#mondo moderno
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Cos'è la vita? Un'educata e religiosa preparazione alla morte. Ma si immagina lei il politico italiano che pensa alla morte? Si immagina un deputato che alla Camera esordisce: “Signori, dobbiamo morire”, oppure “Onorevoli colleghi, avete mai pensato alla morte?”. Se pensassero alla morte, la vita ne uscirebbe nobilitata e tanta cosmesi putrefatta del quotidiano andrebbe in malora.
Carmelo bene
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Pensieri e parole
Credo non ci sia disparità.
Essere amati o amare.
Quando colori una tela bianca, lo fai perché lo senti, non perché ne sei obbligato. Quando balli, senza scopo e pensiero, lo fai perché non lo sai. AMARE è il sentir-fare, è l'arte più impavida che ci sia. Sfruttare il contagioso suo essere, non è un regalo all'altrui persona, bensì a noi stessi. È contagioso. Non lascia scampo a colui che arriva a disprezzare la propria vita e talvolta quella sociale.
È ambiguo ciò che accade quando impari ad amarti visceralmente. Gli animi che prima possedevano la tua quotidianità, si riducono notevolmente. Aumenta la distanza fisica, ma diminuisce, si semplifica quella del cuore. Il rapporto di amicizia passato, tramuta in amore fraterno; tra anime che vivono la stessa era, lo stesso tempo.
Ogni emozione, sensazione se non vista con una consapevolezza amorevole, viene lasciata al "caso dell'universo", che leggendo nel medesimo cuore di chi la prova, mette in atto accadimenti consoni al nostro essere, ma senza esserne consapevoli.
Veniamo cresciuti in un Mondo che si basa sulle disparità. Tra differenze e simil fattezze apparenti, lontane dal nostro mondo interiore.
Ma ora tutto verrà a cambiare, statene certi!
Perché al Mondo non esiste luce incapace di attraversare la trasparenza del nostro cuore.
Perché le risposte a ciò che ci è oscuro, le troveremo nel posto più vicino e più lontano.
E voi, guardate nel vostro cuore?
Fonte: @pezzi-di-anima
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Il male che non c'è di Giulia Caminito: Tra infanzia e ansia, una lotta per ritrovare sé stessi. Recensione di Alessandria today
Un romanzo che esplora le ombre della mente e il potere dell'immaginazione per affrontare il male invisibile.
Un romanzo che esplora le ombre della mente e il potere dell’immaginazione per affrontare il male invisibile. “Il male che non c’è” di Giulia Caminito è una storia che si muove tra il passato e il presente di Loris, il protagonista trentenne che, nonostante una vita apparentemente normale, lotta contro un male invisibile che lo tormenta. Il ricordo dell’infanzia passata nell’orto con il nonno…
#ansia#catastrofe#colombi#creature immaginarie#Crescita Personale#Crisi esistenziale#difficoltà#figure simboliche#Fragilità#Giulia Caminito#Il male che non c’è#immaginazione#Infanzia#inquietudine#introspezione#ipocondria#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Loris#Memoria#mondo moderno#narrativa italiana#narrativa psicologica#nonno Tempesta#nostalgia#onirico#precariato#premio campiello#ritorno alla luce#Romanzi italiani#Romanzo
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Cerco quella ragazza che faccia l’amore solo ed esclusivamente con me. Che se ne freghi di Tik Tok e di Instagram, perché ci sono io a leccargliela, mica i reel della gente in cerca di visibilità.
Cerco quella ragazza che faccia quello che dico io. Che mi appartenga nell'anima e nel corpo, che viva solo per il nostro amore, immune alle distrazioni vuote del mondo moderno. Una fanciulla il cui sguardo si perda nei miei occhi, anziché nei freddi schermi illuminati da luci effimere.
Cerco quella ragazza che, nel silenzio delle notti stellate, ascolti solo la melodia del nostro respiro, sincronizzato come un'unica sinfonia di desiderio. Che non abbia bisogno di applausi digitali, perché troverà la sua gloria nell’adorarmi. Che scelga di essere la mia musa, di danzare con me sulle note di una passione eterna, di abbandonarsi a un amore che non conosce confini, in cui ogni tocco è un giuramento di fedeltà. Che faccia delle mie parole il suo vangelo, dei miei desideri il suo credo, che sappia perdersi nelle mie braccia e ritrovarsi, ogni volta, più vicina alla felicità.
Immagino quella ragazza che non abbia timore di abbandonare ogni maschera, di mostrarsi nella sua essenza più pura e vulnerabile, perché sa che nel mio abbraccio troverà rifugio e non giudizio. Cerco una compagna che, con la stessa devozione, mi stringa forte, come se fossi l’unico ancoraggio nel mare in tempesta. Una ragazza che non si perda nei riflessi ingannevoli del mondo, ma che si immerga nella verità del nostro legame, senza esitazioni, senza remore.
Desidero quella donna che non cerchi conferme altrove, ma che sappia che nel nostro amore c’è tutto ciò che le serve, tutto ciò che desidera, tutto ciò che sogna. Che sappia che le nostre anime si sono scelte non per caso, ma per una forza che va oltre il tempo e lo spazio, oltre i banali giochi delle apparenze. Una donna che sappia amare non solo con il corpo, ma con il cuore, con l’anima, con tutto ciò che è, in una comunione di intenti che ci renda inseparabili, invincibili.
Cerco quella ragazza che, nel nostro mondo, costruito solo per noi due, sappia che non esiste altro al di fuori, perché al di fuori non esiste nulla di più reale, di più intenso, di più vero di questo amore che brucia come un fuoco eterno, che illumina la nostra vita con una luce che nessuna tecnologia potrà mai eguagliare.
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Julio Cortazar, scrittore e poeta amatissimo, la sua modernità, pur essendo nato nei primi anni del '900, é sconcertante, e la sua scrittura, inconfondibile.
È riuscito a innalzare il destino dell'uomo sottraendolo ai suoi meri impulsi razionali. Cortázar sublima la letteratura ribaltandola, dando dignità e senso alla finzione, con una capacità straordinaria di creare mondi fantastici, di credibile luminosità.
Cortazar ha rivoluzionato lo stile mescolando il realismo magico della letteratura latino americana con sperimentazioni, avanguardismi, scivolando nel surreale, più moderno di un postmoderno e ti chiedi come facesse ad avere uno spirito così anticipatorio sui tempi essendo nato nel periodo della Prima guerra mondiale che nel mio immaginario è legata a un mondo decadente e in disfacimento.
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I finlandesi hanno distillato l’essenza del relax e l’hanno trasformata in una parola unica: kalsarikännit. Non è solo un termine, ma un’arte di vivere. È quell’esperienza semplice e perfetta di starsene a casa con indumenti morbidi, con un drink in mano e nessuna intenzione di mettere piede fuori.
Ma attenzione: kalsarikännit non è pigrizia. È una celebrazione consapevole del piacere di stare con se stessi, un antidoto alla frenesia del mondo moderno. È il momento in cui il divano diventa il trono più regale, la tuta il capo più sofisticato e la solitudine una scelta di puro benessere. Forse si legge un libro, si guarda la propria serie preferita o semplicemente ci si lascia trasportare dalle note di una playlist che ci fa sentire a casa.
Questa tradizione finlandese ci insegna che non serve fare grandi cose per sentirsi bene: a volte, basta concedersi il lusso della semplicità. È un inno al rallentare, al ritrovare il proprio equilibrio in un mondo che ci vuole sempre in movimento. Non c’è nulla di più autentico e rigenerante.
La capanna del Sile
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" La globalizzazione ha compromesso la stabilità di numerosi regimi autoritari, dalla Libia alla Siria all’Iraq, facendo prendere coscienza ai popoli delle proprie condizioni politiche. La caduta di Gheddafi nel 2011 si è tradotta in un vuoto politico che milizie tribali rivali – dai liberali agli islamisti della linea dura – hanno riempito con la paura. La violenta reazione alla Primavera araba siriana e alla sollevazione dei sunniti iracheni ha creato un vuoto analogo. L’obiettivo comune dei tanti gruppi armati che l’hanno riempito è la conquista del potere politico ed economico in vista di uno sfruttamento, non della creazione di uno stato democratico né di una nuova nazione nel senso moderno della parola. Al contrario, l’anarchia è il terreno più fertile per il saccheggio delle risorse e lo sfruttamento delle persone. Il processo di degenerazione e crollo dello stato è quindi la causa ultima del carattere premoderno dei conflitti odierni, ed è un fenomeno sempre più legato a fattori economici, al drastico impoverimento di vaste regioni e popoli. La globalizzazione ha portato la prosperità in alcune aree, come la Cina o il Brasile, e la povertà in molte altre, come il Medio Oriente e parti dell’Africa. La crisi dello stato in Africa è legata in parte agli allarmanti mutamenti climatici, in parte alla corsa dei paesi ricchi per accaparrarsi le risorse del continente. In Medio Oriente altri fenomeni hanno contribuito a questo impoverimento."
Loretta Napoleoni, ISIS - Lo Stato del terrore. Chi sono e cosa vogliono le milizie islamiche che minacciano il mondo, traduzione di Bruno Amato, Feltrinelli, 2014¹; pp. 109-110.
[Edizione originale: The Islamist phoenix : The Islamic State and the redrawing of the Middle East, Seven Stories Press, New York, 2014]
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Più siamo come tutti gli altri, più abbiamo ragione. E' l'incoronazione della moltitudine.
-Léon Bloy
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LA SOLITUDINE
“Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine: la sessualità, il conformismo e l’attività creativa. Nel primo caso il risultato è un sempre crescente senso d’isolamento, poiché l’atto sessuale, senza amore, non riempie mai il baratro che divide due creature umane, se non in modo assolutamente momentaneo.
La soluzione più frequente scelta dall’uomo è l’unione col gruppo. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la sensazione di essere diverso. Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine. L’unione ottenuta mediante il conformismo, non è intensa né profonda; è superficiale e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine.
Un terzo modo per raggiungere l’unione è l’attività creativa: sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione. Questo, tuttavia, vale solo per il lavoro produttivo, per il lavoro nel quale io progetto, produco, vedo il risultato della mia fatica. Ma nel moderno processo di lavoro, il dipendente, anello di una catena senza fine, è un’appendice della macchina o dell’organizzazione burocratica”.
Erich Fromm, “L’arte di amare”
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San Francesco d'Assisi e il Primo Presepe: Origini di una Tradizione Millenaria.
La storia del presepe e il suo legame con il Natale attraverso i secoli.
La storia del presepe e il suo legame con il Natale attraverso i secoli. Il presepe è uno dei simboli più amati e rappresentativi del Natale. Ma chi ha avuto l’idea di realizzare il primo presepe? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino al XIII secolo, quando San Francesco d’Assisi, con la sua semplicità e devozione, diede vita a una tradizione che oggi è…
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I miei sentimenti sono così all’antica per questo mondo così moderno.
-Credevoinquellostupidotiamo
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5 MARZO 1922 nasceva PIER PAOLO PASOLINI, il preveggente che sapeva leggere il presente.
Lui è e resta il nostro intellettuale più visionario e profetico,
ancora oggi moderno nel suo pensare e nelle sue opere.
Io sono un uomo antico, che ha letto i classici, che ha raccolto l’uva nella vigna, che ha contemplato il sorgere o il calare del sole sui campi. Non so quindi cosa farmene di un mondo creato, con la violenza, dalla necessità della produzione e del consumo. Detesto tutto di esso: la fretta, il frastuono, la volgarità, l'arrivismo. Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.
Pier Paolo Pasolini.
Atlantide
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"Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare. Li si lascino alle loro verità e ad un’unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine.”
Julius Evola, "Rivolta contro il mondo moderno".
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14 marzo: Giornata Internazionale della Matematica
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Non è un caso che il giorno scelto per celebrare il π sia proprio il 14 marzo. Questa data in stile anglosassone si scrive infatti "3/14", l'ordine delle tre cifre corrisponde a quello del Pi Greco (3,14).
Il Pi Greco (π = costante matematica che rappresenta il rapporto tra una circonferenza e il suo diametro) è una presenza astrofisica, elettromagnetica, astronomica, è un rapporto che troviamo anche nelle conchiglie, nelle spirali, nel DNA.
Il suo "inventore", Archimede di Siracusa, il più grande e moderno matematico dell’antichità, ci ha lasciato studi sulle spirali, sugli specchi ustori e sulle leve. Questi studi sono ancor oggi fonte d’ispirazione per gli scienziati di tutto il mondo, partendo proprio dal Pi Greco.
Il Pi Greco sta ad Archimede come la Matematica sta ad Einstein. Che scritta sotto forma di formula è così:
Pi Greco : Archimede = Matematica : Einstein.
- Il Nuovo Terraglio
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Big in Japan, not so much in Korea.
E così a otto anni esatti dall'ultima avventura in Asia del sottoscritto, venne il momento di portare moglie e figlio in questo pezzo di mondo. Lasciamo l'Italia proprio mentre nuove alluvioni colpiscono da nord a sud la penisola e facciamo base a Varsavia per il volo che ci porterà a Seul. Economy Plus della compagnia di bandiera polacca promossa. Quantomeno bilancia gli imprevisti e malanni affrontati e ancora presenti la settimana prima della partenza (i.e. Stiamo invecchiando entrambi male. Dolori vari, medicine e bestemmie varie) Ma dopotutto perché lasciarsi indietro gli imprevisti quando si possono trovarne di sempre nuovi? Tipo intossicazione alimentare prima di salire a bordo o arrivare e scoprire che non funziona nessuna delle nostre carte di credito? Stare due ore a chiamare numeri di mezzo mondo che promettono una assistenza H24 che non c'è? Regalare 20€ a uno che ti chiama un uber perché restiamo senza credito? Quindi fin'ora è un tuffo nel passato con mappa e traduttore offline. Le prime impressioni così in ordine sparso: Cose in comune col Giappone:- il cesso ipertecnologico con scalda tavoletta, bidet ed altre opzioni non testate. - l'uso di plastica sotto forma di packaging per qualsiasi cosa, anche per ciò che potrebbe farne tranquillamente a meno - Le mascotte e i jingles - l'inglese poco diffuso Stop. Per il resto mi ricorda molto Hong Kong (prima e unica volta nel '94) con un misto di moderno e datato. Molte cose sono vecchie o rovinate - il termine esatto sarebbe sgarrupate. Ci sono rifiuti e mozziconi di sigaretta in giro, si fuma abbastanza. Se in Vietnam si mangia sempre sopratutto in strada e in Giappone si mangia sempre nelle bancarelle e locali, qui oltre al gran numero di bakeries i locali (alcuni dei "buchi" di meno di 10m²) hanno orari tali per cui molti sono chiusi alla medesima ora. In uno sono entrato e c'era uno che dormiva a terra tra i tavoli, un altro aveva l'adesivo BUG FREE, su molti avrei scommesso su una rinnovata intossicazione. I cittadini in giro sono molto seri, spesso sorseggiano bubble tea o bevanda in contenitore similare, vestono casual o comunque con molta meno standardizzazione che in giappone. Alcuni vicoli non danno l'impressione di essere sicuri. Un paio di bancarelle vendevano quel dolce a forma di pesce fatto al momento, ho visto anziani trasportare carichi pesanti - letteralmente! - legati sul retro di moto di chissà quale anno e marca. In media gli abitanti di Seul ad eccezione degli anziani sembrano essere alti e ben piazzati. Anche qui come già visto nel sud est asiatico l'ideale di bellezza pubblicizzato ha la pelle bianchissima e gli occhi grandi e "occidentali". I "kombini" visitati fin'ora sono molto più piccoli e tristi della loro controparte giapponese. Per qualcosa sta città è un po' terrona. E non è una cosa negativa.
Bonus: I piccoli angoli verdi pubblici molto zen tra palazzoni, strade e grattacieli.
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