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CENSIS 2024: Stagnazione economica, crisi educativa e sfiducia sociale nel 58° Rapporto sulla situazione italiana
Il CENSIS ha presentato il 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2024, tracciando un quadro complesso e articolato dell’Italia contemporanea.
Un’analisi profonda della società italiana Il CENSIS ha presentato il 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2024, tracciando un quadro complesso e articolato dell’Italia contemporanea. Il rapporto analizza fenomeni economici, sociali e culturali, mettendo in luce le sfide e le criticità che il Paese deve affrontare per uscire da una condizione di stagnazione. La “sindrome italiana”:…
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Un po' di aria fresca che condivido volentieri. Per chi ha qualche minuto, sotto c'è il video con l'intervento completo:
"Ma quand'è che studiare è diventata una gara? [...] il mancato raggiungimento di un risultato è da attribuirsi esclusivamente alla colpa del singolo, di non essersi impegnato abbastanza. Ricordiamoci però che molti degli ostacoli che incontriamo nel nostro percorso accademico sono strutturali e sono, per esempio, non potersi permettere una casa da fuori sede, non poter frequentare le lezioni, non avere una borsa di studio, ed è codardo che si deleghi al singolo studente la responsabilità di trovare un modo per arrivare alla fine del percorso indenne, superando degli ostacoli che è compito delle istituzioni rimuovere.
Quest'anno a Padova 2426 studentesse e studenti avevano il diritto a ricevere una borsa di studio che non è mai stata erogata. Mi chiedo [...] come possano avere fiducia nel loro Ateneo, nella loro Regione, nel loro Stato, se vedono non rispettato un loro diritto costituzionale, quello di poter studiare?
Sono domande che esigono risposta e mi piacerebbe porle indirettamente all'assessora Donazzan, alla luce della mancata copertura delle borse di studio che la nostra Regione reitera da anni, così come da anni non si impegna in una reale azione di residenzialità pubblica studentesca. Queste politiche di trascuratezza colpiscono solo chi è già in condizioni precarie".
Chi parla è Emma Ruzzon, Presidente Consiglio Studentesco dell'Università di Padova, durante l'inaugurazione dell'anno accademico di uno degli atenei più antichi e prestigiosi d'Italia.
C'è poi una riflessione sul benessere psicologico e una chiusura piena di fiondate rivolte alla generazione degli adulti e al governo in carica: ricercatori in fuga all'estero per colpa della precarietà italiana, legge di bilancio che aumenta il finanziamento all'istruzione privata invece di puntare su quella pubblica, catastrofe climatica trattata come problema di ordine pubblico, disuguaglianze ormai accettate come inevitabili, nessuna tutela per chi è ai margini, ostacoli al diritto all'aborto per le donne, silenzio istituzionale sui suicidi in carcere, legittimazione parlamentare per l'omissione di soccorso nei confronti di chi cerca una vita decente in Europa attraverso il Mediterraneo...
Una Lectio Magistralis pronunciata da una ragazza ventenne o poco più, di fronte a una sala con signori incravattati, signore ingioiellate, rappresentanti istituzionali un po' irrigiditi, cardinali col brillocco, e accademici co le toghe sulle spalle. I quali, alla fine, battono le mani un po' controvoglia, tanto per far vedere che loro sono d'accordo; che loro no, non hanno contribuito a questo disastro (fanno rabbia e tenerezza al contempo).
Una lezione degna di questo nome, spero solo che qualche appartenente alla generazione adulta sappia ascoltarla davvero...
Urbano Grandier, Facebook
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Allora, sarà senza dubbio pronto a intervenire dal momento che, all’interno dei centri LILT, si propinano cose come la “medicina energetica” e, naturalmente a pagamento, si offrono prestazioni che includono cose come una visita “omeomesoterapica”, in piena continuità con quell’armamentario pseudoscientifico che dal pensiero magico risale tanto all’astrologia, quanto a ogni sorta di fuffa utile a dissetare chi ricerca il pensiero magico come alternativa più interessante alla realtà scientifica.
Più volte abbiamo scritto come il placebo ha un suo lecito utilizzo in medicina; ma naturalmente non dobbiamo spiegare alla LILT, che anche nelle sue ultime dichiarazioni intende confermare la sua fiducia nella scienza e il suo rigetto della pseudoscienza, come la somministrazione di un placebo non giustifichi affatto né un eccesso di costo dello stesso né, soprattutto, la somministrazione contestuale di pensiero magico alternativo a quella scienza di cui anche la LILT vorrebbe farsi portabandiera.
Vogliamo quindi crederle, presidente; vogliamo credere che abbiamo frainteso la sua buona fede, anche senza che lei ci spieghi dove trovare il senso vero dell’intervento accanto a lei di un astrologo a un evento istituzionale LILT al ministero, e vogliamo persino credere che le stupidaggini dette dall’astrologo avessero qualche recondito buon fine, che noi non siamo riusciti a intendere; ma a fronte di questa fiducia da parte nostra, dovranno pure seguire azioni da parte sua e della LILT, che possano fugare ogni dubbio circa il fatto che un ente finanziato nel 2024 con 1.350.000 euro di soldi pubblici provenienti dal ministero della Salute, con 2.000.000 di euro di altri soldi pubblici in ossequio alla legge 30 dicembre 2021 n. 234 art. 1 comma 275 e con altri fondi pubblici provenienti dal ministero dell’Economia, sia davvero allineato con la scienza e la medicina basata sulle prove, e non con gli astri, le bufale energetiche e le fesserie pseudoscientifiche che sempre più minacciano la salute degli italiani.
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/elogio-della-diversita/?feed_id=1689&_unique_id=66f3ea8acf61d %TITLE% Negli scorsi giorni sono stato colpito dal discorso di Winona Rider per i festeggiamenti per la mattonella di Tim Burton sulla Hall Of Fame Tim, la tua amicizia è stata un dono immenso. Quando ti ho incontrato, ero una ragazzina strana. Mi hai dato fiducia in me stessa, mi hai mostrato che si può andare contro le maree del conformismo. La tua inclusività creativa ha reso l'essere strana non solo accettabile, ma qualcosa di bello, da celebrare. Winona Rider su Tim Burton Uno dei pregi di internet credo sia stato esattamente questo. Rendere più normale chi si in passato si è sentito strano. Io sono uno di questi, per una serie infinita di motivi che si notano in molti aspetti della mia vita fin dall'infanzia. Io ho voluto una Barbie perché il mio Big Jim non fosse solo, giocavo più spesso con le ragazze perché non mi piaceva il calcio, ho scelto di suonare il sassofono quando avevo sei o sette anni e ho insistito finché i miei genitori non hanno ceduto all'evidenza che quello era il mio strumento, ho praticato moltissimi sport ma nessuno di quelli che la gente guarda in TV, a parte lo sci che è comunque relativamente di nicchia. Ho sempre prediletto quelli individuali e che avessero a che fare con la natura. Ero quello a cui gli amici chiedevano consigli, non perché dessi la risposta giusta, ma perché davo la risposta diversa. Oggi gestisco un blog che non serve a niente e non va più neppure di moda, ma qualcuno mi segue lo stesso, vado in giro con un'auto vecchia di sessant'anni (nel 2025), faccio ancora sport strani, ma insomma chi mi segue qui un po' di cose immagino le noti. Soprattutto sulle mie posizioni politiche raramente allineate a qualcuno ma sempre aperte all'inclusività delle minoranze, la difesa dei più deboli e l'osteggiare i bulli. Si soffre a sentirsi diversi. Si soffre perché non si ha con chi confrontarsi e quando si prova a confrontarsi le persone tendono ad omologarti e inquadrarti nei loro schemi e tu puntualmente non riesci a riconoscerti in nessuno di questi. Si soffre perché alla fine ci provi a infilarti in quelle scatoline, a sederti buono buono per essere riconosciuto dall'una o dall'altra parte ma poi ti rendi presto conto che sei seduto scomodo. Che in quel posto, in quella posizione proprio non riesci a starci. Alla fine sgusci fuori, ti mostri per quello che sei e ti ritrovi solo. A seconda delle età ti ritrovi anche preso in giro, o offeso, o semplicemente tagliato fuori da determinati ambienti che richiedono un senso di appartenenza che tu pur sforzandoti non riuscirai mai ad avere. Non sei un mostro. Non lo sei affatto, ma tante volte ti fanno credere di esserlo perché tutto ciò che sfugge al controllo per molte persone è male. Soprattutto per le persone conservatrici, o per le persone religiose ma non solo. Finisci per inserirti in ambienti in cui bullizzare è talmente istituzionale da non essere neppure percepito da chi perpetra il bullismo. Quando si da per scontato che tutti la pensino in un modo e tu non sei tra quelli. Ci si sente come un vegano continuamente invitato a grigliate di carne. Continui dirlo, "Raga, io non mangio carne", e continuano a risponderti "Non sei obbligato a mangiarla, ci sono queste buonissime verdurine gratinate al formaggio". Alla fine o ti adegui o smetti di andare, "che strano quel tipo" dicono loro derubricheranno il problema. Finisci per cercare di circondarti solo di persone come te, strane, fuori dalla media. Internet invece ha cambiato le carte in tavola. Non in maniera sostanziale, gli umani continuano a restare umani. (short.staipa.it/a01du). Nei primi anni, prima dell'arrivo dei moderni Social Network i forum tematici, erano un coacervo di gente strana, strana come me, strana come noi. Erano un modo per conoscersi prima per iscritto e poi di persona come a molti di noi strani piace ma senza l'intermediazione lenta della posta tradizionale.
Improvvisamente il mondo, si è accorto che le persone strane non erano così rare, e quindi appunto strane. Più precisamente che esisteva una quantità di persone che si riconoscevano come tali sufficiente a farne un possibile target pubblicitario. Basta guardare le serie TV. Nel 1974, ben prima di internet, la stranezza veniva rappresentata con personaggi come Potsie di Happy Days, probabilmente il personaggio in cui è stato introdotto il termine nerd. Il personaggio è essenzialmente una persona goffa, ingenua e un po' troppo rigida, il bersaglio perfetto degli scherzi di Fonzie, il quale diceva che tutti gli appassionati di scienze e matematica erano dei nerd, assimilando determinati interessi all'essere sfigato. Nel 1989 arrivava Internet e contemporaneamente Screech di Bayside School e Steve Urkel di 8 sotto un tetto. Il primo era il personaggio strano della sit-com, con una voce strana, bravissimo a fare i compiti e che in possesso di un robot. Non era un personaggio bellissimo ma meno negativo che in passato. Il secondo era divertente e piaceva al pubblico ma si trattava sempre di un personaggio occhialuto, con la voce nasale, vestito con pantaloni a vita altissima sostenuti da bretelle e goffo nei rapporti sociali. Insomma divertente, eh? Ma chi vorrebbe sentirsi rappresentato da lui, o vorrebbe essere lui? Poco dopo è arrivato Carlton Banks in Il Principe di Bel-Air, nel 1990. Forse il primo nerd vestito quasi normale e con una fissa per Tom Jones invece che per qualche materia scientifica Dobbiamo arrivare probabilmente a Ross Geller di Friends, nel 1994 per avere un nerd simpatico, che possa avere relazioni sentimentali e che non venga preso in giro costantemente per le sue stranezze. Internet era già comune, almeno tra i nerd. I forum erano già una realtà consolidata anche se non in Italia era ancora agli inizi. Da lì è stata una marcia trionfale del nerd. I Geeks di Freaks and Geeks, e Rory Gilmore di Una Mamma per Amica, nel 2000, hanno iniziato ad insegnarci che essere strani poteva essere un valore in cui riconoscersi. Sono passati 24 anni ma la cosa non è ancora chiara e c'è ancora bisogno di ribadirlo. Poi nel 2007 arrivano Chuck Bartowski in Chuck e Sheldon, Leonard, Howard, Raj,, Bernadette, Stuart e alla fine perfino Penny alla fine in Big Bang Theory a rendere bello il nerd, o in generale lo strano. Non solo presentandoli come personaggi ma iinnalzandoli a protagonisti, affrontandone le difficoltà. Sono tutti un'estremizzazione di qualche lato che molti di noi che si ritengono diversi dalla media hanno. Sono personaggi che vanno fieri di come sono e che imparano a integrarsi nella società senza perdere il proprio status, senza nasconderlo. Elliot Anderson, in Mr. Robot del 2015 infine è l'esempio definitivo dello sdoganamento, una serie non per nerd, non basata su riferimenti a supereroi, fumetti, giochi di ruolo e nerdate varie che porta un personaggio disagiato e in difficoltà sociale ad essere il cardine di una rivoluzione di livello mondiale. Il mondo sta cambiando, ed è un bene. E non c'entra con le mode, quelle per cui la stessa persona il giorno prima adora Barbie e vorrebbe essere come lei e il giorno dopo adora Mercoledì e vorrebbe essere come lei. Il mondo sta cambiando perché oggi si può sentirsi diversi dalla media e manifestare questa propria diversità trovando chi la pensa come noi, chi vive le stesse difficoltà senza necessariamente doversi inquadrare in una casella. Per questo, è importante oggi più che mai la diversità, essere fieri di sentirsi diversi, essere fieri di rifiutare l'omologazione e lottare contro gli inconsapevoli bulli che appartengono alle maggioranza. È manifestando ciò che siamo realmente che troviamo chi ci può capire, è mostrando ciò che siamo che ci possiamo sentire accettati e ci possiamo accettare. Chi non vuole capire non conta. Non è essere accettati da tutti che ci può rendere felici ma accettare noi stessi. Giunti a questa consapevolezza tutto il resto smette di essere di un qualunque interesse.
Se ti senti diverso ricorda che ci sono milioni di persone là fuori che si sentono allo stesso modo e che può essere facilmente trovarle, se non sotto casa nella rete. Diverso non è strano. Diverso è bello, un valore in più che ti rende speciale.
#InformEtica#Polemipolitica#Stefano#Anticonformismo#Bullismo#Conformismo#diversità#Libertà#Nerd#queer#SerieTV
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La corsa verso l'estate del nostro Parlamento
Un rush finale prima della pausa per l'estate attende il Parlamento italiano. Entro i primi giorni di agosto, infatti, dovranno essere convertiti in legge diversi decreti, pena la loro decadenza. A questi si aggiungono alcuni provvedimenti che la maggioranza e il governo intendono licenziare entro l'estate, come il ddl Nordio sull'abuso d'ufficio. Parlamento italiano e la corsa all'estate Si tratta di un vero e proprio tour de force per le Camere, che si sono già riunite per stilare un calendario dei lavori per il mese di luglio. Il primo appuntamento è per domani, con il voto di fiducia al Senato sul decreto Coesione, che poi passerà alla Camera per l'ok definitivo, anche questo con voto di fiducia. Il decreto, che ha l'obiettivo di accelerare l'utilizzo dei fondi Ue, deve essere convertito in legge entro il 6 luglio. Tra gli altri decreti in agenda figurano quelli su: - Ddl Nordio - Decreto Coesione - Sblocco degli stabilimenti balneari - Decreto Agricoltura - Decreto Protezione civile e G7 Per il ddl Nordio, la cui discussione generale si è svolta alla Camera, i tempi sono contingentati per il via libera definitivo a luglio. Il testo, che modifica la disciplina dell'abuso d'ufficio, è uno dei cavalli di battaglia del ministro della Giustizia Carlo Nordio e rappresenta un punto di divisione all'interno della stessa maggioranza. Ritmo di lavoro serrato L'alto numero di decreti da convertire e la ristrettezza dei tempi impongono al Parlamento un ritmo di lavoro serrato, con sedute fiume e giornate lavorative anche il sabato. Non a caso, si parla di un vero e proprio "tour de force" per i parlamentari, chiamati a votare su un'ampia gamma di provvedimenti in un periodo relativamente breve. L'utilizzo frequente della fiducia da parte del governo ha sollevato le critiche dell'opposizione, che accusa l'esecutivo di voler limitare il dibattito parlamentare e di svuotare il ruolo delle Camere. I sostenitori del governo, invece, sottolineano la necessità di approvare rapidamente i provvedimenti per rispondere alle urgenze del Paese, soprattutto in un momento di crisi economica e sociale come quello attuale. Il "problema" della fiducia Il tour de force estivo del Parlamento si preannuncia dunque come una battaglia politica e istituzionale, con i riflettori puntati sui decreti in agenda e sul ruolo che le Camere saranno in grado di svolgere nel dibattito e nell'approvazione dei provvedimenti. Oltre ai dieci decreti da convertire, il Parlamento dovrà occuparsi anche di alcuni provvedimenti chiave, come il ddl Nordio sull'abuso d'ufficio. Il calendario dei lavori è fitto e le giornate lavorative saranno lunghe, anche il sabato. L'utilizzo frequente della fiducia da parte del governo ha sollevato le critiche dell'opposizione, che accusa l'esecutivo di voler limitare il dibattito parlamentare. Il tour de force estivo del Parlamento si preannuncia dunque come una battaglia politica e istituzionale, con i riflettori puntati sui decreti in agenda e sul ruolo che le Camere saranno in grado di svolgere. Foto di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Civita di Bagnoregio, La Polizia di Stato a Capo Nord con i ragazzi della Juppiter
Civita di Bagnoregio (Viterbo), La Polizia di Stato a Capo Nord con i ragazzi della Juppiter La Polizia di Stato è nella Carovana di Destinazione Capo Nord che ieri è partita da Civita di Bagnoregio. La Polizia di Stato ha scelto di sostenere e partecipare a tale iniziativa, fornendo supporto logistico e medico. Infatti, due agenti e un dirigente medico della Polizia di Stato specializzato ad operare in ambienti estremi raggiungeranno Capo Nord a bordo dell'autovettura Lamborghini URUS con livrea istituzionale. Quella tra Juppiter e Polizia di Stato è una collaborazione nata grazie alla volontà del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani che, venuto a conoscenza del progetto, ha sposato con entusiasmo l'iniziativa, garantendo la presenza di poliziotti e personale sanitario durante tutto il viaggio. Alle 11:46 di ieri, la Carovana di Destinazione Capo Nord ha acceso i motori ed è partita per il viaggio più bello e coraggioso che si potesse immaginare: raggiungere il punto più settentrionale dell'Europa in auto con un gruppo di adolescenti e ragazzi diversamente abili per raccontare la pace, la fragilità, i talenti e la speranza. Tanta l'emozione e la commozione dei gruppi che oggi hanno trasformato il sogno in realtà. Quel sogno di uno dei ragazzi speciali che aveva detto al presidente Salvatore Regoli "Portaci a Capo Nord" e lui rispose "Certo" fiducioso che un giorno sarebbe successo veramente perché l'avventura ha le ali grandi per raggiungere anche le mete più lontane. In tanti hanno partecipato alla festa che ha preceduto la partenza, proprio di fronte al ponte di Civita di Bagnoregio, dove i ragazzi speciali di Juppiter, insieme alle istituzioni, e agli amici hanno salutato i pionieri del gruppo di 36 persone che il prossimo 30 giugno, a bordo di 8 mezzi Audi, raggiungeranno Capo Nord. 5 ragazzi diversamente abili, 5 adolescenti talenti della musica e dello sport, 5 giovani esperti di comunicazione, insieme a 11 conducenti dell'Associazione Nazionale Autieri d'Italia, 5 educatori, 1 psicologo il presidente dell'Associazione Juppiter, Salvatore Regoli, scortati dalla Lamborghini Urus, con a bordo due agenti e un medico della Polizia di Stato. Il progetto "Destinazione Capo Nord", realizzato da Juppiter, coinvolge importanti istituzioni ed enti privati che a diverso titolo sostengono l'iniziativa: Ministero degli Affari Esteri, Ministro per lo sport e i giovani, Dipartimento per le Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio, CONI, Regione Lazio, Polizia di Stato, Università degli Studi della Tuscia, ASL di Viterbo, Comune di Bagnoregio, ENI, Impresa sociale Con i bambini, Sport e Comunità, ANAI (Associazione Nazionale Autieri d'Italia), L'Automobile Roma, Exodus di Don Mazzi, Istituto Toniolo, Opera Don Calabria, CSI (Centro Sportivo Italiano), RDS (Radio Dimensione Suono), Lamborghini. "Uniremo l'Europa con i nostri ragazzi speciali e gli adolescenti, simboli di fragilità e bellezza – ha detto il presidente dell'Associazione Juppiter, Salvatore Regoli -. Grazie a tutti gli amici che sono qui oggi e a tutte le istituzioni che hanno scelto di esserci vicine. Per noi è la testimonianza che l'educazione è al centro, insieme alla fiducia e all'ottimismo, che è dobbiamo avere nel rapporto con i giovani". In vista della partenza, il Prefetto Pisani ha incontrato i tre poliziotti designati ad accompagnare la carovana per rinnovare il suo pieno sostegno all'iniziativa e augurare loro buon viaggio. La Polizia di Stato prosegue così il suo impegno al fianco delle comunità anche attraverso queste iniziative promuovendo i valori di prossimità, solidarietà e di legalità tra le nuove generazioni. Un'esperienza di vita e di inclusione per i ragazzi raccontata direttamente dai protagonisti di questo incredibile viaggio, che potrà essere seguita sui canali Facebook e Instagram della Polizia e dell'associazione Juppiter.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Se non vai a votare, non ti potrai lamentare"
di Riccardo Rescio
A cosa servono le dichiarazioni, le constatazioni e le affermazioni riguardanti ciò che si intende fare, se poi, nell’effettivo riscontro dei fatti, emerge una palese incapacità nel concretizzare, nell’agire e nel mantenere coerenza?
Le parole, per quanto ben orchestrate e promettenti, perdono ogni valore se non sono supportate da azioni corrispondenti e tangibili.
Questa situazione crea un’enorme frattura, un divario spropositato, una discrasia evidente tra le intenzioni proclamate e la realtà dei fatti.
Tale disconnessione tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto non solo minaccia di incrinare la fiducia del pubblico, ma accentua anche un senso di frustrazione e di sfiducia nelle istituzioni.
Solo attraverso una diversa visione nella concessione del consenso, un’ottica che privilegi la trasparenza e la partecipazione attiva, e grazie a una vera e concreta assunzione di responsabilità da parte di chi gestisce la cosa pubblica a livello locale, regionale e nazionale, sarà possibile stimolare e supportare quel cambiamento che tutti noi, in varia misura, auspichiamo.
Dobbiamo prendere coscienza che i mutamenti significativi e positivi non possono essere solo annunciati attraverso discorsi altisonanti e promesse vane, richiedono un impegno effettivo e un’azione coerente e continua da parte dei responsabili della governance.
Le parole, trasformate in azioni concrete, devono superare l’impotenza che troppo spesso caratterizza il panorama politico e amministrativo. Non basta più dichiarare buoni intenti, è necessario tradurli in realtà con decisione e costanza, monitorando e adattando le strategie come necessario.
Affinché le speranze e le aspettative dei singoli e della collettività non restino deluse, è fondamentale che le promesse non cadano nel vuoto, ma trovino una concreta attuazione.
Solo così potremo riuscire a colmare quel divario tra promesse e realtà, restituendo fiducia e speranza a chi ci è accanto e alla collettività, per realizzare insieme una società più giusta e prospera per tutti.
L’incapacità del potere in generale, nella accezione più ampia del termine, può riferirsi a una molteplicità di contesti e di concetti diversi, a livello interpersonale, sociale e istituzionale.
L’inettitudine operativa di chi detiene un piccolo o grande poter, si può manifestare attraverso la mancanza di efficacia o competenza e nel prendere decisioni, nell’attuare scelte, nel praticare politiche o ancora peggio nell’inculcare ideologie.
Questo stato di cose dipende in prima istanza dalla concessione di consenso, che si manifesta a sua volta con l’accettazione supina dell’altrui decisione, che può avvenire per fede, per fiducia, per ignoranza, per incapacità valutativa, con il conseguente consenso che inevitabilmente si concede.
Ovviamente altri vari fattori concorrono a determinare l’incapacità di gestire un qualsiasi potere, come la mancanza di visione, la corruzione, i conflitti interni, le limitate capacità tecniche. Grandi limiti che nonostante tutto, in virtù del consenso ricevuto, senza una capacità critica del singolo concessore permette ad alcuni di esercitare impunemente e senza alcuna responsabilità un potere in modo indebito.
"Se non vai a votare, non ti potrai lamentare", non è solo uno slogan, in realtà vuole essere uno stimolo, una sollecitazione per far comprendere che il non voto non è una protesta ma una pericolosa delega in bianco, la cui responsabilità ricadrà unicamente su chi ha deciso di astenersi dal prendere una posizione esprimendo quel diritto capace di cambiare in modo pacifico e civile il corso delle cose.
Firenze, 8 giugno 2024
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Papa Francesco non vede alcuna contraddizione tra una scelta pastorale e una scelta dottrinale. Pastoralmente Papa Francesco è aperto a tutti, e non ha paura di mostrarsi accogliente, senza pregiudizi e di volere che tutti siano sulla stessa strada. Il problema generalmente si pone quando entra in gioco il livello istituzionale.
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Rapporto Italia 2024: gli Italiani tra crisi economica, fiducia istituzionale e sfide globali Il Rapporto Italia 2024, alla sua 36a e... #eurispes #GianMariaFara #rapportoitalia https://agrpress.it/rapporto-italia-2024-gli-italiani-tra-crisi-economica-fiducia-istituzionale-e-sfide-globali/?feed_id=5460&_unique_id=66518204465e8
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Soddisfare esigenze previdenziali, assicurative e di investimento grazie alla consulenza evoluta e accessibile delle Banche di Credito Cooperativo
Al via la nuova campagna di comunicazione istituzionale delle Banche di Credito Cooperativo. La campagna, con il pay-off “Scegli in filiale il piano che fa per te”, mette in evidenza la singolare capacità di ogni BCC del Gruppo di essere al fianco delle persone lungo tutto il loro percorso di vita per valorizzare il loro patrimonio personale. L’offerta delle BCC prevede infatti soluzioni previdenziali, assicurative e di investimento a beneficio di un ampio insieme di interlocutori, diversi per età e per disponibilità economica, attraverso una consulenza evoluta e accessibile, basata sulla fiducia e sulla prossimità. La pianificazione multicanale, seguita dall’agenzia BSG, riguarderà le principali emittenti televisive e radiofoniche nazionali, i quotidiani e settimanali nazionali cartacei e online, le piattaforme streaming, le affissioni nelle stazioni, oltre alla stampa locale e alle radio locali e a un’intensificata campagna digital e social. “La rete delle nostre Banche di Credito Cooperativo, anche grazie al supporto della società di gestione del risparmio del Gruppo, è in grado di rispondere a tutti i bisogni di investimento e previdenziali, anche complessi e variegati, ma con il valore aggiunto della conoscenza delle persone – ha detto Mauro Pastore, Direttore Generale del Gruppo BCC Iccrea -. Con questa campagna abbiamo voluto raccontare come le nostre BCC si differenziano rispetto ad istituti concorrenti anche quando si parla di servizi di investimento, grazie alla presenza di una persona di fiducia che accompagna il cliente lungo tutto il suo percorso di vita. In un periodo di rapida evoluzione e incertezza, è cruciale lavorare sulla percezione degli investimenti, visti come complessi ed elitari; sappiamo renderli accessibili e comprensibili a chiunque, per garantire a ogni persona un futuro finanziario stabile e sereno. Abbiamo voluto comunicare che anche su questo fronte le Banche di Credito Cooperativo del Gruppo BCC sono in prima linea e possono fare la differenza, rappresentando un punto di riferimento di straordinario valore”. Read the full article
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Fabio Massimo Castaldo
PREMIERATO: UNA RIFORMA NATA MALE… E SVILUPPATA PEGGIO L’Italia ha bisogno di una revisione costituzionale che garantisca maggiore stabilità agli esecutivi? Sicuramente è più che legittimo discuterne, studiando i modelli di forma di governo introdotti negli altri Paesi europei: io personalmente trovo da sempre quello tedesco particolarmente interessante. Quel che è certo, è che la riforma del premierato portata avanti dall’attuale maggioranza è senz’altro la risposta peggiore a un problema serio e complesso: il nostro Parlamento verrebbe ancora più schiacciato divenendo ancora più irrilevante, per non parlare del Presidente della Repubblica che assumerebbe il ruolo di semplice notaio, impossibilitato a intervenire in caso di crisi istituzionale. Non sono l’unico a esprimere perplessità: sono in ottima compagnia insieme a personalità di grande spessore accademico. Oggi infatti voglio condividere con voi le opinioni del costituzionalista sudtirolese Prof. Jens Woelk espresse in audizione dinnanzi alla Commissione Affari costituzionali del Senato sul ddl di revisione costituzionale che prevederebbe l’elezione diretta del premier. Woelk ha sollevato diversi rilievi estraneamente critici e problematici, nel solco di altri insigni costituzionalisti, secondo i quali l’elezione diretta sarebbe un unicum in Europa e se una palese assurdità. Secondo Woelk, che ha effettuato una dettagliata e puntuale comparazione proprio con il sistema tedesco, il voto diretto complicherebbe il quadro istituzionale più che semplificarlo: piuttosto bisognerebbe prevedere poteri simili a quelli del Cancelliere tedesco, affiancati, come ha detto, da “altre forme per razionalizzare le crisi di governo, come la sfiducia costruttiva e la fiducia alla persona del Cancelliere o primo ministro anziché al governo”. Ho più volte sottolineato quanto sarebbe opportuno ispirarsi al sistema tedesco della sfiducia costruttiva, il quale prevede che, per rovesciare la coalizione esistente, i deputati debbano preventivamente formare una nuova coalizione e proporre il nome di un nuovo Cancelliere, scongiurando le cosiddette crisi di governo al buio. Il rischio al momento è…
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Alessandria: Giovanni Barosini, Vice Sindaco, parla di Amag, Sindacati e Comunità
Un appello alla responsabilità per il futuro dell’azienda pubblica e il benessere collettivo
Un appello alla responsabilità per il futuro dell’azienda pubblica e il benessere collettivo Ad Alessandria, il Vice Sindaco Giovanni Barosini ha affrontato con parole chiare e incisive la situazione complessa di Amag, l’azienda pubblica al centro di vicende che negli anni hanno mostrato non pochi tratti di opacità e criticità. Con un’analisi puntuale e un invito alla responsabilità condivisa,…
#Alessandria#Alessandria notizie#Alessandria today#AMAG#Amministrazione comunale#appello alla responsabilità#azienda pubblica#Bene comune#Collaborazione#collaborazione istituzionale#Comunità#Crisi aziendali#dialogo sindacale#diritti dei lavoratori#efficienza#etica aziendale#fiducia cittadina#Gestione aziendale#gestione trasparente#Giovanni Barosini#Google News#governance aziendale#governance trasparente#italianewsmedia.com#leadership pubblica#miglioramento servizi#Partecipazione#Pier Carlo Lava#politica locale#rafforzamento finanziario
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26 set 2023 10:26
QUANTO CI COSTA LA SANTANCHÈ COL TROLLEY! 155 MILA EURO PER SETTE GIORNI IN CINA (ARIDATECE CRAXI!) – LA COMITIVA COMPOSTA DALLA MINISTRA E DA 6 COLLABORATORI ERA AL FORUM DEL TURISMO A MACAO: L'ALLEGRA GITA È COSTATA LA BELLEZZA DI 26MILA EURO A TESTA – IL MINISTERO FA SAPERE CHE “LA SANTANCHE’ E I DELEGATI ISTITUZIONALI NON SI SONO SERVITI DI VOLI DI STATO MA DI LINEA E HANNO SOGGIORNATO NEGLI HOTEL PIÙ CONVENIENTI”. MA TRA LE SPESE C’E’ PURE UN “COCKTAIL A HONG KONG”...
Estratto dell'articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”
“Questo viaggio è stato un importante momento di confronto e di incontro tra due culture e due visioni molto diverse”. Sembra Marco Polo al cospetto dell’imperatore Khublai Khan, invece è la ministra Santanchè che parla della “missione orientale” che l’ha tenuta lontana da Roma dal 17 al 24 settembre. Con quali risultati è presto per dirlo mentre è certo, ancorché provvisorio, il costo per gli italiani: oltre 134 mila euro, più spese varie, a cui ne vanno aggiunti altri 21 mila per la puntata a Seoul. Tutti per spesare la ministra, i suoi collaboratori di fiducia e promuovere il tour.
Certo non sono i tempi d’oro della Casta, della più famosa trasferta in Cina della storia politica italiana, quando Craxi partì alla volta di Pechino su un aereo a due piani con 60 persone a bordo, della famosa battuta di Grillo che nell’86 gli costò la cacciata dalla Rai: “Se in Cina sono tutti socialisti a chi rubano?”. E di quella di Giulio Andreotti: “Sono stato a Pechino con Craxi e i suoi cari...”. Sono passati quasi 40 anni, ma quanto ci costa Santanchè col trolley?
Braccata dalla giustizia, mollata dai suoi sulla battaglia contro gli affitti brevi, le resta giusto l’evasione e il gusto del viaggio che rischiano però di mettere a dura prova l’enit, l’ente del turismo che le fa da bancomat, benché si trovi in esercizio provvisorio, costretto a spostare risorse da un capitolo all’altro, a procrastinare attività ordinarie e ritardare il pagamento dei fornitori per assecondare i desiderata della ministra. Malumori filtrano anche dalle direzioni generali del ministero che si vedono togliere risorse per spenderle a favore dei tour ministeriali.
Lei non si duole più di tanto. Torna raggiante dal roadshow con le due delegazioni al seguito. Quella istituzionale era composta dal capo di Gabinetto Erika Guerri, il deputato “lollobrigidiano” Gianluca Caramanna, già consulente della ministra, il consigliere diplomatico Simone Landini e gli ancillari Ivana Jelinic dell’enit e Matteo Zoppas dell’ice. Quella commerciale da otto rappresentanti del comparto turistico. La sorpresa è scoprire che gli imprenditori si sono pagati tutto da soli. Sì, il conto di cui sopra è tutto per la delegazione “istituzionale”.
Come è possibile? Il ministero fa sapere che “il ministro e i delegati istituzionali non si sono serviti di voli di Stato ma di linea e hanno soggiornato negli hotel più convenienti tra quelli convenzionati con le ambasciate e i consolati del luogo. Le due notti di hotel a Macao del ministro e dei delegati istituzionali sono state offerte dagli organizzatori”. Enit ha dunque “sostenuto le spese per la realizzazione degli eventi promozionali commerciali organizzati nelle città in cui la delegazione si è recata”. I documenti visionati dal Fatto però raccontano anche altro.
IL 21 SETTEMBRE a Macao c’era il Global Tourism Economy Forum. Erano invitati i ministri di vari Paesi europei, ma quello italiano si era svegliato tardi: solo il 31 agosto ha inviato a Enit la comunicazione con cui chiede di occuparsi della gestione di “tutti i servizi organizzativi”, come fossero destinazioni dietro casa. Un referente in loco fa un’istruttoria al volo, i consolati e l’ambasciata danno una mano, ma c’è da mettere in fila trasferimenti, hotel, interpreti, pasti, più “cocktail a Hong Kong”, sale per “incontri business e stampa con area dedicata per il ministro e allestimento maxischermo”. Roba da far felici fior di patriottici operatori.
L’intero “pacchetto” finirà invece affidato direttamente (cioè senza gara) a un’agenzia di Pechino (Caissa Travel Service Co.) “capace di garantire il servizio richiesto nei ristretti tempi a disposizione”. Ma a che prezzo? Il conto per tre giorni in Cina sarà di 134.689,26 euro, oltre spese varie. Per la trasferta in Corea altri 21.149,95 euro.
(...)
Solo a sera dal ministero arriva una nota che magnifica l’importanza della trasferta e risponde a metà delle domande inviate. Non dice in dettaglio come siano stati spesi quei soldi, rimandando a future delucidazioni nelle aree del sito dedicate alla trasparenza. Pensando di confortare, la nota ribadisce che i rappresentanti italiani di imprese e associazioni hanno sostenuto in proprio i costi della missione “senza alcun aggravio a carico dello Stato”. Invece torna così a fomentare la domanda iniziale rivolta alla ministra Santanchè: se la delegazione commerciale ha pagato tutto, quei 155 mila euro in una settimana per 14 persone – da imprenditrice – non le sembrano un po’ troppo?
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INFRASTRUTTURE E CIVILTÀ
Sono a favore delle infrastrutture, lì dove sono integrabili con l'ambiente.
Non abbiamo delle ferrovie funzionali che collegano l'Adriatico al Tirreno, nemmeno l'AV sull'Adriatico. Però le tasse si pagano uguale, perché alcuni hanno servizi ed altri no?
Non realizzare dei servizi dicendo che il costo supera il volume di utenza corrisponde a dire che voi siete servi di altri. Questa cosa va avanti in modo istituzionale dall'Unità d'Italia, quando con quei pochi soldi del meridione hanno pagato i debiti fatti per costruire le ferrovie al settentrione. Il ragionamento è quello, tanto ne hai pochi, non ci puoi comprare chissà cosa, li usiamo noi.
Questo meccanismo sulla maggioranza, nel concreto, è un sistema di potere, nulla a che vedere con il bene pubblico. Ad un certo punto si è arrivati a dire che a Roma c'erano gli usurpatori delle tasse di quelli che lavorano. Ma chi è che li prendeva? Dati ISTAT alla mano i romani lavorano anche più di altri, ma non mi sembra che la città sia un gioiello tecnologico. Quindi ad essere sottratti della loro ricchezza sono in primo chi risiede nella città che ospita il governo. I romani hanno dato fiducia a tutte le forze politiche, ma il governo si muove sempre allo stesso modo. Cosa vuol dire questo? Che sono imbrogliati o che c'è qualcos'altro che non si può gestire democraticamente?
In alcune comunità il senso di civiltà è descritto dall'incidenza sull'ambiente, sullo sfruttamento delle risorse. Non utilizzo, sfruttamento, soffermiamoci su questa differenza. Ad esempio, se l'acqua viene utilizzata prima per servizi industriali non può essere poi usata per altro, questo determina che il primo ad usarla non la prende per poi renderla disponibile di nuovo, ma la sfrutta. Lì dove c'è il consumo della risorsa non c'è integrazione ambientale. Solitamente dopo un po' la risorsa si esaurisce e la civiltà si sposta in altri luoghi con altre risorse da sfruttare, ma può essere anche che decida di rimanere nel luogo che ha scelto e spostare le risorse, che ovviamente andranno ad incidere su un diverso equilibrio ambientale.
Le comunità che hanno compreso questo valore e sono quasi perfettamente integrate con l'ambiente, o meglio, si accontentano del giusto pur di conservare l'accesso alle proprie risorse, vengono considerate dalle altre poco sviluppate, e per questo si possono privare di quello che hanno. Gli si può costruire una centrale termica per il bene nazionale ad esempio, perché lì c'è meno gente, non è vicino a grandi città, si può fare. Anche se il 100% della comunità è contraria si sposta la totalità in rapporto con relazioni ipotetiche: l'intero pianeta terra potrebbe essere considerato insignificante per un'altro sistema solare.
Il diritto ha stabilito che ci fossero dei contributi economici alla comunità da parte chi chi sfrutta la risorsa, commutando un bene reale legittimo della comunità che lo usava in quantitativo monetario, ma quasi sempre sono rimasti al valore stabilito in fase contrattuale, che quando elargiti, per decenni, non adeguandosi alla svalutazione si è perpetrata una forma di completa usurpazione del bene.
Adesso, da un po', c'è l'idea di fare un ponte sullo stretto di Messina. Tralasciamo la sensatezza del progetto, l'impatto ambientale, lo sfruttamento delle risorse. La comunità l'ha chiesto? È stato fatto un referendum? Sappiamo che la maggioranza democratica, per essere il più eticamente corretta, va relazionata alla comunità reale, possibilmente che si riconosce in quella geografica interessata. Ho cercato, ma non ho trovato dei dati che legittimano democraticamente in qualche modo l'infrastruttura. Non si sa effettivamente cosa va a migliorare. Ammettiamo che la geologia permetta di realizzarlo. Non mi sembra che alla Sicilia manchino le attrattive e ci sia bisogno di un'opera così ingombrante. Cos'è un modo per svalutare i beni artistici e naturalistici?
Sulla questione di raggiungerla in modo veloce qual'è il senso? È un'isola ci si va in nave. Uno dopo tanti km arriva lì e si fa questa bellissima cosa di prendere la nave, che di per se è una dimensione che ti porta a capire le ragioni strutturali della Magna Grecia.
Molti sostenitori, ovviamente non locali, scrivono per facilitare le persone che lavorano tra le città dello stretto. Io l'ho fatta questa cosa, diverse volte, sia spostandomi dalla Calabria che dalla Sicilia, ma veramente vogliamo credere che un meridionale lavoratore che abita in centro a Messina o a Reggio Calabria, formato da millenni sull'elemento del mare che unisce, rinunci ad esempio alla colazione sulla nave per prendere la macchina, pagare il carburante, arrivare al ponte, pagare il ponte, imbattersi nel traffico che è inevitabile strutturalmente, poi parcheggiare e andare al lavoro? Dobbiamo credere che il ponte sia capace di creare dei lavori che permettono a queste persone di comprarsi una macchina? E se non è possibile vanno in autobus invece che con la nave? Siamo realisti, per piacere
#infrastructure#infrastrutture#civiltà#ponte sullo stretto#messina#sicilia#calabria#italia#sociologia#flavio scutti
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Il biologo agrigentino Diego Virgone eletto membro del FNOB
Un incarico di un certo prestigio per il biologo agrigentino Diego Virgone, da oltre 8 anni è direttore sanitario del centro di Analisi cliniche Biolab di Agrigento. Il biologo, patologo clinico e direttore sanitario Diego Virgone è stato eletto membro del Comitato centrale della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Biologi (FNOB). La FNOB è la nuova istituzione ordinistica che dal 4 dicembre 2022 (ai sensi dell’art. 9, comma 3, della legge 11 gennaio 2018, n. 3) - unitamente alla nascita degli Ordini Regionali dei Biologi - ha sostituito definitivamente la vecchia ONB (Ordine nazionale dei Biologi). “Le competenze dell’Ordine Nazionale dei Biologi saranno - si legge nel comunicato della Federazione - ripartite tra gli 11 Ordini dei biologi territoriali costituiti con d.m. 23 marzo 2018 e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), la quale subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell’Ordine Nazionale dei Biologi. Presso ciascun Ordine territoriale è costituito il relativo albo professionale, nel quale trasmigreranno, in ragione della rispettiva competenza territoriale, tutti i biologi iscritti nell’ormai disciolto albo nazionale. Tutte le competenze relative alla tenuta degli albi sono in capo ai singoli Ordini territoriali”. I presidenti degli Ordini regionali dei Biologi, riunitisi in data 11 marzo 2023, in prima convocazione presso la sede centrale della FNOB di Roma, hanno espresso le loro preferenze e nominato il nuovo direttivo costituito da 15 membri. Per il giovane patologo clinico Virgone, in passato già Delegato provinciale dell’Ordine Nazionale dei Biologi di Agrigento (2009 -2013) questa elezione segna un nuovo cambio di rotta per l’Ordine dei Biologi. “Sono onorato della carica di cui mi hanno insignito, ma soprattutto di inaugurare questa nuova stagione istituzionale all’interno di un Organismo nuovo e più organizzato - dice. Ringrazio i colleghi - per la fiducia che hanno riposto e ripongono in me e mi batterò affinché la professione del Biologo abbia il giusto riconoscimento”. Read the full article
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Cos'è la riforma sul premierato proposta dal Governo?
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha presentato una proposta di riforma costituzionale che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio. La riforma, che deve ancora essere approvata dal Parlamento, prevede che il capo del governo sia eletto contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo di Camera e Senato e che il suo mandato dura cinque anni. La proposta di riforma ha suscitato un ampio dibattito, con posizioni contrastanti tra i partiti politici e tra gli esperti. I sostenitori della riforma sul premierato I sostenitori della riforma sostengono che questa sia necessaria per garantire una maggiore stabilità politica e democratica all'Italia. In base al sistema attuale, il presidente del Consiglio è eletto dal Parlamento, che può decidere di sostituirlo in qualsiasi momento. Questo sistema, secondo i sostenitori della riforma, ha portato a una frammentazione politica e a una frequente instabilità dei governi. L'elezione diretta del presidente del Consiglio, invece, darebbe ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente il capo del governo, aumentando così la loro fiducia nelle istituzioni e la loro partecipazione alla vita politica. Inoltre, un mandato di cinque anni garantirebbe al presidente del Consiglio un tempo più lungo per attuare il proprio programma di governo. I critici della riforma I critici della riforma sostengono che questa sarebbe dannosa per la democrazia italiana. In base al sistema attuale, il Parlamento è eletto dai cittadini e ha il compito di scegliere il presidente del Consiglio. L'elezione diretta del presidente del Consiglio, invece, darebbe ai cittadini un potere eccessivo, che potrebbe portare a una deriva populista. Inoltre, i critici della riforma sostengono che questa sarebbe controproducente per la stabilità politica. Un presidente del Consiglio eletto direttamente dai cittadini potrebbe avere maggiori difficoltà a trovare un'ampia maggioranza in Parlamento, rendendo più probabile la formazione di governi di minoranza o di coalizioni fragili. La posizione del governo Meloni Il governo Meloni sostiene che la riforma è necessaria per "garantire il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine alla stagione dei ribaltoni, del trasformismo e dei governi tecnici". Secondo il governo, l'elezione diretta del presidente del Consiglio darebbe ai cittadini la possibilità di scegliere un leader forte e determinato, in grado di governare il paese con stabilità e continuità. Il percorso della riforma La riforma costituzionale deve ancora essere approvata dal Parlamento. Il governo Meloni ha presentato il testo della riforma alla Camera dei deputati, che inizierà l'esame del provvedimento il 10 novembre 2023. L'approvazione della riforma richiede una maggioranza qualificata di due terzi dei componenti di ciascuna Camera. Se la riforma sarà approvata dal Parlamento, dovrà poi essere sottoposta a referendum popolare. La proposta di riforma costituzionale del governo Meloni è una misura controversa che ha suscitato un ampio dibattito. La riforma, se approvata, avrebbe un impatto significativo sul sistema politico italiano, sia dal punto di vista istituzionale che politico. Foto di copertina: https://pixabay.com/it/photos/italia-italiano-bandiera-blu-cielo-924043/ Read the full article
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