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Nostra Signora dei Lupi di Thomas Gilbert: Una Storia di Misticismo e Terrore nel Medioevo. Recensione di Alessandria today
Il nuovo graphic novel di Thomas Gilbert, un noir storico che esplora la brutalità dell’uomo in un’Europa medievale immersa nella superstizione
Il nuovo graphic novel di Thomas Gilbert, un noir storico che esplora la brutalità dell’uomo in un’Europa medievale immersa nella superstizione. Nostra Signora dei Lupi è il più recente lavoro di Thomas Gilbert, un autore che ha già affascinato i lettori con Le figlie di Salem e Corpi alchemici. Questa graphic novel rappresenta l’ultimo capitolo di una trilogia dedicata alla violenza e…
#Atmosfere Cupe#bambini scomparsi#Brunilde#copertina evocativa#credenze pagane#crimini nei boschi#critica sociale#crudeltà religiosa#cultura pagana#Diabolo Edizioni#disegni dettagliati#Europa medievale#ferocia dell’uomo#Francia medievale#graphic novel#graphic novel di culto#graphic novel intensa#graphic novel misticismo#guida di lupi#indagine pericolosa#Ingiustizia#lotta contro il pregiudizio#Medioevo#mistero medievale#mitologia e storia#narrativa illustrata#narrativa misticismo#natura e uomo#natura selvaggia#noir storico
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I libri della renna
Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
#georges simenon#valerio varesi#antonio manzini#ettore scola#dario ferrari#pg wodehouse#claudio paglieri
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33° NOIR IN FESTIVAL - il manifesto di MANUELE FIOR e l'invito alla CONFERENZA STAMPA - martedì 21 novembre, ore 10 - Palazzo Marino, MILANO
Fuggevole Milano
Manuele Fior tinge di notte il manifesto del 33° Noir in Festival
Il Noir in Festival torna a Milano dal 1 al 7 dicembre 2023 con un programma poliedrico che attraversa secoli e generi, autori e visioni, finendo per specchiarsi nel cinema e nella letteratura contemporanei. Un’inquietudine di fondo risuona tra le pieghe della 33a edizione del festival, che trova il suo ideale baricentro a metà strada tra l’agitazione di un autore milanese doc come Andrea G. Pinketts, storico frequentatore del Noir scomparso esattamente cinque anni fa, e il manifesto malinconico e allo stesso tempo proiettato verso il futuro firmato da un maestro del fumetto nostrano, Manuele Fior.
Tra i più apprezzati artisti di graphic novel e illustratori, recentemente uscito in libreria con le graphic novel Celestia (Oblomov edizioni, 2019-2020) e Hypericon (Coconino Press, 2022), Fior ha all’attivo collaborazioni con i più importanti nomi dell’editoria italiana e internazionale: Coconino Press, Oblomov, La Repubblica, La Stampa, Internazionale, Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, La nave di Teseo, Dargaud, Futuropolis, L’école des loisirs, Gallimard, Le Monde, The New Yorker, Dark Horse, etc. Negli anni la sua opera è stata premiata con alcuni tra i massimi riconoscimenti del settore: il Fauve d’or al festival di Angoulême, il Micheluzzi Award del Napoli Comicon, il Gran Guinigi e il Yellow Kid di Lucca Comics & Games e l’Inkpot award al San Diego Comic-Con. Il Noir in Festival l’ha scelto per firmare l’immagine della 33° edizione, unendosi alla galleria di artisti eccellenti che ha visto sfilare, dal 1991 ad oggi, nomi come Paolo Bacilieri, Gigi Cavenago, Lorenzo De Felici, Mario Alberti, Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz, Mojmir Jezek e molti altri.
Una collaborazione, quella tra Manuele Fior e il Noir in Festival, che ha il sapore della predestinazione. Sue, infatti, sono le recenti copertine dei romanzi editi da La Nave di Teseo di Giorgio Scerbanenco, autore al quale il festival intesta dal 1997 il premio per la miglior opera di narrativa italiana dell’anno di genere noir. Il segno magico e onirico di Fior, sospeso tra il blu notte di Eyes Wide Shut e le fascinazioni cyberpunk di Ghost in the Shell, ci trasporta nello scenario misterioso di una Piazza Duomo insolita e immersa nel silenzio, dove si aggira una figura enigmatica: un detective ? Un assassino? O il riflesso delle angosce di cui è portatore sano l’uomo contemporaneo?
“L’essenza del genere noir”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “è quella di rimescolare le carte in tavola, rifuggire lo status quo, evadere dalle consuetudini. E quale modo migliore di rappresentare la sua anima più moderna se non giocare sul contrasto che Manuele Fior, potentemente, rappresenta nell’immagine di quest’anno: la Milano del Duomo, quella da cartolina che tutti conosciamo, si scontra con la Milano del futuro, un groviglio di grattacieli luminescenti che rappresenta la finanza, il virtuale, le intelligenze artificiali. Da questo attrito tra vecchio e nuovo nascono non rovine ma dubbio, curiosità, dibattito e conoscenza. Questo è esattamente lo spirito che anima l’edizione 2023 e ringraziamo Manuele per averlo affrescato in modo così preciso e appassionato.”
Manuele Fior è uno dei più noti e apprezzati fumettisti e illustratori contemporanei. Con le sue graphic novel, tradotte in più di 10 lingue, si è aggiudicato i più importanti premi internazionali e prestigiose mostre. Quotidiani, riviste e case editrici gli commissionano regolarmente illustrazioni di articoli e copertine, in Italia e all'estero. Le sue indimenticabili gouache e la crescente notorietà gli hanno portato lavori come manifesti per il cinema e importanti manifestazioni culturali, uniform edition per le opere di Pavese, Scerbanenco, Ballard e Louise Penny.
Il Noir in Festival è diretto da: Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM). Una realizzazione: Studio Coop. Con il patrocinio di: Comune di Milano. Promosso da: DGCA - MiC. In collaborazione e con il sostegno di: IULM.
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L' Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” ETS di Roma indice ed organizza il Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione. Il premio, aperto ad Autori adulti con limite d’età minimo 18 anni e massimo nessuno, è diviso in 4 sezioni:
Sezione A) Poesia e/o Videopoesia: poesia e/o videopoesia a tema libero edita o inedita in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione, senza limiti di lunghezza, riservata a tutti i poeti di nazionalità italiana o poeti stranieri di età adulta. Sono ammessi anche libri editi di poesia ed e-book. Per chi avesse creato videopoesia, può inviarla, ricordando di allegare file della poesia, oltre al video.
Sezione B) Narrativa: racconto, libro di racconti, saggio o romanzo a tema libero, inedito o edito in lingua italiana, anche tradotto da lingua straniera, riservata a tutti gli scrittori di nazionalità italiana e scrittori stranieri. Sono ammessi anche e-book. Generi letterari a partire da quello giallo, noir, horror, di fantascienza, storico, romantico, di attualità, avventura, fantasy, introspettivo - psicologico, fino a quello epico, comico/umoristico, allegorico e didattico - scientifico.
Sezione C) Teatro: monologo, corto, commedia o tragedia e sceneggiatura a tema libero in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione; sezione aperta a scrittori, attori, registi e sceneggiatori. I testi possono essere editi o inediti. Sono ammessi anche libri con vari testi teatrali ed e-book.
Sezione D) Pittura e/o Fotografia con annesso Pensiero poetico o Racconto breve: opera d’arte fatta con qualsiasi tecnica (olio, acquerello, china, etc.) e/o fotografia, della quale inviare due riproduzioni a colori del formato cm 13x18, indicando per la Pittura tecnica adoperata e misura effettiva della stessa, insieme ad un pensiero poetico o racconto breve che ne esplichi il senso più profondo. Fondamentale dichiarare che l’opera è frutto del proprio ingegno, presentandola nel formato originale alla premiazione. Il testo annesso ad essa va scritto su un foglio formato A 4, che presenti come titolo lo stesso dell’opera d’arte figurativa.
Scadenza bando il 15 Maggio 2024. Per bando completo e scheda di adesione andare sul sito www.lucedellarte.altervista.org alla sezione "Premi". E-mail: [email protected] Tel 348 1184968 Quota base di partecipazione 10 euro per una sezione.
#narrativa#libri#scrittori#romanzi#dr.ssa carmela gabriele#premio letterario#associazione luce dell'arte#concorsi letterari#fotografia pittura#teatro#cultura#evento#premio di poesia narrativa teatro e pittura luce dell'arte 6 ^ edizione
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L'Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” ETS di Roma indice ed organizza il Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione. Il premio, aperto ad Autori adulti con limite d’età minimo 18 anni e massimo nessuno, è diviso in 4 sezioni:
Sezione A) Poesia e/o Videopoesia: poesia e/o videopoesia a tema libero edita o inedita in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione, senza limiti di lunghezza, riservata a tutti i poeti di nazionalità italiana o poeti stranieri di età adulta. Sono ammessi anche libri editi di poesia ed e-book. Per chi avesse creato videopoesia, può inviarla, ricordando di allegare file della poesia, oltre al video.
Sezione B) Narrativa: racconto, libro di racconti, saggio o romanzo a tema libero, inedito o edito in lingua italiana, anche tradotto da lingua straniera, riservata a tutti gli scrittori di nazionalità italiana e scrittori stranieri. Sono ammessi anche e-book. Generi letterari a partire da quello giallo, noir, horror, di fantascienza, storico, romantico, di attualità, avventura, fantasy, introspettivo - psicologico, fino a quello epico, comico/umoristico, allegorico e didattico - scientifico.
Sezione C) Teatro: monologo, corto, commedia o tragedia e sceneggiatura a tema libero in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione; sezione aperta a scrittori, attori, registi e sceneggiatori. I testi possono essere editi o inediti. Sono ammessi anche libri con vari testi teatrali ed e-book.
Sezione D) Pittura e/o Fotografia con annesso Pensiero poetico o Racconto breve: opera d’arte fatta con qualsiasi tecnica (olio, acquerello, china, etc.) e/o fotografia, della quale inviare due riproduzioni a colori del formato cm 13x18, indicando per la Pittura tecnica adoperata e misura effettiva della stessa, insieme ad un pensiero poetico o racconto breve che ne esplichi il senso più profondo. Fondamentale dichiarare che l’opera è frutto del proprio ingegno, presentandola nel formato originale alla premiazione. Il testo annesso ad essa va scritto su un foglio formato A 4, che presenti come titolo lo stesso dell’opera d’arte figurativa.
Scadenza bando il 15 Maggio 2024. Per bando completo e scheda di adesione andare sul sito www.lucedellarte.altervista.org alla sezione "Premi". E-mail: [email protected] Tel 348 1184968 Quota base di partecipazione 10 euro per una sezione.
#associazione luce dell'arte#scrittori#libri#romanzi#premio letterario#poesia#narrativa#dr.ssa carmela gabriele#concorsi letterari#Premio di Poesia#premio di poesia narrativa teatro e pittura Luce dell'Arte 6 ^ Edizione#pittura#fotografia#luce dell'arte edizioni#teatro#cultura
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IMO: la prendiamo dal verso sbagliato
Una aspetto che tante volte, per lo più, a dire il vero, non si tiene in giusta considerazione quando si parla degli artisti nostrani, è il paragone. Intendiamoci subito. Non sto parlando del classico, è meglio o peggio di. Anzi. Sto parlando del: mi ricordano i… Ecco, questo ‘mi ricordano’ è spesso visto in maniera errata. Ovvio, quando si tratta di plagio, nulla da eccepire. Ma quando invece è un richiamo per capacità, sonorità, intenzione, be, è un altro paio di maniche.
Rendiamoci conto che per accostare, forse è meglio di paragonare, la band x al gruppo y mainstream, non è cosa da poco. Insomma, riuscire ad utilizzare la tecnica di un gruppo che magari è sulla scena da decenni, farla propria e creare nuove trame, non è banale. Personalmente cerco sempre di dividere in due le band di questo tipo. Quelle che copiano spudoratamente, e quelle che si ispirano, ma riescono a conservare un proprio carattere.
Al di là del fatto in sé, ribadisco, riuscire ad eguagliare la tecnica di chi non fa altro nella vita, non è semplice. Già questo dovrebbe dare la tara delle capacità di un gruppo. Non stancherà mai il ripeterlo. Un conto è la derivatività, un altro l’ispirazione. Mi metto nei panni del gruppo xy. La recensione dice che non c’è nulla di nuovo perché suonano come il primo disco di pincopallino.
Ok, ma rendiamoci conto della correlazione. Si sta dicendo che la band di quartiere z suona come un gruppo non solo professionista, ma storico. Tanto di cappello. Il disco non aggiunge e non toglie nulla al panorama musica mondiale? Che problema c’è. Noi ascoltiamo moltissime band straniere che ricordano qualcun altro e le osanniamo proprio per questo. Ricordo ancora benissimo la prima volta che mi capitò di ascoltare Greta van fleet e gli Editors.
La mia reazione fu si repulsione. Che senso aveva suonare come qualcun altro? Il senso del marketing. È stato il solo modo per farsi notare. E io che dicevo di preferire infinitamente i Der Noir agli Editors e qualsiasi altro gruppo nostrano di hard rock. E non erano una decisione campata per aria. Le band underground avevano capito molto bene e molto prima come funzionano certe cose. Il problema è la condivisione. Se non si condivide la musica che si crea e che si ascolta, come può un estraneo essere attratto da quello che faccio.
Ecco che entra in gioco il marketing con la sue stupide regole sui social, che non servono a niente, che è inutile perdere tempo. E via sciorinando. Le band sopracitate, tuttavia, si sono accollate un altissimo rischio. E se fosse andata male? Sappiamo tutti come sia facile conquistare un pubblico, un attimo ci vuole a farsi odiare. I nostri lo hanno sempre saputo e si sono regolati di conseguenza. Quello di cui abbiamo timore è scoprire che possiamo divertirci e stare bene anche senza nulla di programmato e imposto. E si torna all’origine.
Se sentissi parlare di un gruppo che suona materiale originale ispirandosi agli Iron Maiden, non esiterei, andrei. Più he altro per la compagnia. Almeno così dovrebbe essere. Invece ogni sera si cerca qualcosa di sicuro. Eppure questo qualcosa di sicuro, lo abbiamo già. Si chiama underground ed è strapieno di tesori. Basta solo avere la voglia di osare, lo stesso passo che ha dato i natali alle tue band perfette.
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Varese: Dal 9 all'11 giugno la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir
Varese: Dal 9 all'11 giugno la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir. Torna la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir contemporanea, per esplorare il genere letterario attraverso le voci emergenti e più rappresentative del nord della penisola. Trenta autori coinvolti, tre giornate di festival e un fuori festival che vede il coinvolgimento delle librerie cittadine: la manifestazione muove dall'intento di capire come siano in evoluzione i paesaggi sociali, antropologici e culturali Nord del Paese, tra crimini e misteri. Quattro le sezioni del festival: Incontro con gli autori, Il Giallo al cinema, Il Giallo a teatro e, novità di questa edizione, Giallo Junior, spazio dedicato alla narrativa di genere per ragazzi. Tutti gli incontri si terranno all'interno degli spazi di Palazzo e Giardini Estensi. Torna poi anche quest'anno il fuori festival, con una programmazione di incontri che prende il via dal 3 giugno e fino al 17 giugno propone un programma di incontri nelle librerie cittadine. Si parte venerdì 9 giugno alle ore 16.00 con Giallo Junior, con la varesina Giuditta Campello e Christian Hill. Segue poi dalle 18.00 la sezione Incontro gli autori, con Loriano Macchiavelli, Bruno Morchio, Valerio Varesi, Patrizia Zappa Mulas . Chiude alle 21.00 la serata l'appuntamento con Il Giallo al cinema, con la proiezione di Finché c’è prosecco c’è speranza di Antonio Padovan. Sabato 10 giugno dalle ore 16.00 nuovo appuntamento con Giallo Junior: saranno ospiti Fausto Vitaliano e il vincitore della sezione dedicata alla narrativa per ragazzi all'interno del concorso letterario Ceresio in Giallo 2022/23. Dalle ore 18.00 incontro con gli autori: presenti Ben Pastor, Valeria Corciolani, Massimo Picozzi, Alessandro Robecchi. Alle 21.00 è il momento di Giallo a teatro, con lo spettacolo Bella con l’anima, tratto dall’omonimo racconto di Antonio Zamberletti. Domenica 11 giugno dalle ore 18.00 ci saranno Luca Crovi, Marina Visentin, Rosa Mogliasso per l'Incontro con gli autori, mentre alle 21.00 chiude il festival la proiezione di Milano calibro 9 di Fernando Di Leo. “Poliziesco, giallo, noir, investigativo, thriller, mistery, kriminalroman: sono tanti i modi per definire quello che è uno dei generi letterari più frequentati dai lettori di ogni età – spiega l'assessore alla Cultura Enzo Laforgia - ed è il genere che oggi ha saputo meglio esplorare ed indagare le trasformazioni, le contraddizioni, i misteri del nostro tempo, confluendo in una sorta di romanzo storico e sociale. Attraverso le voci più significative del panorama editoriale contemporaneo, con il festival Nord in Giallo desideriamo proporre una visione dei paesaggi sociali, culturali e criminali del Nord del Paese. Per la prima volta inoltre ci sarà uno spazio dedicato alle letture noir dei giovani e giovanissimi, con la sezione Giallo Junior”. “Un festival articolato che ha il merito non solo di portare in città nomi rappresentativi del noir contemporaneo – spiega la consigliera delegata alla Cultura Manuela Lozza - ma anche di consolidare le connessioni e le collaborazioni tra le librerie della città, in un percorso che unisce appassionati, autori e luoghi all'insegna della narrativa di genere”. Per il Fuori Festival mercoledì 14 alle 18.00 alla Libreria Feltrinelli ci sarà Rosa Teruzzi. Si prosegue giovedì 15 alla Libreria Feltrinelli con Cocco & Magella, che sarà presentato alle ore 18.00. E ancora venerdì 16 ospite Laura Veroni alla Libreria Ubik Piazza del Podestà, alle ore 18.30. Infine sabato 17 la Libreria Ubik ospieta Gian Andrea Cerone , dalle ore 11.00.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Gianfranco Peroncini
LA MALEDIZIONE DEI CENTURIONI (VOL.2)
Volume II - Algeri, 13 maggio 1958: il “piano Pouget” e il colpo di Stato della democrazia
Il “piano Pouget” è l’ultima “Grande eresia” del XX secolo. Prende il nome dal maggiore dei paracadutisti francesi Jean Pouget – al quale Jean Lartéguy dedicò il best seller dal titolo Les Centurions – che lo propose sul piano storico. A quattro anni dall’inizio del conflitto algerino – pochi mesi dopo la “battaglia di Algeri” – nell’incandescente crogiolo scaturito dalla rivolta popolare del 13 maggio 1958, grazie al clima prodottosi il 16 maggio con l’incredibile fraternizzazione delle masse europee e arabe sulla piazza del Forum della Ville Blanche, un gruppo di ufficiali paras pensò di poter osare l’inosabile: costruire la nouvelle Algérie con il concorso determinante delle forze più militanti dell’Fln…
Il progetto prevedeva la liberazione di Yacef Saadi – allora detenuto ad Algeri e condannato a morte quale responsabile della Zone autonome d’Alger dell’Fln – e un suo appello alle forze combattenti del Front de Libération Nationale per un cessate il fuoco. Un disegno organico, che aveva alle spalle il passo di due divisioni di paracadutisti, per porre fine, nella gioia, alla guerra d’Algeria. Per superare, con quattro anni di anticipo, la drammatica opposizione tra Algeria francese e Algeria algerina, nella sintesi suprema e ideale di un’Algeria guerriera e fraterna.
Il “piano Pouget” disegna una cerniera storico-politica ideale che collega la prima e l’ultima fase del conflitto algerino: la mécanique dell’orrore della “battaglia di Algeri”; il malaise dell’esercito; il mito dei paras; la rivolta e i complotti del 13 maggio; il passaggio dalla IV alla V Repubblica; i retroscena dell’attentato a colpi di bazooka contro il generale Salan, tenebroso crimine che farà tremare la IV e la V Repubblica; la “settimana delle barricate”; l’affaire Si Salah; la rivolta delle legioni di Algeri; l’Oas, il definitivo délestage dell’Algeria da parte di de Gaulle; l’esodo forzato di un milione di pied-noir e il massacro degli harkis…
Un libro di storia che si legge d’un fiato. Come un romanzo.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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Dom Perignon Vintage Rosè Dom Perignon 2006 Francia, Champagne AOC Champagne Pinot Noir (57%); Chardonnay (33%) Spumante; Rosè; Vintage; Brut 12,5 % Il Dom Pèrignon Rosè nacque su richiesta dello Scià di Persia nel 1971, in occasione del 2500esimo anno dalla fondazione dell’Impero Persiano di Ciro il Grande, a partire dalla vendemmia 1959 con sole 306 bottiglie; da Pinot Noir in prevalenza che affina 12 anni sui lieviti. Un aneddoto riporta che un Mathusalem Rosè del 1996 fu venduto di recente in un Bar a Londra per la cifra di 50 mila sterline. La storia di questa azienda è indissolubilmente legata al monaco benedettino Dom Pérignon, figura centrale di tutto lo Champagne poiché ne fu il creatore storico all’interno dell’Abbazia di Hautvillers tra il 1645 e il 1715 e da subito apprezzatissimo alla Corte di Luigi XIV. Grazie a ciò e ad una potente promozione, oggi gli spumanti Dom Pèrignon sono i vini più famosi al mondo, simbolo del lusso, tanto da essere stati acquisiti fin dal 1829 da Pierre Gabriel Chadon insieme al socio e genero Jean Rémy (nipote di Claude Moët, fondatore nel 1743 della sua Maison), dando vita a Moët & Chandon. Robert Jean de Vogüe ne divenne direttore, ideando nel 1936 (partendo con l’annata 1921) la Cuvée de prestige, divenendo ciò che oggi conosciamo come Vintage, prodotto solo nelle annate migliori. Di fatto tutti i Dom Perignon oscillano tra un dosaggio 50-50 o 60-40 a favore di uno o dell’altro tra Chardonnay e Pinot Noir. Situato nella Vallée de la Marne ad Épernay, conta 600 ettari da cui produce un totale di 5 milioni di bottiglie all’anno. Da sempre caratterizzato da grande longevità e famoso per la creazione di soli millesimati. Oltre al Vintage (P1) esistono anche la P2 (Deuxièmes Plénitudes), la P3 (Trosième Plénitudes) e l’Oenothèque. Dal 2000 Dom Pérignon diviene maison indipendente ma pur sempre legato al marchio proprietario LVMH. #domperignon #domperignonrosè #degustameet #domperignonvintagerosè #champagne #topchampagne #famouswine #dompe #domperignonrosè2006 https://www.instagram.com/p/CmV96cqosR2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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"La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora" di Ben Pastor. Recensione di Alessandria today
Otto racconti tra giallo e guerra con l'eroe tormentato Martin Bora
Otto racconti tra giallo e guerra con l’eroe tormentato Martin Bora. La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora è una raccolta di racconti che ruota attorno al personaggio di Martin Bora, ufficiale della Wehrmacht, investigatore solitario e tormentato protagonista delle opere di Ben Pastor. In questi otto racconti, Ben Pastor esplora ancora una volta i dilemmi morali del suo…
#Ben Pastor#Ben Pastor romanzi#complessi morali#conflitti umani#Conflitto Interiore#dilemmi morali#Germania nazista#giallo psicologico#Giallo storico#giallo tedesco#Indagini#introspezione#introspezione psicologica#Investigazioni#investigazioni militari#Italia occupata#Martin Bora#misteri storici#mistero#noir storico#Omicidi#Omicidio#Praga 1942#protagonisti tormentati#racconti brevi#Racconti gialli#romanzi ambientati in guerra#romanzi d’autore#romanzi di guerra#romanzi storici
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Letture per tutti i gusti
Una selezione tra le numerose novità recentemente acquisite dal Sistema Bibliotecario di Milano. Si tratta di libri di vario genere: gialli, narrativa e un piccolo assaggio di classici ripubblicati o inediti.
Dalla raccolta L’occhio dell’assassino segnaliamo in particolare l’apologo di Flaubert che svela a quali abissi di follia possa portare l’amore per i libri, ma un amore perverso, votato al puro supporto e non al contenuto. Baricco, nell’introduzione a Tre racconti, ha segnalato Flaubert come maestro assoluto del racconto, genere apparentemente semplice, in realtà insidioso banco di prova per veri talenti, proprio come E.A. Poe che qui ci viene proposto in uno dei suoi capolavori, Il cuore rivelatore. Originale l’esperimento di Dickens che amabilmente sorvola sui luoghi del cuore, che non sono quelli reali, ma quelli della fantasia letteraria: l’isola di Robinson Crusoe, lo studio di Don Chisciotte, Lilliput e “varie centinaia di posti; non ci sono mai stato, eppure mantenerli intatti fa parte della mia vita, e ci ritorno sempre”. Pregevole saggio di scrittura per amanti degli scacchi è L’alfier nero del librettista scapigliato, nonché appassionato di scacchi e di enigmistica, Arrigo Boito, in cui pare che i pezzi degli scacchi siano animati da vita propria: “Quel disordine era fatto ad arte per nascondere l’agguato, le pedine fingevano la rotta per ingannare il nemico, i cavalli fingevano lo sgomento, il re fingeva la fuga”. Ma la partita fra bianchi e neri non si gioca solo sulla scacchiera.
In Il rogo della Repubblica, al tempo stesso romanzo storico, giallo, processo politico e cronaca d’archivio, Andrea Molesini ricostruisce un fatto reale accaduto nel 1480: l’esecuzione di tre ebrei in Piazza San Marco per un’accusa di infanticidio. Fra razzismo, opportunismo economico, motivazioni di ordine pubblico, indagini ammantate di magia (“Il dettaglio è il crocevia dove il visibile e l’invisibile s’incontrano”) e inquietudini religiose, il protagonista Boris da Candia, un “miscredente avventuriero”, si trova di fronte al pregiudizio, all’ingiustizia, all’abuso di potere: “I popoli, non sapendo fare forte il giusto, chiamano giusto il forte”. L’autore in questo video definisce l’opera “un’avventura catartica”, che è anche un romanzo di formazione, la storia della redenzione del protagonista.
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Non delude Rex Stout nel giallo non-Nero Wolfe Sinfonia funebre, in cui il detective protagonista, che ha un suggestivo nome indiano e un cognome ‘parlante’, Tecumseh Fox, dovrà indagare su vari crimini che ruotano intorno a un prezioso Stradivari.
Sono le acque ondeggianti di storia e di poesia del Mar Egeo quelle che avvolgono di mistero il cadavere impigliato tra le reti di un pescatore. Vi proponiamo direttamente uno stralcio del romanzo Mille sospiri di Ioanna Karistiani, che meglio di qualsiasi recensione potrà invogliarvi alla lettura.
Composto nel 1985 ma pubblicato solo oggi Il serpente maiuscolo è il primo e, a detta dell’autore, anche l’ultimo noir di Pierre Lemaitre. Un killer spietato si cela dietro le insospettabili vesti di una vedova sessantenne in sovrappeso affezionatissima al suo dalmata. Ma da qualche tempo, inspiegabilmente, qualcosa non va e l’ispettore Vassiliev è sulle sue tracce. Un thriller alla Tarantino, raccontato secondo il punto di vista folle e deviato della protagonista, in un crescendo sempre più efferato e travolgente.
Jonathan Franzen, lo scrittore di Le correzioni, ci propone con Crossroads una nuova saga familiare ambientata nella Chicago degli anni Settanta: capelli lunghi, pantaloni a zampa di elefante, afflati mistici e gruppi musicali. Il tutto condito da una sapiente verve ironica, che non riesce tuttavia a celare il sapore amaro della ferita sempre aperta nel cuore dell’America progressista e pacifista: la guerra del Vietnam. Al di là del quadro storico, l’analisi acuta e penetrante delle relazioni familiari, i vizi, i difetti e le debolezze degli esseri umani, osservati in quello che hanno di universale e ripetitivo, rendono l’opera particolarmente attuale.
In Lèon Lucarelli fa fuggire dall’ospedale psichiatrico in cui era in cura l’Iguana, il folle assassino catturato anni prima dall’Ispettore Grazia Negro e dal suo compagno Simone. Tutto fa temere che sia a caccia di vendetta.
Anche il lockdown ha avuto un risvolto positivo: ha ispirato il libro di Marco Presta Il prigioniero dell’interno 7. Il microcosmo di un condominio diventa l’ombelico del mondo e il protagonista, alla perenne ricerca di solitudine, si troverà suo malgrado al centro di un universo che pretende la sua collaborazione e, forse, la sua maturazione.
Come Tre uomini in barca, nato al di là delle intenzioni dell’autore, J.K. Jerome, il cui obiettivo era la stesura di una guida turistica, così il protagonista di L’ora senz’ombra di Osvaldo Soriano, incaricato di redigere una Guida alle passioni argentine, si ritrova in questo road trip a fare i conti con il passato e i legami familiari, a mescolare i ricordi con gli incontri occasionali, a scavare nella propria interiorità. “L’ora senz’ombra del titolo (una citazione dall’Aleph di Borges) è l’ora del sole a perpendicolo, dove la luce annulla tutte le ombre e vengono a galla le verità profonde”.
Ancora un po’ di ossigeno per i patiti di Simenon: Il capanno di Flipke contiene dieci racconti di cui sette totalmente inediti in Italia.
In Génie la matta Inès Cagnati, figlia di contadini veneti emigrati in Francia, ci propone una storia (pubblicata in Francia nel 1976, e ora per la prima volta in Italia) intensa e toccante: l’amore assoluto, viscerale di una figlia per una madre decisamente problematica, forse anaffettiva, sola in una società che la emargina per colpa di un vile pregiudizio e che, pur disprezzandola, non esita a sfruttarla. Dice l’autrice in un’intervista: “Il matto è colui che ci rassicura su noi stessi, l’altro è matto perché noi siamo normali, e affinché noi possiamo esserlo. Ne è il garante”. Una storia di profonde ingiustizie e, perciò, dolorosamente attuale.
Una raccolta di racconti illustrati per Storie liete, fiabe nere e tempi andati di Francesco Guccini: “un viaggio che va dai familiari scenari dell’Appennino tosco-emiliano, a quelli, più inattesi, di un antico regno di fiaba”.
Un nuovo attesissimo noir per Raul Montanari, Il vizio della solitudine. Il vice ispettore Ennio Guarneri, a riposo forzato per dissapori di servizio, si è costruito un’esistenza a sua misura: segue le lezioni della vecchia maestra, coltiva un amore inatteso, si bea di una solitudine che è una conquista più che una condanna. Ma, come è vero che “quando sei nato non puoi più nasconderti”, i guai lo cercano e, naturalmente, lo trovano e la tensione esplode violenta e implacabile. “Un dubbio rimarrà alla fine: se per lui, come per tutti noi, la solitudine sia un male a cui sottrarsi o un vizio da coltivare con cura”. Una scrittura accattivante, dialoghi impeccabili e un finale mozzafiato per un libro che regala emozioni.
Dopo molti anni Mondadori ripubblica un romanzo di Alba de Céspedes, la scrittrice di La bambolona (da cui è stato tratto un film con Ugo Tognazzi) e Nessuno torna indietro, il libro che la fece conoscere a livello internazionale. «La storia di un grande amore e di un delitto»: così l’autrice definì Dalla parte di lei. Il quadro storico si amplia rispetto al romanzo del 1938: oltre ai temi legati al fascismo e alla resistenza, si arriva fino alla ricostruzione. Anche in questo caso si tratta di un romanzo di formazione, che descrive la presa di coscienza della protagonista dalla sottomissione alla ribellione di fronte a un mondo dove domina incontrastato il punto di vista maschile.
Non possiamo esimerci dal consigliare le ultime avventure del britannico ispettore Morse creato dalla penna di Colin Dexter, professore di greco ed esperto enigmista recentemente scomparso: Il giorno del rimorso e Il più grande mistero di Morse e altre storie (con una nota di Marco Malvaldi). I seguaci dello scorbutico ispettore capo, protagonista anche di una fortunata serie televisiva, ritroveranno la sua sagacia, l’acuta intelligenza, la sconfinata cultura, la puntigliosità, la mordente ironia e molto altro ancora. Chi non lo conosce ha un’ottima occasione per imparare ad apprezzarlo.
Una ristampa per Vita del signor de Molière di Michail Bulgakov: pubblicato postumo a causa della censura sovietica, è ora stampato in versione integrale. Diversi sono i punti in comune fra i due scrittori: la passione per il teatro, il gusto per il sarcasmo, la capacità di cogliere il lato grottesco delle cose, l’ostilità nei confronti di ogni ipocrisia, le difficoltà determinate dal rapporto con il potere che cerca sempre di soffocare la libertà dell’artista. Realizzando un equilibrio apparentemente impossibile fra biografia e autobiografismo, documentazione storica e fantasia, Bulgakov compone quello che egli stesso definì un romanzo a tutti gli effetti, in cui la vita del protagonista è interessante e avventurosa come quella dei personaggi creati dalla sua fantasia.
Per la prima volta tradotto in italiano I bambini del mercato di Edgar Lee Masters, l’autore dell’Antologia di Spoon River, è stato scritto esattamente cent’anni fa e tratta di un argomento scottante, il razzismo. “Ne è protagonista un ragazzo inglese che approda a Chicago nel 1833 per entrare in possesso di una tenuta ricevuta in eredità. Basta poco però perché la terra delle opportunità e della libertà tanto idealizzata si riveli un Paese contraddittorio, una democrazia in cui vige la schiavitù, un luogo fondato da uomini bianchi per gli uomini bianchi”.
Con sarcasmo evidente Honoré de Balzac presenta Il vicario delle Ardenne: «Dal momento che quest’opera potrà forse subire delle critiche, anzi, sarà certamente criticata, io dichiaro di essere giovane, senza esperienza e senza alcuna conoscenza della lingua francese, nonostante il titolo di baccelliere in lettere…». Infatti, come scrive Mirella Serri nell’introduzione a questa recente traduzione (la prima risale al 1837 e la seconda al 1841), «il racconto fu come una meteora: uscì a novembre e nel dicembre era già stato fatto sparire dalle librerie parigine. Ma in quei pochissimi giorni ... conquistò il pubblico». Come tutta l’opera di Balzac, anche questo romanzo fu inserito nell’Indice dei libri proibiti.
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Scheda - Dunkirk
Regia: Christopher Nolan Anno: 2017 Genere: drammatico, guerra, storico Il 22.09.17, cinema Rouge et Noir
Come se fosse un quadro, statico: un bel quadro. Risulta difficile contrapporre la classica idea di dinamismo in guerra con quella presentata da Nolan, ovvero la fuga, una fuga non spesso raccontata e qui fuori da ogni immaginazione si presenta statica, difatti sono bloccati. Quelle che in un primo momento potrebbero essere considerate delle sottotrame, sentono troppo il peso di un montaggio inappropriato; forse perché raccontano ambienti diversi, infatti si collocano in cielo tra gli aerei, in mare con diverse tipologie di contesti e nella terra, sulla spiaggia, dove c’è la vera e propria attesa. Alla fine della pellicola si resta vuoti, il vero scopo potrebbe essere quindi un senso di vuoto, di incomprensione: sentimenti facilmente assimilabili alla guerra. Un film quindi che si capisce dopo, non dentro la sala, ma all’interno delle proprie emozioni. Non risulta difficile immaginare diversi riconoscimenti per la fotografia, curata sotto ogni aspetto, e la scenografia in generale. Consigliato: no Voto: 7
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[Books] Cucinare un orso di Mikael Niemi
[Books] Cucinare un orso di Mikael Niemi
Titolo originale: Koka björn (Hardcover)
Autore: Mikael Niemi
Prima edizione: 2017
Edizione italiana: traduzione di Alessandra Albertari, Alessandra Scali (Iperborea, 2018)
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Dario Abate Editore
Dario Abate Editore (acronimo DAE) è una casa editrice italiana attiva nel settore della narrativadi ogni genere.
Fondata da Dario Salvatore Abate a Milano nel 2016, è cresciuta negli anni grazie al lancio di un social contest letterario di successo, il Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore(alias Contest DAE), dedicato a valorizzare opere di narrativa inedite .
Storia
Dopo l'immediato successo della casa editrice HOW2 Edizioni, fondata nel 2013, nel 2016 Abate pensa a un nuovo progetto editoriale dedicato esclusivamente alla narrativa, di ogni genere. Il primo romanzo pubblicato dalla DAE è "Piccolo Principe, il viaggio continua", scritto da Ilenia Iadiciccio come sequel ideale dell'opera immortale di Antoine de Saint-Exupéry.
Nella prima fase di produzione della DAE, Abate si concentra sulla rielaborazione in formato di moderna narrativa di grandi classici del passato, come l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide. Nascono così "La Guerra di Troia" di Francesca Radaelli, "Odysseus" di Angela Alessia Brugugnone,"Enea, il guerriero di Troia" di Camilla Volpi. Segue un particolare esempio di commistione di generi, con "Biancaneve Zombie" di Elena Mandolini e "Pinocchio rosso sangue" di NuelaCossati.
Dopo questa primissima fase sperimentale, Abate decide di esplorare il campo dei nuovi talenti con un social contest, la cui prima edizione vede la luce nel 2017. Al contest DAE vengono ammesse opere inedite di narrativa di ogni genere, tra cui fantasy, horror, giallo, noir, fantascienza, drammatico, romance, storico, biografico, ecc.La prima edizione del Contest DAE viene vinta daCamilla Stenti, con il romanzo drammaticoResta Viva, mentre la seconda edizione viene vinta dal romanzo psicologico "Il Cigno e la Ballerina", di Lucia Carluccio. Entrambe le opere vengono premiate dal Direttore Editoriale Daniele Corradi, presso il Festival Stranimondi di Milano.
Spin-off
Dal progetto editorialeDAE - Dario Abate Editore, Abate, nel 2021, lancia anche l'etichetta discografica DAE Music, analogamente, mediante il DAE Music Contest, a cui partecipano diversi giovani talenti della musica italiana. Anche DAE Music ha come logo un toro, da sempre simbolo dell'editore.
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Il misterioso Cavaliere Nero ~ Il dipinto
Il dipinto del misterioso Cavaliere Nero, Chevalier Noir, ritrae un antico custode del Miraculous del Gatto Nero. Il cavaliere indossa un'armatura a piastre di epoca tardomedievale al di sopra della maglia di ferro, secondo l'usanza diffusasi in Europa nel corso del XV secolo.
315. Festin ~ Dipinto del Cavaliere Nero.
La testa e le spalle sono protette dal camaglio in maglia di ferro. Sulla corazza è riconoscibile il simbolo dell'Ordine dei Guardiani dei Miraculous. Il simbolo ricorda un labirinto e il carattere cinese 壽 shòu, longevità, una delle cinque benedizioni della tradizione cinese.
A sinistra: Simbolo dell'Ordine dei Guardiani dei Miraculous. A destra: Carattere cinese 壽 shòu, longevità.
Al posto della spada, il Cavaliere Nero impugna il bastone su cui sventola la bandiera con l'emblema del casato del Gatto Nero. Sullo stendardo dal fondo bianco emerge il blasone viola, sormontato da una corona d'oro, sul quale sono rappresentate le teste di tre gatti neri.
315. Festin ~ Emblema del casato del Gatto Nero.
Lo stemma del casato del Gatto Nero è una rielaborazione grafica dello stemma del Regno di Francia, utilizzato a partire dal 1376. Il blasone è azzurro, sormontato da una corona d'oro incastonata di pietre preziose, con la rappresentazione di tre gigli dorati, fleur de lys d'or.
A destra: Stemma del Regno di Francia dal 1376.
Il casato del Gatto Nero è visibile anche all'interno del rombo dell'armatura. Il felino è rappresentato di profilo, con le zampe anteriori protese in avanti e la coda sollevata, nella posa che richiama lo stemma araldico del leone rampante, simbolo di forza, coraggio e nobiltà.
A destra: Simbolo araldico del leone rampante.
La foggia dell'armatura e lo stile della bandiera permettono di delimitare un periodo storico preciso e di ipotizzare che l'antico custode del Miraculous del Gatto Nero possa essere stato uno dei compagni d'armi di Jeanne d'Arc, l'antica custode del Miraculous della Coccinella.
315. Festin ~ Dipinto del Cavaliere Nero.
Il cavaliere non può essere identificato con certezza con un personaggio storico realmente esistito, poiché il dipinto è il risultato di una ricostruzione artistica. Il bellissimo viso del misterioso Cavaliere Nero è tratto dal dipinto Uomo dal guanto di Tiziano.
A sinistra: Particolare del viso del Cavaliere Nero. A destra: Particolare del viso dell'Uomo dal guanto di Tiziano.
Ribaltando il dipinto di Tiziano e isolando il particolare del viso dell'Uomo dal guanto, è possibile riconoscervi la fonte di ispirazione per l'antico custode del Miraculous del Gatto Nero. Il viso del cavaliere è perfettamente identico, nonostante sia incorniciato dal camaglio.
Confronto dei visi del Cavaliere Nero e dell’Uomo dal guanto di Tiziano.
Realizzato nel 1523, Uomo dal guanto è custodito nel museo del Louvre. Con un sapiente uso dei colori e della luce, Tiziano ritrae un gentiluomo italiano, ancora adolescente, dallo sguardo sognante e malinconico, il cui linguaggio del corpo suggerisce forza e gentilezza d'animo.
Tiziano, Uomo dal guanto, olio su tela, 1523 circa, Museo del Louvre, Parigi.
Il giovane dai capelli scuri e dalla carnagione chiara ha un'eleganza discreta, indossa abiti raffinati senza ostentare la sua ricchezza; si è sfilato un guanto di pelle, lasciando scoperta la mano destra e mostrando un prezioso anello dorato con lo stemma.
Particolare della mano destra con anello dell'Uomo dal guanto di Tiziano.
Per una curiosa coincidenza, proprio come il gentiluomo rappresentato nel dipinto, nell'Impostore, Adrien si sfila il guanto della divisa da scherma per trasformarsi in Chat Noir. L'inquadratura si sofferma sulla mano destra con l'anello del Gatto Nero.
108. Impostore ~ Particolare della mano di Adrien con anello del Gatto Nero.
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