#la torre in fiamme
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2023 Reading Challenge | A book about a forbidden romance.
17/40. La torre in fiamme - Bernard Cornwell
Povero Artù: lui credeva davvero nella fratellanza di tutti i guerrieri, ma se bastasse un bacio per portare la pace, un migliaio di morti sarebbero ancora in vita.
Poor Arthur. He really did believe in brotherhood, and if kisses could bring peace then a thousand dead men would still be alive to this day. [Enemy of God - B. Cornwell]
★★★✩✩
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L'ambiente è sacro, non santo.
Gli antichi, in particolare i latini, distinguevano sacro (sacer) e santo (sanctus).
Sanctus è tutto ciò che la comunità stabilisca debba essere protetto, tutelato. Sanctus non appartiene a sfere super umane, è tutto ciò che è elevato e proibito, sanzionato dagli uomini: lex sancta, murus sanctus. Sanctus è riferito anche alle persone: i re, i magistrati, i senatori (pater sancti) e da queste, attenzione, le stesse divinità.
Sacer invece era ciò che era sottratto al controllo, giudizio, intervento umano. Era ciò che esiste ed é stabilito 'fuori' e 'prima' dell'uomo, ciò che appartiene ad 'altro': dies sacra, mons sacer, gli animali del sacrificium (che vuol dire rendere sacer), gli altari e le loro fiamme, l'acqua purificatrice, gli incensi.
Sacer non vuol dire divino, vuol dire intangibile, esterno, che non riguarda: tutelato, perseguibile da 'altro', non dalla comunità. Non 'superiore' o 'buono', ma estraneo: "sacer esto" significava sii maledetto. Tipo ad esempio i rei di colpe infamanti (sacrilegio: prendere per se - legere - qualcosa di sacrum), che venivano espulsi e il loro eventuale omicidio non era perseguibile.
Il Sacer-dos era la figura che manteneva la distinzione e si occupava del sacrum, mentre Imperator sanciva ciò che è sanctus (da cui la volgarizzazione della loro presunta asserita "divinità").
Col tempo fatalmente la distinzione sfuma, sacer e sanctus si confondono.
Oggi invece la confusione è stata abolita: semplicemente il sacrum non esiste più. In questi tempi degenerati ignoranti quindi greggificati socialisti, le Autorità insegnano che TUTTO è o' nuost', oggetto di tutela, 'protezione' e quindi sanzione umana. E' il BENECOMUNISMO.
Persino la Natura è sancta, non sacra: ecco l'ENORME differenza tra ambientalismo originario (di destra, timorato, oggettivo ma compassionato, spinto fino al deismo) e quello benecomunista odierno (paternalista, velleitario, burocratico-gerarchico quindi procedente per ordini e terrorismi, 'razionale' nel senso di tattico conformista e ipocrita tipo "ce lo dice lascenza", arrogante e fallace quanto edificare la Torre di Babele).
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Trigun - Final Fantasy VII - Crossover
AU - Dimension Travel - Crack-ish
PART 2
Nel mentre tutto questo succede Zack è già da tempo diventato studente di Angel e Cloud è arrivato a Midgar da qualche mese.
Il gruppo ha a malapena il tempo di riprendersi da essere curati dalla degradazione da Vash che un altro essere creatura non di Gaia
Alla Torre Shinra arriva Wolfwood, ma non da umano ma con l’aspetto di un grande lupo nero.
Wolfwood, in questa nuova forma - che gli ci è voluto un po’ ad accettare così come il fatto che era vivo dopo aver accettato che non si sarebbe rialzato da quel divano vivo e dover lasciare Vash dietro, - prende la forma di un lupo più grande del normale dalla folta pelliccia nera e con una lunga folta coda. Indossa occhiali da sole sul muso, una sigaretta tra le fauci e un rosario intorno al collo in cui è incastrata una materia al centro della croce. Il suo corpo non è fatto solo di carne e sangue e pelliccia ma anche di carbone e braci che non si consumano mai quando si incendiano.
Il suo accendersi come un fiammifero è dovuto sia a forti emozioni che deliberatamente, tuttavia quando è dovuto alle emozioni, prima di essere costretti a chiamare i pompieri per spegnere i suoi bollenti spiriti, lui rilascia fumo, che aumenta in quantità e densità più sono forti le emozioni che prova. Quando lo fa deliberatamente può manipolare fiamme e fumo a volontà.
La materia incastrata nel suo Rosario gli permette di manifestare la sua fidata arma, The Punisher, e grazie alla forza del pensiero può controllarla telecineticamente e usarla per combattere come se avesse ancora le mani
L’ aspetto canino di Wolfwood ricorda quello di un cane infernale mitologico.
Quando Wolfwood arriva a Midgar, e compare all’ingresso della Torre, lui causa un gran trambusto, tanto da attirare i First SOLDIERs alla reception e mettendo tutti in una situazione di stallo.
Fortunatamente per tutti, Cloud Strife stava passando di lì, che fosse di ritorno di pattuglia o dirigendosi verso il suo prossimo shift all’interno della Torre non si sa, e meravigliato, e per la sorpresa di tutti, chiama il lupo con il suo nome chiedendogli cosa ci facesse qui.
Wolfwood lo guarda con uno sguardo che fa capire chiaramente cosa lui pensa della sua domanda idiota anche se i suoi occhi sono nascosti dietro le lenti scure dei suoi occhiali e prima che possa partire una discussione tra i due che sarebbe stata piuttosto unilaterale, arriva alla scena anche Vash.
Vash era sceso giù dai piani superiori dopo aver sentito la confusione e preoccupazione che aveva percepito grazie alle sue capacità da empatico, e quando vede il lupo e capisce che è Wolfwood che ha preso come lui una nuova forma su questo nuovo pianeta, non vede e capisce più niente, lui è solo pura felicità.
Non perde un secondo a lanciarglisi addosso e abbracciarlo con tutte le sue appendici, non solo zampe ma anche ali e radici.
Quando Wolfwood capisce che la cosa che lo ha assalito è Vash, non può non scoppiare a piangere dalla felicità e abbracciarlo al meglio che poteva nella sua nuova forma canina. E ovviamente leccargli tutto il viso e capo nel tentativo di calmarlo, come quando gli accarezzava i capelli in situazioni simili quando avevano entrambi aspetto umano. Vash non può fare a mano di fare le fusa dalla felicità.
Tutti i presenti a vedere le due uncanny creature comportarsi così affezionatamente l’uno con l’altro li lascia tutti basiti.
Le due uncanny creature, dopo aver finito di salutarsi, non perdono tempo a presentare a l’un l’altro i propri umani-amici che hanno fatto da quando sono su Gaia, e fanno tutto questo senza staccarsi l’uno dall’altro. In particolare Vash si assicura di avere sempre un ala o radice avvolta intorno a Wolfwood.
Non ci vuole molto perché venga deciso che le persone coinvolte hanno bisogno di ricollocarsi per venire a capo di ciò che stava succedendo. Finiscono tutti nell’appartamento di Sephiroth e mentre Vash e Wolfwood si accoccolano sul cuscino preferito del primo per raccontarsi via telepatia appena scoperta ciò che era successo nelle loro vite dopo l’ultima volta che si erano visti; i First SOLDIERs e Zack e Cloud discutono ciò che sanno dei loro soprannaturali amici e cosa fare da lì in poi.
Era piuttosto evidente che le due uncanny creature si conoscevano ed erano restii a essere separati e così degli arrangiamenti per la situazione che si trovati furono fatti.
Quando i Soldiers scoprirono che Cloud puntava a diventare anche lui un Soldier, Genesis batté sul tempo Sephiroth e fece di Cloud il suo studente, allo stesso modo che Zack era lo studente di Angeal.
Uno dei motivi per cui Genesis l’ha fatto è stato sicuramente dovuta alla rivalità che aveva con Sephiroth, oltre ad avere sia uno studente che un uncanny creatura sotto la sua cura.
Da allora in poi divenne la norma vedere Vash e Wolfwood insieme, in particolare durante le prime settimane, per tutta la Torre, vagando da un piano all’altro, come se la stessero esplorando. Anche se più di una volta i due scomparivano dalle telecamere per ore per poi ricomparire da un altra parte della Torre da dove erano scomparsi senza che nessuno sapesse il come ci fossero riusciti o cosa avessero fatto in quel tempo.
Continua ->
<- Trigun x FF7 - Part 1
-> Trigun x FF7 - Part 3
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CAPITOLO PRIMO: ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ IL PESO DI UNA PROTESI.
le luci di piltover si riflettevano nei vetri della torre del consiglio, disegnando sulle pareti ombre tremolanti che sembravano danzare con il vento. la città del progresso brillava nella notte come un gioiello, con i suoi ponti illuminati e le navi volanti che solcavano il cielo, scie di luce verde e azzurra che si mescolavano al fumo delle fabbriche. dall’alto della torre, piltover appariva perfetta, ma thalissa medarda sapeva bene che ogni pietra, ogni meccanismo, ogni scintilla aveva un prezzo. e il suo, in quel momento, le sembrava insopportabile.
la stanza di osservazione era fredda e buia, illuminata solo dai deboli bagliori della sua protesi in chemtech. thalissa s'appoggiò alla ringhiera, stringendo i denti mentre il braccio metallico si muoveva appena. ogni piccolo movimento era accompagnato da una sensazione di disagio, un freddo pungente che le percorreva la spina dorsale e le faceva tremare la mano ancora umana.
«non ti senti mai a casa qui, vero?» la voce di jayce talis ruppe il silenzio. il giovane scienziato si era appoggiato allo stipite della porta, osservando thalissa con un’espressione preoccupata; colpevole.
thalissa non rispose subito. lo guardò solo per un istante, poi tornò a fissare la città sottostante. «non è il posto, jayce. è .. questo.» sollevò il braccio meccanico, lasciandolo ricadere pesantemente lungo il fianco. il rumore del metallo che sbatteva contro la ringhiera fece eco nella stanza. «è come se fosse vivo. come se .. come se mi stesse divorando da dentro.»
jayce si avvicinò, poggiando una mano sulla spalla della ragazza. «lo so. stiamo facendo tutto il possibile per capire cosa stia succedendo. il chemtech è complesso, ma troveremo una soluzione, te lo prometto.»
thalissa scosse la testa, lasciando che una treccina le ricadesse sugli occhi. «è sempre lo stesso, jayce. ogni esame, ogni test .. non cambia nulla. questo braccio è un errore. un esperimento fallito.»
jayce la fissò, stringendo le labbra. era difficile guardarla e non provare una fitta al cuore; lui era stato l’artefice della protesi, lui aveva deciso di impiantargliela dopo l’attentato. «non è un errore, thalissa. sei viva grazie a questo braccio. ma capisco come ti senti. sto lavorando a un nuovo prototipo, un’implementazione hextech che potrebbe ..»
«non mi serve un altro prototipo!» sbottò lei, voltandosi bruscamente. «non sono una delle tue invenzioni da migliorare ogni volta che si rompe un pezzo. sono ..» si interruppe, incapace di trovare le parole. era ancora umana o era ormai solo un guscio di carne che cercava d'adattarsi a un meccanismo estraneo?
jayce s'allontanò, ferito dalle sue parole ma consapevole di non poter controbattere. «mi dispiace. so che è difficile ma non smetterò di cercare un modo per aiutarti.»
thalissa lo osservò uscire dalla stanza. la figura dello scienziato fu inghiottita dal buio del corridoio. rimase sola, con il ronzio costante della protesi che sembrava amplificarsi, invadendo ogni angolo della sua mente. tornò a fissare piltover .. o una via di fuga.
nella solitudine della notte, i ricordi dell’attentato riaffiorarono. le strade di piltover erano state trasformate in un inferno di fiamme e fumo. thalissa rimembrava le urla, il suono assordante degli spari, il dolore acuto quando la lama dei ribelli di zaun le aveva strappato il braccio. era stata fortunata a sopravvivere, ma ogni giorno si chiedeva se quella fortuna avesse avuto un prezzo troppo alto.
melissa medarda, sua madre, l’aveva stretta in un abbraccio soffocante, dicendole che sarebbe andato tutto bene, ma thalissa vedeva la paura nei suoi occhi. non era il timore per la figlia, ma per ciò che avrebbe potuto significare per la famiglia, per la loro posizione. ambessa medarda, sua nonna, l’aveva guardata con freddezza; giudizio silenzioso che pesava più di qualsiasi parola. per loro, thalissa doveva essere un simbolo di forza, una guerriera inarrestabile, e non una ragazza spezzata.
ritornò al suo studio: una piccola stanza piena di libri, mappe e progetti. tra le cianfrusaglie e le carte sparse, un vecchio diario di pelle catturò la sua attenzione. lo aprì con esitazione, scorrendo le pagine fitte di appunti fino a trovare un nome che aveva sentito solo nelle storie degli anziani di piltover: heimerdinger. le annotazioni di jayce erano confuse, piene di disegni e formule, ma un passaggio catturò la sua attenzione:
"la tecnologia hextech è solo il primo passo. heimerdinger aveva idee che andavano oltre, ma nessuno era pronto ad ascoltarlo. quando se ne andò per la nevermore, piltover perse qualcosa di più di un semplice scienziato. persero un visionario."
thalissa sfiorò il nome con le dita, sentendo un brivido lungo la schiena. heimerdinger era una leggenda, un nome che riecheggiava nei corridoi della scienza ma che era stato dimenticato da tutti, eccetto coloro che osavano cercare verità al di là del progresso. si diceva che avesse lasciato piltover per rifugiarsi alla nevermore university, un luogo lontano, nascosto tra le nebbie del vermont; una pensione forzata.
mentre leggeva tali parole, un pensiero prese forma nella sua mente: piltover non aveva più nulla da offrirle. jayce, melissa, ambessa .. nessuno poteva capirla. ma heimerdinger, con le sue teorie e le sue invenzioni, poteva essere la sua unica speranza. thalissa ripose il diario, percependo il battito del cuore che si mescolava al ronzio del braccio meccanico.
doveva trovarlo. doveva andare alla nevermore, scoprire la verità sull’hextech e, forse, trovare una soluzione al rigetto che la stava lentamente consumando. piltover poteva restare con le sue luci e i suoi sogni di gloria. thalissa aveva bisogno di qualcosa di più: aveva bisogno di una via di fuga, una seconda possibilità. e sapeva che non l’avrebbe trovata rimanendo nelle torri dorate della città del progresso.
stringendo i pugni, thalissa si voltò verso la porta, determinata a lasciarsi tutto alle spalle. «non sono un esperimento fallito,» sussurrò tra sé. «sono solo all’inizio.»
e con quel pensiero, il suo cammino verso la libertà ebbe inizio.
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Ceccano brucia, ancora un altro incendio, stavolta alle Casette
Il fumo si vedeva da Castello. A proposito, la torre potrebbe essere un ottimo punto per l’avvistamento precoce degli incendi. I primi ad intervenire, in contrada Casette, a Ceccano, verso le 10,30, sono stati i volontari dei Rangers di Castro Dei Volsci, poi affiancati da un mezzo della Protezione civile di Ceccano e dai vigili urbani. C’è voluta più di un’ora per spegnere le fiamme, sicuramente…
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : Il Luogo Scritto da RM | 27.05.24⠸
🌟 Weverse Magazine 🗞
Il Luogo Scritto da RM
__ Right Place, Wrong Person, il nuovo album solista di RM, è incredibile __
__ di KANG MYEONGSEOK | 27. 05. 2024
Twitter | Orig. KOR
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Il nuovo album di RM - Right Place, Wrong Person – è come un design d'architettura in poesia. Non sembra essere una coincidenza che sia il video musicale per la traccia pre-release, “Come back to me” che quello della title track, “LOST!” trattino – tra gli altri – il tema del movimento nello spazio. In “Come back to me” RM si sposta di stanza in stanza su uno stesso piano, mentre in “LOST!” attraversa diversi livelli. È in questi spostamenti orizzontali e verticali che RM cerca il suo “Right Place (luogo giusto)”. Nel video musicale di “LOST!”, fa perno su una torre umana creata da altri “RM” fino ad arrivare in uno studio in cui è in onda uno show televisivo. Anche nella realtà RM è il beniamino di vari conduttori televisivi. Come rappa in 'Lost!', “Mi butto e di colpo sono su una strada deserta / Il tempo vola fulmineo come una freccia / [gli anni] erano quattordici ora sono trenta.” Sempre nello stesso MV, inoltre, RM non può che proseguire il percorso con una visione ridotta unicamente a ciò che gli sta di fronte o dovendo affrontare scalate verso l'alto. C'è stato un tempo, in passato, quando RM – ancora studente delle medie, sognava di potersi esibire alla Rolling Hall, un piccolo locale sud-coreano; quando, trainee, sognava il debutto e poi, diventato idol, ambiva disperatamente al successo. 16 anni dopo, ergendosi come artista al centro ed in prima fila della scena K-pop, RM adocchia ciò che sta alla periferia di tutto questo, sul fianco ed a parte. Nel video musicale di “Come back to me”, si sposta di stanza in stanza in un edificio trovandosi in situazioni sempre diverse e con persone differenti. In una di queste stanze, ci sono una donna ed una bambina che si stanno lavando, le quali sembrerebbero essere sua moglie e sua figlia; in un'altra stanza, troviamo una donna arrabbiata con lui – probabilmente la sua compagna/amante. Sebbene queste scene possano rappresentare alcune delle esperienze passate dell'artista, se ci concentriamo su versi come “세수할 시간도 아까워 (Non ho neppure tempo di lavarmi il viso)” è chiaro il riferimento alla sua vita frenetica in quanto membro dei BTS. Ma le suddette scene potrebbero anche essere percorsi di vita alternativi. Sono forse nel luogo sbagliato della mia esistenza? No. “Right People, Wrong Place (Gente Giusta, Luogo Sbagliato)”. Come suggerito dalla prima traccia – che riprende e rovescia il titolo dell'album, forse è il luogo ad essere sbagliato. “Gente sbagliata nel luogo sbagliato / Gente giusta nel luogo giusto / Gente giusta nel luogo sbagliato.” E in tutte queste variabili di vita, qual è il mio posto? Dov'è che mi trovo? Nel suo album, RM crea spazi e li attraversa ed esplora per trovare il posto giusto per se stesso. In “Right People, Wrong Place”, in cui RM ripete frasi simili ma sempre leggermente differenti, i vari suoni gradualmente si sovrappongono fino a creare un nuovo spazio. La traccia non si basa su un ritmo o una melodia specifici, ed è invece carica di diversi beat che circondano e accompagnano la voce di RM, creando uno sfondo sonoro che è anche un assaggio di quello che sarà il sound dell'intero album. “Domodachi (feat. Little Simz)”, che si apre con un sassofono solitario, ci fa pensare ad un luogo deserto in piena notte. Ma ben presto una cacofonia di nuovi suoni si fa strada vorticosa nella traccia, creando un'atmosfera singolare a metà strada tra realtà e fantasia. Il rap di RM è il punto di svolta. Man mano che l'artista rappa con la sua voce asciutta, ed il ritmo si fa più incalzante, lo sfondo sonoro subisce un cambiamento drastico come se preso in una tempesta improvvisa. Quando RM, con voce calma, dice “Accendiamo il fuoco, corroboriamo le fiamme” - quasi stesse recitando una poesia, è il sound a cogliere i sottili cambiamenti nella sua tonalità e a sviluppare i contenuti del testo attraverso una messinscena sonora, mentre la musica ed i suoni si fanno sempre più alti.
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“Nuts” e “out of love” vanno a braccetto, quasi fossero un'unica canzone. “Groin” inizia con un ritornello interrotto e si trasforma in una traccia dal sapore jazz su cui RM dipana il suo rap vecchio stile. I confini tra una traccia e l'altra sono sbiaditi e nelle singole canzoni sembra quasi di ascoltare un mix di altri brani. In “Groin” ci sono drastici cambiamenti di sound e RM vi rappa, canta e ripete riff e ritornello invitando gli ascoltatori a cantare con lui. In quest'album, RM si sposta da una stanza musicale all'altra, esattamente come fa nel MV di “Come back to me”. Ma l'unità che separa questi spazi sonori non sono le singole canzoni, bensì la voce di RM, mentre il testo è l'elemento portante. Il ritornello di “Domodachi (feat. Little Simz)”, che dice: “みんな友達ここで踊りましょう (Amici, balliamo, su balliamo)”, è particolarmente d'impatto e non solo perché rappresenta un cambio atmosferico nella canzone. Dopo le tre precedenti tracce, caratterizzate da un mood ansioso e confuso, l'improvviso e grandioso ritornello corale di “Domodachi” è una svolta decisiva non solo per la canzone stessa ma per tutto l'album. Così come in un film possiamo trovare colpi di scena improvvisi, da un momento all'altro, possiamo dire che anche Right Place, Wrong Person non è un'esperienza basata sulle singole canzoni, quanto – piuttosto – su una serie di momenti decisivi che punteggiano la naturale consequenzialità dell'album.
In “Right People, Wrong Place”, RM canta ripetutamente uno stesso verso ma con diverse combinazioni di “Right (giusto)”, “Wrong (sbagliato)”, “Person (persona)” e “Place (luogo)”. Anche in “Nuts” menziona un “right place (luogo giusto)”, cantando ad esempio, “I could make this right place for you (Potrei rendere questo luogo il posto giusto per te)”. Il “fire (fuoco/incendio)” del verso “Feelin’ high on a forest fire (sentirsi alla grande come un fuoco nella foresta)” ci riconduce poi a “Get high, get fire (accendiamo il fuoco, corroboriamo le fiamme)” che troviamo in “Domodachi (feat. Little Simz)”. Ogni brano ha una storia ed uno sviluppo più ampio nell'album grazie a vari collegamenti con le altre canzoni. La nona traccia, “Around the world in a day (feat. Moses Sumney)” si chiude con il ritornello più lungo e grandioso di tutto l'album, e la canzone successiva si intitola “ㅠㅠ (Credit Roll)”. Così come, alla fine di un film, abbiamo i titoli di coda, in Right Place, Wrong Person ogni canzone ha un suo ruolo per la buona fluidità dell'opera. Se ognuna delle tracce di Right Place, Wrong Person è una stanza progettata dal lirismo di RM, allora l'album nella sua interezza è un film che segue RM attraverso ognuna di quelle porte e ci svela ricordi, emozioni e pensieri attraverso la sua voce.
All'inizio del video musicale di “LOST!”, vediamo una targhetta con scritto “INSIDE NAMJOON'S BRAIN (Nella Mente di Namjoon)” ed è proprio questa didascalia a farsi summa della storia narrata nell'album. Quest'opera è un vagabondaggio nella mente poetica dell'artista che è strutturata come un edificio con varie stanze prive di un ordine preciso. Dunque, se dovessimo categorizzare quest'album – impresa piuttosto difficile – non lo definiremmo hip-hop, progressive o psichedelico, ma potremmo invece inserirlo nel genere colonna sonora (finzionale).
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RM conosce e capisce il K-pop, l'hip-hop, la scena indie di Hongdae e le tendenze pop globali. Ma, al contempo, conosce anche Oh Hyuk, Little Simz e Moses Sumney. Se gli abbinamenti di persone possono essere etichettati come “Right (giusti)” o “Wrong (sbagliatii)”, allora RM potrebbe calzare in entrambe le categorie. Il video musicale di “Come back to me” inizia con un RM, vagamente giù di morale, solo ad una festa dove tutte le altre persone si stanno divertendo. Un individuo che potremmo trovare ovunque eppure non appartiene a nessun luogo preciso. Come potremmo descrivere una persona nata e cresciuta in Corea ma fluente in inglese ed attiva a livello globale? Qualcuno che adora i coreani Whanki Kim e gli Epik High ma che ha anche contatti con artistə da tutto il mondo? In “Domodachi (feat. Little Simz)” abbiamo una strofa in inglese di RM, un ritornello in giapponese ed una parte rap – di nuovo in inglese – dalla brittanica Little Simz. Quando quest'ultima chiude la sua strofa rappando “내 선은 넘지 못해 (Non osate oltrepassare il limite)” in coreano, abbiamo l'esemplificazione concreta del concetto di Right Place, Wrong Person. Per i/le madrelingua coreanə potrà forse suonare un po' strano. Probabilmente suonerà strano anche a chi parla altre lingue, ma ciò che colpisce maggiormente non è tanto il significato, quanto la freschezza dal punto di vista uditivo, la pronuncia ed il tono di voce usati. Nel video musicale di “LOST!”, i due conduttori televisivi trasmettono sfumature linguistiche e sonore completamente differenti a seconda dell'uso dell'inglese o del coreano. In coreano parlano con tono allegro ed accomodante, mentre in inglese suonano freddi e distaccati. Uno stesso significato può avere trasposizioni emotive differenti ed essere percepito in modo diverso a seconda della lingua usata, e le lingue che non comprendiamo, talvolta, possono essere colte ed interpretate con accezioni e sfumature diverse attraverso elementi non-verbali. Il coreano e l'inglese sono qui interconnessi al fine di creare queste diverse sfumature e, quando si ascolta l'album per intero, è evidente come ognuna delle canzoni sia collegata alle altre – alcuni ritmi e melodie specifiche si ripetono. La scelta compiuta, dunque, è quella di essere imprevedibile e sempre nuovo, piuttosto che memorabile, come se il testo narrasse una storia. Right Place, Wrong Person segue RM – apparentemente orfano di una culla psicologica in cui riconoscersi e collocarsi - e le sue riflessioni introspettive. L'artista parla d'amore, amicizia e del viaggio affrontato finora, sfruttando le varie culture conosciute e vissute nel corso della sua esistenza, nonché quanto mutuato dalle persone che ha conosciuto. Ci racconta le storie più introspettive nel modo più personale possibile. Difficilmente saremo mai in grado di comprendere appieno l'album quanto RM stesso, dato che l'opera è un mix di tutti questi elementi volto a creare un “luogo” che è, di fatto, l'opposto degli standard seguiti dalla musica popolare odierna. Ma ovviamente questo connubio di parziale familiarità e tanta estraneità non potrà che creare nuove sensazioni in chi ascolta.
Il regista Lee Sung Jin, che ha diretto il video musicale di “Come back to me”, è anche il regista, produttore ed autore della mini-serie Netflix “Beef (Lo Scontro)”. Quest'ultima segue le vite di coreano-americanə – dunque bilingue – mostrando come né i personaggi corenə né quelli americani capiscono appieno le proprie vite. È una serie che rappresenta persone appartenenti ad entrambe le culture – seppure fondamentalmente estranee ad entrambe – in cerca di un modo per esprimere se stessə. Per coloro che si sentono la "persona sbagliata" nel "posto giusto", la commistione di lingue e culture cui assistiamo in rete è un modo per diventare la "persona giusta" nel "posto giusto". Con Right Place, Wrong Person, RM parla a tuttə coloro che si sono creatə uno "spazio" personale e tramite l'album cerca di creare una forma d'espressione del tutto personale basandosi sulla sua vita. Nel processo, però, l'artista riesce anche a cogliere e catturare le tendenze culturali attualmente più diffuse e note a livello globale, e lo fa in modo del tutto personale, grazie ad uno stile originale che è comprensibile anche quando sembra avere poco senso logico – o, anzi, proprio quando sfocia nel non-sense. In altre parole, Right Place, Wrong Person è talmente introspettivo da essere memorabile e ha impatto a livello globale. RM sfrutta la sua identità di artista coreano come trampolino di lancio, ma è riuscito a creare qualcosa che è simultaneamente estremamente personale quanto profondamente in linea con i trend globali.
Nel suo precedente album solista, Indigo, RM aveva radunato artistə e stili che hanno lasciato un segno nella sua vita e creatività fino a quel momento. Right Place, Wrong Person invece segue quello stesso giovane nell'impresa di crearsi un suo linguaggio musicale, un'estetica ed un lirismo personali, insieme a persone similmente impegnate a crearsi un proprio spazio nel mondo, sebbene diverso dal suo. Piuttosto che cercare di inscriversi nelle categorie del "giusto" o "sbagliato", RM cerca di ritagliarsi un luogo personale, muovendosi verticalmente attraverso il tempo ed orizzontalmente nello spazio. L'aspetto più importante di “Come back to me” non è, di fatto, “come back (ritorna)”, ma è quel “to me (da me)”. L'individuo che, al fine di trovare un suo “Right Place (posto giusto)” ha visitato innumerevoli mostre d'arte, affrontando altrettanti percorsi e viaggi interiori e spirituali, ha finalmente saputo volgere la propria consapevolezza e coscienza di sè su quel “me”, su se stesso.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
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Lecce, ultimi giorni per ripulire le fasce perimetrali intorno a campi, boschi e incolti: il termine è il 31 maggio
Lecce, ultimi giorni per ripulire le fasce perimetrali intorno a campi, boschi e incolti: il termine è il 31 maggio. I Carabinieri Forestali, con un bagaglio di competenze ed esperienze ultradecennale, pongono come sempre la massima attenzione alla verifica delle misure di prevenzione, quale migliore strumento per difendere le aree boscate del territorio dagli effetti devastanti degli incendi estivi. In provincia di Lecce, in particolare, il Gruppo Carabinieri Forestale, con i dipendenti Nuclei di Lecce, Gallipoli, Maglie, Otranto e Tricase, ha pianificato, a partire dal 1° giugno, un pattugliamento capillare del territorio, in particolare all’ interno e lungo il perimetro delle superfici forestali, per accertare eventuali violazioni. La Legge Regionale n. 38 del 2016, infatti, fissa al 31 maggio il termine ultimo per realizzare le opere di difesa sul campo; pertanto, proprietari e conduttori di terreni incolti ed arborati, sono tenuti ad effettuare le cosiddette “precese”, cioè lavorazioni del terreno lungo tutto il perimetro, e per una larghezza di almeno 15 metri, al fine di ripulirlo da vegetazione erbacea spontanea, potenziale veicolo di propagazione di fiamme. La stessa scadenza vale anche per la realizzazione di fasce di protezione nei terreni a pascolo (almeno 5 metri di larghezza), lungo il perimetro delle superfici boscate, e per la manutenzione dei viali “tagliafuoco” all’ interno delle stesse, nonché per le scarpate stradali e ferroviarie, sponde di canali e di tracciati di acquedotto. Gli obblighi (con “precese” di almeno 15 metri) ricadono anche sui proprietari e gestori di villaggi residenziali turistici e campeggi, ove, dal rischio potenziale di incendi si passa al pericolo concreto per l’ incolumità dei turisti, numerosi soprattutto lungo le località del litorale. Inoltre, sempre per la stessa norma, dal 1° giugno al 30 settembre vige il divieto di dare fuoco ai residui vegetali rivenienti da attività agricole; le sanzioni, se pagate entro 60 giorni, sono pari a 833 euro per omessa realizzazione di fasce di protezione e di 1.600 euro per abbruciamento di residui vegetali nel suddetto periodo, ivi comprese le stoppie dopo la mietitura in terreni cerealicoli. Si sottolinea che, nel caso che dal focolaio si verifichi un incendio boschivo, propagatosi per la mancata effettuazione dei lavori di prevenzione, il proprietario o gestore insolvente risponde, a titolo di colpa, del reato di incendio boschivo, punito, ai sensi dell’ articolo 423-bis del codice penale, con la reclusione da 2 a 5 anni (da 6 a 10 in caso di dolo), pena inasprita l’ estate scorsa (particolarmente nefasta a livello nazionale) per effetto del decreto legge del 10 agosto 2023, n. 105. Lecce, pur trovandosi con la sua provincia agli ultimi posti in Italia in termini di superficie boscata relativa, presenta tuttavia pregevoli complessi boscati, a partire dal territorio del capoluogo: Pineta di San Cataldo, Oasi delle Cesine, Bosco di Rauccio, con relative zone umide. Purtroppo, come è noto, proprio la pineta di San Cataldo il 25 luglio dello scorso anno, una giornata particolarmente calda e ventosa, è stata danneggiata o distrutta per una superficie di oltre 40 ettari, con pericolo concreto per l’ incolumità di villeggianti e residenti. Altri incendi rilevanti, in provincia, spesso in zone ad alta frequentazione turistica, hanno riguardato nell’ ultima estate la zona di Rottacapozza-Torre Mozza ad Ugento e quella di Lido Conchiglie a Gallipoli. Si rimarca la grandissima importanza che riveste la prevenzione, che si traduce nella messa in sicurezza delle superfici boscate, facendo in modo che un fuoco dall’ esterno non possa propagarsi all’ interno, eliminando tutta la vegetazione seccaginosa, che altrimenti costituisce una miccia terribile, atteso che la maggior parte degli incendi boschivi, nel territorio salentino, si originano da fuochi improvvidamente accesi su cigli stradali, cumuli di rifiuti, terreni incolti e coltivi abbandonati (soprattutto uliveti rinsecchiti dagli effetti della Xylella). Solo lo sviluppo della cultura della prevenzione potrà costituire una garanzia di sicurezza all’ interno ed in prossimità delle aree boscate del territorio, e per questo i Carabinieri Forestali sono ogni anno in prima linea, a difesa dell’ ambiente naturale e dei cittadini. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Incendio a Copenaghen, brucia l’edificio della vecchia borsa: collassa la torre con i Dragoni
La borsa di Copenaghen è crollata questa mattina a seguito di un incendio. Uno degli edifici simbolo della capitale danese è stato distrutto dalle fiamme, divampate intorno alle 8 del mattino. Circa un’ora dopo, la torre con i Dragoni che lo sovrastava è collassata, distruggendo l’edificio, in un boato che ha lasciato sconvolti tutti quanti hanno assistito. Decine di uomini e mezzi dei vigili del…
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Siamo affamati d'amore
Quante ne chiediamo
Chiediamo di darlo a qualcuno che lo tratti bene
Che non lo scordi a casa quando esce
Che ti guardi negli occhi e con essi ti tocchi la pelle
Un amore che non si incastra ma come un fiume scorre in un altro quando si incontrano e si fanno insieme mare
Un amore delicato nei modi e rozzo nella vita
Che ti tenga sicura tra le braccia, capanna dei vostri cuori.
Siamo assetati di amare, affamati di riceverne
In questo amore punk sei la dose che calma il mio vuoto
Sei rock n roll nelle mie vene
Beat harledcore nel mio cuore
Mentre mi faccio corde tra le tue dita
Coi tuoi selvaggi capelli sciolti
Coi miei buffi capelli in fiamme
Mentre scoppia la città di mille colori
Respiri la mia pelle prima di fare l amore
Notti intere a scacchiere
Tu che sei fatto per me, io fatta di te
Concedimi una frase sciocca da ragazzini
Ma con te mi sento finalmente nata
Ho vissuto in attesa al buio d una torre
Quando scappai fu te che trovai
Mi desti la chiave e mi invitati ad entrare
Da quel giorno non ho mai più voluto andare.
Non ho bisogno di anelli
Questo amore forte e potente sa farsi sentire con discrezione
Non ci serve un pubblico
Mi basti tu
Il tuo odore nella stanza mescolato al mio
Le emozioni che ci cambiano il volto
Le tante cose da scoprire insieme
Come due giovani esploratori del mondo e del non-mondo
Anche se siamo pessimisti
La forza che sappiamo metterci nelle nostre battaglie
Sentirsi l amore tutto intorno
Crescere insieme
Permetterci l illusione sapendo che andrà tutto bene
Giusto per darci ragione che se pensiamo che una cosa andrà in un modo allora andrà nell' altro, andrà come deve, con le giuste tappe che ne creano storia e intensità, difficoltà che fanno male si ma rendono più prezioso l obbiettivo e scartano ciò che non è reale desiderio, ciò che muove è l importante.
Allora pensiamola negativa, prepariamoci, alziamo le spalle, cantiamoci su, beviamoci e poi accogliamo il successo dei nostri contemporanei sforzi
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2023 Reading Challenge - COMPLETE
Master Post
01. A book you meant to reas in 2022 - Il filo infinito
02. A book you bought fron an Indipendent Bookstore - Il purgatorio dell'angelo
03. A book about a vacation - Fuga dal Natale (Skipping Christmas)
04. A book by a first time author - Mrs. March
05. A book with mythical creatures - American Gods
06. A book about a forbidden romance - La torre in fiamme (The Warlord Chronicles)
07. A book with "Girl" in the title - Quelle belle ragazze (Pretty Girls)
08. A celebrity memoir - Friends, amanti e la Cosa Terribile (Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing)
09. A book with a color in the title - The Nightmare of Black Island
10. A romance with a fat lead - Certe ragazze (Certain Girls)
11. A book about or set in Hollywood - Dalia Nera (The Black Dahlia)
12. A book published in Spring 2023 - Oscura e Celeste
13. A book published the year you were born - L'amore ai tempi del colera (Love in the Time of Cholera)
14. A modern retelling of a Classic - Il Mistero di Penelope (Ithaca, The Songs of Penelope)
15. A book with a song lyric as its title - Anime di vetro
16. A book where the main character's name is in the title - In fondo al tuo cuore
17. A book with a love triangle - Il cuore di Derfel (The Warlord Chronicles)
18. A book that was banned or challenged in any state in 2022 - Aristotle e Dante scoprono i Segreti dell'Universo (Aristotle and Dante Discover the Secrets of the Universe)
19. A book that fulfills your favorite prompt from a past challenge - Il tradimento (The Warlord Chronicles)
20. A book becoming a Tv serier or a movie in 2023 - Rondini d'inverno
21. A book set in the decade you were born - I Goonies (The Goonies)
22. A book with a queer lead - Aristotle e Dante si immergono nelle Acque del Mondo (Aristotle and Dante Dive in the Waters of the World)
23. A book with a map - Il Re d'Inverno (The Winter King, The Warlord Chronicles)
24. A book with a rabbit on the cover - Who P-P-P-Plugged Roger Rabbit?
25. A book with only text on the cover - L'estate che sciolse ogni cosa (The Summer That Melted Evrything)
26. The shortest book (by pages) on your TBR list - Vipera
27. A #BookTok recommendation - Caminito
28. A book you bought secondhand - Il pianto dell'alba
29. A book your friend recommended - Duma Key
30. A book that's on a celebrity Book Club List - Fuorilegge (Outlawed)
31. A book about a family - Soledad
32. A book released during the second half of 2023 - Ten Days of Christmas
33. A book about an athlete/sport - Serenata senza nome
34. A historical fiction book - La spada perduta (The Warlord Chronicles)
35. A book about divorce - Quello che non ti ho mai detto (Everything I Never Told You)
36. A book you think your best friend would like - Touched by an Angel
37. A book you should have read in High School - Il Gattopardo (The Leopard)
38. A book you read more than 10 years ago - Il giorno prima della felicità
39. A book you wish you could read for the first time again - Canto di Natale (A Christmas Carol)
40. A book by an author with the same initials as you - Il paradiso degli orchi (The Scapegoat)
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[Le sue labbra erano rosse, rosse come le fiamme…][Camil Ristè]
La rappresentazione LGBTQ+ nel fumetto e nel cinema di animazione giapponese è il tema di "Le sue labbra erano rosse, rosse come le fiamme…" di Camil Ristè
Il linguaggio queer prodotto dalla cultura mediatica giapponese ci può svelare una narrazione spesso parallela a quella dei più famosi shounen e shoujo, con sfaccettature articolate e radici più profonde di quanto si pensi. La presente ricerca parte da una ricostruzione storica della vita editoriale di manga, anime e riviste queer e, attraverso uno studio attento del linguaggio usato,…
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#2022#«Le sue labbra erano rosse#Camil Ristè#Italia#La Torre Editrice#LGBT#LGBTQ#nonfiction#queer#rosse come le fiamme…» La rappresentazione LGBTQ+ nel fumetto e nel cinema di animazione giapponese#shoujo#shounen#Trans
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Leda e il cigno
Tutto di colpo: le grandi ali ancora battenti
sopra la donna che barcolla, le cosce accarezzate
dalle membrane scure, la nuca presa nel becco,
preme con il suo petto sul suo petto inerme.
Come possono le sue dita atterrite e incerte
respingere la gloria piumata dalle cosce cedenti?
E il corpo vinto nel bianco tumulto non sentire
battere, mentre giace, un cuore estraneo?
Un sussulto nelle reni genera allora
le mura abbattute, la torre e il tetto in fiamme,
e Agamennone ammazzato.
Così afferrata
e dominata dal sangue bruto dell’aria,
ne assunse anche la sapienza, col potere,
prima che il becco, apatico, la lasciasse cadere?
William Butler Yeats
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Pedro ma tu sei un Maestro? No, non ho mai creduto ai Maestri di terra. I Maestri veri stanno in cielo e soprattutto non insegnano nulla ma diventano esempio. Diciamo che sono più simile ad un panino al prosciutto o ad un pane e marmellata.
Perché alcune persone hanno paura di lavorare con te? Perché non mi conoscono. Perché spiattello loro le cose come stanno senza giri di parole. Perché da me si arriva quando si vuole cambiare davvero e non quando ci si vuol raccontare stronzate. Ecco, sono poco incline ai procacciatori di scuse e a chi non è disposto a tutto per cambiare.
È vero che sei molto duro? Dipende dai casi. Una pietra non la puoi spaccare con una piuma, così come non puoi accarezzare una piuma con una pietra. Ogni persona è un mondo a parte. Ogni caso va trattato in un modo specifico. Quello che è certo è che so essere duro e delicato. Dipende dai casi.
Credi che ci siano casi impossibili da risolvere? No. Credo che ci siano persone che non credono abbastanza di potersi far aiutare e che traggano vantaggio dalle loro litanie di vittime.
Come si aiuta davvero una persona? Con l’amore. Che non vuol dire buonismo. Ma significa che per aiutarti non sono io ad entrare nel tuo inferno ma sei tu che devi sviluppare la forza di raggiungere la luce per uscire da lì.
Cosa pensi delle professioni olistiche di oggi? Mercato del pesce di Palermo. Tanti operatori ma pochissima competenza. Poi ci sono anche le eccezioni ma sono appunto eccezioni.
Perché dici questo? Perché in due giorni “diventi” qualcosa. Chi diventa esperto di tarocchi ma non ha ancora capito la differenza tra Torre e Maison Dieu, chi diventa super professionista di Psicogenealogia ma non sa cosa sia un Nodo di Gordio o una Sindrome di Ulisse, chi Canalizza A cazzo, chi ti aiuta a scoprire lo scopo di vita ma lavora dal paninaro per mantenersi, chi crede che ci siano formazioni serie a 20 euro, chi si inventa qualcosa. Che cazzo! La gente si affida. Io non tollero questa porcheria. Non tollero la mancanza di percorso di studio seri. Dico solo che chi fa questo non è un professionista ma un prendiculo per soldi! Se volete davvero aiutare il prossimo mettetevi nella condizione di essere molto preparati, perché questi non sono lavori che si improvvisano e neppure che si inventano perché ve li ha suggeriti all’orecchio la Madonna e neppure che si imparano in 3 giorni. E lo dico con l’autorevolezza del mio ruolo di professionista. Sono 20 anni che pur essendo affermato continuo a formarmi. Formatevi seriamente! E ci vanno anni per farlo.
Perché è difficile oggi creare rapporti affettivi sani? Perché non ci si ama autonomamente. Non esiste educazione affettiva. Diciamo di amare tutti ma non amiamo neppure noi. Una persona che si ama non può stare neppure 30 secondi in una storia disfunzionale.
Cosa pensi delle Fiamme Gemelle? La scusa spirituale per non ammettere che si è dipendenti affettivi.
Perché sei sempre così diretto? Perché sono ME, non devo recitare il ruolo di Padre Pio o di Madre Teresa. Sono una persona. Vera. E i veri dicono ciò che pensano anche quando questo dà fastidio agli altri.
Ti ritieni detentore della verità? Si, della mia verità. Ognuno ha la propria. Se poi parliamo di lavoro, allora sulla mia professione non sopporto le opinioni basate sul nulla. L’opinione puoi averla quando hai competenza. Altrimenti diventa chiacchiera da bar degli amici, che non serve a nessuno.
Cosa pensi degli Uomini? Se equilibrati sono eccellenti. Il grande problema degli uomini oggi è che hanno paura della loro femmina interiore, ed è per questo che fuggono dalle emozioni.
Cosa pensi delle Donne? Sono femminista. Sarei troppo di parte. Diciamo che amo le Donne perché amo la mia donna interiore. Vorrei le Donne al potere e sono certo che avremmo un mondo migliore. Attenzione: non donne che vestono i panni dell’uomo e ammazzano la propria femminilità (vedi Merkel) ma Donne che si sentono bene ad essere Donne. Credo tanto nelle Donne.
E dei bambini cosa mi dici? I bambini vanno lasciati come sono. Non dobbiamo creare adulti in miniatura. Bisogna deresponsabilizzarli.
Riportarli alla natura e all’arte. Dai bambini puoi solo imparare. Farli sporcare. Fargli mettere le mani in bocca. Basta con le cazzo di paturnie di genitori frustrati: e non fare questo e non fare quello e ti prendi le malattie e ti fai male. Eccheccazzo! Se siete frustrati fatevi aiutare e non rompete il cazzo ai vostri figli!
Cosa pensi del momento attuale? Se sei felice creerai. Se sei infelice non farai un cazzo e piagnucolerai. Ma i felici lo erano anche prima di questo momento così come gli infelici.
Che consiglio vuoi dare? Siate felici per davvero. Fate meno parole e più fatti. Il mondo cerca chi FA. Una casa non si costruisce con le parole ma sporcandosi le mani. Allora sporcatevi. Toglietevi di dosso la finta pulizia di chi non fa mai un cazzo. Siate selvaggi. (di Pedro Martinez)
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Condivido tutto, specialmente il rapporto malsano che la gente ha coi Maestri terreni, la Fiamme Gemelle e la faccenda della Casa Dio!
#maestri#spiritualità#pulizia interiore#pedro martinez#citazioni#tarocchi#verità#consaepvolezza#lavoro su di sè#conosci te stesso#femminile#maschile#bambini#responsabilità#scelta#discernimento#uomini#donne#figli#educazione#libertà#liberazioni#emozioni#ottusi#anime gemelle#frustrazioni#zombie#società#società malata#sistema
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Il fumo, le fiamme, la polvere che ricopre la città, il panico sui volti dei sopravvissuti, il crollo. Il World Trade Center non c’è più, migliaia di persone spariscono tra le macerie, mescolate ai mobili degli uffici, ai documenti bancari, alle macchine fotografiche dei turisti. Resto inchiodato per ore alla Cnn a guardare l’orrore in diretta. Chiunque di noi avrebbe potuto trovarsi lì. Cecilia aveva tre anni quando l’ho portata per la prima volta a New York. In cima al World Trade Center, la tenevo in braccio a guardare la città dall’alto, incollata alla vetrata da dove anche i grattacieli sembravano piccoli piccoli. Ci saranno stati molti altri bambini in cima alle torri oggi, 11 settembre 2001. Manhattan colpita a morte, e non è un film. Questa volta ci sono riusciti. Il World Trade Center, lo stesso obiettivo del 1993. Allora, il piano dei terroristi era di far cadere, con una potente bomba nel garage sotterraneo, una delle torri addosso all’altra, per provocare – stimavano – ventimila morti nel cuore di New York. Qualche errore e un po’ di “sfortuna”: sei morti e un migliaio di feriti. Adesso, purtroppo, ce l’hanno fatta. Mentre il Boeing 767 della United Airlines trapassa la torre sud come in un videogioco, mi torna un vago ricordo, avevo letto qualcosa di simile. Come si chiamava quel libro? Ci sono, The New Jackals, i nuovi sciacalli. Lo cerco tra i molti volumi collezionati negli anni scorsi sul terrorismo internazionale, sul mondo islamico e sull’Afganistan. Eccolo qua: i tecnici dei servizi segreti americani avevano lavorato a lungo – si racconta nel libro – sul computer di Ramzi Youssuf, l’organizzatore dell’attentato del ’93. Alla fine erano riusciti a entrare in un file molto protetto, e avevano scoperto il Bojinka Plot. Bojinka in serbo-croato significa “esplosione”. Cinque terroristi, agendo indipendentemente, dovevano mettere bombe su altrettanti aerei di compagnie americane, la United e la Northwest, e farli esplodere in volo. Evidentemente il piano è stato elaborato, adattato nel corso degli anni. Oggi gli aerei sono stati usati come missili in attacchi suicidi su New York e sul Pentagono. Che cosa starà pensando in questo momento Ramzi Youssuf, nel carcere dove è rinchiuso da alcuni anni? “Mi accusate di essere un terrorista. Sì, lo sono,” aveva detto ai giudici americani durante il processo del 1997, “e ne sono orgoglioso. Voi avete inventato il terrorismo, e le bombe sono l’unico linguaggio che capite.” Le rovine delle torri gemelle stanno ancora fumando, e per la prima volta la Cnn pronuncia il nome che molti stanno aspettando, Osama bin Laden. “La risposta degli Stati Uniti non si farà attendere,” assicurano i portavoce della Casa Bianca nelle prime conferenze stampa. Neanche di fronte al macello, alle urla e alle invocazioni di aiuto di chi sta per morire, la specie umana è capace di fermarsi, di riflettere. Ci sono ancora persone a brandelli là sotto, non sappiamo ancora quanti stanno agonizzando tra le macerie di New York, e già c’è chi pensa a un nuovo macello. Moriranno altri innocenti. Chi sono le migliaia di sepolti sotto le torri gemelle o tra le rovine del Pentagono, qual è la percentuale di vittime civili? E qual è stata nei conflitti degli anni precedenti? Quanti innocenti sono morti a Sarajevo e a Belgrado, a Mogadiscio e a Baghdad, a Tel Aviv e a Gaza e in tutti gli altri luoghi di guerra del pianeta? Nove volte su dieci, in ciascuna delle guerre di oggi, quel proiettile o quel razzo, quella bomba o quella mina hanno colpito un bersaglio incolpevole. Sono innocenti le vittime sepolte sotto le macerie delle torri. Saranno altrettanto innocenti le vittime che già si programmano tra gli afgani, colpevoli di essere stati invasi dai miliziani di Osama bin Laden. Ci sono molti amici in casa, che vanno e vengono fino a notte fonda. I telefoni non smettono di suonare. Sono teso, stanco. La pietà per le vittime si mescola alla rabbia quando iniziano i “commenti televisivi”. Non sopporto le chiacchiere di molti politici che hanno già capito tutto, individuato buoni e cattivi, e pontificano sul da farsi. So benissimo, tra l’altro, che per molti di loro Osama fino a stamattina poteva essere indifferentemente una città del Giappone o una marca di preservativi. Eppure sono già in onda, specialisti nell’indignarsi, perfino nel piangere se conviene farlo, pronti a tutto fuorché a capire. Orgogliosi della guerra, nostalgici della prima linea, non li sfiora neppure il dubbio che la guerra sia la più grande vergogna della specie umana, una specie talmente poco sviluppata da non riuscire ancora a trovare, dopo millenni di storia, un modo per risolvere i propri problemi che non sia l’autodistruzione. Una specie violenta, che benedice la violenza individuale e di stato, che pratica la violenza come deterrente psicologico, che gode del proprio essere violenta. Una specie capace di dare dignità di pensiero a bestialità quali “alla violenza si risponde con la violenza”. Domani, ne sono certo, i politici leggeranno dieci righe su qualche quotidiano – forse un box con la mappa del terrorismo islamico – e saranno convinti di conoscerne abbastanza per poter fare dichiarazioni infuocate, lanciare anatemi, promettere vendette e, quel che è peggio, prendere decisioni politiche. “Li staneremo col fumo dai loro buchi,” tuona Bush. Non si sa chi debba essere stanato, ma questo è per lui un dettaglio. “Colpiremo i responsabili e gli stati che li proteggono.” Ci risiamo, davvero.
Gino Strada - Buskashì
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A quest'ora, venti anni fa, nessuno si sarebbe immaginato ciò che sarebbe poi successo poche ore dopo.
Il World Trade Center in fiamme, fogli di carta come foglie autunnali, a coprire completamente le vie principali di una New York nuova e irriconoscibile, costellata di dolore e disperazione in ogni angolo, negli occhi di ogni singolo passante, nei movimenti di ogni persona.
Persone che, nonostante l'istinto di sopravvivenza, prendono l'estrema decisione di precipitare dal settantesimo piano.
Un dolore che mi accompagna da sempre, e ogni volta che vedo le ormai famigerate immagini, mi si spezza il cuore come se fosse la prima volta.
Ricordo il terrore iniettato negli occhi del presidente Bush, quando venne informato dell'accaduto con un sussurro all'orecchio.
Ricordo le grida dei passeggeri seduti sugli aerei dirottati e, di rimando, quelle dei terroristi che intimavano di fare silenzio.
Ricordo la fuligine sul volto dei pompieri, stremati e abbattuti.
Ricordo il crollo della seconda torre, e tutta la disperazione che ha generato.
Ricordo tutto, anche se non ero lì.
Ricordo e dovreste farlo anche voi; per tutte le vittime e per coloro che aspettavano in preda all'ansia delle persone che non avrebbero visto mai più.
#11 settembre#11 settembre 2001#11 september#september 11#11/09/2001#twin towers#world trade center#new york#pray#remember#rip#frasi belle#frasi vere#pensieri#lacrime#tristezza#dolore#vita#storia
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BABYLON: un inno al cinema attraverso le fiamme dell’eccesso
BABYLON: perché andare a vedere l’ultimo film del regista premio Oscar Damien Chazelle - Un inno al cinema attraverso le fiamme dell’eccesso. Babylon, fresco di vittoria ai Golden Globe, aggiudicandosi il premio come migliore colonna sonora originale, è l’ultimo film del regista Damien Chazelle. Era dai tempi della mano di Tarantino, con “C’era una volta a .. Hollywood”, che la depravazione, l’esaltazione, l’eccesso, non venivano descritti e messi in scena in modo così anacronistico, incisivo e crudele. Il cineasta premio Oscar, ripercorre, con il suo Babylon, gli anni di perdizione della Hollywood degli anni ’20, nella quale, star, attori e registi, vengono travolti dal delirio sovrabbondante delle luci, della cocaina, del consumo orgiastico e decadente delle emozioni estreme, e dal difficoltoso passaggio dal cinema muto al sonoro. Chazelle non bada ai margini, ai limiti, e coscientemente, traspone Babilonia sul grande schermo; quella torre mitologica, immaginaria che unisce, la terra, a Dio, e il profano al santifico. In mezzo a questi due estremi, vi è l’urlo di personaggi, che si uniscono, intrecciano, tutti, con lo scopo di risalire la vetta di Babilonia, ma rimanendo costantemente fermi, inermi e circondati dai colori del blues, del jazz, dal vizio, dal marcio, ed infine dal peccato. Sinossi: Alla fine degli anni ’20, Hollywood deve prestarsi ad enormi cambiamenti; soprattutto il passaggio dal muto al sonoro. Margot Robbie riveste i panni di Clara Bow, attrice sex symbol dai capelli rosso fuoco e bocca suadente. Mentre Brad Pitt ricopre il ruolo del protagonista maschile , personaggio immaginario, star del cinema muto, che si troverà in serio disagio, a causa dell’avvento del cinema parlato. L’attore è ispirato allo storico compagno di Greta Garbo, John Gilbert. Cast: Brad Pitt, Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, Tobey Maguire, Olivia Wilde. Babylon di Damen Chazelle al cinema dal 19 gennaio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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