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Daniel C. Dennett, Douglas R. Hofstadter L'IO DELLA MENTE Fantasie e riflessioni sul sé e sull’anima 1985 Adelphi
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Perché il governo perseguita il CBD e la Cannabis Light.
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https://riemersione.blogspot.com/2024/11/perche-il-governo-perseguita-il-cbd.html
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Allucinazioni di Oliver Sacks: Un viaggio nelle profondità della mente umana. Recensione di Alessandria today
Oliver Sacks esplora il mondo complesso e misterioso delle allucinazioni, portando il lettore alla scoperta di un fenomeno spesso frainteso.
Oliver Sacks esplora il mondo complesso e misterioso delle allucinazioni, portando il lettore alla scoperta di un fenomeno spesso frainteso. Recensione: Allucinazioni di Oliver Sacks è un’opera affascinante che apre una finestra sul mondo nascosto delle percezioni umane. Sacks, neurologo e scrittore di fama mondiale, ci guida attraverso un’esplorazione approfondita di quelle esperienze visive,…
#Allucinazioni#allucinazioni uditive#Alzheimer#Cervello#Coscienza#Cultura#divulgazione scientifica.#esperienza umana#fenomeno#Letteratura#Libro#Medicina#Mente#Neurologia#neuroscienze#neuroscienziati#Oliver Sacks#Parkinson#patologie neurologiche#Pazienti#Percezione#percezione alterata#percezioni uditive#percezioni visive#Psicologia#realtà alternative#Recensione#Sacks#salute mentale#Scienza
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L'amore è anche una questione di cervello
Scoperta nel cervello la ‘casa dell’amore’. Studio finlandese svela dove risiedono i sentimenti per figli, partner e animali. Un team di scienziati dell'università di Aalto ha indagato sei tipi di amore, ognuno dei quali illumina parti diverse del nostro cervello. Quello genitoriale sembra avere una marcia in più. L'amore? Una questione di cervello. A differenza di quello che vorrebbe la tradizione che continua a fare riferimento al cuore. Nulla di nuovo in realtà, se non per il fatto che adesso sappiamo in quale parte della nostra mente dobbiamo andarlo a ricercare. Un team di scienziati dell'università di Aalto, in Finlandia, guidati dal ricercatore-filosofo Pärttyli Rinne, ha infatti scoperto dove si trova esattamente la 'casa dell'amore'. O meglio in quali angoli della nostra mente si annida. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista 'Cerebral Cortex' (una rivista di neuroscienze edita dalla Oxford University Press), hanno portato la ricerca dell'amore a un livello completamente nuovo, rivelando che diverse tipologie di questo sentimento illuminano parti diverse del cervello. Così si scopre che noi usiamo la parola amore in una sconcertante gamma di contesti, dall'adorazione sessuale all'amore dei genitori o all'amore per la natura. L'idea dei ricercatori è che un'immagine più completa del cervello potesse far luce sul perché usiamo la stessa parola per una raccolta così diversificata di esperienze umane.
I sei tipi di amore indagati dal team di scienziati finlandesi per la loro ricerca Seri tipi di amore e la misurazione I ricercatori dell'ateneo finlandese hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale per misurare l'attività cerebrale mentre le persone arruolate nello studio rimuginavano su brevi storie relative a 6 diversi tipi di amore. "Ora forniamo un quadro più completo dell'attività cerebrale associata a diversi tipi di amore rispetto alle ricerche precedenti", afferma Rinne. "Il modello di attivazione dell'amore viene generato in situazioni sociali nei gangli della base, nella linea mediana della fronte, nel precuneo e nella giunzione temporo-parietale ai lati della parte posteriore della testa". L'amore per i figli L'amore per i figli ha generato l'attività cerebrale più intensa, seguito da vicino dall'amore romantico. L'amore genitoriale sembra infatti avere una marcia in più: "Si è verificata un'attivazione profonda nel sistema di ricompensa del cervello nell'area dello striato mentre si immaginava il sentimento in questione, e questo non è stato osservato per nessun altro tipo di amore", afferma Rinne. L'amore per il partner e le altre persone Anche l'amore per i partner romantici, gli amici, gli sconosciuti, gli animali domestici e la natura facevano parte dello studio. Secondo la ricerca, l'attività cerebrale è influenzata non solo dalla vicinanza dell'oggetto d'amore, ma anche dal fatto che si tratti di un essere umano, di un'altra specie o della natura. Non sorprende che l'amore compassionevole per gli estranei sia stato meno gratificante e abbia causato una minore attivazione cerebrale rispetto all'amore nelle relazioni strette, ragionano gli autori. L'amore per gli animali e la natura I proprietari di animali domestici, continuano gli autori, possono essere identificabili tramite l'attività cerebrale. La sorpresa più grande, evidenziano gli scienziati, è stata che le aree cerebrali associate all'amore tra persone sono risultate molto simili, con differenze che risiedono principalmente nell'intensità di attivazione. Tutti i tipi di amore interpersonale, infatti, attivavano aree del cervello associate alla cognizione sociale, in contrasto all'amore per gli animali domestici o per la natura. "Sei a casa, sdraiato sul divano, e il tuo gatto domestico si avvicina a te. Il gatto ti si rannicchia accanto e fa le fusa assonnato. Ami il tuo animale domestico". In media, le risposte cerebrali dei soggetti a un'affermazione come questa hanno rivelato se condividevano o meno la loro vita con un amico peloso. "Quando si considera l'amore per gli animali domestici e l'attività cerebrale ad esso associata, le aree cerebrali legate alla socialità rivelano statisticamente se la persona è o meno proprietaria di un animale domestico. Quando si tratta di proprietari di animali domestici, queste aree sono più attivate rispetto a chi non ne ha uno", afferma Rinne. Un altro elemento che emerge è che l'amore per la natura ha attivato il sistema di ricompensa e le aree visive del cervello, ma non le aree cerebrali sociali. I test Le attivazioni amorose sono state controllate nello studio con storie neutre in cui accadeva molto poco. Ad esempio, guardare fuori dal finestrino dell'autobus o lavarsi i denti distrattamente. Dopo aver ascoltato la versione di un attore professionista di ogni 'storia d'amore', ai partecipanti è stato chiesto di immaginare ogni emozione per 10 secondi. Anche in questo caso l’immagine del cervello in vibrazione è stata colta dagli strumenti della scienza. Alla ricerca dell'amore Questo non è il primo tentativo di 'trovare l'amore' per Rinne e il suo team, che include i ricercatori Juha Lahnakoski, Heini Saarimäki, Mikke Tavast, Mikko Sams e Linda Henriksson. Gli esperti hanno intrapreso diversi studi volti ad approfondire la nostra conoscenza scientifica delle emozioni umane. Il gruppo ha pubblicato una ricerca che mappa le esperienze corporee d'amore dei soggetti un anno fa, con lo studio precedente che collegava anche le esperienze fisiche d'amore più forti con strette relazioni interpersonali. La comprensione dei meccanismi neurali dell'amore, evidenziano, non solo può aiutare a orientare le discussioni filosofiche sulla natura dell'amore, della coscienza e delle relazioni umane. I ricercatori sperano anche che il loro lavoro possa migliorare gli interventi sulla salute mentale in condizioni come disturbi dell'attaccamento, depressione o problemi relazionali. Read the full article
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La Coscienza: Impulso chimico-elettrico o danno accidentale?
Il vero mistero insoluto è quello che risponde alla domanda: “Cosa c’era prima del Big Bang?” Cosa ci sarà dopo? La coscienza si forma dopo il corpo fisico, biologico o non è, invece, quella che ne determina lo sviluppo, agendo come un piccolo demiurgo che mette in atto un processo biologico per manifestarsi materialmente? E se fosse il corpo biologico che si autocrea la Coscienza? Nel primo…
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La Bellezza è nel cervello di chi guarda Semir Zeki
La Bellezza e lo sguardo “La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva”. Lo diceva nel ‘700 il filosofo David Hume, senza sapere nulla di neuroscienze. Link Usiamo una sola parola, “bellezza”, e la associamo a cose diversissime: un’opera d’arte, il viso di una persona, un brano musicale. Che cosa unisce tutte queste cose differenti?È importante fare una distinzione fra la…
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Cos'è il talento - Un'indagine preliminare
Esiste il talento? E se sì in cosa consiste? E se no perché è così rilevante nel dibattito culturale?
Siamo capaci fin da piccoli di riconoscere il talento. Può essere la nostra compagna di banco, capace di disegnare figure per noi impossibili, o la maestra che spiega le cose come fossero semplici, quando a noi paiono così complicate. Impariamo a notarlo nella Televisione, dove i Talent Show mettono in mostra come il talento sia qualcosa da premiare nella nostra società, da conservare e…
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[Neuroscienze e differenze sessuali][Alice Mado Proverbio]
Cromosomi Sessuali e Cervello: Un’Analisi Neurobiologica Titolo: Neuroscienze e differenze sessualiScritto da: Alice Mado ProverbioEdito da: CarocciAnno: 2024Pagine: 124ISBN: 9788829023851 La sinossi di Neuroscienze e differenze sessuali di Alice Mado Proverbio Quale effetto hanno i cromosomi sessuali sul cervello? Il nostro patrimonio genetico influenza il comportamento? È vero che le femmine…
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Amicizia e Neuroscienze: cosa accade nel cervello durante un abbraccio
L’amicizia è una componente essenziale della nostra esperienza umana, e la sua importanza può riflettersi addirittura nel funzionamento del nostro cervello. Le neuroscienze hanno compiuto progressi significativi nell’indagine di ciò che accade nel nostro sistema nervoso quando sperimentiamo connessioni sociali positive, come un semplice abbraccio tra amici. Continue reading Untitled
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"Una ricerca proverebbe che cominciamo ad esistere ancor prima di nascere"
La coscienza probabilmente potrebbe essere presente già tra la 24a e la 26a settimana di età gestazionale , che è il momento in cui viene stabilita per la prima volta la connettività talamocorticale .
De Ficchy Giovanni Lo studio della coscienza infantile (e fetale) sta emergendo come un focus di ricerca distintivo nella scienza della coscienza. La coscienza probabilmente potrebbe essere presente già tra la 24a e la 26a settimana di età gestazionale , che è il momento in cui viene stabilita per la prima volta la connettività talamocorticale . I tempi della maturazione neuroanatomica del…
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Il sistema nervoso: introduzione spicciola
Il sistema nervoso viene convenzionalmente suddiviso in:
SNC(Sistema nervoso centrale), costituito dall'encefalo e dal midollo spinale.
SNP(Sistema nervoso periferico), costituito dai nervi.
Esso svolge 3 funzioni interconnesse tra loro:
1-Ricezione dell'input sensoriale captato dai recettori sensoriali, che viene trasmesso dal SNP al SNC.
2-Integrazione, ovvero la rielaborazione dell'informazione ricevuta, la sua interpretazione e la formualzione di una risposta adeguata. Non si tratta di un processo rigido e lineare, anzi. Esso continua in background. Ha luogo nell'encefalo e nel midollo spinale.
3-Emissione output motorio, dal SNC alle cellule effettrici, che attuano le risposte.
Le cellule effettrici e i recettori sensoriali non sono costituiti da tessuto nervoso.
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"DOPAMINA, la chimica dei desideri" di Lieberman e Long (recensione libro)
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Asilo Nido e Metodo Montessori: una Base Solida per lo sviluppo dei Primi 1000 giorni di Vita
Il Metodo Montessori e l’Asilo Nido rappresentano un approccio educativo unico, basato sull’importanza dei primi 1000 giorni di vita e sulla valorizzazione dell’autonomia del bambino. Questo metodo, ideato da Maria Montessori, si concentra sullo sviluppo naturale dei bambini, sfruttando al massimo il loro potenziale attraverso un ambiente preparato e materiali adeguati. Continue reading Untitled
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La mente quantistica collegata all'Universo
Le fibre nervose nel cervello generano entanglement quantistico? Uno studio teorico suggerisce che nel cervello potrebbe verificarsi entanglement quantistico, ma gli esperti avvertono: servono altre prove. Dal mondo subatomico alle profondità del nostro cervello: l’entanglement quantistico, uno dei fenomeni più enigmatici della fisica moderna, potrebbe essere il direttore d’orchestra nascosto dietro la sinfonia neuronale che chiamiamo pensiero. Un team di ricercatori cinesi ha recentemente gettato luce su questa possibilità. E lo ha fatto proponendo un modello in cui le fibre nervose generano coppie di particelle quantisticamente legate. Una teoria di frontiera, che stravolgerebbe la nostra comprensione del cervello, e che naturalmente solleva anche domande fondamentali sulla natura della coscienza e sulla linea di confine tra il mondo quantistico e quello macroscopico. Il mistero della sincronizzazione neuronale Il cervello umano è un organo di straordinaria complessità. Miliardi di neuroni che si attivano simultaneamente “tormentano” da tempo i neuroscienziati: come fanno queste cellule a coordinarsi con una precisione quasi istantanea? Yong-Cong Chen dell’Università di Shanghai e i suoi colleghi hanno proposto una risposta sorprendente: l’entanglement quantistico. L’entanglement: un fenomeno “spettrale” L’entanglement quantistico, descritto da Einstein come una “azione spettrale a distanza”, è un fenomeno in cui due particelle diventano così intrinsecamente legate che lo stato di una influenza istantaneamente lo stato dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa. Questa proprietà, finora osservata principalmente a livello subatomico, potrebbe, secondo i ricercatori, giocare un ruolo cruciale nel funzionamento del cervello.
Il modello proposto: mielina e fotoni Nel suo studio (che vi linko qui) il team di Chen ha focalizzato la sua attenzione sull’interazione tra le guaine mieliniche, che rivestono le fibre nervose, e i fotoni prodotti all’interno del cervello. Secondo i loro calcoli, quando fotoni infrarossi collidono con una guaina mielinica, modellata come una cavità cilindrica capace di immagazzinare e amplificare la radiazione elettromagnetica, si verifica un fenomeno interessante: la guaina emette due fotoni in rapida successione, e molte di queste coppie risulterebbero entangled, legate l’una all’altra. Implicazioni per la comunicazione neuronale Se confermata sperimentalmente, questa teoria potrebbe spiegare come parti “distanti” del cervello comunicano così rapidamente. Chen suggerisce che la proprietà di entanglement quantistico potrebbe essere trasmessa ad altre parti dei neuroni, come i “pori proteici” coinvolti nella segnalazione elettrica. Questo permetterebbe una sincronizzazione molto più rapida rispetto a qualsiasi altro tipo di connessione conosciuta. Le reazioni della comunità scientifica: cautela e scetticismo Nonostante l’entusiasmo generato da questa teoria, molti ricercatori rimangono cauti. Bo Song dell’Università di Shanghai per la Scienza e la Tecnologia e Yousheng Shu dell’Università Fudan, entrambi non coinvolti nello studio, hanno commentato che l’introduzione dell’entanglement quantistico nelle neuroscienze “è di natura piuttosto speculativa”. In sintesi, prima di affermare che il cervello sia una sorta di super computer quantistico serve un bel po’ di lavoro. La sfida principale rimane la verifica sperimentale di questi fenomeni quantistici in un sistema biologico così complesso come il nostro cervello.
Chen e il suo team sono consapevoli delle difficoltà che li attendono: la prossima fase della loro ricerca si concentrerà sullo studio teorico di come l’entanglement quantistico potrebbe influenzare le funzioni cerebrali. Come sottolinea Chen stesso, “la mera esistenza di fotoni entangled nel cervello non prova, di per sé, che essi guidino la sincronia di milioni di neuroni”. Ma se lo facessero… “Mente quantistica”, un campo di ricerca in evoluzione L’idea che fenomeni quantistici possano giocare un ruolo nel funzionamento del cervello non è nuova, ma questa ricerca offre un modello matematico concreto per esplorare questa possibilità. Il dibattito sulla “cognizione quantistica” rimane acceso: la sfida per il futuro sarà trovare modi per testare queste teorie sperimentalmente, colmando il divario tra la fisica quantistica e le neuroscienze. La ricerca sull’intersezione tra meccanica quantistica e neuroscienze continua a sfidare i nostri preconcetti sulla natura della realtà e della coscienza, e forse ci aiuterà a capire che alcuni dei segreti più profondi dell’universo vivono dentro di noi. Read the full article
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Insegnare Tutto a Tutti: Le Multiformi Competenze dei Maestri di Scuola Primaria
📚 Molta gente ha una conoscenza distorta, superficiale o incompleta sulle competenze che vengono richieste a un Docente di Scuola Primaria 🏫 🎓 (Per quello che mi riguarda personalmente ho ulteriori competenze avendo acquisito un Diploma di Specializzazione Polivalente sul Sostegno e un altro di Counselor Scolastico). 🤓 Adesso, preparandomi al mio prossimo esame universitario, mi sono imbattuta…
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