#poesia e connessione
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"Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" di Alessandro Scotti. Recensione di Alessandria today
Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con "Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza.
Un inno poetico all’amore e alla connessione umana Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con “Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto” un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza. Pubblicata il 10 giugno 2024, questa raccolta poetica è un invito a riflettere sulle connessioni che ci definiscono, sulle…
#Alessandria today#Alessandro Scotti#Alessandro Scotti libro#amore e perdita#amore universale#Arte poetica#bellezza delle emozioni#connessione umana#connessione universale#emozioni condivise#Emozioni profonde#Google News#Introspezione poetica#italianewsmedia.com#Le parole che non ti ho detto#legami autentici#legami emotivi#lettura consigliata#lettura emozionante#libro di Alessandro Scotti#libro di poesia 2024#libro poetico#linguaggio evocativo#narrazione intima#Pier Carlo Lava#poesia contemporanea#poesia d’amore#poesia e connessione#poesia e umanità#poesia italiana
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tutto sta nella connessione anche nel silenzio
nella sicurezza che sapremo capire tutte le parole non dette
nel supporto in modi che non sapevamo di aver bisogno
nella presenza che sa di casa
nel portare pace nel caos
la luce nei giorni più cupi.
Non è trovare qualcuno che ci completi,
ma qualcuno che ci accetti completamente per come siamo
tutto scorrerà senza sforzi e sarà il culmine di ogni momento ad averci portato qui
una connessione che attraversa tempo e tempeste.
#testo mio#frasi#pensieri#frasi belle#frasi amore#amore#amore mio#pensiero#frasi e citazioni#frasi poesie#poesia#connessione#amore vero#relazioni#frasi vita
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Dal web
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini (scelta in tumblr da https://www.tumblr.com/vecchiorovere)
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Non hai bisogno di caffè; hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; hai bisogno di camminare.
Non hai bisogno di alcol; hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di urlare; hai bisogno di esprimerti.
Non hai bisogno di trangugiare; hai bisogno di ascoltare.
Non hai bisogno di droghe sintetiche; hai bisogno di arte.
Non hai bisogno di stimolanti; hai bisogno di essere abbracciato.
Non hai bisogno di TV; hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di comprare; hai bisogno di Natura.
Non hai bisogno di giudicare, hai bisogno di entrare in empatia.
Non hai bisogno delle religioni; hai bisogno di fare domande.
Non hai bisogno di relazioni d’amore; hai bisogno di amor proprio.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Al di sopra di tutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno e l'esterno.
Fai quello in cui credi e credi in quello che fai.
[Dipinto di Vasil Woodland]
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Emanuele Ricucci
INDECENTI
Uomini e donne oltre il “politicamente corretto”: per una rinascita antropologica e spirituale
Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei “diritti per tutti”.
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società?
Tra le pagine di questo testo – seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi”, tra cui una parte di “Contro la folla” – Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi necessari a sanare le follie del progresso, la putrefazione degli individui in scatola e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto.
Un viaggio da Ortega y Gasset a Simone Weil, da Marcello Veneziani a Dominique Venner, da Rainer Maria Rilke a Paul Bloom, attraversando l’arte, l’antropologia, la sociologia e la poesia. Perché – oggi più che mai – libertà è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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Il filo seguito da Anders nel parlare della bomba atomica traccia una connessione strettissima tra la tragicità della Shoah e la catastrofe del nucleare, ovvero tra Auschwitz e Hiroshima.
Nel corso del ventesimo secolo l’uomo è stato capace di costruire Auschwitz e di distruggere Hiroshima, segnala Primo Levi in una notissima e bellissima poesia del 1986 dal titolo Delega. Anche Theodor Wiesengrund Adorno sottolinea, nel saggio L’educazione dopo Auschwitz (Erziehung nach Auschwitz)31, la stretta parentela tra la Shoah e i genocidi del Novecento, al cui contesto appartiene anche l’invenzione della bomba atomica.
Come Anders non si stanca di ribadire, il collegamento tra i due eventi tragici del Novecento ha a che fare con la questione della responsabilità umana deresponsabilizzata nell’epoca della riproducibilità tecnica della morte. Il male, provocato con lo sterminio o con l’atomica, è frutto di una trama organizzata fatta di parcellizzazioni della responsabilità individuale. La divisione del lavoro degenera in divisione della responsabilità, come aveva sottolineato anche Hannah Arendt, la prima moglie di Anders, nel suo studio La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963)32. In linea con le di lei osservazioni (ad esempio quelle proposte in Vita activa), anche per Anders la bomba costituisce l’essenza ultima dell’irrazionalismo morale di un sistema totalitario basato sul processo di deresponsabilizzazione degli individui.
La posizione di Eatherly si distingue da quella degli altri piloti che non si pentirono dell’azione commessa. È il caso del colonnello al comando dell’aereo di ricognizione «Enola Gay», Paul Tibbets, che commentò la tragedia con questa frase: «Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei».
Nel mondo della «morte a distanza» il nesso causa-effetto è totalmente allentato ed esula dalle maglie del sentimento umano. Il problema è per Anders quello del «dislivello prometeico», della frattura incomponibile tra il lavoro e la responsabilità (variante, questa, dell’asincronicità tra produrre e immaginare). Si tratta di una sorta di «schizofrenia morale» in cui un buon padre di famiglia può essere un criminale e un criminale può essere un impiegato. Emblematico è proprio il caso Eichmann, l’uomo banale, perfetto funzionario e perfetto padre di famiglia, e al contempo feroce criminale nazista. Come si legge nell’Uomo è antiquato, l’addetto al campo di sterminio non ha agito, ma per quanto ciò possa apparire paradossale ha lavorato33.
All’interno di quest’orizzonte etico Eatherly rappresenta per Anders l’«antitesi» di Adolf Eichmann (1906-1962), ovvero del grigio impiegato deresponsabilizzato o anche del funzionario acritico che, producendo sistematicamente cadaveri, ha solo obbedito agli ordini. Così Anders: «No, Eatherly non è il gemello di Eichmann, ma la sua grande e (per noi) consolante antitesi. Non è l’uomo che fa del meccanismo un pretesto e una giustificazione della mancanza di coscienza, ma l’uomo che scruta il meccanismo come paurosa minaccia alla coscienza»34. Agli occhi di Anders la figura di Eatherly, e soprattutto il suo percorso di dilaniante «presa di coscienza» dai sensi di colpa, ribalta l’argomento del «banale sterminatore» Eichmann che oggi è diventato, in modo davvero inquietante, quasi senso comune: «Anche se mi sono limitato a eseguire — così Anders spiega il punto di vista del suo pen friend —, è stato fatto da me; la mia responsabilità non riguarda solo i miei atti individuali, ma tutti quelli a cui ho preso parte»35.
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Adriano Guerrini: Un Poeta tra Tradizione e Modernità. Il viaggio poetico di un autore che ha saputo innovare senza dimenticare le radici. Di Alessandria today
Adriano Guerrini, nato ad Alfonsine nel 1923 e scomparso a Genova nel 1986, è stato un poeta, insegnante di filosofia e storia, saggista e organizzatore culturale italiano.
Adriano Guerrini, nato ad Alfonsine nel 1923 e scomparso a Genova nel 1986, è stato un poeta, insegnante di filosofia e storia, saggista e organizzatore culturale italiano. La sua opera poetica, che abbraccia oltre quattro decenni, si distingue per la capacità di fondere tradizione e modernità, esplorando temi universali con un linguaggio raffinato e profondo. La vita e il percorso…
#Adriano Guerrini#Alessandria today#Amore#autori italiani#connessione tra passato e presente.#contributo letterario#cultura letteraria#Eredità letteraria#Google News#immagini vivide#Innovazione letteraria#introspezione#Introspezione poetica#italianewsmedia.com#letteratura italiana#lettura emozionante#lettura poetica#linguaggio poetico#linguaggio raffinato#metafore ricercate#Modernità#mondo poetico#Musicalità nella poesia#Natura#Pier Carlo Lava#poesia d’autore#poesia e bellezza#poesia e musica#poesia italiana#poesia moderna
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Esma canta "Latte di soia"
"Bevo latte di soia che forse batto la noia perché è così che sto fingendo ch'è stata solo una storia...". Si intitola "Latte di soia" ed inizia con queste parole la nuova canzone di Esma. Il brano esce su tutte le piattaforme il 6 dicembre 2024
Il songwriter piemontese propone una ballata indie-pop che "gentilmente" rompe gli schemi di narrazione razionale ai quali siamo abituati per raccontare una storia d'amore unilaterale ed universale. La crescente paura contemporanea nel relazionarci e l'insicurezza ad aprirci rosicchiano le gambe della condivisione e dell'empatia "Non lasciam che la paura ci controlli le mani.."
Esma mira ad essere sciamano vibrazionale con la sua semplicità narrativa, punta le sua bacchetta spirituale lì dove solo l'amore rende possibile un'apertura: attraverso la musica. Musicoterapia per l'apertura cardiaca, un crescendo di synth, transienti e poesia che finiscono per droppare su "Accetto il fatto che tu non ci sei più guardo il tramonto dal golfo di Bombay".
Il nuovo singolo di Esma parla di accettazione "Siamo barili sulle onde, siamo petali nella tempesta, siamo i semi che bucano la terra.." in un momento storico dove l'intelligenza artificiale insidia le fondamenta dell'intelligenza naturale, dove gli incontri avvengono molto spesso tramite delle app e non per reale attrazione animica. Scritta da Enrico Esma nella primavera del 2024, "Latte di soia" è stata prodotta, mixata e masterizzata presso la "ICY Entertainment" di Asti e distribuita dalla Label Diversa Music in collaborazione con ADA Music Group.
///
Enrico Esma canta componendo la Vita. Scrive vivendo il più possibile a cuore aperto per trasmettere in musica emozioni ed armonia. I suoi testi parlano di un modo di vivere differente, fatto di strade alternative e sani principi e, proprio per questo, sono dedicati a tutti quelli che non vogliono rimanere ancorati alle apparenze e rifiutano il controllo. Le sue canzoni sono un inno alla spontaneità e alla semplicità, un antidoto all'omologazione seriale ed al comfort.
L'artista e produttore ESM∆ è costantemente alla ricerca di connessioni. La connessione con la natura, con lo spirito, con l'esperienza umana: l'espressione e la vulnerabilità sono al centro del suo lavoro e di ciò che evoca come artista. La sua scrittura è sfaccettata, profondamente emotiva e continuamente basata su ciò che in definitiva significa essere umani, nella sua vasta gamma di esperienze somatiche ed emotive. ESM∆ si impegna in tutte le forme di espressione artistica mettendo il cuore in primo piano.
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Esma canta "Latte di soia"
"Bevo latte di soia che forse batto la noia perché è così che sto fingendo ch'è stata solo una storia...". Si intitola "Latte di soia" ed inizia con queste parole la nuova canzone di Esma. Il brano esce su tutte le piattaforme il 6 dicembre 2024
Il songwriter piemontese propone una ballata indie-pop che "gentilmente" rompe gli schemi di narrazione razionale ai quali siamo abituati per raccontare una storia d'amore unilaterale ed universale. La crescente paura contemporanea nel relazionarci e l'insicurezza ad aprirci rosicchiano le gambe della condivisione e dell'empatia "Non lasciam che la paura ci controlli le mani.."
Esma mira ad essere sciamano vibrazionale con la sua semplicità narrativa, punta le sua bacchetta spirituale lì dove solo l'amore rende possibile un'apertura: attraverso la musica. Musicoterapia per l'apertura cardiaca, un crescendo di synth, transienti e poesia che finiscono per droppare su "Accetto il fatto che tu non ci sei più guardo il tramonto dal golfo di Bombay".
Il nuovo singolo di Esma parla di accettazione "Siamo barili sulle onde, siamo petali nella tempesta, siamo i semi che bucano la terra.." in un momento storico dove l'intelligenza artificiale insidia le fondamenta dell'intelligenza naturale, dove gli incontri avvengono molto spesso tramite delle app e non per reale attrazione animica. Scritta da Enrico Esma nella primavera del 2024, "Latte di soia" è stata prodotta, mixata e masterizzata presso la "ICY Entertainment" di Asti e distribuita dalla Label Diversa Music in collaborazione con ADA Music Group.
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Enrico Esma canta componendo la Vita. Scrive vivendo il più possibile a cuore aperto per trasmettere in musica emozioni ed armonia. I suoi testi parlano di un modo di vivere differente, fatto di strade alternative e sani principi e, proprio per questo, sono dedicati a tutti quelli che non vogliono rimanere ancorati alle apparenze e rifiutano il controllo. Le sue canzoni sono un inno alla spontaneità e alla semplicità, un antidoto all'omologazione seriale ed al comfort.
L'artista e produttore ESM∆ è costantemente alla ricerca di connessioni. La connessione con la natura, con lo spirito, con l'esperienza umana: l'espressione e la vulnerabilità sono al centro del suo lavoro e di ciò che evoca come artista. La sua scrittura è sfaccettata, profondamente emotiva e continuamente basata su ciò che in definitiva significa essere umani, nella sua vasta gamma di esperienze somatiche ed emotive. ESM∆ si impegna in tutte le forme di espressione artistica mettendo il cuore in primo piano.
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Al festival PIAF 2025 Dragan Podovac
Foto cortesia dell’evento Dragan Podovac è un talentuoso artista sloveno la cui abilità nel rappresentare paesaggi naturali e architettura tradizionale cattura la bellezza serena del mondo naturale e la sua connessione con l’ambiente circostante. Attraverso i suoi dipinti, trasmette emozioni combinando realismo e poesia visiva. Il suo uso sapiente della luce e delle ombre crea atmosfere…
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Semina pensieri … Sivananda
Questa poesia può servire come fonte d’ispirazione e riflessione, offrendo una prospettiva spirituale che prepari la mente alla meditazione. Il testo evidenzia la connessione tra pensieri, azioni e abitudini, suggerendo che ciò che seminiamo nella nostra mente può influenzare profondamente la propria realtà. Perscrutando più in profondità i versi si può apprendere l’importanza di coltivare…
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L'amore giusto è semplice, non fa doppi giochi, non dà dolore, non è impossibile, non è idealizzato, non ci sono le difficoltà e i drammi con cui viene descritto nei film, è docile, lineare, naturale. È possibile, le circostanze lo permettono, le attenzioni non mancano, ti fa crescere e migliorare. Ci si migliora a vicenda e si condivide la vita, viene accettato da tutte le persone intorno. C'è un desiderio di prendersi cura dell'altro, un desiderio reciproco, sincero.
Ma, l'amore intenso è quello difficile, impossibile, idealizzato, che non ha le circostanze per fiorire
È quello di cui la narrativa e la poesia hanno sempre parlato
Arriva nel momento sbagliato
Si pensa di essersi conosciuti e uniti in un'altra vita
C'è una connessione inspiegabile e un magnetismo egualmente nuovo
Ti fa sentire autentico e senza maschere, totalmente compreso al livello più profondo dell'anima
Non si pensa a costruire un futuro insieme, perché è oggettivamente impossibile
Ma c'è un'inspiegabile voglia di passare ogni singolo attimo a parlare, a stare vicino l'uno all'altro
Si diventa da due persone ad un'unica sostanza, immateriale
L'essere umano ha sempre preferito le cose irraggiungibili, difficili, anzi impossibili. L'essere umano si emoziona maggiormente quando c'è un coinvolgimento di sentimenti inspiegabili, inconciliabili tra di loro, tantomeno con l'oggettività del mondo.
Di quale amore sarebbe giusto che la nostra anima si nutrisse? Di quali sentimenti abbiamo davvero bisogno? Perché è una trama destinata a ripetersi imprescindibilmente nei secoli, e in ogni singola civiltà e cultura?
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Giovanni Accolti Gil --- *"Bella Chagall: Diario sentimentale"*, pubblicato da Fiabesca, è un'opera che mi ha catturato fin dalle prime pagine, una lettura che sembra avvolgermi in un'atmosfera di poesia e intimità. Il racconto di Bella del suo primo incontro con Marc Chagall è semplicemente magico. La descrizione di quel momento, in casa di un’amica, è narrata con una tale delicatezza che sembra di assistere a una scena di uno dei dipinti di Marc, dove il mondo reale si fonde con il sogno. Bella vede Marc per la prima volta e lo racconta come un colpo di fulmine, uno di quegli incontri rari in cui il tempo si ferma e tutto ciò che esiste è lo sguardo intenso di chi hai di fronte. La sua descrizione di Marc, con i riccioli che gli cadono sugli occhi e il blu profondo del suo sguardo, trasmette immediatamente l'idea di un legame destinato a durare, una connessione profonda che avrebbe ispirato molte delle opere di Chagall. Leggere questo libro è stato come entrare nella mente e nel cuore di Bella, una donna straordinaria che, pur avendo rinunciato in parte alla propria creatività per sostenere il marito, è riuscita a imprimere una forza vitale nella vita e nell’arte di Chagall. La sua scrittura, proprio come i dipinti di Marc, è un mix perfetto di realtà e immaginazione, una celebrazione dell'amore, della famiglia e della loro eredità comune. Questo libro non è solo la storia di un amore, ma anche una finestra aperta su un'epoca e una cultura che hanno fortemente influenzato l'arte di Chagall. Lo consiglio a chiunque voglia immergersi nella vita di una delle coppie più affascinanti del mondo dell'arte. ---
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