#legge liberticida
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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I quattro giusti di Edgar Wallace: Giustizia oltre la legge. Recensione di Alessandria today
La prima avventura della leggendaria saga dei Quattro Giusti, tra suspense e mistero, contro i potenti corrotti
La prima avventura della leggendaria saga dei Quattro Giusti, tra suspense e mistero, contro i potenti corrotti Recensione “I quattro giusti” è il primo romanzo della celebre saga di Edgar Wallace, pubblicato per la prima volta nel 1905. Questo romanzo rappresenta un’opera pionieristica nel genere del thriller e del poliziesco anglosassone. Al centro della trama ci sono i Quattro Giusti, un…
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arcobalengo · 1 year ago
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IL PD VUOLE SILENZIARE ANCHE LE AUTOPSIE
Strana, ma emblematica proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati dai parlamentari Lacarra, Carè e Serracchiani (tutti e tre eletti nelle file del PD), che vorrebbe imporre ex lege e in maniera ferrea le modalità di indagine scientifica con le quali dovrebbero svolgersi le autopsie sui morti in età pediatrica e giovanile.
Tra queste modalità spicca il divieto di ricerca della proteina spike e dei danni da vaccino. Non solo, i nostri tre ineffabili parlamentari vogliono blindare anche le commissioni che svolgono le autopsie che devono dunque uscire dalla prassi di selezione tuttora vigente. A svolgere le autopsie - per i tre ineffabili - dovranno essere medici appositamente selezionati da una commissione tecnico-scientifica ministeriale (corsi e ricorsi...) presieduta dal Presidente dell'ISS.
Insomma, la politica (quella compromessa con la liberticida politica vaccinale anti-pandemica) vorrebbe ora mettere il bavaglio anche agli anatomopatologi. Evidentemente c'è qualcosa da temere. (Fonte: Presskit)
Siam tre piccoli piddin
messi a guardia dei vaccin
Mai nessun la spike troverà
Tralalalalà 🎶🎶🎶
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Giorgio Bianchi
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salvo-love · 3 months ago
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⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
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Silvia Sardone | 🟥 Il Pd trova la brillante idea di scendere in piazza contro il ddl sicurezza e dunque a difesa dei delinquenti. 😭 😭
Il PD riesce sempre a stare dalla parte sbagliata e non perde occasione per dimostrarsi come il partito più anti popolare e il più fedele servo dell'Unione europea anche quando questa va contro gli interessi dell' Italia.... È un partito pieno di contraddizioni e di confusione, con una leader che dice tutto e il contrario di tutto, un partito che ignora volutamente quello che succede in Italia; anche se evidente, parla di sensazione o addirittura nega l'esistenza di problemi come la dilagante e pesante insicurezza in tutte le città italiane ad opera di immigrati che delinquono, spacciano, rubano, rapinano, accoltellano, occupano case, stuprano e vagano senza meta ormai in tutto il Belpaese, diventato il Bruttopaese grazie a questo enorme degrado.
Un riformismo e progressismo (??) mai riusciti, un leaderismo che non ha lasciato traccia. Il Partito Democratico sconta tutti i suoi problemi, storici, e genetici. Forse è proprio il caso di lasciar perdere, di fermarsi e finire qui il lavoro o l'esperienza di un partito che forse non è mai nato, perché pieno di contraddizioni e contrapposizioni interne.
Rosy Bindi il 1 ott 2022 diceva apertamente che il partito non ha più senso, un'idea che condividono in molti nell'area intellettuale di riferimento.
Per salvare il Pd, diceva la ex presidente del Pd Rosy Bindi, bisogna «essere tutti pronti a mettersi a disposizione, fino allo scioglimento dell'esistente, per costruire un campo progressista coinvolgendo quelle realtà sociali che già interpretano il cambiamento e non trovano rappresentanza politica».
⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
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anchesetuttinoino · 6 months ago
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Come dimostrato dalla censura ai danni di Andrea Lombardi (e non solo) il Digital Service Act è pronto ad agire in ogni momento contro le voci dissonanti. I grandi social, che già per conto loro limitavano i contenuti "dissidenti", sono chiamati a stringere ancora di più il cappio attorno alla libertà di parola. Musk, patron di X, ha parlato di una pressione letteralmente mafiosa da parte dell'UE, sintetizzabile in "rimuovi loro o rimuoviamo te."
Per questo non è saggio affidarsi solo alla rete quando si tratta di costruire alternative. Le varie piattaforme social sono utili a raggiungere molte persone, chi lo nega, tuttavia possono spegnere la tua voce da un momento all'altro. E senza dare spiegazioni, dato che la legge liberticida ormai glielo consente, anzi, glielo impone.
Incontrare la gente dal vivo, stringere le mani, interagire de visu, questa è oggi l'azione più ribelle che esista. D'altronde gli assembramenti, a questi tiranni, non sono mai piaciuti...
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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marcogiovenale · 3 months ago
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fermare il ddl liberticida, molto impropriamente chiamato "decreto sicurezza"
Fermiamo il ddl sicurezza. Firma la petizione e chiedi al senato di non approvare una legge che limita il diritto a manifestare e protestare. -> https://actionnetwork.org/forms/fermiamo-il-ddl-sicurezza/ L’unica sicurezza che il decreto 1660 implementa è la sicurezza dei governi liberticidi di fare quello che vogliono rimanendo indisturbati, impunemente al riparo da qualunque protesta. Continue…
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unita2org · 9 months ago
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ISRAELE, LO STATO DELLA "DEMOCRAZIA" CENSURA I MEDIA INTERNAZIONALI CRITICI
di Redazione In Israele è stata appena approvata la legge che consente al ministro delle comunicazioni di mettere fuorilegge i media che non sono allineati e ritenuti “un danno alla sicurezza dello Stato”. Indovinate un po’ chi ha immediatamente colpito la “legge” liberticida? Al Jazeera l’emittente del Qatar. Considerata l’emittente di Hamas. Che dovremmo dire noi dei nostri media? La voce di…
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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MO, Della Vedova: "Ci sia pausa umanitaria, appello ad Hamas per il rilascio ostaggi"
Il deputato di +Europa sulla fecondazione assistita: “Legge 40 liberticida”source
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sauolasa · 2 years ago
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Georgia: dopo le proteste la maggioranza ritira la proposta di legge sugli agenti stranieri
L'opposizione, giornalisti, attivisti dei diritti umani da giorni assediano il parlamento considerando liberticida il testo
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ma-come-mai · 3 years ago
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APPROVATO IERI: articolo 50-bis/Repressione di attività di apologia o istigazione... COMPIUTA A MEZZO INTERNET
NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA
Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.
Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.
Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.
In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.
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3nding · 4 years ago
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La povera e sensibilissima Giorgia Meloni si dice scioccata.
Non riesce proprio a credere che in Italia, qualcuno le dia veramente ascolto quando dice che approvare la legge Zan sull'omotransfobia sia un atto liberticida. Una cosa inutile, visto che in Italia gli omosessuali non sono discriminati. Parole sue.
“Il vero obiettivo della proposta di legge Zan sull’omofobia è quello di introdurre un reato di opinione. Reprimere idee e punti di vista diversi che non hanno argomenti per affrontare, è un antico vizio di qualcuno e non vuol dire costruire la modernità. Si chiama regime e noi lo combattiamo".
Il regime, avete letto bene. E loro lo combattono. Riservandosi però di dissociarsi da tutti quei pavidi cavalieri come l'aggressore della stazione a Roma, che forse quel "combattiamo" lo ha preso veramente troppo sul serio.
Giorgia Meloni ha davvero associato a un disegno di legge contro quei calci e quei pugni che sono stati dati a questo giovane ragazzo, un atto liberticida nei confronti di tutti quelli che non si piegano al "pensiero unico". Come se i calci e i pugni di un eterosessuale omofobo, fossero una visione del mondo da proteggere e tutelare.
Però poi solidarietà. Perché noi siamo omofobi, e questo è certo, ma omofobi light. Omofobi moderni. Non abbiamo bisogno di picchiare nessuno. Quello era prima. Non siamo selvaggi che vanno in giro a pestare i ragazzini in stazione. Secondo la destra italiana si può continuare a mantenere intatta la propria omofobia senza scadere nell'orrido. Perché una cosa e la violenza verbale, e un'altra quella fisica. Che è brutta. E non si fa, eh.
La destra parlamentare omofoba peggiore è proprio questa. Quella che normalizza l'omofobia ma ne condanna le derive violente, cercando di persuadere la gente a credere che si possa continuare ad odiare e discriminare la comunità Queer, senza essere messe al bando dalla società. Ripuliscono l'omofobia, gli comprano un vestito pulito, e quando un omofobo esagera si apprestano a dimostrare che al di là delle parole d'odio, esiste un codice etico che non deve essere infranto. Quello della solidarietà. Una solidarietà falsa che serve a darsi un tono e a non farsi prendere a calci, ma questa volta, per le giuste motivazioni.
Queste forme di odio che si insinuano in una cornice di normalità, sono le più violente e spaventose e Giorgia Meloni ne è la prova lampante.
Nel 2021, dichiarazioni di solidarietà come queste, sono i nuovi tombini sotto i quali si nascondo gli scarafaggi, quando arriva il tempo della disinfestazione e sai che dovrai nasconderti, per riemergere con più forza domani.
Non so se è peggio lei o i commentatori sotto il suo post che le dicono bravissima Giorgia. Servirebbe più magnesio agli italiani per ricordare le cose. Capisco che è difficile stare appresso alle stro*nzate che ci raccontano ogni giorno. Ma almeno lo sforzo, il gesto. Vi prego. Fatelo. - Djarah Kan, Fb
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tergestin · 3 years ago
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Del famigerato DDLZan non è mai fregato una mazza a nessuno, se non a coloro che volevano cibarsi alla mangiatoia dei fondi che questa legge liberticida avrebbe istituito.
O magari a chi si inventa aggressioni omofobe per guadagnarsi i suoi porci 15 minuti di celebrità
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corallorosso · 4 years ago
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Basta! Da settimane siamo subissati da una quantità spaventosa di bufale e altri deliri sul Ddl Zan. Allora, proviamo a smontare, una volta per tutte, le fake news più diffuse. Un agile manuale pratico di resistenza ai piccoli o grandi pillon della rete, da leggere e condividere. 1. “Non serve. La legge punisce già i violenti”. FALSO Oggi chi aggredisce qualcuno per ragioni di razza, etnia e religione viene punito con un’aggravante prevista dalla legge Mancino del 1993. Il Ddl Zan estende quest’aggravante ai reati legati a omofobia, sessismo e abilismo, colmando una lacuna che esiste e resiste da trent’anni. 2. “Discrimina gli eterosessuali”. BALLA Con la modifica dell’articolo 604 bis del codice penale, saranno puniti dai 4 ai 6 anni i reati discriminatori fondati su sesso, identità di genere o orientamento sessuale. TUTTI gli orientamenti sessuali, nessuno escluso. In un mondo parallelo, insomma, se una persona etero fosse aggredita o discriminata sulla base del proprio orientamento sessuale, sarebbe tutelata nello stesso identico modo di una persona omosessuale. 3. “È una legge liberticida”. DISINFORMAZIONE No. “Non è una legge che punisce l’ignoranza” (cit. Alessandro Simeone). Chi è contrario al matrimonio omosessuale o alle adozioni gay, potrà continuare a dirlo. Ciò che non potrà più fare è istigare alla violenza o commettere personalmente atti violenti, né creare associazioni che incitino alla discriminazione nei confronti di persone LGBTQ+. Potete farcela. 4. “Indottrinerà i bambini con la teoria del gender”. BUFALA Nel testo della legge non c’è un solo passaggio riferito a questa paranoia che, nella realtà, esiste solo nella testa di Mario Adinolfi. Il Ddl Zan si limita a istituire la giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia con l’obiettivo di promuovere nelle scuole la cultura del rispetto e dell’inclusione, contrastare le discriminazioni e i pregiudizi legati all’orientamento sessuale. 5. “Apre all’utero in affitto”. FOLLIA Il Ddl Zan non tocca neanche incidentalmente questo tema, che è e resta vietato per legge in Italia. E non cambierà di una virgola. In conclusione, il DDL Zan non toglie o nega diritti a nessuno, ma si limita ad estenderli a chi ancora non ne ha. Non ci sono più scuse. E abbiamo già perso troppo tempo. 🌈 Lorenzo Tosa
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soldan56 · 4 years ago
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In Francia è in discussione una legge fortemente voluta da Macron che, tra le altre cose, vieta di diffondere filmati di poliziotti pena una multa fino a 45.000 euro.  Anche gli altri punti della legge sono piuttosto allucinanti e liberticidi; qui alcuni articoli:
https://www.lemonde.fr/police-justice/article/2020/11/17/quelles-sont-les-principales-mesures-de-la-loi-de-securite-globale-examinee-a-l-assemblee_6060063_1653578.html
https://www.infoaut.org/conflitti-globali/francia-in-piazza-contro-la-legge-liberticida-a-tutela-della-polizia
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salvo-love · 2 years ago
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#giovani e #indecisi
Appello al voto utile di Letta [(cade nel vuoto, addirittura Conte, Calenda e Renzi invitano i giovani e i cittadini indecisi a NON votare il PD e i suoi alleati Fratoianni e Luigi di Maio, perché il PD e i suoi alleati hanno programmi politici contrapposti e incompatibili )] per NON fare vincere il centro destra che viaggia a gonfie vele e rischia addirittura di vincere il 25 settembre con un margine di voti incolmabile.
Le priorità del #Pd sono i clandestini, i matrimoni gay, la liberalizzazione delle droghe, l'eutanasia, le famiglie LGBT, l'utero in affitto, le adozioni LGBT, la patrimoniale e più tasse agli italiani e la immigrazione incontrollata e pericolosa.
*Ma davvero gli #italiani, i #giovani #diciottenni, i #residenti nelle #periferie #insicure e #degradate di tutta #Italia, i #poveri, i #lavoratori, gli #indigenti, gli #ultimi, i più #deboli e i #cattolici crederanno nel progetto politico di #EnricoLetta e voteranno il #25settembre per il #partitodemocratico ❓❓❓*
<<Per il Partito Democratico tra le priorità del #nuovo #Parlamento ci saranno il matrimonio gay e il Ddl Zan, per la prima volta inseriti in un programma elettorale, e una maggiore apertura all’aborto. Mentre gli italiani fanno i conti con crisi energetica, caro benzina e un’inflazione alle stelle, per il #Pd è più importante proporre una legge incostituzionale che violerebbe l’art. 29 sul Matrimonio e aprirebbe così le porte alle adozioni per coppie dello stesso sesso, nonché alla pratica inumana dell’utero in affitto. In un programma elettorale da estrema sinistra radicale, il #PD propone poi nuovamente il Ddl Zan, con tutte le sue sfaccettature liberticida ed il pericolo dell’indottrinamento gender nelle scuole, che ben conosciamo e come se non bastasse i cosiddetti “#democratici” vorrebbero calpestare un diritto costituzionale come l’obiezione di coscienza per i medici, poiché questo sarebbe l’unico modo per il Pd di applicare in toto la legge 194 sull’intero territorio nazionale. In definitiva, dunque, un programma elettorale che è un vero è proprio attentato alla vita nascente, alla famiglia e alla libertà educativa dei genitori», così Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita & Famiglia.
Il #PD rischia grosso alle #elezioni #politiche del 25 settembre. Legge elettorale, alleanze che saltano e che si formano, e poi - banalmente - un posizionamento politico confuso, iper-governista e perennemente sulla difensiva: gli appelli a votare #dem per arginare il pericolo #Meloni potrebbero non bastare.
#Letta è sicuro che operai, precari, disoccupati, lavoratori che guadagnano meno di un reddito di cittadinanza stiano versando lacrime per la caduta dell'esecutivo?? Gli consiglieremmo di fare un giro dell'Italia da nord a sud e ascoltare i #cittadini, prima di prendere le decisioni definitive. Non esistono, forse, quei "milioni di italiani indignati" per la crisi di governo di cui straparlano i #quotidiani. D'altra parte uno su tre di essi guadagna meno di 1000 euro al mese, probabilmente è indignato per altro.
Occhio: sono tanti, e non solo tra le giovani generazioni, gli #elettori dem che questa volta promettono di restare a casa. Caro Letta, butta male. Altro che il 30 per cento di consensi che, secondo #Nardella, è alla portata. Il risveglio potrebbe essere brusco come non mai. Anzi, come testimoniano tutti i sondaggi, il risveglio del PD, di Letta e degli alleati sarà sicuramente brusco e molto, molto triste ❗❗
**La colpa di questo ❓❓ Le alleanze confuse, pasticciate e insostenibili del PD di Letta, ma soprattutto il programma politico suddetto del segretario dem con le priorità sopracitate ❗❗❗*
ᴀᴛᴛᴇɴᴢɪᴏɴᴇ ɢɪᴏᴠᴀɴɪ ᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴɪ ɪɴᴅᴇᴄɪꜱɪ ᴠᴏᴛᴀʀᴇ ɪʟ ᴘᴅ ᴠᴜᴏʟ ᴅɪʀᴇ ꜰᴀʀᴇ ᴅᴇʟʟ'ɪᴛᴀʟɪᴀ ᴜɴ ᴇɴᴏʀᴍᴇ ᴄᴀᴍᴘᴏ ᴅɪ ᴀᴄᴄᴏɢʟɪᴇɴᴢᴀ ᴅɪ ᴄʟᴀɴᴅᴇꜱᴛɪɴɪ ᴇ ᴍɪɢʀᴀɴᴛɪ ᴇᴄᴏɴᴏᴍɪᴄɪ ᴄʜᴇ ᴄᴏᴍᴇ ꜱɪ È ᴠɪꜱᴛᴏ ʀᴇɴᴅᴏɴᴏ ᴄɪᴛᴛÀ, ᴘᴀᴇꜱɪ ᴇ ɴᴏɴ ꜱᴏʟᴏ ʟᴇ ᴘᴇʀɪꜰᴇʀɪᴇ ɪɴᴠɪᴠɪʙɪʟɪ ᴘᴇʀ ᴅᴇɢʀᴀᴅᴏ, ꜱᴘᴀᴄᴄɪᴏ, ꜱᴄɪᴘᴘɪ, ᴀᴄᴄᴏʟᴛᴇʟʟᴀᴍᴇɴᴛɪ, ꜱᴛᴜᴘʀɪ, ʀᴀᴘɪɴᴇ, ᴀɢɢʀᴇꜱꜱɪᴏɴɪ ᴇ ʀᴜʙᴇʀɪᴇ ᴠᴀʀɪᴇ !!! ɪɴᴏʟᴛʀᴇ ɴᴏɴ ᴠᴏᴛᴀᴛᴇ ɪʟ ᴍᴏᴠɪᴍᴇɴᴛᴏ 5 ꜱᴛᴇʟʟᴇ ᴇ ɪʟ ᴛᴇʀᴢᴏ ᴘᴏʟᴏ ᴅɪ ᴄᴀʟᴇɴᴅᴀ ᴇ ʀᴇɴᴢɪ, ᴄʜᴇ ᴏʀᴀ ꜱᴏɴᴏ ꜰᴏʀᴛᴇᴍᴇɴᴛᴇ ᴏꜱᴛɪʟɪ ᴇ ᴏᴘᴘᴏꜱᴛɪ ᴀʟ ᴘᴅ, ᴍᴀ ᴅᴏᴘᴏ ɪʟ 25 ꜱᴇᴛᴛᴇᴍʙʀᴇ ᴘᴏᴛʀᴇʙʙᴇʀᴏ ᴅɪ ɴᴜᴏᴠᴏ ᴀʟʟᴇᴀʀꜱɪ ᴄᴏɴ ɪʟ ᴘᴅ ᴅɪ ʟᴇᴛᴛᴀ, ᴍᴀɴᴅᴀɴᴅᴏ ᴅᴇꜰɪɴɪᴛɪᴠᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴀʟʟ'ᴀʀɪᴀ ʟᴀ ᴘᴏꜱꜱɪʙɪʟɪᴛÀ ᴅɪ ꜰᴀʀᴇ ᴠᴇʀᴇ, ɪᴍᴘᴏʀᴛᴀɴᴛɪ ᴇ ɪᴍᴘʀᴏᴄʀᴀꜱᴛɪɴᴀʙɪʟɪ ʀɪꜰᴏʀᴍᴇ ɴᴇᴄᴇꜱꜱᴀʀɪᴇ ᴘᴇʀ ʟ'ɪᴛᴀʟɪᴀ ᴇ ᴘᴇʀ ɪʟ ꜰᴜᴛᴜʀᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛɪ ɢʟɪ ɪᴛᴀʟɪᴀɴɪ !!! ᴍᴇᴅɪᴛᴀᴛᴇ ᴛᴜᴛᴛɪ ᴠᴏɪ ɪɴᴅᴇᴄɪꜱɪ !!!
Firmato da Alfeo de Luca de " Il Giornale della verità e della serietà.it "
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pizzettauniversale · 4 years ago
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Ho appena visto un frammento di un intervista tra Lilly Gruber e la Murgia sulla cosa del Vaticano. Quest'ultima dice che è una questione laicissima che il Vaticano, essendo uno stato, intervenga in un altro stato. A me di laico non suona nemmeno mezza parola. Si tratta di uno stato, certo, ci sono dei concordati, certo, ma perché interviene solo ora? Come è che si è svegliato adesso, quando una legge contro le discriminazioni omobitransfobiche è al vaglio in Senato? Di laico non ha proprio un cazzo quest'intromissione. È palesemente un tentativo di difendere il fatto che durante le messe, parlino degli omosessuali, dicendo cose allucinanti. Anche perché parliamone, parlano di legge liberticida e poi hanno accettato subito le proposte del fascismo, sono stati zitti, senza dire un cazzo, perché faceva comodo. Sappiamo perfettamente che è stato fatto apposta proprio perché conosce l'influenza che ha, su un popolo per la maggior parte cattolico. Di laico non ha nemmeno il pensiero
Non ho visto l'intervista. Ripeto, come ho detto l'altro giorno: ricordiamoci che il concordato ha un retaggio fascista e già la dice lunga.
Seconda cosa il vaticano si deve fare i cazzi suoi e non aprire bocca.
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toscanoirriverente · 4 years ago
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Ddl Zan, ovvero il lupo travestito da agnello
Tra garanzie apparenti e pericoli reali      
Pietro Dubolino, presidente di sezione emerito della Corte di Cassazione, interviene sul ddl Zan, riprendendo in parte il contenuto di due suoi precedenti articoli comparsi sul quotidiano La Verità del 25 luglio e dell’11 novembre 2020, per farne emergere la carica liberticida, in ossequio alla massima del Digesto giustinianeo secondo cui “conoscere le leggi non è tenerne a mente le parole, ma lo spirito e la forza”.
1. Scire leges non est verba earum tenere, sed vim ac potestatem. A quest’antico brocardo latino, presente nel Digesto giustinianeo ed attribuito al giureconsulto Celso, ci si dovrebbe ispirare non solo quando si tratti  di interpretare ed applicare leggi vigenti ma anche quando occorra valutare in anticipo quale possa essere la sfera di effettiva operatività e, più in generale, l’impatto sociale di una legge di cui si proponga l’introduzione nell’ordinamento, come, al presente, si verifica con il disegno di legge Zan contro la c.d. “omotransfobia”.
Stando soltanto al testuale tenore di tale disegno, quale approvato dalla Camera dei deputati ed attualmente all’esame del Senato, potrebbe riconoscersi una qualche validità all’assunto dei suoi promotori e sostenitori secondo il quale esso non inciderebbe sulla libertà di espressione di quanti non condividessero le loro visioni in materia di sessualità e famiglia, ma comporterebbe unicamente l’estensione del già esistente divieto di “atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” all’ipotesi che gli stessi atti siano “fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. E per “atti di discriminazione��  debbono intendersi, secondo la definizione datane dalla Convenzione di New York del 7 marzo 1966, recepita in Italia con la legge n. 654 del 1975, quelli costituiti da “ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento , il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica”.
Deve trattarsi, quindi, in altri termini e più sinteticamente, di un “comportamento” materiale che non solo sia mosso da  determinate motivazioni ma abbia anche, come risultato pratico o almeno come riconoscibile finalità, la effettiva  compromissione o la concreta possibilità di effettiva compromissione, in danno di taluni soggetti, delle condizioni di parità con gli altri nel godimento o nell’esercizio di diritti spettanti, per definizione, a tutti indistintamente. Di qui la deduzione che semplici espressioni verbali di dissenso, anche radicale, rispetto alla riconoscibilità, ad esempio, del diritto di omosessuali all’adozione di minori o alla pratica della c.d. “maternità surrogata” non potrebbero essere penalmente perseguite, non avendo esse “lo scopo o l’effetto” di distruggere o compromettere il godimento o l’esercizio di “diritti umani” o “libertà fondamentali” dei quali ciascun consociato debba ritenersi automaticamente ed incondizionatamente titolare. E ciò tanto più in quanto l’art. 4 dello stesso disegno di legge stabilisce espressamente che : “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee  o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
2.   Ma una tale deduzione (a parte quanto si dirà più oltre a proposito del citato art. 4), ancorché plausibile sotto il profilo della mera interpretazione letterale del testo in questione, non potrebbe in alcun modo dirsi esaustiva delle pratiche conseguenze che esso avrebbe, una volta entrato in vigore, sulle scelte comportamentali della generalità dei consociati. Questi infatti, nella stragrande maggioranza, non sono, ovviamente, esperti di diritto e si regolano, quindi, secondo cognizioni generiche ed approssimative di quanto sia da ritenersi consentito o vietato dalla legge, all’insegna, quasi sempre, del principio per cui, nel dubbio, è meglio astenersi da condotte che, per quanto si sa o se ne sente dire, potrebbero dar luogo a denunce, processi o, più genericamente, a conseguenze giudiziarie o a fastidi di qualsivoglia natura.
Ed è appunto su questo meccanismo che i fautori del disegno di legge Zan fanno, in realtà, senza confessarlo, il maggiore affidamento ai fini della realizzazione di quello che, per essi, è il risultato più importante, e cioè che la materia della sessualità e della famiglia diventi, nella comune percezione, una sorta di terreno minato nel quale la più elementare prudenza consigli quindi di non avventurarsi, se non osservando scrupolosamente le precauzioni dettate dagli stessi soggetti dai quali le mine sono state collocate.
3.   Si tratterebbe, del resto, dello stesso  risultato al quale  si è già pervenuti sotto la vigenza dell’attuale art. 604 bis del codice penale (riproduttivo dell’art. 3 della legge n. 654/1975), dal momento che, nel timore di essere anche solo denunciati per vere o presunte violazioni dei divieti da esso previsti, o, comunque, di subire veementi e rabbiosi attacchi mediatici (e, talvolta, anche fisici), non si osa più parlare o scrivere pubblicamente di rapporti tra razze (la parola stessa è, anzi, secondo alcuni, da considerare bandita), etnie, nazionalità o credenze religiose se non in termini rigorosamente in linea con i dogmi del “politicamente corretto”; vale a dire attenendosi ai luoghi comuni secondo cui la storia, le tradizioni, i costumi, la religione dell’Italia e dell’intera Europa non potrebbero mai essere oggetto di legittimo orgoglio  e di adeguata difesa, ma dovrebbero essere trattati in chiave di perpetua autocolpevolizzazione nel raffronto con quelli di altre parti del mondo e, in particolare, con quelli del mondo di tradizione islamica.
Basti per tutti, a dimostrarlo, il caso di Oriana Fallaci, a suo tempo sottoposta a procedimento penale (poi conclusosi senza pronuncia di merito a causa della sua morte), solo per aver pubblicamente sostenuto (poco importa se a torto o a ragione) che la religione islamica, soprattutto per la considerazione che in essa si ha della donna, era incompatibile con i principii della nostra civiltà, senza mai affermare o lasciar intendere, peraltro, che i musulmani dovessero per questo subire pregiudizio alcuno nel godimento o nell’esercizio dei diritti a tutti riconosciuti dalla legge.
4. Né a diversa conclusione potrebbe pervenirsi facendo affidamento sul già ricordato art. 4 del disegno di legge in questione. In base ad esso, infatti, come si è visto, “la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee  o alla libertà delle scelte” sarebbero salvaguardate solo a condizione che non diano luogo neppure al “concreto pericolo” (e, a maggior ragione, alla effettiva commissione) di atti che, pur senza essere “violenti”, siano tuttavia almeno “discriminatori”. In pratica è come dire che l’esercizio di determinati diritti non potrebbe comportare  responsabilità per discriminazione a condizione, però, che non costituisse… ”discriminazione”. Le due proposizioni si annullano a vicenda e rendono, quindi, del tutto inoperante l’apparente garanzia contenuta nella previsione in questione.
5. Sotto questo profilo, l’attuale disegno di legge rappresenta, anzi,   addirittura un peggioramento rispetto all’originaria proposta a firma Scalfarotto ed altri, nel testo approvato dalla Camera nel corso della precedente legislatura  e, precisamente, il 19 settembre 2013. In esso, infatti, all’art. 1, comma 1, lett. c), si stabiliva che: “Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni”.
Appare evidente, nel raffronto tra questo testo e quello dell’art. 4 del progetto  attualmente all’esame del Senato, che il primo, a differenza del secondo, pur lasciando aperti molti ed inquietanti interrogativi circa l’individuazione, in concreto,  delle condizioni previste per la sua operatività,  garantiva però che, una volta riscontrata comunque l’esistenza di tali condizioni, sarebbe stata automaticamente esclusa la configurabilità di una “discriminazione” o di una “istigazione alla discriminazione” e, quindi, anche la possibilità che si fosse in presenza  di una condotta costituente reato.
Tanto per fare un esempio, stando alla formulazione del testo approvato nel  2013, il direttore di una scuola privata avrebbe potuto nutrire il ragionevole convincimento di non commettere reato nel rifiutare l’assunzione, come insegnante, di un soggetto dichiaratamente ed ostentatamente dedito a pratiche omosessuali, ove avesse ritenuto che una tale scelta di vita fosse  in contrasto con gli indirizzi educativi della stessa scuola,   quali individuati nell’ambito del diritto che l’art. 33, comma terzo, della Costituzione, attribuisce ad enti e privati di “istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato”. Lo stesso non potrebbe dirsi, però,   sulla base di quanto ora prevede l’art. 4 del testo  licenziato dalla Camera, dal momento che quell’eventuale  rifiuto di assunzione, siccome effettivamente costituente, sotto  un profilo meramente oggettivo, una  “discriminazione”, potrebbe  comunque dar luogo, per ciò solo,  a responsabilità penale.
6.   Rimane solo da dire, a questo punto, che quella che si è in precedenza indicata come la presumibile, principale finalità perseguita dai promotori del disegno di legge Zan rimarrebbe in larga parte frustrata ove, al posto di esso, venisse approvato  il disegno di legge alternativo che, stando alle ultime notizie di cronaca, è stato o starebbe per essere presentato da alcuni senatori dei gruppi di centro destra e la cui caratteristica essenziale sarebbe quella di prevedere soltanto come aggravante per i comuni reati di violenza il fatto che questi siano motivati, tra l’altro, dagli orientamenti sessuali delle vittime. Ciò rappresenterebbe senz’altro un vantaggio, a fronte dei segnalati pericoli per la effettiva libertà di manifestazione del pensiero che di fatto inevitabilmente deriverebbero dall’approvazione del disegno di legge Zan. Vi è però da osservare che si tratterebbe comunque dell’implicito riconoscimento di una situazione di allarme prodotta da un abnorme incremento, in realtà inesistente (come sempre sostenuto anche da tutto lo schieramento di centro destra), di atti di violenza in danno di appartenenti al mondo c.d. LGBT.
Ma si tratterebbe anche e soprattutto di un ennesimo passo avanti sulla via della creazione di sempre nuove categorie di persone da considerare in qualche modo “privilegiate” rispetto alla generalità dei consociati, sotto il profilo, in particolare, del livello al quale deve collocarsi il loro diritto alla protezione da parte dello Stato. Un processo, questo, che porta, in ultima analisi, alla sostituzione del moderno concetto di “Stato di diritto” con quello, ad esso antecedente, di “Stato dei diritti”; di uno Stato, cioè, nel quale non esistevano diritti ritenuti in partenza uguali per tutti ma ciascuna categoria (nobili, mercanti, artigiani, contadini, ecclesiastici, etc.) e, frequentemente, anche taluna delle infinite sottocategorie, doveva adoperarsi per acquisire dal titolare della sovranità e poi difendere contro di lui e contro le altre categorie o sottocategorie i propri particolari diritti.
Non a caso, ad esempio, la “magna charta   libertatum” ebbe questa denominazione e non quella di “magna charta libertatis”, proprio perché essa non garantiva un generale diritto di libertà per i sudditi del re d’Inghilterra ma garantiva, essenzialmente, soltanto le singole libertà, specificatamente indicate, dei signori feudali nei confronti della corona. Si è generalmente ritenuto, nel corso degli ultimi tre secoli, che il superamento di tale situazione, anche se talvolta realizzato con metodi a dir poco discutibili, costituisse comunque un progresso. Nulla impedisce, però, di pensarla diversamente e di regolarsi di conseguenza, a condizione che si abbia almeno il coraggio e l’onestà intellettuale di ammetterlo.
Pietro Dubolino
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