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FESTIVAL DEL DISEGNO FABRIANO 2023
O2italia partecipa con il titolo: Siamo tutti cartolai! amicizie silenziose tra carta e natura per costruire l'alfabeto della biodiversità.
Un format che parte dalla città Metropolitana di Messina per diffondersi alla rete del cartolaio del bosco che coinvolge insegnanti, educatrici, fan della rete il cartolaio del bosco, da diversi luoghi italiani.
La rete negli ultimi anni ha avuto la tappa del festival come importante tappa comune per sperimentarsi con le tracce della natura.
L'attività prevede 10 tappe in tutta Italia in cui si realizzeranno dei libri d'artista collettivi a partire da un solo foglio senza colla e senza spillatura, in questi libri tracce raccolte in natura, foglie e fogli si intersecheranno in collage.
Vuoi fare parte di queste 10 tappe?
vuoi organizzare una tappa nella tua classe? segui l’incontro informativo online giorno 12 settembre 2023 Mandadomi il messaggio su facebook riceverai il link di zoom
Vuoi partecipare alle prime tappe Siciliane?
Ti aspettiamo:
16 settembre ore 11 Vaccarella Milazzo (sotto gli alberi accanto al Washington Bar (adulti accompagnati dai bambini)
18 settembre incontro festival/ formativo in presenza sede o2italia
19 settembre ore 16 sede o2italia (adulti)
23 settembre ore 16 sede o2italia (5 anni/12)
Gli incontri sono gratuiti è necessario registrarsi per poter disporre di una postazione di lavoro cartolaia. (messaggio su facebook in privato alla pagina del Il cartolaio del bosco)
Laboratori a cura di Antonia Teatino
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LO #SHOPPINGCOMPULSIVO NEI DISTURBI ALIMENTARI I SOLDI DIVENTANO CIBO E NON BASTANO MAI A RIEMPIRE IL VUOTO CHE HO DENTRO
Lo Shopping Compulsivo è un vero e proprio sintomo, spesso non riconosciuto e sottovalutato. Ben diverso dall’acquisto di merce, anche superflua, non sempre controllato e calibrato alle proprie disponibilità economiche, lo shopping compulsivo è spesso determinato delle stesse caratteristiche emotive di una abbuffata alimentare, infatti è animato proprio dalla medesima necessità di colmare un vuoto interiore; tentativo che, a posteriori, ovviamente, risulta essere fallimentare e di conseguenza solo estremamente frustrante correlato da infiniti sensi di colpa.
Così come l’abbuffata di cibo, lo shopping compulsivo e assolutamente incontrollabile nel momento della compulsione e questo fa si che spesso vengano spese, anche inconsapevolmente, ingenti somme di denaro a discapito del proprio patrimonio, anche indebitandosi. Il momento dell’acquisto assume una connotazione trasgressiva, questo causa un aumento dell’adrenalina in circolo e progressivamente la dipendenza dal sintomo. Chi non ne è colpito stenta a crederlo, ma dalle testimonianze raccolte si evincono le caratteristiche comuni del fenomeno......CONTINUA: https://www.chiarasole.com/shopping-compulsivo/
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💜 Profilo Instagram e Twitter: @chiarasolems 💜 MondoSole sito ufficiale: www.chiarasole.com 💜 Pagina FaceBook: https://m.facebook.com/AssociazioneMondoSoleAnoressiaBulimiaBinge 💜
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#lillaperunire #doloreinvisibile #bulimiaitalia #sipuoguarire #nonseiunnumero #disturbialimentari #bulimia #credercisempre #guariredaidca #guariredalbinge #maimollare #lottadca #chiarasole #disturbidelcomportamentoalimentare #fiocchettolilla #prevenzione #mondosole #avantitutta #wedoacttogether #nonarrendertimai #coloriamocidililla #guariredallabulimia #famedivita #mettersiingioco #arrendersimai #bingeeating #guarigione #actionfreed #anoressia
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Striscia, caso Soumahoro: tante cose non tornano nelle raccolte fondi online
Striscia, caso Soumahoro: tante cose non tornano nelle raccolte fondi online. Stasera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna l'appuntamento con il "caso Aboubakar". Pinuccio indaga sulle raccolte fondi lanciate online dalla Lega Braccianti di Soumahoro con lo scopo dichiarato di aiutare chi vive nei ghetti. Sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe Pinuccio ha trovato tre campagne della Lega Braccianti di Aboubakar Sumahoro: una per l'acquisto di cibo durante la pandemia, una per i regali di Natale ai bambini del Ghetto (dove non ci sono bambini) e la terza per organizzare uno sciopero. In tutto, sono stati raccolti così 280.000 euro. Peccato che i conti non tornino. Dalla rendicontazione, risulta che parte dei soldi raccolti per i regali di Natale sono stati invece usati per la spedizione in Mali della salma di un migrante. E lo conferma, intervistata al telefono, anche la direttrice di GoFundMe, Elisa Finocchiaro. Ma le stranezze non finiscono qui: anche dalla raccolta per finanziare lo sciopero, risulta che parte dei soldi sono stati utilizzati per rimpatriare un cadavere in Mali, sempre lo stesso. E, addirittura, Aboubakar Soumahoro ha fatto una terza raccolta fondi sempre per rimpatriare la stessa salma, questa volta sulla sua pagina Facebook e dando ai donatori direttamente le coordinate bancarie della Lega Braccianti. Come spiega Elisa Finocchiaro, «sulla piattaforma c'è una forma di garanzia: se viene dimostrato un utilizzo improprio dei fondi rispetto a quello che viene dichiarato, tutti i donatori vengono rimborsati». Non ci sono abbastanza segnalazioni per chiedere alla Lega Braccianti una documentazione più approfondita di come sono stati spesi quei soldi? Striscia la notizia ha iniziato a contattare Soumahoro dal 25 ottobre per intervistarlo e avere la sua versione della storia. Ma fino ad oggi nessuna risposta diretta. L'onorevole Aboubakar Soumahoro è finito nell'occhio del ciclone per lo scandalo delle cooperative sociali gestite dalla moglie e dalla suocera e per i fondi spariti dalla Lega Braccianti, dopo le accuse, raccolte da Striscia la notizia, dei suoi due ex soci. Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Per ricordare
Tempo fa sentii la storia di questo signore rappresentato in foto
Si chiamava Carlo Angela era un piemontese e salvò la vita a migliaia di ebrei.
Carlo Angela era un medico attivo durante la seconda guerra mondiale nel paese di San Maurizio Canavese con l'incarico di direttore sanitario di una casa di cura per malattie mentali.
Fu qui che durante l'occupazione tedesca Angela offrì rifugio a numerosi ebrei, falsificando le cartelle cliniche per giustificarne il ricovero. Attraverso diagnosi errate e manipolazioni di cartelle cliniche, trasformò ebrei in "ariani" e persone sane in pazienti psichiatrici.
Nella sua opera di soccorso agli ebrei Angela fu aiutato dal suo vice Brun, da madre Tecla e dagli infermieri Fiore De Stefanis, Carlo e Sante Simionato. Fu anche sospettato dalla polizia fascista, convocato e interrogato a Torino rischiando persino la fucilazione.
Ciò che mi ha colpito leggendo la sua storia è che le azioni compiute da Angela rimasero sconosciute per oltre mezzo secolo e vennero alla luce soltanto nel 1995, quando Anna Segre decise di pubblicare il diario del padre Renzo, scritto durante il periodo in cui era scampato ai campi di sterminio, con la moglie Nella, nella clinica gestita dal dottor Angela.
Sulla base delle prove e delle testimonianze raccolte, il 29 agosto 2001 una commissione israeliana ha conferito al professor Angela la Medaglia dei Giusti tra le Nazioni e ha inserito il suo nome nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.
Il riconoscimento è stato ritirato dai figli di Carlo, Sandra e Piero. Quel Piero Angela, il noto giornalista e divulgatore scientifico autore e conduttore di programmi come Quark e Superquark, padre di Alberto conduttore anche lui di programmi RAI come Le Meraviglie, Ulisse il piacere della scoperta eccetera.
Ancora oggi in pochi lo sanno, ricordo per esempio lo stupore di @heresiae quando glielo dissi.
Ecco perché nel Giorno della Memoria appena passato voglio ricordare la sua storia.
Grazie alla pagina Facebook "Le Fotografie che hanno fatto la storia" per aver raccontato questa storia.
Per non dimenticare.
#Carlo Angela#giusto tra le Nazioni#nonno di Alberto#Papà di Piero#giorno della memoria#la bellezza#chi salva una vita#salva il mondo intero
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Gestione pubblica dei rifiuti: il Partito Comunista di Gaeta rilancia la petizione
Locandina Ecco che il rilancio della petizione sulla gestione pubblica dei rifiuti che la sezione Mandolesi del Partito Comunista di Gaeta ha chiesto in funzione della scadenza di alcune concessioni fatte in passato dalle amministrazioni. Ecco il testo che ha mandato il direttivo del Partito comunista alla stampa: Siamo giunti alla scadenza del contratto con la società ECOCAR per la nettezza urbana. Dopo tante false promesse per un cambio di gestione l’ultimo Consiglio Comunale ha segnato l’ennesimo tradimento ai danni dei cittadini affermando, senza voti contrari, la volontà di proseguire ancora una volta con la disastrosa gestione privata. Nelle intenzioni degli amministratori il servizio sarà prorogato temporaneamente per giungere ad un nuovo lucroso bando. Come ogni altra gestione affidata a privati che perseguono l’unico obiettivo del profitto economico sono ben noti i problemi che ne sono derivati quali il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori ed i continui dubbi per il loro futuro fino ai forti e ripetuti ritardi nel pagamento degli stipendi, i costi insostenibili, le tasse alte, i gravi rischi di infiltrazioni malavitose, la dubbia aderenza alle clausole contrattuali, i disservizi di vario genere. Problematiche simili a quelle riscontrate nella gestione privata di altri servizi. Si potrebbe citare tra i tanti il più eclatante tra gli esempi negativi, il servizio idrico gestito dalla famigerata Acqualatina. Un servizio che tanti timori suscita soprattutto in questo momento per le note problematiche estive rese ormai croniche dalla mancanza di interventi incisivi e investimenti dovuti. Non meno attuale sarebbe citare la gestione privata delle nostre spiagge. Proprio in occasione dell’emergenza Covid si è reso quanto mai palese come tale gestione sia insostenibile in termini di garanzie per la sicurezza, tutele per i dipendenti, contenimento delle tariffe, accessibilità agli arenili, capacità di risolvere i problemi con interventi efficaci e condivisi. Non a caso la stagione balneare si apre all’insegna del più totale caos, della completa mancanza di regole, della negazione sistematica dei nostri diritti. Per queste ragioni il Partito Comunista non poteva non rilanciare la petizione popolare intrapresa nel mese di febbraio ed interrotta a causa del lockdown. La petizione, indirizzata all’Amministrazione comunale, chiede la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di altri quali la farmacia comunale, i servizi sociali, culturali, per l’infanzia, di manutenzione del verde pubblico, cimiteriali, di promozione e ricezione turistica, balneari, dei parcheggi, nonché del servizio idrico in forma consortile, attraverso l’unico strumento disponibile autenticamente pubblico: L’Azienda Speciale. Un’iniziativa la cui importanza non è forse mai stata tanto chiara come in questo momento. Chiediamo inoltre che l’Azienda Speciale venga affiancata da un Comitato dei lavoratori che svolga la funzione di proposta, controllo e verifica degli obiettivi. Questo non solo per garantire migliori condizioni ai dipendenti ma perché si ritiene che gli addetti dei settori interessati siano le figure più indicate a comprendere e risolvere le problematiche dei servizi coinvolti oltre che i più idonei a svolgere una funzione di controllo diretto a nome di tutta la comunità. Tale Comitato previsto dallo statuto societario verrà eletto democraticamente tra i lavoratori dei vari servizi cittadini. Tutti i residenti di Gaeta possono riprendere a sottoscrivere la petizione presso le edicole, gli altri esercizi commerciali aderenti, presso la sede del PC in Via Indipendenza 206 e in occasione delle altre numerose raccolte che il Partito sta predisponendo nelle piazze e per le strade di Gaeta. Chiunque intende approfondire o fornire il proprio contributo fattivo alla raccolta può contattare il PC o ricevere ulteriori informazioni consultando la pagina facebook: Partito Comunista – Gaeta – Sez. “Mariano Mandolesi”. Read the full article
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Musicisti uniti per i malati di distrofia Lanciata la campagna “A fâ ben nol è mai mâl”, raccolta fondi per l’acquisto di un’auto attrezzata per il trasporto di persone in carrozzina.
Obiettivo: 12.000 euro.
Si chiama “A fâ ben nol è mai mâl” (in friulano: fare del bene non è mai un male) ed è la campagna di raccolta fondi lanciata da un gruppo di musicisti friulani a favore��dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare di Udine. L’obiettivo del collettivo è raccogliere i 12.000 euro necessari all’acquisto di un’automobile attrezzata usata per il trasporto di persone in carrozzina da destinare a una famiglia in difficoltà economiche individuata dalla UILDM di Udine (https://udine.uildm.org).
La campagna è stata lanciata sui social dalla pagina Facebook dedicata (www.facebook.com/a.fa.ben.nol.e.mai.mal) e tramite la piattaforma di crowdfunding GoFundMe (www.gofundme.com/f/uildm) assieme a un videoclip che i musicisti hannorealizzato durante le settimane di isolamento forzato dovuto all’emergenza Covid-19:
ognuno dalla propria abitazione ha registrato il suo contributo musicale, che è stato poi montato e mixato da remoto assieme agli altri dando vita al brano “Fragile” realizzato appositamente per la campagna.
Tutte le donazioni raccolte saranno devolute direttamente all’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare di Udine, che le utilizzerà per l’acquisto di un veicolo dotato di una pedana su cui sia possibile per la persona disabile salire senza scendere dalla carrozzina. Qualora l’obiettivo dei 12.000 euro venisse superato o non venisse raggiunto, sono previsti altri obiettivi modulabili in base alla cifra raccolta, che prevedono l’acquisto di strumenti di domotica per una migliore qualità della vita in casa delle persone con gravi disabilità e generatori di corrente e gruppi di continuità per l’utilizzo di ventilatori o altri ausili a funzionamento elettrico.
Tutti i dettagli su: www.gofundme.com/f/uildm Il team: Michele Zanuttini - voce, cori, scintilla dell'ispirazione Albert Cleans - voce, cori Mirco Varotto - voce, cori Mauro Tubet Tubetti/ DJ Tubet - rap furlan Alberto Chiavone - pianoforte Nicolas Morassutto - batteria, editing audio Ivo Boscariol - basso Massimo Zanuttini - chitarre acustiche Matteo Floreani - chitarre elettriche Cristian Tavano - chitarra solista, management Andrea Guarascio - montaggio video Veronica Cirillo - montaggio video Francesco Marzona - mix audio Maurizio De Ascanis - promozione/raccolta fondi Dario Snidaro - promozione/raccolta fondi
#A fâ ben nol è mai mâl#fragile#distrofia#videoclip#canzone#rock#rap#friulano#italiano#uildm#udine#dj tubet#Michele Zanuttini#Albert Cleans#Mirco Varotto#Alberto Chiavone#Nicolas Morassutto#Ivo Boscariol#Massimo Zanuttini#Matteo Floreani#Cristian Tavano#Andrea Guarascio#Veronica Cirillo#Francesco Marzona#Maurizio De Ascanis#Dario Snidaro#solidarietà#covid19#musicisti#uniti
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Ritratto Di Famiglia in 15 Frasi Di Valore
La famiglia, per tutti è importante e per tutti è anche diversa. Comunque rimane sempre fondamentale, come spiegato in queste belle frasi.
Famiglia (etimologia)
Quindi era apparentemente semplice definire la famiglia. Bastava considerare 'i membri della casa uniti per legame di sangue'. Quella era la famiglia. E per molti è ancora così. Ma oggi definire l'idea di famiglia è così semplice? Personalmente credo di no. La parola 'famiglia', nella mia testa ha sempre assunto sembianze bipolari. Oscillanti tra due fuochi, a pelle antitetici ma, poi, fortemente compenetrati l'uno nell'altro. Da una parte l'idea di nucleo familiare vecchio stampo, 'a famigghia, la tradizione, le memorie, a cui sono molto affezionato. Dall'altra, leggerla, ripeterla e pronunciarla nella testa, mi ha sempre rimandato ad un concetto di leggerezza, di ariosità, di apertura. Sapete quel suono 'ggllll...' che viene fuori dalla bocca!. E così... perchè questa rigidità? Perchè non può entrare in famiglia anche qualche persona esterna, con cui stiamo bene? Con cui abbiamo legato e siamo in confidenza? Come è bello accogliere qualcuno, o sentirti accolto. Mi sposto per fare spazio. Allargo il perimetro di questo spazio. Di questo limite dinamico che è il nucleo familiare. Così nascono le famiglie allargate.
In effetti, fin da piccolo, ho sempre amato la frase... " E' uno di famiglia ".
Ma come questa, ce ne sono tante di frasi belle ed efficaci su questa tematica. Qui sotto ne abbiamo raccolte 15 particolarmente significative. Vi son piaciuti? Quale preferite? Anzi scriveteci anche il vostro aforisma preferito che qui non avete trovato.Segnalatecelo sui commenti qui sotto. Sarà un prezioso suggerimento da aggiungere alla nostra Stanza degli Aforismi. LEGGI ANCHE... 10 Preziosi Aforismi Sul Valore Della Gratitudine Ciao da Tommaso! Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace! Condividi il nostro articolo sui tuoi social >> Read the full article
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🎼 #VenovanSuonaDaCasa 🎹 un programma streaming ideato da Venovan, 🏡 ARTISTI X IL COVID_19 “La musica che risuona” 23/04/2020 ore22:15 Si tratta di una puntata con 25 artisti per sostenere le raccolte fondi ”COVID_19” promossa dalla Dott.ssa Lucia Potenza @luciapotenzadoc A favore dell’Ospedale Civile di Caserta
“SPESA SOLIDALE” promossa dai Rotaract Club Caserta,Terra di Lavoro 1968, Caserta “Luigi Vanvitelli”, Maddaloni Valle di suessola, Caserta “Reggia”, in collaborazione con i supermercati “Pellicano” al fine di aiutare le tante persone e le famiglie che in questo momento così difficile si trovano in seria difficoltà @rotaractclubcasertatdl1968 @rotaractclubcasertavanvitelli @rotaractclubmaddalonivs @zonacampaniafelix @rotaract_distretto2100 In collaborazione con @feelix_daytwenty9
Ore 21:15 sulla pagina Venovan di: #facebook #instagram #youtube #twitch #periscope Collegati non mancare CONDIVIDI LA DIRETTA. (presso Caserta, Italy) https://www.instagram.com/p/B_S13oLgdLB/?igshid=owj4nyapoad6
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LO #SHOPPINGCOMPULSIVO NEI DISTURBI ALIMENTARI I SOLDI DIVENTANO CIBO E NON BASTANO MAI A RIEMPIRE IL VUOTO CHE HO DENTRO Lo Shopping Compulsivo è un vero e proprio sintomo, spesso non riconosciuto e sottovalutato. Ben diverso dall’acquisto di merce, anche superflua, non sempre controllato e calibrato alle proprie disponibilità economiche, lo shopping compulsivo è spesso determinato delle stesse caratteristiche emotive di una abbuffata alimentare, infatti è animato proprio dalla medesima necessità di colmare un vuoto interiore; tentativo che, a posteriori, ovviamente, risulta essere fallimentare e di conseguenza solo estremamente frustrante correlato da infiniti sensi di colpa. Così come l’abbuffata di cibo, lo shopping compulsivo e assolutamente incontrollabile nel momento della compulsione e questo fa si che spesso vengano spese, anche inconsapevolmente, ingenti somme di denaro a discapito del proprio patrimonio, anche indebitandosi. Il momento dell’acquisto assume una connotazione trasgressiva, questo causa un aumento dell’adrenalina in circolo e progressivamente la dipendenza dal sintomo. Chi non ne è colpito stenta a crederlo, ma dalle testimonianze raccolte si evincono le caratteristiche comuni del fenomeno......CONTINUA: https://www.chiarasole.com/shopping-compulsivo/ . 💜 Profilo Instagram e Twitter: @chiarasolems 💜 MondoSole sito ufficiale: www.chiarasole.com 💜 Pagina FaceBook: https://m.facebook.com/AssociazioneMondoSoleAnoressiaBulimiaBinge 💜 . . . #lillaperunire #doloreinvisibile #bulimiaitalia #sipuoguarire #nonseiunnumero #disturbialimentari #bulimia #credercisempre #guariredaidca #guariredalbinge #maimollare #lottadca #chiarasole #disturbidelcomportamentoalimentare #fiocchettolilla #prevenzione #mondosole #avantitutta #wedoacttogether #nonarrendertimai #coloriamocidililla #guariredallabulimia #famedivita #mettersiingioco #arrendersimai #bingeeating #guarigione #actionfreed #anoressia (presso MondoSole anoressia bulimia binge disturbi alimentari (dipendenze)) https://www.instagram.com/p/CUB1snZoIxY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#shoppingcompulsivo#lillaperunire#doloreinvisibile#bulimiaitalia#sipuoguarire#nonseiunnumero#disturbialimentari#bulimia#credercisempre#guariredaidca#guariredalbinge#maimollare#lottadca#chiarasole#disturbidelcomportamentoalimentare#fiocchettolilla#prevenzione#mondosole#avantitutta#wedoacttogether#nonarrendertimai#coloriamocidililla#guariredallabulimia#famedivita#mettersiingioco#arrendersimai#bingeeating#guarigione#actionfreed#anoressia
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Prega col rosario in mano e chiude lo Stretto: il sindaco di Messina, Cateno De Luca, è un Salvini in miniatura È nato un nuovo mostro nello stretto di Messina. Altro che Scilla e Cariddi. Un mostro di sicuro meno affascinante, ma altrettanto tentacolare: è il sindaco di Messina Cateno De Luca. Uno che pareva aspettare l’occasione giusta per sfoderare il piglio dell’uomo solo al comando, con tanto di imitazione di Benito Mussolini a favore di telecamera in piena emergenza Coronavirus. Uno che sta acquistando consensi attraverso l’utilizzo di slogan populisti, trovate becere e soprattutto, scimmiottando leader che pregano con Barbara D’Urso. Ma partiamo da lontano. Coinvolto nella bellezza di 16 inchieste, tra assoluzioni e prescrizioni, è ancora aperto il procedimento che lo vede accusato di evasione fiscale (per una presunta maxi evasione da un milione e 750mila euro). Nel 2017 De Luca era tra gli “impresentabili” della Commissione antimafia. Arrestato due volte, annunciò di aver saputo in anticipo del suo arresto perché “me l’ha detto un parente di magistrati e di massoni”. Come se tutto non fosse già abbastanza grave, a difenderlo nell’unico processo rimasto in piedi c’è l’avvocato Carlo Taormina. Ha atteso sentenze pregando col rosario in mano (chi vi ricorda?) e appena eletto sindaco (come non votarlo con questo splendente curriculum) ha portato un mazzo di fiori alla statua della Madonna (chi vi ricorda?). n pochi però ricordano il suo spogliarello (probabilmente si tratta di rimozione selettiva dei ricordi raccapriccianti). Nel 2007 infatti, come documentato da un video mitologico, protestò contro la decisione dell’allora presidente, Gianfranco Micciché, di estrometterlo dalla Commissione bilancio. Si spogliò, restando in mutande, cosa che più che protesta apparve a a tutti un’intimidazione visiva. Per coprire le sue incantevoli nudità usò il drappo della Trinacria, brandendo la statuetta di Pinocchio e la Bibbia. Leggenda vuole che quella Bibbia, qualche minuto dopo, presentò strani fenomeni di autocombustione. La bandiera della Sicilia e l’autonomia sono un’altra delle sue grandi ossessioni (cambiando le coordinate geografiche, chi vi ricorda?). (...) Ma è il Coronavirus a rivelare l’autoritarismo pirotecnico e fantozziano dell’arruffapopoli De Luca. Sempre in cerca di un palcoscenico su cui imbastire una gag, De Luca ha dichiarato fin dal primo momento dell’emergenza “Tengo lo sterzo in mano!”. Peccato che lo sterzo gli sia rimasto in mano. I primi nemici individuati sono stati coloro che tentavano di salire sulle navi per attraversare lo stretto e arrivare in Sicilia (vi ricorda qualcuno?). In realtà gli untori erano perlopiù pendolari e di automobili pronte a sbarcare ce n’erano ben poche, ma De Luca ne ha approfittato per lanciare strali al ministro della Difesa, Luciana Lamorgese: “Lei signora Ministra mi ha denunciato perché vi ho mandato a quel paese, ma continua a prendere per i fondelli i messinesi ed i siciliani consentendo lo sbarco indiscriminato in Sicilia come gli artisti di strada francesi!”. In realtà la foto della macchina di “artisti di strada francesi” postata dal sindaco si è rivelata un fotomontaggio e l’ha cambiata (vi ricorda qualcuno?). Tra un insulto e un altro alle istituzioni, forse preda di improvvisa nostalgia per i tribunali, viene quindi denunciato dal Viminale per vilipendio. Sempre più invasato, chiede le forze armate in città, convinto di trovarsi nel mezzo di una rivoluzione civile in Sud America. Naturalmente sviluppa anche la sindrome del perseguitato, tanto per rafforzare l’immagine dell’uomo nuovo ostacolato dai poteri forti, e quando Lamorgese dichiara di voler annullare la sua ordinanza sui traghetti, De Luca parla di “crimini di stato” e “vogliono farmi fuori!”. Come no, ci sono già i cecchini di Stato appostati sulla Madonnina del porto. Poi si passa alle trovate egotiche: il megafono montato sulla macchina con la voce registrata del sindaco che dice “il sindaco vi ordina di non uscire di casa!”. Solo lui, Salvini e l’arrotino parlano di sé in terza persona. Stessa tecnica per augurare la Buona Pasqua ai cittadini, con tanto di frase raffinata sparata dall’altoparlante: “Io rustu (faccio il barbecue-arrostisco) per i ca**i miei!”. Poi arriva il drone con la sua voce che dice “Dove ca**o stai andando?”, roba da rimpiangere quando per farsi notare restava in mutande. Ogni volta che è in arrivo un provvedimento del governo o della Regione, organizza una diretta per intestarsene l’oggetto. Si dichiara “il proprietario di strade e piazze” (in contrapposizione alle regole dettate dal governo che, secondo lui, per quel motivo e perché lui è la “massima autorità” non valgono sul territorio comunale). Naturalmente, nella sua narrazione del perseguitato, il Capo della Polizia Gabrielli voleva mettergli i bastoni tra le ruote (vengono divulgate sue foto mentre monitora la partenza dei droni, foto in cui sembra il fesso della domenica che fa alzare i droni nel parchetto davanti casa e poi il drone gli resta incastrato su un pino). Memorabile lo scherzo che gli viene fatto il primo aprile. Qualcuno, con un falso profilo della Lamorgese, scrive sulla sua pagina Facebook e lo bacchetta fingendosi la ministra. Lui abbocca e le risponde: “Le consiglio di non intimidirmi più con le sue attività di intelligence sulla mia vita!”. Quando gli spiegano che ha abboccato a uno scherzo, prova a salvare la sua dignità: “Ho subito replicato al commento facendo credere agli autori che c’ero cascato!”. Certo, certo. In tutto, ciò, direte voi, almeno avrà dato il buon esempio, almeno avrà dimostrato di avere tutto sotto controllo. E invece manco questo. Nessuno si deve spostare, nessuno deve uscire di casa, ma lui per ragioni serissime, di reale necessità se ne va nel suo comune d’origine a 30 chilometri da Messina per prendere otto uova fresche e quattro lattughe appena raccolte. Si vede che il drone “Dove ca**o stai andando?” era distratto. O era rimasto incastrato sul famoso pino di cui sopra. Qualche giorno fa decine di persone a Messina prendono parte al corteo funebre per la morte di Rosario Sparacio, fratello del boss pentito Luigi Sparacio. Lui non se ne accorge. Forse stava cambiando le pile al drone di cui sopra. Infine, la perla di ieri, il giorno di Pasquetta. Siccome di propaganda non ne ha fatta abbastanza, va nel quartiere delle baraccopoli di Messina per distribuire uova di Pasqua ai bambini delle famiglie più povere. Ovviamente la gente si accalca, è pieno di adulti e bambini senza mascherine (a cui non dice nulla), lui si fa pure qualche selfie. Il drone “Dove ca**o vai?” di cui sopra sarà stato infilato in un uovo di Pasqua e riciclato come sorpresa, evidentemente. Insomma, ridateci Scilla e Cariddi. Quei mostri, almeno, li ha inventati la mitologia greca. Questo l’ha generato un’epidemia. Di Selvaggia Lucarelli
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Oggi ci prendiamo una piccola pausa, ma dalla settimana prossima riprendiamo con tante nuove illustrazioni da colorare! Nel frattempo, sul nostro Tumblr le trovi raccolte tutte assieme , ed è lì che potete scaricarle gratis :) Ci trovi ad oggi opere di Silvia Rocchi, Alessio Spataro, Carla Indipendente, Antonio Holdenaccio Rossetti, Isabella Bersellini, #SilviaSchneider, Giulia J Rosa, Massimiliano di Lauro, Davide Baroni, Cecilia Campironi, Valentina Lorizzo, Luigi Leuce Factory, Salvatore Giommarresi, Eleonora Enid Antonioni, Marco Corona, NadiaGelsomina illustratrice, #Grinfol, Miriam Tritto Arte, Ale Momentaneamente, Tommaso Dexter Armenise , Carmela Linda Leuzzi, Pietro Scarnera, Lorenza Natarella ed altre stanno per arrivare. Sulla nostra pagina Facebook invece trovate anche le edizioni speciali per bambini con illustrazioni di marco somà illustratore, Sergio Ruzzier Picture Books, #MarioRamos Babalibri e Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco! #spinebookstore #stampaecolora #colourbook #virtuale #spinecolouringart #spinebookstore #Spine #Bari #Puglia #Italia #libri #fumetti #autoproduzioni #smallpress #albiillustrati #microproduzioni #editoria #edizioni #italiane #estere #stampe #graphicnovel #illustrazione #arte #poster #bookshop #indipendente (presso SPINE Bookstore) https://www.instagram.com/p/B-409i3AuBV/?igshid=rg4q3wubg6fh
#silviaschneider#grinfol#marioramos#spinebookstore#stampaecolora#colourbook#virtuale#spinecolouringart#spine#bari#puglia#italia#libri#fumetti#autoproduzioni#smallpress#albiillustrati#microproduzioni#editoria#edizioni#italiane#estere#stampe#graphicnovel#illustrazione#arte#poster#bookshop#indipendente
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Intervista a Redjet
Il manga è anche italiano, quattro chiacchiere con Giovanni Zaccaria.
Negli ultimi decenni lo stile manga ed anime si è radicato anche nelle culture dei paesi in cui è stato importato, portando alla nascita di generazioni di artisti, disegnatori, animatori, creativi ecc....che ne hanno fatto propri lo stile e le tecniche narrative. Alcuni mangaka sono riusciti a pubblicare le loro opere anche in Giappone (vedi “Radiant” e “Vampire Kisses”), ma non è un percorso facile e soprattutto non tutti ci riescono. Così sono nate case editrici specializzate in manga occidentali e piattaforme web dove gli autori pubblicano con successo e molti dei quali sono anche italiani. Uno di questi è proprio Giovanni Zaccaria, in arte Redjet, a cui abbiamo deciso di fare questa intervista per farvelo conoscere meglio e comprendere in maniera più vicina il panorama italiano che ha successo soprattutto all’estero.
Ougi: Ciao Giovanni, piacere di conoscerti e grazie di aver permesso allo staff di News In The Shell di poterti intervistare. Prima di tutto ti faccio i complimenti a nome mio e da parte anche degli altri ragazzi del blog. Passiamo però alla parte più interessante per i nostri utenti e, se ti va, presentati come meglio credi e poi iniziamo con qualche domanda!
Redjet: Ciao a te Ougi e a tutto lo staff di News in the Shell! Grazie a voi per questa intervista e per il vostro interesse verso di me e la mia opera! Inizio subito a rispondere a tutte le domande! ;D
Ougi: Allora, quando è nata la tua passione per il disegno e quando hai capito o deciso che avresti voluto diventasse la tua professione?
Redjet: La mia passione per il "manga" è nata in realtà molto molto presto, ma sotto forma di "disegno umoristico". Fin da piccolo mi divertito a disegnare riquadri dentro i quali succedevano cose o si svolgevano eventi, un po' come nelle classiche raccolte disney di "topolino" e varie. Solo mooooolto, molto più tardi ho scoperto che il manga mi vestiva meglio, mi sentivo molto più a mio agio nell'utilizzarlo come espressione per il disegno. eh si, ormai avevo la bellezza di 20 anni quando ho capito che il manga sarebbe stata la mia via!
Ougi: Come mai lo pseudonimo Redjet? L’hai deciso appositamente o te lo porti dietro da prima?
Redjet: Il jet è un tipo di aereo, molto veloce...di solito. Non è mia intenzione quella di diventare un un veicolo a propulsione, ma l'idea che volevo dare allo pseudonimo "redjet" era quella di un "getto di rosso". I colori sono molto importanti per me ed esprimere lo stile di un autore, le sue emozioni e il suo modo di creare una storia fin dal nome è essenziale. Apri un manga e vieni investito da un getto di rosso nella lettura di una storia. Forte, no? Ogni tanto devo dire che Redjet cade nel suo periodo "Blackjet" (per il discorso di prima, penso sia chiaro, no? no?) ma è solo un passaggio necessario per tornare al rosso e continuare con più carica! Anche Redjet è nato molto tardi, nel 2015 all'apertura della mia prima pagina Facebook e l'inizio di tutto il mio percorso professionale!
Ougi: Perché hai scelto lo stile manga giapponese piuttosto che quello occidentale del fumetto più tradizionale o americano?
Redjet: Per approfondire un po' il discorso iniziale, il manga "mi veste bene". Molto spesso è solo una questione di gusti, forse grazie anche a quali prodotti hai visto in determinati momenti della tua vita. Anche io sono cresciuto con Dragon Ball e One Piece su Italia1, i vari Pokémon e Beyblade al pomeriggio, quindi scoprire che alcuni prodotti partono dal manga o comunque dal Giappone, ha attirato la mia attenzione su quello stile. Ovviamente sono partito con l'emulare ciò che vedevo per poi spostarmi su uno stile più mio, ma sempre strettamente legato e influenzato dai vari shonen o seinen che più apprezzavo!
Ougi: Quali sono state le opere e/o gli autori che ti hanno segnato di più e che ti hanno portato a voler iniziare col disegno?
Redjet: Bhè, inutile dire che One Piece del grande maestro Oda abbia avuto una grande influenza inizialmente, forse perché molto comune e diffuso, oltre che "semplice". Poi ho proseguito con il maestro Togashi (Hunter X Hunter) , Bakuman e Death Note di Obha e Obata, Gon di Masashi Tanaka (forse uno dei primi manga in cui io mi sia imbattuto, senza ancora conoscerne il medium di provenienza). Poi mi son arricchito con qualche seinen come Gantz e ovviamente il grande Berserk di Miura! Attualmente sto seguendo Shingeki no Kyojin e One Punch Man, c'è molto da imparare da ognuno, come sempre!
Ougi: Hai tuttora degli artisti di riferimento o di ispirazione e, se sì, sono gli stessi degli inizi o sono maturati e mutati con la tua crescita personale e professionale?
Redjet: Se per artisti intendi illustratori vari, io seguo spesso Kawacy, Poppuqn e Sila (cercateli su pixiv) perché hanno delle capacità incredibili nel colorare! Se devo essere sincero, non ho molto tempo per seguire altri artisti (anche se mi piacerebbe) e sono sicuro che mi sto perdendo tante cose! Diciamo che quando mi imbatto in qualcosa di bello, cerco di scoprirne di più e di imparare da ciò che vedo, quindi ogni giorno potrei imparare qualcosa di nuovo da persone e artisti incredibili!
Ougi: Qual è la tua fonte d’ispirazione per storie e personaggi?
Redjet: Uh...ci vorrebbe un'intervista a parte solo per questo argomento! Proverò a riassumere. Troppe, troppe persone rimangono sui cliché. Nessuna storia diventa popolare o esplode in questo modo. Si rimarrà sempre sotto la media cercando di stare a galla con gli stereotipi. Pensiero personalissimo eh, ma rifletteteci. OGNI e dico OGNI forma d'arte può ispirare un artista. Un quadro, una composizione musicale, un videogioco, una serie americana, una fiaba, una poesia. Non c'è limite a cosa può ispirarti e quali sono le fonti da cui attingere. Siate affamati di ispirazione, sempre e ovunque!
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Ougi: Nel 2017 hai pubblicato un one-shot dal titolo “Space Duck RG” che è ufficialmente il tuo primo lavoro da professionista pubblicato dalla casa editirice francese Editions H2T, se non sbaglio. Quanto lavoro c’è dietro e come descriveresti questo manga?
Redjet: Esatto! Primo manga ufficiale! Space Duck RG è stato un lavoro fatto molto con il cuore, ma non vi sono riuscito a mettere il mio massimo potenziale. Ho adorato lavorare su quell'anatra (anatro!) e le sue avventure, ma dovevo ancora imparare a fare l'autore per davvero. Avevo molte cose in ballo e lavoravo su troppi progetti in contemporanea e con troppo poco tempo. I lavori sono durati circa un anno, non sempre con estrema continuità. Il manga però resta per me un'opera che consiglierei di leggere, non perché io sia l'autore ma perché HA QUALCOSA DA DIRE, a tutti noi, grandi o piccoli! E poi, se un'anatra sogna di diventare astronauta, chi non può sognare in grande?
Ougi: Invece da poco è uscito il primo capitolo del tuo nuovo lavoro, “Innermost”, una storia con dei toni diversi dal tuo primo manga, con uno stile e taglio decisamente più orientale...cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova storia?
Redjet: Eh eh!! In Innermost ci sto mettendo tutto me stesso, cercando di migliorarmi da un capitolo all'altro! Questa è una storia che volevo scrivere da tempo ma solo ora ho capacità e conoscenze per portarla in scena al pieno delle mie forze. Innermost è uno shonen con tinte dark, appunto, ci sono intrecci politici e personaggi su cui sto lavorando davvero tanto per renderli VERI, UMANI! Ovviamente non possono mancare le buone e vecchie BOTTE. Ce ne sono tante e ce ne saranno sempre più. Ma ogni cosa è giustificata, i personaggi agiscono con uno scopo e con degli obbiettivi personali. Niente è lasciato al caso o al riempire un capitolo tanto perché hai quelle 12-13 pagine che ti avanzano. Io voglio aspettarmi grandi cose da questa storia, proprio perché il disegnarla mi porta a sfide sempre nuove da superare! Il resto, lo lascio a voi!
Ougi: Anche questo sarà pubblicato dalla casa editrice francese o punti ad una italiana? Inoltre, come definiresti il panorama italiano per quanto riguarda il supporto e la distribuzione di manga di artisti emergenti come te?
Redjet: Sì, Innermost è già in pre-pubblicazione sul sito WeeklyComics, della casa editrice H2T (che fa parte del gruppo Pika Edition) e sono davvero felicissimo di continuare questo percorso con loro! Anche il primo volume di Innermost uscirà in Francia quest'anno (maggio!). Io voglio crederci nell'Italia (anche se almeno 2 mie opere sono arrivate fino in Giappone, nel 2017, tramite la casa editrice Coamix, ma nulla ancora qui), ma per quello più che una mia scelta è vedere se questo mercato italiano vuole fare qualche passo in avanti in più! Ho già parecchi amici e colleghi che sono riusciti ad arrivare all'estero ma ancora non in Italia (o non come/quanto vorrebbero) perciò....io lancio questa "stoccata" all'Italia, sperando che le cose si muovano un po'!
Ougi: Punti ad arrivare alla pubblicazione in Giappone e, se sì, sai già in che rivista vorresti essere serializzato?
Redjet: Allora, ho le sette sfere del drago, la lampada di Aladino, ho ripetuto 3 volte la stessa frase mentre cade una stella cadente...ehi, mi sono svegliato! Scherzi a parte, SI’, penso che sia l'obbiettivo di tutti. Ma ci vuole tempo e tanto lavoro. Non ho assolutamente idea di quale casa editrice possa avvicinarsi ai nostri lavori (parlo di noi italiani che lavoriamo per H2T, più che del mio progetto in sé) ma penso ci voglia tanto tempo e fatica, mentre andiamo avanti e seguiamo tutte le strade possibili! Il Giappone è un obbiettivo, ma ci sono tanti mid-boss prima del boss finale! Conviene fare esperienza prima!
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Ougi: Oltre che mangaka, realizzi anche illustrazioni su commissione e fanart, ma lo stile è abbastanza diverso da quello dei tuoi fumetti. Quale senti più tuo o quello in cui riesci ad esprimere meglio il tuo estro?
Redjet: Io preferisco mettere le fanart e commissions come parte "complementare" del mio lavoro, più che come opposto. Imparare a colorare è stato qualcosa che ho dovuto fare nel corso del tempo per tanti tanti committenti diversi e questo mi aiuta nel lavorare sulle cover o sulle eventuali tavole a colori dei miei manga. Sono molto soddisfatto della cover di Innermost, ad esempio, ma non sarei riuscito a farla così se non mi fossi allenato con le fanart! XD
Ougi: Sei un autodidatta o hai frequentato qualche corso e/o scuola di illustrazione? Inoltre quanto conta per te la passione e la dedizione in questo lavoro?
Redjet: Io ho iniziato nel 2015 a fare sul serio, prima era solo un passatempo. Da lì ho studiato leggendo, copiando, emulando, rielaborando ogni prodotto manga che avessi tra le mani. La passione e la dedizione sono tutto. Più la dedizione però! Siamo umani e per quanto possiamo adorare qualcosa, ogni tanto le fiamme si affievoliscono. Sta alla nostra volontà continuare a bruciare e tirar fuori il meglio per continuare nel nostro percorso.
Ougi: Quanto lavoro c’è dietro a quello che pubblichi? Hai mai avuto qualche dubbio nel cercare di trasformare la tua passione nel tuo lavoro?
Redjet: E’ dura lavorare 10-12 ore al giorno per mesi per un prodotto che verrà letto si e no in 1-2 ore. Ma quelle due ore di una persona che apprezza il risultato finale, ti ricaricano di tutto quanto! Io ora come ora vivo di manga e commissions, ma c'è voluto del tempo prima di trovare questo equilibrio. I dubbi ci sono sempre, ma bisogna farsi dei piani e sapere che il "momento no" è parte di un percorso artistico tanto quanto il momento "daje!!" Bisogna andare avanti e sopportare le fatiche se si vuole ottenere qualcosa (altrimenti non si impara niente!)
Ougi: Se dovessi dare qualche consiglio a qualcuno che ha iniziato un percorso simile al tuo e che vuol raggiungere il sogno di diventare un artista famoso nel panorama del fumetto/manga, cosa ti sentiresti di dire?
Redjet: Caffè, pazienza, nervi saldi, tanto studio, tanta pratica e una buona dose di autostima (seguita ovviamente da crollo emotivo). Io penso che questo sia un campo davvero sottovalutato non solo da chi fa altro nella vita, ma soprattutto da chi vuole percorrerlo! Un albero ci mette tanto tempo a dare i suoi frutti, dopo tanto lavoro. Non vi spaventate se i vostri non arrivano immediatamente. Dateci dentro e siate pazienti!
Ougi: Per chi non conoscesse e volesse leggere e o acquistare i tuoi lavori, dove può trovarli ed in che lingue?
Redjet: Attualmente sul sito di WeeklyComics.fr ci sono i capitoli online di Space Duck RG e di Innermost (in update ogni tot giorni/settimane) in francese! Su https://weeklycomics.it/serie/Innermost potete leggere i capitoli in italiano! il primo è gratuito, cosa aspettate!? Più avanti sarà disponibile il cartaceo in francese ed anche su piattaforme come Amazon! Per eventuali news, vi conviene seguirmi sulla mia pagina Facebook @innermostmanga.
Ougi: Volevi fare l’astronauta o ne sei un grande appassionato? (ride) Scherzi a parte, leggendo i tuoi lavori ho pensato che l’astronauta fosse quasi una metafora, dato che nel nostro immaginario viene spesso associato ad una meta vicino all’impossibile e da sogno, perché tocca argomentazioni su cui spesso l’essere umano fantastica molto ed è dunque un collegamento verso l’ignoto che affascina. Centra qualcosa con te o i tuoi lavori, dato che ti definisci soprattutto un sognatore, o è solo una mia personale interpretazione?
Redjet: Penso che tu ci abbia preso in pieno! Lo spazio mi affascina, anche perché da lassù i problemi che ci circondano sono piccoli piccoli ed insignificanti! Non nego che l'astronauta sarebbe un gran bel lavoro, ma forse per la prossima vita! E poi è pazzescamente difficile, io vado in panico per molte cose...quindi...si, sarebbe proprio una bella sfida! Ah, tra l'altro Innermost parte da eventi realmente accaduti nella storia dell'uomo e dell'esplorazione spaziale! Interessante...no? :3
Il sognatore per me è la definizione di colui che non si ferma al suo risveglio. Sognare è importante, ma lo è ancora più imparare a svegliarsi! Non sempre le cose vanno come vogliamo e spesso la realtà è davvero brutta, ma ci viene data questa possibilità chiamata "vita" e conviene usarla per fare qualcosa che ci piace! Portare dentro di se il piccolo sognatore che è in noi durante questa vita è importante per non smettere di credere in qualcosa e continuare ad avanzare. Possono sembrare solo parole, ma oggi stesso potreste fare un passo avanti verso il vostro "sogno", qualsiasi esso sia. Rifletteteci ogni tanto. Non dite "domani", dite adesso e fate qualcosa anche di piccolo verso il vostro sogno. Passo dopo passo vi avvicinerete, da svegli, al vostro sogno!
Ougi: Ti ringrazio molto per il tempo, la disponibilità e la fiducia che ci hai concesso, augurandomi che anche tu ti sia divertito in questa piccola chiacchierata, sperando di avere altre occasioni in futuro per poter replicare. Per ora ti auguro da parte di tutta la redazione buona fortuna per il tuo nuovo lavoro, ma soprattutto per la tua carriera.
Redjet: Grazie mille a voi per avermi dato la possibilità di rispondere a tante domande che in realtà erano davvero importanti! Era da tempo che alcune cose volevo dirle, quindi è stata l'occasione ideale! Anche io auguro a voi un buon lavoro e tanta fortuna per l'informazione e le news che portate! E ricordate che potreste proprio essere voi quelli a smuovere un po' l' Italia nella direzione in cui servirebbe, quindi... dateci dentro ragazzi! ;D! Ganbatte!!
Ougi: Arigatou gozaimasu! Continueremo anche noi a fare del nostro meglio e dare il massimo, sperando di riuscire a superare i mid-boss per arrivare all’obbiettivo...ファイト!!
TROVATE REDJET SU:
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Con un ringraziamento speciale a Rufy94.
Ougi
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Ora, avendo già eletto molti anni fa, su questo stesso sito, Eugenio Scalfari quale peggior giornalista italiano di ogni tempo, è difficile che si possa dire qualcosa di più su questo “venerato maestro” di “Repubblica”, ma mi sforzerò, del resto i suoi ultimi “achievements” impongono codesto sforzo.
C’è da ricordare anche che Eugenio Scalfari in questo periodo potrebbe avere passato i cento (anni, gli articoli scritti in salsa di minchia sono molti di più) e dunque è un uomo anziano. Di norma, io ho un grande rispetto della veneranda età perché facendo mentalmente una equazione infantile l’associo sempre con la saggezza. Non è così, naturalmente, e lo dimosterò proprio con il caso Scalfari, il quale se è evidentemente ancora tanto vispo da scrivere le sue puttanate nero su bianco, non si capisce perché non si possa fare oggetto di critica come chiunque, né più né meno.
Non vado mai sul sito del giornale “Repubblica” che considero un esempio plastico di cosa sia l’anti-giornalismo, di tutto ciò che non è giornalismo e su questo punto non ho mai avuto ragioni per cambiare idea. In quel luogo virtuale ci passo solo in occasioni di elezioni e/o altra speciale attività politica, per lo più allo scopo di capire quale è il livello di bassezza intellettuale che riescono a toccare. Concedo loro che non me ne torno indietro mai a sporte vuote, ma oggi ho anche trovato una ciliegina sulla torta che si fa davvero ricordare.
Di fatto, e sulla prima pagina (e dove sennò?) che hanno collocato un occhiello all’ultimo commento di Eugenio Scalfari titolato: IL NEOFASCISMO AMA LA DITTATURA: È PER QUESTO CHE AMA SALVINI. Catenaccio: È molto probabile che avvenga una saldatura della Lega con i gruppi fascistoidi: il vice Premier neo dittatore in qualche modo rievocherebbe il ricordo mussoliniano.
Che cuccagna! In poche righe una montagna di castronerie, peraltro palesanti una sostanziale ignoranza di quello che fu il fascismo, che non si sa da dove cominciare per commentarle adeguatamente. Io però sorvolerei sul bambinesco (a una certa età torniamo tutti bambini) tratto lapalissiano in virtù del quale il fascismo amerebbe la dittatura (sic!), finanche sull’ignoranza del periodo storico considerato, dato che per accostare il personaggio Mussolini al traguardante e felpato Salvini serve una leggerezza intellettuale che francamente io non ho più.
A mio giudizio, ciò su cui val la pena concentrarsi è proprio il giornalismo delle probabilità che il fatto X avvenga incensato dallo scalfarismo. Insomma, non il giornalismo dell’obiettività, dei fatti, delle analisi e delle previsioni azzardate in base ai dati raccolti, ma il giornalismo delle probabilità… magari calcolate con computazione quantistica, laddove la percentuale % probabilistica viene congelata nel momento in cui la funzione d’onda schrödingeriana collassa non in virtù della coscienza scalfariana (andata da tempo, credo, se mai è esistita) che guarda, quanto piuttosto dall’ultima castroneria sparata da costui!
Tuttavia, nell’attesa che Salvini realizzi l’ennesimo wishful thinking fascistoide di questo signore (ricordiamo infatti quando Scalfari sosteneva con felicità dello spirito il fascismo 2.0 del duce di Rignano, ovvero del peggior politicante che abbia mai avuto l’Italia, sotto qualsiasi punto di vista), cioè di un personaggio che se si fosse dedicato all’agricoltura avrebbe sicuramente arrecato meno danno al suo paese, vorrei anche tentare di mettere le cose in prospettiva, cioè spiegare meglio perché Scalfari è il peggior giornalista di cui si sia mai saputo.
Con esclusione della Fallaci, che sta in un realm tutto suo per il suo essere giornalista di razza, il miglior giornalista italiano è stato senza ombra di dubbio Indro Montanelli. Per capire di che pasta era fatto Montanelli, ancor più del momento in cui lasciò in fretta e furia “Il giornale” del futuro politicante Berlusconi, basti ricordare un altro momento da lui spesso citato. Si tratta di una occasione in cui un altro potentato gli stava offrendo molti soldi per entrare a far parte della sua scuderia e a cui lui, Montanelli, a un certo punto chiese di uscire della stanza… non perché non si fidasse di quell’editore, semplicemente perché non si stava più fidando di se stesso. Insomma, il grande Indro capì che la sua fibra non era tanto forte quanto il suo spirito avrebbe voluto e per non cadere in tentazione semplicemente si risolse a stare lontano da quella… dalla tentazione, dalla pecunia guadagnata facilmente svendendo i propri credo.
Mirabile! Grandissimo! Possiamo dire altrettanto dello Scalfari attovagliato per 40 anni con De Benedetti a fare e disfare la politica italiana… e adesso che non può più fare si limita a sperare. Non direi proprio!! Giornalismo e giornalisti da dimenticare, appunto!
Rina Brundu
Un morto scomodo e una pletora di potenziali assassini sono i protagonisti di un mistero atipico che per essere risolto dovrà necessariamente farsi viaggio di studio e di conoscenza. Solo partendo dalle origini del giornalismo, dalla nascita dei primi quotidiani italiani, passando per la “Guerra dei venti anni”, l’analisi dei rapporti internazionali sul livello di libertà di stampa in Italia, l’arrivo del giornalismo online, la presentazione di alcuni casi-studio, sarà infatti possibile una attenta lettura della scena del crimine, raccogliere gli indizi e stringere il cerchio intorno al colpevole. Chi ha ucciso il giornalismo italiano? Come in ogni giallo che si rispetti la risposta a questo quesito non sarà affatto scontata, né sufficiente a fugare il dubbio: e se si fosse sbagliato tutto, sin dall’inizio?
Indice
Epitaffio Capitolo 1 Venerati maestri e soliti stronzi: le origini 1.1 In principio, c’era Gutenberg… 1.2 1976, nasce la Repubblica di Eugenio Scalfari 1.3 Gli anni 90 e Mani pulite 1.4 La guerra dei venti anni 1.5 Berlusconi: “L’Italia è il Paese che amo” 1.6 Quelli di Capalbio 1.7 La rivoluzione digitale Capitolo 2 I rapporti internazionali sulla libertà di stampa 2.1 1960 1995 Lo studio di Raymond B. Nixon e la lettera dell’IPI al ministro Mancuso 2.2 Freedom House Il rapporto 2002 2.3 Freedom House Il rapporto 2004: l’Italia diventa uno Stato PARTLY FREE 2.4 Freedom House Il rapporto 2014 2.5 Freedom House Il rapporto 2015 2.6 Il rapporto 2016 della Freedom House: reticenza? 2.7 Freedom House Il rapporto 2017 2.8 2013-2018. I rapporti di Reporters sans frontières Capitolo 3 2014-2018: dal governo Renzi al Salvimaio 3.1 La XVII legislatura, l’intoccabile e la congiura del silenzio 3.2 Il Caso Alessandro Di Battista e il risveglio della “coscienza” giornalistica in Italia Capitolo 4 La crisi e il giornalismo online 4.1 La crisi nelle vendite 4.2 Dal giornalismo al giornalismo online 4.3 Il problema della credibilità 4.4 Caso studio 1 Repubblica vs Luigi Di Maio Capitolo 5 Caso studio 2 Il Corriere della Sera 5.1 Il Caso Raggi e il Caso Spelacchio 5.2 Certificazioni ADS e trend negativo 5.3 La svolta di Cairo, oppure no? Capitolo 6 Caso studio 3 Il Fatto Quotidiano 6.1 Il “Caso Salvini” e i commenti in calce Capitolo 7 Caso studio 4 La verità 7.1 Sul nuovo giornalismo a destra 7.2 La pagina Facebook di Salvini Capitolo 8 Caso studio 5 Il problema Rai 8.1 Gli anni del renzismo e il “Caso Fazio” 8.2 Rai: lottizzazione senza fine Capitolo 9 Caso studio 6 Gli altri players editoriali 9.1 L’impero berlusconiano e il serpente che si morde la coda 9.2 Cairo Communication, l’editore puro? 9.2 Avvenire e gli interessi di Dio in terra 9.2 Il Gruppo Caltagirone Capitolo 10 Sull’emergenza mediatica in Italia: il problema socio-economico 10.1 I contributi all’editoria 10.2 Alcune interrogazioni di base 10.3 Intermediazione e disintermediazione 10.4 Stampa di regime e censura 10.5 Il falso spettro del populismo Capitolo 11 Sull’emergenza mediatica in Italia: il problema culturale e deontologico 11.1 Le associazioni culturali: beata ignoranza! 11.2 La censura e il mobbing 11.3 Baroni e mercanti di verità 11.4 Dalla notizia circolare alle marchette 11.5 Dubbi ontologici arcani Capitolo 12 Chi ha ucciso il giornalismo italiano? 12.2 Il giallo e gli indizi neppure troppo nascosti 12.3 Come Poirot sull’Orient Express 12.4 Codice etico della vita italiana (1921) 12.5 Dénouement Postfazione Appendici 1. Quotidiani italiani 2015-2016: tiratura, diffusione cartacea, diffusione digitale 2. Quotidiani nazionali e locali del Gruppo GEDI 3. Quotidiani e periodici del Gruppo RCS 4. Informativa ADS Dati Certificati 2016 5. Informativa ADS Dati Certificati 2017 6. Scene dal giornalismo italiano Nota bibliografica Biografia Libri di Rina Brundu
Rina Brundu – Scrittrice italiana, vive in Irlanda. Ha pubblicato i primi racconti nel periodo universitario. Il romanzo d’esordio, un giallo classico, è stato inserito nella lista dei 100 libri gialli italiani da leggere. Le sue regole per il giallo sono apparse in numerosi giornali, riviste, siti, e sono state tradotte in diverse lingue, così come i suoi saggi e gli articoli. In qualità di editrice ha coordinato convegni, organizzato premi letterari, ha pubblicato studi universitari, raccolte poetiche e l’opera omnia del linguista e glottologo Massimo Pittau, con cui ha da tempo stabilito un sodalizio lavorativo e umano. Negli ultimi anni ha scritto diversi saggi critici, ha sviluppato un forte interesse per le tematiche e le investigazioni filosofiche, e si è impegnata sul fronte politico soprattutto attraverso una forte attività di blogging. Anima il magazine multilingue www.rinabrundu.com.
Venerati maestri. Sul giornalismo delle probabilità. O dello wishful thinking di un Eugenio Scalfari schrödingeriano contro Salvini.
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