#prevenzione declino cognitivo
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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Casale Monferrato: nasce il Centro Servizi Virtuali Mnemosine per il supporto alle persone con demenza
Una piattaforma innovativa per la prevenzione e l’assistenza ai pazienti e ai caregiver.
Una piattaforma innovativa per la prevenzione e l’assistenza ai pazienti e ai caregiver. La Dementia Friendly Community (DFC) di Casale Monferrato continua il suo impegno a favore delle persone affette da demenza, dei loro familiari e della comunità, attraverso nuove iniziative del Sistema Integrato Mnemosine. L’ultima novità è la creazione del Centro Servizi Virtuali Mnemosine, una piattaforma…
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geriatrikoanzianoattivo · 28 days ago
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Qualcuna ha detto che è un integratore miracoloso... Forse ma tentiamo di rimanere coi piedi per terra...
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scienza-magia · 8 months ago
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Importante nutrire il cervello
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Il cibo ed una corretta nutrizione sono essenziali per il mantenimento delle prestazioni cerebrali, infatti aiutano anche nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi mentali e di malattie neurologiche. Non sorprende che l'adesione a una dieta di tipo occidentale ricca di grassi saturi, carboidrati raffinati e alta densità calorica combinata con un comportamento alimentare eccessivo, che porta a malattie legate allo stile di vita, sia anche un fattore di rischio per compromettere le prestazioni e la salute del cervello. In effetti, è stato dimostrato un effetto diretto di questo tipo di dieta sul cervello umano, soprattutto sul volume dell'ippocampo, importante regione deputata alla memoria ed alla cognizione. La dieta mediterranea, caratterizzata da un elevato apporto di grassi monoinsaturi, come ad esempio l'olio extravergine di oliva, verdure, frutta, proteine ​​vegetali, cereali integrali e pesce, ed un basso apporto di carne rossa, cereali raffinati e dolci, è stata associata a una minore declino e deterioramento cognitivo ed ictus; mentre la dieta DASH ( a basso contenuto di sodio), ricca di frutta, verdura e noci, con latticini a basso contenuto di grassi, carni magre, pesce, pollame, cereali integrali e grassi polinsaturi è stata associata ad una migliore funzione cognitiva media. I lipidi costituiscono la metà del cervello umano in termini di peso secco e sono determinanti nel corretto funzionamento delle attività cerebrali. Circa il 50% degli acidi grassi nel cervello sono acidi grassi polinsaturi ed in particolare il DHA regola le funzioni legate alla plasticità e alle capacità cognitive, e migliora la differenziazione neuronale. Questi nutrienti si trovano principalmente in olio extravergine di oliva, nella frutta secca e nei semi oleosi, nel pesce (in modo particolare nel salmone, nello sgombro, nelle sardine, nelle aringhe, nel tonno e nelle alici). Molti micronutrienti, come vitamine e oligoelementi, sono di essenziale importanza durante le prime fasi dello sviluppo del cervello. Ad esempio la carenza di vitamina B è stata implicata in numerosi disturbi mentali. Il ferro e lo zinco sono micronutrienti essenziali per lo sviluppo neurologico, in particolare una grave carenza di zinco provoca gravi malformazioni strutturali del cervello. La carenza di iodio (cretinismo) porta a danni irreversibili al cervello, oltre che compromette la funzionalità tiroidea. Seguire un regime Mediterraneo mantenendo una alimentazione ricca e varia, e ridurre il contenuto calorico protegge il cervello dai danni ossidativi, in quanto questa scelta dietetica fornisce diversi cibi antiossidanti che hanno effetti positivi sulla funzione neurale, favorendo l'apprendimento e le prestazioni della memoria, e migliorando le funzioni cognitive. Read the full article
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prescribingprevention · 1 year ago
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CONTATTI E-mail: [email protected] Instagram Twitter Facebook TikTok Tumblr Le informazioni ed i temi affrontati non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento del medico. Quindi anche se in principio le informazioni che condivideremo sono corrette, potrebbero non essere applicabili in senso stretto alla tua particolare condizione di salute. Il mio mantra preferito in questo senso è: “Sebbene io sia medico… non sono il TUO medico”. Inoltre, nonostante faremo del nostro meglio nel fornire informazioni di qualità (accurate e aggiornate) non sempre possiamo garantire precisione, completezza o tempestività delle informazioni medico-scientifiche contenute nei singoli episodi, in quanto gli aspetti scientifici specifici relative alla salute cambiano frequentemente; pertanto, potrebbero apparire come obsoleti ad alcuni o parziali ad altri
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Alzheimer: a che punto siamo con la diagnosi precoce
Da diversi anni la ricerca sta mettendo a punto sistemi per la diagnosi precoce dell'Alzheimer. Sapere in anticipo che si svilupperà una malattia è sempre importante, quando si tratta di malattie neurodegenerative lo è ancora di più. Si stima, infatti, che entro il 2050 ci saranno 150 milioni di malati di Alzheimer in tutto il mondo, di contro dovrebbero arrivare nuovi medicinali più efficaci. Nei giorni scorsi, in occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Neurologia svoltosi a Napoli, si è fatto il punto sulla prevenzione della malattia e sui nuovi metodi per la sua diagnosi precoce. I test sulla memoria Per anni, il metodo principe per la diagnosi dell'Alzheimer sono stati i test cognitivi. Batterie distinte per valutare i vari aspetti del declino cognitivo che è uno dei segni più tangibili della malattia di Alzheimer. Presto, però, tali test hanno rivelato i loro limiti poiché il declino cognitivo può avere tante cause diverse e con il tempo sono diventati un esame aggiuntivo. In un momento successivo, la PET (Tomografia a emissione di positroni) è stata di grande aiuto per diagnosticare l'Alzheimer. La tecnica diagnostica medica di medicina nucleare utilizzata per la produzione di bioimmagini è stata in grado di individuare depositi di beta amiloide, tratto distintivo dell'Alzheimer, nel cervello in più di 10000 pazienti. Anche la PET, utilizzata da sola, ha, però, evidenziato i suoi limiti con un 15% di diagnosi errate. Inoltre è un esame molto costoso che viene generalmente utilizzato per quanti sono in cura presso centri specializzati e non come esame di routine. Pertanto risulta chiaro, così come evidenziato in occasione del convegno di Napoli, che l'approccio diagnostico più corretto è quello che combina strumenti clinici e test cognitivi. Diagnosi precoce dell'Alzheimer: i biomarcatori plasmatici Nell'intento di delineare delle linee guida per la diagnosi dell'Alzheimer più efficaci, gli studiosi hanno iniziato a prendere in considerazione i biomarcatori plasmatici. Secondo numerosi studi, i biomarcatori plasmatici avrebbero la stessa affidabilità di PET e analisi del liquido spinale nell'individuare le proteine dell'Alzheimer. Al tempo stesso sono un esame semplice e non costoso, l'ideale perché diventi un esame di routine. Al momento non sono stati individuati biomarcatori specifici, ciò nonostante rivestono un'importanza primaria. La loro comparsa nel sangue avviene molto prima che si possano riscontrare i segni della malattia nel liquido spinale o nel cervello; prima che il malato ne avverta i sintomi. Questo vuol dire che grazie a un semplice prelievo ematico sarà possibile diagnosticare la malattia prima che questa si manifesti. I 12 fattori di rischio dell'Alzheimer In attesa che gli studiosi scoprano i marcatori plasmatici giusti per diagnosticare precocemente la malattia di Alzheimer e che il test sia a disposizione della massa, possiamo concentrarci sulla prevenzione attraverso l'assunzione specifica di determinati comportamenti. Vediamo, allora, quelli che sono i 12 fattori di rischio Alzheimer: - Obesità - Ipertensione - Traumi cranici - Diabete - Depressione - Ipoacusia - Sedentarietà - Fumo di sigaretta - Eccessivo consumo di alcool - Pochi contatti sociali - Scarsa istruzione - Inquinamento atmosferico In copertina foto di Vlad Sargu su Unsplash Read the full article
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medicomunicare · 4 years ago
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Dieta MIND: l'innovativo protocollo alimentare per l'ictus cerebrale
Dieta MIND: l’innovativo protocollo alimentare per l’ictus cerebrale
La dieta MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay) è stata sviluppata da Martha Clare Morris, docente di Epidemiologia e direttrice della sezione di Nutrizione ed Epidemiologia Nutrizionale, presso il Rush University Medical Center di Chicago, Illinois. La nuova dieta sperimentale utilizza elementi sia della dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) che delle…
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giancarlonicoli · 4 years ago
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23 apr 2021 19:35
PRENDETE PER IL CULO LA VOSTRA AMICA MANIACA DELLE PULIZIE? DOPO QUESTO STUDIO NON NE AVRETE PIÙ IL CORAGGIO: SECONDO UN TEAM DI RICERCATORI CANADESE CHI SPOLVERA, SPAZZA, RIORDINA E FA GIARDINAGGIO È PIÙ INTELLIGENTE - LE FACCENDE DOMESTICHE AMPLIANO LE CAPACITÀ COGNITIVE E AIUTANO A PREVENIRE PATOLOGIE COME LA DEMENZA SENILE – GLI ANZIANI CHE SI DEDICANO ALLA CASA HANNO UN MAGGIOR VOLUME CEREBRALE E…
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Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Spolverare, riordinare, pulire, ma anche cucinare, fare la spesa o giardinaggio, insomma dedicarsi ai lavori domestici, fa bene alla mente, amplia le capacità cognitive e aiuta perfino a prevenire patologie come la demenza senile. Ad affermarlo è uno studio condotto da scienziati del Rotman Research Institute del Baycrest Centre, a Toronto, in Canada, secondo cui i benefici per la salute derivanti dal fare le pulizie sarebbero decisamente sottovalutati.
IMPATTO SUL CERVELLO L' attenzione sarebbe concentrata sull' allenamento sportivo, senza tenere conto di attività più semplici, quotidiane, a basso rischio, come quelle di casa appunto, che potrebbero essere un toccasana per gli anziani.
«Gli scienziati sanno già che l' esercizio fisico ha un impatto positivo sul cervello, ma il nostro studio è il primo a dimostrare che lo stesso può essere vero per le faccende domestiche», dice Noah Koblinsky, tra gli autori della ricerca. «Capire come le diverse forme di attività fisica contribuiscono alla salute del cervello è fondamentale per lo sviluppo di strategie per ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza negli anziani».
I TEST DI VALUTAZIONE Lo studio, pubblicato su BMC Geriatrics, è stato condotto su sessantasei individui sani, tra i 65 e gli 85 anni, sottoposti a più test per la valutazione delle condizioni fisiche, mentali e cognitive. Ad ognuno è stato chiesto il tempo mediamente riservato a eseguire le faccende domestiche, da quelle ordinarie, come pulire, a quelle più pesanti, come la cura del giardino, fino a eventuali riparazioni.
Dal confronto tra le ore investite in tali impegni e le condizioni dei singoli è emerso che, indipendentemente dall' attività sportiva svolta, gli anziani che dedicavano più tempo alle faccende, come, ad esempio, fare le pulizie, spazzare, cucinare e fare giardinaggio, avevano un volume cerebrale maggiore. Varie le ipotesi dei ricercatori.
Svolgere tali mansioni corrisponderebbe a un' attività aerobica di bassa intensità, con vantaggi per la salute del cuore e, di conseguenza, per quella del cervello. L' organizzazione, inoltre, favorirebbe nuove connessioni neurali nel cervello, anche con l' avanzare dell' età. A ciò si aggiunge che, più semplicemente, chi svolge questi compiti conduce una vita meno sedentaria.
«Si è sempre pensato che chi rimane in casa vada maggiormente incontro a depressione, ansia e simili - commenta Filippo Anelli, presidente Fnomceo-Federazione nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri - i lavori domestici, in tale visione, possono contribuire a rimettere in moto l' organismo e a prevenire eventuali patologie neurodegenerative.
Fare le faccende potrebbe così diventare pure un esercizio utile per la riabilitazione, aprendo nuove possibilità per quanto riguarda i ricoveri in istituti, consentendo ad anziani, con supporto sociale, di restare in casa propria. In ottica di prevenzione, svolgere attività domestiche è una buona abitudine da prendere sin da giovani».
I VANTAGGI I benefici d' altronde sono numerosi. Stando a una ricerca della Oregon State University, su oltre seimila persone tra 18 e 65 anni, gli effetti sarebbero interessanti pure per il benessere fisico. E pari a quelli della palestra. I lavori domestici aiuterebbero a prevenire ipertensione, colesterolo, diabete, infarto.
Chi svolge le faccende, avrebbe l' 89% delle possibilità di non sviluppare la sindrome metabolica. Per chi pratica palestra, la stima è dell' 87%.
Vantaggi si vedono anche sulla bilancia. Lavare i vetri farebbe bruciare 334 calorie in un' ora. Pulire i pavimenti circa 145 in mezz' ora. E così via. Non solo. Da uno studio della McMaster University del Canada, su 130mila soggetti tra 35 e 70 anni, è emerso che fare i lavori di casa per trenta minuti al giorno, riposandosi sabato e domenica, ridurrebbe del 28% il rischio di mortalità, allungando la vita.
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elledi-articoli · 6 years ago
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Medicina Integrata in Geriatria
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La medicina integrata, ovvero l’unione di pratiche e terapie di medicina convenzionale e medicina complementare alternativa, si presta a una precisa personalizzazione della cura e risponde all’esigenza sempre più pressante in medicina di recuperare la visione olistica del paziente,importante anche in ambito geriatrico. 
 Queste tecniche possono interagire con la mente e la capacità di quest’ultima di influenzare i sintomi e le funzioni corporee e sulle modalità con le quali fattori emozionali, spirituali e comportamentali influenzano la salute dell’individuo.
I vantaggi dell’approccio integrato nella cura geriatrica iniziano col migliorare la comunicazione tra il paziente e i suoi assistenti, aumentando le opzioni terapeutiche e promuovendo la consapevolezza del paziente. Inoltre, le terapie integrate aumentano gli approcci terapeutici, offrendo strategie di guarigione non disponibili nel repertorio medico convenzionale. Gli anziani, per via del naturale processo di invecchiamento, sono più suscettibili a contrarre condizioni di malattia cronica. Le tecniche olistiche hanno attirato l’attenzione di molti OSS e badanti così come di molti anziani, per la possibilità di offrire sia degli approcci più delicati e sicuri sia trattamenti che diminuiscano sensibilmente gli effetti secondari delle cure convenzionali, migliorandone la qualità di vita.
Alcune attività come il Tai Chi Chuan e il Qigong promuovono la socializzazione con altri individui,  particolarmente importante dal momento che molti anziani hanno perso il coniuge o gli amici e sono quindi di supporto per evitare che i pazienti possano sentirsi isolati o depressi; altro fattore importante in queste terapie è il rafforzamento del sentimento di autosufficienza e dell'autostima, particolarmente cruciale per le persone anziane durante la perdita dell'indipendenza fisica. Ci sono molteplici applicazioni possibili per queste discipline nell’ambito geriatrico: dal sollievo di stati dolorosi al miglioramento della qualità della vita, trattamento e supporto nella tolleranza degli effetti secondari nelle terapie farmacologiche, prevenzione e miglioramento dello stato di salute generale, sia fisico che psichico e molti altri.
Patologie comuni in geriatria ed applicazioni
Condizioni muscolo-scheletriche
L’osteoartrite e il dolore cronico delle giunture colpisce circa l’80% delle persone sopra i 65 anni, con particolare frequenza nell’affezione delle giunture del ginocchio.  Ci sono diversi studi che provano l’efficacia dell’agopuntura e dell’integrazione di Glucosamina Solfato o di ASU (estratti insaponificabili di avocado e soia) nell’alimentazione; i pazienti che combinano agopuntura e medicina convenzionale riscontrano miglioramenti più evidenti e duraturi rispetto ai pazienti che scelgono di approcciare la condizione con i soli trattamenti di medicina convenzionale, mentre invece gli integratori alimentari aiutano a mitigare gli stati infiammatori e dolorosi ed evitare l’abuso di farmaci antinfiammatori.
Disturbi e malattie cardiovascolari
L’integrazione alimentare di acidi grassi essenziali, ormai molto comune nel trattamento complementare per i disturbi vascolari, è sicuramente un ottimo supplemento alla terapia farmacologica. Si sono dimostrate molto efficaci anche esercizi di discipline orientali come il Qi Gong e la Meditazione, che riducendo lo stress e il rischio derivante dagli stati ipertensivi spesso associati allo stress riescono a rallentare o invertire gli stati fisiologici e patologici inerenti alle malattie cardiovascolari. La meditazione in special modo sembra addirittura essere efficace anche nel ridurre sostanzialmente il tasso di mortalità di queste patologie.
Dolori alla schiena
Ci sono forti evidenze che dimostrano l’efficacia degli esercizi di QiGong e meditazione combinate con esercizi motori, per la riduzione del dolore cronico alla schiena, senza escludere anche terapie di massaggio ed agopuntura.
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Ictus
L’agopuntura è molto d’aiuto in questi casi, perché promuove un rapido ed effettivo recupero dopo l’ictus.
Degli studi hanno dimostrano che questo tipo di approccio integrato può bilanciare la funzionalità in pazienti affetti da ictus producendo un aumento dell’attività neuronale cerebrale ed aumentando anche la forza muscolare del ginocchio, sia in pazienti con paralisi che senza paralisi degli arti, e  dell’anca in pazienti paralizzati. Sono stati inoltre dimostrati miglioramenti nella stimolazione sensoriale e nella funzione motoria post ictus.
Malattie degenerative geriatriche
L’integrazione alimentare di Ginkgo biloba (Gb) e acidi grassi omega-3 è utile per migliorare problemi come perdita della memoria, declino cognitivo e confusione ed anche depressione e ansia dovuti all'insufficienza cerebrale, tra i primi sintomi di demenza di tipo degenerativo o multiplo. Di recente è stato scoperto che una dose giornaliera di estratto di Gb EGb 761 risulta ed efficace nell'alleviare alcuni sintomi in pazienti con demenza da lieve a moderata e nel migliorare il benessere dei loro caregiver.
Disturbi del sonno e dell’umore, stati depressivi.
Gli anziani con sonno disturbato sono più suscettibili a conseguenze psicologiche quali depressione, affaticamento e scarsa qualità della vita. L'uso del prodotto a base di erbe Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni) per la depressione, come comunemente osservato nei pazienti con malattie neurodegenerative (tra cui Alzheimer, morbo di Parkinson e post-ictus), non solo è risultato essere più efficace del placebo negli studi controllati con placebo, ma ha migliorato i sintomi depressivi anche in depressione lieve-moderata. Inoltre, gli interventi mente-corpo come l'esercizio del Tai Chi Chuan (TCC), lo yoga e il Qigong sono indicati come una fonte immediata di rilassamento e quiete mentale, che sono benefici per la depressione, l'ansia e disturbi legati allo stress, compresa l'insonnia. Inoltre, in un trial clinico sono stati riportati miglioramenti nella qualità del sonno, durata della latenza, disturbi e disfunzione in adulti di età superiore a 60 anni. L'agopuntura è d’aiuto anche per regolare funzioni come il sonno e i cambiamenti emotivi, così come la frequenza cardiaca, la temperatura corporea e la respirazione, esercitando effetti soggettivi e oggettivi positivi su umore e benessere. La meditazione influenza positivamente un ampio spettro di sintomi fisici e psicologici, tra cui riduzione dell'ansia, dolore e depressione, aumento dell'umore, autostima e diminuzione dello stress. La terapia di massaggio può anche essere utilizzata per trattare la depressione e lo stress correlati al trauma, oltre a ridurre la depressione e l'ansia nella demenza e nell'Alzheimer e a migliorare il sonno nei disturbi del sonno.
Trattamento del dolore
L’approccio integrativo è molto utile per trattare  le condizioni croniche o ricorrenti del dolore, in particolare il mal di schiena, i dolori articolari e l'artrite.
Diverse terapie, incluse le pratiche manipolative e basate sul corpo (chiropratica e massoterapia), sono utili nella gestione del dolore negli anziani. I pazienti geriatrici che ricevono assistenza chiropratica a lungo termine in aggiunta ai servizi medici convenzionali hanno avuto meno ricoveri e hanno usato meno farmaci rispetto ai pazienti che ricevono solo cure mediche. L'agopuntura altresì è efficace per i disturbi del collo, mal di testa di tipo tensivo mal di schiena e osteoartrosi delle articolazioni periferiche.
Tai Chi Chuan, yoga e meditazione possono anche avere un'influenza positiva sul dolore cronico negli anziani: alcuni studi hanno mostrato una significativa riduzione dei dolori articolari, rigidità e miglioramento del funzionamento fisico. Inoltre, dopo un programma che includeva rilassamento e semplici esercizi di yoga, i pazienti con dolore cronico hanno mostrato una riduzione del dolore. Gli effetti della meditazione, in particolare la risposta di rilassamento e le tecniche di consapevolezza sull'auto-regolazione del dolore cronico possono essere utili, poiché i miglioramenti nelle valutazioni del dolore, dei disturbi dell'umore e dei relativi sintomi medici sono statisticamente significativi.
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Osteoporosi
Prove epidemiologiche hanno dimostrato che il consumo di tè, in particolare il tè verde, è associato alla prevenzione della perdita ossea correlata all'età negli anziani. Il tè verde contiene componenti bioattivi, come le catechine o i polifenoli del tè, che possono favorire la salute delle ossa mantenendo una densità ossea media più alta e riducendo il rischio di fratture. I polifenoli del tè verde hanno dimostrato di mitigare la perdita ossea indotta dall'invecchiamento, la perdita ossea indotta da carenza di estrogeni e la perdita ossea indotta dall'infiammazione cronica attraverso le azioni antiossidanti e antinfiammatorie caratteristiche della bevanda. Inoltre, piccoli aumenti della densità minerale ossea della colonna vertebrale e di altre aree nelle donne in postmenopausa sono stati dimostrati con vitamina D e supplementazione di calcio. Anche un intervento di esercizi di Tai Chi Chuan (TCC) programmato è utile per ritardare la perdita ossea nelle donne in post-menopausa.  Un'altra ricerca ha supportato questa scoperta riportando che le donne in post-menopausa precoce che eseguivano l'esercizio regolare del TCC a lungo termine hanno avuto una diminuzione significativamente più lenta della densità ossea rispetto ai soggetti non sottoposti all'esercizio di controllo dopo un follow-up di 12 mesi.
La costruzione di un modello di auto-cura e responsabilizzazione nei pazienti geriatrici, tramite un percorso in costante supporto ed affiancamento con dei professionisti dei vari settori (sia di tecniche di medicina integrata che di medicina convenzionale) è promosso e preferito qui da elle-di, tenendo sempre come obiettivo principale il raggiungimento di uno stato di salute utile ad una buona qualità di vita nei nostri pazienti.
Articolo tradotto e a cura di M. Zuddas
Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4127825/
Role of complementary and alternative medicine in geriatric care: A mini review • Di Mohammad Jamshed Siddiqui, Chan Sze Min, Rohit Kumar Verma, and Shazia Qasim Jamshed
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purpleavenuecupcake · 7 years ago
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La prevenzione è il futuro per la ricerca dell’Alzheimer: lo zafferano può dare il suo contributo
(di Roberta PREZIOSA) L’Alzheimer, una patologia neurologica degenerativa del cervello, colpisce nel mondo una persona ogni tre secondi. E’ una patologia subdola che, a causa della morte delle cellule nervose provocata all’accumulo progressivo e tossico di molecole come la proteina tau e la beta amiloide, offusca la mente e la capacità di un individuo di riconoscere ciò che lo circonda. Sebbene medicina e farmacologia abbiano fatto notevoli progressi, ad oggi, non sono ancora disponibili cure farmacologiche risolutive. I ricercatori, anche in assenza dei sintomi della malattia, stanno puntando, però, alla prevenzione e alla diagnosi precoce cercando di esplorare ogni strada possibile. Un estratto di zafferano potrebbe aiutare a contrastare l’evoluzione della malattia di Alzheimer. Per ora si tratta solo di una speranza, anche perché gli studi sono stati condotti solamente in provetta. Lo zafferano è un complesso di molecole che include potenti antiossidanti, come pure molecole bioattive, quali crocine e crocetine, i due principali componenti attivi della spezia con un potenziale neuroprotettivo enorme. Nello studio in questione condotto in Italia, effettuato su cellule immunitarie di 22 pazienti, uomini e donne con la forma più diffusa di Alzheimer e un quadro di declino cognitivo, l’estratto della spezia è risultato, infatti, sia in grado di favorire la degradazione della proteina tossica beta-amiloide,  la principale indiziata tra le cause della malattia, sia in grado di attivare l’enzima degradativo catepsina B, rendendolo più efficiente. La ricerca, condotta da Antonio Orlacchio, direttore del Laboratorio di Neurogenetica del Centro europeo di ricerca sul cervello (Cerc) dell'Irccs Santa Lucia di Roma e professore di Genetica medica all’Università di Perugia, è stata pubblicata sul Journal of the Neurological Sciences. “Questo tipo di studio, effettuato per ora a livello cellulare, potrebbe essere alla base di nuovi farmaci mirati contro questa malattia che colpisce nel mondo una persona ogni tre secondi”– spiega il professore. Questi dati, conclude Orlacchio, suggeriscono che l’integrazione dietetica con zafferano potrebbe essere testata su pazienti con la forma non ereditaria di Alzheimer (quella più diffusa) al fine di verificare “in vivo” il potenziale di questa spezia nel contrastare l’accumulo di beta-amiloide, che è probabilmente il risultato di uno sbilanciamento tra i processi di produzione e degradazione del peptide. La maggior parte dei ricercatori ritiene che la prevenzione sia il futuro per la ricerca del problema dell’Alzheimer. Anche la University of Albama at Birmingham ha affermato che la comunità scientifica per la ricerca dell’Alzheimer si sta focalizzando molto di più sul trattamento preventivo. La via dello zafferano rientra tra le ricerche dedicate alla prevenzione della malattia.     Read the full article
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tuttolionssicilia2015 · 8 years ago
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6^ Circoscrizione – Lions Day a Siracusa
Un bagno di folla ha salutato il 5 Marzo il Lions Day della VI Circoscrizione a Siracusa. Momenti spettacolari ed un lunghissimo corteo hanno invaso l’isola di Ortigia, portato il mondo Lionistico in piazza tra la gente. Le bandiere ed i labari dei club della VI circoscrizione hanno occupato, dall’inizio alla fine, tutto il Corso Matteotti fino a Piazza Archimede con in testa al lungo striscione del Lions Day il Governatore Vincenzo Spata.
Ad accoglierli in Piazza Minerva e Piazza Duomo la lunga fila degli stand a testimoniare i service in corso di svolgimento quest’anno. In grande evidenza il “Camper della Prevenzione della Sordità”, gentilmente fornito dalla ditta Amplifon che supporta la nostra iniziativa, con in bella mostra i due Rol Up a pubblicizzare l’evento.
In linea i camper per lo Screening Visivo, il camper della Misericordia per il controllo Cardiologico e del Diabete, il Progetto Martina, dimostrazioni di primo soccorso e rianimazione per il service Viva Sofia, il Poster per la Pace, le volanti della Stradale ed i giovani Leo con le loro animazioni. Con il “Progetto sordità” noi lions vogliamo essere solidali verso tutti coloro che sono portatori di un handicap uditivo. Questo è quello che abbiamo scritto nella brochure portata in stampa in occasione del centenario e che è stata distribuito ai passanti ed ai turisti presenti.
Si scrive lions ma si pronuncia solidarietà, e la nostra è solidarietà sociale.
Quest’anno l’attività verrà maggiormente rivolta verso la terza età con il motto ”Comunicare per dare vita agli anni, udire per partecipare alla vita”. Negli adulti la sordità causa isolamento, frustrazione, emarginazione, depressione e declino funzionale con maggiore predisposizione a sviluppare decadimento cognitivo.
Il 3 marzo di ogni anno viene celebrato dall’OMS il “World Hearing Day” e, come afferma l’Organizzazione mondiale della sanità, i problemi della sordità se trascurati, e quindi “non affrontati”, ci costano ogni anno 750 miliardi di dollari nel mondo, per un totale di 360 milioni di persone che soffrono di disturbi uditivi. Un vero e proprio allarme sociale. Numeri preoccupanti anche in Italia, dove sono 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti all’11,7% della popolazione.
Giuseppe Reale
Progetto Sordità – Lions Day 6^ Circoscrizione - Lions Day a Siracusa Un bagno di folla ha salutato il 5 Marzo il Lions Day della VI Circoscrizione a Siracusa.
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pier-carlo-universe · 25 days ago
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Le 5 varietà di funghi che stimolano il cervello e migliorano l'intelligenza
I funghi non sono solo un alimento gustoso e versatile, ma anche un vero e proprio toccasana per il cervello.
I funghi non sono solo un alimento gustoso e versatile, ma anche un vero e proprio toccasana per il cervello. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che alcuni composti presenti nei funghi possono migliorare le funzioni cognitive, prevenire il declino mentale e sostenere la salute neuronale. Tra le loro proprietà spiccano la capacità di ridurre lo stress ossidativo, combattere l’infiammazione…
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medicomunicare · 5 years ago
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Immigrazione e declino cognitivo: due drammatiche realtà con bisogno di conciliarsi Il Rapporto dell'OMS fornisce stime di crescita allarmanti per la demenza: 35,6 milioni di casi nel 2010 che raddoppieranno nel 2030 e triplicheranno nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all'anno (uno ogni quattro secondi) e il cui impatto economico sui sistemi sanitari sarà di circa $ 604 miliardi per anno e in progressivo aumento.
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medicomunicare · 4 years ago
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Colina: indagini su questo fattore nutrizionale per la prevenzione della demenza senile a tavola
Colina: indagini su questo fattore nutrizionale per la prevenzione della demenza senile a tavola
La colina è un nutriente essenziale, che si trova generalmente negli alimenti in vari composti. La colina è anche necessaria per la formazione di acetilcolina, che è un neurotrasmettitore. Studi precedenti hanno collegato l’assunzione di colina con l’elaborazione cognitiva e un’adeguata assunzione di colina può avere un ruolo nella prevenzione del declino cognitivo e del morbo di Alzheimer. In…
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medicomunicare · 5 years ago
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Dieta Mediterranea e dieta MIND: dall'esercizio alla salute mentale
Dieta Mediterranea e dieta MIND: dall’esercizio alla salute mentale
La dieta occidentale è ricca di grassi trans e saturi, verdure altamente trasformate e altri alimenti, oltre a zucchero e sale raffinati. Al contrario, la dieta in stile mediterraneo è ricca di cereali integrali, noci, frutta, verdura e olio d’oliva e povera di carne lavorata, carne rossa, grassi saturi e zuccheri raffinati. Oltre alla salute del cervello, la dieta mediterranea è stata anche…
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medicomunicare · 5 years ago
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Ictus e demenza: il danno personale, il peso sociale, gli sforzi per prevenire
Ictus e demenza: il danno personale, il peso sociale, gli sforzi per prevenire
Negli Stati Uniti, qualcuno ha un ictus ogni 40 secondi. L’ictus uccide circa 140.000 persone ogni anno. L’ictus è responsabile di 1 decesso su 20 nella demenza americana, una condizione neurologica apparentemente non correlata, che colpisce circa l’8,8% di tutti gli adulti statunitensi oltre i 65 anni; da 4 a 5 milioni di anziani in totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce di…
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