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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: Neri Pozza
Buona lettura a tutti!
OMICIDIO A CAP CANAILLE - CHRISTOPHE GAVAT
“… il comandante sa bene che i delinquenti marsigliesi non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi della capitale in materia di criminalità. In quanto a tecniche per uccidere il prossimo il marsigliese, benché provinciale, non manca mai di immaginazione, e tiene a dimostrare al parigino che in questo campo, come su quello da calcio, il migliore è lui. E che non ha paura di dégun – di nessuno.”
Cos’hanno in comune un cadavere carbonizzato trovato nel portabagagli di un’auto abbandonata a Marsiglia: il cosiddetto “barbecue”, un sistema atroce per regolare i conti tra fuorilegge, con una serie di rapine a furgoni portavalori a Parigi?
Il comandante Henri Saint-Donat, da poco trasferito alla Brigata criminale della città provenzale dal 36 quai des Orfèvres, la celeberrima sede della Polizia giudiziaria di Parigi, capisce subito di trovarsi di fronte ad un caso molto complesso.
Henri ha un curriculum di tutto rispetto, è un poliziotto di grande esperienza ed estrema sensibilità; dopo tanti anni di matrimonio è ancora molto innamorato della sua Isabelle, ma è anche un uomo tormentato a causa di una tragedia familiare che lo ha segnato nel profondo e di cui nessuno dei suoi colleghi è a conoscenza.
Negli uffici dell’Eveché, sede della polizia giudiziaria, nel dedalo di strade che attraversa La Cayolle, quartiere labirintico e malfamato di Marsiglia, nei corridoi delle Baumettes, il tetro penitenziario, Henri non è solo. Lo supportano il giovane tenente Basile Urteguy e il capitano Lucie Clert.
Basile è un ragazzo pieno di vita, un appassionato di musica, un genio dell’informatica e, allo stesso tempo, un poliziotto di grande perspicacia: nel corso dell’indagine il suo apporto sarà fondamentale.
Lucie, invece, è una forza della natura: una gran bella donna dal carattere impossibile che ha il brutto vizio di saltare subito alle conclusioni. Sul lavoro è testarda e professionale, ma la sua vita privata è un vero disastro. Chissà che non trovi l’amore proprio nel corso dell’indagine…
“Omicidio a Cap Canaille” è un polar di azione che mostra al lettore le tecniche di investigazione della polizia francese, ma dà anche molto spazio alla vita privata e ai sentimenti dei suoi protagonisti.
I capitoli sono estremamente brevi e il linguaggio è semplice, diretto, crudo nel raccontare l’evolversi dell’inchiesta giudiziaria, ma altrettanto evocativo nelle pagine dedicate alla descrizione dei luoghi e degli stati d’animo, anche quando i sentimenti, le emozioni e il privato dei protagonisti prendono il sopravvento sul dovere professionale.
L’autore, Christophe Gavat, è lui stesso un commissario della polizia francese e, leggendo il romanzo la passione per il suo lavoro, il rispetto e l’ammirazione per i colleghi sono del tutto evidenti.
“È ancora un piedipiatti nell’anima, perché ama quell’atmosfera ovattata e notturna dell’Evêché, dove i passi riecheggiano nei corridoi vuoti, dove solo poche luci negli uffici, qualche grido o un’invettiva qua e là suggeriscono che ci siano ancora dei poliziotti al lavoro. Lavorano sempre. Soprattutto, sa di amare quegli agenti dal carattere forte, che non mancano né di energia, né di abnegazione, né di senso dell’umorismo per svolgere ogni giorno con passione il loro mestiere, tanto da farlo anche di notte.”
COSA MI È PIACIUTO
La lettura di “Omicidio a Cap Canaille” è stata la mia prima esperienza con un polar e ho apprezzato moltissimo la descrizione vivida dei luoghi, l’approfondimento psicologico dei personaggi e l’analisi dei rapporti che si creano tra di loro.
COSA NON MI È PIACIUTO
Il finale prevedibile.
L’AUTORE
Christophe Gavat, nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera pluritrentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato. Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno. Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con questo suo primo romanzo si è aggiudicato nel 2021 il Quai des Orfèvres, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.
LA CASA EDITRICE
Neri Pozza è una casa editrice veneta rinomata e prestigiosa, fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore e ha pubblicato, nel corso degli anni, opere di autori molto famosi della letteratura italiana come Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Goffredo Parise, Massimo Bontempelli, Giuseppe Berto ai quali si affiancano oggi nomi internazionali grandiosi quali Romain Gary, Natsuo Kirino, Tracy Chevalier, Eshkol Nevo, Herman Koch.
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Christophe Gavat - Cap Canaille
Loin de Paris et du 36 quai des Orfèvres, la vie doit être plus agréable. Mais le commandant Henri Saint-Donat se rend vite compte que Marseille est beaucoup mais pas une vielle paisible. Son premier « barbecue » - une personne brûlée dans une voiture, méthode typique pour régler les comptes parmi les trafiquants – offre une surprise : ça fait des décennies déjà qu’il connaît la victime : la fameuse Carlton. Qui a bien tuée la criminelle élégante et séduisante ? La mort d’un frère d’une famille criminelle marseillaise à Paris offre une connexion aussi inattendue qu’inexplicable. Un cas compliqué pour Saint-Donat et ses subordonnés Basile Urteguy et Louise Clet.
« Cap Canaille » a gagné le Prix du Quai des Orfèvres 2021, l’ancien lieutenant et commissaire Christophe Gavat qui a été décoré de la médaille d’honneur pour acte de courage et de dévouement connaît bien son métier et donne une bonne idée du travail policier.
Le cas – ou plutôt les deux cas – sont bien compliqués et prennent leur temps. Le roman reste plein de suspense quoique l’auteur développe aussi ses caractères et leur donne un air authentique avec leur histoire à part du travail. Mais, c’est avant tout la description de la région au bord de la Méditerranée qui m’a plue beaucoup.
https://missmesmerized.wordpress.com/2020/12/12/christophe-gavat-cap-canaille/
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Dans un décor somptueux, Christophe Gavat plante son nouveau polar au Cap Canaille, 390 mètres de falaises dont tout le monde vante la beauté. #ChristopheGavat pour #CapCanaille #Prix #QuaidesOrfèvres2021 @NetGalleyFrance @EditionsFayard Présentation ici https://vagabondageautourdesoi.com/2020/11/19/christophe-gavat/ https://www.instagram.com/p/CH-D0IcnLXsz18RoKE-gZfphwdDszWOr9odt7U0/?igshid=ayc74eevi8vg
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(via Christophe Gavat - Cap Canaille) Dans un décor somptueux, Christophe Gavat plante son nouveau polar au Cap Canaille, 390 mètres de falaises dont tout le monde vante la beauté. #ChristopheGavat pour #CapCanaille #Prix #QuaidesOrfèvres2021 @NetGalleyFrance @EditionsFayard Présentation ici https://vagabondageautourdesoi.com/2020/11/19/christophe-gavat/
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Bonsoir à tous , amateurs de bon polar , ce soir un post sur le livre de Christophe Gavat , corruption ordinaire , un très bon roman noir parlant d’ abus de biens sociaux , de détournement de fonds publics. Ecriture sobre, précise, tranchante avec une pointe d’humour. On reconnait le parcours pro de l’auteur à travers ses lignes : un roman bien bâti et structuré sans approximations , sans incohérences , avec une parfaite maitrise des codes politiques et mafieux. On appréciera le style froid , cassant, de la police notamment les deux flics chargés de l’affaire Christian Chabreuil et David Vallespir qui n’en ont que faire du poste occupé par l’homme qu’ils viennent d’arrêter, ni des pressions qu’ils vont subir , contrastant avec le style cynique quand l’auteur donne la parole ou évoque les colistiers ou adversaires du maire , ou alors le ton magistral employé par ce dernier sûr de lui , de son poste élitiste et intouchable , amoureux des arts, de la peinture et la petite note sensuelle du livre avec les mains du maire sur les seins de la statue qui trône derrière son bureau et qui semble prendre vie sous ses caresses . Nous sommes projetés dans une une commune du sud-ouest de la France. Tout le monde se connait, tout le monde s’apprécie, tout au moins en apparence , tout le monde jalouse l’autre …. Tous, maires, premier adjoint, élus, cadres administratifs, chefs d’entreprises de la région font des affaires ensembles et tout le monde veut tirer les marrons du feu. Ils vont tous se retrouver au centre d’un dossier de corruption mené de mains de maître par une équipe de flics , avec en filigrane un idéal de justice et de moralité : traquer les élus corrompus comme ils le feraient avec les grands voyous. « Le roitelet » de cette cour royale, le maire Delacour se retrouve en détention provisoire, et en monarque absolu et sûr de son bon droit , blessé dans sa dignité préfère tirer sa révérence en se suicidant. Provoquant ainsi une belle polémique mais contraignant de la sorte ses amis et détracteurs à se dévoiler au grand jour . Alors à tous , un très bon polar à découvrir. #corruptionordinaire @editionsplon #polar #sangneuf #christophegavat https://www.instagram.com/p/BgHXl6xjEIn/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=hzee6twpg7bt
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