#letteratura drammatica
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pier-carlo-universe · 19 hours ago
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NON BRUCIARE LA MIA LUNA, NONNA! di Un racconto di Abdulla Vakhsh
Il cancello di ferro del carcere numero "64/..xxx", scricchiolando pesantemente, si aprì a metà. Una prigioniera uscì, avvolgendo il capo con uno scialle fiorito e coprendosi la bocca, assicurandosi che nessuno fosse venuto a prenderla.
La storia.Il cancello di ferro del carcere numero “64/..xxx”, scricchiolando pesantemente, si aprì a metà. Una prigioniera uscì, avvolgendo il capo con uno scialle fiorito e coprendosi la bocca, assicurandosi che nessuno fosse venuto a prenderla. Con un nodo stretto sul petto, iniziò a camminare lentamente lungo il bordo della strada.Dopo pochi passi, non poté fare a meno di voltarsi. La vista…
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Per fare dell’ironia bisogna avere una certa padronanza del linguaggio, o del gesto. Diciamo pure del linguaggio in senso lato. E quindi la cultura è essenziale. Una cultura ristretta fa sì che le regole del gioco, qualunque sia il gioco, vengano intese in un modo così rigido da cancellare ogni aspetto coraggiosamente innovativo. In ambito scolastico, per esempio, può essere significativo, mentre un professore fa lezione, che uno degli allievi si alzi per dichiarare: «Però, io la penserei diversamente». Ecco, il pensare diversamente può essere conseguito in modo ironico, e guai se la scuola non è più la zona dove l’ironia ha questo diritto di cittadinanza. E non è comunque bene che l’ironia venga riutilizzata da coloro che rimangono delusi della rigidità delle istituzioni? Allora, il legame con la cultura è essenziale: l’ironia su cosa gioca? Sul fatto che una parola, che noi solitamente impieghiamo in una certa accezione standard, venga usata in una accezione un po’ diversa. E questa è una cosa divertente, o no? «Oggi il tempo è perverso» uno dice. Oddio, che visione pessimistica! «Veramente, io mi stavo riferendo al tempo atmosferico.» La padronanza del linguaggio e dei significati è ineliminabile. È cruciale per tutte le situazioni in cui rigidità vuol dire morte dell’istituzione di cui ci stiamo occupando. La rigidità nella scuola, per esempio, è letale; la rigidità nella ricerca scientifica alla fine uccide la ricerca stessa; la rigidità in campo artistico vuol dire solo stanchezza e noia. Possibile che Antoni Gaudí o Pablo Picasso non fossero ironici? E poi ci sono i grandi umoristi. Qui sarebbe adeguato indicare qualche grande ironista che è stato al tempo stesso un maestro. Un candidato ce l’avrei: Achille Campanile. E poi si può essere ironici perfino in una situazione drammatica, in letteratura o nelle arti. Pensiamo al teatro di Shakespeare. È un sommo artista che in mezzo ai più torbidi massacri spinge Amleto a pronunciare una miriade di battute ironiche. “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori (collana Orizzonti), 2019¹. [Libro elettronico]
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frammento · 1 year ago
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Sebbene la parola: dramma sia caduta in discredito per il modo abusivo ed ingiusto col quale è stata prodigata in questi tempi di penosa letteratura, qui è necessario adoperarla; questa storia non è drammatica nel vero senso della parola, ma, al termine dell’opera, qualche lacrima potrà essere versata intra muros ed extra.
Honoré de Balzac, Papà Goriot
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weirdesplinder · 1 year ago
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Lista di libri simili ad Indiana Jones
Quest’anno è uscito il quinto film della saga di Indiana Jones, di cui io sono una grande fan, perciò non potevo esimermi dal proporvi una lista di libri che potrebbero piacere proprio agli ammiratori di Indy.
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Anni fa ho cercato a lungo dei romanzi che potessero suscitare in me le stesse emozioni dei film di Indiana Jones, ho letto diversi titoli che promettevano sulla carta lameno trame simili e un simile protagonista, ma la realtà è che in letteratura la sottoscritta non ha mai trovato qualcosa di comparabile alle storie di Indiana.
Però qualcosa che almeno dal lato avventura/trama si avvicinasse c’è, è nei personaggi e nel loro approfondimento che casca l’asino. Molti protagonisti dei libri di letteratura avventurosa non sono particolarmente approfonditi psicologicamente o sono dei super uomini infallibili, ex militari, che devono salvare il mondo ecc... insomma non somigliano ad Indy purtroppo.
Comunque ecco la mia lista dei romanzi d’avventua che a mio avviso almeno in parte sia avvicinano un po’ ai film di Indiana jones:
In primis devo per forza nominare la serie di Allan Quatermain di Henry Rider Haggard a cui George Lucas stesso ha detto di essersi ispirato per la creazione di Indiana Jones. Natuaralmente Allan è molto diverso da Indy ha una mira infallibile, capacità incredibili, le sue storie sono molto sopra le righe, ma l’ambientazione, l’epoca in cui è ambientato, molto dell’atmosfera di Indiana Jones c’è e si sente.
- Le miniere di re Salomone, di Henry Rider Haggard
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trama: Quando Allan Quatermain, famoso cacciatore di elefanti nel Sud Africa coloniale, viene avvicinato da Sir Henry Curtis perché lo aiuti a trovare il suo fratello minore scomparso, Allan è titubante, perché sa che Curtis intende avventurarsi alla ricerca delle "Miniere di Salomone", dove in molti hanno perso la vita. Quatermain alla fine accetta, e seguendo una mappa vecchia di trecento anni si ritrova in una terra sconosciuta, abitata dal popolo di guerrieri Kukuana, guidati dal sanguinario re Twala...
Altra serie stavolta moderna che un poco si avvicina a Indiana Jones per personaggi e trame è anche la serie Nina Wilde di Andy McDermott. Con le dovute differenze. Nina è una donna, sia lei che Eddie Chase sono quasi infallibili e bravissimi in quasi tutto ciò che fanno, le trame a volte più che sfiorano il soprannaturale, e l’approfondimento psicologico dei personaggi specie dei secondari è quello che è. Però una vibe da Indiana secondo me c’è, se la si cerca proprio a fondo. Specie nella parte di archeologia e nelle trame. Nell’ambientazione no purtroppo e manca anche l’ironia dei film.
- Il tesoro di Ercole, di Andy McDermott 
(secondo libro di questa serie con protagonista Nina Wilde il primo è In cerca di Atlantide, ma sono tutti leggibili anche singolarmente)
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Trama: Per la giovane archeologa Nina Wilde è l'occasione di una vita. Dai suoi studi su antichi testi ha tratto la convinzione che esista una tomba in cui sono sepolti i resti del leggendario semidio Ercole. Se riuscisse a localizzarla, si tratterebbe del ritrovamento archeologico più importante di tutti i tempi. Insieme a Eddie Chase ? ex SAS ed ex guardia del corpo, ora suo compagno di avventure e di vita ? Nina parte alla ricerca della tomba. Ma è subito chiaro che non è l'unica sulle tracce dei resti di Ercole e delle favolose ricchezze che la tomba potrebbe contenere. E come se non bastasse, Chase deve fare i conti con una figura del suo passato, che rischia di mettere in pericolo non solo la relazione con Nina, ma anche la sua stessa vita. Nina e Chase si trovano ben presto al centro di un'oscura cospirazione, che ha seminato tracce di violenza e corruzione in tutto il mondo: dalla Svizzera a Shanghai, dal Botswana a Londra. Inizia per loro una drammatica fuga che è anche una frenetica ricerca per individuare la tomba di Ercole prima che i suoi segreti cadano nelle mani sbagliate.
Da qui in poi nella lista il vibe da Indiana Jones si perde quasi del tutto, ma resta l’avventura e un pizzico di archeologia unita a un pizzico di soprannaturale e a protagonisti che sono quasi superuomini oppure a una pluralità di protagonisti con trame molto corali.
- L’enigma di Alessandro Magno, di Will Adams
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Trama: Daniel Knox è un brillante archeologo di Cambridge esperto di immersioni in fuga da un boss della malavita egiziana. Gaille Bonnard è una giovane studiosa francese di lingua demotica, la scrittura egizia usata anche nella stele di Rosetta. Elena Koloktronis è un'egittologa di fama, distrutta dal dolore per la perdita del marito. Philip Dragoumis è un eccentrico milionario che si crede la reincarnazione di Filippo II, padre del grande Alessandro, ossessionato dall'idea di liberare la Macedonia e il suo popolo dalla dominazione greca. Tutti nascondono un segreto. Tutti hanno una missione da compiere. Tutti cercano la tomba di Alessandro Magno: quel leggendario mausoleo degno di un dio, visitato da re e imperatori, che sembra inghiottito dalla storia. Ma dove sono realmente le spoglie di Alessandro e il suo favoloso corredo funebre? Nella città da lui fondata oppure in Macedonia, nelle tombe reali, accanto al padre? Oppure il suo corpo è stato portato in gran segreto dai suoi uomini più fedeli nell'oasi di Siva, al cospetto dell'oracolo di Ammone, il dio che il re tanto amava? Sullo sfondo del magico Egitto, tra antiche città e metropoli caotiche, esplorazioni negli abissi e inseguimenti nel deserto, un misterioso codice che potrebbe svelare il luogo di sepoltura del grande sovrano macedone innesca una sfida senza esclusione di colpi, dove ognuno ha una meta da raggiungere ed è disposto a tutto pur di raggiungerla.
- Le sei pietre sacre, di Mathew Reilly
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Trama: La Pietra Filosofale - L’Altare di Stonehenge - Le Tavole della Legge - La Pietra Sacrificale dei Maya - La Pietra Veggente di Delfi - Il Bacile di Ramses II - SEI PIETRE SACRE,SEI MISTERI DA RISOLVERE,UN CONTO ALLA ROVESCIA DA FERMARE…Dopo aver ritrovato i sette frammenti della punta d’oro massiccio della Piramide di Giza, Jack West è convinto di potersi godere un meritato riposo in Australia, insieme con Lily, la sua figlia adottiva. Ma, quando un membro del suo team lo contatta per avvertirlo di un pericolo imminente, West capisce subito che superare le Sette Prove è stato soltanto l’inizio: il mondo ha ancora bisogno di lui e dei suoi fidati compagni. Questa volta la missione consiste nell’individuare sei leggendari diamanti – i Pilastri – e incastonarli nelle altrettanto leggendarie Sei Pietre Sacre: soltanto così sarà possibile contrastare un’immensa fonte di energia che finirebbe per distruggere completamente l’umanità. Nel breve arco di nove giorni, il gruppo di West dovrà decifrare l’enigma di Stonehenge e violare le camere segrete delle piramidi, sopravvivere a un inseguimento sulle montagne della Cina e a una tribù cannibale in Congo…Una sfida che viene dal passato. Una calamità inimmaginabile. Un’avventura come solo Matthew Reilly poteva scrivere.
- La nave d'oro, di Marco Buticchi
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Trama: Roma, 68 dopo Cristo. Chi fu davvero Nerone? Era così spietato come lo descrissero gli storici? E quando morì, scomparve lui o invece uno dei sosia che utilizzava nelle più svariate occasioni? Giappone, 1331. Una figura sembra emergere dalle nebbie del mito: è quella di Hito Humarawa, un ex samurai che ha posto la sua spada al servizio di uno spregiudicato mercante veneziano. Favignana, 2001. Durante una serie d'immersioni, l'ammiraglio Grandi rinviene alcuni reperti che sembrano appartenere a un'antica nave d'oro, misteriosamente naufragata con tutti i suoi segreti... È possibile che qualcosa possa unire questi fili così lontani e slegati?
- Amazonia, di James Rollins
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Trama: Un uomo emaciato e coperto di piaghe esce dalla giungla amazzonica e si accascia, morendo poco dopo. Quell'uomo faceva parte di una spedizione scientifica svanita nel nulla. La CIA lo identifica come Gerald Clark, ex agente delle Forze Speciali, la cui carriera era stata stroncata dalla perdita di un braccio durante una missione in Iraq. Adesso, però, Clark ha entrambe le braccia. Per spiegare un evento così sconvolgente, il governo organizza una nuova missione per seguire l'itinerario della prima spedizione che sembra condurre al villaggio di una leggendaria tribù. Ma il cuore della giungla nasconde un segreto inviolabile, che genera paura, follia e... morte.
- Atlantide, di Clive Cussler
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Trama: Antartide, settembre 1858. Alla baleniera Paloverde, prigioniera in una trappola di ghiaccio, rimane l’unica speranza di una fuggevole (e lontana) primavera che le consenta di riprendere la strada di casa. Ma il suo equipaggio scopre ben presto che lo sconfinato deserto bianco nasconde un segreto sconcertante: racchiuso da oltre un secolo in uno scrigno di gelo c’è infatti un magnifico veliero, con a bordo un carico singolare di manufatti, tra cui un inquietante teschio di ossidiana nera... Colorado, marzo 2001. L’epoca della corsa all’oro appartiene ormai alla storia, ma non per l’intraprendente Luis Marquez, che ha fatto la sua fortuna strappando alle miniere abbandonate quei cristalli considerati in passato privi di valore e da cui oggi invece si ricavano preziosissime gemme. Ma un giorno, all’interno della miniera Paradise, Luis si ritrova in una camera dalle pareti perfettamente levigate e ricoperte di segni arcani. E al centro della camera, su un piedistallo, un teschio nero lo fissa come se volesse lanciargli una maledizione... Antartide, aprile 2001. Sono ricerche di routine, quelle che la Polar Storm, agli ordini del comandante Daniel Gillespie, sta svolgendo per conto della NUMA. Nulla di strano, quindi, se Dirk Pitt, direttore dei progetti speciali dell’agenzia, usa la nave oceanografica come base per una delle sue «esplorazioni». Molto più strana, invece, è l’improvvisa apparizione di un sottomarino che attacca la Polar Storm e riesce quasi ad affondarla. E praticamente incredibile è ciò che sostiene Gillespie: quel sottomarino misterioso è un particolare U-Boot nazista, ufficialmente dato per scomparso cinquantasei anni prima, ma, per alcuni storici, giunto fino in Argentina...
Non posso poi non citare in questa lista la serie Amelia Peabody di Elizabeth Peters, che è sì distante dai film di Indiana Jones per epoca (ma non tantissimo), tipo di protagonisti e trame... Qui siamo alla fine dell’Ottocento/primi del novecento, la protagonista è una donna molto emancipata e particolare, le trame sono quasi prettamente gialle più che d’avventura, ma la vibe, l’amore per l’archeologia veramente naturale e sviscerato, l’ironia e anche l’assurdità dei film qui ci sono tutti e in abbondanza. 
- La sfida della Mummia  (Primo libro della serie)
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Trama: Amelia Peabody riceve una cospicua eredità e può finalmente dedicarsi alle sue grandi passioni: la storia e l'archeologia. Così parte alla volta dell'Egitto, il paese che più la affascina. A Roma, si imbatte in una giovane in disgrazia, Evelyn, che è appena stata abbandonata dall'uomo che amava. Amelia prende a cuore la sorte della ragazza, la porta con sé in Egitto dove incontrano due fratelli archeologi, impegnati negli scavi di alcune tombe egizie. Tra i quattro si instaura subito un burrascoso rapporto di odio e amore, ma il destino sembra obbligarli a incontrarsi. Infatti, dopo essersi separati al Cairo, si ritrovano in un sito archeologico sulle rive del Nilo dove di notte appare la mummia di un sacerdote...
Probabilmente il modo più sicuroper ritrovare nei libri il vero Indiana Jones è leggere i suoi romanzi canonici originali. Infatti nel caso non lo sapeste esistono dei romanzi ufficiali di Indiana Jones, e alcuni di essi, non tutti, sono stati pubblicati anche in Italia, tre dalla Granata Press, tre da Sperling & Kupfer ed uno da Editrice Nord.
Questi 5, riprendono e romanzano le sceneggiature dei film.
I predatori dell'arca perduta (1981), di Campbell Black
Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), di James Kahn
Indiana Jones e l'ultima crociata (1989), di Rob MacGregor
Indiana Jones (2008) - volume che raccoglie i primi tre titoli della serie
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), di James Rollins
Ma questi 3 invece sono storie originali:
Indiana Jones: Pericolo a Delfi (1992) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Per sedici secoli l'Ordine della Pizia ha atteso il ritorno dell'oracolo del sapere mistico di Delfi. Un terremoto annuncia il suo ritorno, mettendo allo scoperto la terra sotto le rovine. Dorian Belecamus, una seducente professoressa di archeologia, capisce che è possibile fare ben più che scavare nel passato. Ha l'occasione di prendere in mano le redini del futuro del suo paese... diventando l'oracolo di Delfi. E ha trovato l'uomo che l'aiuterà: è impetuoso, è avventato, è schiavo del suo incantesimo. Il suo nome: Indiana Jones...
Indiana Jones: La danza dei giganti (1992) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Indiana Jones si è insediato sulla cattedra del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Londra. Deirdre, la sua più graziosa studentessa, sostiene di avere scoperto, in un rotolo dorato, la prova dell'esistenza di Merlino, il mago del mito e della leggenda. Indy è affascinato dall'ipotesi... e da Deirdre. Altrettanto interessato è Adrian Powell, intenzionato a riportare in auge l'antico ordine dei Druidi, i cui segreti gli spianeranno la strada verso la conquista del mondo. Per prima cosa deve mettere le mani sul rotolo... ed è pronto a uccidere pur di riuscirci.
Indiana Jones: I sette veli (1993) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Tornato a  New York dopo degli scavi, Indiana Jones viene a sapere dei recentemente riscoperti scritti del Colonello Percy Fawcett, che rivelerebbero l’esistenza di una città perduta nella giungla brasiliana abitata da discendenti dei druidi.
Per concludere mi permetto di fare due onorevoli menzioni di due classici della letteratura d’avventura che sono a modo l’oro in vibe con Indiana Jones, non tanto nelle trame o nel loro fattore fantastico, ma nei personaggi e nell’atmosfera:
- Il mondo perduto, di Arthur Conan Doyle
Trama: Il geniale Professor Challenger si trova impegnato in un'impresa ai limiti delle possibilità umane, in compagnia di un altro scienziato, di un giornalista e di un nobile sportsman. Prigionieri in un mondo davvero perduto, un'isola geologica sopravvissuta misteriosamente nel cuore della giungla amazzonica, i protagonisti si imbatteranno in fantastiche avventure tra dinosauri, pterodattili, iguanodonti e uomini scimmia.                    
- Viaggio al centro della terra, di Jules Verne
Trama: narra la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor Otto Lidenbrock, scienziato noto in tutta la Germania, dal nipote Axel e da Hans, la guida che li accompagnerà per l'intera durata dell'avventura. All'origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della Terra attraverso l'entrata posta in un vulcano islandese.
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lorenzospurio · 2 days ago
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La 11° Ragunanza di poesia, narrativa, pittura e fotografia - Come partecipare
L’Associazione di Promozione Sociale ‘Le Ragunanze’ con il patrocinio morale del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in collaborazione con FLIPNEWS, LATIUM, LEGGERE TUTTI, ACTAS, WIKIPOESIA, VIVERE D’ARTE LETTERATURA, PUNTO ZIP, BRAINSTORMING CULTURALE promuove l’11^ Ragunanza di “POESIA,…
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alemicheli76 · 13 days ago
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In libreria il nuovo libro di Virginia Marino Lo sguardo della verità edito da Graus Edizioni
Non vi era potere nella magia, solo la sua illusione, una legge a cui, in fondo, nessun fatto della vita poteva sottrarsi. Lo sguardo della verità è l’avvincente romanzo d’esordio di Virginia Marino, psicologa clinica e amante della letteratura classica e drammatica. Il testo mescola in modo sublime sia gli elementi del fantasy contemporaneo, sia del thriller più intrigante. Ambientato tra i…
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lecodellariviera · 30 days ago
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IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE STAGIONE 24/25
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IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE: UN NUOVO SPAZIO PER LE VOCI FEMMINILI
L’associazione Bordigotta, composta da Barbara Bonavia, Raffaella Fenoglio e Donatella Tralci, è lieta di annunciare la nuova stagione del IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE, un'iniziativa che si propone di promuovere e valorizzare le voci femminili più interessanti nel mondo della narrativa, della musica, dell’arte, del teatro e di ogni altra forma di espressione umana. Fondato la scorsa estate, IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE nasce con l’intento di offrire un palcoscenico di visibilità per il talento e la creatività delle donne, senza alcuna preclusione di genere artistico o di ambito, in un contesto di inclusività e apertura verso ogni forma di espressione culturale.
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IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE vuole costruire uno spazio di condivisione, di dialogo e di crescita per le voci femminili, con l’obiettivo di contribuire attivamente a un’onda di rinnovamento culturale, dove ogni forma di espressione sia accolta senza pregiudizi. Il festival non si limita a essere una semplice vetrina per le artiste, ma si propone anche come un laboratorio creativo e di sperimentazione, un momento nel quale le idee si incontrano, si confrontano e si sviluppano, creando nuove opportunità per le giovani talentuose e le donne affermate nel loro percorso artistico. L’offerta dell’associazione si articolerà in una serie di eventi che spaziano dalla letteratura e ogni altro ambito creativo che rappresenti una forma di espressione significativa per le donne. Scuole, biblioteche, giardini e sale per conferenze saranno alcuni dei palcoscenici utilizzati dall’associazione. 
STAGIONE 24/25
Dopo un’estate che ha visto chiacchierare l’associazione con le autrici Raffaella Fenoglio su LA RAGAZZA CHE AMAVA MIYAZAKI, Laura Calosso con L’AGAVE DELLA REGINA VITTORIA e Raffaella Ranise con LE REGINE INGLESI. LE MAGNIFICHE SOVRANE CHE HANNO PRECEDUTO ELISABETTA II, sabato 30 novembre si inaugurano gli eventi della stagione 2024/2025 de IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE, parlando con l’autrice Antonella Grandicelli di Sylvia Plath poetessa di enorme talento, sul libro SYLVIA PLATH. LE API SONO TUTTE DONNE.  
Nei mesi successivi vedremo protagoniste Silvia Montemurro, Emanuela Abbadessa, Flavia Trupia, Elena Lenzi e Roberta Giommi, Laura Pepe, Valeria Corciolani, Laura Calosso, Eleonora Carta, Elisabetta Cametti, Antonella Forte, Maura Gancitano, Elisabetta Dami ed altre ancora in incontri che verranno di volta in volta comunicati alla stampa. L’idea portante dell’associazione è proporre incontri a favore della comunità, con autrici e artiste di talento e di spessore.
PRIMO APPUNTAMENTO: CON ANTONELLA GRANDICELLI SI PARLERÀ DI SYLVIA PLATH
Il prossimo 30 novembre alle ore 16 nella Sala Rossa del palazzo del Parco di Bordighera l’associazione ospiterà Antonella Grandicelli con il testo Sylvia Plath. Le api sono tutte donne. Evento patrocinato dal Comune di Bordighera. Ingresso gratuito. Modera l’incontro Raffaella Fenoglio. Letture a cura di Barbara Bonavia. Musica a cura del maestro Marco Balbo.
Un grandissimo talento, una favolosa bellezza, un’intelligenza acuta e sensibile. Nata a Boston nel 1932, Sylvia Plath mostra segni della sua eccezionalità fin da bambina e sembra destinata a una vita di soddisfazioni e successi. Pubblica la prima poesia a dieci anni, a diciotto vince una borsa di studio per il più prestigioso college femminile della East Coast americana, a ventitré va a terminare gli studi a Cambridge grazie a una borsa Fulbright. Qui incontra l’uomo della sua vita, Ted Hughes, giovane poeta dal brillante futuro, di cui si innamora perdutamente e che sposa. Belli e talentuosi, vivono tra le due coste dell’Atlantico, dedicandosi pienamente alla loro poesia e ai due figli. Una favola perfetta? All’alba dell’11 febbraio 1963, a trent’anni, Sylvia Plath si toglie la vita. Dietro di sé lascia incredibili poesie e un triste interrogativo su questa drammatica scelta. Attraverso la sua voce, ascoltiamo la storia di una delle più grandi poetesse del Novecento, la dolorosa lotta tra le sue luci e le sue ombre, l’ascesa e la caduta. La divina fragilità di un’anima.
Bio Antonella Grandicelli
Nata il 7 febbraio a Genova, studia lingue al Liceo Linguistico Grazia Deledda e consegue la laurea con lode in Lettere Moderne all’Università di Genova. Per molti anni scrive racconti e poesie, con cui ottiene numerosi riconoscimenti partecipando a concorsi letterari, fino a che nel 2016 pubblica il suo primo romanzo noir Le ali dell’angelo (Robin Edizioni), con buoni riscontri di pubblico e critica. Continua comunque a coltivare la sua passione per la forma letteraria del racconto. Suoi racconti trovano posto in varie antologie, tra cui Genovesi per sempre (Edizioni della Sera, 2019), Tutti i sapori del noir (Fratelli Frilli Editori 2019), I luoghi del noir (Fratelli Frilli Editori 2020), Natale a Genova (Neos Edizioni, 2019, 2020, 2021), La Liguria sorride (Lo Studiolo, 2020), Giallo in tour (Isenzatregua, 2021), Odio e Amore in noir (Fratelli Frilli Editori 2021).Vincitrice dell’edizione 2021 del Premio Internazionale Casino di Sanremo. Per l’edizione 2021 del Premio Internazionale di Poesia OSSI DI SEPPIA si aggiudica il Gran Premio della Giuria. Nel 2021 esce il suo secondo romanzo noir Il respiro dell’alba (Fratelli Frilli Editori).
Nel 2022 esce per la collana Femminile Singolare di Morellini Editore Sylvia Plath. Le api sono tutte donne, biografia romanzata che racconta la vita della grande poetessa americana
Nel 2019 è stata chiamata a far parte del comitato artistico del Festival Incipit Genova, sotto la direzione di Laura Guglielmi.
Nel 2019 dà vita insieme alla scrittrice Arianna Destito al blog themeltinpop.com, un magazine che si occupa di letteratura, arte, cultura, territorio e attualità, di cui è redattrice.
Per il numero 3/2019 della rivista CABIRDA, diretta da Anselmo Roveda, traduce dallo spagnolo alcune poesie della poetessa argentina Alejandra Pizarnik, mentre nel numero 6/2021 appaiono alcune sue poesie inedite.
CONTATTI
IG         il_festivaldelleragazze
Tel 333.2718918
servizio di Francesco Basso
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daniela--anna · 2 months ago
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🔎L' 8 novembre del 1934 l’Accademia di Svezia attribuisce il premio Nobel per la letteratura allo scrittore e drammaturgo siciliano Luigi Pirandello “per il suo audace e ingegnoso rilancio dell’arte drammatica e scenica”.
#letteratura #eventi #premionobel #cultura
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notiziariofinanziario · 3 months ago
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E' morto oggi a Roma il regista Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci 
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E' morto il regista Beppe Menegatti, aveva 95 anni. Il decesso dopo un peggioramento delle ultime ore, questa mattina poco prima delle 7: era stato ricoverato in ospedale lo scorso 12 settembre. Al momento del decesso era vicino al regista il figlio Francesco. Regista teatrale sulle orme di Luchino Visconti, Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica, di cui è stato collaboratore, autore di lavori originali che hanno unito danza, prosa e canto, il nome di Beppe Menegatti resterà per sempre legato a quello di sua moglie, di cui è stato anfitrione e mentore: Carla Fracci (1936-2021), considerata una delle più grandi ballerine del XX secolo e incoronata dal 'New York Times' come "prima ballerina assoluta". Per lei ha curato decine di regie di spettacoli di danza. Beppe e Carla sono stati uniti da un matrimonio lungo 54 anni e dalla loro unione è nato nel 1969 il figlio Francesco, che fino all'ultimo in ospedale è stato accanto all'amato padre. La regina della danza mondiale e il regista si erano sposati nel 1964. Si erano incrociati per la prima volta nella sala prove della Scala e fu un colpo di fulmine per entrambi. "Ero l'ultimo di una fila di persone che entravano - ha raccontato Menegatti - in testa c'era Luchino Visconti, poi il coreografo Léonide Massine, quindi il compositore Franco Mannino e la costumista Lila De Nobili e poi io che portavo la borsa a Visconti. Lila si gira e dice: 'Luchino, non potrebbe essere questa qua la ragazza per la parte di Silvestra?'. E indica una fanciulla seduta per terra con i calzerotti rossi. Era Carla". Nato come Giuseppe Menegatti a Firenze il 6 settembre 1929, fin da giovanissimo segue gli spettacoli del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e oltre che ad appassionarsi alla lirica, decide di intraprendere la strada di regista. Si iscrive all'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico" a Roma, che gli riconosce una borsa di studio. Al termine degli studi, Beppe Menegatti viene ingaggiato da Luchino Visconti nel 1954-56, che lo incarica come aiuto regista in diversi spettacoli teatrali. Lavora poi con Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Luigi Squarzina, sempre in teatro, e in seguito in proprio come regista sia nel campo della prosa che in quello della lirica. Numerose le sue regie di opere liriche nei più importanti teatri del mondo. Prima di dedicarsi completamente alla lirica e alla danza, nella seconda metà degli anni '60, Menegatti ha curato la regia delle pionieristiche rappresentazioni assolute in Italia di autori del 'teatro dell'assurdo' come Samuel Beckett, "Tutti quelli che cadono" e "Commedia", con un gruppo di noti attori fra i quali Paola Borboni, Lidia Alfonsi e Virgilio Gazzolo. Spronato da Visconti, Menegatti già agli inizi degli anni '60 si occupa del teatro di danza ("Il balletto del festival dei Due Mondi", 1962), interesse che diventa primario grazie al matrimonio con Carla Fracci. Per esaltare la versatilità interpretativa della celebre moglie, si dedica all'ideazione di balletti drammatici, trovando spunti sia nella letteratura teatrale ("The Macbeths", 1969; "Il gabbiano", 1970; "Mirandolina", 1983, "Il lutto si addice ad Elettra", 1995), sia in quella operistica ("Il vespro siciliano, 1992) sia in biografie di personaggi storici che riadatta in drammaturgie ("Nijinskij memorie di giovinezza", 1989; "Alma Mahler G. W.", 1994; "Zelda, riservami un valzer", 1998). Menegatti ha poi coadiuvato Carla Fracci nella direzione del corpo di ballo dell'Arena di Verona nel 1996-97. Nella convinzione di non perdere di vista il balletto narrativo, in quegli anni Menegatti ha costruito (con l'ausilio di diversi coreografi) frammenti di balletti che si credevano scomparsi, ha rintracciato partiture musicali rare e preziose con spirito di archeologo, ha consultato vecchi libri come fonti di scorci storici e di atmosfere che poi ha raccolto in vere e proprie sceneggiature a passo di danza con interventi di prosa. Di recente, nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla Fracci, diretto da Emanuele Imbucci e liberamente ispirato all'autobiografia 'Passo dopo passo' a cura di Enrico Rotelli. Read the full article
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riccardofranchinilucca · 4 months ago
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🎭 15 AGOSTO. BRUSCELLO POLIZIANO. MONTEPULCIANO Il Bruscello Poliziano è una manifestazione teatrale che si svolge dal 1939 ogni anno a Montepulciano nel mese di agosto, sul Sagrato della cattedrale di Santa Maria Assunta, in Piazza Grande. Il bruscello è una forma di teatro popolare e contadino, tipicamente toscano, recitato e cantato da attori non professionisti. È una rappresentazione, a volte epico-drammatica, a volte farsesca, di episodi della vita di tutti i giorni, creati da immaginazioni popolari o da fatti realmente accaduti, tratti della storia o della letteratura. La parola bruscello deriva da arboscello, broscello, bruscello. Il tema della manifestazione, che mescola canto e recita, varia di anno in anno. Soggetti, testi e sceneggiatura si devono tutti alla creativa spontaneità dei bruscellanti, una compagnia che pratica questo genere per amor di tradizione e diletto. 🇬🇧 The Bruscello Poliziano is a theatrical event that has been held annually in Montepulciano since 1939, taking place in August on the steps of the Cathedral of Santa Maria Assunta in Piazza Grande. The bruscello is a form of popular and rural theater, typical of Tuscany, performed and sung by amateur actors. It portrays episodes of everyday life, sometimes in an epic-dramatic style, sometimes in a farcical manner, created by popular imagination or based on real events, historical facts, or literature. The word bruscello derives from the term arboscello, meaning “small tree” or “shrub.” The theme of the event, which combines singing and acting, changes from year to year. The subjects, scripts, and performances are all the result of the creative spontaneity of the bruscellanti, a group of performers who practice this art form out of love for tradition and enjoyment.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La mala erba: Il Crudo Ritratto di un Paese e dei Suoi Segreti. Recensione di Alessandria today
Una fiaba nera di solitudini, oppressioni e vendette nella provincia italiana
Una fiaba nera di solitudini, oppressioni e vendette nella provincia italiana La mala erba di Antonio Manzini, pubblicato da Sellerio Editore il 27 settembre 2022, è un romanzo che scava nelle pieghe più oscure della provincia italiana. Ambientato nel piccolo paese di Colle San Martino, il libro racconta la storia di Samantha, una ragazza di 17 anni la cui vita è segnata dalla povertà, dalla…
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queerographies · 1 year ago
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[Ho sempre cercato tutto][Antonio Spadaro]
Solcare i sentieri delle opere di Pier Vittorio Tondelli significa addentrarsi in un’esperienza di vita tenera e drammatica. L’autore di Altri libertini e Camere separate, nato a Correggio nel 1955 e morto solo 36 anni dopo, abbraccia un’idea forte della letteratura intesa come un “vegliare la vita del mondo e raccontarla”. In particolare, nelle opere della maturità Tondelli rivela a pieno una…
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geniogirgentano · 1 year ago
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L'8 novembre 1934 l'Accademia di Svezia conferiva a Luigi Pirandello il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell'arte drammatica e teatrale”
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ufficiosinistri · 1 year ago
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What will you be reading this weekend? Corrado De Rosa - "Quando eravamo felici"
Il 1990 è l’anno che uso, di solito, per orientarmi tra infanzia ed adolescenza. Cosa è successo prima e cosa dopo? Quali avvenimenti importanti mi devo assolutamente ricordare? Il 1990, ed in particolare la sua estate, funzionano come spartiacque. Nessun anno solare ha mai sancito così nettamente l’esistenza di un “prima” e di un “dopo”. Il fatto è che tutti sapevamo, bambini e adulti, anziani e adolescenti, che sicuramente, dopo i Mondiali delle cosiddette "Notti Magiche”, il calcio, per come l’avevamo sempre vissuto a livello sportivo e sociale, non sarebbe stato più lo stesso. Abbiamo vissuto quell’esperienza come un’epifania sulla modernità, assaporandone ogni momento con infantile illusione, respirandone la magia ogni giorno, al lavoro, sui treni, sui divani, alla radio, nelle università, nelle fabbriche, nei supermercati. Eravamo al centro del mondo dopo anni tetri e violenti, dopo mille fatiche ci potevamo prendere una rivincita, almeno sul campo della spettacolarità. Dentro e fuori dal campo. Lo psichiatra De Rosa ci racconta però la fase per noi più drammatica di questo evento, le ore più incredibili di una Prima Repubblica che stava per declinare definitivamente, i momenti più difficili che ogni italiano ricorda, a livello sportivo. Il tre luglio di quell’anno, infatti, andò in scena a Napoli, Italia – Argentina, semifinale del Mondiale. Sappiamo tutti come sia andata finire, ma dato che stiamo parlando di letteratura sportiva, è giusto descrivere come l’autore ci faccia rivivere (o vivere, per chi non c’era), quelle ore. Il libro è diviso in due parti: un “prima” e un “durante”. I due blocchi, però, non sono monolitici, non sono statici. Si mischiano tra loro in un perenne inseguimento, aderendo e distaccandosi. Prima della gara, De Rosa parte da una descrizione di cosa fosse, a livello politico e sportivo, la nostra nazione. Questa sezione è densa quindi di rimandi storici, curiosità, spunti sociali e folkloristici, senza i quali non sarebbe possibile entrare appieno nella narrazione, in sé, dell’evento sportivo. Van De Korput che pensava di essere stato ingaggiato dalla Juventus ed invece si ritrova ad indossare la maglia dei rivali granata; Zahoui, il primo calciatore africano a giocare in Serie A, che non indossava i calzini; Diego Armando Maradona in fase calante dopo la mancata cessione all’Olympique Marsiglia. Perché il calcio è sempre, inesorabilmente, il calcio del tempo che stiamo vivendo. Nel 1990 come ora. E Cossiga che minaccia Matarrese qualora gli Azzurri non fossero arrivati in finale non è altro che la rappresentazione più veritiera del clima che si stava vivendo in quegli anni. Altro che i napoletani che tifavano Argentina.
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Durante la partita, invece, dopo aver minuziosamente descritto e raccontato i giocatori che vi presero parte, l’autore ci descrive per filo e per segno, adottando un linguaggio a volte molto più che tecnico, cosa avvenne sul rettangolo di gioco. Le gambe di Burruchaga, i campanili di Giannini, la posizione occupata da Basualdo, l’importanza di Gigi De Agostini nelle dinamiche della squadra, l’atteggiamento di Vicini e del suo omologo argentino Bilardo. L’Argentina non era una squadra programmata per arrivare così in fondo, in quella competizione. Non era più quella del “Tata” Brown, ed aveva vivacchiato troppo nella prima fase del torneo, per poterci far paura. Maradona non aveva ancora segnato un gol e giocava da mediano. L’Italia, invece, aveva tutto per poter trionfare. La dieta di Bergomi, i gol di Schillaci, la devozione di De Napoli, la linea difensiva più forte dell’epoca, le sane rivalità tra le sue stelle nascenti. Cosa avvenne, in fin dei conti, nel mondo, quel tre di luglio? Eccoci serviti. L’effetto dell’anestesia finì di colpo.
“Lo hanno chiamato il << Mondiale avaro>> perché quello in cui sono stati segnati meno gol, in media poco più di due a partita. È quello con la finale più brutta di sempre, con l’inno argentino fischiato, decisa da un rigore che non andava concesso. È rimasto in equilibrio fra due geopolitiche mondiali, fra due Repubbliche italiane. È stato un momento precario, eppure saldissimo, che teneva insieme le consapevolezze, le frustrazioni, le ansie, le attese, le speranze di generazioni diverse che si sono trovate a fare la ola allo stadio Olimpico e a tifare da casa. Italia ’90 è come un fantasma: si nasconde, si insinua. Ti ricorda che, se qualcosa può andar male, andrà male. Si è fatto carico dei nostri sogni e li ha interrotti. Ma dobbiamo essergli grati anche per questo: ci ha preparati con garbo a un’epoca di passioni tristi e disillusioni spietate. Italia ’90 è fra noi, Italia ’90 non muore mai.”
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lorenzospurio · 8 months ago
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La decima Ragunanza di Poesia: il bando di partecipazione
L’Associazione di Promozione Sociale ‘Le Ragunanze’ con il patrocinio morale del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in collaborazione con FLIPNEWS, LATIUM, LEGGERE TUTTI, ACTAS, WIKIPOESIA, COORDINAMENTO DIFENDIAMO I PINI DI ROMA COMITATO VILLA GLORI, VIVERE D’ARTE LETTERATURA promuove la 10^…
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Ava DuVernay
A una regista nera si fanno quasi sempre solo domande sul razzismo mentre ai registi bianchi si chiede delle loro opere. L’arte deve immaginare il futuro, sfidando le strutture dominanti del potere, e può aiutare a immaginare un nuovo mondo dove ci sia reale giustizia sociale.
Ava DuVernay, regista, sceneggiatrice e produttrice statunitense, è un’artista da record.
Nel 2017 era nella lista del Time tra le 100 personalità più influenti al mondo.
Con all’attivo 12 film e 7 serie TV, ha ricevuto un Primetime Emmy Award, un NAACP Image Award, un BAFTA Film Award e un BAFTA TV Award.
È la prima donna afro-americana ad aver vinto il premio alla regia per il film Middle of Nowhere al Sundance Film Festival e ricevuto due nomination agli Oscar: per il documentario 13th XIII emendamento e per il film per Selma – La strada per la libertà candidato anche per il Golden Globe.
Il film fantasy della Disney del 2018 Nelle pieghe del tempo, esaltato per il messaggio di emancipazione femminile e diversità, l’ha resa la prima regista nera a dirigere un film con un budget di 100 milioni di dollari.
L’anno seguente ha creato, co-scritto, prodotto e diretto per Netflix la miniserie drammatica When They See Us che è stata nominata per 16 premi Emmy e ha vinto il Critics’ Choice Television per la miglior miniserie.
Nel 2020 è stata inserita nella direzione del consiglio dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Nata il 24 agosto 1972 a Long Beach in California, È stata cresciuta da sua madre Darlene Sexton e dal patrigno, Murray Maye, a Lynwood. Il cognome del suo padre biologico, Joseph Marcel DuVernay III, discende dai creoli della Louisiana. Ha quattro fratelli e sorelle.
Laureata in letteratura inglese e studi afroamericani all’Università della California a Los Angeles (UCLA), è rappresentante onoraria della sorellanza dell’Alpha Kappa Alpha.
La sua carriera lavorativa è iniziata nel giornalismo, si è poi dedicata alle pubbliche relazioni e nel 1999 ha fondato la sua società, la DuVernay Agency (DVAPR) con cui ha  lavorato per campagne di marketing e comunicazione di importanti film e show televisivi.
Coi proventi del suo lavoro, girava film autoprodotti e nel 2010 è uscito il primo lungometraggio I Will Follow con la sua casa di distribuzione AFFRM, focalizzata su film con persone di colore che, nel 2015 è stata rinominata ARRAY, promuovendo soprattutto donne registe. Da allora non si è mai fermata nel suo attivismo culturale che ha collezionato successi ed encomi. 
Ava DuVernay è stata anche la prima regista nera in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 col film Origin.
Il film è tratto dal saggio Caste: The Origin of Our Discontent di Isabel Wilkerson, la prima scrittrice nera ad aver vinto il Premio Pulitzer, contribuendo a cambiare l’approccio alla discussione sul razzismo. 
Nelle sue opere tratta con intelligenza e consapevolezza argomenti come razzismo, identità, disparità di pene per le persone di colore, carcere, black feminism e giustizia sociale.
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