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leparoledelmondo · 2 years ago
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Energia fotovoltaica
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Questa volta vi scrivo un po di numeri. Nel 2020, secondo i dati Terna (azienda che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana con 74.855 km di linee elettriche) in Italia abbiamo consumato 301 TWh di energia elettrica. Per generare questa energia usando solo solare fotovoltaico avremmo bisogno di 191 GW di capacità installata. Giusto per capirci: installare 1 kW di potenza richiede tra i 7 e i 10 m2 a seconda della superficie di installazione, quindi consideriamo una media di 8,5 m2 per ogni kW installato. Quindi per installare quei 191 GW, di cui sopra, servirebbero 1.600 km2 di superficie ricoperti di pannelli solari. Vi sembrano tanti?
Secondo i dati Eurostat 2018 la superficie occupata di edifici o strutture artificiali, in Italia, è di 19.800 km2, basterebbe ricoprire meno del 10% dei tetti di queste strutture con pannelli solari per raggiungere l��obiettivo. Si tratta di una superficie vasta quanto metà della Valle d’Aosta. In aggiunta, secondo i dati ISMEA 2021 (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), in Italia abbiamo anche 34.00 km2 di terreni agricoli abbandonati, e sarebbe sufficiente occuparne il 5% per ottenere un’economia totalmente basata sul fotovoltaico.
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pier-carlo-universe · 17 hours ago
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Speculazione Alimentare: Produttori e Consumatori Restano gli Anelli Deboli della Filiera
Coldiretti Alessandria denuncia pratiche sleali e squilibri nella distribuzione del valore agroalimentare
Coldiretti Alessandria denuncia pratiche sleali e squilibri nella distribuzione del valore agroalimentare. Secondo un’indagine condotta dalla Coldiretti Alessandria basata su un rapporto Ismea e dati Istat, il settore agroalimentare continua a soffrire di gravi squilibri economici lungo la filiera. Produttori agricoli e consumatori risultano essere i più penalizzati, mentre commercio e trasporto…
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emanuelebottiroli · 11 months ago
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Rapporto Qualivita Ismea: DOP Economy oltre 20 Miliardi, 890.000 gli occupati del settore
Il Rapporto ISMEA – Qualivita 2023 disegna un panorama dettagliato dell’impatto della Dop economy sul territorio italiano, evidenziando una crescita sostanziale sia in termini di valore alla produzione sia per quanto riguarda l’occupazione. Con un incremento del valore alla produzione che supera i 20 miliardi di euro e un impegno occupazionale che raggiunge quasi i 900.000 posti di lavoro, il…
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manifestocarnivoro · 1 year ago
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REPORT ISMEA SUI CONSUMI DOMESTICI: INCREMENTO DELLA SPESA PER IL COMPARTO CARNI
È stato pubblicato da Ismea il Report sui consumi domestici delle famiglie italiane nel periodo gennaio-dicembre 2022. Dal report emerge che, nel 2022, si è verificato un aumento della spesa per tutti i comparti alimentari ad eccezione dei prodotti ittici e del vino. Anche per il comparto delle carni si registra un importante incremento della spesa (+9,9%), con un peso sullo scontrino del 10,6%, a fronte di una lieve diminuzione delle quantità acquistate (dell’1,6%) e uno spostamento verso tagli e aree merceologiche più economiche di cui hanno pagato lo scotto le bovine a vantaggio delle suine. Scendendo nel particolare delle varie tipologie, per le carni bovine si registra un sostenuto incremento dei prezzi medi (+9,7%), che ha spinto i consumatori al contenimento dei volumi facendo segnare nel complesso a fine anno un –4,4% degli acquisti in quantità, con una spesa comunque in aumento del 5,1%. Le carni suine, pur segnando un incremento dei prezzi medi del 7,1%, hanno registrato un incremento dei volumi acquistati, favorite da un livello di prezzo comunque inferiore sia a quello delle carni bovine che a quello di alcuni tagli delle avicole. Le carni avicole sono fra tutte quelle che hanno registrato il più importante aumento dei prezzi medi (+18,3%), subendo vicissitudini anche a causa dell’influenza aviaria e dei conseguenti abbattimenti che hanno portato a contrazioni dell’offerta nazionale; malgrado ciò, il consumo in termini di volume si è mantenuto praticamente stabile (solo –0,2%) rispetto al 2021 (fonti: ismeamercati.it – unaitalia.it).
Fonte: Tendenze, Eurocarni 5/23
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olitaly · 2 years ago
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toscanoirriverente · 10 months ago
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Negli anni capi di gabinetto, direttori di Ismea e Agea hanno lasciato i loro ruoli al ministero dell'Agricoltura per ricoprire sempre più cariche in Coldiretti. Il ministro Lollobrigida difende il suo rapporto privilegiato
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osteneroshark · 30 days ago
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Intravino: Vendemmia 2024, luci e ombre | Qualche dato e la parola a 10 produttori
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gdsradio7 · 2 months ago
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Caldo record e siccità, crolla del 32% l'olio made in Italy
La siccità fa crollare la produzione dell’olio d’oliva italiano con un calo atteso di circa il 32%. a causa della mancanza di pioggia e del caldo record che al Sud hanno colpito le maggiori regioni produttrici come la Puglia e la Sicilia. A lanciare l’allarme sono Coldiretti, Unaprol e Ismea, che hanno presentato al G7 dell’Agricoltura a Siracusa le stime 2024 per l’Uliveto Italia, in occasione…
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cloudwine9 · 2 months ago
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STIME VENDEMMIALI DI ASSOENOLOGI, ISMEA E UIV
PRESENTATE LE STIME VENDEMMIALI DI ASSOENOLOGI, ISMEA E UIV VINO: SICCITÀ, CALDO E MALTEMPO LIMITANO IL RIMBALZO DEL VIGNETO ITALIA, QUALITÀ BUONA/OTTIMA QUANTITÀ A 41MLN DI HL, +7% SUL 2023 (Ortigia – SR, 24 settembre 2024). Sono 41 milioni gli ettolitri stimati per la vendemmia 2024, che segna una timida risalita del Vigneto Italia dopo la scorsa annata ultra-light. Pur registrando un +7% sui…
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b0ringasfuck · 3 months ago
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“Per fortuna la siccità ha colpito il Sud e la Sicilia e molto meno il Centro-Nord” (Lollobrigida)
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quartopiano · 3 months ago
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rassegnanotizie · 4 months ago
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Ecco l'articolo in italiano: Il rapporto Bio in cifre, curato da Ismea in collaborazione con il Ciheam Bari nell'ambito del programma Masaf "Dimecobio", evidenzia una superficie agricola biologica prevalentemente orientata a seminativi (42,1%), davanti a prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%). La crescita delle superfici ha riguardato soprattutto prati e pascoli e colture industriali e foraggere, mentre hanno perso ettari le proteiche e le produzioni cerealicole. Crescono, seppure a un ritmo più attenuato, le ortive, in un'annata che ha invece confermato la superficie bio complessiva delle coltivazioni permanenti, nonostante le riduzioni di viti, agrumi e frutta fresca, compensate dagli incrementi di ulivi e frutta in guscio. I dati del rapporto Bio in cifre sono stati presentati oggi a Bracciano in occasione dell'ormai tradizionale "Appuntamento con il bio". L'incremento della superficie agricola biologica ha riguardato principalmente le regioni centrali e settentrionali. Il Mezzogiorno mantiene tuttora l'incidenza più elevata, con il 58%, ma si sta assistendo a un graduale riequilibrio della distribuzione geografica delle superfici, con la ripartizione del Centro-Nord che ha quasi raddoppiato in 10 anni gli investimenti nel bio. L'evoluzione più recente mostra, ma in pochi casi, situazioni anche in controtendenza, evidentemente dovute alle diverse politiche adottate dalle amministrazioni regionali. Emblematico il caso della Provincia autonoma di Trento, che ha perso oltre il 40% della superficie agricola biologica nel 2023 per la decisione dell' Autorità di gestione di concedere i pagamenti riservati alle superfici foraggere e ai pascoli alle sole aziende con allevamenti, nell'ambito di una strategia di rafforzamento della zootecnia biologica locale. Una flessione, seppure contenuta, si è riscontrata anche in Emilia-Romagna, nonostante il budget consistente sugli interventi a favore del biologico, fenomeno che gli esperti tendono però ad associare agli eventi catastrofali dello scorso anno, in particolare alla devastante alluvione del maggio 2023.
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Vinitaly. 56ª edizione conferma interesse per vini italiani nel mondo
Vinitaly. 56ª edizione conferma interesse per vini italiani nel mondo. Lollobrigida: "il vino è simbolo della nostra cultura, dei nostri paesaggi e della nostra tradizione". "Vinitaly conclude la sua 56ª edizione con risultati straordinari, confermando il prestigio e l'importanza del settore vitivinicolo italiano a livello internazionale. Siamo di fronte a un chiaro segnale del continuo interesse per i nostri vini nel mondo, simbolo di qualità, storia, natura, cultura e tradizioni di cui l'Italia è orgogliosa". Così il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Abbiamo voluto rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni agli enti di settore fino alle aziende, per sostenere il vino italiano nella sua posizione di eccellenza sul mercato globale. Il successo di Vinitaly è forte anche del lavoro di squadra che abbiamo messo in campo e per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito all'organizzazione, alle degustazioni, ai momenti di approfondimento, ai seminari, alle premiazioni, agli spazi culturali e a tutti gli eventi che hanno fatto conoscere le nostre eccellenze ed emozionato il pubblico lungo tutta questa edizione", ha sottolineato Lollobrigida, che ha ringraziato "il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri e tutti gli esponenti del Governo intervenuti, i rappresentanti delle amministrazioni a tutti i livelli, l'intera squadra di Veronafiere a partire dal presidente Federico Bricolo, le Forze dell'ordine che hanno contribuito, gli espositori provenienti da tutta l'Italia, ma anche dall'estero, la stampa nazionale e internazionale, le associazioni, gli enti del settore, i sommelier, i professionisti che hanno contribuito, gli operatori e gli appassionati di tutto il mondo che sono intervenuti", insieme al "personale del Masaf, il nostro Icqrf e il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, Crea, Ismea, Agea, il Ministero dell'Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura che hanno collaborato ai nostri eventi, il Museo di Torgiano della Fondazione Lungarotti e gli altri musei che hanno fatto arrivare al Vinitaly opere d'arte straordinarie anche grazie a Generali, tutti coloro che hanno contribuito all'installazione immersiva 'Divina' e i nostri studenti degli istituti agrari e alberghieri, che insieme ai loro docenti hanno accompagnato molte delle attività della fiera". "Come ho già avuto modo di affermare, è importante attribuire il giusto valore alla nostra filiera vitivinicola, perché il vino italiano rappresenta un prodotto di alta qualità, ma anche un simbolo della nostra cultura, dei nostri paesaggi e della nostra tradizione. È fondamentale consumarlo con moderazione, apprezzando la sua qualità e garantendo un equo compenso a tutti coloro che contribuiscono alla sua produzione e commercializzazione", ha concluso il ministro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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ISMEA, "il comparto vinicolo vale un terzo del mercato agricolo assicurato"
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agrpress-blog · 9 months ago
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Sembra che la manifestazione dei trattori, prevista per giovedì prossimo, al Circo Massimo sia confermata. Anche la premier Giorgia Meloni ha compreso le ragioni di questa mobilitazione, perché «l’ambiente non si salva certo contro gli agricoltori», né con «le follie» imposte dalla transizione ecologica. Tuttavia, il Governo è riuscito modificare l’emendamento al Milleproroghe sull’Irpef, che esenta i redditi fino a 10mila euro e riduce del 50% l’importo da pagare per quelli compresi tra i 10mila e i 15mila euro, anche se riguarda solo gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice. Il Riscatto Agricolo si è detto soddisfatto anche per il «riconoscimento istituzionale» ricevuto: i rappresentanti del movimento hanno annunciato l’imminente costituzione «di un sistema organizzato di rappresentanza nazionale», intenzionati a sostenere il Governo su tutte «le azioni finalizzate alla difesa del Made in Italy in Italia e in Europa». Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha assicurato, oltre alle modifiche sull’Irpef, anche interventi sulle vendite, dichiarando che «in presenza di acquisti inferiori al prezzo medio di produzione pubblicato da Ismea», scatteranno «verifiche automatiche». Per quanto riguarda la concorrenza di Paesi terzi, invece, si sta lavorando per far passare la proposta del ministro francese, Marc Fesneau, sul principio di reciprocità «per evitare – ha spiegato il ministro Lollobrigida – che nella nostra Nazione arrivino merci provenienti da Stati che non rispettano le stesse regole imposte ai nostri agricoltori». Poi ci sono «il sostegno al reddito dei più deboli e l’abbattimento dei costi di produzione», che «restano la stella polare dell’esecutivo». Queste decisioni, però, non fermano la mobilitazione degli agricoltori. Infatti, il movimento Riscatto Agricolo ha precisato che, almeno finché non sarà tutto nero su bianco, «anche se a Roma stanno pensando di tornare nei luoghi di origine – ha spiegato Davide Pedrotti, referente del collettivo per il bresciano –, una ventina di presidi rimarranno operativi, in Lombardia, in Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia e in Sardegna». L’obiettivo è arrivare al 26 febbraio «quando ci sarà la riunione straordinaria della Commissione Ue a Bruxelles e si vedrà se le modifiche alla Pac annunciate saranno realizzate». Se da un lato Riscatto agricolo è soddisfatto, dall’altro lato il leader Danilo Calvani, conferma il raduno di giovedì prossimo al Circo Massimo con l’arrivo di altri mezzi, in aggiunta alle centinaia di trattori che continuano a sostare alle porte della Capitale. Inoltre, al termine del vertice convocato ieri da Matteo Salvini, la Lega ha chiesto di approvare la sua proposta sul controllo dei prezzi e sui costi di produzione, confermando la «netta contrarietà» ai negoziati dell’Europa con i Paesi del Mercosur. Negoziati che Antonio Tajani, leader di Fi e ministro degli Esteri, difende in nome del «libero scambio», rimanendo comunque aperto a miglioramenti ulteriori, ma solo «con proposte che non siano demagogiche e che possano permettere di risolvere i problemi». Nel frattempo, le opposizioni continuano ad attaccare con la denuncia, da parte del Pd, delle lotte intestine nella maggioranza: «I ministri vanno in ordine sparso – hanno detto i capigruppo in commissione Agricoltura Simona Bonafè e Ubaldo Pagano -. Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso». «Il Governo ha creato il problema con gli agricoltori aumentando loro le tasse – ha invece commentato il leader di Alleanza Verdi-Si, Angelo Bonelli – e oggi, per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità, attacca la transizione verde mentre la crisi climatica produce danni ingenti e nel 2022, la siccità ha causato 6 miliardi di euro di danni all'agricoltura».
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emanuelebottiroli · 10 months ago
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Dati 2023 vino italiano, consumi in calo dell’8% dal 2019, resistono i vini DOP. In picchiata comuni e rossi, su gli spumanti
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Tornano di poco sotto quota di 1 miliardo le bottiglie di vino vendute nei negozi e nella grande distribuzione italiana nel 2023, il 3,1% in meno rispetto all’anno precedente per un valore complessivo di poco più di 3 miliardi di euro. Lo rileva l’Osservatorio Uiv-ISMEA su base Ismea-Nielsen-IQ in relazione alle vendite di vino in Gdo e retail a tutto il 2023. Un anno complicato, secondo l’Osservatorio, che se da un lato ha amplificato le nuove tendenze al consumo post-Covid, dall’altro ha determinato più di una sofferenza per un comparto ancora alle prese con rincari generalizzati non ancora assorbiti e ben oltre la timida crescita registrata in valore (+2,6%). I vini fermi fissano i volumi a -3,6% (con i rossi a -4,9%) e registrano l’11° trimestre consecutivo con il segno meno. Gli spumanti, pur con un azzeramento della crescita dei prezzi nell’ultimo trimestre, rimangono in linea di galleggiamento rispetto ai volumi venduti nell’anno precedente, ma solo grazie ai “low cost” Charmat non Prosecco (+7,1%), senza i quali la tipologia virerebbe in negativo di 2 punti. In generale – evidenzia l’Osservatorio Uiv-ISMEA – l’evoluzione dei consumi di vino da parte degli italiani dal 2019 a oggi è stata significativa e riflette fattori solo in parte specchio dalla congiuntura. Spesso, infatti, cambiamenti così netti e solo in apparenza repentini sono dettati da modifiche strutturali di una domanda mai così fluida in tema di consumi beverage. Tra questi: CONSUMI IN CALO, MA PIÙ SELETTIVI Rispetto a 5 anni fa, e dopo le impennate degli anni Covid, tra gli scaffali il calo dei consumi sfiora l’8%, l’equivalente di 100 milioni di bottiglie in buona parte a base di vini fermi (-11%) e liquorosi (-19%). I Dop, con un -2%, sono la categoria che di gran lunga cede meno, con bianchi (+3%) e rosati (+17%) che segnano luce verde. Fanno molto peggio gli Igt (-13%) ma soprattutto i vini comuni, picchiata a -17% e l’equivalente di 64 milioni di bottiglie in meno. TENDENZA SPUMANTI Da una parte i vini fermi che scendono di 11 punti, dall’altra gli spumanti che in un lustro guadagnano quasi il 19%, oggi a 139 milioni di bottiglie vendute. Merito del mondo Prosecco, che nel periodo sale del 30%, ma anche degli Charmat non Prosecco, a +42% grazie a un’ascesa vertiginosa in particolare nell’ultimo biennio in cui anche il minor potere di acquisto ha giocato un ruolo importante. Una tendenza, quella delle bollicine italiane, che da tempo si riflette anche nelle esportazioni, con la tipologia che ha visto triplicare le proprie quote di mercato negli ultimi 10 anni. Lo stesso non si può dire per lo champagne, le cui vendite nel periodo sono scese del 38%. SOS ROSSI Premesso che l’alta gamma dei rossi è di gran lunga maggiormente presente presso i canali horeca, dove certe denominazioni o prodotti sono diventati ormai intramontabili, è innegabile che – in generale – la tipologia simbolo del vino tricolore sia la più in difficoltà nei consumi casalinghi con una discesa, sempre più ripida negli ultimi anni, del 15%. I rossi cedono il 6% – quasi 3 volte più della media – tra i consumi di prodotti a denominazione, il 19% tra gli Igt, ma il record (negativo) si registra tra i vini comuni, con un -22%. Poche le grandi Dop e Igt che tengono (Dop Montepulciano d’Abruzzo a -2%, Chianti a -3, Rubicone Igt nella tipologia Sangiovese a +7%), tanti i cali in doppia cifra, e spesso oltre il 20% per vini a marchio come la famiglia dei Lambruschi, i pugliesi (Salento Igt, Puglia Igt), i siciliani con Nero d’Avola Dop e Terre Siciliane Igt), il Cannonau della Sardegna, i piemontesi (Barbera e Dolcetto Doc), i veneti (Igt Cabernet e Merlot), i lombardi, con le Doc Oltrepò Pavese Barbera e Bonarda E-COMMERCE SULL’OTTOVOLANTE I lockdown hanno contribuito a far lievitare gli ordini dell’e-commerce, canale storicamente ostico per gli italiani. Oggi gli acquisti online valgono il triplo rispetto al 2019, ma da 2 anni a questa parte gli ordini si sono progressivamente sgonfiati, fino a perdere il 21% sul picco del 2021. Un calo fisiologico per un canale sull’ottovolante che pure ha attuato un significativo ribasso dei listini. Chi ordina online lo fa ricercando ancora di più la qualità – il prezzo medio al litro è superiore del 61% rispetto agli acquisti in corsia –, compra più Dop e Igt (il 75% del totale acquisti dei vini fermi) ma soprattutto ordina più spumanti, che online incidono per il 22% degli acquisti, contro una media complessiva al 13%. Una nicchia – quella dell’e-commerce di vino – che rappresenta appena l’1,5% del totale acquisti in Gdo e retail, su cui molti player fanno affidamento per il futuro. Read the full article
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