#pastori nel presepe
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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San Francesco d'Assisi e il Primo Presepe: Origini di una Tradizione Millenaria.
La storia del presepe e il suo legame con il Natale attraverso i secoli.
La storia del presepe e il suo legame con il Natale attraverso i secoli. Il presepe è uno dei simboli più amati e rappresentativi del Natale. Ma chi ha avuto l’idea di realizzare il primo presepe? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino al XIII secolo, quando San Francesco d’Assisi, con la sua semplicità e devozione, diede vita a una tradizione che oggi è…
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occhietti · 1 month ago
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Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
- Salvatore Quasimodo, Natale
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cywo-61 · 1 year ago
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Natale. Guardo il presepe scolpito, dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio delle figure di legno: ecco i vecchi del villaggio e la stella che risplende, e l'asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno; ma non v'è pace nel cuore dell'uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri?
Salvatore Quasimodo
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E siamo pronti ad accogliere la tua nascita, come facciamo da millenni.
cywo
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mjljmj · 1 month ago
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Natale
Natale. Guardo il presepe scolpito,dove sono i pastori appena giuntialla povera stalla di Betlemme.Anche i Re Magi nelle lunghe vestisalutano il potente Re del mondo.Pace nella finzione e nel silenziodelle figure di legno: ecco i vecchidel villaggio e la stella che risplende, e l’asinello di colore azzurro.Pace nel cuore di Cristo in eterno;ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.Anche con Cristo e…
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studentessamatta · 1 month ago
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Come Preparare il Presepe Italiano How to Prepare an Italian Nativity Scene Un Natale Italiano: Decorazioni Ovunque!An Italian Christmas: Decorations Everywhere! Come potete vedere, sto preparando la casa per il Natale. Ho appena finito di decorare l’albero con i miei figli. Nel corso degli anni ho collezionato tanti ornamenti e ormai è pieno di decorazioni. Anche il mio cane, Sinbad, è adornato con campanelle! C’è un angelo di Natale, decorazioni per la tavola e persino cuscini natalizi. In cucina ci sono piatti con immagini di Babbo Natale.As you can see, I’m preparing the house for Christmas. I just finished decorating the tree with my children. Over the years, I’ve collected so many ornaments that it’s now full of decorations. Even my dog, Sinbad, is adorned with bells! There’s a Christmas angel, table decorations, and even Christmas-themed pillows. In the kitchen, there are plates with pictures of Santa Claus. Luci, Canti e Film ClassiciLights, Carols, and Classic Movies Adoro decorare la casa con le lucine. Sembra che ogni angolo della casa abbia un tocco natalizio. Sul camino c’è una collezione di bambole di Babbo Natale. Davanti al caminetto c’è un cesto con stelle di Natale. Mentre lavoro, ascolto e canto le canzoni di Natale, anche se sono un po’ stonata. Mi piace anche guardare i vecchi film come La vita è meravigliosa di Jimmy Stewart e Il miracolo della 34ª strada.I love decorating the house with fairy lights. It feels like every corner of the house has a touch of Christmas. On the mantelpiece is a collection of Santa Claus dolls. In front of the fireplace, there’s a basket with poinsettias. While I work, I listen to and sing Christmas carols, even if I’m a bit off-key. I also enjoy watching classic holiday movies like It’s a Wonderful Life with Jimmy Stewart and Miracle on 34th Street. Come si prepara la casa per Natale https://youtu.be/WEk-ghxdvmM Prepariamo il Presepe!Let’s Set Up the Nativity Scene! Ora mi preparo per montare il Presepe. Siete pronti ad aiutarmi? Ogni anno ne preparo uno con statuine italiane. Costruisco l’ambientazione con carta speciale stampata in Italia, sassolini e muschio raccolti dal giardino, e paglia. Come struttura uso una scatola da scarpe trovata in fondo all’armadio.Now I’m getting ready to assemble the Presepe. Are you ready to help me? Every year, I create one using Italian figurines. I build the setting with special paper printed in Italy, small stones, moss from the garden, and straw. For the structure, I use a shoebox I found at the bottom of the closet. Dettagli che ContanoLet’s Set Up the Nativity Scene! Per dare un tocco naturale, accartoccio un po’ la carta, così sembra di vedere rocce, campi e grotte. Quest’anno ho aggiunto una novità: un piccolo stagno fatto di carta stagnola. Una volta completata la base, aggiungo muschio, paglia e sassolini in modo casuale.To give it a natural look, I crumple the paper slightly, making it resemble rocks, fields, and caves. This year, I added something new: a small pond made from tin foil. Once the base is done, I scatter moss, straw, and stones casually. Il Tocco Finale: Gesù BambinoThe Final Touch: Baby Jesus Adesso è tutto pronto per le statuine di Maria, Giuseppe, i pastori, le pecore, e l’angelo. Metto una luce dietro l’angelo per illuminare la scena. Secondo tradizione, Gesù Bambino non viene messo prima della Vigilia di Natale, e i Re Magi arrivano solo il 6 gennaio per celebrare l’Epifania.Now it’s time to place the figurines of Mary, Joseph, the shepherds, the sheep, and the angel. I put a light behind the angel to illuminate the scene. As per tradition, Baby Jesus isn’t added until Christmas Eve, and the Magi arrive only on January 6th for the Epiphany. Tu scendi dalle stelle — una canzone nataliziaYou Come Down from the Stars — an Italian Christmas Carol È uno dei canti natalizi italiani più amati, cantato in tutta Italia durante il periodo delle festività. È una parte integrante delle tradizioni natalizie italiane. Spesso viene cantato durante i ritrovi familiari, in chiesa e attorno al Presepe.It is one of the most cherished Italian Christmas carols, sung across Italy during the festive season. It’s an integral part of Italian Christmas traditions. It’s often sung during family gatherings, in churches, and around the Presepe (Nativity scene). https://youtu.be/kK932hwc8UA Tu scendi dalle stelle,O Re del Cielo,E vieni in una grottaAl freddo e al gelo.(You come down from the stars,Oh King of Heaven,And you come to a caveIn the cold and frost.) Read the full article
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vintagebiker43 · 4 months ago
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Ciao,
sono una bambina che non esiste, in mezzo a un campo che non esiste, con alle spalle una casa e delle montagne che non esistono.
Tra le mani ho un volto di Cristo (che probabilmente non è mai esistito e se è esistito non aveva quella faccia…) fatto con delle verdure che ovviamente non esistono.
Io e tutto ciò che mi circonda siamo un prodotto dell’intelligenza artificiale, una foto finta creata da un computer.
Perché sono qui? Semplice!
Devo movimentare i post di alcune pagine di Facebook, spingendo attempati analfabeti funzionali a mettere “mi piace” e a commentare. Gli attempati analfabeti funzionali sono tantissimi e mi lasciano frasi come “sei bravissima, continua così!”. Oppure mi scrivono, dai loro cellulari, che è bellissimo vedere una bambina che fa questi bei lavoretti invece di passare la giornata attaccata al cellulare.
Grazie a me, le pagine seguite dagli attempati analfabeti funzionali guadagnano dei soldi, ma soprattutto ci guadagna Facebook, che mostra agli attempati analfabeti funzionali pubblicità di prodotti compatibili con i mi “mi piace” e i commenti che lasciano. Sono pubblicità che le aziende pagano molto bene a Facebook.
Mi gioco gli inesistenti genitali del mio babbo, che a sua volta non esiste, che ai poveri attempati analfabeti funzionali che mi hanno messo “mi piace” o mi hanno commentato, ora stanno comparendo pubblicità di inutili oggetti per sbucciare le verdure, o quelle che propongono formine di lattice per cucinare dolci a forma di pastori del presepe. Si chiamano bisogni indotti e io sono stata creata per produrre questi bisogni nelle menti deboli.
Vi lascio immaginare cosa votano gli attempati analfabeti funzionali che grazie a me comprano le formine di lattice per fare dolci a forma di pastori del presepe.
Anche se non sono bella come Daniela Santanchè o Giorgia Meloni, non mi vergogno affatto di non esistere. Perché se esistessi sarei rinchiusa in un laboratorio dove mi starebbero vivisezionando per cercare di capire in che modo sia stata capace di riprodurre un volto di Cristo con delle verdure raccolte in un campo, facendole per giunta fluttuare.
Nel salutarvi, vi invito a scrivere “amen” e a condividere.
Fabio Salamida
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cinquecolonnemagazine · 8 months ago
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San Gregorio Armeno: tradizione presepiale napoletana
Nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi passi dal decumano maggiore, si snoda un vicolo che racchiude un'anima artistica senza eguali: Via San Gregorio Armeno, conosciuta in tutto il mondo come la "Via dei Presepi". Varcare la soglia di questa strada significa immergersi in un tripudio di colori, forme e suggestioni, dove la maestria artigianale si intreccia con la devozione popolare e la fantasia napoletana. Botteghe storiche si susseguono lungo il vicolo, esponendo una miriade di statuine in terracotta, accuratamente modellate e dipinte a mano. San Gregorio Armeno: patrimonio storico di Napoli Dalla Sacra Famiglia ai pastori, dai Magi ai mestieri tradizionali, ogni personaggio del presepe prende vita sotto le sapienti mani degli artigiani, custodi di un'arte tramandata di generazione in generazione. Ma non solo: tra le creazioni più originali, trovano spazio anche figure di personaggi contemporanei, locali e internazionali, che con un pizzico di satira e ironia arricchiscono la rappresentazione della Natività. Non è solo un luogo di produzione e vendita, ma un vero e proprio museo a cielo aperto, dove la tradizione si rinnova anno dopo anno. Durante il periodo natalizio, il presepe assume un ruolo ancora più centrale, con le botteghe che si trasformano in piccoli teatri dove si mettono in scena vere e proprie rappresentazioni della vita quotidiana, animate dalle statuine e accompagnate da musiche e canti tipici. La visita è un'esperienza sensoriale unica, che permette di cogliere l'essenza più autentica dell'anima napoletana. Tra sacro e profano, tradizione e innovazione, questa via rappresenta un patrimonio culturale inestimabile che affascina e conquista visitatori provenienti da ogni angolo del mondo. Non solo presepi Oltre alle botteghe dei presepi, San Gregorio Armeno offre anche altri spunti di interesse. La Chiesa di San Gregorio Armeno, da cui prende il nome la via, custodisce al suo interno pregevoli opere d'arte, tra cui una statua di San Gregorio Armeno in legno policromo del XVI secolo. Poco distante, si trova il Complesso di San Lorenzo Maggiore, un antico monastero benedettino che conserva resti archeologici di epoca romana e greca. San Gregorio Armeno è un luogo da vivere con lentezza, lasciandosi inebriare dai profumi, dai colori e dalle voci che popolano questo vicolo magico. Un luogo che racconta la storia di Napoli, la sua devozione e la sua inesauribile creatività, attraverso un'arte che continua ad emozionare e sorprendere. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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daimonclub · 1 year ago
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Storie brevi
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Storielle brevi sul Natale Storie brevi e significative. Natale comincia proprio bene. E' la notte del 25 Dicembre. In una misera stalla a Betlemme, un remoto paesello disperso in mezzo al deserto, Maria e Giuseppe sono in piedi da ore, stanchi, davanti alla culla posticcia fatta di paglia e sterpi, ove dimora il bimbo Gesù, coperto appena da un piccolo drappo bianco e candido. Il bimbo geme tremante mentre un bue e un asinello ansimano quel minimo necessario per garantire un po' di tepore, quanto basta appena per sopravvivere al gelido inverno. Orde di curiosi e persone noncuranti del disagio della Sacra Famiglia prendono d'assalto e senza tregua il neonato, portando in dono misere cose, quel poco che potevano permettersi. Qualcuno dei convenuti narra di Erode, che ha sguinzagliato i suoi soldati per massacrare tutti i bimbi maschi della zona. Fa freddo, e fra pastori, pecorelle, angeli e semplici curiosi c'è una ressa della madonna, una calca bestiale. E fu allora che accadde il miracolo. Il bimbo Gesù, poco più che neonato, disse le sue prime, sante parole: "Ma che Natale di merda, quest'anno". Mauroemme Dedicato a tutti gli idioti... Quando Gandhi studiava giurisprudenza all'Università di Londra aveva un professore, Peters, che non lo sopportava; Gandhi, però, non era tipo da lasciarsi intimidire. Un giorno il professore stava mangiando nel refettorio e Gandhi gli si sedette accanto. Il professore disse: Signor Gandhi, lei sa che un maiale e un uccello non possono mangiare insieme? Ok Prof, sto volando via… rispose Gandhi, che andò a sedersi a un altro tavolo. Il professore, profondamente infastidito, decise di vendicarsi al successivo esame, ma Gandhi rispose brillantemente a tutte le domande. Allora decise di fargli la domanda seguente: Signor Gandhi, immagini di stare per strada e di notare una borsa; la apre e vi trova la saggezza e molto denaro. Quale delle due cose tiene per sé? Certamente il denaro, Prof. Ah, io invece al posto suo avrei scelto la saggezza. Lei ha ragione Prof; in fondo, ciascuno sceglie quello che NON ha! Il professore, furioso, scrisse sul libretto la parola IDIOTA e glielo restituì. Gandhi lesse il risultato della prova e tornò subito indietro. Professore, Lei ha firmato l’esame, ma si è dimenticato di mettere il voto! Natale è sempre Natale Un bambino vorrebbe tanto avere l'albero di Natale, ma il povero padre non può comprarlo. Il tempo passa e il Natale si avvicina. Il bimbo è sempre pi triste e malinconico, in tutte le case dei suoi amichetti ormai arrivato un albero, solo la sua rimane spoglia. Così un giorno il papà, stanco di sentire il figlioletto piagnucolare, gli dice: "Non piangere pi piccolo mio, ci ho pensato a lungo e ho deciso di accontentarti. Anche se sono povero, ora esco, e ti prometto che al ritorno avrò con me un meraviglioso abete, e senza spendere un soldo". Così dicendo l'uomo afferra una scure da boscaiolo, si mette gli scarponi da neve e un pesante pastrano, ed esce da casa con passo deciso, dirigendosi verso i lontani monti innevati. Fischiettando soddisfatto, il genitore ritorna dopo appena dieci minuti, e con in spalla un bellissimo albero natalizio, che colloca in soggiorno. Il figlioletto molto stupito gli chiede: "Ma babbo, come hai fatto ad abbattere quel grande abete così in fretta?". "Non l' ho tagliato figlio mio, l'albero l' ho preso al supermercato qui all'angolo". "Al supermercato? Ma allora perché ti sei portato dietro l'accetta?". "Sciocchino, l'accetta serviva per non pagare l'albero". Bilbo Baggins L'integralista del Natale Sei il vero integralista del Natale? Sei il più pericoloso di tutti. Per te a Natale bisogna rispettare scrupolosamente ogni rito e tradizione. Già la settimana prima inizi a controllare la casa dove avverrà lo scambio di doni. Se non c'è l'albero, lo porti tu e lo arredi, se non c'è il presepe, lo fai, se il padrone di casa è ateo, nascondi la grotta di Betlemme nel freezer, l'importante è che ci sia. Inizi a massacrare tutti con telefonate del tipo mi raccomando non regalare una vestaglia a mamma che gliela regalo io, e non scordarti il bambolotto a Serena perché io le regalo la sciarpina. Pedini di nascosto i parenti per accertarsi che facciano gli acquisti giusti. Controlli anche il Natale dei limitrofi, ad esempio ti fai mandare una polaroid del presepe dalla famiglia della fidanzata, o telefoni al tuo dentista chiedendogli perché non ha ancora comprato il panettone. Scegli il menù della cena. Ti presenti con un centrotavola natalizio formato da un bosco di abeti, grappoli di palle e una candela alta un metro che, accesa, ammorba l'aria. Da questa abetaia escono spesso scoiattoli che rubano la frutta. Obblighi i bambini a leggere la poesia, i grandi a cantare Silent Night, il nonno a raccontare il Natale sotto le bombe. Tieni tutti inchiodati a tavola fino a mezzanotte. A mezzanotte, distribuisci tu i regali uno alla volta. Ogni volta il donatore deve spiegare i motivi profondi della sua scelta, e il ricevente deve esternare con un breve discorso la sua gratitudine. Ogni venti regali si canta Astro del Ciel e si mangia un torrone. In una famiglia di dieci persone, questo tipo di distribuzione può durare fino alle sei di mattina. All'alba, se sei anche religioso, trascini tutti a messa, se sei laico li costringi a fare un giro in slitta. Se c'è neve bene, se no si va sull'asfalto. Per difendersi da questo pericoloso individuo, alcune famiglie passano le festività in baite di montagna o, chi può, sulle isole tropicali, ma tu non demordi. Se vedete sull'aereo per i Caraibi un uomo con un albero di Natale e una valigia di panettoni, sappiate che è un'integralista del Natale che sta per colpire a distanza. E Dio non voglia che, per un ritardo, dobbiate passare il Natale in volo con lui. Stefano Benni
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Aforismi celebri sul Natale e la natività Il Presepe Sono cominciati i primi "gingles" natalizi, con tante palle da comprare e alberelli da abbattere. Io vi invito a fare il nostro vecchio e caro Presepe. Ho saputo che a Napoli, la capitale delle statuette di terracotta, hanno preparato nuovi personaggi da mettere sul vostro Presepe, e vi invito a rivolgervi al vostro negoziante per dare aria nuova all'antica tradizione. Qualche suggerimento: dalle montagne di cartapesta dov'e' tracimato il fiume di stagnola che e' precipitato sul laghetto inquinato fatto con lo specchio, si ergono piccole case abusive condonate. L'autostrada, bloccata dai metalmeccanici è baipassata dagli agricoltori lucani che non vogliono le scorie e si avvicinano alla Stalla davanti alla quale pascolano mucche pazze, polli alla diossina e Agnelli spompati. Negozianti che hanno chiuso per la concorrenza dei supermercati arrivano dalla parte opposta su stradine dove qua e là esercitano piccoli artigiani in via d'estinzione e parecchie prostitute. Qualche batuffolo d'ovatta imita la neve e il freddo delle case senza gasolio. Nella capanna c'e' San Giuseppe e la sua solita sega, per la Madonna! E il bambino, sorridente, agita le manine e in un pugnetto stringe la pillola anticoncezionale. Sopra tutti, in un tripudio di angeli, vola San Silvio che dal suo elicottero benedice sorridendo la folla festante e uno striscione sotto di lui recita: "Non ci faremo intimidire" Buona notte. Aldo Vincent Il diavolo e il cavallo Un cavallo era legato a un palo, ma il diavolo lo vide e lo slegò. Il cavallo si avvicinò al campo del contadino e iniziò a rovinare il raccolto. Il contadino si arrabbiò, prese un fucile e uccise il cavallo. Poi anche il proprietario del cavallo si arrabbiò, prese un fucile e si vendicò del contadino. La moglie del contadino vide questo è uccise il proprietario del cavallo. Il figlio del proprietario uccise, per vendetta, la moglie del contadino. I parenti della donna uccisero questo tizio e gli bruciarono la casa... La gente chiese al diavolo: perché hai fatto tutto questo? Il diavolo rispose: Credo di non aver fatto niente di sbagliato, io ho solo lasciato andare il cavallo. MORALE Il diavolo fa solo cose semplici e innocenti e il resto lo facciamo noi stessi. Sa che il male è intrappolato nei nostri cuori. Per questo dobbiamo riflettere attentamente prima di agire. Ricorda: la parola ha potere, pensa prima di agire e pensa prima di parlare. Eremo di Sant'Elia Il topolino Attraverso il buchino del muro il topolino guardava il contadino e la moglie che stavano aprendo un pacchetto. "Che cibo ci sarà?" - si chiedeva il topolino che rimase sconvolto nel vedere che era una trappola per topi. Il topolino fece il giro della fattoria avvisando tutti: - "C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" Il pollo alzò la testa e disse: "Signor Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa affatto." Il topolino andò dal maiale dicendogli, "C'è la trappola per topi in casa! C'è la trappola per topi in casa!" Il maiale con empatia disse: -"mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa fare, eccetto pregare. Ti assicuro che sarai fra le mie preghiere." Il topolino allora andò dalla mucca: -"C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" La mucca disse, "Ohh.. Sig. Topo, mi dispiace per te ma a me non disturba." Quindi, il topolino tornò in casa, con la testa bassa, molto scoraggiato, per affrontare da solo la fatidica trappola. Durante la notte sentirono uno strano rumore che echeggiò per la casa, come quello di una trappola che afferra la sua preda. La moglie del contadino si alzò subito per vedere cosa avrebbe trovato nella trappola. Nel buio, non vide che era un serpente velenoso con la coda bloccata nella trappola. Il serpente morsicò la moglie del contadino che dovette portarla d'urgenza all'ospedale, con la febbre alta. Come molti sanno, nella cultura contadina, la febbre si cura con una zuppa di pollo fresco, quindi il contadino con il suo coltellone uscì nel pollaio per rifornirsi con l'ingrediente principale della zuppa. La malattia della moglie però non passava e così tanti amici vennero a trovarla per starle vicino. La casa era piena e per nutrire tutti, il contadino dovette macellare il maiale. Ben presto la moglie morì e tanta gente venne al suo funerale tanto che il contadino dovette macellare la mucca per offrire il pranzo a tutti. Il topolino dal buchino del muro guardò il tutto con grande tristezza. La prossima volta che sentite che qualcuno sta affrontando un qualche problema e pensate che non vi riguardi, ricordate che quando uno di noi viene colpito, siamo tutti a rischio. Siamo tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita. Prendersi cura gli uni degli altri è un modo per incoraggiarci e sostenerci a vicenda. "Quando senti suonare la campana non chiederti per chi suona. Essa suona anche per te." Ernest Hemingway Se volete proseguire nel mondo umoristico potete anche visitare i seguenti links: Aforismi Umoristici Barzellette e motti di spirito Prologo umoristico Umorismo esistenziale George Mikes e l'umorismo Riflessioni sull'umorismo Pensieri umoristici On humour, an article C.W. Brown on homour Citazioni sul Carnevale Il motto di spirito di S. Freud Daimon Humour Club Narrativa umoristica Motto di spirito e citazioni Umorismo nero e lavoro Storie brevi e divertenti Barzellette sul Natale Odio il Natale Cavalla golosa Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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I magici presepi di Terra di Toscana
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Ogni anno Terra di Toscana, associazione parte di La Città dei Presepi, per il Natale propone alcuni del presepi più belli della regione di Dante e Boccaccio… Ad esempio il Presepe poliscenico animato di Capraia e Limite ,in provincia di Firenze, si sviluppa su una superficie di 20 metri quadrati e si ricollega ad un contesto mediorientale, inoltre comprende tutte le fasi del giorno: alba, giorno, tramonto e buio. Prima della notte nel presepe si vede all’orizzonte un passaggio di nuvole che porta un temporale con fulmini, tuoni, lampi e pioggia, e, passata la tempesta, alle prime luci dell’alba si sente piangere il bambino nella stalla e si odono i suoni dei vari animali poi, amano a mano che la luce aumenta, anche i mestieri iniziano ad animarsi con i rispettivi movimenti. L’opera è stata realizzata dagli artisti presepisti Tommaso Cei, Stefano Martelli e Fabrizio Martelli. Da quasi trent’anni, secondo la tradizione, la sera del 24 dicembre a Riparbella, in provincia di Pisa, viene inaugurato il Presepe Animato nei locali dell’ex cinema in Piazza della Madonna per una superficie di circa 80 mq e vanta oltre 140 statuine animate dell’altezza di 20 cm dove,  oltre ai personaggi della Natività,  si possono ammirare massaie, artigiani, lavandaie, pescatori, pastori, muratori, boscaioli e un barbiere, intenti nei lavori tipici e perfettamente animati. Gli effetti speciali consistono nella riproduzione delle fasi della giornata, nella stella cometa che si illumina sopra la capanna e nelle cascate e fontane con acqua corrente disposte lungo il presepe, inoltre movimenti e azioni dei personaggi sono sincronizzati con i rumori e con lo scorrere delle acque nei ruscelli. Nel presepe di Riparbella c’è anche la raffigurazione del lavoro delle miniere, attività che caratterizzava nell’Ottocento e nel secolo scorso l’attività della zona, per esempio c’è un treno sotterraneo che esce dalla miniera dopo essere stato caricato. Invece il Presepe dell’Angelo di San Giovanni alla Vena, sempre nella provincia di Pisa, realizzato da 25 anni dall’artista Angelo Perini, si trova in un’antica cantina del 1800 nel paese di San Giovanni alla Vena, vicino a Vicopisano, e prende il nome dall’Angelo dipinto nella volta della nicchia centrale delle antiche cantine dove è situato. Nei tronchi e ciocchi d’olivo, intagliati a mano dall’artista, sono ricavate vere opere d’arte collegate anche al territorio come  la Rocca del Brunelleschi, la Torre dell’Orologio e delle Quattro Porte, il borgo di Tre Case, l’Egitto con le Piramidi e la Sfinge, il Castello di Erode, la Grotta della Natività, il Paese col Ruscello, il Paesino a Case Bianche, collegato da una stradina che percorre il Presepe attraverso un percorso di circa 500 lucine e oltre 300 statuine con dimensioni diverse. Il presepio che cresce della Chiesa di Nicosia, Calci, vicino a Pisa, è nato nel 1999 nella chiesa di Nicosia, unica parte restaurata di un convento abbandonato, ed è stato creato interamente a mano. All’inizio c’erano solo tre figure che rappresentavano il significato della Natività come Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù, poi  si sono aggiunti i Re Magi, l’Angelo e i personaggi che ogni anno sorprendono i visitatori per il loro legame col Vangelo o la vita quotidiana. Il presepe di Sassorosso, vicino a Lucca, è stato realizzato nella vecchia cava di marmo situata sopra il suggestivo borgo, parte del Comune di Villa Collemandina, che si raggiunge percorrendo una strada che permette di godere di uno dei panorami più belli della Garfagnana. Alla fine del cammino, sotto una grande stella cometa c’è la Natività attorniata dai vari personaggi realizzati con materiale di recupero, inoltre può essere visitato sia di giorno che di notte offrendo sensazioni particolari e diverse in ogni occasione. Per conoscere i presepi allestiti in Toscana e anche nel resto d’Italia si può consultare il sito dell’associazione nazionale Città dei Presepi, che ha la sua sede a Cerreto Guidi. Read the full article
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Madonna con Bambino ferito su presepe Napoli, contro guerre
La statua della Madonna ferita alla mano destra che tiene sulle ginocchia Gesù Bambino sanguinante in più parti del corpo e con entrambe le braccia fasciate è stata inserita nel presepe di via San Gregorio Armeno, la celebre strada dedicata ai pastori di Napoli. A realizzarla, nella sua bottega, il il maestro Marco Ferrigno e, vuole essere, un messaggio contro tutte le guerre.     “Visto il…
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Il presepe Napoletano
La collezione Accardi
Carmine Romano
Grimaldi Editori, Napoli 2018, 140 pagine, oltre 100 ill.colori, 25 x 34,6, Legatura editoriale in tuttatela con sovracoperta, ISBN  978-8898199785
euro 70,00
email if you want to buy [email protected]
Vittorio Accardi fu il primo, in una famiglia colta ed educata all'arte, a dedicarsi al collezionismo presepiale. Lo fece con tale rispetto e amore, che la sua collezione può essere inserita tra le ultime degne di nota create nella seconda metà del '900. Ci riuscì entrando da neofita in quella cerchia di connoisseurs che hanno contribuito nel XX secolo, alla ripresa dell'interesse per questa speciale forma d'arte e alla sua evoluzione. Erano suoi amici i fratelli Catello, Raffaello Causa, Tommaso Leonetti, Gennaro Borrelli, Antonio Perrone, Alfonso Laino. Nomi importanti per gli appassionati di presepe, che evocano un mondo lontano, fatto di conoscenza e profonda competenza. Dai ricordi del figlio Luigi, emergono i dettagli di quel periodo: Gli anni 1950 sono quelli della mia infanzia e i miei ricordi dei rapporti con mio padre in quell'epoca sono indissolubilmente legati al mondo dei pastori, degli antiquari, dei collezionisti e degli artisti. Alle sue passioni artistiche e collezionistiche erano tipicamente dedicate le domeniche e lui mi portava con sé nei suoi giri per negozi, botteghe, studi di pittori o scultori molti dei quali erano a loro volta collezionisti. Si commentavano opere in fieri o già compiute, acquisti fatti da loro stessi o da terzi, vendite di pezzi importanti, preparazioni di mostre. Certamente c'erano anche contrattazioni e acquisti, ma nella mia memoria, dopo vari decenni, questi hanno lasciato il posto alla sensazione di club, che è l'unica rimasta in me [...]. In questo ambiente, il collezionista Vittorio si forma e si educa, cercando di capire e carpire le nozioni non scritte, bensì tramandate da chi nei pastori c'era nato. Inizia ad appuntare in un album dedicato alla sua raccolta, suggerimenti, impressioni, spunti per migliorare il presepe. E poi registra meticolosamente per ogni singolo pezzo scambi, doni e acquisti, con riferimenti puntuali alle date e al prezzo. Racconta di collezioni smembrate e ci introduce in un mondo, oramai scomparso, fatto di noti appassionati, venditori, antiquari, artisti e saponari, e di pezzi da inseguire per completare questa o quella scena.
05/05/23
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stellastjamessongs · 3 years ago
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Christmas decorations.
Quando la sveglia suonò quel mattino, era già sveglia e lucida. Si era rannicchiata sotto le coperte, acciambellandosi quasi in posizione fetale e ascoltando le lievi raffiche di vento e i tonfi della neve che continuava a fioccare. Il pensiero la fece sorridere quasi in modo fanciullesco, prima di rimettersi in supina e “ripassare” mentalmente il programma della giornata. Avrebbe avuto il turno serale in caffetteria e si sarebbe dovuta recare al centro commerciale per il lavoretto extra, quindi sarebbe stato opportuno approfittare della mattinata libera per le decorazioni natalizie. Almeno quelle degli interni. E avrebbe dovuto assicurarsi che Pooka, quando lasciato solo, non distruggesse tutto quanto seppur, in quell'ambito, i cani sembrassero meno “pericolosi” dei gatti. Sorrise tra sé e sé al pensiero della gattina di sua madre che aveva già “attentato” all'abete del soggiorno.  Al suono della sveglia si sollevò dal letto e si stiracchiò leggermente, prima di scostare la tenda dalla finestra e rimirare il paesaggio innevato. Il vento continuava a turbinare e sembrava intenzionato a scacciare i nuvoloni: sarebbe stata una giornata gelida ma dal cielo terso, proprio come piaceva a lei. Mentre si insinuava nella tuta felpata e nella giacca a vento invernale, Pooka si ridestò e sembrò eccitato nell'osservarne la tenuta, comprendendo che stessero per uscire. Lo esortò a non abbaiare per non disturbare il ragazzo e, con passo felpato, uscì di casa dopo aver addentato qualche biscotto, sorridendo alla vista della coltre innevata. Pooka, che esibiva scarpini e mantella rossa, sembrò visibilmente confuso ed emozionato alla vista di quella “coperta” bianca. La sera prima, mentre Darren stava fumando, aveva corso nel giardinetto, rimirando quei fiocchi di neve e cercando di inghiottirli. Sembrò soppesare la consistenza della neve, prima di “tuffarsi” e rotolarsi nella stessa, evidentemente eccitato alla prospettiva del nuovo gioco e incurante di essersi già inzuppato la mantella. Lo richiamò con un fischio coercitivo, gli insinuò il collare e cominciarono a correre al proprio passo, percorrendo l'isolato e facendo ritorno a casa dopo una mezzora.
Rientrò altrettanto silenziosamente e riempì le ciotole di Pooka, mentre sgattaiolava nuovamente nella propria camera e si concedeva, con tutta la calma del caso, una lunga doccia calda, attenta a non bagnare i capelli. Dal momento che era il giorno delle decorazioni, convenne tra sé e sé, tanto valeva approfittarne per indossare qualche vestito dai colori a tema. Scelse un abito di una bella tonalità di verde smeraldo che si allacciava dietro la nuca, lasciandone libere le spalle e una cintura rossa, abbinata alla fascia per capelli con un fiocco. Un accessorio per capelli che aveva abbandonato negli anni del liceo ma che talvolta indossava come spilla che Quinn le aveva regalato molto tempo prima. Fece su e giù per le scale una mezza dozzina di volte, sempre attenta a non far troppo rumore, per trasportare le scatole con tutto l'occorrente. Insinuò a Pooka un cappellino da Santa Clause e un'altra mantellina rossa con risvoltini bianchi, sorridendo dei suoi vani tentativi di togliersela da solo. Si concesse una bella tazza di cioccolata calda con un po' di panna (per l'assunto secondo il quale se non vi erano testimoni umani di quello sfizio goloso, non sarebbe ingrassata) e, le mani sui fianchi, studiò momentaneamente il soggiorno e le scatole che aveva di fronte.
Annuì tra sé e sé, decidendo di partire dal camino, il cuore stesso della stanza e sgomberò la mensola dalle fotografie e dai ninnoli di tutti i giorni che avrebbe messo momentaneamente in garage. Spolverò la superficie e prese la scatola  con il presepe essenziale comprensivo della grotta della Natività con le relative statuine della Sacra Famiglia, dei pastori, dei Re Magi e dell'angelo annunciatore. Iniziò a disporle con cura e attenzione, sotto lo sguardo incuriosito di Pooka che stava annusando tutte le scatole aperte, mentre azionava la playlist natalizia sul cellulare e insinuava le cuffiette, così da lasciarsi accompagnare dal sottofondo.
Si ritrovò a canticchiare quelle parole ben note, felice che finalmente la sua stessa casa avrebbe rispecchiato l'atmosfera in cui si era già lasciata avvolgere nelle ultime due settimane.
Angels we have heard on high sweetly swinging o'er the plains, and the mountains in reply Echoing their joyous strains
Glo-o-o-o-oria In- Excelsis- Deo Glo-o-o-o-oria In- Excelsis- Deo
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sciatu · 4 years ago
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LE STATUE PER IL PRESEPE DI ANGELA TRIPI
Che Natale sarà questa festa senza sorrisi come una notte senza stelle, una tavolata di gente persa e divisa, con una tovaglia apparecchiata di assenze. Che Natale ci dobbiamo aspettare, con addii a cui non ci siamo ancora abituati, silenzi e strade vuote, abbracci virtuali, sirene lontane, cuori separati, anime strappate. Che Natale sarà questo vivere in un cortile, sognare in una stanza come galeotti innocenti, condannati nel braccio della morte che attendono la chiamata. Che Natale sarà, quale nuovo Gesù arriverà, quale Erode proclamerà una nuova strage, che regali porteranno i tre Re? Solo il vaccino contro il virus? E quello contro la solitudine? La povertà, l’egoismo, la stupidità? Che Natale sarà questo in cui gli angeli hanno una maschera ed i pastori devono fare il tampone per avvicinarsi alla capanna?
What a Christmas this party will be without smiles like a night without stars, a table of lost and divided people, with a tablecloth set with absences. What a Christmas we have to expect, with goodbyes we are not yet accustomed to, silences and empty streets, virtual hugs, distant sirens, separated hearts, torn souls. What a Christmas this will be living in a courtyard, dreaming in a room like innocent convicts, sentenced on death row awaiting the call. What Christmas will it be, what new Jesus will arrive, what Herod will proclaim a new massacre, what gifts will the three Kings bring? Just the vaccine against the virus? And the one against loneliness? Poverty, selfishness, stupidity? What Christmas will this be when the angels have a mask and the shepherds have to make a test to get closer to the hut?
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southernlonewolf · 5 years ago
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Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l'asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v'è pace nel cuore dell'uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
Salvatore Quasimodo
Dipinto di Angelo da Fonseca
"Natività" 1954
Auguri di Buon Natale a tutti.......
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Sorprendente, incastonato tra le guglie di pietra del monte Calvario e così bello da sembrare surreale: il borgo di Pentadattilo. Un vero e proprio gioiello ubicato nell’area grecanica della Calabria, e più precisamente in provincia di Reggio Calabria. Il suo nome, così pittoresco, deriva dall’insolita forma della roccia che lo sovrasta. Una mastodontica formazione rocciosa modellata dalla natura con le sembianze di una mano. La parola Pentadattilo, infatti, deriva dal greco “penta daktylos”, vale a dire “cinque dita”. Un posto che già nel corso dell’Ottocento fu apprezzato da scrittori, artisti e viaggiatori che lo definirono “uno dei luoghi più’ belli del Mediterraneo“. In particolare, lo scrittore Edward Lear diceva che la città è “così magica che compensa di ogni fatica sopportata per raggiungerla”. Pentadattilo, dopo un violento terremoto che avvenne a fine ‘700 e la continua minaccia di alluvioni, venne pian, piano abbandonato dai suoi abitanti. Oggi, infatti, è un incredibile borgo di circa 40 abitanti. Ma non è tutto qui, come ci ha rivelato il giornalista Emilio Casalini, che di questo prezioso borgo parla nel suo programma Generazione Bellezza in onda su Rai 3: È il perfetto emblema della Calabria perché è un borgo che aspetta come la Bella Addormentata di essere risvegliata con un bacio. È tutto bello, bellissimo, ma non ci va nessuno e nessuno porta quel benessere che potrebbe essere sinonimo di sviluppo e con un afflusso di turismo che non deve distruggere ma deve portare qualità, sostenibilità e benessere a chi ci vive per impedire che debba andarsene via. Tuttavia, questo luogo dai profili mastodontici e magici ha ripreso vita grazie a una serie di progetti che stanno riportando il paese al suo vero e antico splendore. Molte case, infatti, sono state recuperate grazie anche all’aiuto dei volontari. Camminando tra i vicoli di questo incredibile borgo calabrese si avverte e si vive una pace particolare, a tal punto da respirare un velo di mistero già da quando lo si osserva da lontano. Una vera meraviglia nostrana che assume quasi le sembianze di un presepe intagliato nella roccia. Pentadittilo, Fonte 123rf Botteghe artigiane di Pentadattilo Nonostante le minute dimensioni sono molte le cose da vedere in questo splendido borgo. È obbligatorio fare un giro, per esempio, nelle numerose botteghe artigiane, le uniche a tenere vivo il paese durante tutto l’anno. Negozietti che sembrano davvero rimasti intatti nel tempo e in cui poter trovare tantissimi oggetti in legno realizzati dagli artigiani del luogo e lavorati con un coltellino usato dai pastori, ricostruito con un corno di capra e una lama di acciaio. Chiesa di Pentadattilo Ma da non perdere è anche la chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo che conserva la lapide della famiglia Alberti, protagonista della tragica strage del 1686, causata da motivazioni sentimentali e dallo stile quasi shakespeariano. Musei di Pentadattilo Inoltre, vale la pena fare un salto anche nei suoi musei, come il Museo delle Tradizioni Popolari che custodisce al suo interno oggetti e materiali tipici della tradizione contadina, e il piccolo Museo del Bergamotto che conserva dei reperti della lavorazione dell’agrume tradizionale della provincia di Reggio Calabria. Affresco di San Cristofaro Appena fuori dal centro abitato è possibile osservare il bellissimo affresco di San Cristofaro, un’opera realizzata, molto probabilmente, alla fine del ‘700 e da autore ignoto. Tuttavia, è evidente che colori e tecnica sono identici all’affresco che si trova nella Villa Caristo di Stignano, bellissima dimora settecentesca e unico esempio di arte barocca in Calabria. Il dipinto si trova in questa postazione poiché esiste una leggenda che narra che San Cristofaro fu un uomo particolarmente forte a tal punto da sostenere la roccia. Altra cosa importantissima da fare è assaggiare due liquori tipici del territorio: il kephas e il noto bergamotto. Il primo, particolarmente apprezzato dalle donne per il gusto e la gradazione, è un digestivo a base di 3 erbe aromatiche che nascono spontaneamente in questa area della Calabria. La leggenda di Pentadattilo Ma non è solo la Leggenda di San Cristofaro ad aleggiare tra le bellissime vie di Pentadattilo. Ce n’è un’altra, infatti, che ruota intorno al castello del borgo e che prende origine dalla strage degli Alberti. I quali furono i membri di due nobili famiglie: gli Alberti e gli Abenavoli e tra cui scorreva un’accesa rivalità. Secondo quanto si narra, infatti, il barone Bernardino Abenavoli voleva sposare Antonietta Alberti, ma la donna fu promessa in sposa a Don Petrillo Cortes, figlio del viceré di Napoli. Per questo motivo, il Barone preso dall’ira funesta, la notte di Pasqua entrò nel castello e si vendicò di tutti. Il barone salvò solo Antonietta che fu rapita insieme al suo futuro marito e portata a Montebello. I due si sposarono dopo tre giorni anche se il matrimonio fu annullato successivamente dalla Sacra Rota. La leggenda racconta che nelle sere d’inverno, tra le rocce della magica Pentedattilo, si sentano le urla di dolore del marchese Lorenzo Alberti. Il Borgo di Pentadattilo Fonte 123rf https://ift.tt/2M93FtW Pentadattilo, il bellissimo borgo su una roccia a forma di mano Sorprendente, incastonato tra le guglie di pietra del monte Calvario e così bello da sembrare surreale: il borgo di Pentadattilo. Un vero e proprio gioiello ubicato nell’area grecanica della Calabria, e più precisamente in provincia di Reggio Calabria. Il suo nome, così pittoresco, deriva dall’insolita forma della roccia che lo sovrasta. Una mastodontica formazione rocciosa modellata dalla natura con le sembianze di una mano. La parola Pentadattilo, infatti, deriva dal greco “penta daktylos”, vale a dire “cinque dita”. Un posto che già nel corso dell’Ottocento fu apprezzato da scrittori, artisti e viaggiatori che lo definirono “uno dei luoghi più’ belli del Mediterraneo“. In particolare, lo scrittore Edward Lear diceva che la città è “così magica che compensa di ogni fatica sopportata per raggiungerla”. Pentadattilo, dopo un violento terremoto che avvenne a fine ‘700 e la continua minaccia di alluvioni, venne pian, piano abbandonato dai suoi abitanti. Oggi, infatti, è un incredibile borgo di circa 40 abitanti. Ma non è tutto qui, come ci ha rivelato il giornalista Emilio Casalini, che di questo prezioso borgo parla nel suo programma Generazione Bellezza in onda su Rai 3: È il perfetto emblema della Calabria perché è un borgo che aspetta come la Bella Addormentata di essere risvegliata con un bacio. È tutto bello, bellissimo, ma non ci va nessuno e nessuno porta quel benessere che potrebbe essere sinonimo di sviluppo e con un afflusso di turismo che non deve distruggere ma deve portare qualità, sostenibilità e benessere a chi ci vive per impedire che debba andarsene via. Tuttavia, questo luogo dai profili mastodontici e magici ha ripreso vita grazie a una serie di progetti che stanno riportando il paese al suo vero e antico splendore. Molte case, infatti, sono state recuperate grazie anche all’aiuto dei volontari. Camminando tra i vicoli di questo incredibile borgo calabrese si avverte e si vive una pace particolare, a tal punto da respirare un velo di mistero già da quando lo si osserva da lontano. Una vera meraviglia nostrana che assume quasi le sembianze di un presepe intagliato nella roccia. Pentadittilo, Fonte 123rf Botteghe artigiane di Pentadattilo Nonostante le minute dimensioni sono molte le cose da vedere in questo splendido borgo. È obbligatorio fare un giro, per esempio, nelle numerose botteghe artigiane, le uniche a tenere vivo il paese durante tutto l’anno. Negozietti che sembrano davvero rimasti intatti nel tempo e in cui poter trovare tantissimi oggetti in legno realizzati dagli artigiani del luogo e lavorati con un coltellino usato dai pastori, ricostruito con un corno di capra e una lama di acciaio. Chiesa di Pentadattilo Ma da non perdere è anche la chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo che conserva la lapide della famiglia Alberti, protagonista della tragica strage del 1686, causata da motivazioni sentimentali e dallo stile quasi shakespeariano. Musei di Pentadattilo Inoltre, vale la pena fare un salto anche nei suoi musei, come il Museo delle Tradizioni Popolari che custodisce al suo interno oggetti e materiali tipici della tradizione contadina, e il piccolo Museo del Bergamotto che conserva dei reperti della lavorazione dell’agrume tradizionale della provincia di Reggio Calabria. Affresco di San Cristofaro Appena fuori dal centro abitato è possibile osservare il bellissimo affresco di San Cristofaro, un’opera realizzata, molto probabilmente, alla fine del ‘700 e da autore ignoto. Tuttavia, è evidente che colori e tecnica sono identici all’affresco che si trova nella Villa Caristo di Stignano, bellissima dimora settecentesca e unico esempio di arte barocca in Calabria. Il dipinto si trova in questa postazione poiché esiste una leggenda che narra che San Cristofaro fu un uomo particolarmente forte a tal punto da sostenere la roccia. Altra cosa importantissima da fare è assaggiare due liquori tipici del territorio: il kephas e il noto bergamotto. Il primo, particolarmente apprezzato dalle donne per il gusto e la gradazione, è un digestivo a base di 3 erbe aromatiche che nascono spontaneamente in questa area della Calabria. La leggenda di Pentadattilo Ma non è solo la Leggenda di San Cristofaro ad aleggiare tra le bellissime vie di Pentadattilo. Ce n’è un’altra, infatti, che ruota intorno al castello del borgo e che prende origine dalla strage degli Alberti. I quali furono i membri di due nobili famiglie: gli Alberti e gli Abenavoli e tra cui scorreva un’accesa rivalità. Secondo quanto si narra, infatti, il barone Bernardino Abenavoli voleva sposare Antonietta Alberti, ma la donna fu promessa in sposa a Don Petrillo Cortes, figlio del viceré di Napoli. Per questo motivo, il Barone preso dall’ira funesta, la notte di Pasqua entrò nel castello e si vendicò di tutti. Il barone salvò solo Antonietta che fu rapita insieme al suo futuro marito e portata a Montebello. I due si sposarono dopo tre giorni anche se il matrimonio fu annullato successivamente dalla Sacra Rota. La leggenda racconta che nelle sere d’inverno, tra le rocce della magica Pentedattilo, si sentano le urla di dolore del marchese Lorenzo Alberti. Il Borgo di Pentadattilo Fonte 123rf In provincia di Reggio Calabria sorge un borgo bellissimo su una rocca a forma di mano. Il suo nome è Pentadattilo e vale davvero la pena visitarlo.
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cerentari · 2 years ago
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Natale di Salvatore Quasimodo
Natale di Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo (1901 – 1968) Natale. Guardo il presepe scolpito,dove sono i pastori appena giuntialla povera stalla di Betlemme.Anche i Re Magi nelle lunghe vestisalutano il potente Re del mondo.Pace nella finzione e nel silenziodelle figure di legno: ecco i vecchidel villaggio e la stella che risplende,e l’asinello di colore azzurro.Pace nel cuore di Cristo in eterno;ma non v’è pace nel…
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