#poesia e connessione
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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"Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" di Alessandro Scotti. Recensione di Alessandria today
Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con "Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto" un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza.
Un inno poetico all’amore e alla connessione umana Alessandro Scotti, autore sensibile e profondo, ci regala con “Le parole che non ti ho detto…e quelle che ti ho scritto” un’opera che attraversa le più intime sfumature dell’amore, della perdita e della resilienza. Pubblicata il 10 giugno 2024, questa raccolta poetica è un invito a riflettere sulle connessioni che ci definiscono, sulle…
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erhabene-melancholie · 5 months ago
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tutto sta nella connessione anche nel silenzio
nella sicurezza che sapremo capire tutte le parole non dette
nel supporto in modi che non sapevamo di aver bisogno
nella presenza che sa di casa
nel portare pace nel caos
la luce nei giorni più cupi.
Non è trovare qualcuno che ci completi,
ma qualcuno che ci accetti completamente per come siamo
tutto scorrerà senza sforzi e sarà il culmine di ogni momento ad averci portato qui
una connessione che attraversa tempo e tempeste.
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francesco-nigri · 10 days ago
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La Declamazione Poetica
La Declamazione Poetica: Arte, Tecnica e Impatto Emotivo La declamazione poetica è una pratica antica e nobile, che fonde l’arte della parola con l’espressione corporea e vocale. Si distingue dalla semplice lettura perché implica un’interpretazione emotiva e performativa del testo poetico, trasformandolo in un’esperienza sensoriale e comunicativa più intensa. Questa pratica ha attraversato i…
#allitterazioni assonanze per creare effetti sonori coinvolgenti#assimilazione significato dei versi#attraverso voce e corpo declamatore rende testo vivo#avvendto della stampa poesia sempre più verso la scrittura#combinare voce immagini suoni#connessione autentica tra esseri umani#considerare non solo significato delle parole ma anche suono musicalità impatto performativo#corretta gestione respiro controllo ritmo emissione vocale#declamazione come riscoperta della poesia#declamazione efficace suscita emozioni#declamazione poetica arte che richiede consapevolezza testo ritmo voce corpo#declamazione poetica arte che unisce parola voce corpo in esperienza emotiva comunicativa unica#declamazione poetica atto di resistenza e bellezza#declamazione poetica autentica coinvolgente#declamazione poetica contesti culturali artistici#declamazione poetica emozione elemento chiave#declamazione poetica esperienza sensoriale comunicativa più intensa#declamazione poetica espressione corporea#declamazione poetica fisicità#declamazione poetica forma di espressione viva significativa#declamazione poetica implica interpretazione emotiva performativa del testo poetico#declamazione poetica nella letteratuta orale nella performance teatrale poetry slam#declamazione poetica non semplice lettura ad alta voce#declamazione poetica non semplice lettura ad alta voce ma arte che richiede consapevolezza del testo ritmo voce corpo#declamazione poetica non solo recitazione ma atto performativo che coinvolgeva pubblico emotivamente intellettualmente#declamazione poetica nuove forme di comunicazione#declamazione poetica ponte tra poeta e pubblico#declamazione poetica pratica antica nobile#declamazione poetica si distingue dalla semplice lettura#declamazione poetica voce ritmo timbro intensità
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vecchiorovere · 4 months ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini
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charlievigorous · 1 year ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Dal web
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greenbor · 4 months ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
Alda Merini (scelta in tumblr da https://www.tumblr.com/vecchiorovere)
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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Non hai bisogno di caffè; hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; hai bisogno di camminare.
Non hai bisogno di alcol; hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di urlare; hai bisogno di esprimerti.
Non hai bisogno di trangugiare; hai bisogno di ascoltare.
Non hai bisogno di droghe sintetiche; hai bisogno di arte.
Non hai bisogno di stimolanti; hai bisogno di essere abbracciato.
Non hai bisogno di TV; hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di comprare; hai bisogno di Natura.
Non hai bisogno di giudicare, hai bisogno di entrare in empatia.
Non hai bisogno delle religioni; hai bisogno di fare domande.
Non hai bisogno di relazioni d’amore; hai bisogno di amor proprio.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Al di sopra di tutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno e l'esterno.
Fai quello in cui credi e credi in quello che fai.
[Dipinto di Vasil Woodland]
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florautieri · 8 months ago
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Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Emanuele Ricucci
INDECENTI
Uomini e donne oltre il “politicamente corretto”: per una rinascita antropologica e spirituale
Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei ���diritti per tutti”.
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società?
Tra le pagine di questo testo – seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi”, tra cui una parte di “Contro la folla” – Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi necessari a sanare le follie del progresso, la putrefazione degli individui in scatola e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto.
Un viaggio da Ortega y Gasset a Simone Weil, da Marcello Veneziani a Dominique Venner, da Rainer Maria Rilke a Paul Bloom, attraversando l’arte, l’antropologia, la sociologia e la poesia. Perché – oggi più che mai – libertà è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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flatsc · 2 years ago
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Il filo seguito da Anders nel parlare della bomba atomica traccia una connessione strettissima tra la tragicità della Shoah e la catastrofe del nucleare, ovvero tra Auschwitz e Hiroshima.
Nel corso del ventesimo secolo l’uomo è stato capace di costruire Auschwitz e di distruggere Hiroshima, segnala Primo Levi in una notissima e bellissima poesia del 1986 dal titolo Delega. Anche Theodor Wiesengrund Adorno sottolinea, nel saggio L’educazione dopo Auschwitz (Erziehung nach Auschwitz)31, la stretta parentela tra la Shoah e i genocidi del Novecento, al cui contesto appartiene anche l’invenzione della bomba atomica.
Come Anders non si stanca di ribadire, il collegamento tra i due eventi tragici del Novecento ha a che fare con la questione della responsabilità umana deresponsabilizzata nell’epoca della riproducibilità tecnica della morte. Il male, provocato con lo sterminio o con l’atomica, è frutto di una trama organizzata fatta di parcellizzazioni della responsabilità individuale. La divisione del lavoro degenera in divisione della responsabilità, come aveva sottolineato anche Hannah Arendt, la prima moglie di Anders, nel suo studio La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963)32. In linea con le di lei osservazioni (ad esempio quelle proposte in Vita activa), anche per Anders la bomba costituisce l’essenza ultima dell’irrazionalismo morale di un sistema totalitario basato sul processo di deresponsabilizzazione degli individui.
La posizione di Eatherly si distingue da quella degli altri piloti che non si pentirono dell’azione commessa. È il caso del colonnello al comando dell’aereo di ricognizione «Enola Gay», Paul Tibbets, che commentò la tragedia con questa frase: «Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei».
Nel mondo della «morte a distanza» il nesso causa-effetto è totalmente allentato ed esula dalle maglie del sentimento umano. Il problema è per Anders quello del «dislivello prometeico», della frattura incomponibile tra il lavoro e la responsabilità (variante, questa, dell’asincronicità tra produrre e immaginare). Si tratta di una sorta di «schizofrenia morale» in cui un buon padre di famiglia può essere un criminale e un criminale può essere un impiegato. Emblematico è proprio il caso Eichmann, l’uomo banale, perfetto funzionario e perfetto padre di famiglia, e al contempo feroce criminale nazista. Come si legge nell’Uomo è antiquato, l’addetto al campo di sterminio non ha agito, ma per quanto ciò possa apparire paradossale ha lavorato33.
All’interno di quest’orizzonte etico Eatherly rappresenta per Anders l’«antitesi» di Adolf Eichmann (1906-1962), ovvero del grigio impiegato deresponsabilizzato o anche del funzionario acritico che, producendo sistematicamente cadaveri, ha solo obbedito agli ordini. Così Anders: «No, Eatherly non è il gemello di Eichmann, ma la sua grande e (per noi) consolante antitesi. Non è l’uomo che fa del meccanismo un pretesto e una giustificazione della mancanza di coscienza, ma l’uomo che scruta il meccanismo come paurosa minaccia alla coscienza»34. Agli occhi di Anders la figura di Eatherly, e soprattutto il suo percorso di dilaniante «presa di coscienza» dai sensi di colpa, ribalta l’argomento del «banale sterminatore» Eichmann che oggi è diventato, in modo davvero inquietante, quasi senso comune: «Anche se mi sono limitato a eseguire — così Anders spiega il punto di vista del suo pen friend —, è stato fatto da me; la mia responsabilità non riguarda solo i miei atti individuali, ma tutti quelli a cui ho preso parte»35.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Adriano Guerrini: Un Poeta tra Tradizione e Modernità. Il viaggio poetico di un autore che ha saputo innovare senza dimenticare le radici. Di Alessandria today
Adriano Guerrini, nato ad Alfonsine nel 1923 e scomparso a Genova nel 1986, è stato un poeta, insegnante di filosofia e storia, saggista e organizzatore culturale italiano.
Adriano Guerrini, nato ad Alfonsine nel 1923 e scomparso a Genova nel 1986, è stato un poeta, insegnante di filosofia e storia, saggista e organizzatore culturale italiano. La sua opera poetica, che abbraccia oltre quattro decenni, si distingue per la capacità di fondere tradizione e modernità, esplorando temi universali con un linguaggio raffinato e profondo. La vita e il percorso…
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curiosityforyourculture · 5 days ago
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Nel vasto e intricato mondo delle attività umane, l'osservazione del lavoro manuale, con la sua silenziosa e meticolosa gestualità, evoca un senso profondo di serenità, quasi un ritorno a quella primitiva condizione di contatto diretto con la materia, che sembra oggi lontana, ma che è in fondo nel nostro essere. La manualità, in tutte le sue forme, possiede un valore che va ben oltre l'aspetto utilitaristico; essa si fa simbolo di una relazione intima tra l'uomo e il mondo, una danza silenziosa in cui l'artefice, con le proprie mani, plasma non solo la materia, ma anche il proprio spirito.
Filosoficamente parlando, il concetto di manosfera è stato esplorato da autori come Martin Heidegger, il quale nel suo trattato Essere e tempo ci invita a riflettere sulla connessione tra l'essere umano e gli oggetti, sottolineando l'importanza dell'uso autentico degli attrezzi. La mano che lavora, che modella, che costruisce, è l'estensione stessa dell'essere umano nel mondo, un dasein che si manifesta non nella pura contemplazione, ma nell'azione diretta. Heidegger parla di come il nostro rapporto con le cose sia rivelatorio, in quanto ciò che facciamo non è mai ridotto a un semplice atto funzionale, ma un atto che, nel suo svolgersi, ci rivela il mondo nella sua profondità.
In sociologia, la manualità incarna anche il principio della autenticità nel lavoro, tema centrale nelle teorie marxiste. Marx, nel Capitale, esplora come l'alienazione del lavoro industriale abbia disumanizzato l'artigiano, riducendolo a una mera funzione meccanica. Ma in questi luoghi dove l'artigianato è ancora praticato con mani esperte, si riscopre una dimensione di autorealizzazione, quasi un ritorno alla creatività originaria dell'uomo. La cura dei dettagli, il ritmo lento, la ripetitività che sembra svuotarsi di ogni fatica e farsi meditazione, risvegliano una forma di libertà che il lavoro di fabbrica ha troppo spesso negato.
Dal punto di vista psicologico, il flow di Mihaly Csikszentmihalyi giustifica questa nostra inclinazione a fermarci ad osservare chi lavora manualmente. Il flusso, quella condizione di totale immersione nell'attività, è strettamente legato a esperienze che stimolano la concentrazione e la creatività. La manualità è uno degli spazi privilegiati in cui questo stato mentale può manifestarsi, poiché ogni movimento è essenziale, ogni azione è un passo necessario verso un risultato che porta gratificazione. L'osservatore, di fronte a questo processo, non può che percepire la serenità che deriva dal vedere qualcuno essere in sintonia con ciò che fa, come se il tempo stesso si dilatasse.
L’artigiano, come diceva il poeta e filosofo Gaston Bachelard, è un creatore di mondi. In un piccolo negozio dove il legno prende forma o il vetro diventa un oggetto di bellezza, la manualità non è solo un gesto fisico ma è, per così dire, una trasmutazione dell'anima. In quel momento, il tempo si ferma, e l’artigiano non è più un semplice operatore, ma un alchimista del quotidiano, capace di restituire significato a ciascun gesto. Il suo lavoro è intriso di poesia, non solo perché crea qualcosa di tangibile, ma perché infonde di sé stessa la materia che tocca.
Infine, nella contemplazione di queste azioni, l'osservatore vive una sorta di catarsi, un processo di purificazione attraverso il quale entra in sintonia con una dimensione della vita che è troppo spesso ignorata. La manualità risveglia una parte di noi che è rimasta addormentata dal rumore incessante della vita moderna, una parte che ha bisogno di ritrovare il contatto con la realtà delle cose e della loro creazione. Come scriveva John Dewey, "L'arte, come il lavoro manuale, diventa un'esperienza di vita, una modalità di espressione che afferma la nostra umanità".
In tutto ciò, l’artigianato non è solo un’attività economica, ma un’opportunità per riscoprire l’equilibrio tra l'uomo e il mondo, un rifugio dal caos della società industriale e un inno alla bellezza nascosta nel gesto quotidiano. L’osservazione di un lavoro fatto con le mani è un atto di meditazione, un invito a rallentare e, in questo rallentamento, ad abbracciare la verità profonda della nostra condizione umana.
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cristinaitaliani · 13 days ago
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CRISTINA ITALIANI , flautista e performer di formazione classica , laureata giovanissima in flauto al Conservatorio L. D’ Annunzio di Pescara , con corsi di perfezionamento in Accademie all’estero ( Francia e Germania ) , dalle partecipazioni ai festival musicali internazionali si è velocemente unita ad alcune Orchestre in Italia ed in Germania ( Schleswig Holstein, Bayreuth ).
Ha fatto parte di numerosi collettivi Jazz (o di Musica creativa ) tra i quali
Da-i-da Orchestra ( al Pinocchio Jazz a Firenze ) e l’etichetta Improvvisatore Involontario.
Attiva nell’ambito dell’interdisciplinarietà artistica , ha realizzato numerosi lavori di -creazione e sonorizzazione per eventi teatrali ( Theatre de Nanterre e Friche de la Belle de Mai a Marseille)
-spettacoli di danza (Florence Dance Festival al Teatro Romano di Fiesole, Gaia Scuderi alla
Limonaia di Villa Strozzi etc.) spettacoli di mimo (con Bianca Francioni )
-reading musicali sonorizzazioni live al Caffè Letterario Le Murate di Firenze in occasione di presentazione di libri con la Nottola di Minerva ( Biblioteca delle Oblate e Abbazia di San Miniato al Monte)
Dal 2015 è membro del Duo Hayet con il virtuoso dell'oud algerino Hafid Moussaoui in numerosi Festival e trasmissioni radiofoniche - Terra Mia, Piazza Verdi su Rai Radio 3, Mediterranean Orchestra.
Nel 2019 ha composto la colonna sonora per la mostra ''The Global Eye presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, organizzata da Angelo Cattaneo e Sabrina Corbellini e, come solista, ha partecipato alla Conferenza internazionale.
Ha fondato l'Ensemble "Shababik" con la Good World Citizen Association con cui ha vinto un grant della Fondazione Anna Lindh per Mediterranean Day nel 2022 e 2023.
Il suono del suo flauto è nella colonna sonora di "La cinquieme saison" del regista algerino Ahmed Benkalma per il Centro di Cinematografia d'Algeria.
L'artista prosegue la sua attività con progetti interculturali, collaborando sia con la Good World Citizen Association che con l'Università di Firenze.
Ha partecipato con la Good World Citizen Association e il prof. Angelo Cattaneo (Isem Cnr - Unifi - Yale University) a
un importante evento su Muhammad Al Idrisi e il Mediterraneo organizzato dal Dipartimento Sagas - Unifi.
L’artista ha vinto numerosi grant trascorrendo diversi periodi di residenza all’estero per Fondazioni internazionali come Culture Moves Europe – Goethe Institut, Anna Lindh Foundation e Ionion Center of Culture and arts ( Kefalonia )
Alcuni brani composti da Cristina Italiani sono stati selezionali per Progetto internazionale Cities and Memory dell’ University Oxford ed , in particolare il brano ‘’ A new Beginning of Xiamen ‘’ ha fatto parte dell’installazione al Pitt River Museum di Oxford
Appassionata di performance artistica e arti visive in generale, integra nella sua pratica il modo di pensare la musica e le arti visive, la scenografia e performance così come la poesia della risonanza tra tutti questi campi.
La spinta artistica e il desiderio di connessione con altri artisti e lo scambio di energia col pubblico rappresentano per Cristina Italiani una forte motivazione alla crescita musicale e umana .
https://www.instagram.com/portraits_marika?igsh=bGxzd3U5NW9oODRr
@Cristina Italiani Music
#cristinaitaliani #passeggiateastronomiche
#stefanogiovanardi #astronomia
#music #perfomance
#sonorizzazioni #angelomariacattaneo
#angelocattaneo #cristinaitaliani #
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djs-party-edm-italia · 2 months ago
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Esma canta "Latte di soia"
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"Bevo latte di soia che forse batto la noia perché è così che sto fingendo ch'è stata solo una storia...". Si intitola "Latte di soia" ed inizia con queste parole la nuova canzone di Esma. Il brano esce su tutte le piattaforme il 6 dicembre 2024
Il songwriter piemontese propone una ballata indie-pop che "gentilmente" rompe gli schemi di narrazione razionale ai quali siamo abituati per raccontare una storia d'amore unilaterale ed universale. La crescente paura contemporanea nel relazionarci e l'insicurezza ad aprirci rosicchiano le gambe della condivisione e dell'empatia "Non lasciam che la paura ci controlli le mani.."
Esma mira ad essere sciamano vibrazionale con la sua semplicità narrativa, punta le sua bacchetta spirituale lì dove solo l'amore rende possibile un'apertura: attraverso la musica. Musicoterapia per l'apertura cardiaca, un crescendo di synth, transienti e poesia che finiscono per droppare su "Accetto il fatto che tu non ci sei più guardo il tramonto dal golfo di Bombay".
Il nuovo singolo di Esma parla di accettazione "Siamo barili sulle onde, siamo petali nella tempesta, siamo i semi che bucano la terra.." in un momento storico dove l'intelligenza artificiale insidia le fondamenta dell'intelligenza naturale, dove gli incontri avvengono molto spesso tramite delle app e non per reale attrazione animica. Scritta da Enrico Esma nella primavera del 2024, "Latte di soia" è stata prodotta, mixata e masterizzata presso la "ICY Entertainment" di Asti e distribuita dalla Label Diversa Music in collaborazione con ADA Music Group.
///
Enrico Esma canta componendo la Vita. Scrive vivendo il più possibile a cuore aperto per trasmettere in musica emozioni ed armonia. I suoi testi parlano di un modo di vivere differente, fatto di strade alternative e sani principi e, proprio per questo, sono dedicati a tutti quelli che non vogliono rimanere ancorati alle apparenze e rifiutano il controllo.  Le sue canzoni sono un inno alla spontaneità e alla semplicità, un antidoto all'omologazione seriale ed al comfort.
L'artista e produttore ESM∆ è costantemente alla ricerca di connessioni. La connessione con la natura, con lo spirito, con l'esperienza umana: l'espressione e la vulnerabilità sono al centro del suo lavoro e di ciò che evoca come artista. La sua scrittura è sfaccettata, profondamente emotiva e continuamente basata su ciò che in definitiva significa essere umani, nella sua vasta gamma di esperienze somatiche ed emotive. ESM∆ si impegna in tutte le forme di espressione artistica mettendo il cuore in primo piano. 
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tarditardi · 2 months ago
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Esma canta "Latte di soia"
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"Bevo latte di soia che forse batto la noia perché è così che sto fingendo ch'è stata solo una storia...". Si intitola "Latte di soia" ed inizia con queste parole la nuova canzone di Esma. Il brano esce su tutte le piattaforme il 6 dicembre 2024
Il songwriter piemontese propone una ballata indie-pop che "gentilmente" rompe gli schemi di narrazione razionale ai quali siamo abituati per raccontare una storia d'amore unilaterale ed universale. La crescente paura contemporanea nel relazionarci e l'insicurezza ad aprirci rosicchiano le gambe della condivisione e dell'empatia "Non lasciam che la paura ci controlli le mani.."
Esma mira ad essere sciamano vibrazionale con la sua semplicità narrativa, punta le sua bacchetta spirituale lì dove solo l'amore rende possibile un'apertura: attraverso la musica. Musicoterapia per l'apertura cardiaca, un crescendo di synth, transienti e poesia che finiscono per droppare su "Accetto il fatto che tu non ci sei più guardo il tramonto dal golfo di Bombay".
Il nuovo singolo di Esma parla di accettazione "Siamo barili sulle onde, siamo petali nella tempesta, siamo i semi che bucano la terra.." in un momento storico dove l'intelligenza artificiale insidia le fondamenta dell'intelligenza naturale, dove gli incontri avvengono molto spesso tramite delle app e non per reale attrazione animica. Scritta da Enrico Esma nella primavera del 2024, "Latte di soia" è stata prodotta, mixata e masterizzata presso la "ICY Entertainment" di Asti e distribuita dalla Label Diversa Music in collaborazione con ADA Music Group.
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Enrico Esma canta componendo la Vita. Scrive vivendo il più possibile a cuore aperto per trasmettere in musica emozioni ed armonia. I suoi testi parlano di un modo di vivere differente, fatto di strade alternative e sani principi e, proprio per questo, sono dedicati a tutti quelli che non vogliono rimanere ancorati alle apparenze e rifiutano il controllo.  Le sue canzoni sono un inno alla spontaneità e alla semplicità, un antidoto all'omologazione seriale ed al comfort.
L'artista e produttore ESM∆ è costantemente alla ricerca di connessioni. La connessione con la natura, con lo spirito, con l'esperienza umana: l'espressione e la vulnerabilità sono al centro del suo lavoro e di ciò che evoca come artista. La sua scrittura è sfaccettata, profondamente emotiva e continuamente basata su ciò che in definitiva significa essere umani, nella sua vasta gamma di esperienze somatiche ed emotive. ESM∆ si impegna in tutte le forme di espressione artistica mettendo il cuore in primo piano. 
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elmas-66 · 3 months ago
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Al festival PIAF 2025 Dragan Podovac
Foto cortesia dell’evento Dragan Podovac è un talentuoso artista sloveno la cui abilità nel rappresentare paesaggi naturali e architettura tradizionale cattura la bellezza serena del mondo naturale e la sua connessione con l’ambiente circostante. Attraverso i suoi dipinti, trasmette emozioni combinando realismo e poesia visiva. Il suo uso sapiente della luce e delle ombre crea atmosfere…
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