#la stagioni dei sensi
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Devi far sedere la tua anima e farla concentrare sulla Vigna per più di trenta secondi, il tempo che ti ruba un Reel inutile su i cosiddetti “Social”. Questo perché la tua anima ha bisogno di far sedimentare quello che i sensi le fanno percepire. È un esercizio che certi monaci o esseri spirituali chiamano “meditazione” ma che è semplicemente dare valore al tuo tempo. Ecco, ad esempio, la Vigna, se tu la guardi semplicemente è un filare continuo e ripetuto di piante della vite. Questa constatazione però non è degna di te che sei, o dovresti essere, un essere vivente, un’anima pensante in un corpo recettivo. Usa gli occhi. Vedi l’azzurro del mare ed il crepuscolo che si avvicina, il cielo perdere forza e dare alle foglie delle viti un colore intenso ed intimo non quello splendente e forte che hanno durante il giorno. Vedi le nuvole, li ad occidente, arrossare ed illuminarsi sempre più intensamente, coperte dall’ondeggiare delle chiome ad ombrello degli antichi pini. Sono gli attimi che portano i ricordi ed in cui la memoria distilla il giorno preparando attori e sceneggiature per i prossimi sogni. Ora ascoltiamo il mondo. Il vento, instancabile maratoneta, sale dal mare o scende precipitoso verso di esso, facendo frusciare le foglie e portandoti la discussione paesana che le Ciaule hanno nel cielo, chiamandosi e rispondendosi fin quando il grido infinito di un Cacciavento, non le zittisce e le porta a nascondersi su rami o sui fili della luce. Aspettano composti che il rapace torni verso l’alto monte, tra gli aerei abissi da dove domina il mondo. Senti le voci della spiaggia, il vociare dei bambini, il metallico e ritmico correre di un treno, il suono della corriera, lo scoppiettio dei motorini. Il suono è parte dell’uomo, per questo le viti in silenzio, ascoltano curiose, scrivendo nei loro acini, le canzoni della gioia per quando sarà festa o per quando vi saranno dolori da combattere. La Vigna vive di santa eternità e prova ne è l’amore che dona agli uomini. Ora i profumi. Profumo di resina dei pini, intenso, liberatorio, quasi una medicina miracolosa. L’odore del vento, odore umido del mare, odore secco del monte, fatto di cardi arsi e di ulivi eterni. Odori caldi d’estate ed odori secchi e taglienti d’inverno che la vigna percepisce e di cui nutre i suoi grappoli, custodendo il sapore della terra nel loro sangue e trasformandolo con il sole in zucchero ed ebrezza perché la Vigna è la magia della natura, il cantastorie delle stagioni. I suoi filari si allungano a vivere nel sole, le sue radici raccolgono l’anima della terra. Per questo la Vigna è come una donna che dona ebrezza, che ci rivela la bellezza e l’essenza della natura: il mutare, il divenire, l’essere. Perché la vigna è una bambina a cui devi dare attenzione, cura, la protezione di un padre, l’amore di una madre. Ogni giorno chiede la tua presenza, ogni notte sogna le tue carezze. Il tuo passo tra quelle zolle grosse e secche, è quello che aveva tuo padre, e tutti padri che ci sono stati prima di lui. Sono i passi del tempo, che va e torna, che viene a potare, ad aggiustare tralci e pali, a raccogliere per creare. Ecco, ora puoi andare a rincorrere Reel e relazionarti con le frasi di un bambino non più lunghe di uno sguardo. Non ti ho fatto perdere tempo, ti mostrato quello che la tua anima non sa dirti.
You have to make your soul sit and focus on the Vineyard for more than thirty seconds, the time that a useless Reel on so-called "Social Media" steals from you. This is because your soul needs to settle what its senses perceive. It is an exercise that certain monks or spiritual beings call "meditation" but which is simply giving value to your time. Here, for example, is the Vineyard, if you look at it simply it is a continuous and repeated row of vine plants. However, this observation is not worthy of you who are, or should be, a living being, a thinking soul in a receptive body. Use your eyes. You see the blue of the sea and the approaching twilight, the sky lose strength and give the leaves of the vines an intense and intimate color, not the bright and strong one they have during the day. You see the clouds, there in the west, reddening and lighting up more and more intensely, covered by the swaying umbrella-shaped crowns of the ancient pine trees. They are the moments that bring memories and in which memory distills the day, preparing actors and scripts for future dreams. Now let's listen to the world. The wind, a tireless marathon runner, rises from the sea or descends hastily towards it, rustling the leaves and bringing you the village discussion that the Ciaule have in the sky, calling and answering each other until the infinite cry of a Cacciavento silences them and brings them to hide on branches or on electricity wires. They wait calmly for the bird of prey to return to the high mountains, among the airy abysses from where it dominates the world. You hear the voices of the beach, the shouting of children, the metallic and rhythmic running of a train, the sound of the bus, the crackling of motorbikes. Sound is part of man, for this reason the vines listen curiously in silence, writing in their grapes the songs of joy for when there will be a celebration or for when there will be pain to fight. The Vineyard lives in holy eternity and proof of this is the love that it gives to men. Now the perfumes. Scent of pine resin, intense, liberating, almost a miracle medicine. The smell of the wind, the humid smell of the sea, the dry smell of the mountain, made of burnt thistles and eternal olive trees. Warm smells in summer and dry, sharp smells in winter that the vineyard perceives and nourishes its bunches of, keeping the flavor of the earth in their blood and transforming it with the sun into sugar and exhilaration because the Vineyard is the magic of nature , the storyteller of the seasons. Its rows stretch out to live in the sun, its roots collect the soul of the earth. For this reason the Vineyard is like a woman who gives exhilaration, who reveals to us the beauty and essence of nature: changing, becoming, being. Because the vineyard is a little girl to whom you must give attention, care, the protection of a father, the love of a mother. Every day she asks for your presence, every night she dreams of your caresses. Your step among those large, dry clods is the one your father had, and all the fathers who were there before him. They are the steps of time, which comes and goes, which comes to prune, to adjust branches and poles, to collect to create. Here, now you can go chasing Reel and relate to a child's sentences no longer than a glance. I didn't waste your time, I showed you what your soul can't tell you.
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Primavera stagione splendida
(qui detta magnificamente)
“Così arrivi, come sempre,
a spargere il sospetto del paradiso,
e prima ancora di aprire la finestra
ti riconosco dalla luce più lenta
dai pulviscoli sospesi e senza direzione
dalla replica ossessiva degli uccelli,
e se non fossero gli uccelli sarebbe un’altra cosa,
per ogni posto hai le tue specialità;
e quando entri e ti lascio i miei sensi
riabito case sconosciute e ho nostalgia
di cose mai avvenute. E attraverso i tuoi labirinti
sospingi addosso a me i continenti e le stagioni
e io divento la parete degli urti e dei rimbalzi
l’appoggio dove cominciano le fughe
fino al risucchio silenzioso dell’estate”.
Patrizia Cavalli
#LabodifQuotes #patriziacavalli #primavera
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti
LA FRAGILE CIVILTÀ
Il teatro naturale dell’orrore esiste. Il sistema delle Rift Valley africane, quel vasto territorio considerato la culla dell’umanità, ne è lo sfondo: lì, si vive per la morte. Il mondo animale è talmente estremo, nel suo ciclo quotidiano e nel succedersi delle stagioni, da rendere improvvisamente veridica la filosofia di Schopenhauer: la specie prevale sull’individuo. E quella di Leopardi sulla vita:
«Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni. Io considero le illusioni come cosa in certo modo reale state ch’elle sono ingredienti essenziali del sistema della natura umana, e date dalla natura a tutti quanti gli uomini, in maniera che non è lecito spregiarle come sogni di un solo, ma propri veramente dell’uomo e voluti dalla natura, e senza cui la vita nostra sarebbe la più misera e barbara cosa. Onde sono necessari ed entrano sostanzialmente nel composto ed ordine delle cose.»
Le illusioni necessarie hanno costituito uno dei fondamenti dell’arte. Quella che racconta la lunga e faticosa evoluzione sentimentale dell’umanità: un sistema di convivenza in antitesi al cinico, insensato modello imposto dalla natura. Tuttavia, la violazione delle norme poste a difesa della vita cosciente, talvolta emerge e sommerge. La violenza della guerra diviene una fatalità che muta gli equilibri e impone un nuovo impegno. Chi ha imbracciato le armi, più di altri, conosce quel tragico destino. Come Vasily Vasilyevich Vereshchagin (1842 - 1904), artista russo vissuto nell’età di Lev Tolstoj e di Fëdor Dostoevskij, l’età di una profonda svolta culturale in quel lontano e affascinante oriente europeo. Così, Vereshchagin seppe rappresentare l’anima di una civiltà in bilico tra la maturità dello spirito e le pulsioni viscerali della violenza ubriaca di retorica nazionalista: dramma assai diffuso nel mondo. Ci riuscì, in particolare con un dipinto: “L'apoteosi della guerra” (1871) conservato nella Galleria Statale Tret'jakov, a Mosca. Crudo. Efficace. Definitivo. Costruito come un cumulo artificiale dell’orrore ancestrale. Eppure, più vero dell’illusione. E più abissale e dissennato di ogni legge di natura. Tragicamente più forte della fragile civiltà.
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Introduzione
Rossana è una candela, un camino, una cura, magma, lava, dragonessa, una rosa selvatica, un albero di cacao, una musica un teatro, una principessa ribelle, un diamante, un arcobaleno, un umore, un colore, l'iridescenza, un fuoco d'artificio, una stella nella notte, un raggio di sole, la luce nel buio, la luminosità nell'oscurità.
§candela
Rossana è una candela accesa che illumina una camera buia; è una candela decorata in un luogo grigio; è una candela fiammante in mezzo all'acqua; è una candela con un calore in un stanza fredda con delle finestre rotte che fanno entrare umidità a causa delle stagioni portando muffa
§camino
Rossana è un camino logorato di una casaccia o capanno o un rifugio di una famiglia grande e povera con i topi e gli insetti in inverno con uno o due strati d'abbigliamento soffrendo il freddo, è un camino piccolo di una casa piccola con una famiglia piccola e un piccolo cane a natale tutti con 4 o 5 strati d'abbigliamento, è un camino grande di una casa grande con due piani con una famiglia grande e un grande cane a natale con un solo strato d'abbigliamento, è un camino gigante di un castello con una famiglia piccola ma con tanti ospiti e un cavallo a natale vestiti leggeri ed eleganti per il caldo
§cura
Rossana è una cura naturale fatta di frutta ed erbe con il rapporto degli elementi contro il cibo spazzatura ed i farmaci, è una cura artistica fatta di sensi contro la mancanza di sensi ed arte, è una cura motoria fatta di danza e sport contro i blocchi motori
§magma
Rossana è il magma incandescente del sottosuolo come il sangue caldo nel corpo contro l'acqua del cielo come la pelle fredda del corpo, è il magma che sale in un vulcano attivo come la rabbia negli esseri emotivi contro la neve che scende in una montagna passiva, è il magma dell'attrazione sessuale contro la castità
§lava
Rossana è la lava luminosa di un vulcano nell'oscurità della notte, è la lava bollente nel freddo di una montagna, è la lava di fuoco nella neve.
§drag
Rossana è una draghetta che abita in una grotta grande sottoterra e vive nella costa, è una draghessa che abita in una grotta media e vive in pianura, è una dragonessa che abita in una grotta piccola sopraterra e vive in montagna, è una draghetta in un isola magica, è una draghessa sapiens dei quattro elementi che va in una scuola mista, è una dragonessa divina con tutti gli elementi che vive nell'universo
§rosa (fiore)
Rossana è una rosa selvatica multi-petali di multicolore nata in un edificio lineare e grigio, è una rosa selvatica osservata da tutti contro l'indifferenza, è una rosa selvatica che una persona vuole accarezzare ma si punge con le spine poi tocca i punti giusti e c'è la in mano
§albero di cacao
Rossana è un albero di cacao in Africa tra gli africani contro un grattacielo, è un albero di cacao che da gioia a tutto il mondo contro la tristezza mondiale, è un albero di cacao come un essere vivente pieno di frutti amari ma buoni
§musica
Rossana è una musica mista fatta di tante emozioni e tanti sentimenti e non solo suoni, è una musica multipla contro la musica monotona e la discriminazione musicale, è una musica di tante origini, è una musica con personalità
§teatro
Rossana è un teatro in cui siamo tutti spettatori : siamo tutti stelle che guardano il cosmo, luci cittadine nelle strade buie che guardano i passanti, umani passivi che guardano altri umani attivi; è un teatro greco-romano che con la sua forma ad orecchio ascolta il mondo umano; è un teatro naturale della montagna che innalza il protagonista e scende il pubblico
§principessa ribelle
Rossana è una principessa ribelle che scappa dal suo regno, è una principessa ribelle che rivoluziona il suo regno, è una principessa ribelle che combatte per il suo regno
§diamante
Rossana è un diamante che riflette la luce creando una scia di colori, è un diamante grezzo sottoterra che nessuno vede ma la natura conosce, è un diamante lavorato in laboratorio che tutti vedono nella vetrina di un negozio ma nessuno può toccare tranne gli addetti e il compratore
Rossana è un arcobaleno che crea un ponte tra la mente e il cuore, è un arcobaleno dopo la tempesta o un temporale o una pioggia abbondante, è un arcobaleno tra il passato e il futuro, è un arcobaleno contro il grigio delle nuvole
Rossana è un umore positivo su uno negativo, è un sorriso dopo un pianto abbondante, è una risata dopo un lamento, è una coccola dopo un dolore, è un abbraccio dopo una separazione,
Rossana è un colore arancio fiamma contro l'azzurro metallo, un colore rosso fuoco contro il ciano ghiaccio, è un colore rosa, è un colore fucsia elettrico, è un colore viola, un colore blu elettrico contro un giallo
Rossana è l'iridescenza del futuro umano universale, è l'iridescenza dell'anima di ognuno di noi, è l'iridescenza naturale dell'universo, è l'iridescenza del meta-verso bioecologico
Rossana è un crepuscolo astronomico mattutino che dalla scura notte inizia ad esserci luce, crepuscolo nautico mattutino che intermedia come una transizione con la prima stella nel cielo, crepuscolo civile mattutino che spegne le luci delle città per accogliere la luce naturale; crepuscolo civile serale che accende le luci della città creando l'inquinamento luminoso nell'oscurità e luminosità naturale, crepuscolo nautico serale che intermedia creando una linea verde, crepuscolo astronomico serale da la buona notte con l'ultimo raggio di Sole.
Rossana è un fuoco d'artificio in cielo nella sera rumoroso ed abbagliante come la folla in festa, è un fuoco d'artificio in acqua nella sera, è un fuoco d'artificio in terra nella sera
Rossana è una stella nella notte che crea una costellazione e che rientra in un sistema della nostra galassia o un'altra galassia, è una stella spettacolare in un palcoscenico enorme nella notte più speciale, è una stella nella sera vista da tutti perché è la prima ha brillare
Rossana è un raggio di Sole quando è nuvoloso, è un raggio di Sole all'alba dopo una notte gelida, è un raggio di Sole in una caverna di stalactiti
Rossana è la luce nel buio
Rossana è la luminosità nell'oscurità.
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L’amica geniale 4, episodi 1 e 2: un inizio all'altezza delle aspettative
Laura Bispuri dirige la stagione finale della serie tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante. Protagoniste Alba Rohrwacher e Irene Maiorino.
L'avevamo lasciata a guardarsi nello specchio del bagno di un aereo Lenù, con il passaggio di testimone tra Margherita Mazzucco e Alba Rohrwacher. La ritroviamo di spalle con un lungo e leggero abito verde dirigersi nella hall di un albergo per chiamare l'Italia dove le sue figlie sono rimaste con il padre dopo la fuga con Nino Narratore (Fabrizio Gifuni). La saga letteraria di Elena Ferrante è tornata con l'adattamento televisivo de L'amica geniale - Storia della bambina perduta, quarto e ultimo romanzo della tetralogia. Dopo il passaggio a Tribeca Film Festival, la messa in onda negli Stati Uniti su HBO Max, la serie arriva - finalmente - anche in Italia.
Alba Rohrwacher e Irene Maiorino
Dopo le prime due stagioni dirette da Saverio Costanzo - rimasto nella veste di produttore esecutivo e sceneggiatore insieme a Francesco Piccolo, Laura Paolucci ed Elena Ferrante - e Daniele Luchetti alla guida del terzo capitolo, ora è il turno di Laura Bisturi di sedere dietro la macchina da prese dei dieci episodi finali.
La separazione
Il capitolo 25 de L'amica geniale 4, intitolato La separazione, racconta dei mesi ed anni immediatamente successivi alla decisione di Lenù di lasciare la vita che si era costruita accanto a Pietro (Pier Giorgio Bellocchio) per seguire l'amore viscerale e totalizzante per Nino Sarratore. Un sentimento così forte, profondo, impetuoso da convincerla a lasciare le sue due bambine, Dede ed Elsa, alle cure della nonna paterna. Un ambiente fatto di regole e disciplina, di stabilità. La stessa che lei, sempre con la valigia in mano per lavoro e per amore, non può darle.
Fabrizio Gifuni e Irene Maiorino ne L'amica geniale 4
È drammatico il racconto di questa donna che alla fine degli anni Settanta attraversati da dibattiti, tensioni, contestazioni e tentativi di rivoluzione ammette a sua madre arrivata da Napoli per farle fare pace con il marito che "vuole bene ad un altro". Una confessione dalla quale non si può tornare indietro, che - una volta pronunciata ad alta voce - diventa realtà. Tutti, dal marito alla suocera passando per la madre, vogliono decidere per lei, farle ammettere di aver sbagliato e dimenticare quella fuga. Una madre separata con figli e ambizioni. Ognuno di loro sembrano dirle che le due cose insieme non possono coesistere, che deve rinunciare. Ma Nino Sarratore è per Lenù come il canto delle sirene. Seducente e fatale.
Una donna divisa in due che deve fare i conti prima di tutto con se stessa e una verità difficile da accettare nell'intima confessione interiore con il proprio io. Il corpo e la voce di Lenù, che nelle stagioni precedenti erano separate, si uniscono grazie ad Alba Rohrwacher che a quella voce fuori campo regala un volto, gesti, movimenti. La sua Lenù smette di subire e decide, con tutto il dolore e i sensi di colpa che questo comporta, di provare ad essere lei alla guida della sua vita. Non è un caso che il suo libro parli "dell'invenzione della donna da parte dagli uomini". Ora è lei che inventa se stessa. O almeno così crede. Perché Nino Sarratore è il manipolatore di sempre che la muove come un burattino.
La storia privata e collettiva
Fabrizio Gifuni e Alba Rohrwacher in un momento della serie
La Storia, come nelle stagioni precedenti, è sia sullo sfondo che in modo diretto nel racconto. Il rapimento di Aldo Moro, i posti di blocco, i morti ammazzati, la violenza fascista, la prevaricazione maschile che passa anche solo per il cognome tramandato di padre in figlio. C'è tantissimo nel primo episodio de L'amica geniale - Storia della bambina perduta che Laura Bispuri decide di riprendere concentrandosi sui primi piani dei suoi protagonisti - un cast tutto nuovo che coinvolge, tra i tanti, Stefano Dionisi, Lino Musella, Edoardo Pesce e Sonia Bergamasco - e i dettagli strettissimi di mani che si cercano, soffrono, provano rabbia e sconforto.
Chi manca quasi del tutto fisicamente, ma è una presenza quasi asfissiante per Lenù nel corso di tutto l'episodio, è Lila. L'amica con la quale ha un rapporto di attrazione e respingimento che le accompagna dall'infanzia. Rimasta a Napoli, la giovane donna è diventata un'imprenditrice informatica. Ad interpretarla Irene Maiorino, attrice dalla somiglianza incredibile con Gaia Girace, che cerca di mettersi in contatto con l'amica scrittrice per metterla in guardia su Nino.
Dispersione
Il capitolo 26, Dispersione, racconta dell'ulteriore perdita di coordinate di Lenù. Pronta ad andare a vivere a Napoli con le sue bambine insieme a Nino in una casa da cui si vede il mare, la voce narrante de L'amica geniale scopre le bugie dell'amato e decide di dirottare temporaneamente la sua vita a Milano ospite con le figlie della cognata Maria Rosa (Bergamasco) che vive insieme all'amore di gioventù Franco (Dionisi). Quella di Nino è una delusione enorme che la schiaccia e non le permette di scrivere nonostante abbia firmato per un nuovo romanzo. Anche in questo episodio la sceneggiatura inserisce la tematica femminile grazie a una riflessione sui "corpi informi" delle madri che non sono "corpi di donna" agli occhi dei loro figli. Lenù, come tante donne di quegli anni e di oggi, tenta una riappropriazione di se stessa. Essere donna oltre la maternità, oltre lo sguardo maschile.
Ma in lei c'è forte una divisione interiore. Da un lato la consapevolezza e il pensiero, dall'altra il cuore. Quello che la fa sentire come una bugiarda quando viene rappresentata libera e autonoma. Anche in una scelta non convenzionale per l'epoca, Lenù finisce per essere come la protagonista di un copione visto milioni di altre volte. Una donna innamorata che accetta tanto, troppo. Anche di essere una moglie parallela. Ma una volta tornata a Napoli, Lenù non deve affrontare solo le sue scelte di vita sentimentale. Deve tornare faccia a faccia con il rione. Lo stesso dal quale era fuggita anni prima, un cumulo di vie fatte di violenza, maschilismo e nessuna prospettiva di crescita. È arrivato il momento della resa dei conti.
Conclusioni
Quarto e ultimo capitolo della saga letteraria di Elena Ferrante, L’amica geniale -Storia della bambina perduta è l’ultima stagione della serie HBO e Rai-Fiction. Alla regia Laura Bisturi che prende il testimone da Saverio Costanzo prima e Daniele Luchetti poi. Nei primi due episodi vediamo Lenù, interpretata da Alba Rohrwacher che unisce corpo e voce della protagonista - cercare il suo posto nel mondo dopo la separazione con il marito e l’inizio della relazione con Nino Sarratore. Due episodi incentrati sulla scrittrice e il suo dramma interiore. La Storia, da prese presente nella serie, ci parla dell’atmosfera tesa della fine degli anni Settanta mentre la regia si concentra sui dettagli per enfatizzare un senso di vicinanza con i protagonisti.
👍🏻
La regia intima di Laura Bisturi.
La scelta del cast che “si parla” con i personaggi e le stagioni precedenti.
La riflessione sul femminile.
La Storia sempre presente in modo diretto nel racconto.
👎🏻
La poca presenza di Lila, anche se funzionale al racconto.
#l'amica geniale#my brilliant friend#l'amica geniale 4#my brilliant friend 4#la storia della bambina perduta#hbomax#hbo#rai 1#elena ferrante#lila#lenu#lenu greco#alba rohrwacher#irene maiorino
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Il senso del piacere
Una collezione di nature morte
John T. Spike
con un saggio di Maurizio Fagiolo dell'Arco
Skira, Milano 2002, 231 pagine, 25x29cm,
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Questo libro dedicato alla natura morta è certamente diverso dai molti, moltissimi, che lo hanno preceduto. Non è suddiviso in base alle diverse scuole o epoche, ma per gruppi tematici; i quadri in questo volume sono in gran parte inediti. Il piacere dei sensi accomuna le numerose nature morte analizzate: abbiamo scelto la soluzione grafica di presentare a piena pagina i dettagli dei quadri, proprio per mettere a fuoco i valori della Vista o del Tatto, dell’Udito o del Gusto, dell’Olfatto. Nella sezione dedicata a La scoperta della Natura, Spike muove dal principio che per gli artisti della fine del Cinquecento come Caravaggio (gli eredi di Leonardo) dipingere il mondo significava penetrarne il funzionamento interno. Nella sezione dedicata a I sapori della Natura, sono presentati quadri raffiguranti cucine e mercati, dispense ricche di fauna appartenente al cielo o al mare: il pittore dipinge anche per stuzzicare l’appetito. Nella sezione La Natura in fiore, Spike nota che la bellezza evanescente dei fiori ha sempre affascinato l’uomo, fino a produrre, in chiave parascientifica, erbari illustrati che sono i diretti predecessori di molte nature morte. Nella sezione La Natura al tempo del raccolto, Spike si pone il problema delle stagioni e di come il quadro che rappresenta fiori e frutta voglia richiamarsi a un preciso momento dell’anno: quasi fosse una istantanea. Nelle sezioni La Natura nobilitata e I misteri della Natura, si approfondiscono i significati nascosti dietro questi quadri in apparenza facili e decorativi. Il senso nascosto è quello della vita e della sua caducità.
04/09/24
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a Vanni Scheiwiller
Su quel treno di Taranto, infinito,
ove guarirà all'ombra della mia giovinezza
io tornerò un giorno.
Tornerò, Vanni, dall'amore che ho perso
tra gli ulivi gaudenti della terra,
tornerò presso il suo vecchio corpo...
Fin qui, Vanni, non ho vissuto che un anno
di perduto dolore:
e quando il sole mi guariva le tempie,
o Vanni, io pregavo il Signore
che mi facesse morire con lui.
Ma su quel treno di Taranto, grigio
più del martirio più duro,
più dell'ospedale di Affori,
un giorno io tornerò a sentire la salsedine
pura,
le ombre cupe dei morti
le tradizioni dei vinti
l'avallo delle stagioni.
Tornerò, Vanni, a redimere il dolore di sempre
quello che mise radici lontane,
tu sai...
I folli sacramenti
onde si imbandivano feste oscure
negli antri dei manicomi
e il tripode lontano di una bibbia immalinconita
e i sensi che ti davano la profonda vertigine
e il mare cupo come il senso di colpa,
ahimè cosí lontano
e cosí vicino al mio corpo.
Ma io, Vanni, tornerò in quel golfo e per te e per me
e per tutti quanti hanno vestigia divine:
Afrodite d'oro mi rincorre le tempie
nei giorni del mio furore,
ma qui come la ninfa selvaggia che brama le acque
ho messo il piede nello stagno più puro
e invece dell’acqua era sangue,
era sangue di amore,
e ne uscii dormiente nella parola
ne uscii dormiente nei miei lunghi capelli
ne uscii smemorata dell'infelice canto
che aveva chiuso il giglio di Orfeo,
magnifico esecrando padrone
della mia giovinezza.
O Vanni, l'ebbrezza dei sensi
cambia il velo dell'eterna armonia:
tornerò da lui, da te
io tornerò a morire.
#aforisma#aforismi#aforismos#alda merini#citation#citazioni#frasi sulla vita#lirica#merini#personaggi
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Memorie impresse (2021)
Tu prova a sentire i tuoi occhi E lunghi i suoi allegati sulle spalle e eccentriche le viscere Lunghe sui ripiani elettrici. Tu prova a cercare immobili di tuo interesse E esercizi di ieri sera hanno ingentilito i profili della mail. Tu prova e se non ti riesce ringrazia la stampante e fai replicare il tuo inconscio da una fotocopiatrice senza sintomi.
Tu il vento sei fermo ai sensi di legge. Tu il vento che si trova in prossimità del mondo. Tu inquini con la macchina inconsapevole di carta. Tu il vento è che mi hai soffiato. Tu il vento il trento il quaranto. Tu il vento mi pento ti sento avvento avventura. Tu il vento che mi ha detto che andata non è ritorno ma evento e contorno.
Tu prova a non inoltrarlo il tuo tempo libero. Tu prova a intraprendere un percorso di studi egocentrico. Tu prova a non dare il tuo numero all’altro in fila. Tu prova a non dare e ti sarà dato del tu. Tu prova a vedere il film in camera. Ti voglio bene e nel frattempo ti odio. Dai fiori vedi dettagli di stagioni stampate. Il quarto hamburger non si scorda mai sui rami infiorescenze di ogni altra persona tranne te. Tu ama la musica del genere umano. Le ferie dal mare e la sera prima di un’applicazione. Tu prova a esser felice anche quando sei felice. Nelle astronavi ricovera il perdono e ama anche chi ti ama. Per il resto. Sottraiti.
Loro non si amano moltissimo. Tu te ne accorgi dalle finestre sporche. E dal suono lapidario delle gocce che si scavano i solchi del disco volante. Prendi il tempo. Ti pare che la mia voce sia quella di Barbara Alberti. Tu hai finito di leggere il manoscritto nel cassetto. Adesso pubblica il cassetto. Nell’armadio nascondi l’urlo di Van Gogh. Loro nel fuoco. Siamo il test psicologico dei nani che si sono rifatti l’altezza. Tu ritocchi la scrittura e pubblichi solo l’effetto. Mai il desiderio. Pensi e basta. Non fai letteratura. Però hai un bel camion.
Tu stai cercando di capire come funziona il tempo. Ti mostriamo una nuova versione del software che consente di effettuare il tempo. Tu sei nella sezione vicinanze del mondo. Ti chiedi e ti rispondi cena ballare vallate di fiori in ascesa. Tu che hai scritto così poco perché hai ragione tu. Ti dimentichi di una persona che non hai mai conosciuta. Tu trovi che il tempo è questo.
Il giorno dopo vedrai salire sul podio un altro. Ti aspetti. Ti annunci di lavoro. Ti vesti di lavoro. Ti nutri di lavoro. Il giorno dopo andrai a cenare il reddito di cittadinanza. Ti senti cittadino dell’immondo. Ti consigli di fare piano. Ma la prudenza è troppa e vacilla l’arroganza. Il cielo del giorno dopo architettava pioggia. Tu non temi il tempo. Ti annodi al collo. Tu cravatta e cavigliera. Tu onda tu scogliera. Il giorno dopo vedrai il riflesso di te ovunque. Tu non hai scritto ancora un altro post.
Tutto il mondo è pieno di benzina. Tu esci il cane per pisciare e deterritorializzare le aiuole. Le foto dell’arcobaleno durano il tempo di un’applicazione. Tutto il mondo per le finalità indicate nel messaggio stesso. Tu entri nella categoria di appartenenza. La cliente mi chiede di essere meno empatico. E l’energia elettrica a discapito dei sorrisi dati. Tu ti volti da entrambe le parti simultaneamente e non finisci di ridere.
Tu a fine cerimonia difendi il mondo dall’egoismo. Tu non sei poco e non sei alberi. Tu difendi un valore enorme. Sei un futuro migliore. Tu sei l’onore della generazione. Sei un allarme prematuro. Tu trasformi l’aria in un problema planetario. Sei un’ondata di calore. Sei un milione di persone in un secondo. Tu sei un parere favorevole. Sei sempre in agguato. Tu.
Tu hai fatto bene a non essere riuscito. Ti assomiglia molto la natura che hai visto. Tu sei aperto e sta per diluviare. Ti interessi alle auto e Barbara D’Urso. Tu assomigli al solito telespettatore. Ti copri di pioggia e consumi la vita nell’abitacolo di plastica. Tu sei del fiore la patente secchezza.
Ti sposti da un paio d’anni fa per dire che non ci sei. Tu non hai trovato il giusto compromesso tra l’altro e il mercato. Ti somiglia la finestra di dialogo al momento della spedizione. Tu hai fatto un giro in moto e non si sa mai. Ti voglio dire che non ci sono problemi di spazio. Tu sei sempre il solito assassino di ogni altra persona tranne te.
Tu avvieni in un cono di luce e non piove. Ti somiglia lo spazio nascosto e il catodo pantagruelico. La colazione poi con Kinder cereali. Dopo cena seduti in poltrone soffocanti. Tu miagoli e scrivi. Scricchioli e scrivi. Muori e scrivi. Ti somiglia l’immagine. Adesso sento la mia voce. Prima solo voci. È vero passato di pomodoro. Tu non hai trovato ancora futuro. Ti ricordi di me e della precedente puntata.
Il tuo indirizzo non è cambiato. Il tuo odio che non conosce storia. Il tuo accorciare mattinate al ginocchio in sartorie malinconiche. Tu non hai più voce tra noi. Tu ora sei più suono e immagine interna. Tu avevi scritto il mistero del giorno dalla finestra di un dialogo cupo. Ti mostriamo le nostre pochezze di posta elettronica. Ti mostriamo le poche felicità di carattere tecnico. Ti mostriamo una lista degli utenti che non sanno più sognare.
Tu prova a vedere il film in camera. Ti voglio bene e nel frattempo ti odio. Dai fiori vedi dettagli di stagioni stampate. Il quarto hamburger non si scorda mai sui rami infiorescenze di ogni altra persona tranne te. Tu ama la musica del genere umano. Le ferie dal mare e la sera prima di un’applicazione. Tu prova a esser felice anche quando sei felice. Nelle astronavi ricovera il perdono e ama anche chi ti ama. Per il resto. Sottraiti.
Tu prova a vedere il tempo. Di andare a vedere la partita. Tu hai un attimo di tempo. per fare il punto di arrivo. Tu hai una foto di ieri.
Non c’è bisogno di te. Tu non hai un attimo. Non c’è niente di che. Tu non hai un account.
Tu invece mi hai detto tu. Tu sei qui. Tu non hai trovato un posto. Tu sei sempre in attesa. Tu non puoi effettuare la prenotazione.
Ti ringrazio per le tue parole Ti ringrazio per le cose che non ci sono e ci separano Ti ringrazio come se fosse possibile Ti ringrazio come un tutto senza una meta
Ti faccio un esempio perché non sono un esempio Ti inserisco nel frattempo dei giorni Ti vedo più tardi e non solo di recente Ti addossi la vita come un bambino che non si può organizzare Ti ringrazio per le foto di ieri
Tu sei il benvenuto nella mia testa Tu sei il produttore di ogni genere di film Tu sei il tuo annuncio gratuito offerto dalla legge Tu sei il tuo stesso problema
Tu invece non ci sei mai Tu sei sempre il migliore Tu invece non mi pare Tu sei un esperto di me Tu invece sei il tuo stesso sogno Tu invece sei un continuo aggiornamento
Tu confondi il mondo con il lavoro Tu confondi il lavoro con la macchina Tu confondi la macchina con le persone Tu confondi le persone con il giudice Tu confondi il giudice con il gusto Tu confondi il gusto con il vero Tu confondi il vero con il bello Tu confondi il bello con il libro Tu confondi il libro con le pagine Tu confondi le pagine con la qualità Tu confondi la qualità con il romanzo
Dunque tu confondi il romanzo con il mondo.
Tu invece non mi hai lasciato Tu sei qui Tu invece non sei residente del mondo Tu sei qui Tu invece sei la campana delle 18.30 Tu sei qui Tu invece sei la persona meno morta Tu sei qui Tu invece mi stai cercando nel giorno Tu sei qui
Tu invece dimmi dove sono se Tu sei qui
Tu tosti i chicchi del caffè Tu navighi superveloce Tu balli a colazione Tu mangi caramelle Tu compri un detersivo Tu cogli i fiori
Poi cambi canale
Ti vediamo domani alle ore di sonno. La diffusione del mondo è per capire. Ti perdi e diventi un pasticciere. La prossima stagione è per sentire. Ti mostriamo una lista di amici. La batteria garantisce un’autonomia di una persona. Ti incolli al televisore e rimuovi le storture dell’amore.
Tu assisti avvilito alla fine della settimana. Però quando dormivi non potevi impazzire. Tu non avevi né penna né giornali. Però questo è quando si tratta di un mese. Tu sai che non c’entra niente. Però in fin dei conti il fine mente. Tu sai che il cuore obbedisce a mezzi che il dottore non sente.
Prendi il mio numero di telefono. Arredi i valori nutrizionali della tua vita. Mi chiami. Tu. E trasporti la voce a lavare. Mi chiami. Tu. E inviti le persone a bordo piscina. Tu sei qui, ma non ho ancora capito come funziona. Tu sei qui, puoi anche cercare tra le due squadre. Tu sei qui, a ripetere che non sei ancora vivo. Prendi il mio numero giallo. Allora. E non farne copia a nessuno: la vita non beve spremute. Ma tu. Non lavarti i capelli con uno shampoo qualunque. Non è più primavera.
Adesso svestiti. Dobbiamo uscire. Le canzoni le hai già profanate e. I banchi di consegna bagagli son vuoti di rigor settembrino. È luglio e dicembre porta consiglio. La prossima settimana per le vacanze. Trasmette la vita induttiva. Bei tempi questi quando ancora. Non hai trovato una finestra dialogo tra noi. E una Carla Bruni di turno. Non temere. Non so. Non ci sono problemi. Di connessione stasera. Il giorno dopo vedrai. Nei fiori son stati trovati post contenenti l’amianto. E noi si muore. Ma non di vita. No. Uccidendo zanzare. Tu stai cercando di capire come funziona il tempo. Ti mostriamo una nuova versione del software che consente di effettuare il tempo. Tu sei nella sezione vicinanze del mondo. Ti chiedi e ti rispondi cena ballare vallate di fiori in ascesa. Tu che hai scritto così poco perché hai ragione tu. Ti dimentichi di una persona che non hai mai conosciuta. Tu trovi che il tempo è questo.
Il giorno dopo vedrai salire sul podio un altro. Ti aspetti. Ti annunci di lavoro. Ti vesti di lavoro. Ti nutri di lavoro. Il giorno dopo andrai a cenare il reddito di cittadinanza. Ti senti cittadino dell’immondo. Ti consigli di fare piano. Ma la prudenza è troppa e vacilla l’arroganza. Il cielo del giorno dopo architettava pioggia. Tu non temi il tempo. Ti annodi al collo. Tu cravatta e cavigliera. Tu onda tu scogliera. Il giorno dopo vedrai il riflesso di te ovunque. Tu non hai scritto ancora un altro post.
Tutto il mondo è pieno di benzina. Tu esci il cane per pisciare e deterritorializzare le aiuole. Le foto dell’arcobaleno durano il tempo di un’applicazione. Tutto il mondo per le finalità indicate nel messaggio stesso. Tu entri nella categoria di appartenenza. La cliente mi chiede di essere meno empatico. E l’energia elettrica a discapito dei sorrisi dati. Tu ti volti da entrambe le parti simultaneamente e non finisci di ridere.
Tu a fine cerimonia difendi il mondo dall’egoismo. Tu non sei poco e non sei alberi. Tu difendi un valore enorme. Sei un futuro migliore. Tu sei l’onore della generazione. Sei un allarme prematuro. Tu trasformi l’aria in un problema planetario. Sei un’ondata di calore. Sei un milione di persone in un secondo. Tu sei un parere favorevole. Sei sempre in agguato. Tu. Tu hai fatto bene a non essere riuscito. Ti assomiglia molto la natura che hai visto. Tu sei aperto e sta per diluviare. Ti interessi alle auto e Barbara D’Urso. Tu assomigli al solito telespettatore. Ti copri di pioggia e consumi la vita nell’abitacolo di plastica. Tu sei del fiore la patente secchezza.
Ti sposti da un paio d’anni fa per dire che non ci sei. Tu non hai trovato il giusto compromesso tra l’altro e il mercato. Ti somiglia la finestra di dialogo al momento della spedizione. Tu hai fatto un giro in moto e non si sa mai. Ti voglio dire che non ci sono problemi di spazio. Tu sei sempre il solito assassino di ogni altra persona tranne te.
Tu avvieni in un cono di luce e non piove. Ti somiglia lo spazio nascosto e il catodo pantagruelico. La colazione poi con Kinder cereali. Dopo cena seduti in poltrone soffocanti. Tu miagoli e scrivi. Scricchioli e scrivi. Muori e scrivi. Ti somiglia l’immagine. Adesso sento la mia voce. Prima solo voci. È vero passato di pomodoro. Tu non hai trovato ancora futuro. Ti ricordi di me e della precedente puntata.
Il tuo indirizzo non è cambiato. Il tuo odio che non conosce storia. Il tuo accorciare mattinate al ginocchio in sartorie malinconiche. Tu non hai più voce tra noi. Tu ora sei più suono e immagine interna. Tu avevi scritto il mistero del giorno dalla finestra di un dialogo cupo. Ti mostriamo le nostre pochezze di posta elettronica. Ti mostriamo le poche felicità di carattere tecnico. Ti mostriamo una lista degli utenti che non sanno più sognare.
Ti annulli digitale programma radiofonico. Televisione rai canale culturale. E alterchi la tua alla sua memoria. E chi parla la televisione. Ci parla ogni linguaggio che tiene a bada la nostra compagnia. Oppure il pianto del bambino che sennò si stermina il fior fiore di farina. Doccia equivalente lirica alla radio. Sdraio sragionarsi dei nessi sintattici che poi è il moto per cui mi assento lì. Per essere qui. Le pieghe che assume il volto nell’improvviso frastuono della sorpresa. Ma sono io che decido di lasciare l’io. Nulla esiste intorno a quest’ospizio. Ti aspetti e non ti arrivi. Ti sorprendi e lo sai già. Fingi che non sai di nuovo. Che sei di questa dimensione. Perché sei sparito lì per essere altrove qui. Come una foglia spaziotemporale. Ombrello. Assonanze. Stanze. Le solide e solite parole. O colori. O suoni. O immagini. Non c’è altro c’è fuori dal c’è. E non ti piace darti del tu se sei io. E allora è meglio Anna dai capelli rossi. Oppure la puzza sotto al naso di chi non ha naso. Tu. Io. Vedi. Vedi? Sei ripetitivo. Sei ripetisivo. Vedi le stesse cose da anni. E scrivi quello che non leggi. Oddio adesso anche tu che scrivi di te che non vuoi parlare di io. Tu cambi discorso. E improvviso come un pleonasmo il mondo mutacico varia il suo silenzio. Spin spin around. Entanglement. Se io sbadiglio tu sbadigli ma un altro se ne fotte e l’altro ancora se ne fotte pure lui ma il quinto prende a cuore la cosa e il sesto pure ma il settimo ride e l’ottavo fa uguale. Il nono è il decimo. Hanno più di un senso sbagliato. Derivi e avanzi una drammatica visione delle mosse. Tu non hai mai cambiato discorso dacché sei nato e hai smesso di farti parlare. Radiofonia. Televisione. E poi questa mosca che mi inghiotte come polpa di loto. Il muro davanti è vigile e dirige la concentrazione oltre un punto da cui c’è ritorno. Sempre. Si ritorna sempre. Si sta fermi. Si sta come d’autunno gli alberi le faglie spaziotemporali. Radiofonia. Televisione.
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Quando è il Miglior Momento per Visitare Spalato, Croazia?
Introduzione
L'attrattiva di Spalato, Croazia, è innegabile: una città dalla storia antica e dai paesaggi mozzafiato. Ma come ogni viaggiatore esperto sa, il timing giusto può trasformare un viaggio ordinario in uno straordinario. Nel mondo dei viaggi, il momento è spesso tutto, e Spalato non fa eccezione.
Esplorare le Stagioni
Splendore Primaverile
Quando la primavera infonde vita alla città, Spalato indossa un vivace manto di fiori. I paesaggi prendono vita con una gamma di colori, catturando i sensi. Il clima mite in questo periodo offre uno sfondo piacevole per esplorare siti storici e mercati locali.
Vibrazioni Estive
L'estate a Spalato significa abbracciare al massimo l'essenza mediterranea. Le spiagge bagnate dal sole e le acque cristalline attirano viaggiatori da tutto il mondo. Festival ed eventi culturali puntellano il calendario, creando un'atmosfera vivace. Tuttavia, l'afflusso di turisti può rendere difficile trovare alloggi.
Eleganza Autunnale
L'autunno porta con sé un tipo diverso di bellezza. Le temperature rimangono gradevoli, e la città esala un senso di relax. I benefici della stagione intermedia sono abbondanti: meno folla, code più brevi e un'esplorazione più intima delle meraviglie di Spalato.
Ritiro Invernale
L'inverno è la stagione più tranquilla a Spalato, ma ha un suo fascino unico. La tranquillità è palpabile mentre la città si avvolge in un manto sereno. Tieni presente che alcune attività e attrazioni potrebbero essere limitate a causa del clima.
Navigare tra i Momenti di Maggiore Affluenza
Rush di Luglio e Agosto
Durante il picco dell'estate, Spalato diventa un centro di attività. Luglio e agosto attirano le folle più numerose grazie alla combinazione irresistibile di calore e tempo libero. Le spiagge sono affollate, e il battito della città si accelera.
Vantaggi della Stagione Intermedia
Per coloro che preferiscono un'esperienza più rilassata, i mesi di maggio, giugno, settembre e ottobre offrono un compromesso ideale. Il clima rimane invitante, e le folle più esigue facilitano l'immersione nelle meraviglie storiche che la città offre.
Considerazioni sul Clima
Panoramica sul Clima Mediterraneo
Il clima mediterraneo di Spalato è una caratteristica fondamentale del suo carattere. Le estati calde e soleggiate e gli inverni miti plasmano il ritmo della vita qui. Questo clima influenza notevolmente l'esperienza di viaggio, dettando il tipo di attività che possono essere apprezzate in diversi momenti dell'anno.
Temperatura e Precipitazioni
Le temperature mensili medie e i modelli di precipitazioni rivelano gli spostamenti stagionali. Dalle elevate temperature estive alla freschezza dell'inverno, ogni stagione dipinge un quadro distinto. Le precipitazioni, sebbene generalmente scarse, mostrano una certa variazione durante l'anno.
Festival ed Eventi Culturali
Estate di Stravaganze
L'estate a Spalato è sinonimo di festività. Il Festival dell'Estate di Spalato dà vita ai siti storici della città con teatro, musica e danza. L'Ultra Europe Music Festival aggiunge un ritmo moderno, attirando appassionati di musica internazionali.
Festeggiamenti nella Stagione Intermedia
Anche durante la stagione intermedia, Spalato non delude. Il Festival dei Giorni di Diocleziano reimmagina tempi antichi attraverso rievocazioni e spettacoli. Nel frattempo, il Festival Cinematografico Mediterraneo celebra l'arte del cinema sullo sfondo di questa città mozzafiato.
Preferenze Personali
Folla vs Solitudine
L'eterno dilemma dei viaggi - folla vivace o solitudine tranquilla? Il miglior momento per visitare dipende da come vuoi vivere Spalato. L'estate offre energia e vitalità, mentre altre stagioni offrono più spazio per la riflessione personale.
Attività e Interessi
Che tu sia un amante delle spiagge o un appassionato escursionista, Spalato accoglie vari interessi. L'estate è ideale per gli sport acquatici e l'esplorazione costiera, mentre i mesi più freschi ti invitano a immergerti nelle ricchezze storiche e a goderti passeggiate rilassate.
Considerazioni di Budget
Costi della Stagione Alta vs Bassa
I viaggiatori attenti al budget devono bilanciare i costi con l'esperienza. La stagione alta comporta tariffe di alloggio elevate e spese di vita. Al contrario, le stagioni intermedie offrono un'opzione più economica senza compromettere l'essenza di Spalato.
Ottenere le Migliori Offerte
Pianificazione Anticipata
Il proverbio dice che l'uccello mattutino prende il verme. Prenotare alloggi e voli con largo anticipo può aiutarti a ottenere le migliori offerte, specialmente durante la stagione alta. Acquistare i biglietti per gli eventi in anticipo è altrettanto cruciale.
Scappatelle dell'Ultimo Minuto
Anime spontanee, rallegratevi! I viaggi dell'ultimo minuto hanno i loro vantaggi, dagli sconti inaspettati all'emozione dell'ignoto. La flessibilità diventa tua alleata mentre ti muovi tra le opzioni disponibili e cogli opportunità di affare.
Intuizioni Locali
Parlare con i Residenti
Per comprendere veramente le sfumature temporali di Spalato, coinvolgi gli abitanti del luogo. Le loro intuizioni possono offrire gemme nascoste e consigli preziosi, arricchendo la tua esperienza e aiutandoti a prendere decisioni informate sulla tua programmazione.
Disponibilità dei Servizi Turistici
Tieni presente che la disponibilità dei servizi turistici può variare con le stagioni. Alcune comodità e tour potrebbero essere limitati durante i mesi più tranquilli, quindi è saggio pianificare di conseguenza.
Comodità del Parcheggio a Spalato
Quando si visita Spalato, le praticità del viaggio sono altrettanto importanti che l'attrattiva dei suoi luoghi d'interesse. Per coloro che scelgono di esplorare la città in auto, il parcheggio diventa una considerazione cruciale. Fortunatamente, Spalato offre una serie di soluzioni per il parcheggio, inclusa l'opzione dei garage, che offrono sia comodità che tranquillità. Parcheggiare l'auto in un garage sicuro non solo ne garantisce la sicurezza, ma libera anche dalla stressante ricerca di un posto tra le strade affollate. Questo è particolarmente vantaggioso durante le stagioni turistiche di picco, quando i posti auto possono scarseggiare. Che tu stia pianificando un breve soggiorno o un'esplorazione prolungata, l'utilizzo di un garage a Spalato contribuisce a un'esperienza di viaggio senza intoppi, permettendoti di concentrarti sulle meraviglie della città senza preoccuparti della logistica del tuo veicolo.
Conclusioni
Alla fine, la domanda sul miglior momento per visitare Spalato, Croazia, non ha una risposta univoca. Si tratta di allineare i desideri di viaggio con gli umori stagionali della città. Che tu scelga di immergerti nell'energia dell'estate o di assaporare la tranquillità dell'inverno, le diverse offerte di Spalato promettono un viaggio memorabile. Abbraccia il momento che risuona con te e lascia che la città intrecci la sua magia nella tua storia di viaggio.
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Coccola i tuoi sensi con l'irresistibile aroma del profumo Zeta Morph
Entra in un mondo di fragranze accattivanti che ti trasportano in un regno di pura indulgenza. profumo zeta morph stuzzica i tuoi sensi con il suo aroma irresistibile, incantando sia chi lo indossa che chi lo circonda. Vivi la magia di questa squisita fragranza e intraprendi un viaggio olfattivo come nessun altro.
Sperimenta il lusso in una bottiglia: spiegazione del profumo Zeta Morph
Concediti l'epitome del lusso con Zeta Morph Perfume , un'accattivante miscela di arte ed eleganza catturata in una bottiglia. Questa squisita fragranza è meticolosamente realizzata per creare un'esperienza sensoriale indimenticabile. Delicate note floreali si intrecciano con spezie esotiche, creando un'armoniosa sinfonia che indugia sulla pelle.
Con ogni spritz, vieni trasportato in un regno di opulenza e raffinatezza. Questo profumo premium è una dichiarazione di gusto raffinato e stile personale, lasciando un'impressione duratura ovunque tu vada. Eleva i tuoi momenti quotidiani con questo profumo inebriante e lascia che diventi un'espressione del tuo fascino unico.
Suggerimenti indispensabili per l'acquisto di Zeta Morph Cologne
•Cerca le note della fragranza e leggi le recensioni da fonti affidabili per assicurarti che il profumo sia in linea con le tue preferenze e il profilo olfattivo desiderato, aiutandoti a prendere una decisione informata.
•Mentre visiti Perfume Outlet , prova la colonia sulla tua pelle per capire come reagisce con la chimica del tuo corpo, assicurandoti che abbia un odore gradevole e si complimenta con il tuo profumo naturale.
•Considera l'occasione e l'uso previsto della colonia, che si tratti di abbigliamento quotidiano, occasioni speciali o stagioni specifiche, assicurandoti che si adatti al tuo stile di vita e alle tue esigenze.
•Presta attenzione alla longevità e all'insilato (la proiezione o scia lasciata dalla fragranza) della colonia, assicurandoti che duri per tutto il giorno senza essere opprimente o sbiadire troppo rapidamente.
•Controlla la reputazione e la credibilità del marchio, comprese le recensioni e il feedback dei clienti, per assicurarti di investire in una colonia di alta qualità che sia all'altezza delle sue affermazioni.
•Considera la confezione e la presentazione della colonia da parte di Perfume Outlet , in quanto aggiunge all'esperienza complessiva e può renderla più piacevole da usare.
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•Cerca consigli da fonti attendibili di appassionati di fragranze, che possono fornire approfondimenti e suggerimenti basati sulle proprie esperienze.
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Linea di fondo
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Nella frutta di stagione troviamo i colori dell'anima.
Perché il dono del cibo rende piacere ciò ch'è necessità, cioè godimento ciò ch'è nutrimento.
È un regalo del Cielo, un colloquio dei sensi che similmente troviamo
tra poesia e comunicazione.
Dal Portale "MANGIARE SANO"
"MANGIARE SECONDO STAGIONE È NUTRIRSI SECONDO NATURA"
Perché consumare frutta e verdure di stagione?
Oggigiorno ci siamo abituati a trovare qualsiasi tipo di frutta e verdura in tutte le stagioni dell’anno, senza neanche più essere sicuri di quali siano i prodotti di stagione. Frutta e verdura andrebbero consumate solo fresche e di stagione anche perché le loro proprietà non sarebbero le stesse fuori dal loro naturale periodo di produzione. I prodotti di stagione sono portati a completa maturazione naturalmente, perciò sono più ricchi di vitamine, sali minerali e fitonutrienti.
LE STAGIONI SONO A COLORI
Studiosi ed esperti di nutrizione raccomandano di variare il colore delle verdure e della frutta che consumiamo ogni giorno perché ai diversi colori (blu-viola, verde, bianco, giallo-arancio e rosso) corrispondono svariate proprietà nutritive con specifici ruoli ed effetti sul nostro organismo e questo ci garantisce una buona copertura dei fabbisogni. Infatti, le proprietà antiossidanti della frutta e della verdura si trovano nella loro massima espressione proprio nel giusto periodo stagionale di raccolta. Selezionare i cibi da portare a tavola secondo le stagioni significa diversificare spontaneamente l’apporto di vitamine, sali minerali e altri nutrienti per l’organismo. Differenti tipi di frutta e verdura possono aiutare a proteggere l’organismo in modi diversi anche perché i nutrienti di cui sono ricche in ogni stagione sono esattamente quelli di cui il nostro organismo ha bisogno in quel determinato periodo dell'anno.
Ad es. durante l'inverno la natura ci fornisce frutti ricchi di vitamina C (es. arance, mandarini, mandaranci, pompelmo e limone) che rinforzano le nostre difese immunitarie e ci proteggono durante la stagione fredda, contro il raffreddore e l'influenza. In estate, quando il nostro organismo ha bisogno di maggior idratazione, troviamo a disposizione frutta e verdura ricche di acqua, sali minerali e carotenoidi che ci aiutano a produrre la melanina che protegge la nostra pelle dai raggi solari."
📌Quanta saggezza e amore rivela la creazione intorno a noi!
Ogni cosa ci è stata provveduta per il nostro benessere e rispettando la terra, la natura e i suoi cicli perfetti possiamo dimostrare gratitudine a Colui che ci ha dato tanti doni buoni!
(Rivelazione 4:11/Giacomo 1:17)
Frutta e Verdura di Stagione: come mangiar sano | Supradyn
https://www.supradyn.it/live-your-age/alimentazione/frutta-e-verdura-5-porzioni-al-giorno-cosa-preferire-e-quando-mangiarla/#:~:text=Frutta%20e%20verdura%20andrebbero%20consumate,vitamine%2C%20sali%20minerali%20e%20fitonutrienti.
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La coppia Ramadier e Bourgeau non solo ci ha donato un libro che stimola l’immaginazione ma ci aiuta anche a percepire i sensi, a capire il susseguirsi delle stagioni, ad entrare in contatto col mondo naturale. Non c’è una presenza di un vero e proprio racconto; in questo cartonato, adatto ai bambini dai 2 ai 6 anni, troviamo un susseguirsi di stimoli mentali suddivisi in due fasi: -la richiesta di chiudere gli occhi ed utilizzare la fantasia; -la richiesta di ricercare elementi all’interno. I personaggi protagonisti delle nostre ricerche vivono storielle tutte loro e noi, attraverso la guida, cerchiamo di ricostruirle nel susseguirsi delle stagioni. Il tempo che passa, dall’inverno alla primavera, dalla primavera all’estate, è scandito dalla chiusura degli occhi, dall’incentivo di ricreare una situazione, dalla meraviglia nello scoprire le pagine colorate. I bambini adorano essere trasportati dalla voce dei genitori nel racconto, e tutti i padri e le madri non possono fare a meno di rimanere affascinati quando sul viso dei propri figli si manifesta l’esclamazione stessa dello stupore. Si tratta senza ombra di dubbio di un libro adatto per la scoperta del mondo, introducendo ai più piccoli nuovi vocaboli, mentre quelli più grandicelli lo sviluppo e la creazione delle storie. Possiamo infatti definirlo un semi-silent book che accoglie i propri lettori con rappresentazioni semplici e tonalità sgargianti col susseguirsi delle stagioni: partendo dal bianco completo, ad ogni pagina un colore viene aggiunto anche se il finale lascia un attimo il fiato sospeso. Il testo, invece, ha quasi un tono imperioso, continua a suggerire azioni a chi lo legge, tante volte quasi da volerlo zittire. In ogni caso si tratta di un libro che diverte sia bambini che adulti, con l’impaginazione ad ali, come a voler significare l’apertura del mondo e della mente. ____________________ ByStefania Questo articolo è stato realizzato grazie al progetto Leggére storie da leggere – In merito al bando per la promozione della lettura nella prima infanzia: Leggimi 0-6. Promosso dal Centro per il libro e la lettura – Selezione libri a cura de La Vetrina centro di documentazione della Provincia di Brescia
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La stagione dei sensi, 1969, Dir. Massimo Franciosa
#I love the cardigan + no shirt look#udo kier#la stagioni dei sensi#60s movies#pretty#italian movies#obscure movies#retro#gifs#mine#edits
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Sette, a volte i numeri sono solo questo.
Eppure c'è magia in molti di loro,
Uno eppure non è primo
Due come il giorno e la notte, le facce della medaglia.
Tre, il famoso per essere perfetto, triangolo e centro del mondo, fede e speranza.
Quattro come gli assi, se solo le stagioni sapessero delle carte da mettere sul tavolo come i punti cardinali sanno dei quattro cantoni.
Cinque, i sensi, le dita...la vita.
Il pentagramma, scritto per essere ascoltato.
Sei, ambivalenza e dualismo, non tutto è come lo.si vede.
Eccolo, il sette...dai peccati alle meraviglie, da ieri a oggi.
È solo uno dei sette giorni della settimana.
Rappresenta la completezza, per molti la saggezza per alcuni ancora un mistero.
Ma oggi è solo un martedì...
E se il sette è tutto.
Buon oggi...
Per oggi è tutto ☕☕☕
@vefa321
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti
LA FRAGILE CIVILTÀ
Il teatro naturale dell’orrore esiste. Il sistema delle Rift Valley africane, quel vasto territorio considerato la culla dell’umanità, ne è lo sfondo: lì, si vive per la morte. Il mondo animale è talmente estremo, nel suo ciclo quotidiano e nel succedersi delle stagioni, da rendere improvvisamente veridica la filosofia di Schopenhauer: la specie prevale sull’individuo. E quella di Leopardi sulla vita:
«Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni. Io considero le illusioni come cosa in certo modo reale state ch’elle sono ingredienti essenziali del sistema della natura umana, e date dalla natura a tutti quanti gli uomini, in maniera che non è lecito spregiarle come sogni di un solo, ma propri veramente dell’uomo e voluti dalla natura, e senza cui la vita nostra sarebbe la più misera e barbara cosa. Onde sono necessari ed entrano sostanzialmente nel composto ed ordine delle cose.»
Le illusioni necessarie hanno costituito uno dei fondamenti dell’arte. Quella che racconta la lunga e faticosa evoluzione sentimentale dell’umanità: un sistema di convivenza in antitesi al cinico, insensato modello imposto dalla natura. Tuttavia, la violazione delle norme poste a difesa della vita cosciente, talvolta emerge e sommerge. La violenza della guerra diviene una fatalità che muta gli equilibri e impone un nuovo impegno. Chi ha imbracciato le armi, più di altri, conosce quel tragico destino. Come Vasily Vasilyevich Vereshchagin (1842 - 1904), artista russo vissuto nell’età di Lev Tolstoj e di Fëdor Dostoevskij, l’età di una profonda svolta culturale in quel lontano e affascinante oriente europeo. Così, Vereshchagin seppe rappresentare l’anima di una civiltà in bilico tra la maturità dello spirito e le pulsioni viscerali della violenza ubriaca di retorica nazionalista: dramma assai diffuso nel mondo. Ci riuscì, in particolare con un dipinto: “L'apoteosi della guerra” (1871) conservato nella Galleria Statale Tret'jakov, a Mosca. Crudo. Efficace. Definitivo. Costruito come un cumulo artificiale dell’orrore ancestrale. Eppure, più vero dell’illusione. E più abissale e dissennato di ogni legge di natura. Tragicamente più forte della fragile civiltà.
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Sempre in me ritorni
come un’alba o un tramonto,
come le stagioni belle
dai pomeriggi adolescenti.
Se torni da me
io sento
che mi riconsegni
il senso
troppo spesso perduto,
gettando luce in ogni punto
dal misero quotidiano oscurato,
chiarendo ogni dubbio
del mio spirito ribelle
che tu conosci e ricordi
perché mi hai scrutato l’anima prima di molti e lo so che non hai disprezzato il disordine e il tormento che dentro vi hai trovato.
Ma hai amato
Così come ho sempre
Ingenuamente amato
i tuoi sguardi
che sono stelle
punti luminosi e fermi
nel firmamento del mio tempo.
Questo ritorno
che ci avvolge e travolge,
che è nostro,
tuo e mio soltanto
immutabile ritorno.
È nostro eppure
più grande di noi,
più infinito di noi,
più eterno di noi.
Io voglio essere
sempre lì
ad ogni ora
che mi svelerà ancora
i lineamenti del tuo volto
che è un frutto
bello e intatto,
gustarne ogni tratto
e restarne sopraffatto;
io voglio seguire
ogni lacrima
che lo carezza
così disseterò la sete
dei miei tormenti
Se cala la sera
e tu non mi pensi.
Ora il tuo corpo
è per me come seta tesa
dai miei sensi
sempre attesa,
ne seguo
con sereno stupore
le sinuose onde,
distesa di un oceano
insondabile e profondo.
E ti voglio abitare come suolo
della mia madre terra
che sei tu,
lo vestirò
col calore dei giorni
che vivrò
perché tu sei la dimora
dei miei più antichi sentimenti,
delle mie più folli passioni,
della mia stessa vita.
Ti apro questa porticina
del mio cuore bambino,
che gioca con le parole
e scherzando ti porta per un pochetto
nella sua testolina e nel suo petto
cercando di raccontarti semplicemente
quello che dentro di sè per te sente.
[ una delle cose più belle che mi abbiano mai dedicato ]
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