecuperabili.
Quel genere di piaceri che non siamo in grado di cogliere sul momento, e di cui ci rendiamo conto solo qualche tempo dopo, quando ormai sono impossibili da conseguire o riprodurre.
Esistono gioie che avevamo in pugno e abbiamo lasciato andare, se non gettato via, come succede con i campioncini di profumo offerti in distribuzione gratuita.
Gettati via proprio perché offerti gratuitamente, immaginando che siccome niente costano, niente valgano.
Roberto Alajmo
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Maratona Convivenza COVID-19
youtube
VENERDÌ 17 APRILE 2020
dalle 14 alle 22
8 ore di Live, 26 ospiti, 1000 idee per il futuro
La Maratona Convivenza Covid-19 è un'iniziativa volta a stimolare il dibattito sulle conseguenze economiche e sociali della pandemia che stiamo vivendo. 26 ospiti, tra i quali imprenditori, influencer, giornalisti, economisti e molto altro, si avvicenderanno durante le 8 ore di streaming per raccontare la propria attività in relazione alla situazione attuale.
L'iniziativa è promossa da Rick DuFer, Michele Boldrin e Liberi Oltre, in collaborazione con Inglorious Globastards, e sarà trasmessa sui loro canali, a "reti unificate".
Durante la Live il pubblico potrà interagire in chat con gli ospiti.
La scaletta degli interventi è la seguente:
14:00 -14:15 - Inizio del lavori e presentazione (R&M)
14:15 - 14:45 - Matteo Flora (Imprenditore Web) & Alberto Vescovi (Imprenditore, Food & Catering)
14:45 - 15:15 - Axel Bisignano (Procuratore Aggiunto, Procura di Bolzano) & Cristiano Alessandri (Avvocato, Venezia)
15:15 - 15:30 - Buffer R&M 15:30 - 16:15 - Roberto Mercadini (Scrittore e YouTuber) & Andrea Lorenzon (influencer, creatore di Cartoni Morti)
16:15 - 16:45 - Lino Cazzavillan (Imprenditore Alberghiero) & Raffaele Alajmo (AD, Gruppo Alajmo)
16:45 - 17.30 - Monica Billio (Direttrice, Dipartimento di Economia, Ca’ Foscari) & Elia Bombardelli (Insegnante Scuola Media Superiore) & Filippo Cavazzoni (Direttore Editoriale, IBL)
17:30 - 17:45 - Buffer D&R&M 17:45 - 18:30 - Elsa Fornero (Professore, Università di Torino) & Luciano Vescovi (Presidente, Confindustria Vicenza)
18:30 - 19:00 - Alberto Forchielli (Managing Partner, Mandarin Capital) e Fabio Scacciavillani (Chief Economist, NUVERSE ADVISORS e Direttore Immoderati.it)
19:00 - 19.30 - Mariangela Pira (Giornalista, SkyTG24) & Emilio Rossi (CEO, EconPartners srl - Senior Advisor, Oxford Economics)
19:30 - 20:00 - Renato Zelcher (CEO, Crocco SpA) & Maurizio Milan (Titolare, Milan Ingegneria)
20:00 - 20:30 - Gerardo Favaretto (Medico Psichiatra, già Direttore Dip. Salute mentale ASL TV) & Francesco Cancellato (Vicedirettore Fan Page)
20.30 - 21:00 - Gennaro Romagnoli (Psicologo e Psicoterapeuta) & Stefano Merigliano (Direttore Clinica Chirurgica Uni PD)
21:00 - 21:30 - Signor Ernesto (Artigiano) & Checca Florio (Dottoressa Magistrale in Giurisprudenza)
21:30 - 22:00 - Alberto Bisin (Professore, NYU) & Sandro Brusco (Professore, Stony Brook University) & Andrea Moro (Vanderbilt University)
(gradito reblog)
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