#trattamento del dolore
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raccontidialiantis · 3 months ago
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Punizione adorata
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Ti basta un pretesto minimo, una mia sia pur piccola digressione o non scrupolosa osservanza della linea di condotta che tu hai stabilito per me, affinché tu mi comunichi in modo ufficiale che devi punirmi. Io al solo sentire le tue parole di disapprovazione nella nota vocale che mi spedisci già comincio a godere. E le conservo tutte, le tue note vocali: le riascolto spesso, per capire fino a che punto ti amo.
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Per me il fatto che le tue mani vogliano posarsi sulle mie natiche, seppur in modo irrispettoso, sfacciato, guascone e crudele, è un premio: personalmente lo considero un vero dono del cielo. Il dolore che mi fai provare schiaffeggiandomi è la tua implicita dichiarazione d'amore nei miei confronti. Castighi la mia carne, ma nutri il mio cuore. Sento che mentre lo fai mi desideri e che non puoi fare a meno di infliggermi sofferenza, che poi non è altro che amore in embrione.
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È il rito puntuale di ogni nostro sabato ed è da me agognato. Sogno tutta la settimana di farti godere e non vedo l'ora di sottomettermi a te. Mio marito è un uomo debole e in casa chi comanda e prende tutte le decisioni sono io. Ma proprio per questo ho un dannato bisogno di sentirmi dominata da un maschio vero. Voglio sentirmi profondamente donna. Ho bisogno di essere guidata, apprezzata ma anche castigata. Il motivo devi trovarlo tu ogni volta. Non ha una vera importanza. Voglio solo essere umiliata e maltrattata.
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Da qualcuno che abbia dei modi spicci e che quindi sappia come e quando rimettermi in riga. E tu sei molto bravo, intelligente, discreto, sensibile ma anche inflessibile. Ti adoro, per questo: sebbene tu sia di dieci anni più giovane di me. La santa punizione del mio corpo prelude invariabilmente al godimento del tuo. Quindi io, pur soffrendo fisicamente nel ricevere il duro trattamento, stringo i denti e sopporto.
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Verso certamente qualche lacrima di frustrazione, ma sono comunque massimamente felice per te. Senza eccessivi riguardi per la mia persona, a un certo punto del nostro appuntamento passi dalla sonora sculacciata ad amare brutalmente la mia carne di madre e moglie di un altro uomo; mi tratti male e mi adoperi per il tuo comodo.
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Quando poi hai fatto di tutto il mio corpo il tuo uso solito, allorché mi hai spremuta e hai lungamente goduto ovunque dentro di me, io sfinita e riempita del tuo seme, mi raggomitolo sazia e contenta sul tuo grembo. Me lo lasci fare, perché è un mio privato vezzo con te; sai che così mi sento protetta, amata.
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Accarezzo il tuo torace, poi il tuo inguine e mi beo del tuo odore forte di maschio. Ti lecco languidamente ovunque e assaporo il tuo gusto virile. Prendo in bocca il tuo uccello: avida, grata e lentamente lo slinguo, me lo succhio, ma senza fretta alcuna. Voglio che duri, questa assoluta, dolcissima, nostra intimità. Dio: che croce che sei per me! Una vera condanna, ma allo stesso tempo anche la mia unica, segreta, rovente passione.
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E riposo davvero solo così, col tuo uccello tra le labbra, per molto tempo: innocente nell'anima e maliziosa porca nella mia mente oscena di sposa fedifraga. Godo anche molto, nell'esserlo. L'amore vero è anche questo, tra noi. Prego affinché tu non ti stanchi mai di punirmi. E di desiderarmi, mentre amorevolmente spalmi la crema rinfrescante sul mio bellissimo culo di gran puttana, moglie di ancor più grande cornuto.
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RDA
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Come passa in fretta il tempo...Guardando questa foto ci chiederete sicuramente cosa ci sia di osceno: nulla. Questa foto però calza a pennello: è il segno di inizio della nostra storia, due ginocchia sbucciate, ufficialmente per una caduta, in realtà per tutto il tempo che, esattamente un anno fa, ho trascorso prostrata ai piedi del mio Padrone. Iniziato tutto come un gioco, è trascorso un anno, a tratti faticoso data la mia indole brat, ma intenso e emozionante. Dopo un anno scopiamo ancora come ricci, come lui ironicamente ogni tanto mi dice, dopo un anno arriviamo ad ogni incontro settimanale affamati e pronti a sbranarci, dopo un anno il gioco è diventato un sentimento molto forte da entrambe le parti e sentirgli dire oggi "ti amo" mi emoziona, dopo un anno "Troia", su sua specifica richiesta, è un appellativo che usa solo a letto perché poi sono sempre la sua amata C. , dopo un anno siamo di nuovo nello studio con la moquette assassina con dei pasticcini e la voglia di sempre. Anche oggi è stato un incontro "forte": tanti baci, sì, ma la sua Troia vuole soddisfarlo in tutto e lui fare di tutto per alimentarla. A proposito di alimentazione, la mia bocca è duramente occupata: le dimensioni del suo cazzo e la veemenza con cui la scopa quasi mi soffocano. Mentre cerco di prendere fiato e vomito saliva a più non posso, penso a tutte le volte in cui, parlando di lui con la mia sister, le dico che "mi toglie il fiato". Sentirlo gemere di piacere mentre mi scopa la fica mi manda in estasi e vedere il suo cazzo appena sfilato pieno del mio miele ne è la prova ...come non poterlo leccare avidamente? Lindo e pinto entra nel culo mentre io lo provoco sgrillettandomi a gambe spalancate. Non mi basta, adoro sfidarlo e allora, notando che è sudatissimo, lo invito a riposare, certa del contrario. Sì illumina il mio Porco e inizia uno spietato martellamento: urlo per il dolore e il piacere al tempo stesso. Sicuramente gli operai che al piano di sopra lavorano si possono allarmare, quindi mi premuro a descrivere a voce alta quanto sta accadendo eccitando ancora di più il mio Padrone. Era stata perentoria la sua richiesta: tutto il palazzo deve sapere cosa lui fa alla sua Troia e io, data la mia indole esibizionista, non mi faccio pregare. Un anniversario merita un trattamento speciale e, stavolta, i colpi di cinghia sono veramente forti. Sei fiammate mi fanno piangere ma il suo abbraccio e le coccole dopo, unitamente al cazzo che mentre mi incula ravviva il bruciore mi danno il meritato premio. Mentre scrivo il mio culo vorrebbe sputare la sborra ma io provo a tenerla ancora dentro, per quanto possibile dato il mio ano meravigliosamente trasformato in un open space. Sono devastata ma soddisfatta, come sempre. Ce lo scriviamo nei nostri messaggi mentre ci scambiamo nuovamente gli auguri: "Buon anniversario, amore".
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binosaura · 1 year ago
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Caro Babbo Natale,
Questa è la letterina di una femminista intersezionale incazzata. Una di quelle che se notano un'ingiustizia di qualsiasi tipo, invece di farsi i cazzi propri ci mettono bocca per difendere chi subisce. Questa femminista intersezionale incazzata ha dei desideri che potrebbero genericamente essere riassunti con "l'uguaglianza tra tutte le persone e la pace nel mondo", ma siccome è una rompicoglioni di prima categoria andrà ad articolare.
Vorrei che l'esistenza delle persone queer non fosse più considerata una deviazione dalla norma. Che non dovessimo dimostrare niente a nessunə. Che il Pride diventasse solo un momento di festa e non di lotta. Che lɜ miɜ compagnɜ non dovessero più nascondersi da chi ancora ci considera malatɜ o possedutɜ dal demonio.
Vorrei che ogni donna e soggettività socializzata come tale fosse libera di fare ciò che vuole, con chi vuole, quando vuole. Che non ci considerassero più "angeli del focolare" o "preziosi oggetti da proteggere". Che il nostro genere e la sua espressione non condizionino lo sguardo altrui e il trattamento riservatoci. Che la cultura dello stupro finisse una volta per tutte.
Vorrei che le persone grasse venissero considerate in quanto persone e non in quanto grasse. Che la Medicina si impegnasse per eliminare la concezione popolare che il peso corporeo sia necessariamente correlato allo stato di salute. Che i media rappresentassero ogni tipo di corpo e le aziende di abbigliamento tenessero conto della loro varietà. Che i mezzi di trasporto e le strutture artificiali in generale non fossero concepite solo per accogliere una limitata gamma di corpi.
Vorrei la fine del razzismo. Che una persona non dovesse più essere giudicata in base al colore della pelle o alla nazionalità. Che gli stereotipi sulla provenienza geografica diventassero obsoleti. Che riuscissimo a considerare in egual modo tutti i conflitti in atto, non soltanto quelli vicini a noi, e riuscissimo sempre a distinguere l'oppressorə dall'oppressə.
Vorrei che la disabilità non venisse considerata il tratto caratteristico di una persona. Che tutte le persone abili riuscissero ad avere uno sguardo non pietistico verso le persone disabili. Che non si utilizzasse più la pornografia del dolore nei media. Che le istituzioni si impegnassero affinché la vita di una persona disabile non debba essere per forza più difficile di quella di chi non lo è.
Vorrei che si riuscisse ad abbattere lo stigma sulla salute mentale. Che le patologie psichiatriche fossero considerate esattamente come tutte le altre. Che si investisse sulla formazione e l'offerta nel pubblico e che si istituisse la figura dellə psicologə di base, per tuttɜ.
Vorrei che si eliminasse l'enorme divario economico tra persone estremamente ricche e persone estremamente povere. Che per la politica parole come "patrimoniale", "progressività" e "salario minimo" non fossero tabù. Vorrei il reddito universale e che tuttɜ avessero diritto a campare dignitosamente.
Vorrei giustizia climatica.
Vorrei la fine della discriminazione di OGNI soggettività marginalizzata.
Vorrei l'abolizione, o quantomeno una riforma, delle forze dell'ordine e del sistema carcerario.
Vorrei la tutela di tutti gli animali non umani.
Vorrei la decriminalizzazione e la regolamentazione della maternità surrogata.
Vorrei che "sex work is work" fosse realtà e non più solo uno slogan.
Vorrei la Palestina libera.
Vorrei tante cose, ma più di tutto
Vorrei la fine del sistema ciseteropatriarcale bianco, abile e borghese.
E se non l'avrò da Babbo Natale, lotterò per ottenerla con le forze mie e dell3 miɜ compagnɜ.
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kon-igi · 1 year ago
Note
sai qual è il tasso di recidiva della calcificazione del tendine del sovraspinato?
La risposta breve è BASSA ma tu sai bene che quando si ha a che fare con il corpo umano le risposte brevi non convengono.
Intanto definiamo cosa sia una calcificazione di un tendine (nel 70% dei casi avviene al tendine del muscolo sovraspinoso), come e perché si forma.
Prima di tutto NON HA NULLA A CHE FARE con le ossa ma si tratta di un fenomeno a eziopatogenesi sconosciuta per cui cellule specializzate (vescicole di Bonucci) che in quel luogo dovrebbero essere inerti, invece dopo l'apoptosi rilasciano ioni calcio che nel tempo formano le cosiddette calcificazioni di idrossiapatite.
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Però...
Non è la semplice cazzuolata di cemento di un muratore ma un deposito progressivo a più stadi (diversi tra loro) che seguono la classificazione visuale di Gartner:
Tipo 1: circoscritto e denso, in fase di formazione
Tipo 2: circoscritto, translucente, 'nuvoloso' e denso
Tipo 3: 'nuvoloso' e translucente, in fase di riassorbimento
Queste tre classificazioni sono, come detto, progressive e descrivono una situazione di:
STADIO PRECALCIFICO con metaplasia fibro-cartilaginea
STADIO CALCIFICO con fagocitosi dei tessuti metaplasici e vascolarizzazione
STADIO POST-CALCIFICO con riassorbimento della massa e deposito inerte
Infatti non tutte le calcificazione del tendine del sovraspinoso necessitano di intervento chirurgico/strumentale ma molto più facilmente solo di trattamento conservativo e/o farmacologico, perché si possono fermare al primo stadio precalcifico senza dare sintomatologia dolorosa o impotenza funzionale. E magari anche regredire.
Più che sulla recidiva, quindi, ci si concentra sulla comprovata predisposizione di chi abbia avuto una tendinopatia calcifica a sviluppare negli anni una patologia osteoartritica dell'articolazione scapolo-omerale della spalla.
Sintetizzando, i depositi di idrossiapatite sul tendine del sovraspinoso possono scomparire da soli o anche rimanere senza creare danno o dolore oppure ripresentarsi dopo le onde d'urto e scomparire subito dopo. Però sei un soggetto predisposto all'osteartrosi scapolo-omerale.
Quindi tieni d'occhio radiograficamente la spalla in modo saltuario e stai attento all'insorgenza di dolore e/o impotenza funzionale.
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ross-nekochan · 1 year ago
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“Maria non è stata mai amata dai genitori. Ha fatto di tutto per richiamare la loro attenzione: ha urlato, distrutto i mobili della sua camera, ha preso brutti voti a scuola, li ha presi belli, ha ricevuto un premio per il miglior tema. Nulla ha scalfito l’indifferenza dei suoi genitori. Erano sempre concentrati a parlare di soldi, a lavorare, a litigare, a fare le loro cose… Maria si sentiva un soprammobile, un oggetto abbandonato“
La mancanza d’amore dei genitori di Maria non potrà mai essere cancellata. Tale ferita si è tradotta in bisogno esasperato di amore senza condizioni. Oggi, Maria sposta questa sua richiesta sulla figura di riferimento più vicina: il partner di turno. Maria è adulta ormai, ma le sembra di rivivere sempre lo stesso un copione esistenziale; si sente bisognosa, dipendente… Si sforza continuamente di ricevere amore, non soltanto da papà e mamma, ma da ogni persona che riveste una qualche importanza. Agisce verso se stessa e nei confronti di quelli che ama, con quello che ha imparato: il disamore. Ha difficoltà a relazionarsi, a empatizzare; la sua frustrazione maggiore è proprio quella di avere un bisogno e non sapere qual è.
Un bambino che ha sperimentato l’assenza d’amore, da adulto non sarà mai capace di “amarsi”, “amare” e, soprattutto, “lasciarsi amare”. Perché?
Maria rappresenta tutti quei “bambini non amati”, quei bambini cresciuti senza un solido legame affettivo. Non occorre intenzionalità malevola da parte del genitore perché il bambino non si senta amato. Può sentirsi trascurato perché il papà e la mamma sono troppo impegnati col lavoro o, peggio, con il circolo del bridge…..La mancanza di affetto vuol dire anche avere avere genitori poco attenti o disponibili. Molto spesso i genitori amano i propri figli in maniera differente rispetto a ciò di cui hanno bisogno. Molto spesso, i genitori non sono consapevoli degli effetti che esercitano sui figli, non conoscono strategie comportamentali funzionali e suppongono che i loro comportamenti siano innocui, se non addirittura educativi. In fondo, tutti i genitori sono stati bambini e così tentano di riproporre schemi che loro stessi hanno appreso durante l’infanzia. Per questi motivi, non possiamo sostenere che un genitore si comporta in modo disfunzionale perché non ama il suo bambino! Anzi, proprio perché lo ama, un genitore tenta di dargli ciò che egli stesso non ha avuto o ciò che ritiene giusto secondo la sua personalissima ottica.Come il bambino vive la carenza d’affetto.
Il “bambino non amato” si percepisce come la causa del conflitto e/o dell’interazione disfunzionale con uno o entrambi i genitori, fino al punto di poter pensare che ciò che accade è per colpa sua. Ciò lo porta a costruirsi e rappresentarsi come un bambino non amato, perché cattivo e colpevole.
“C’è sempre una certa follia nell’amore. Ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia”. (Friedrich Nietzsche)
In modo inconsapevole si va a riproporre un antico copione in cui la persona che oggi si sente respinta, rifiutata è stata dapprima un bambino non amato. Nella ricerca di amori attuali tormentati, il non amato, oggi adulto, non fa altro che ripercorrere l’antico copione vissuto con i genitori, l’antico dolore per non essere stato amato con la speranza di sanare questa antica ferita.
Cosa possiamo fare per sentirci amati?
Proprio per il modo in cui la psiche umana si è evoluta, è praticamente impossibile non trattare noi stessi nello stesso modo in cui ci hanno cresciuto i nostri genitori. Se siamo stati frequentemente ignorati, rimproverati, incolpati, giudicati o puniti fisicamente tendiamo a ripetere questo stesso trattamento: quando ci attacchiamo di solito stiamo seguendo l’esempio dei nostri genitori. Molte persone vivono in una realtà legata strettamente ai loro traumi. Soffrono e proiettano le loro sofferenze. E hanno spesso paura e si muovono nel mondo in base alle limitazioni che questa gli impone.
È impossibile amare se stessi se non si parte come sempre dalla Consapevolezza. Parti dallo scoprire chi sei, in cosa credi, cosa desideri e a cosa dai valore. La consapevolezza implica la possibilità comprendere la tua storia, le tue esperienze e come ti sei adattato a queste. Per acquisire consapevolezza devi innanzitutto essere onesto con te stesso e questo può essere più difficile di quanto pensi. Molti di noi sono così bravi a “raccontarsela” che non si rendono neanche conto che lo stanno facendo.
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vividiste · 10 months ago
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Maledetto Uomo😡😡😡😡
La decornazione dei vitelli è una pratica comune negli allevamenti da latte.
Il decornatore funziona con calore e pressione. Il vitello viene incastrato e il decornatore viene premuto sulla pietra del corno che ne brucia la radice ossea.
Di solito viene eseguita a 32 giorni di età del vitello.
La decorazione provoca dolore postoperatorio prolungato e il trattamento del dolore viene raramente eseguito. Pochissimi allevatori usano l'anestesia locale prima della cauterizzazione e ancora meno un analgesico post-operatorio al polpaccio.🤮🤮🤮😡😡😡😡
Fonte fb
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isjoen · 2 years ago
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Per tutta la vita ho sperato di non provare il dolore del non essere accettata dai propri genitori per il proprio orientamento sessuale.
Mi porto dietro il trauma di non essere accettata da sempre, perché a casa mia anche il solo esistere poteva creare problemi, aggiungere anche il fatto di essere bisessuale sarebbe stato quel dolore che io non sarei riuscita a reggere. Come piego i panni, come mangio, cosa leggo, cosa vedo, con chi esco e perché esco era, ed è, un problema. Costantemente controllata e giudicata, la mia reazione a tutto ciò è sempre e solo stata "se non esisto è meglio" arrivando ad un mutismo tale che a casa dovevano dimenticarsi che io c'ero, anche la musica sempre ascoltata con le cuffiette o quando non c'era nessuno. Costantemente rinchiusa in camera mia, per non palare con mia madre, avevo paura di chiedere ogni cosa. Accusata sempre di egoismo, cattiveria, stupidità, di essere tutto fumo e niente arrosto, di essere un essere umano ridicolo, mi porto sempre dietro il pensiero di non essere abbastanza, anzi di non valere niente e io non ce la posso fare a vivere ancora questo dolore. Ma la cosa più brutta di tutto ciò è la paura che porta il non essere accettata: la paura di non poter chiedere un aiuto economico, di non poter parlare, di ricevere il trattamento del silenzio, i dispetti. "Se tu ti comporti male io ti rendo la vita un inferno" e sento come tutta la mia dignità sparisse; nel momento in cui vengo trattata uno schifo, come se non meritassi niente dalla vita io mi annullo e rivivo tutto quel dolore che ho provato durante l'adolescenza.
Mi chiedo che senso abbia combattere, perchè io non voglio farlo, voglio solo essere lasciata in pace, voglio tranquillità, voglio capire che mi merito di esistere, di avere delle amicizie, di potermi svegliare la mattina e decidere di prendermi un caffè al bar, di poter essere una persona normale.
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lolorossi · 2 years ago
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Una pioggia di psicofarmaci.
La troppo frequente associazione sintomo manifesto-farmaco psicotropo, ha portato ad una larga diffusione dell'uso di psicofarmaci che mette in secondo piano l'aspetto clinico e diagnostico, appiattendo e uniformando a un unico quadro clinico di effetti collaterali.
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Tutte le differenze tipiche e patognomoniche dei vari quadri clinici, vengono appiattite dall'uso sconsiderato di psicofarmaci, con la scusante di impedire la progressione violenta della sintomatologia anche in chi mostri soltanto piccoli segni di depressione.
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Un farmaco può interferire negativamente nel decorso delle forme di schizofrenia a prognosi favorevole ed è altamente dannoso per chi sia affetto soltanto da una lieve depressione, poiché induce il paziente a divenire dipendente di una sostanza psicotropa di cui non ha bisogno.
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La persona che si nasconde dietro lo pseudonimo di "Stanza1241" non è chiaramente schizofrenica, ma, nonostante ciò, il Centro di Salute Mentale veneto a cui si era rivolta l'ha nettamente bombardata di psicofarmaci.
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Per lo stile similare di scrittura, intimistico, rilevabile dal confronto fra account e blog, e l'accorato appello/accusa rivolto a FNOMCeO - il cui evento scatenante è chiaramente l'omicidio della psichiatra di Pisa, ho motivo di pensare che l'account twitter e il blog siano stati prodotti dallo stesso utente.
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Se @mangiamy (Gioia) e "Stanza1241" fossero la stessa persona, ci troviamo davanti ad un caso di persona realmente abusata dal personale del sistema sanitario veneto, che non necessitava di psicofarmaci e nemmeno di un Trattamento Sanitario imposto, poiché soltanto lievemente depressa.
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In rete non ho trovato nulla, ma consultandomi con i colleghi veneti e alcuni infermieri, sono risalito al caso di un suicidio avvenuto in provincia di Venezia, nel maggio 2022. Il paziente era sotto la supervisione del Centro di Salute Mentale di San Donà di Piave (Ve).
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Il blog https://stanza1241.blogspot.com è stato scritto in maggio 2022; il suicidio di G.B. in cura presso il Centro di Salute Mentale di San Donà di Piave (Ve) è avvenuto i primi di maggio 2022. E' chiaro che Gioia conosceva il ragazzo, perché in cura presso lo stesso Centro di Salute Mentale.
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@mangiamy (Gioia) ha chiaramente chiuso la sua esperienza su Twitter (come dichiarato nel suo account); ho reso tutto pubblico, poiché l'unica persona che può confermare i fatti è chi è dietro quell'account ed io non dispongo di altri canali di comunicazione per raggiungerla.
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Più traumi subiti: punito/a con un Trattamento Sanitario imposto per aver denunciato un caso di malasanità; poi, il trauma del suicidio dell'amico, morto nello stesso contesto di malasanità che aveva tentato di denunciare. Due episodi lucidamente descritti e coerenti nei particolari, a distanza di tempo. Il racconto è reale, quanto il dolore e la frustrazione di questa persona, che desidera venga fatta chiarezza su quanto accaduto, ma non trova aiuto attorno a se.
Non mi resta che sperare che, in qualche modo, questa persona mi legga o che qualcuno, che la conosce bene, mi contatti: i fatti corrispondono a quanto narrato dalla persona dietro l'account, sia per la coerenza tra blog e account, sia perché il caso di suicidio esiste.
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5 STORIE DI FANTASMI DELLA SARDEGNA
Oltre le cime delle montagne e le scogliere della costa, la Sardegna nasconde segreti antichi e oscuri, avvolti dal mistero e dal terrore. 
La terra sarda è infestata da creature spettrali, creature che affondano le loro radici nella storia stessa dell'isola. Queste presenze sinistre possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall'oscurità della notte all'ora del tramonto, per terrorizzare coloro che incappano nei loro percorsi.
In questo articolo, esploreremo cinque storie di fantasmi della Sardegna che sono state tramandate di generazione in generazione e che sono giunte sino a noi.
Cunfraria
Nella storica Sassari, città del nord Sardegna, si racconta la leggenda di una processione di fantasmi che appare la notte del 31 ottobre. Secondo la tradizione locale, questi fantasmi possono essere visti vicino all'incrocio tra via San Sisto e via Santa Apollinare. Le loro forme spettrali si muovono silenziosamente per le strade come per qualche commissione invisibile.
Alcuni dicono che questa processione di anime che viene chiamata “Cunfraria” cioè confraternita, sia composta da spiriti di defunti che ritornano nel regno dei vivi in questa notte santissima. Altri sostengono che siano la manifestazione di antiche maledizioni, evocate dalla magia oscura e da intenti malevoli. Qualunque sia la loro origine, si dice che la vista di queste apparizioni spettrali riempia i cuori di coloro che le vedono di paura e terrore.
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Don Blas
Nell'oscuro e antico castello di Burgos, c'è una leggenda di un terrificante fantasma che custodisce un favoloso tesoro. Il suo nome è “Don Blas d'Aragona”, un grande e potente cavaliere iberico del XVI secolo che ha incontrato la sua prematura scomparsa in una sanguinosa battaglia molto tempo fa, quando la Sardegna viveva il periodo della dominazione spagnola. Secondo i racconti, “Don Blas” fu condannato a trascorrere l'eternità a custodire il tesoro che gli era stato affidato in vita. Così il suo spirito infesta il castello, legato per sempre alle sue mura. La sua presenza è un costante promemoria del potere e della ricchezza che giacevano nascosti all'interno.
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Panas
In Sardegna esiste una leggenda colma di tristezza e terrore che per secoli ha perseguitato i cuori e le menti degli uomini. È una storia di dolore e disperazione, di perdita e rimpianto, una storia che è stata tramandata attraverso i secoli.
Si racconta che i fantasmi delle donne morte di parto siano condannati a tornare nel mondo dei vivi per sette lunghi anni, infestando la terra durante le ore buie della notte.
Gli anziani sussurrano che questi fantasmi, noti come “Panas”, appaiano vicino ai corsi d’acqua e si possano vedere intente a lavare i panni insanguinati del loro figlioletto. Non possono comunicare o interrompere il lavoro per nessuna ragione. Se qualcuno le disturbasse, dovrebbero ricominciare il loro rituale di penitenza daccapo e si vendicherebbero spruzzando acqua verso chi osa disturbarle.
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Femminedda
Nelle remote regioni di Sant'Antioco, presso le colline che circondano Maladroxia, esiste un antico Nuraghe noto come sa “Femminedda”.Il suo nome è legata ad una strana leggenda che narra di uno spirito inquieto che ancora oggi aleggia intorno alle rovine del monumento.
Si dice che lo spirito appartenga a una giovane donna giustiziata in circostanze violente e misteriose secoli fa, la cui anima è stata  condannata a vagare senza pace. 
La fanciulla, accusata di un crimine infamante, fu sottoposta a una punizione esemplare e brutale, che mirava a fare di lei un monito per il popolo. Fu decapitata e il suo corpo fu sepolto in una chiesa sconsacrata fuori dal centro abitato, mentre la sua testa sarebbe nascosta nel cuore del borgo.
A causa di questo trattamento crudele e sconsiderato, l'anima della giovane, ribattezzata “sa Femminedda”, è stata condannata a vagare senza pace lungo i sentieri di campagna e le vie del paese.
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Marchesa Malaspina
A  Bosa, paese di mare senza tempo, la figura spettrale della marchesa Malaspina continua a vagare senza pace. Letizia, questo il suo nome, fu accusata di un grave crimine: l'adulterio con un amante sconosciuto. Il marito, geloso al punto da perdere la ragione, fece scavare una rete di tunnel segreti dal castello al paese, in modo che la marchesa potesse muoversi al riparo dagli occhi indiscreti.
Ma neppure l'inganno più elaborato riuscì a sfuggire alla furia distruttiva del marito. In preda ad un raptus di gelosia, egli fece mozzare le dita della marchesa, conservandole gelosamente in un fazzoletto che mostrò ad alcuni amici. Lui fu condannato a morte e lei sparì senza lasciare tracce.
Tuttavia, non tutti credono che il fantasma di Letizia sia scomparso del tutto. In molte notti, si possono ancora udire i suoi lamenti disperati provenire dalle rovine del castello dei Malaspina. Si dice che l'anima della marchesa sia rimasta intrappolata in quel luogo, tormentata dai suoi rimpianti e dalla sua disperazione.
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raccontidialiantis · 3 months ago
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Dolcezza? No, grazie!
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Brava: è così che mi piaci! Sai che sei la mia schiava, che mi piace vederti girare nuda per casa, pronta a soddisfare eventuali mie voglie. Le catene te le toglierò più tardi, quando ti donerai tutta a me. Perché accontentare i miei desideri deve essere di fatto la tua preoccupazione principale, il tuo vero lavoro: perché tutto quello che fai durante il giorno per tenerti impegnata, per guadagnarti da vivere, come pensiero deve venire soltanto dopo il mio piacere. E il tuo corpo è il mio giocattolo preferito. Assolutamente. Devi curarlo ed essere sempre in forma, scattante per farmi godere appieno. Certo che potrai sempre continuare a mangiare a tavola assieme a me: perbacco! Si, sono il tuo padrone, però sono anche un uomo generoso, lo sai. Ma ora mia dolce sottomessa preparati per prendere il digestivo che tanto ti piace. Più ne bevi, più io godo. E tanto più ne produrrò per te: l'esercizio sviluppa l'organo e la funzionalità delle ghiandole preposte.
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Finita l'eiaculazione infatti, il processo di produzione del seme maschile riprende immediatamente e viene completato dopo circa 20 minuti. Vieni qui e fammi sentire se sei già bagnata, bricconcella! Aaah… ci siamo, godi al solo tocco delle mie dita. Sdraiata a pancia in sotto, sulle mie gambe, ora divarica un po’ le natiche, alza le natiche verso di me… ecco: fatti un po’ in avanti e lasciami sentire anche il tuo bellissimo culo a che punto sta… Si: sento che sei cotta a puntino e fremi di passione. Mi vuoi. Ora muovi il tuo cazzo di culo, puttana di una donna sposata. Dai, vai in camera mia e preparati. Lubrificalo per bene, che arriverò fra un po’. Voglio trovarti languida, completamente aperta, profumata di pulito, ben oliata e soprattutto assetata. Placherò la tua arsura, come primissima cosa: so che non aspetti altro che attaccarti al mio uccello e succhiarmelo. Poi proseguirò umiliandoti in mille maniere e costringendoti a subire il mio trattamento molto rude e spartano.
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Solo tu resisti da anni ai miei giochi senza un lamento. Perché soffri, piangi ma… vieni! Questa cosa non cessa di stupirmi e di gratificare il mio ego di maschio. Ti adoro, schiava. Sei l'unica puttana che desidero avere nel mio letto. A mia completa disposizione, ogni volta che vorrò. Durerà fino a che non mi stuferò. È sempre stato così, con le mie donne. Però stai tranquilla, schiava: ormai hai capito che di te probabilmente non mi stancherò mai. Forse. Vedremo in seguito se te lo meriti, il mio amore ossessivo per te. Porca miseria: sto invecchiando e affiorano tratti di dolcezza e generosità prima insospettabili, nel mio carattere di orso scorbutico e stronzo. Gongoli e ti infili sempre più nei miei punti deboli. Maledetta…Perché sai bene che mi piace troppo toccarti, strizzarti, trattarti come un puro oggetto sessuale. Ma soprattutto farti venire! Non c'è gusto a godere di una donna senza far divertire anche lei.
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Non si fa: se non sai cavarle fuori il nettare, non te la meriti. È forse la parte più bella. Sai anche che amo la tua pelle morbida e che mi soggioga totalmente il tuo odore. E che il sapore dei tuoi seni è migliore di quello del miele d'acacia, per la mia lingua. Adoro vederti lusingata e contenta della mia voglia di te. Mi piace soprattutto quando abbassi gli occhi e arrossisci, se solo ti guardo le gambe con insistenza e a seguire non resisto: te le allargo e ti metto una mano nella fica. O quando ti do delle sonore pacche sul culo. Perché lo voglio vedere rosso. E molto caldo, prima di infilarmici dentro per goderne. Provi un bel po’ di dolore quando ti inculo d'un colpo, ma ti offri comunque tutta a me. Senza fiatare, anzi: bramosa di altre punizioni. È bravissima, la mia puttana. E vabbè: oggi eccoti il regalo. Non te l'aspettavi un anello così, eh? Si, mi costa una fortuna, ma te lo sei guadagnato. Cazzo: non piangere.
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E basta co’ ste braccia al collo e i baci sulle guance! Dai troia: datti da fare adesso. Inginocchiati, inizia a lavorare di lingua e a ciucciarmelo. Ecco, da brava: per prima cosa scopri sempre il tuo seno e offrimelo da accarezzare. O pizzicare e torturare. Ora succhia, mentre ti strizzo i capezzoli e i tuoi occhi lacrimano di rabbia e dolore. Oooh… che tiraggio, che avidità… siii… cosiii… Al contrario della maggior parte degli uomini, a me ogni tanto piace sentire i denti che scorrono sull'asta o che mi mordicchiano il glande. Perché adoro sapere che rischio, che ho l'uccello nella bocca della tigre selvaggia che ho domato e resa docile. Aaaaah… ecco che sborroooo… godoooo… bevi, troia! Ingoia ogni fiotto rapidamente e continua a tenere tutta la mia verga in gola… siii, cosiii… dai succhia ancora… aaaah! Ora che fai con quel dito tra le mie natiche? Ooooh… siiii! Sei proprio una gran troia… Continuo a sborrare dentro di te… brava la mia puttana… succhia, che fa un po' potrai tornare a casa da tuo marito e dai tuoi figli...
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RDA
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drclaudiosaracinodcsworld · 17 hours ago
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L’insonnia è un disturbo del sonno che colpisce persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, influenzando negativamente la qualità della vita. Tra le varie metodologie terapeutiche, l’ipnosi professionale ha guadagnato attenzione come possibile trattamento. Di seguito, esaminiamo dieci ricerche scientifiche internazionali sull’uso dell’ipnosi nel trattamento dell’insonnia in diverse fasce d’età e presentiamo testimonianze di personaggi famosi che hanno superato l’insonnia grazie all’ipnosi professionale.
1. Efficacia dell’ipnosi nell’insonnia degli adulti
Uno studio condotto presso l’Università di Zurigo ha evidenziato che sessioni di ipnosi mirate possono migliorare significativamente la qualità del sonno negli adulti affetti da insonnia cronica. I partecipanti hanno riportato una riduzione dei tempi di addormentamento e un aumento della durata del sonno profondo.
2. Ipnosi e insonnia nei bambini
Ricercatori dell’Università di Stanford hanno esaminato l’uso dell’ipnosi nei bambini con disturbi del sonno. I risultati hanno mostrato che tecniche ipnotiche adattate all’età possono aiutare i bambini a rilassarsi e a migliorare i pattern del sonno, riducendo risvegli notturni e difficoltà di addormentamento.
3. Ipnosi per l’insonnia negli anziani
Uno studio pubblicato sul “Journal of Clinical Sleep Medicine” ha analizzato l’efficacia dell’ipnosi negli anziani con insonnia. I risultati hanno indicato miglioramenti nella qualità del sonno e una diminuzione dell’uso di farmaci ipnotici tra i partecipanti sottoposti a sessioni di ipnosi.
4. Ipnosi e insonnia legata allo stress
Una ricerca dell’Università di Manchester ha evidenziato che l’ipnosi può essere particolarmente efficace nel trattare l’insonnia associata a elevati livelli di stress, aiutando i pazienti a gestire meglio l’ansia e a migliorare la qualità del sonno.
5. Ipnosi e insonnia nelle donne in menopausa
Uno studio condotto presso l’Università di Toronto ha esaminato l’uso dell’ipnosi per trattare l’insonnia nelle donne in menopausa. Le partecipanti hanno riportato una riduzione significativa dei sintomi dell’insonnia e un miglioramento generale del benessere.
6. Ipnosi e insonnia nei pazienti oncologici
Ricercatori dell’Università di Sydney hanno studiato l’efficacia dell’ipnosi nel migliorare il sonno in pazienti oncologici. I risultati hanno mostrato che l’ipnosi può contribuire a ridurre l’insonnia e migliorare la qualità della vita in questi pazienti.
7. Ipnosi e insonnia nei pazienti con dolore cronico
Uno studio dell���Università del Michigan ha evidenziato che l’ipnosi può essere un trattamento efficace per l’insonnia in pazienti affetti da dolore cronico, aiutando a ridurre la percezione del dolore e migliorare la qualità del sonno.
8. Ipnosi e insonnia negli adolescenti
Una ricerca dell’Università della California ha esaminato l’uso dell’ipnosi negli adolescenti con insonnia. I risultati hanno indicato che l’ipnosi può aiutare a migliorare i pattern del sonno e ridurre i sintomi dell’insonnia in questa fascia d’età.
9. Ipnosi e insonnia post-traumatica
Uno studio condotto presso l’Università di Oslo ha analizzato l’efficacia dell’ipnosi nel trattamento dell’insonnia in pazienti con disturbo da stress post-traumatico. I partecipanti hanno riportato miglioramenti significativi nella qualità del sonno e una riduzione dei sintomi post-traumatici.
10. Ipnosi e insonnia nei pazienti con disturbi d’ansia
Ricercatori dell’Università di Boston hanno studiato l’uso dell’ipnosi per trattare l’insonnia in pazienti con disturbi d’ansia. I risultati hanno mostrato che l’ipnosi può aiutare a ridurre l’ansia e migliorare la qualità del sonno in questi individui.
Testimonianze di personaggi famosi
Diversi personaggi noti hanno condiviso le loro esperienze positive con l’ipnosi per superare l’insonnia:
Albert Einstein: Il celebre scienziato praticava l’autoipnosi per stimolare la propria creatività e migliorare la qualità del sonno.
Winona Ryder: L’attrice si è rivolta a un ipnoterapista con l’obiettivo di smettere di fumare e migliorare il suo sonno.
Tony Curtis: L’attore ha utilizzato l’ipnosi per affrontare problemi di insonnia e migliorare il suo benessere generale.
In conclusione, l’ipnosi professionale emerge come una metodologia promettente nel trattamento dell’insonnia attraverso diverse fasce d’età.
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disfunzioni-atm · 4 days ago
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dente del giudizio che preme sul nervo
I sintomi di un dente del giudizio che preme sul nervo possono includere:
Dolore intenso: Un dolore acuto o pulsante nella zona del dente interessato, che può irradiarsi verso l'orecchio, la mascella o il collo.
Gonfiore: Infiammazione e gonfiore delle gengive intorno al dente del giudizio.
Difficoltà a masticare: Sensazione di disagio o dolore durante la masticazione.
Sensibilità: Aumento della sensibilità al caldo e al freddo.
Problemi di apertura della bocca: Difficoltà a aprire completamente la bocca a causa del dolore.
Mal di testa: Dolori cefalalgici che possono derivare dalla tensione muscolare.
Sintomi sistemici: In alcuni casi, febbre o malessere generale.
I trattamenti per un dente del giudizio che preme sul nervo possono includere:
Osservazione: Se i sintomi sono lievi, il dentista può consigliare di monitorare la situazione.
Farmaci:
Antidolorifici: Farmaci da banco come ibuprofene o paracetamolo per alleviare il dolore.
Antinfiammatori: Per ridurre l'infiammazione.
Antibiotici: Se c'è un'infezione associata, il dentista può prescrivere antibiotici.
Estrazione del dente: Se il dente del giudizio causa problemi significativi, la rimozione chirurgica potrebbe essere necessaria.
Trattamento del canale radicolare: Se il dente è danneggiato o infetto, potrebbe essere necessario un trattamento endodontico.
Terapie fisiche: In alcuni casi, esercizi per la mascella o terapie fisiche possono aiutare a ridurre il dolore.
È fondamentale consultare un medico specializzato per determinare il trattamento più appropriato in base alla gravità della situazione.
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medicomunicare · 5 days ago
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Il fentanyl: da medicina a droga
Il fentanyl: da medicina a droga Il fentanyl è un oppioide sintetico sviluppato negli anni ’60 come analgesico per il trattamento del dolore cronico e acuto, in particolare in contesti chirurgici e oncologici. La sua potenza, circa 50-100 volte superiore a quella della morfina, lo ha reso un farmaco di grande interesse clinico, soprattutto per pazienti con dolore severo non rispondente ad altri…
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infoerba · 5 days ago
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COL PANCIA A base di Boswellia serrata e Carciofo utile nei più svariati disturbi intestinali: gonfiore e spasmi addominali, borborigmi, alterazioni dell’alvo.
Il termine "colite" indica un insieme di disturbi che nel linguaggio medico vengono definiti come "Sindrome del Colon Irritabile". Si tratta di una sindrome caratterizzata da dolore addominale, gonfiore, presenza di gas intestinale e alterazioni dell'alvo (stipsi o diarrea).
E' un tipico disturbo dei paesi industrializzati anche se in alcune aree geografiche come la Cina o la Nigeria esiste una incidenza straordinariamente elevata. In Italia colpisce circa il 20% della popolazione. Spesso questi disturbi finiscono con il pregiudicare la qualità della vita delle persone affette, in particolare per quanto riguarda la vita di relazione.
Indipendentemente dalla causa, agire sullo stato di infiammazione intestinale è il trattamento più razionale per risolvere rapidamente i fastidiosi disturbi che conosciamo come "colite" e prevenire l'insorgenza di vere e proprie malattie.
https://www.erboristeriarcobaleno.it/prodotto/col-pancia-60-cps/ #colite #dolori_intestinali #erboristeria_arcobaleno_schio
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admaiora1 · 9 days ago
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Trattamento della Rottura del Legamento Crociato Anteriore
Strumenti Avanzati per un Trattamento Efficace della Rottura del Legamento Crociato Anteriore
Nel campo dell'ortopedia veterinaria, i progressi negli strumenti e nelle tecniche chirurgiche hanno rivoluzionato il trattamento di patologie comuni negli animali domestici, in particolare nei cani. Tra queste, la rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è una condizione diffusa che richiede spesso un intervento chirurgico per ripristinare la mobilità e alleviare il dolore. Per i chirurghi veterinari, disporre di strumenti innovativi, precisi e affidabili è essenziale per garantire risultati ottimaliper i pazienti.
Gestione dell'Instabilità Biomeccanica
Una delle principali sfide nel trattamento della rottura del LCA è affrontare l'instabilità biomeccanica causata dalla lesione. Tecniche chirurgiche come l'osteotomia di livellamento del piatto tibiale (TPLO) e l'avanzamento della tuberosità tibiale (TTA) richiedono strumenti altamente precisi ed efficienti. A tal fine, sistemi implantari avanzati, strumenti intraoperatori e dispositivi di fissazione all'avanguardia rappresentano un supporto imprescindibile per i chirurghi veterinari.
Strumenti TPLO e TTA di Ultima Generazione
La TPLO, riconosciuta come il gold standard per il trattamento del LCA, implica un taglio osseo preciso, una stabilizzazione accurata e una guarigione controllata. Il sistema di placche X-TPLO unisce robustezza e adattabilità anatomica, assicurando una stabilizzazione ottimale durante la guarigione. Il sistema X-Porous TTA utilizza impianti in titanio poroso che favoriscono l'osteointegrazione e la stabilità a lungo termine. Le placche specifiche per lato (destro e sinistro) e la compatibilità con viti di diverse dimensioni (2,0 mm, 2,4 mm e 2,7 mm) utilizzabili sulla stessa placca offrono al chirurgo un'elevata personalizzazione e precisione.
Sistemi di Fissazione Esterna Avanzati per la gestione delle complicazioni gravi
Purtroppo, tutte le metodiche chirurgiche presentano una percentuale di complicazioni. Per questa ragione, oltre agli impianti interni, i sistemi di fissazione esterna, come il sistema UNIVERSAL rivestono un ruolo cruciale in interventi complessi di revisione, senza la necessità di ripetere l'accesso chirurgico. La possibilità di configurazioni personalizzate consente di adattare il fissatore a diversi tipi di fratture e dimensioni dei pazienti. La struttura radiotrasparente facilita il monitoraggio radiografico post-operatorio.
Formazione Continua e Competenze Tecniche
L'efficacia degli strumenti è strettamente legata all'esperienza del chirurgo. La partecipazione a workshop e corsi di aggiornamento sull'uso di tecniche avanzate e strumenti specialistici consente ai veterinari di migliorare la loro pratica e garantire risultati clinici superiori. Per questa ragione, i corsi organizzati da Ad Maiora rappresentano il completamento formativo per ottenere i migliori risultati possibili.
Conclusioni
I progressi negli strumenti e nelle tecniche chirurgiche stanno trasformando il trattamento della rottura del LCA. L'utilizzo di sistemi innovativi come le placche X-TPLO, il sistema X-Porous TTA e la fissazione esterna UNIVERSAL, combinato con una formazione continua, permette ai chirurghi veterinari di offrire cure precise, efficaci e personalizzate, anche nel caso di complicazioni chirurgiche. Questo approccio garantisce un recupero più rapido e una migliore qualità della vita per gli animali domestici.
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farmaciabrunomilazzo · 9 days ago
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✨ 𝘾𝙤𝙨’è 𝙞𝙡 𝙋𝙀𝘼 (𝙋𝙖𝙡𝙢𝙞𝙩𝙤𝙞𝙡𝙚𝙩𝙖𝙣𝙤𝙡𝙖𝙢𝙞𝙙𝙚)? 𝙎𝙘𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖𝙢𝙤𝙡𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙚𝙢𝙚! 🌿
Il PEA, o palmitoiletanolamide, è una sostanza naturale prodotta dal nostro organismo e presente in alimenti come soia, uova e arachidi. Questa sostanza, che appartiene alla famiglia delle N-aciletanolamine, è considerabile un endocannabinoide indiretto, ovvero una molecola che, pur non legandosi direttamente ai recettori endocannabinoidi, ne modula l'azione. Si tratta, in altre parole, di un lipide bioattivo che svolge un’importante funzione: aiuta a modulare la risposta infiammatoria e il dolore.
💊 𝐀 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞?
Può essere utile per il trattamento del dolore cronico (come sciatalgia, artrosi o neuropatie).
Aiuta a ridurre l’infiammazione in modo naturale, grazie alla sua azione sulle cellule del sistema nervoso.
È spesso utilizzato come supporto in caso di patologie come fibromialgia, emicrania e sindrome del tunnel carpale.
🌟 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐥𝐨?
Il PEA è ben tollerato e non ha effetti collaterali rilevanti, rappresentando una valida alternativa o complemento alle terapie tradizionali.
👉 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐝𝐢 𝐚𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 per sapere di più su come il PEA può aiutarti a migliorare il tuo benessere quotidiano!
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