#lavoro e occupazione
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Controcampo: La Scelta del Governo di Tagliare i Fondi all’Automotive – Rischi e Implicazioni. Analisi critica della manovra economica e del suo impatto sull’industria automobilistica e sui lavoratori
Il governo ha approvato un taglio di 4,6 miliardi di euro destinato al fondo per la riconversione e gli incentivi del settore automobilistico, già in forte crisi.
Il governo ha approvato un taglio di 4,6 miliardi di euro destinato al fondo per la riconversione e gli incentivi del settore automobilistico, già in forte crisi. Questo fondo, inizialmente creato per sostenere la transizione ecologica e la competitività del settore, subisce una drastica riduzione in un momento in cui l’automotive italiano lotta per rimanere competitivo e proteggere migliaia di…
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anchesetuttinoino · 9 days ago
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Mattarella: "i valori della Costituzione continuano a guidarci."
Davvero, Presidente?
Intende il lavoro? No, quello è sottoposto alla disoccupazione strutturale che ci impongono i trattati europei e comunque non possiamo fare politiche di piena occupazione senza la nostra banca centrale. E poi dal mare arriva già manovalanza gratis!
Intende la sovranità popolare? No, quella è brutta e cattiva, una roba da medioevo, molto meglio dare il beneplacito a governi tecnici e politiche diametralmente opposte al volere del popolo, che tanto non c'entra nulla con la democrazia.
Intende il ripudio della guerra? No, la guerra è pace, lo sanno tutti, per questo stiamo inviando armi all'Ucraina ponendoci in prima linea in una guerra non nostra. D'altronde il ripudio è una forma di amore più sofisticata.
Intende il risparmio privato? No, quello è un problema perché gli italiani dovrebbero indebitarsi un po' di più come fanno le nazioni più civili, quelle frugali. Probabilmente il mercato interno deve essere smantellato del tutto per funzionare.
Intende l'eliminazione delle disegueglianze sociali? No, quelle vanno benissimo, anzi, possiamo salvare il mondo impedendo ai luridi poveracci di andare al lavoro in macchina e seguendo gli umili consigli dei filantropi multimiliardari.
Intende la salute? No, quella è una roba per ricchi: se hai i soldi vai in una clinica privata, altrimenti ti metti in fila negli ospedali pubblici che stiamo smantellando e trasformando in aziende. Moderni, sani e inclusivi, come il Green Pass.
Intende la difesa della patria? No, per carità, non si nomini quella parola fascista e retrograda. Il tricolore va bene solo se sventola accanto al drappo europeo, altrimenti è un simbolo di odio e di pericoloso nazionalismo.
Intende la libertà di parola? No, quella andrebbe limitata e cancellata del tutto. Per fortuna il mondo libero sta già adottando le misure necessarie contro quei cittadini che non si accontentano dei professionisti dell'informazione.
Insomma, Presidente, quando parla di "valori della Costituzione" a cosa si riferisce?
Ah, mi scusi, stanno suonando l'Inno alla Gioia e lei sta sull'attenti con gli occhi lucidi.
Non si preoccupi, mi risponderà un'altra volta.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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raffaeleitlodeo · 4 months ago
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La scorsa settimana è uscito il rapporto della commissione di esperti voluta dal governo Meloni per valutare il Reddito Di Cittadinanza, guidata da Natale Forlani, diretta emanazione della ministra del lavoro, una delle più accanite oppositrici della riforma.  Che ovviamente conferma quello che associazioni, studiosi ripetono da mesi. E che ora dice anche lo stesso governo, che per ferocia sociale e odio per i poveri, ha cancellato la misura. E smentisce tutte le balle raccontate in questi anni. La prima: divanisti, fannulloni, alimentata anche da pezzi di sinistra. Per il rapporto i cosiddetti occupabili sono solo il 2,3%. Il 30% già lavorava e aveva il sussidio per integrare stipendi troppo bassi, il restante è a elevata difficoltà di inserimento o reinserimento.  Cioè, in sostanza inoccupabili. E’ la menzogna architrave usata per cancellarlo, ed è assai grave, visto che la misura ha tolto dalla povertà assoluta ogni anno quasi mezzo milione di famiglie, oltre un milione di persone, dato che coincide con quello di istat e altri studi. Insomma, per ragioni ideologiche si è cancellata la più efficace misura contro la povertà del dopoguerra, che ha contribuito a ridurre dello 0,8% l’indice delle disuguaglianze e dell’1,8% il rischio di povertà. Il report conferma che semmai, il problema del sussidio era un altro:  ha raggiunto solo il 38% di chi ne avrebbe avuto bisogno. Perché i paletti su reddito e patrimonio erano troppo stretti, penalizzando anziani, famiglie numerose, stranieri, lavoratori poveri. Dalla relazione mancano i dati sull’efficacia delle misure di inserimento al lavoro. L’Inapp stimava nel 27% i percettori che avevano trovato occupazione: dato altissimo, tasso triplo che tra i disoccupati totali. La relazione “dimentica” invece di dire se e come stiano funzionando le misure sostitutive introdotte dal governo.  Non è difficile dedurlo, visto che i paletti sono ancora più stretti. Infatti Istat nell’ultimo rapporto sulla povertà, indicava una risalita con la fine del sussidio, la cui cancellazione resta una delle pagine più vergognose e crudeli della politica italiana.  Ultima questione: i "furbetti del reddito". Anche sulle presunte truffe è stata montata una narrazione di disinformazione. Puntualmente smentita. le decine di migliaia di denunciati per false dichiarazioni sono stati quasi tutti assolti perché i tribunali, se non in rarissimi casi, non hanno riconosciuto l’intenzione di ingannare lo stato. Rileva la GdF, su oltre 50000 denunce in 4 anni, le condanne si contano su una mano. i giudici non hanno ritenuto dolose le richieste di persone in stato di necessità. Da Nord a Sud, una caccia alle streghe fomentata dalla politica costata milioni di euro. Per dare una proporzione: secondo la GdF le frodi (o presunte tali) sono state circa lo 0,01% dei fondi erogati, lo 0,008 delle frodi complessive allo stato al netto dell'evasione fiscale.  Detto con gentilezza: se avete creduto anche solo per un minuto che il RDC fosse destinato ai “divanisti”, ai “fannulloni”, nonostante ogni dato e studio dicesse il contrario, e se per questo avete contribuito a quella campagna di falsi e odio, beh, concludete voi. Massimo Alberti, X
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dinonfissatoaffetto · 5 months ago
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Esiste una specie di morti viventi, di gente banale che a malapena ha coscienza di esistere se non nell'esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portateli in campagna o imbarcateli su una nave e vedrete quanto si struggeranno di nostalgia per il lavoro o il loro studio.
Non sono mossi da curiosità, non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del caso, non provano piacere nel mero esercizio delle loro facoltà, e, a meno che la necessità non li incalzi minacciandoli con un bastone, non muoveranno un dito.
Non vale la pena di parlare con gente simile: sono incapaci di abbandonarsi alla pigrizia, la loro natura non è abbastanza generosa; e trascorrono in una specie di coma le ore che non sono applicate a una frenetica furia di arricchirsi.
- Robert Louis Stevenson, Elogio dell'ozio
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falcemartello · 1 year ago
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Mattarella: "i valori della Costituzione continuano a guidarci."
Davvero, Presidente?
Intende il lavoro? No, quello è sottoposto alla disoccupazione strutturale che ci impongono i trattati europei e comunque non possiamo fare politiche di piena occupazione senza la nostra banca centrale. E poi dal mare arriva già manovalanza gratis!
Intende la sovranità popolare? No, quella è brutta e cattiva, una roba da medioevo, molto meglio dare il beneplacito a governi tecnici e politiche diametralmente opposte al volere del popolo, che tanto non c'entra nulla con la democrazia.
Intende il ripudio della guerra? No, la guerra è pace, lo sanno tutti, per questo stiamo inviando armi all'Ucraina ponendoci in prima linea in un conflitto non nostro. D'altronde il ripudio è una forma di amore più sofisticata.
Intende il risparmio privato? No, quello è un problema perché gli italiani dovrebbero indebitarsi un po' di più come fanno le nazioni più civili, quelle frugali. Probabilmente il mercato interno deve essere smantellato del tutto per funzionare.
Intende l'eliminazione delle disegueglianze sociali? No, quelle vanno benissimo, anzi, possiamo salvare il mondo impedendo ai luridi poveracci di andare al lavoro in macchina e seguendo gli umili consigli dei filantropi multimiliardari.
Intende la salute? No, quella è una roba per ricchi: se hai i soldi vai in una clinica privata, altrimenti ti metti in fila negli ospedali pubblici che stiamo smantellando e trasformando in aziende. Moderni, sani e inclusivi, come il Green Pass.
Intende la difesa della patria? No, per carità, non si nomini quella parola fascista e retrograda. Il tricolore va bene solo se sventola accanto al drappo europeo, altrimenti è un simbolo di odio e di pericoloso nazionalismo.
Intende la libertà di parola? No, quella andrebbe limitata e cancellata del tutto. Per fortuna il mondo libero sta già adottando le misure necessarie contro quei cittadini che non si accontentano dei professionisti dell'informazione.
Insomma, Presidente, quando parla di "valori della Costituzione" a cosa si riferisce?
Ah, mi scusi, stanno suonando l'Inno alla Gioia e lei sta sull'attenti con gli occhi lucidi.
Non si preoccupi, mi risponderà un'altra volta.
✒️Matteo Brandi
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abr · 7 months ago
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In Italia il numero medio di figli per donna nel 2023 è stato di 1,20, una media tra 1.18 delle italiane e 1,87 delle straniere (coi sigg. Egonu vari che contano come italiani, ndr.) Quindici anni fa il tasso di fecondità era circa 1,4 per le italiane e 2,5 per le immigrate.
In Danimarca lo scorso anno è accaduto qualcosa di inusuale: per la prima volta le donne immigrate da paesi “non occidentali” hanno avuto meno figli delle danesi, 1,4 contro 1,6.
Rispetto a 30 anni prima il calo per le straniere è stato superiore al 50%. (...) Anche le donne di origine straniera, cioè, vogliono ricevere un’istruzione adeguata, entrare nel mercato del lavoro, sposarsi solo quando è il momento. (...) Ovviamente ci sono una serie di concause ma (...) la spiegazione dell’adeguamento agli stili di vita occidentali è quella che riscuote più consensi ed è interpretata come una vicenda di successo.
Questa trasformazione culturale, in Danimarca, si è però manifestata anche in virtù di precisi indirizzi politici. Nel 2002, ad esempio, è stata introdotta una norma per limitare i matrimoni a scopo di ricongiungimento, consentendo le nozze tra residenti e stranieri solo ad aspiranti coniugi con almeno 24 anni di età (...). (Oltre ad altre leggi sui sussidi che) hanno aumentato l’occupazione femminile (delle migranti) ma hanno ridotto il tempo per dedicarsi ai figli.
Il caso danese è emblematico perché delinea bene i contorni di un paradosso che emerge nei contesti sviluppati. Da un lato la nascita di figli dovrebbe risultare agevolata da scenari in cui sono effettivamente disponibili servizi di cura, misure che favoriscono la conciliazione tra famiglia e lavoro per entrambi i genitori, alti tassi di occupazione maschili e femminili, buoni sostegni. Dall’altro invece, (dove ciò accade davvero come in Danimarca) e nonostante un welfare familiare considerato tra i più evoluti, sono soprattutto le donne appartenenti ai gruppi a basso reddito, e con istruzione inferiore a decidere di avere meno figli (...).
via https://www.avvenire.it/mondo/pagine/le-donne-immigrate-hanno-meno-figli-delle-danesi
Avvenire evidenzia un aspetto non noto e molto interessante, Fallisce però la diagnosi: del resto é house organ del clero decotto, collaborazionista e rassegnato al (quindi agevolatore del) cupio dissolvi Occidentale.
Il tema vero qui evidenziato è il crollo del cardine accoglione: ma quali lavori (ciulare) che i nostri non voglion più fare, ma quali pensioni ci pagheranno; di più, chi li porta qui perché costan poco, sappia che i costi sociali di codesti saran costantemente crescenti.
In Danimarca si vede bene: più benessere (relativo) e servizi sociali per i povery, più questi fan come mediomen e arricchity: meno figli (mentre i veri ricchy ne fan sempre) e non viceversa (1,6 é meglio che 1,2 nostrano ma sta sempre sotto il tasso naturale di sostituzione). Si adeguano al finto edonishmo in realtà livore, incazzatura, passività aggressiva, ignoranza priva di speranza quindi perdente.
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diceriadelluntore · 6 months ago
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Il lavoro deve essere libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e dunque rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato.
Fattori che rappresentano pesanti impedimenti al cammino dell’intera società.
Il rilievo umano e costituzionale del lavoro deve spingere le istituzioni a ogni livello, e con esse tutti gli attori economici e sociali, a non sentirsi mai appagate fino al conseguimento di una piena buona occupazione.
Sergio Mattarella
Buona Festa dei Lavoratori
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30/11/2023 • I
Una citazione da Una trilogia palestinese al giorno
Si è legata l'esplosivo alla vita e si è fatta esplodere. Non si tratta di morte, non si tratta di suicidio.
È il modo in cui Gaza dichiara che merita di vivere.
Da quattro anni, la carne di Gaza schizza schegge di granate in ogni direzione.
Non si tratta di magia, non si tratta di prodigio.
È l'arma con cui Gaza difende il diritto a restare e snerva il nemico.
Da quattro anni, il nemico esulta per aver coronato i propri sogni, sedotto dal flirtare con il tempo, eccetto a Gaza. Perché Gaza è lontana dai suoi cari e attaccata ai suoi nemici, perché Gaza è un'isola. Ogni volta che esplode, e non smette mai di farlo, sfregia il volto del nemico, spezza i suoi sogni e ne interrompe l'idillio con il tempo. Perché il tempo a Gaza è un'altra cosa, perché il tempo a Gaza non è un elemento neutrale. Non spinge la gente alla fredda contemplazione, ma piuttosto a esplodere e a cozzare contro la realtà. Il tempo laggiù non porta i bambini dall'infanzia immediatamente alla vecchiaia, ma li rende uomini al primo incontro con il nemico. Il tempo a Gaza non è relax, ma un assalto di calura cocente. Perché i valori a Gaza sono diversi, completamente diversi. L'unico valore di chi vive sotto occupazione è il grado di resistenza all'occupante. Questa è l'unica competizione in corso laggiù. E Gaza è dedita all'esercizio di questo insigne e crudele valore che non ha imparato dai libri o dai corsi accelerati per corrispondenza, né dalle fanfa re spiegate della propaganda o dalle canzoni patriottiche. L'ha imparato soltanto dall'esperienza e dal duro lavoro che non è svolto in funzione della pubblicità e del ritorno d'immagine.
Mahmoud Darwish
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aitan · 9 months ago
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occupazione precaria, occupazione in nero, occupazione a rischio e occupazione rischiosa, occupazione trasferita all'estero, occupazione sostituita da bot, chatbot e robot, disoccupazione, inoccupazione e preoccupazione, tanta preoccupazione
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gregor-samsung · 10 months ago
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“ Immaginatevi un vasto cortile, di un duecento passi di lunghezza e centocinquanta circa di larghezza, tutto recinto all'intorno, in forma di esagono irregolare, da un'alta palizzata, cioè da uno steccato di alti pali, profondamente piantati ritti nel suolo, saldamente appoggiati l'uno all'altro coi fianchi, rafforzati da sbarre trasverse e aguzzati in cima: ecco la cinta esterna del reclusorio. In uno dei lati della cinta è incastrato un robusto portone, sempre chiuso, sempre sorvegliato giorno e notte dalle sentinelle; lo si apriva a richiesta, per mandarci fuori al lavoro. Di là da questo portone c'era un luminoso, libero mondo e vivevano degli uomini come tutti. Ma da questa parte del recinto ci si immaginava quel mondo come una qualche impossibile fiaba. Qui c'era un particolare mondo a sé, che non rassomigliava a nessun altro; qui c'erano delle leggi particolari, a sé, fogge di vestire a sé, usi e costumi a sé, e una casa morta, pur essendo viva, una vita come in nessun altro luogo, e uomini speciali. Ed ecco, è appunto questo speciale cantuccio che io mi accingo a descrivere.
Appena entrate nel recinto, vedete lì dentro alcune costruzioni. Dai due lati del largo cortile interno si stendono due lunghi baraccamenti di legno a un piano. Sono le camerate. Qui vivono i detenuti, distribuiti per categorie. Poi, in fondo al recinto, un'altra baracca consimile: è la cucina, divisa in due corpi; più oltre ancora una costruzione dove, sotto un sol tetto, sono allogate le cantine, i magazzini, le rimesse. Il mezzo del cortile è vuoto e costituisce uno spiazzo piano, abbastanza vasto. Qui si schierano i reclusi, si fanno la verifica e l'appello al mattino, a mezzogiorno e a sera, e talora anche più volte durante il giorno, secondo la diffidenza delle guardie e la loro capacità di contare rapidamente. All'interno, tra le costruzioni e lo steccato, rimane ancora uno spazio abbastanza grande. Qui, dietro le costruzioni, taluni dei reclusi, più insocievoli e di carattere più tetro, amano camminare nelle ore libere dal lavoro, sottratti a tutti gli sguardi, e pensare a loro agio. Incontrandomi con essi durante queste passeggiate, mi piaceva osservare le loro facce arcigne, marchiate, e indovinare a che cosa pensassero. C'era un deportato la cui occupazione preferita, nelle ore libere, era contare i pali. Ce n'erano millecinquecento e per lui erano tutti contati e numerati. Ogni palo rappresentava per lui un giorno; ogni giorno egli conteggiava un palo di più e in tal modo, dal numero dei pali che gli rimanevano da contare, poteva vedere intuitivamente quanti giorni ancora gli restasse da passare nel reclusorio fino al termine dei lavori forzati. Era sinceramente lieto, quando arrivava alla fine di un lato dell'esagono. Gli toccava attendere ancora molti anni; ma nel reclusorio c'era il tempo di imparare la pazienza. Io vidi una volta come si congedò dai compagni un detenuto che aveva trascorso in galera venti anni e finalmente usciva in libertà. C'erano di quelli che ricordavano come egli fosse entrato nel reclusorio la prima volta, giovane, spensierato, senza pensare né al suo delitto, né alla sua punizione. Usciva vecchio canuto, con un viso arcigno e triste. In silenzio fece il giro di tutte le nostre sei camerate. Entrando in ciascuna di esse, pregava dinanzi all'immagine e poi si inchinava ai compagni profondamente, fino a terra, chiedendo che lo si ricordasse senza malanimo. Rammento pure come un giorno, verso sera, un detenuto, prima agiato contadino siberiano, fu chiamato al portone. Sei mesi avanti aveva ricevuto notizia che la sua ex-moglie aveva ripreso marito, e se ne era fortemente rattristato. Ora lei stessa era venuta in vettura al reclusorio, lo aveva fatto chiamare e gli aveva messo in mano un obolo. Essi parlarono un paio di minuti, piansero un poco tutti e due e si salutarono per sempre. Io vidi il suo volto, mentre tornava nella camerata... Sì, in questo luogo si poteva imparare la pazienza. “
Fëdor Dostoevskij, Memorie dalla casa dei morti [Testo completo]
 NOTA:  Questo romanzo, pubblicato negli anni 1861-62 a puntate sulla rivista Vremja, pur non essendo un resoconto è fedelmente autobiografico. Nel 1849 l'autore era stato condannato a morte per motivi politici e, dopo un'orribile messa in scena che tra l'altro peggiorò la sua epilessia, la sentenza di morte fu commutata in condanna ai lavori forzati a tempo indefinito; ottenne la liberazione per buona condotta nel 1854 ma le sue condizioni di salute erano ormai irrimediabilmente compromesse.
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pier-carlo-universe · 1 day ago
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Roma: INPS e Conferenza dei Collegi di Merito Richiedono Più Risorse per il Sostegno agli Studenti
Il Forum "Investire nel Talento" sottolinea l’importanza di potenziare il diritto allo studio e il ruolo dei Collegi di Merito
Il Forum “Investire nel Talento” sottolinea l’importanza di potenziare il diritto allo studio e il ruolo dei Collegi di Merito. A Roma, presso la sede dell’INPS a Palazzo Wedekind, si è svolto l’incontro “Investire nel Talento”, un evento che ha messo in luce l’importanza di aumentare le risorse destinate al diritto allo studio, in particolare per sostenere gli studenti con minori possibilità…
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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Tutta la storia sembra sgorgare direttamente dalla penna di Tom Wolfe, il giornalista e scrittore americano inventore dell'espressione «Radical chic». I luoghi comuni sono più concreti che mai, nel condominio (occupato) di Alleanza Verdi e Sinistra. C'è il papà ingegnere di idee piuttosto liberali. Non può mancare la figlia scapestrata e di estrema sinistra. Poi abbiamo il politico equo e solidale con la casa al mare, ma senza frigo, per non consumare. E che dire del suo alleato. Parlamentare da più di 100mila euro di reddito e due case in Umbria. Lo stesso che dice che occupare le case degli altri non dovrebbe essere un reato.
Fin troppo facile smascherare il cortocircuito. Gli interpreti di questa sit-com rossoverde sono Roberto Salis e la figlia Ilaria. Con loro la coppia d'attacco più glam della nuova sinistra-sinistra: Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. I due, presi dalla foga di difendere a tutti i costi la loro beniamina, si sono lanciati in un elogio degli occupanti abusivi. Ilaria Salis è accusata di occupazione abusiva e deve 90mila euro all'Aler, l'Ente che gestisce le case popolari in Lombardia. Fratoianni fa da scudo umano alla neo eurodeputata: «Mi ritrovo nelle battaglie per il diritto alla casa, anche nelle occupazioni». Segue il socio Bonelli, secondo cui «in questo paese il tema del diritto alla casa è un tema che è stato trascurato da tutti i governi». Nella saga rossoverde spunta il padre della Salis, che due anni fa vergava questo tweet in risposta al senatore renziano Ivan Scalfarotto: «Quando vedete una proprietà privata siete spinti da un irrefrenabile desiderio di invaderla! Sempre della serie quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio!» Adesso è il primo testimonial della figlia europarlamentare.
Il solito copione da «Radical chic». Ed ecco la recente intervista rilasciata da Bonelli all'edizione romana di La Repubblica. Una beffa. Una settimana fa il leader dei Verdi apre le porte della sua dimora con «affaccio sul mare» al quotidiano del gruppo Gedi. Siamo a Ostia, in una palazzina del 1908. La vera chicca è il frigo fantasma. L'elettrodomestico c'è. Ma è staccato. «Compro del pesce e lo preparo subito. Il freezer non lo uso mai. Per il risparmio energetico ho collocato dei riduttori di volume e di flusso», racconta il politico ecologista, angosciato dall'emergenza abitativa. L'oscura intervista, relegata nelle pagine locali, brilla sul web. «Urge indirizzo per occupargli casa», ironizza su X il giornalista Pierluigi Battista.
Fioccano le prese in giro. Eccone una: «Casomai vi venisse voglia di occupare la casa di Bonelli venite già mangiati». Troppo facile sfottere Fratoianni. Più di 100mila euro di reddito e consorte collega in Parlamento. Proprietario di un fabbricato a Foligno, con un altro in comproprietà. Al netto dell'ironia, bisogna segnalare il duro commento di Marco Bentivogli, ex leader dei metalmeccanici Cisl. «Quando i figli dei ricchi dicono che è lecito occupare le case degli operai non c'entra nulla né la sinistra, né il comunismo», scrive Bentivogli.
Che infierisce: «È solo uno dei giochini con cui chi ha tutto disprezza chi fatica dalla mattina alla sera e si è guadagnato tutto ciò che ha col lavoro». Infine smaschera i finti Robin Hood delle occupazioni: «Le occupazioni avvengono solo nei quartieri dove abita la classe lavoratrice». Tutto così scontato. Radical chic, senza fantasia.
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colonna-durruti · 5 months ago
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"Esiste una specie di morti viventi, di gente banale che a malapena ha coscienza di esistere se non nell'esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portateli in campagna o imbarcateli su una nave e vedrete quanto si struggeranno di nostalgia per il lavoro o il loro studio.
Non sono mossi da curiosità, non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del caso, non provano piacere nel mero esercizio delle loro facoltà, e, a meno che la necessità non li incalzi minacciandoli con un bastone, non muoveranno un dito.
Non vale la pena di parlare con gente simile: sono incapaci di abbandonarsi alla pigrizia, la loro natura non è abbastanza generosa; e trascorrono in una specie di coma le ore che non sono applicate a una frenetica furia di arricchirsi."
Robert Louis Stevenson, Elogio dell'ozio, 1877
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gcorvetti · 6 months ago
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Lunedì...
...ma di riposo, dopo essere sopravvissuto alla prima e lunga settimana, perché questa settimana è corta cioè lavoro solo Mercoledì e Giovedì (quindi potete capire quella lunga com'è), dicevo lunga settimana più che altro perché erano esattamente 4 anni che non facevo un lavoro di cucina e quindi non stavo in piedi e soprattutto non stavo a lavoro per così tanto tempo, tra le 12 e le 13 ore, che è moltissimo e per me è uno spreco di tempo, ma questo passa il convento e purtroppo come è spesso accaduto nella mia vita penso sia sempre l'ultimo lavoro e poi posso dedicarmi alla musica a tempo pieno, ma dopo tanti e tanti anni mi viene difficile pensare che possa essere così, ma non demordo e vado avanti con l'idea che suonare sia sempre il mestiere che fa per me, di sicuro non è il lavoro in cucina anche se lo so fare come tante altre cose che ho fatto nella mia vita quando non riuscivo a lavorare con la musica, perché purtroppo in questa società non si può vivere senza lavorare. Un pò come la società del 'Mondo nuovo' di Huxley dove le persone sono impegnate a fare qualcosa di socialmente utile, che siano dei ranghi alti o di quelli bassi, e poi drogati di una sostanza 'il soma' (almeno nella traduzione si chiama così) e intrattenimenti di vario tipo da giochi dove a quanto pare si devono spendere soldi, infatti nel libro più di una volta fa menzione di giochi del passato che erano gratis e non era buono (dice così), a concerti e film odorosi, qua non c'è una descrizione di cosa siano nello specifico ma tutte le attività funzionavano da occupazione per la mente per evitare che le persone si rendessero conto di vivere in una società costruita ad arte per controllarli, beh è più o meno come viviamo noi adesso. Ci sono le varie stronzate che ti distraggono mentre chi governa e gli affaristi si rimpinzano alle nostre spalle, ma guai a farglielo notare a differenza del libro, dove ti mandano su un isola dove le persone hanno preso coscienza (cosa che trovo molto interessante), qua prima ti attaccano le altre persone, poi se non cambi idea passano per vie legali e puoi finire in galera, dipende anche il grado di 'lamentela', diciamo che se sei un Assange o uno Snowden non te la passi bene.
Comunque com'è andata? Beh, levando il fatto di lavorare con due ragazze molto giovani e di ascoltare tutto il giorno pop di uno squallore squallido, si proprio così, e che devo fare hamburger e patatine fritte tutto il giorno, oltre alla preparazione di svariate cose (chop chop per ore); l'ambiente non è poi così malvagio, anche se non so cosa mi sarebbe potuto capitare di peggio. Ma oggi e gli altri giorni di riposo, come ho fatto i due giorni di riposo la scorsa settimana, mi dedicherò alle mie cose, musica in primis, anche se ci sono alcune piccole cose da fare per la casa, sapete già il prato da tagliare per dirne una. Quindi dopo aver scritto tutto questo vi lascio con quello che ascolto come faccio di solito quando scrivo, dalla Finlandia sto giro.
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bicheco · 2 years ago
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Non va bene così
Io ritengo che la quotidiana e totalizzante occupazione di se stesso nel posto di lavoro ostacoli una possibile nonché proficua ricerca del senso ultimo del nostro essere venuti al mondo.
Abbiamo bisogno di più filosofia e di meno produttività.
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arreton · 1 year ago
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Credo che sia arrivato il momento di lavorare su questa autoconsapevolezza ed estenderla quel tanto da farmi ambire ad una occupazione migliore perché fare da sguattera a questi cessi ambulanti mi farà impazzire e non per il lavoro in sé, ma perché fanno schifo loro in quanto "clienti" (cafoni arricchiti che non sanno nemmeno spiccicare mezza parola in Italiano, solo dialetto, con 2-3 bambini appresso e chi si porta pure il cane) e il datore di lavoro che non è che ci ha dato vitto e alloggio, ci ha dato l'umiliazione e la schiavitù.
Mi pare di valere più non solo di 40€ al giorno, ma più di questa umiliazione costante.
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