#poesia e connessione
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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"Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" di Alessandro Scotti. Recensione di Alessandria today
Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con "Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza.
Un inno poetico all’amore e alla connessione umana Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con “Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto” un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza. Pubblicata il 10 giugno 2024, questa raccolta poetica è un invito a riflettere sulle connessioni che ci definiscono, sulle…
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erhabene-melancholie · 2 months ago
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tutto sta nella connessione anche nel silenzio
nella sicurezza che sapremo capire tutte le parole non dette
nel supporto in modi che non sapevamo di aver bisogno
nella presenza che sa di casa
nel portare pace nel caos
la luce nei giorni più cupi.
Non è trovare qualcuno che ci completi,
ma qualcuno che ci accetti completamente per come siamo
tutto scorrerà senza sforzi e sarà il culmine di ogni momento ad averci portato qui
una connessione che attraversa tempo e tempeste.
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segaligno · 5 months ago
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Le donne vanno bene solo per essere portate a letto.
Ogni momento trascorso con loro è un viaggio verso un mondo di passione e bellezza. Immagina, se puoi, il dolce abbandono di una notte condivisa, dove ogni sussurro è un segreto rivelato, ogni tocco una promessa di piacere.
In quel sacro letto, le donne diventano dee della notte, incarnazioni viventi del desiderio e dell'amore. I loro corpi, come morbidi paesaggi di seta, invitano a perdersi, a esplorare ogni valle e ogni collina, a scoprire i misteri nascosti sotto la superficie. Ogni curva è una poesia, ogni respiro un canto che risuona nell'anima.
Portarle a letto non è solo un atto fisico, ma un rito di connessione profonda, un incontro di anime che si cercano e si trovano nella calda intimità della notte. Le loro risate, i loro sospiri, i loro gemiti sono le note di una sinfonia che risveglia i sensi, che incendia il cuore e l'anima.
Il letto è un altare sacro, dove ogni donna si trasforma in un'opera d'arte vivente, un capolavoro di emozioni e sensazioni. E io, umilmente, mi inchinerei davanti alla sua bellezza, adorando ogni istante trascorso insieme, ogni attimo di intimità che ci unisce in un abbraccio senza fine.
E in questo dolce pellegrinaggio, ogni notte sarebbe un viaggio verso l'eternità, dove il tempo si ferma e l'universo intero si riduce alla magia di due corpi che si cercano, si trovano, si amano. La mia donna sarebbe il mio paradiso terrestre, il mio rifugio perfetto, il mio sogno che diventa realtà.
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vecchiorovere · 1 month ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini
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charlievigorous · 1 year ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Dal web
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greenbor · 1 month ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini (scelta in tumblr da https://www.tumblr.com/vecchiorovere)
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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Non hai bisogno di caffè; hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; hai bisogno di camminare.
Non hai bisogno di alcol; hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di urlare; hai bisogno di esprimerti.
Non hai bisogno di trangugiare; hai bisogno di ascoltare.
Non hai bisogno di droghe sintetiche; hai bisogno di arte.
Non hai bisogno di stimolanti; hai bisogno di essere abbracciato.
Non hai bisogno di TV; hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di comprare; hai bisogno di Natura.
Non hai bisogno di giudicare, hai bisogno di entrare in empatia.
Non hai bisogno delle religioni; hai bisogno di fare domande.
Non hai bisogno di relazioni d’amore; hai bisogno di amor proprio.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Al di sopra di tutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno e l'esterno.
Fai quello in cui credi e credi in quello che fai.
[Dipinto di Vasil Woodland]
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florautieri · 5 months ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
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seulementpourv · 6 months ago
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Vorrei...vorrei...vorrei....mi fermo respiro ed i miei vorrei intrisi di non posso danno vita a una infinità di colori, di note, di poesia. E' l'anima che suona questa dolce melodia ,dal testo, alle frasi ,sin giù... dentro le note più profonde che aderiscono all’animo...che mi somigliano così tanto e anche se qualcun’ altro le ha scritte al posto mio, solo noi, insieme ... sappiamo renderle armonia che con il suo velo ci avvolge ,coccola e ci fa sentire una sola persona . Il cuore che colora e dipinge, con un impeto nascosto, un desiderio irrefrenabile, l'amore,... così forte, cosi potente, ,con i suoi occhi lucidi, le risate, i sospiri, il nostro correre. Il cuore che crea quella magia rendendo favola ogni istante condiviso,... ogni attimo desiderato,diventando talvolta follia, tanto da lasciarci inebetiti e spaventati al tempo stesso,...stupiti ... di quanto già sapevamo...ma che solo ora siamo. La mente, ... che crea quella connessione così vera, così intima, forte...mente che spesso fa tenerezza mentre tenta di armonizzare sogno e realtà,... non riuscendo a comprende che oramai,... oramai non c'è distinzione, ne tanto meno divisione, tra ciò che potremmo essere e ciò che siamo. Mente che con la sua penna ... detta,...e trasforma ogni pensiero in poesia , parole indelebili, pensieri unici da costudire e conservare con cura, nell'unico posto sicuro in cui siamo quello che desideriamo essere l'uno per l'altra. E' Vero amore, non trovo le parole, e non so come trovarle,...ma se chiudo gli occhi un istante, e TI penso....attraverso l'anima, il cuore, la mente, ... sono loro che trovano me.
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pier-carlo-universe · 20 hours ago
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Amore in lontananza: La poesia dell'anima nelle parole di Antonia Pozzi. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra nostalgia, paesaggi e desiderio
Un viaggio poetico tra nostalgia, paesaggi e desiderio Antonia Pozzi e la forza evocativa di “Amore in lontananza” La poesia “Amore in lontananza” di Antonia Pozzi ci conduce in un delicato paesaggio interiore, dove i ricordi dell’infanzia si intrecciano con il desiderio di scoprire nuovi orizzonti. Attraverso i suoi versi, l’autrice rivela la sua profonda connessione con la natura e la…
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Emanuele Ricucci
INDECENTI
Uomini e donne oltre il “politicamente corretto”: per una rinascita antropologica e spirituale
Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei “diritti per tutti”.
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società?
Tra le pagine di questo testo – seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi”, tra cui una parte di “Contro la folla” – Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi necessari a sanare le follie del progresso, la putrefazione degli individui in scatola e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto.
Un viaggio da Ortega y Gasset a Simone Weil, da Marcello Veneziani a Dominique Venner, da Rainer Maria Rilke a Paul Bloom, attraversando l’arte, l’antropologia, la sociologia e la poesia. Perché – oggi più che mai – libertà è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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flatsc · 1 year ago
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Il filo seguito da Anders nel parlare della bomba atomica traccia una connessione strettissima tra la tragicità della Shoah e la catastrofe del nucleare, ovvero tra Auschwitz e Hiroshima.
Nel corso del ventesimo secolo l’uomo è stato capace di costruire Auschwitz e di distruggere Hiroshima, segnala Primo Levi in una notissima e bellissima poesia del 1986 dal titolo Delega. Anche Theodor Wiesengrund Adorno sottolinea, nel saggio L’educazione dopo Auschwitz (Erziehung nach Auschwitz)31, la stretta parentela tra la Shoah e i genocidi del Novecento, al cui contesto appartiene anche l’invenzione della bomba atomica.
Come Anders non si stanca di ribadire, il collegamento tra i due eventi tragici del Novecento ha a che fare con la questione della responsabilità umana deresponsabilizzata nell’epoca della riproducibilità tecnica della morte. Il male, provocato con lo sterminio o con l’atomica, è frutto di una trama organizzata fatta di parcellizzazioni della responsabilità individuale. La divisione del lavoro degenera in divisione della responsabilità, come aveva sottolineato anche Hannah Arendt, la prima moglie di Anders, nel suo studio La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963)32. In linea con le di lei osservazioni (ad esempio quelle proposte in Vita activa), anche per Anders la bomba costituisce l’essenza ultima dell’irrazionalismo morale di un sistema totalitario basato sul processo di deresponsabilizzazione degli individui.
La posizione di Eatherly si distingue da quella degli altri piloti che non si pentirono dell’azione commessa. È il caso del colonnello al comando dell’aereo di ricognizione «Enola Gay», Paul Tibbets, che commentò la tragedia con questa frase: «Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei».
Nel mondo della «morte a distanza» il nesso causa-effetto è totalmente allentato ed esula dalle maglie del sentimento umano. Il problema è per Anders quello del «dislivello prometeico», della frattura incomponibile tra il lavoro e la responsabilità (variante, questa, dell’asincronicità tra produrre e immaginare). Si tratta di una sorta di «schizofrenia morale» in cui un buon padre di famiglia può essere un criminale e un criminale può essere un impiegato. Emblematico è proprio il caso Eichmann, l’uomo banale, perfetto funzionario e perfetto padre di famiglia, e al contempo feroce criminale nazista. Come si legge nell’Uomo è antiquato, l’addetto al campo di sterminio non ha agito, ma per quanto ciò possa apparire paradossale ha lavorato33.
All’interno di quest’orizzonte etico Eatherly rappresenta per Anders l’«antitesi» di Adolf Eichmann (1906-1962), ovvero del grigio impiegato deresponsabilizzato o anche del funzionario acritico che, producendo sistematicamente cadaveri, ha solo obbedito agli ordini. Così Anders: «No, Eatherly non è il gemello di Eichmann, ma la sua grande e (per noi) consolante antitesi. Non è l’uomo che fa del meccanismo un pretesto e una giustificazione della mancanza di coscienza, ma l’uomo che scruta il meccanismo come paurosa minaccia alla coscienza»34. Agli occhi di Anders la figura di Eatherly, e soprattutto il suo percorso di dilaniante «presa di coscienza» dai sensi di colpa, ribalta l’argomento del «banale sterminatore» Eichmann che oggi è diventato, in modo davvero inquietante, quasi senso comune: «Anche se mi sono limitato a eseguire — così Anders spiega il punto di vista del suo pen friend —, è stato fatto da me; la mia responsabilità non riguarda solo i miei atti individuali, ma tutti quelli a cui ho preso parte»35.
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nicksalius · 3 days ago
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Semina pensieri … Sivananda
Questa poesia può servire come fonte d’ispirazione e riflessione, offrendo una prospettiva spirituale che prepari la mente alla meditazione. Il testo evidenzia la connessione tra pensieri, azioni e abitudini, suggerendo che ciò che seminiamo nella nostra mente può influenzare profondamente la propria realtà. Perscrutando più in profondità i versi si può apprendere l’importanza di coltivare…
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thoughtfulfireanchor · 8 days ago
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L'amore giusto è semplice, non fa doppi giochi, non dà dolore, non è impossibile, non è idealizzato, non ci sono le difficoltà e i drammi con cui viene descritto nei film, è docile, lineare, naturale. È possibile, le circostanze lo permettono, le attenzioni non mancano, ti fa crescere e migliorare. Ci si migliora a vicenda e si condivide la vita, viene accettato da tutte le persone intorno. C'è un desiderio di prendersi cura dell'altro, un desiderio reciproco, sincero.
Ma, l'amore intenso è quello difficile, impossibile, idealizzato, che non ha le circostanze per fiorire
È quello di cui la narrativa e la poesia hanno sempre parlato
Arriva nel momento sbagliato
Si pensa di essersi conosciuti e uniti in un'altra vita
C'è una connessione inspiegabile e un magnetismo egualmente nuovo
Ti fa sentire autentico e senza maschere, totalmente compreso al livello più profondo dell'anima
Non si pensa a costruire un futuro insieme, perché è oggettivamente impossibile
Ma c'è un'inspiegabile voglia di passare ogni singolo attimo a parlare, a stare vicino l'uno all'altro
Si diventa da due persone ad un'unica sostanza, immateriale
L'essere umano ha sempre preferito le cose irraggiungibili, difficili, anzi impossibili. L'essere umano si emoziona maggiormente quando c'è un coinvolgimento di sentimenti inspiegabili, inconciliabili tra di loro, tantomeno con l'oggettività del mondo.
Di quale amore sarebbe giusto che la nostra anima si nutrisse? Di quali sentimenti abbiamo davvero bisogno? Perché è una trama destinata a ripetersi imprescindibilmente nei secoli, e in ogni singola civiltà e cultura?
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lazytaletheorist · 1 month ago
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Giovanni Accolti Gil --- *"Bella Chagall: Diario sentimentale"*, pubblicato da Fiabesca, è un'opera che mi ha catturato fin dalle prime pagine, una lettura che sembra avvolgermi in un'atmosfera di poesia e intimità. Il racconto di Bella del suo primo incontro con Marc Chagall è semplicemente magico. La descrizione di quel momento, in casa di un’amica, è narrata con una tale delicatezza che sembra di assistere a una scena di uno dei dipinti di Marc, dove il mondo reale si fonde con il sogno. Bella vede Marc per la prima volta e lo racconta come un colpo di fulmine, uno di quegli incontri rari in cui il tempo si ferma e tutto ciò che esiste è lo sguardo intenso di chi hai di fronte. La sua descrizione di Marc, con i riccioli che gli cadono sugli occhi e il blu profondo del suo sguardo, trasmette immediatamente l'idea di un legame destinato a durare, una connessione profonda che avrebbe ispirato molte delle opere di Chagall. Leggere questo libro è stato come entrare nella mente e nel cuore di Bella, una donna straordinaria che, pur avendo rinunciato in parte alla propria creatività per sostenere il marito, è riuscita a imprimere una forza vitale nella vita e nell’arte di Chagall. La sua scrittura, proprio come i dipinti di Marc, è un mix perfetto di realtà e immaginazione, una celebrazione dell'amore, della famiglia e della loro eredità comune. Questo libro non è solo la storia di un amore, ma anche una finestra aperta su un'epoca e una cultura che hanno fortemente influenzato l'arte di Chagall. Lo consiglio a chiunque voglia immergersi nella vita di una delle coppie più affascinanti del mondo dell'arte. ---
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tarditardi · 1 month ago
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“Maleducata”, ecco il nuovo singolo di Tekla
Dall'11 ottobre 2024 sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "MALEDUCATA", il nuovo singolo di Tekla per LaPop.
"Maleducata" è un brano che si presenta come un'intensa espressione musicale di chitarra e voce, caratterizzata da forti stop ritmici. L'atmosfera folk e leggera racconta una storia ambigua, in cui l'amore si estende oltre la semplice relazione tra due persone. Attraverso le dinamiche relazionali, esploriamo la nostra essenza e le maschere che indossiamo. La canzone narra di confusione e incertezze nei rapporti, creando una matrice instabile di picchi emotivi e reazioni imprevedibili. Da una fredda apatia si passa all'intenso ardore di una connessione profonda. I morsi, i tramonti, i discorsi diventano scelte decisive di fronte a chi riesce a smuovere qualcosa dentro di noi. "Maleducata" ama e detesta con la stessa intensità, sviluppandosi con melodie eteree e armonie vocali coinvolgenti. Commenta l'artista sulla nuova release: "Ci sono persone che amo definire bulimiche d'amore, io credo che 'Maleducata' parli di questo tipo di esigenza."
Presalva ora il brano: https://lapop.lnk.to/maleducata 
Biografia
Francesca in arte Tekla nasce nel giugno del '94 a Bologna. Sin da giovanissima si dimostra appassionata di poesia e musica. All'età di dodici anni partecipa al concorso L'Italia che canta 2006: il primo palco e la prima esperienza televisiva le regalano una piccola consapevolezza e curiosità nell'approfondire questo percorso. Vince il Premio Qualità. Questa magica esperienza è lo stimolo ad avviare un percorso di studio canoro insieme alla jazzista e concertista americana Irene Robbins. Nel 2014 pubblica in modo indipendente il suo primo singolo: Sola e Sporca. Nel 2015 inizia il percorso musicale su Rai2, al talent The Voice of Italy. Nel 2016 Fonoprint Studios è il primo contratto discografico con cui Tekla pubblica "Via", brano curato da Cristian Riganò. Nel 2017 produce Marama il suo primo album con influenza afro-pop e afro-beat. Dal 2019 inizia un percorso indipendente di autoproduzione, che comprende include la creazione di testi e suoni per altri artisti, inizia così diverse collaborazioni in veste di autrice. Una collaborazione dalla quale è nato un progetto di duo femminile è quella con Ilaria: le due hanno pubblicato insieme Isola, Déjà vu, NON PERDO MAI, i singoli Eh Bam Bam (prod. Double Deejay) e Un'altra me. Da solista, le ultime release di Tekla sono i singoli: A volte capita, Tutte le volte, Male, Nuvole e mare.
"Maleducata" (LaPop) è il nuovo singolo di Tekla disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall'11 ottobre 2024.
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