#trattamento del dolore
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Punizione adorata
Ti basta un pretesto minimo, una mia sia pur piccola digressione o non scrupolosa osservanza della linea di condotta che tu hai stabilito per me, affinché tu mi comunichi in modo ufficiale che devi punirmi. Io al solo sentire le tue parole di disapprovazione nella nota vocale che mi spedisci già comincio a godere. E le conservo tutte, le tue note vocali: le riascolto spesso, per capire fino a che punto ti amo.
Per me il fatto che le tue mani vogliano posarsi sulle mie natiche, seppur in modo irrispettoso, sfacciato, guascone e crudele, è un premio: personalmente lo considero un vero dono del cielo. Il dolore che mi fai provare schiaffeggiandomi è la tua implicita dichiarazione d'amore nei miei confronti. Castighi la mia carne, ma nutri il mio cuore. Sento che mentre lo fai mi desideri e che non puoi fare a meno di infliggermi sofferenza, che poi non è altro che amore in embrione.
È il rito puntuale di ogni nostro sabato ed è da me agognato. Sogno tutta la settimana di farti godere e non vedo l'ora di sottomettermi a te. Mio marito è un uomo debole e in casa chi comanda e prende tutte le decisioni sono io. Ma proprio per questo ho un dannato bisogno di sentirmi dominata da un maschio vero. Voglio sentirmi profondamente donna. Ho bisogno di essere guidata, apprezzata ma anche castigata. Il motivo devi trovarlo tu ogni volta. Non ha una vera importanza. Voglio solo essere umiliata e maltrattata.
Da qualcuno che abbia dei modi spicci e che quindi sappia come e quando rimettermi in riga. E tu sei molto bravo, intelligente, discreto, sensibile ma anche inflessibile. Ti adoro, per questo: sebbene tu sia di dieci anni più giovane di me. La santa punizione del mio corpo prelude invariabilmente al godimento del tuo. Quindi io, pur soffrendo fisicamente nel ricevere il duro trattamento, stringo i denti e sopporto.
Verso certamente qualche lacrima di frustrazione, ma sono comunque massimamente felice per te. Senza eccessivi riguardi per la mia persona, a un certo punto del nostro appuntamento passi dalla sonora sculacciata ad amare brutalmente la mia carne di madre e moglie di un altro uomo; mi tratti male e mi adoperi per il tuo comodo.
Quando poi hai fatto di tutto il mio corpo il tuo uso solito, allorché mi hai spremuta e hai lungamente goduto ovunque dentro di me, io sfinita e riempita del tuo seme, mi raggomitolo sazia e contenta sul tuo grembo. Me lo lasci fare, perché è un mio privato vezzo con te; sai che così mi sento protetta, amata.
Accarezzo il tuo torace, poi il tuo inguine e mi beo del tuo odore forte di maschio. Ti lecco languidamente ovunque e assaporo il tuo gusto virile. Prendo in bocca il tuo uccello: avida, grata e lentamente lo slinguo, me lo succhio, ma senza fretta alcuna. Voglio che duri, questa assoluta, dolcissima, nostra intimità. Dio: che croce che sei per me! Una vera condanna, ma allo stesso tempo anche la mia unica, segreta, rovente passione.
E riposo davvero solo così, col tuo uccello tra le labbra, per molto tempo: innocente nell'anima e maliziosa porca nella mia mente oscena di sposa fedifraga. Godo anche molto, nell'esserlo. L'amore vero è anche questo, tra noi. Prego affinché tu non ti stanchi mai di punirmi. E di desiderarmi, mentre amorevolmente spalmi la crema rinfrescante sul mio bellissimo culo di gran puttana, moglie di ancor più grande cornuto.
RDA
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Come passa in fretta il tempo...Guardando questa foto ci chiederete sicuramente cosa ci sia di osceno: nulla. Questa foto però calza a pennello: è il segno di inizio della nostra storia, due ginocchia sbucciate, ufficialmente per una caduta, in realtà per tutto il tempo che, esattamente un anno fa, ho trascorso prostrata ai piedi del mio Padrone. Iniziato tutto come un gioco, è trascorso un anno, a tratti faticoso data la mia indole brat, ma intenso e emozionante. Dopo un anno scopiamo ancora come ricci, come lui ironicamente ogni tanto mi dice, dopo un anno arriviamo ad ogni incontro settimanale affamati e pronti a sbranarci, dopo un anno il gioco è diventato un sentimento molto forte da entrambe le parti e sentirgli dire oggi "ti amo" mi emoziona, dopo un anno "Troia", su sua specifica richiesta, è un appellativo che usa solo a letto perché poi sono sempre la sua amata C. , dopo un anno siamo di nuovo nello studio con la moquette assassina con dei pasticcini e la voglia di sempre. Anche oggi è stato un incontro "forte": tanti baci, sì, ma la sua Troia vuole soddisfarlo in tutto e lui fare di tutto per alimentarla. A proposito di alimentazione, la mia bocca è duramente occupata: le dimensioni del suo cazzo e la veemenza con cui la scopa quasi mi soffocano. Mentre cerco di prendere fiato e vomito saliva a più non posso, penso a tutte le volte in cui, parlando di lui con la mia sister, le dico che "mi toglie il fiato". Sentirlo gemere di piacere mentre mi scopa la fica mi manda in estasi e vedere il suo cazzo appena sfilato pieno del mio miele ne è la prova ...come non poterlo leccare avidamente? Lindo e pinto entra nel culo mentre io lo provoco sgrillettandomi a gambe spalancate. Non mi basta, adoro sfidarlo e allora, notando che è sudatissimo, lo invito a riposare, certa del contrario. Sì illumina il mio Porco e inizia uno spietato martellamento: urlo per il dolore e il piacere al tempo stesso. Sicuramente gli operai che al piano di sopra lavorano si possono allarmare, quindi mi premuro a descrivere a voce alta quanto sta accadendo eccitando ancora di più il mio Padrone. Era stata perentoria la sua richiesta: tutto il palazzo deve sapere cosa lui fa alla sua Troia e io, data la mia indole esibizionista, non mi faccio pregare. Un anniversario merita un trattamento speciale e, stavolta, i colpi di cinghia sono veramente forti. Sei fiammate mi fanno piangere ma il suo abbraccio e le coccole dopo, unitamente al cazzo che mentre mi incula ravviva il bruciore mi danno il meritato premio. Mentre scrivo il mio culo vorrebbe sputare la sborra ma io provo a tenerla ancora dentro, per quanto possibile dato il mio ano meravigliosamente trasformato in un open space. Sono devastata ma soddisfatta, come sempre. Ce lo scriviamo nei nostri messaggi mentre ci scambiamo nuovamente gli auguri: "Buon anniversario, amore".
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Caro Babbo Natale,
Questa è la letterina di una femminista intersezionale incazzata. Una di quelle che se notano un'ingiustizia di qualsiasi tipo, invece di farsi i cazzi propri ci mettono bocca per difendere chi subisce. Questa femminista intersezionale incazzata ha dei desideri che potrebbero genericamente essere riassunti con "l'uguaglianza tra tutte le persone e la pace nel mondo", ma siccome è una rompicoglioni di prima categoria andrà ad articolare.
Vorrei che l'esistenza delle persone queer non fosse più considerata una deviazione dalla norma. Che non dovessimo dimostrare niente a nessunə. Che il Pride diventasse solo un momento di festa e non di lotta. Che lɜ miɜ compagnɜ non dovessero più nascondersi da chi ancora ci considera malatɜ o possedutɜ dal demonio.
Vorrei che ogni donna e soggettività socializzata come tale fosse libera di fare ciò che vuole, con chi vuole, quando vuole. Che non ci considerassero più "angeli del focolare" o "preziosi oggetti da proteggere". Che il nostro genere e la sua espressione non condizionino lo sguardo altrui e il trattamento riservatoci. Che la cultura dello stupro finisse una volta per tutte.
Vorrei che le persone grasse venissero considerate in quanto persone e non in quanto grasse. Che la Medicina si impegnasse per eliminare la concezione popolare che il peso corporeo sia necessariamente correlato allo stato di salute. Che i media rappresentassero ogni tipo di corpo e le aziende di abbigliamento tenessero conto della loro varietà. Che i mezzi di trasporto e le strutture artificiali in generale non fossero concepite solo per accogliere una limitata gamma di corpi.
Vorrei la fine del razzismo. Che una persona non dovesse più essere giudicata in base al colore della pelle o alla nazionalità. Che gli stereotipi sulla provenienza geografica diventassero obsoleti. Che riuscissimo a considerare in egual modo tutti i conflitti in atto, non soltanto quelli vicini a noi, e riuscissimo sempre a distinguere l'oppressorə dall'oppressə.
Vorrei che la disabilità non venisse considerata il tratto caratteristico di una persona. Che tutte le persone abili riuscissero ad avere uno sguardo non pietistico verso le persone disabili. Che non si utilizzasse più la pornografia del dolore nei media. Che le istituzioni si impegnassero affinché la vita di una persona disabile non debba essere per forza più difficile di quella di chi non lo è.
Vorrei che si riuscisse ad abbattere lo stigma sulla salute mentale. Che le patologie psichiatriche fossero considerate esattamente come tutte le altre. Che si investisse sulla formazione e l'offerta nel pubblico e che si istituisse la figura dellə psicologə di base, per tuttɜ.
Vorrei che si eliminasse l'enorme divario economico tra persone estremamente ricche e persone estremamente povere. Che per la politica parole come "patrimoniale", "progressività" e "salario minimo" non fossero tabù. Vorrei il reddito universale e che tuttɜ avessero diritto a campare dignitosamente.
Vorrei giustizia climatica.
Vorrei la fine della discriminazione di OGNI soggettività marginalizzata.
Vorrei l'abolizione, o quantomeno una riforma, delle forze dell'ordine e del sistema carcerario.
Vorrei la tutela di tutti gli animali non umani.
Vorrei la decriminalizzazione e la regolamentazione della maternità surrogata.
Vorrei che "sex work is work" fosse realtà e non più solo uno slogan.
Vorrei la Palestina libera.
Vorrei tante cose, ma più di tutto
Vorrei la fine del sistema ciseteropatriarcale bianco, abile e borghese.
E se non l'avrò da Babbo Natale, lotterò per ottenerla con le forze mie e dell3 miɜ compagnɜ.
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sai qual è il tasso di recidiva della calcificazione del tendine del sovraspinato?
La risposta breve è BASSA ma tu sai bene che quando si ha a che fare con il corpo umano le risposte brevi non convengono.
Intanto definiamo cosa sia una calcificazione di un tendine (nel 70% dei casi avviene al tendine del muscolo sovraspinoso), come e perché si forma.
Prima di tutto NON HA NULLA A CHE FARE con le ossa ma si tratta di un fenomeno a eziopatogenesi sconosciuta per cui cellule specializzate (vescicole di Bonucci) che in quel luogo dovrebbero essere inerti, invece dopo l'apoptosi rilasciano ioni calcio che nel tempo formano le cosiddette calcificazioni di idrossiapatite.
Però...
Non è la semplice cazzuolata di cemento di un muratore ma un deposito progressivo a più stadi (diversi tra loro) che seguono la classificazione visuale di Gartner:
Tipo 1: circoscritto e denso, in fase di formazione
Tipo 2: circoscritto, translucente, 'nuvoloso' e denso
Tipo 3: 'nuvoloso' e translucente, in fase di riassorbimento
Queste tre classificazioni sono, come detto, progressive e descrivono una situazione di:
STADIO PRECALCIFICO con metaplasia fibro-cartilaginea
STADIO CALCIFICO con fagocitosi dei tessuti metaplasici e vascolarizzazione
STADIO POST-CALCIFICO con riassorbimento della massa e deposito inerte
Infatti non tutte le calcificazione del tendine del sovraspinoso necessitano di intervento chirurgico/strumentale ma molto più facilmente solo di trattamento conservativo e/o farmacologico, perché si possono fermare al primo stadio precalcifico senza dare sintomatologia dolorosa o impotenza funzionale. E magari anche regredire.
Più che sulla recidiva, quindi, ci si concentra sulla comprovata predisposizione di chi abbia avuto una tendinopatia calcifica a sviluppare negli anni una patologia osteoartritica dell'articolazione scapolo-omerale della spalla.
Sintetizzando, i depositi di idrossiapatite sul tendine del sovraspinoso possono scomparire da soli o anche rimanere senza creare danno o dolore oppure ripresentarsi dopo le onde d'urto e scomparire subito dopo. Però sei un soggetto predisposto all'osteartrosi scapolo-omerale.
Quindi tieni d'occhio radiograficamente la spalla in modo saltuario e stai attento all'insorgenza di dolore e/o impotenza funzionale.
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“Maria non è stata mai amata dai genitori. Ha fatto di tutto per richiamare la loro attenzione: ha urlato, distrutto i mobili della sua camera, ha preso brutti voti a scuola, li ha presi belli, ha ricevuto un premio per il miglior tema. Nulla ha scalfito l’indifferenza dei suoi genitori. Erano sempre concentrati a parlare di soldi, a lavorare, a litigare, a fare le loro cose… Maria si sentiva un soprammobile, un oggetto abbandonato“
La mancanza d’amore dei genitori di Maria non potrà mai essere cancellata. Tale ferita si è tradotta in bisogno esasperato di amore senza condizioni. Oggi, Maria sposta questa sua richiesta sulla figura di riferimento più vicina: il partner di turno. Maria è adulta ormai, ma le sembra di rivivere sempre lo stesso un copione esistenziale; si sente bisognosa, dipendente… Si sforza continuamente di ricevere amore, non soltanto da papà e mamma, ma da ogni persona che riveste una qualche importanza. Agisce verso se stessa e nei confronti di quelli che ama, con quello che ha imparato: il disamore. Ha difficoltà a relazionarsi, a empatizzare; la sua frustrazione maggiore è proprio quella di avere un bisogno e non sapere qual è.
Un bambino che ha sperimentato l’assenza d’amore, da adulto non sarà mai capace di “amarsi”, “amare” e, soprattutto, “lasciarsi amare”. Perché?
Maria rappresenta tutti quei “bambini non amati”, quei bambini cresciuti senza un solido legame affettivo. Non occorre intenzionalità malevola da parte del genitore perché il bambino non si senta amato. Può sentirsi trascurato perché il papà e la mamma sono troppo impegnati col lavoro o, peggio, con il circolo del bridge…..La mancanza di affetto vuol dire anche avere avere genitori poco attenti o disponibili. Molto spesso i genitori amano i propri figli in maniera differente rispetto a ciò di cui hanno bisogno. Molto spesso, i genitori non sono consapevoli degli effetti che esercitano sui figli, non conoscono strategie comportamentali funzionali e suppongono che i loro comportamenti siano innocui, se non addirittura educativi. In fondo, tutti i genitori sono stati bambini e così tentano di riproporre schemi che loro stessi hanno appreso durante l’infanzia. Per questi motivi, non possiamo sostenere che un genitore si comporta in modo disfunzionale perché non ama il suo bambino! Anzi, proprio perché lo ama, un genitore tenta di dargli ciò che egli stesso non ha avuto o ciò che ritiene giusto secondo la sua personalissima ottica.Come il bambino vive la carenza d’affetto.
Il “bambino non amato” si percepisce come la causa del conflitto e/o dell’interazione disfunzionale con uno o entrambi i genitori, fino al punto di poter pensare che ciò che accade è per colpa sua. Ciò lo porta a costruirsi e rappresentarsi come un bambino non amato, perché cattivo e colpevole.
“C’è sempre una certa follia nell’amore. Ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia”. (Friedrich Nietzsche)
In modo inconsapevole si va a riproporre un antico copione in cui la persona che oggi si sente respinta, rifiutata è stata dapprima un bambino non amato. Nella ricerca di amori attuali tormentati, il non amato, oggi adulto, non fa altro che ripercorrere l’antico copione vissuto con i genitori, l’antico dolore per non essere stato amato con la speranza di sanare questa antica ferita.
Cosa possiamo fare per sentirci amati?
Proprio per il modo in cui la psiche umana si è evoluta, è praticamente impossibile non trattare noi stessi nello stesso modo in cui ci hanno cresciuto i nostri genitori. Se siamo stati frequentemente ignorati, rimproverati, incolpati, giudicati o puniti fisicamente tendiamo a ripetere questo stesso trattamento: quando ci attacchiamo di solito stiamo seguendo l’esempio dei nostri genitori. Molte persone vivono in una realtà legata strettamente ai loro traumi. Soffrono e proiettano le loro sofferenze. E hanno spesso paura e si muovono nel mondo in base alle limitazioni che questa gli impone.
È impossibile amare se stessi se non si parte come sempre dalla Consapevolezza. Parti dallo scoprire chi sei, in cosa credi, cosa desideri e a cosa dai valore. La consapevolezza implica la possibilità comprendere la tua storia, le tue esperienze e come ti sei adattato a queste. Per acquisire consapevolezza devi innanzitutto essere onesto con te stesso e questo può essere più difficile di quanto pensi. Molti di noi sono così bravi a “raccontarsela” che non si rendono neanche conto che lo stanno facendo.
#proprio io nero su bianco#è un tormento personale costante e continuo#uno schema che si ripropone pure con gli amici stretti#che finchè sono disposti a prendersi cura di me capiscono e mi rimangono affianco#ma quando non sono disposti mi feriscono e io ci rimango veramente malissimo tutte le volte#in primis con mia madre con cui pure ho rotto per lo stesso motivo#psicologia#trauma#genitori#madre#padre#amare#essere amati#lasciarsi amare
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Maledetto Uomo😡😡😡😡
La decornazione dei vitelli è una pratica comune negli allevamenti da latte.
Il decornatore funziona con calore e pressione. Il vitello viene incastrato e il decornatore viene premuto sulla pietra del corno che ne brucia la radice ossea.
Di solito viene eseguita a 32 giorni di età del vitello.
La decorazione provoca dolore postoperatorio prolungato e il trattamento del dolore viene raramente eseguito. Pochissimi allevatori usano l'anestesia locale prima della cauterizzazione e ancora meno un analgesico post-operatorio al polpaccio.🤮🤮🤮😡😡😡😡
Fonte fb
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Per tutta la vita ho sperato di non provare il dolore del non essere accettata dai propri genitori per il proprio orientamento sessuale.
Mi porto dietro il trauma di non essere accettata da sempre, perché a casa mia anche il solo esistere poteva creare problemi, aggiungere anche il fatto di essere bisessuale sarebbe stato quel dolore che io non sarei riuscita a reggere. Come piego i panni, come mangio, cosa leggo, cosa vedo, con chi esco e perché esco era, ed è, un problema. Costantemente controllata e giudicata, la mia reazione a tutto ciò è sempre e solo stata "se non esisto è meglio" arrivando ad un mutismo tale che a casa dovevano dimenticarsi che io c'ero, anche la musica sempre ascoltata con le cuffiette o quando non c'era nessuno. Costantemente rinchiusa in camera mia, per non palare con mia madre, avevo paura di chiedere ogni cosa. Accusata sempre di egoismo, cattiveria, stupidità, di essere tutto fumo e niente arrosto, di essere un essere umano ridicolo, mi porto sempre dietro il pensiero di non essere abbastanza, anzi di non valere niente e io non ce la posso fare a vivere ancora questo dolore. Ma la cosa più brutta di tutto ciò è la paura che porta il non essere accettata: la paura di non poter chiedere un aiuto economico, di non poter parlare, di ricevere il trattamento del silenzio, i dispetti. "Se tu ti comporti male io ti rendo la vita un inferno" e sento come tutta la mia dignità sparisse; nel momento in cui vengo trattata uno schifo, come se non meritassi niente dalla vita io mi annullo e rivivo tutto quel dolore che ho provato durante l'adolescenza.
Mi chiedo che senso abbia combattere, perchè io non voglio farlo, voglio solo essere lasciata in pace, voglio tranquillità, voglio capire che mi merito di esistere, di avere delle amicizie, di potermi svegliare la mattina e decidere di prendermi un caffè al bar, di poter essere una persona normale.
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Dolcezza? No, grazie!
Brava: è così che mi piaci! Sai che sei la mia schiava, che mi piace vederti girare nuda per casa, pronta a soddisfare eventuali mie voglie. Le catene te le toglierò più tardi, quando ti donerai tutta a me. Perché accontentare i miei desideri deve essere di fatto la tua preoccupazione principale, il tuo vero lavoro: perché tutto quello che fai durante il giorno per tenerti impegnata, per guadagnarti da vivere, come pensiero deve venire soltanto dopo il mio piacere. E il tuo corpo è il mio giocattolo preferito. Assolutamente. Devi curarlo ed essere sempre in forma, scattante per farmi godere appieno. Certo che potrai sempre continuare a mangiare a tavola assieme a me: perbacco! Si, sono il tuo padrone, però sono anche un uomo generoso, lo sai. Ma ora mia dolce sottomessa preparati per prendere il digestivo che tanto ti piace. Più ne bevi, più io godo. E tanto più ne produrrò per te: l'esercizio sviluppa l'organo e la funzionalità delle ghiandole preposte.
Finita l'eiaculazione infatti, il processo di produzione del seme maschile riprende immediatamente e viene completato dopo circa 20 minuti. Vieni qui e fammi sentire se sei già bagnata, bricconcella! Aaah… ci siamo, godi al solo tocco delle mie dita. Sdraiata a pancia in sotto, sulle mie gambe, ora divarica un po’ le natiche, alza le natiche verso di me… ecco: fatti un po’ in avanti e lasciami sentire anche il tuo bellissimo culo a che punto sta… Si: sento che sei cotta a puntino e fremi di passione. Mi vuoi. Ora muovi il tuo cazzo di culo, puttana di una donna sposata. Dai, vai in camera mia e preparati. Lubrificalo per bene, che arriverò fra un po’. Voglio trovarti languida, completamente aperta, profumata di pulito, ben oliata e soprattutto assetata. Placherò la tua arsura, come primissima cosa: so che non aspetti altro che attaccarti al mio uccello e succhiarmelo. Poi proseguirò umiliandoti in mille maniere e costringendoti a subire il mio trattamento molto rude e spartano.
Solo tu resisti da anni ai miei giochi senza un lamento. Perché soffri, piangi ma… vieni! Questa cosa non cessa di stupirmi e di gratificare il mio ego di maschio. Ti adoro, schiava. Sei l'unica puttana che desidero avere nel mio letto. A mia completa disposizione, ogni volta che vorrò. Durerà fino a che non mi stuferò. È sempre stato così, con le mie donne. Però stai tranquilla, schiava: ormai hai capito che di te probabilmente non mi stancherò mai. Forse. Vedremo in seguito se te lo meriti, il mio amore ossessivo per te. Porca miseria: sto invecchiando e affiorano tratti di dolcezza e generosità prima insospettabili, nel mio carattere di orso scorbutico e stronzo. Gongoli e ti infili sempre più nei miei punti deboli. Maledetta…Perché sai bene che mi piace troppo toccarti, strizzarti, trattarti come un puro oggetto sessuale. Ma soprattutto farti venire! Non c'è gusto a godere di una donna senza far divertire anche lei.
Non si fa: se non sai cavarle fuori il nettare, non te la meriti. È forse la parte più bella. Sai anche che amo la tua pelle morbida e che mi soggioga totalmente il tuo odore. E che il sapore dei tuoi seni è migliore di quello del miele d'acacia, per la mia lingua. Adoro vederti lusingata e contenta della mia voglia di te. Mi piace soprattutto quando abbassi gli occhi e arrossisci, se solo ti guardo le gambe con insistenza e a seguire non resisto: te le allargo e ti metto una mano nella fica. O quando ti do delle sonore pacche sul culo. Perché lo voglio vedere rosso. E molto caldo, prima di infilarmici dentro per goderne. Provi un bel po’ di dolore quando ti inculo d'un colpo, ma ti offri comunque tutta a me. Senza fiatare, anzi: bramosa di altre punizioni. È bravissima, la mia puttana. E vabbè: oggi eccoti il regalo. Non te l'aspettavi un anello così, eh? Si, mi costa una fortuna, ma te lo sei guadagnato. Cazzo: non piangere.
E basta co’ ste braccia al collo e i baci sulle guance! Dai troia: datti da fare adesso. Inginocchiati, inizia a lavorare di lingua e a ciucciarmelo. Ecco, da brava: per prima cosa scopri sempre il tuo seno e offrimelo da accarezzare. O pizzicare e torturare. Ora succhia, mentre ti strizzo i capezzoli e i tuoi occhi lacrimano di rabbia e dolore. Oooh… che tiraggio, che avidità… siii… cosiii… Al contrario della maggior parte degli uomini, a me ogni tanto piace sentire i denti che scorrono sull'asta o che mi mordicchiano il glande. Perché adoro sapere che rischio, che ho l'uccello nella bocca della tigre selvaggia che ho domato e resa docile. Aaaaah… ecco che sborroooo… godoooo… bevi, troia! Ingoia ogni fiotto rapidamente e continua a tenere tutta la mia verga in gola… siii, cosiii… dai succhia ancora… aaaah! Ora che fai con quel dito tra le mie natiche? Ooooh… siiii! Sei proprio una gran troia… Continuo a sborrare dentro di te… brava la mia puttana… succhia, che fa un po' potrai tornare a casa da tuo marito e dai tuoi figli...
RDA
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Una pioggia di psicofarmaci.
La troppo frequente associazione sintomo manifesto-farmaco psicotropo, ha portato ad una larga diffusione dell'uso di psicofarmaci che mette in secondo piano l'aspetto clinico e diagnostico, appiattendo e uniformando a un unico quadro clinico di effetti collaterali.
Tutte le differenze tipiche e patognomoniche dei vari quadri clinici, vengono appiattite dall'uso sconsiderato di psicofarmaci, con la scusante di impedire la progressione violenta della sintomatologia anche in chi mostri soltanto piccoli segni di depressione.
Un farmaco può interferire negativamente nel decorso delle forme di schizofrenia a prognosi favorevole ed è altamente dannoso per chi sia affetto soltanto da una lieve depressione, poiché induce il paziente a divenire dipendente di una sostanza psicotropa di cui non ha bisogno.
La persona che si nasconde dietro lo pseudonimo di "Stanza1241" non è chiaramente schizofrenica, ma, nonostante ciò, il Centro di Salute Mentale veneto a cui si era rivolta l'ha nettamente bombardata di psicofarmaci.
Per lo stile similare di scrittura, intimistico, rilevabile dal confronto fra account e blog, e l'accorato appello/accusa rivolto a FNOMCeO - il cui evento scatenante è chiaramente l'omicidio della psichiatra di Pisa, ho motivo di pensare che l'account twitter e il blog siano stati prodotti dallo stesso utente.
Se @mangiamy (Gioia) e "Stanza1241" fossero la stessa persona, ci troviamo davanti ad un caso di persona realmente abusata dal personale del sistema sanitario veneto, che non necessitava di psicofarmaci e nemmeno di un Trattamento Sanitario imposto, poiché soltanto lievemente depressa.
In rete non ho trovato nulla, ma consultandomi con i colleghi veneti e alcuni infermieri, sono risalito al caso di un suicidio avvenuto in provincia di Venezia, nel maggio 2022. Il paziente era sotto la supervisione del Centro di Salute Mentale di San Donà di Piave (Ve).
Il blog https://stanza1241.blogspot.com è stato scritto in maggio 2022; il suicidio di G.B. in cura presso il Centro di Salute Mentale di San Donà di Piave (Ve) è avvenuto i primi di maggio 2022. E' chiaro che Gioia conosceva il ragazzo, perché in cura presso lo stesso Centro di Salute Mentale.
@mangiamy (Gioia) ha chiaramente chiuso la sua esperienza su Twitter (come dichiarato nel suo account); ho reso tutto pubblico, poiché l'unica persona che può confermare i fatti è chi è dietro quell'account ed io non dispongo di altri canali di comunicazione per raggiungerla.
Più traumi subiti: punito/a con un Trattamento Sanitario imposto per aver denunciato un caso di malasanità; poi, il trauma del suicidio dell'amico, morto nello stesso contesto di malasanità che aveva tentato di denunciare. Due episodi lucidamente descritti e coerenti nei particolari, a distanza di tempo. Il racconto è reale, quanto il dolore e la frustrazione di questa persona, che desidera venga fatta chiarezza su quanto accaduto, ma non trova aiuto attorno a se.
Non mi resta che sperare che, in qualche modo, questa persona mi legga o che qualcuno, che la conosce bene, mi contatti: i fatti corrispondono a quanto narrato dalla persona dietro l'account, sia per la coerenza tra blog e account, sia perché il caso di suicidio esiste.
#farmaco#farmaco psicotropo#larga diffusione#aspetto clinico#effetti collaterali#psicofarmaci#quadro clinico#appiattimento#progressione violenta#depressione#Veneto#Il caso di Gioia#Stanza1241#San Donà di Piave#Centro di Salute Mentale
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5 STORIE DI FANTASMI DELLA SARDEGNA
Oltre le cime delle montagne e le scogliere della costa, la Sardegna nasconde segreti antichi e oscuri, avvolti dal mistero e dal terrore.
La terra sarda è infestata da creature spettrali, creature che affondano le loro radici nella storia stessa dell'isola. Queste presenze sinistre possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall'oscurità della notte all'ora del tramonto, per terrorizzare coloro che incappano nei loro percorsi.
In questo articolo, esploreremo cinque storie di fantasmi della Sardegna che sono state tramandate di generazione in generazione e che sono giunte sino a noi.
Cunfraria
Nella storica Sassari, città del nord Sardegna, si racconta la leggenda di una processione di fantasmi che appare la notte del 31 ottobre. Secondo la tradizione locale, questi fantasmi possono essere visti vicino all'incrocio tra via San Sisto e via Santa Apollinare. Le loro forme spettrali si muovono silenziosamente per le strade come per qualche commissione invisibile.
Alcuni dicono che questa processione di anime che viene chiamata “Cunfraria” cioè confraternita, sia composta da spiriti di defunti che ritornano nel regno dei vivi in questa notte santissima. Altri sostengono che siano la manifestazione di antiche maledizioni, evocate dalla magia oscura e da intenti malevoli. Qualunque sia la loro origine, si dice che la vista di queste apparizioni spettrali riempia i cuori di coloro che le vedono di paura e terrore.
Don Blas
Nell'oscuro e antico castello di Burgos, c'è una leggenda di un terrificante fantasma che custodisce un favoloso tesoro. Il suo nome è “Don Blas d'Aragona”, un grande e potente cavaliere iberico del XVI secolo che ha incontrato la sua prematura scomparsa in una sanguinosa battaglia molto tempo fa, quando la Sardegna viveva il periodo della dominazione spagnola. Secondo i racconti, “Don Blas” fu condannato a trascorrere l'eternità a custodire il tesoro che gli era stato affidato in vita. Così il suo spirito infesta il castello, legato per sempre alle sue mura. La sua presenza è un costante promemoria del potere e della ricchezza che giacevano nascosti all'interno.
Panas
In Sardegna esiste una leggenda colma di tristezza e terrore che per secoli ha perseguitato i cuori e le menti degli uomini. È una storia di dolore e disperazione, di perdita e rimpianto, una storia che è stata tramandata attraverso i secoli.
Si racconta che i fantasmi delle donne morte di parto siano condannati a tornare nel mondo dei vivi per sette lunghi anni, infestando la terra durante le ore buie della notte.
Gli anziani sussurrano che questi fantasmi, noti come “Panas”, appaiano vicino ai corsi d’acqua e si possano vedere intente a lavare i panni insanguinati del loro figlioletto. Non possono comunicare o interrompere il lavoro per nessuna ragione. Se qualcuno le disturbasse, dovrebbero ricominciare il loro rituale di penitenza daccapo e si vendicherebbero spruzzando acqua verso chi osa disturbarle.
Femminedda
Nelle remote regioni di Sant'Antioco, presso le colline che circondano Maladroxia, esiste un antico Nuraghe noto come sa “Femminedda”.Il suo nome è legata ad una strana leggenda che narra di uno spirito inquieto che ancora oggi aleggia intorno alle rovine del monumento.
Si dice che lo spirito appartenga a una giovane donna giustiziata in circostanze violente e misteriose secoli fa, la cui anima è stata condannata a vagare senza pace.
La fanciulla, accusata di un crimine infamante, fu sottoposta a una punizione esemplare e brutale, che mirava a fare di lei un monito per il popolo. Fu decapitata e il suo corpo fu sepolto in una chiesa sconsacrata fuori dal centro abitato, mentre la sua testa sarebbe nascosta nel cuore del borgo.
A causa di questo trattamento crudele e sconsiderato, l'anima della giovane, ribattezzata “sa Femminedda”, è stata condannata a vagare senza pace lungo i sentieri di campagna e le vie del paese.
Marchesa Malaspina
A Bosa, paese di mare senza tempo, la figura spettrale della marchesa Malaspina continua a vagare senza pace. Letizia, questo il suo nome, fu accusata di un grave crimine: l'adulterio con un amante sconosciuto. Il marito, geloso al punto da perdere la ragione, fece scavare una rete di tunnel segreti dal castello al paese, in modo che la marchesa potesse muoversi al riparo dagli occhi indiscreti.
Ma neppure l'inganno più elaborato riuscì a sfuggire alla furia distruttiva del marito. In preda ad un raptus di gelosia, egli fece mozzare le dita della marchesa, conservandole gelosamente in un fazzoletto che mostrò ad alcuni amici. Lui fu condannato a morte e lei sparì senza lasciare tracce.
Tuttavia, non tutti credono che il fantasma di Letizia sia scomparso del tutto. In molte notti, si possono ancora udire i suoi lamenti disperati provenire dalle rovine del castello dei Malaspina. Si dice che l'anima della marchesa sia rimasta intrappolata in quel luogo, tormentata dai suoi rimpianti e dalla sua disperazione.
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Tutti noi cerchiamo uno scopo al fare e all'essere. Leggere per passare il tempo può venirci a noia, ma passare il tempo studiando, ovvero per imparare, non viene a noia mai. Il filosofare non viene a noia, perché è un pensare che si prefigge uno scopo, ovvero dimostrare una tesi. E che dire dello scrivere in generale? Che ha sempre uno scopo, ovvero l'esser letti, financo solo da sé stessi, anche solo durante l'atto stesso dello scrivere, se non successivamente. Tutte le azioni libere, ovvero nate dalla volontà arbitraria personale e non operate per stretta coercizione, sono dirette ad uno o più scopi, manifesti o sottintesi.
Ora, la noia è l'assenza di piacere. Ne deriva che l'azione più cattiva che un uomo può fare ad un altro, è privarlo della libertà di autodeterminare la propria azione, e costringerlo ad un'azione senza scopo, che lo porti alla noia, vero opposto del piacere (tale non è il dolore). Ricordiamo che il conseguimento del piacere è bene, quindi cosa è male? La noia. Infatti, quale immaginiamo che sia il trattamento di Satana nei confronti delle anime in suo dominio? Tenerle in uno stato di fissità (una mistica descrisse: "come in un armadio a muro") e con un senso del tempo, giacché senza questo, la pena stessa della fissità non sarebbe avvertita, e di conseguenza neanche la noia, che è male.
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Distorsione ginocchio
Salve Doc, una settimana fa sono caduto come un idiota e devo aver girato un po’ il ginocchio. Non ho sentito rumori e il dolore non è stato intenso ed è durato meno di un minuto tanto che per qualche ora ho camminato normalmente. Dopo però ho cominciato a sentire un po’ di dolore, si è gonfiato un po’ all'interbo verso l'altra gamba e ho avuto una sensazione come se non fosse stabile, non mi sentivo molto sicuro. Il mio medico ha consigliato ghiaccio, riposo e tutore. Sono partita iva e per lavoro devo stare in piedi 10/12 ore al giorno quindi niente riposo assoluto e ghiaccio solo a casa. Dopo una settimana è ancora un po’ gonfio, non ho nessun problema nel piegarlo ma se faccio movimenti laterali mi da fastidio. Il mio medico è stato molto vago e ovviamente per certezze dovrei fare una risonanza. Sicuramente attendo ancora una settimana e vorrei risparmiare quei 100€, dall'inizio dell'anno io e la mia gatta non siamo stati molto fortunati e ho già speso un capitale… quanto è probabile che abbia fatto un danno importante nonostante il dolore leggero? Grazie.
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Prendi in considerazione il fatto che a meno che non si tratti di un grande trauma - quindi frattura - anche in caso di lesione dei legamenti o dei menischi il trattamento di prima istanza è sempre conservativo con ghiaccio, riposo, tutore e antiinfiammatori.
Solo a edema risolto si investiga con RM se ci sia bisogno di una ricostruzione dei legamenti crociati/collaterali o di uno shaving dei menischi fratturati, tutto ovviamente sempre in artroscopia.
Però a occhio (e sottintendendo che la mia è solo un’impressione che non sostituisce la diagnosi dei tuoi curanti) l’assenza di sintomi importanti quali idrartro e dolore al carico non fa pensare a grossi traumi lesivi a carico di menischi o legamenti ma un semplice trauma distrattivo al legamento collaterale mediale
che serve a stabilizzare il ginocchio sul piano laterale e che tu avrai stirato con una flessione laterale interna.
Io dico che fra qualche giorno starai meglio (se ci fosse una lesione del legamento crociato o dei menischi non lo fletteresti) ma se il dolore dovesse perdurare o se l’articolazione si gonfiasse improvvisamente (idrartro) allora una risonanza magnetica corroborata dalla valutazione di un ortopedico che eseguirà test specifici potrebbe dirimere la questione.
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L’Ipnosi Professionale nel Trattamento del Morbo di Parkinson: Ricerche Scientifiche e Testimonianze di Celebrità
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema motorio e che, nel tempo, può compromettere anche funzioni non motorie, come il sonno, l'umore e le capacità cognitive. Tra le numerose terapie complementari per il trattamento del Parkinson, l'ipnosi professionale si è rivelata particolarmente promettente. Diversi studi scientifici e testimonianze di celebrità affette dalla malattia mostrano come l’ipnosi possa influire positivamente su alcuni dei sintomi più debilitanti della patologia, migliorando la qualità della vita.
Le Ricerche Scientifiche
"The Use of Hypnosis in Managing Motor Symptoms of Parkinson’s Disease" Questo studio analizza l’efficacia dell’ipnosi per ridurre i tremori e migliorare il controllo motorio. I pazienti sottoposti a ipnosi mostrano una temporanea riduzione del tremore e una maggiore facilità nel movimento, risultati che aumentano il benessere e la qualità della vita.
"Hypnosis for Pain Management in Parkinson’s Disease" La gestione del dolore cronico è fondamentale per molti pazienti con Parkinson. Questa ricerca sottolinea come l'ipnosi possa ridurre la percezione del dolore, migliorando l'efficacia delle altre terapie per il controllo del dolore.
"Cognitive Behavioral Therapy and Hypnosis for Sleep Disorders in Parkinson's" I disturbi del sonno, frequenti nei pazienti affetti da Parkinson, possono aggravare i sintomi motori e l’umore. Combinando l'ipnosi con la terapia cognitivo-comportamentale, questo studio ha dimostrato che i pazienti migliorano la qualità del sonno e riducono i risvegli notturni.
"Hypnosis to Improve Non-Motor Symptoms in Parkinson’s Disease" La ricerca si concentra sui sintomi non motori, come ansia e depressione. L'ipnosi, utilizzata come trattamento di supporto, riduce significativamente l'ansia e migliora il tono dell’umore, offrendo un supporto psicologico efficace.
"Impact of Hypnosis on Anxiety and Depression in Parkinson’s Patients" Questo studio evidenzia che l'ipnosi può ridurre i livelli di ansia e depressione. Nei pazienti trattati, è stato osservato un miglioramento del benessere psicologico, con effetti positivi sulla gestione dei sintomi motori.
"Hypnosis as an Adjunct Therapy for Medication Management in Parkinson’s" I farmaci per il Parkinson possono causare effetti collaterali o essere insufficienti per il controllo dei sintomi. Questo studio mostra come l'ipnosi, combinata con la terapia farmacologica, possa migliorare il controllo motorio e ridurre la necessità di aggiustamenti farmacologici.
"Reducing Freezing Episodes in Parkinson’s Disease with Hypnosis" Il fenomeno del "freezing" (blocco motorio) è un problema comune nel Parkinson. Secondo questa ricerca, l'ipnosi può ridurre l’incidenza di questi episodi, aiutando i pazienti a mantenere una mobilità costante.
"Hypnosis and Neuroplasticity in Parkinson’s Disease" Uno studio innovativo che esplora la possibilità che l'ipnosi favorisca la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e compensare i danni neurologici causati dal Parkinson.
"Hypnotherapy to Improve Quality of Life in Parkinson’s Disease" Questa ricerca mostra come l’ipnosi migliori complessivamente la qualità di vita dei pazienti, diminuendo sintomi come ansia, insonnia e disturbi del tono dell’umore.
"Long-Term Benefits of Hypnotherapy in Parkinson’s Patients: A Systematic Review" Una revisione di numerosi studi ha confermato che la terapia ipnotica, praticata in modo costante, produce benefici a lungo termine, sia per i sintomi motori che per quelli non motori, riducendo l’ansia e migliorando il benessere psicofisico.
Testimonianze di Personaggi Celebri
Michael J. Fox Michael J. Fox, attore canadese-americano e autore, ha parlato del suo lungo percorso con il Parkinson. Sebbene non abbia utilizzato esclusivamente l'ipnosi, Fox ha esplorato terapie alternative, inclusa l'ipnosi, come supporto al trattamento farmacologico per migliorare il controllo dei sintomi non motori, come ansia e insonnia.
Muhammad Ali La leggenda del pugilato Muhammad Ali ha vissuto per molti anni con il Parkinson e ha fatto ricorso a vari metodi per migliorare la gestione della malattia. Ali ha utilizzato l'ipnosi come metodo per il controllo del dolore e la riduzione dello stress, trovandola utile per mantenere una mentalità positiva e per affrontare i momenti di difficoltà.
Billy Connolly Comico e attore scozzese, Connolly ha parlato apertamente della sua esperienza con il Parkinson, sottolineando il beneficio dell’ipnosi per il supporto emotivo e la gestione dello stress. Connolly ha trovato sollievo nei sintomi non motori come ansia e insonnia, migliorando il proprio benessere generale.
Conclusione
L'ipnosi professionale, pur non essendo una cura per il Parkinson, rappresenta un trattamento di supporto prezioso, sia per i sintomi motori sia per quelli non motori della malattia. Le ricerche scientifiche dimostrano che l'ipnosi può essere utilizzata in modo sicuro ed efficace per migliorare la qualità della vita dei pazienti, agendo su aspetti critici come ansia, depressione, disturbi del sonno e controllo motorio. Inoltre, le testimonianze di celebrità come Michael J. Fox, Muhammad Ali e Billy Connolly dimostrano che, accanto alle terapie convenzionali, l'ipnosi può offrire benefici concreti e una migliore gestione della convivenza con il Parkinson.
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Fentanil: meccanismi d'azione, effetti, rischi e implicazioni cliniche del potente oppioide
IntroduzioneIl fentanil è un analgesico oppioide sintetico altamente potente, utilizzato principalmente per il trattamento del dolore acuto e cronico in ambito medico. Sintetizzato per la prima volta nel 1960 dal chimico belga Paul Janssen, il fentanil è diventato un farmaco di riferimento nella gestione del dolore severo, grazie alla sua elevata efficacia e alla sua rapida azione. Tuttavia, il…
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Il SUCCESSO DI FIT THERAPY all’evento “Dì Salute Weekend” 2024
Il “Di Salute Weekend“, organizzato dalla rinomata testata giornalistica Dì Salute, è tornato a Padova nella splendida cornice di Prato della Valle. Si è trattato di un evento dedicato alla prevenzione sanitaria gratuita e si è svolto il 14 e 15 settembre 2024, dalle 9.00 alle 18.30.
GLI ESPERTI CONDIVIDONO LA TECNOLOGIA FIT THERAPY: COME FAR RITROVARE SOLLIEVO DAL DOLORE MUSCOLO-SCHELETRICO.
UN DISTURBO DIFFUSO: LA LOMBALGIA MUSCOLO-TENSIVA
Il mal di schiena, in particolare la lombalgia muscolo-tensiva, colpisce tra il 60% e l’80% della popolazione generale. Questo disturbo può essere influenzato tra le altre cose da età, stress, sovrappeso e obesità, uno stile di vita sedentario, oltre che da traumi dell’apparato muscolo-scheletrico.
UNA SOLUZIONE INNOVATIVA SENZA FARMACI: I DISPOSITIVI FIT THERAPY
In questo contesto, la tecnologia e la ricerca hanno sviluppato soluzioni innovative come i dispositivi medici FIT Therapy. I vantaggi rispetto agli altri dispositivi per la riduzione del dolore muscolo-scheletrico? L’assenza di farmaci e di calore. Infatti, l’unicità di questi prodotti consiste nelle proprietà dei materiali di cui sono fatti: minerali che riflettono la radiazione infrarossa emessa dal nostro corpo, proprio come fossero uno specchio. Questo processo aiuta a stimolare la circolazione sanguigna e alleviare il dolore, senza causare effetti collaterali. La gamma di prodotti FIT Therapy include cerotti, abbigliamento specifico e tape, ed è stata progettata per fornire sollievo dai dolori muscoloscheletrici e migliorare la qualità della vita, sia per i pazienti con dolore cronico che per gli sportivi.
FIT THERAPY PATCHES: SICURI E SENZA CONTROINDICAZIONI
LA SICUREZZA DEI CEROTTI FIT THERAPY
I cerotti FIT Therapy rappresentano una soluzione innovativa e sicura per il trattamento di dolori muscolari e articolari, grazie alla tecnologia avanzata che li caratterizza. La sicurezza dei cerotti FIT Therapy è supportata da numerosi studi scientifici - https://fittherapy.biz/studi-scientifici/ - che confermano l’efficacia e l’assenza di effetti collaterali significativi.
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Ti chiedi riguardo le corone dentali? Scopri il processo passo-passo, dalla consultazione alla posa, per garantire una vestibilità perfetta e un sorriso duraturo. Sei curioso di sapere come le corone dentali possono ripristinare il tuo sorriso? Questa guida passo-passo ti accompagnerà attraverso l'intera procedura della corona, dalla consultazione iniziale alla posa finale. Scopri i benefici, cosa aspettarti e come questo trattamento trasformativo può migliorare la tua salute dentale e la tua fiducia. Che cos'è una Corona Dentale? Una corona dentale è una cappetta su misura posizionata sopra un dente danneggiato per ripristinarne la forma, le dimensioni, la forza e l'aspetto. I dentisti usano spesso le corone per fornire supporto e protezione ai denti che hanno subito una significativa carie o danni. Possono anche migliorare l'aspetto estetico di un dente, rendendolo più naturale. Le corone sono generalmente realizzate in vari materiali, tra cui porcellana, metallo o una combinazione di entrambi, a seconda delle esigenze specifiche del paziente e della posizione del dente. Motivi per cui è Necessaria una Corona Dentale Ci sono diversi motivi per cui potresti aver bisogno di una corona dentale, tra cui: Decadimento Grave del Dente: Se una cavità è troppo grande per un’otturazione, una corona può fornire il supporto necessario. Dente Fratturato o Rotto: Una corona rinforza un dente che è rotto o gravemente usurato, prevenendo ulteriori danni. Trattamento Canalare: Dopo aver subito un trattamento canalare, una corona protegge il dente trattato dai danni e ne assicura la durata. Miglioramento Estetico: Se hai denti scoloriti o di forma irregolare, le corone possono migliorare il tuo sorriso fornendo un aspetto più attraente. Supporto per Ponti Dentali: Le corone possono fungere da ancoraggi per i ponti dentali, aiutando a sostituire i denti mancanti in modo efficace. Prepararsi per una Procedura di Corona Dentale Prepararsi per una procedura di corona dentale implica diversi passaggi importanti per garantire un trattamento fluido e di successo. Inizia programmando una consultazione con il tuo dentista, durante la quale valuteranno la tua salute orale e decideranno se una corona è l'opzione migliore per la tua situazione. Durante questa visita, il tuo dentista spiegherà la procedura, discuterà quali materiali possono essere utilizzati per la tua corona e risponderà a qualsiasi domanda o preoccupazione tu possa avere. Inoltre, il tuo dentista potrebbe raccomandare alcune azioni preparatorie da intraprendere prima della procedura: Passo di PreparazioneDescrizioneEsame DentaleIl tuo dentista esaminerà i tuoi denti e gengive per assicurarsi che siano abbastanza sani per ricevere una corona dentale.RadiografiePotrebbero essere effettuate radiografie per valutare la radice e la struttura ossea circostante del dente interessato.Discutere le Opzioni di AnestesiaIl tuo dentista discuterà se è appropriata l'anestesia locale o la sedazione per la tua procedura.Organizzare l'Assistenza Post-OperativaConsidera di organizzare un trasporto a casa se scegli la sedazione; assicurati di avere eventuali farmaci necessari per il dolore post-procedura. Preparandoti adeguatamente per la tua procedura di corona dentale, puoi garantire che l'esperienza sia il più comoda ed efficiente possibile. Tipi di Corone Dentali Esistono diversi tipi di corone dentali disponibili, ciascuna progettata per soddisfare diverse esigenze e preferenze. Comprendere queste opzioni può aiutarti a prendere una decisione informata quando scegli la corona giusta per il tuo ripristino dentale. Tipo di CoronaDescrizioneVantaggiSvantaggiPorcellanaRealizzata in materiali ceramici, queste corone somigliano molto ai denti naturali.Esteticamente gradevole; ideale per i denti anteriori.Meno durevole rispetto al metallo; può scheggiarsi o usurarsi nel tempo.MetalloRealizzata in leghe metalliche, queste corone sono estremamente durevoli e resistenti all'usura.
Duratura; resiste bene alle forze masticatorie.Non appare naturale; potrebbe essere visibile se posizionata sui denti anteriori.Porcellana-Fusa al MetalloCombina la porcellana con una base metallica per una maggiore resistenza.Offre un aspetto naturale con una maggiore durata.Può usurarsi sulla superficie di porcellana; il metallo potrebbe essere visibile lungo la linea gengivale.ZirconiaUn tipo di corona ceramica nota per la sua forza e estetica.Estremamente durevole; traslucenza simile ai denti naturali.Costo più elevato rispetto ad altri materiali. La scelta del tipo giusto di corona dentale dipende da fattori come la posizione del dente, la quantità di pressione che dovrà sopportare e le tue preferenze personali riguardo all'estetica e alla durata. La Procedura della Corona Dentale Passo-Passo La procedura della corona dentale procedura coinvolge generalmente diversi passaggi chiave per garantire un risultato di successo. Inizialmente, il dentista esamina il tuo dente e prende delle radiografie per valutare la radice e l'osso circostante. Una volta confermata la diagnosi, anestetizzerà l'area utilizzando un anestetico locale. Dopo che l'anestesia ha fatto effetto, il dentista preparerà il dente rimuovendo eventuali carie e modellandolo per adattarsi alla corona in modo sicuro. Successivamente, il dentista prenderà delle impronte dei tuoi denti, che aiuteranno a creare una corona su misura che corrisponde alla forma e al colore del tuo dente naturale. Mentre aspetti la corona permanente, che solitamente richiede un paio di settimane per essere realizzata, il dentista posizionerà una corona provvisoria per proteggere il dente preparato. Infine, durante il tuo appuntamento successivo, il dentista rimuoverà la corona provvisoria e installerà con attenzione quella permanente, assicurandosi che si allinei correttamente con il tuo morso prima di fissarla in posizione con il cemento dentale. Recupero e Cura Post-Operatoria per le Corone Dentali Dopo aver ricevuto una corona dentale, è importante seguire le giuste pratiche di cura post-operatoria per garantire che il dente guarisca bene e che la corona duri a lungo. Ecco alcuni consigli essenziali per il recupero: Essere delicati quando mordi o mastichi, specialmente mentre la tua bocca è ancora intorpidita. Evitare cibi appiccicosi o duri per i primi giorni per prevenire danni alla corona provvisoria. Mantenere una buona igiene orale spazzolando delicatamente intorno alla corona e passando il filo interdentale con attenzione per evitare lo spostamento. Visitare il dentista per appuntamenti di controllo come raccomandato per monitorare l'adattamento e la funzionalità della corona. Se avverti dolore o disagio persistente, contatta prontamente il tuo dentista per una valutazione. Seguendo queste linee guida per la cura post-operatoria, puoi favorire il tuo recupero e godere dei benefici della tua nuova corona dentale. 1. Che cos'è una corona dentale? Una corona dentale è una cappetta posizionata sopra un dente per ripristinarne la forma, le dimensioni, la forza e l'aspetto. Le corone sono utilizzate per vari problemi dentali, tra cui la protezione di un dente debole, il ripristino di un dente rotto o la copertura di un impianto dentale. 2. Come viene eseguita la procedura della corona dentale? La procedura della corona dentale solitamente prevede due visite. Durante la prima visita, il dentista preparerà il dente rimuovendo eventuali carie e modellandolo per adattarlo alla corona. Verrà poi presa un’impronta del dente per creare una corona su misura. Potrebbe essere posizionata una corona provvisoria fino a quando quella permanente non sarà pronta. Nella seconda visita, la corona provvisoria viene rimossa e la corona permanente viene cementata in posizione. 3. Quali tipi di materiali vengono utilizzati per le corone dentali? Le corone dentali possono essere realizzate con vari materiali, tra cui porcellana, ceramica, metallo, resina o una combinazione di questi materiali.
La scelta del materiale dipende spesso dalla posizione del dente, dalle preferenze del paziente e dalla raccomandazione del dentista. 4. Quanto durano le corone dentali? Con una cura adeguata, le corone dentali possono durare tra i 5 e i 15 anni o anche di più. Mantenere una buona igiene orale, fare controlli dentali regolari e evitare cibi duri possono contribuire ad allungare la durata di una corona dentale. 5. Ci sono rischi o effetti collaterali associati alle corone dentali? Sebbene le corone dentali siano generalmente sicure, i rischi potenziali includono sensibilità a temperature calde o fredde, disagio durante la procedura e possibili reazioni allergiche ai materiali utilizzati. È fondamentale discutere eventuali preoccupazioni con il tuo dentista prima della procedura.
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