#polizia giudiziaria
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Individuato dai Carabinieri l’uomo che aveva rapinato un negozio armato di martello. Acqui Terme
Acqui Terme – È la fine di gennaio. Poco prima dell’orario di chiusura, un uomo entra in un esercizio commerciale con un pretesto.
Acqui Terme – È la fine di gennaio. Poco prima dell’orario di chiusura, un uomo entra in un esercizio commerciale con un pretesto. Dice di avere acquistato un alimento scaduto il giorno precedente e con fare minaccioso, impugnando un martello, esige un cospicuo risarcimento, minacciando gravi conseguenze. Il terrore suscitato induce il personale a concedergli la somma richiesta; l’uomo arraffa…
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osappleobeneduci · 11 months ago
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LA RIFLESSIONE - NESSUNO CI HA FATTO CASO...PERÒ...
Non cerchiamo il classico pelo nell’uovo, eppure qualche dubbio ci è venuto ad ascoltare il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella conferenza stampa del Governo di ieri, mentre citava l’Arma dei Carabinieri durante l’illustrazione del provvedimento che introduce, a partire dal 2026, i test psicoattitudinali tra le prove per l’accesso alla professione di magistrato. Ha sostenuto, infatti, il…
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anchesetuttinoino · 7 days ago
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Si chiama Lam Magok Biel Ruei, ha 32 anni, è un migrante originario del Sudan ed è una presunta vittima di Osama Almasri, comandante della polizia giudiziaria libica. La scorsa settimana ha partecipato con altri migranti africani a una conferenza stampa alla Camera con i leader della sinistra Schlein, Bonelli e Fratoianni. 
“Iscrivere mezzo governo sul registro degli indagati per la vicenda Almasri è ridicolo”, commenta Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento intervenendo a “Tagadà“, su La7. “Parliamo di un atto politico – sottolinea l’esponente di Forza Italia – di una decisione politica, una scelta che dunque non dovrebbe essere giudicata dalla magistratura ma dagli elettori. È ridicolo aver trasformato tutto questo in un procedimento penale”. Per Siracusano, “una parte della magistratura ha la volontà evidente di scontrarsi con il governo Meloni sul tema immigrazione. Lo abbiamo visto con la vicenda del ministro Salvini, assolto perché il fatto non sussisteva, con la decisione su Almasri, e continuiamo a vederlo con la disapplicazione delle norme relative al protocollo Italia-Albania”.
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vintagebiker43 · 20 days ago
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+++#Ultimora! Roma, 21 gennaio 2025 (20:10).
Scarcerato e Osama Najim 'Almasri', capo della polizia giudiziaria di Tripoli, arrestato a Torino dalla Interpol su mandato della Corte Penale Internazionale per reati di stupri, torture, omicidio e crimini di guerra contro i migranti, anche minori, in fuga verso il Mediterraneo.
Il governo libera impunito un torturatore pluriomicida rompendo il rapporto con la #CPI alla quale era vincolato e che aveva contribuito a istituire, nel 1998.
SCANDALOSO !!!!!
😡😡😡😡😡😡😡😡😡😡😡😡😡😡
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superfuji · 1 year ago
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Mentre continuano le ricerche della quinta vittima nel cantiere Esselunga, Dario Salvetti spiega a cosa servono gli appalti: «a disumanizzare, renderci irriconoscibili tra di noi»
Nel cantiere nell’ex Panificio Militare, a Firenze, si mettono in sicurezza le travi di cemento crollate, dal peso di tonnellate, e si cerca ancora il quinto cadavere dentro il cantiere di via Mariti a Firenze, il marocchino Bouzekri Rachimi, 56 anni, l’ultimo disperso, giorno e notte, oltre 48 ore dopo il cedimento strutturale nella costruzione del supermercato Esselunga in un’area già demaniale che gli abitanti avrebbero desiderato adibita a tutt’altro. I vigili del fuoco agiscono con le gru – ne è arrivata una terza- fanno alzare un drone, operano con le Usar (dalla definizione inglese Urban Search and Rescue traducibile in “ricerca e soccorso in ambiente urbano” e definisce l’insieme delle pratiche utilizzate per le operazioni di ricerca e soccorso di persone sepolte da macerie in caso di crolli di edifici e strutture, esplosioni o di eventi sismici), rimuovono il cemento crollato, avanti così finché sarà necessario.
L’Ansa parla di inchiesta per omicidio plurimo colposo, ne magnifica l’approccio multidisciplinare, dagli aspetti tecnici alle condizioni dei lavoratori. In queste ore l’inchiesta starebbe prendendo forma con la distribuzione delle deleghe alla polizia giudiziaria. Viene fatto il censimento delle decine di ditte nel groviglio di subappalti che riportano al vertice della Aep di Pavia, l’impresa capofila, la stessa responsabile di un cantiere gemello, a Genova, nel quartiere di San Benigno teatro di incidenti avvenuti lo scorso anno. Aep, Attività Edilizie Pavesi, lavora per conto di La Villata Spa, immobiliare partecipata al 100% da Esselunga, presieduta – grazie ai buoni rapporti con Marina Sylvia Caprotti, la figlia del fondatore di Esselunga – dall’ex ministro Angelino Alfano. Esselunga ha acquisito l’intera società pochi mesi fa acquistando il 32,5% che era posseduto da Unicredit al prezzo di 435 milioni. Ex delfino di Silvio Berlusconi, Alfano è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV e ministro dell’Interno dei governi Letta e Renzi.
Ma è davvero colposo un delitto che avviene nell’intrico di subappalti, contratti e lavoro nero? Ne scrive Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica dei lavoratori ex Gkn, che è anche Rsu della Fiom:
Gli appalti sono una montagna di merda
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bicheco · 8 months ago
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Poveri noi
Volevo fare una riflessione sulla - come definirla? - tragica, mostruosa, terrificante vicenda del povero bracciante indiano amputato, non soccorso e poi abbandonato davanti casa sua.
Non riesco a capacitarmi di una cosa: il comportamento del datore di lavoro. Ok, non hai cuore, non sei un essere umano, sei un verme miserabile ma, Santo Dio, non ti viene in mente che poi qualcuno soccorrerà questo povero Cristo, lo porterà in ospedale e da lì poi si arriverà per forza di cose a un intervento della polizia, dell'autorità giudiziaria, all'incidente e quindi a te?!!!
Come fai a non capire nemmeno questo?! Davvero si può pensare di abbandonare in mezzo a una strada un uomo morente e sua moglie e sperare, se non addirittura credere che la faccenda possa finire lì?
Nemmeno un briciolo di sale in zucca.
Sono sconvolto.
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abr · 8 months ago
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Le manifestazioni (a Buenos Aires), iniziate verso le 13, sono terminate verso le 20 e denotano (...) la solita organizzazione che (viene volutamente ignorata d)alla stampa internazionale: gruppi di persone vengono portati sul luogo usando autobus privati o scuolabus, per poi dare inizio ai disordini.
Nella maggior parte questi tours sono organizzati da centri sociali ai quali l’attuale Governo ha tolto la funzione di distribuire i sussidi ai poveri, (...) dato che non solo decidevano chi dovesse avere i soldi ma si trattenevano cospicue percentuali sugli stessi.
(Non s)i sono presentati solo loro, ma pure deputati perokirchneristi che hanno guidato i cortei urlando ai poliziotti (...) la loro condizione di politici: pensando con questo di avere il via libera a violare i codici. Ma la reazione delle forze dell’ordine, a base di gas lacrimogeni, ha fatto esplodere (...) violentissimi incidenti.(...). Questa è stata la risposta della casta (...).
(Il fatto é che) questo Governo (...) sta ottenendo risultati davvero notevoli, anche se ancora insufficienti, che dimostrano un costante cambio della situazione nel Paese. L’inflazione di maggio è stata di solo il 4% e nel corso della sua partecipazione (...) al G7 italiano il Presidente Milei ha iniziato accordi con il Fondo monetario che (...) dovrebbero aiutarlo a (...) iniziare il decollo dell’economia dell’Argentina.
Milei lo aveva detto chiaramente anche nella sua campagna elettorale (...): appena assunte le funzioni di Presidente,(...) aveva chiaramente dichiarato che i primi tempi sarebbero stati duri per tutti, proprio l’esatto contrario di un perokirchnersimo che, anche nel 2019, una volta eletto il suo rappresentante Alberto Fernandez alla Presidenza, aveva promesso, come al solito, di riempire i frigoriferi della popolazione. E che ora, considerato anche il momento di sacrifici, sta tentando di far saltare un Governo che, nei prossimi mesi, dovrebbe far pagare anche penalmente ai responsabili di politiche deliranti e populiste che hanno distrutto l’Argentina.
Arturo Illia via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-i-disordini-di-piazza-telecomandati-per-far-saltare-milei/2718815/
Ecco la sinistra globale reazionaria GOLPISTA: qui i cardinali confessano le pressioni dello Scalfaro per far cadere Berlusca (tra dieci anni confesseranno le trame di Napolitano per elevare il suo cavallo Monti e l'asina Fornero), mentre scattano imbarazzanti gazzarre in parlamento, concordate col nemico francese; là i deputati della casta guidano le cariche contro la polizia. Serve una soluzione giudiziaria contro capi, capetti e finanziatori globali della cospirazione globale che ha portato le guerre la corruzione e anche la pandemia: speriamo che Trump tracci finalmente il solco.
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b0ringasfuck · 27 days ago
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servizi a domicilio... olio di ricino
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curiositasmundi · 5 months ago
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Come previsto dalla delega, l’articolo 114 del codice di procedura penale sul “divieto di pubblicazione di atti e immagini” sarà modificato cancellando l’inciso al comma 2, inserito nel 2017 dalla riforma Orlando, che esclude l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari dagli atti di cui è vietata la pubblicazione fino alla fine delle indagini preliminari, sebbene non più coperti da segreto (perché notificati alle parti). Rimane invece consentito, in base al comma 7, pubblicare il “contenuto” dell’atto, cioè la sintesi parafrasata da chi scrive. Lo schema del provvedimento sarà ora trasmesso alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, che dovranno esprimere un parere entro sessanta giorni, dopodiché tornerà in Cdm per l’approvazione definitiva, in seguito alla quale diventerà legge. Le conseguenze? Per fare un esempio pratico, se il testo fosse già stato in vigore negli scorsi mesi, sarebbe stato un reato far conoscere i dialoghi che hanno portato all’arresto per corruzione del governatore della Liguria Giovanni Toti, intercettato mentre discuteva di finanziamenti e delibere con l’imprenditore portuale Aldo Spinelli.L’intervento normativo, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, ha lo scopo di “rafforzare la presunzione di innocenza della persona indagata o imputata nell’ambito di un procedimento penale, in coerenza con quanto disposto dagli articoli 3 e 4 della direttiva (UE) 2016/343���. Si tratta della stessa direttiva usata come paravento – anche qui tramite un emendamento di Costa – per introdurre nel nostro ordinamento un’altra legge-bavaglio, firmata nel 2021 dall’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha imposto dei limiti strettissimi alla comunicazione di pubblici ministeri e polizia giudiziaria: le informazioni sui procedimenti in corso, si prevede, possono essere fornite solo attraverso comunicati stampa oppure – in casi eccezionali di interesse pubblico – conferenze stampa, e sempre dietro autorizzazione del procuratore capo. Una norma che ha reso complicato ai limiti dell’impossibile il lavoro dei cronisti di tutta Italia (qui l’approfondimento sul tema del fatto.it) ed è stata contestata sia dai magistrati che dai giornalisti.
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bibliotecasanvalentino · 4 months ago
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: Neri Pozza
Buona lettura a tutti!
OMICIDIO A CAP CANAILLE - CHRISTOPHE GAVAT
“… il comandante sa bene che i delinquenti marsigliesi non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi della capitale in materia di criminalità. In quanto a tecniche per uccidere il prossimo il marsigliese, benché provinciale, non manca mai di immaginazione, e tiene a dimostrare al parigino che in questo campo, come su quello da calcio, il migliore è lui. E che non ha paura di dégun – di nessuno.”
Cos’hanno in comune un cadavere carbonizzato trovato nel portabagagli di un’auto abbandonata a Marsiglia: il cosiddetto “barbecue”, un sistema atroce per regolare i conti tra fuorilegge, con una serie di rapine a furgoni portavalori a Parigi?
Il comandante Henri Saint-Donat, da poco trasferito alla Brigata criminale della città provenzale dal 36 quai des Orfèvres, la celeberrima sede della Polizia giudiziaria di Parigi, capisce subito di trovarsi di fronte ad un caso molto complesso.
Henri ha un curriculum di tutto rispetto, è un poliziotto di grande esperienza ed estrema sensibilità; dopo tanti anni di matrimonio è ancora molto innamorato della sua Isabelle, ma è anche un uomo tormentato a causa di una tragedia familiare che lo ha segnato nel profondo e di cui nessuno dei suoi colleghi è a conoscenza.
Negli uffici dell’Eveché, sede della polizia giudiziaria, nel dedalo di strade che attraversa La Cayolle, quartiere labirintico e malfamato di Marsiglia, nei corridoi delle Baumettes, il tetro penitenziario, Henri non è solo. Lo supportano il giovane tenente Basile Urteguy e il capitano Lucie Clert.
Basile è un ragazzo pieno di vita, un appassionato di musica, un genio dell’informatica e, allo stesso tempo, un poliziotto di grande perspicacia: nel corso dell’indagine il suo apporto sarà fondamentale.
Lucie, invece, è una forza della natura: una gran bella donna dal carattere impossibile che ha il brutto vizio di saltare subito alle conclusioni. Sul lavoro è testarda e professionale, ma la sua vita privata è un vero disastro. Chissà che non trovi l’amore proprio nel corso dell’indagine…
“Omicidio a Cap Canaille” è un polar di azione che mostra al lettore le tecniche di investigazione della polizia francese, ma dà anche molto spazio alla vita privata e ai sentimenti dei suoi protagonisti.
I capitoli sono estremamente brevi e il linguaggio è semplice, diretto, crudo nel raccontare l’evolversi dell’inchiesta giudiziaria, ma altrettanto evocativo nelle pagine dedicate alla descrizione dei luoghi e degli stati d’animo, anche quando i sentimenti, le emozioni e il privato dei protagonisti prendono il sopravvento sul dovere professionale.
L’autore, Christophe Gavat, è lui stesso un commissario della polizia francese e, leggendo il romanzo la passione per il suo lavoro, il rispetto e l’ammirazione per i colleghi sono del tutto evidenti.
“È ancora un piedipiatti nell’anima, perché ama quell’atmosfera ovattata e notturna dell’Evêché, dove i passi riecheggiano nei corridoi vuoti, dove solo poche luci negli uffici, qualche grido o un’invettiva qua e là suggeriscono che ci siano ancora dei poliziotti al lavoro. Lavorano sempre. Soprattutto, sa di amare quegli agenti dal carattere forte, che non mancano né di energia, né di abnegazione, né di senso dell’umorismo per svolgere ogni giorno con passione il loro mestiere, tanto da farlo anche di notte.”
COSA MI È PIACIUTO
La lettura di “Omicidio a Cap Canaille” è stata la mia prima esperienza con un polar e ho apprezzato moltissimo la descrizione vivida dei luoghi, l’approfondimento psicologico dei personaggi e l’analisi dei rapporti che si creano tra di loro.
COSA NON MI È PIACIUTO
Il finale prevedibile.
L’AUTORE
Christophe Gavat, nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera pluritrentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato. Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno. Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con questo suo primo romanzo si è aggiudicato nel 2021 il Quai des Orfèvres, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.
LA CASA EDITRICE
Neri Pozza è una casa editrice veneta rinomata e prestigiosa, fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore e ha pubblicato, nel corso degli anni, opere di autori molto famosi della letteratura italiana come Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Goffredo Parise, Massimo Bontempelli, Giuseppe Berto ai quali si affiancano oggi nomi internazionali grandiosi quali Romain Gary, Natsuo Kirino, Tracy Chevalier, Eshkol Nevo, Herman Koch.
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paoloxl · 2 years ago
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Verona: cinque poliziotti arrestati per tortura - Osservatorio Repressione
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Cinque poliziotti, tra cui un ispettore in servizio alla questura di Verona sono agli arresti domiciliari con accuse che vanno dal reato di tortura a quelli – contestati a vario titolo – di lesioni, falso , omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. Altri 20 agenti trasferiti
di Carmine Di Niro
Un nuovo scandalo si abbatte sulle forze dell’ordine italiane. Dopo i pestaggi nella caserma dei carabinieri Levante di Piacenza, questa volta lo scenario delle violenze si sposta nella Questura di Verona. È lì, secondo l’indagine della Procura della Repubblica veronese condotta per otto mesi dalla Squadra Mobile, che cinque poliziotti che all’epoca dei fatti prestavano servizio al Nucleo Volanti si sarebbero resi responsabili di brutali pestaggi.
Nei loro confronti questa mattina il personale della Polizia di Stato di Verona ha eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del locale Tribunale: si tratta di un ispettore e quattro agenti, indagati a vario titolo per il reato di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio, commessi nel periodo ricompreso tra il luglio 2022 e il marzo 2023 nei confronti di persone sottoposte a vario titolo alla loro custodia.
I cinque agenti del Nucleo Volanti, la sezione che in macchina pattuglia giorno e notte il territorio, erano già stati trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine: il Questore di Verona ha inoltre disposto la rimozione dagli incarichi di altro personale che, pur non avendo preso parte agli episodi di violenza, si presume possa non aver impedito o comunque non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi.
In particolare, scrive Repubblica, gli agenti avrebbero in diverse occasioni pestato persone fermate per strada nel corso di controlli, per poi truccare i verbali in modo tale da allontanare responsabilità e sospetti. Casi non isolati, come dimostra anche la scelta del Questore di allontanare con trasferimenti d’ufficio una ventina di agenti.
Sulla questione è intervenuto a stretto giro Vittorio Pisani, da pochi giorni a capo della Polizia: “Ringrazio la procura della Repubblica di Verona per la fiducia accordata alla Polizia di Stato – dice Pisani – nel delegare alla locale Squadra Mobile le indagini riguardanti gli operatori appartenenti alla stessa Questura. La levatura morale della nostra amministrazione ci consente di affrontare questo momento con la dignità e la compostezza di sempre”.
“Questa vicenda – le parole del questore Giovanni Massucci – dimostra come la Polizia di Stato non sia disposta a macchiare la propria reputazione né con la reticenza né con la poca trasparenza. Abbiamo messo a disposizione dell’autorità giudiziaria tutti gli elementi di prova oggettivi per sviluppare l’attività processuale e, sul fronte interno, appena si sono chiuse le indagini abbiamo spostato in uffici “burocratici” gli agenti che si presume non abbiano impedito o non abbiano denunciato i presunti abusi, per evitare l’eventuale reiterazione del reato». Una professionalità, quella della Polizia di Verona evidenziata dal Gip nell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari «in riferimento all’encomiabile efficienza e sollecitudine dimostrata nello svolgimentodelle investigazioni“.
Calci, schiaffi e insulti, i “trattamenti” dei poliziotti arrestati a Verona per tortura: le violenze nell’”acquario” dei fermati
Erano forti con i più deboli i cinque poliziotti del Nucleo Volanti della Questura di Verona arrestati e posti ai domiciliari questa mattina con l’accusa di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. È il quadro che emerge dall’inchiesta della locale Procura della Repubblica che ha sostanzialmente smantellato il Nucleo: tra i cinque arrestati, un ispettore e quattro agenti di età compresa tra i 24 e i 44 anni già trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine, e gli altri venti agenti rimossi dal Questore perché, pur non avendo preso parte agli episodi di violenza, avrebbero non impedito o comunque non denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi, l’inchiesta ha “decapitato” la squadra.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip sottolinea “un’amara considerazione” relativa agli ‘oggetti’ dei pestaggi, persone fermate per strada nel corso di controlli, picchiate negli uffici della Questura per poi truccare i verbali in modo tale da allontanare responsabilità e sospetti.
Il giudice per le indagini preliminari evidenzia infatti che “i soprusi, le vessazioni e le prevaricazioni poste in essere dagli indagati risultano aver coinvolto in misura pressoché esclusiva (tranne un caso, ndr) soggetti di nazionalità straniera, senza fissa dimora ovvero affetti da gravi dipendenze da alcol o stupefacenti, dunque particolarmente ‘deboli’”, le parole del gip riportate dal Corriere della Sera.
La prima tortura contestata è infatti ai danni di un cittadino italiano e risale al 22 agosto dello scorso anno, quando un uomo viene percosso più volte e poi con un “vigoroso schiaffo sul volto tale da fargli perdere i sensi per dieci minuti”. Successivamente gli episodi contestati riguardano solamente cittadini stranieri, in particolare nord africani: il 21 ottobre un fermato viene apostrofato come “tunisino di merda, figlio di puttana, cosa ci fai qui?”, quindi viene utilizzato contro di lui spray urticante e preso a calci mentre scende dall’auto del Nucleo Volanti. Quindi, sfregio finale nei suoi confronti, viene posta in essere una “azione degradante consistita nell’avere, uno dei poliziotti, urinato sulla parte lesa distesa a terra dopo aver proferito le espressioni ‘so io come svegliarlo”.
Cinque giorni dopo, è il 26 ottobre, un secondo cittadino africano fermato dai poliziotti viene definito “marocchino di merda” e “bastardo”, quindi colpito con un calcio. Quarta violenza viene registrata nella notte tra il 9 e il 10 novembre e ha riguardato ancora una volta un cittadino di origini africane preso a “calci, sberle e spintoni”, anche lui riempito di spray urticante e con la minaccia di spruzzarglielo anche “nel culo”.
Negli atti dell’inchiesta c’è anche la telefonata del più giovane tra gli agenti arrestati, il 24enne A.M., che alla fidanzata “ripetutamente descriveva al telefono alla propria fidanzata, con evidente compiacimento, la commissione, da parte sua e di altri colleghi, di condotte gratuitamente violente e sadiche nei confronti di soggetti privati della libertà personale, anche solo per identificazione, spesso trattenuti nella stanza fermati, denominata cinicamente ‘L’acquario’ per la presenza di una parete in plexigas attraverso la quale il personale di polizia era ed è in grado di osservare ‘i pesci’ rinchiusi”.
Per il giudice per le indagini preliminari i pestaggi e i soprusi avvenuti in larga parte contro cittadini stranieri evidenzia il tentativo da parte dei cinque poliziotti di “vincere più facilmente eventuali resistenze delle loro vittime”, oltre a “rafforzare la convinzione dei medesimi di rimanere immuni da qualunque conseguenza di segno negativo per le loro condotte, non essendo prevedibile nella loro prospettiva che alcuna delle persone offese si potesse determinare a presentare denuncia o querela pronto”.
I cinque agenti del Nucleo Volanti della Questura non avevano fatto però i conti con i loro stessi colleghi della Squadra Mobile, delegati ad indagare dalla Procura di Verona. L’inchiesta è nata grazie ad una intercettazione telefonica, compiuta nell’ambito di un’altra indagine in cui un agente si vantava di aver “messo al suo posto” una persona fermata dandogli due schiaffi. “Raccontava alla fidanzata, inframezzando il narrato con risate e commenti divertiti, il pestaggio ai danni di una delle vittime“, scrive il gip
#acab #questurinidimerda #reatoditortura
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Truffa un’anziana e le ruba 5.000 euro ma la vittima le si oppone, interviene un vicino, quindi i Carabinieri che arrestano la ladra mente tenta la fuga. Valenza
Valenza – Una chiamata dalla Centrale Operativa di Alessandria sulla radio della pattuglia della locale Stazione: è in corso una truffa a un’anziana.
Valenza – Una chiamata dalla Centrale Operativa di Alessandria sulla radio della pattuglia della locale Stazione: è in corso una truffa a un’anziana. Mancano pochi minuti alle sette di sera, i Carabinieri arrivano rapidamente, notano la vittima insieme a due persone nel cortile del condominio. C’è concitazione, un uomo tiene chiuso il cancello che dà sull’esterno mentre una donna tenta invano di…
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ibrahimalbadriroleplay71 · 2 years ago
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valentin10 · 5 days ago
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Libia, vittima delle torture di Almasri denuncia Meloni, Nordio e Piantedosi per favoreggiamento | Euronews
Lam Magok Biel Ruei, vittima e testimone delle torture del capo della polizia giudiziaria di Tripoli Osama Almasri, ha denunciato per favoreggiamento la presidente del Consiglio Meloni e i ministri dell’Interno Piantedosi e della Giustizia Nordio, dopo il rilascio del libico ricercato dalla Cpi — À lire sur…
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nardonews24 · 8 days ago
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NUOVE NOMINE NEL NUCLEO DELLE GUARDIE ZOOFILE DI AGRIAMBIENTE LECCE
Il 29 gennaio 2025, il Prefetto di Lecce ha emesso i provvedimenti di nomina per cinque nuove Guardie Zoofile, che si aggiungono al Nucleo di Polizia Giudiziaria delle Guardie Zoofile di Agriambiente Nardò. Questi nuovi agenti, dopo un lungo e approfondito percorso di formazione, hanno affiancato i colleghi già in servizio e sono ora pronti a svolgere il loro ruolo nel contrasto agli illeciti…
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telodogratis · 12 days ago
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Giorgia Meloni, parla l’uomo che l’ha denunciata: “Ecco perché l’ho fatto” (VIDEO)
[[{“value”:” L’avvocato Luigi Li Gotti ha dato presentato alla procura capitolina una denuncia contro Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi per la scarcerazione e il rimpatrio del capo della polizia giudiziaria libica Njeem Osama Elmasry (Almasri). Luigi Li Gotti è stato ospite della puntata di ieri di È sempre Cartabianca, dove ha spiegato la sua posizione riguardo…
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