#ministro dell'istruzione
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Dalla Primizia scontata Lettera del Ministro agli Insegnanti
Leggo ed apprendo, il Ministro dell’Istruzione sta lavorando duramente e i docenti attendono i frutti, intanto glieli fa scontare... con questa lettera:
Gentilissimi, la scuola è centrale nell’agenda di questo Governo, perché è qui che si costruisce il futuro dei nostri giovani e del nostro Paese [...] Fin dai primi giorni del mio incarico governativo ho orientato prioritariamente il mio impegno verso quegli interventi, non solo di natura economica, volti a restituire autorevolezza alla figura dei docenti e dei dirigenti scolastici [...] In tale contesto e grazie alla forte sinergia tra istituzioni e imprese, ho pensato di intervenire con un piano sperimentale di potenziamento di “misure di welfare”, riconoscendo specifici benefits a vostro favore nella fruizione agevolata di alcuni beni e servizi. A tal fine, sono stati perfezionati, in via sperimentale, accordi che prevedono agevolazioni nel settore dei trasporti con i seguenti operatori nazionali: Trenitalia, Italo e ITA Airways; [...] Infine, in attuazione di quanto stabilito con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con l’Associazione Coldiretti vengono riconosciute misure di favore per l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi nei mercati e negli agriturismi [...]
Ora vorrei dedicarmi alla rilettura e alla esegesi della missiva (di cui sopra ho riportato un estratto) redatta dal Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM), significativamente ricca di: buone intenzioni, proposte decenti ai docenti, benefits su viaggi e “scampagnate”. Nel fluire del testo il linguaggio ministeriale si arricchisce del suadente, avvolgente ed antico simbolismo di Cielo e Terra, ad evocare la promessa escatologica di “cieli nuovi e terre nuove”.
Foto di Simon Berger su Unsplash
In tale contesto, il Ministro Valdi(peso lordo - peso netto) ha attivato forti sinergie per i docenti, Egli ha mosso cieli e terra: ITA Airways e Coldiretti. L’obiettivo è dunque chiaro, officiare e favorire il ritorno alla terra e l’ascesa al cielo del “corpo docente”. In ultima analisi, il Protocollo d’intesa del MIM con l’Associazione Coldiretti, che rende possibile l’acquisto scontato dei prodotti della terra e degli orti, denoterebbe la volontà di risolvere col cavolo i problemi della categoria. Vero, questo programma ministeriale denominato “Progetto Merito” è solo all'inizio, ma siamo già alla frutta.
#benefits docenti#ministero dell'istruzione e del merito#welfare docenti#soluzioni problemi insegnanti#scuola e agenda di governo#progetto merito#sconti frutta e verdura#agevolazioni insegnanti#protocollo intesa MIM coldiretti#MIM#ministro dell'istruzione
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
#Bruno Arpaia#Pietro Greco#La cultura si mangia#saggistica#intellettuali italiani#economia#Giulio Tremonti#industria culturale#scritti saggistici#produzione creativa#libri#Italia contemporanea#scuola#ricerca scientifica#educazione#economia della conoscenza#artigianato#formazione#Maurizio Sacconi#Stefano Zecchi#centrodestra#centrosinistra#Fabio Mussi#Francesco Sylos Labini#Stefano Zapperi#Romano Prodi#Fondo unico per lo spettacolo#Divina Commedia#lavoro#società italiana
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LA VERITÀ DURA E PURA
Bisogna farsene una ragione: la democrazia non esiste, e se mai è esistita è morta da un pezzo.
Alle elezioni si confrontano due (o più) cosche mafiose interessate a prebende, privilegi, potere spicciolo, poltrone da assegnare ai famigli più fedeli nei CdA dei tanti enti e aziende parastatali e partecipate e foraggio da dare alle clientele.
Come commentare altrimenti il fatto che il Ministro dell'Istruzione Valditara ha assegnato alla ex deputata PD Anna Paola Concia (nota fanatica progressara, rosé, LGBT e genderista) il tema fumoso alla (omo)affettività da insegnare ai giovani nelle scuole.
Della serie, vota chi ti pare, esiste una Agenda Unica Occidentale, alla quale tutti i paesi dell'Impero devono adeguarsi.
Le elezioni servono solo a capire quale cosca si prende la torta.
Giorgia Salvagni
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Il nostro governo meraviglioso
Il ministro dell'istruzione che non parla italiano, il ministro della difesa che vende armi. C'è della poesia in tutto questo, non trovate?
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Alta Scuola
Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci.
Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito
Se è vero che Leggere e non capire è come non leggere, ci diceva il buon Catone il Censore, mi rifaccio ad un altro detto proverbiale: Rem tene, verba sequentur per spiegare che probabilmente, al netto della grammatica, nemmeno è chiaro come fare.
L'ennesima occasione sfumata per affrontare cose importanti sul mondo della scuola e l'integrazione, stavolta non è stata nemmeno buttata in caciara, ma in una dichiarazione che nella sua costruzione formale e sostanziale rasenta la supercazzola, anche perchè smentisce alcuni pilastri capisaldi dei programmi elettorali dei partiti di governo.
Un capolavoro, nel suo genere.
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Le parole che non dico
Il mio commento autocensurato sulla sospensione dall'insegnamento comminata a Christian Raimo
Christian Raimo insegnante e scrittore, è stato sospeso per tre mesi dall'insegnamento, con una decurtazione del 50% dello stipendio, dopo aver criticato il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara usando un linguaggio aspro e immagini metaforiche tratte da Star Wars.
È una questione che merita un commento lungo e ponderato, forse anche qualche imprecazione; ma purtroppo queste misure coercitive non comportano solo una limitazione della libertà di espressione di un cittadino-insegnante che esprime le proprie opinioni fuori da un contesto scolastico; queste misure funzionano anche come deterrente contro future critiche di altri cittadini docenti e non docenti.
E infatti io, in questo preciso momento, sto scrivendo sotto il controllo di una forte autocensura che erode il mio diritto di critica e lo stile delle mie inespresse e inesprimibili invettive.
L'autocensura è più insidiosa e terribile della censura stessa. Se la censura è un'imposizione esterna, un potere che limita la parola e l'espressione, l'autocensura nasce dall'interno, insinuandosi nei pensieri, costringendo chi parla a riformulare, a trattenere, a spegnere il fuoco delle proprie idee per paura delle conseguenze.
È una forma di controllo più subdola, perché è autoimposta: costringe a interiorizzare il timore della punizione, a trasformarlo in prudenza estrema, in conformismo e silenzio. Quando questo avviene, la libertà non è più soltanto negata dall'esterno, ma diventa impraticabile per chiunque.
"Il primo requisito della libertà è la libertà di parola. Dove gli uomini non possono liberamente comunicare i loro pensieri gli uni agli altri, nessun'altra libertà è sicura"
sosteneva Benjamin Franklin nel 1722, senza di essa, ogni cittadino è condannato a diventare carceriere di se stesso, un censore che lavora ininterrottamente sulla propria lingua.
Insomma, continuo a non dire niente e chiudo qui la mia discussione chiedendo umilmente scusa se ho involontariamente offeso o vilipeso qualcuno.
La mia faccia sotto i vostri piedi, senza chiedervi nemmeno di stare fermi; potete muovervi quanto vi pare e piace e io zitto, sotto, senza nulla dire o ridire né in classe, né nei corridoi, né in strada né sulle bacheche sociali.
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I disegni sono miei, il sottofondo musicale un remix di "Shallow Water" di Yehezkel Raz.
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Nordio
Quando la pezza è peggio del buco.
Ipse dixit: "...nasce da una sentenza della Corte di giustizia europea molto complessa e articolata e anche scritta in francese, probabilmente non è stata ben compresa o ben letta"
Ministro, sinceramente, chi è il tuo pusher/mentore?
Ma, conti fino a 100 prima di sparare caxxte a vanvera? Un giorno e' colpa dell'U.E , un giorno dopo dei magggistrati de sinistra, l'altro, invece, la miconoscenza della separazione dei poteri (Montesquieu docet) e della Costituzione, oggi, della sentenza in lingua francese.
Sei riuscito nell'intento di screditare il potere giudiziario - indipendente da quello legislativo e del quale fai parte (nel primo per attività lavorativa/carriera), tu medesimo, con un'operazione di sadomasochismo ideologico.
Siete delle macchiette tragiche, che stanno portando nel baratro economico e finanziario, nel medioevo legislativo, nell'annullamento dei diritti civili, del welfare, dell'istruzione, della sanità, la Repubblica.
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Ministro dell'Istruzione e del Merito - Professore ordinario di istituzioni di diritto romano - Coordinatore think tank Lettera150
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@aitan
ah da parte mia sto con Petri.
Interessante che uno che fa il docente citi il padre che dice: «Ci hanno dato questo coso in mano anni fa e non ci hanno dato il libretto delle istruzioni»
Che non dico che sia facile dare le istruzioni... ma nell'inevitabilità, tra proibire e imparare...
Poi va beh, Schettini è un fisico "pro nucleare" ma lo era anche Rubbia quando andava a promuovere il suo Rubbiatron di cui a livello internazionale non se ne è fatto un cazzo etc...
Quindi manco mi ci faccio trascinare nella polemica che una laurea in lettere moderne non valga un cazzo.
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" Nel Brasile di Bolsonaro, il ministro dell'Istruzione Ricardo Vélez ha promosso una campagna per modificare i testi di storia allo scopo di presentare un’«immagine piú equilibrata» – cioè piú positiva – del colpo di Stato militare del 1964 che rimosse il governo progressista allora in carica (Bbc 2019). Nel 2011, il partito di Berlusconi propose di condurre un’inchiesta parlamentare sui libri di testo di storia italiana, accusati di fondarsi su forti pregiudizi di sinistra, in particolare riguardo alla Resistenza contro il nazifascismo (Luppino 2011). Secondo un reportage del «New York Times», negli Stati Uniti i testi di storia sono stati alterati a seconda dei diversi climi politici dei singoli Stati, per cui Texas e California, per esempio, non sembrano condividere la stessa storia nazionale (Goldstein 2020). Il presidente dell'Associazione degli insegnanti di storia ungheresi ha dichiarato che l’obiettivo degli interventi del governo sull'istruzione era quello di «creare una versione della storia piú gradita a Orbán» (Kingsley 2018). Anche il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato nella (ri)produzione di narrazioni storiche che offrissero un quadro piú unificante della storia del Paese, con una direttiva che ha indotto la Società storica della Russia a produrre 80 pagine di linee guida per la compilazione dei manuali (Baczynska 2013). Gli esempi potrebbero moltiplicarsi all'infinito, ma il messaggio di fondo sarebbe lo stesso: «la conoscenza è una forma di potere», come ha scritto Howard Zinn. "
Marco Armiero, L’era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale, traduzione di Maria Lorenza Chiesara, Einaudi (collana Passaggi), 2021. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Wasteocene. Stories from the global dump, Cambridge University Press, 2021]
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Promossi? Andrebbero direttamente deportati nei campi di lavoro forzati, ossia lavorare 9 ore consecutivamente la terra sotto i 40 gradi, o lavorare nelle miniere o nelle fabbriche sempre 9 ore consecutive.
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//dichiarazione fuori dal personaggio: il fatto che Giorgia Meloni vuole censurare gli aspetti negativi di Mussolini è molto pericoloso solo come è molto pericoloso censurare il fatto che Vittorio Emanuele III era incompetente e venduto l'Italia a un individuo già disturbato mentalmente sin dall'infanzia.
Rimane il fatto che è troppo esagerato dire che Giorgia Meloni è identica a Mussolini considerando che per ora Giorgia non è arrivata alla violenza.
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Scuole paritarie in Sicilia: rilevate irregolarità. Firmati decreti revoca per quattro corsi. A breve ulteriori provvedimenti
Significative irregolarità sono emerse nelle scuole paritarie della Sicilia. L'Ufficio scolastico regionale, su mandato dell'assessorato all'Istruzione della Regione Siciliana guidato da Mimmo Turano (Lega), ha scoperto anomalie in 40 corsi su 45, dopo un'ispezione che ha coinvolto venti istituti. A seguito delle verifiche, sono stati già firmati decreti di revoca per quattro corsi, con altre venti comunicazioni di revoca trasmesse e dieci ulteriori provvedimenti in fase di definizione. Gli ispettori hanno individuato diverse irregolarità nella gestione degli esami di idoneità e maturità all'interno degli istituti ispezionati. L'elenco delle scuole con anomalie è ora all'esame dell'assessorato, che sta procedendo con i provvedimenti necessari basati sulle relazioni dettagliate ricevute dall'Ufficio scolastico regionale. L'assessore Turano ha dato avvio alle verifiche, seguendo le direttive del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con l'intento di ripulire il sistema dai cosiddetti "diplomifici facili". Tra gli istituti sottoposti a controllo - scrive il gds.it - ci sono anche nomi storici come Platone, Pitagora, Majorana, Newton, Format, Dante Alighieri, Trinacria, Michelangelo, Santa Lucia, Quasimodo, Rita Levi Montalcini, Carducci e Volta. In merito alla situazione, l'assessore Turano ha dichiarato: «Non stiamo facendo un repulisti, ma semplicemente rispettando la legge e affermando il principio che i diplomi e i successi scolastici devono essere meritati attraverso studio e impegno. Abbiamo seguito le chiare indicazioni del ministro Valditara e, con la collaborazione dell'Ufficio scolastico regionale, abbiamo condotto le necessarie ispezioni che hanno rivelato numerose e gravi irregolarità sugli esami di maturità e il funzionamento degli istituti. Il nostro obiettivo è non solo affermare la legalità nel mondo della scuola, ma anche proteggere le scuole paritarie che svolgono un lavoro prezioso». Read the full article
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Mentre scoppia, finalmente, lo scandalo sui diplomi facili comprati presso centinaia di scuole paritarie, il Ministro Valditara annuncia lo stanziamento di 20 milioni di Euro per il 2023 e 110 milioni dal 2024 destinati proprio alle scuole paritarie.
Un colpo al cerchio, uno alla botte e due ai c...
#paritarie#scuola paritaria#scuole paritarie#scuole private#diplomifici#oneri#oneri per lo stato#mim#Valditara
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Il ministro e la reggia
Un ministro dell'istruzione, provetto giudice in un concorso di libri da non leggere, sfida un cassonetto dell'indifferenziata senza averne le capacità e i titoli.
Il fatto si svolge a metà strada tra la Reggia di Caserta e gli scavi di Pompei.
Il ministro fissa nel vuoto del cassonetto, da poco svuotato. Il cassonetto fissa nel vuoto del ministro, mai colmato, e chiede:
Who are you?
I'm you, but stronger.
Ma non era vero.
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