#export italiano
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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L’Italia Senza Euro: Come Sarebbe Oggi l’Economia con la Lira?. Un’analisi sull’impatto dell’euro sull’economia italiana e il potenziale scenario alternativo. Di Alessandria today
L’Italia e l’Euro: Una Scelta Decisiva per l’Economia Nazionale
L’Italia e l’Euro: Una Scelta Decisiva per l’Economia Nazionale Quando l’Italia adottò l’euro nel 2002, il cambio dalla lira alla moneta unica europea fu una scelta che molti economisti e politici considerarono fondamentale per rafforzare l’integrazione con l’Eurozona e per promuovere la stabilità economica. A distanza di oltre vent’anni, l’economia italiana ha affrontato diverse crisi, come la…
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emanuelebottiroli · 1 year ago
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LETTERA APERTA AL MINISTRO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - Mondo del vino, 2023 da dimenticare e un futuro da riscrivere…
Da un anno rompicapo, com’è stato il 2023 appena conclusosi per il mondo del vino italiano, devono nascere consapevolezze, riflessioni e strategie diverse per il futuro. Facendo le cose sempre allo stesso modo i risultati nel prossimo futuro non si vedranno. C’è un cubo di Rubik da rimettere a posto, su ogni suo lato, per non perdere competitività, crescita, livelli occupazionali e redditività…
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corseque · 4 days ago
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I thought I would just finish creating these for every language as long as I had everything open.
DA: Veilguard 繁体中文 Traditional Chinese Script (Organized)
DA: Veilguard 繁体中文 Traditional Chinese Script (Raw)
DA: Veilguard 简体中文 Simplified Chinese Script (Organized)
DA: Veilguard 简体中文 Simplified Chinese Script (Raw)
DA: Veilguard 日本語 Japanese Script (Organized)
DA: Veilguard 日本語 Japanese Script (Raw)
DA: Veilguard 한국어 Korean Script (Organized)
DA: Veilguard 한국어 Korean Script (Raw)
DA: Veilguard Русский Russian Script (Organized)
DA: Veilguard Русский Russian Script (Raw)
DA: Veilguard Português Portuguese Script (Organized)
DA: Veilguard Português Portuguese Script (Raw)
DA: Veilguard Polski Polish Script (Organized)
DA: Veilguard Polski Polish Script (Raw)
DA: Veilguard Italiano Italian Script (Organized)
DA: Veilguard Italiano Italian Script (Raw)
DA: Veilguard Français French Script (Organized)
DA: Veilguard Français French Script (Raw)
DA: Veilguard Español Spanish Script (Organized)
DA: Veilguard Español Spanish Script (Raw)
DA: Veilguard Deutsch German Script (Organized)
DA: Veilguard Deutsch German Script (Raw)
DA: Veilguard English Script (Organized)
DA: Veilguard English Script (Raw)
BONUS:
Dragon Age: Inquisition Organized Script in French
French Dialogue Separated By Character
Everything Solas says in French
Comparison between Solas' dialogue in French and English
Thank you to @amburuthings for helping me get the Inquisition talktable in French!
(I would like to make organized scripts for Dragon Age: Inquisition in the other languages, but I need the raw talktable for them in order to process them, so if you would like to export the raw talktable in your language for me using Frosty and link me to it, I would be glad to quickly put it through my program.)
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abr · 7 months ago
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In base alle statistiche dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) relative al 2023 l’Italia figura sesta nell’export mondiale, con un export di 670 miliardi di dollari (626 miliardi di euro secondo l’Istat). Escludendo i Paesi Bassi, le cui esportazioni sono costituite in gran parte da merci in transito nei porti e non da effettivo export di prodotti olandesi, l’Italia è in realtà il quinto esportatore mondiale, dopo Cina, Stati Uniti, Germania e Giappone. 
Se poi escludessimo le auto (...) che costituiscono soltanto il 3 per cento degli scambi mondiali, l’Italia è addirittura il quarto esportatore nel restante 97 per cento del commercio internazionale, in virtù di una specializzazione merceologica estremamente diversificata e non legata a pochi macrosettori dominanti. Infatti, escludendo le auto, l’export italiano (657 miliardi di dollari) è ampiamente superiore anche a quello del Giappone (607 miliardi).
Un bel successo per un paese come il nostro che fino a una decina di anni fa era considerato in declino dalla maggior parte degli economisti (specie di casa nostra) e giudicato come un perdente sicuro nel quadro della competizione globale. (...)
Rispetto al 2015, l’export totale di merci dell’Italia è stato il più dinamico del G7 ed è cresciuto in dollari correnti del 48 per cento, cioè quasi del doppio rispetto a quelli di Francia (+28 per cento) e Germania (+27 per cento) e di oltre il triplo rispetto agli export di Giappone (+15 per cento) e Regno Unito (+12 per cento). (...)
Chi, sulla base di vecchi luoghi comuni o di analisi superate, continua a descrivere un’Italia come un paese industriale con bassa produttività o non competitivo, arretrato sul piano della tecnologia e dell’innovazione, sta semplicemente guardando un altro film rispetto alla realtà. (...)
La nostra forza risiede in un nucleo di circa 9 mila aziende esportatrici medie, medio-grandi e grandi con 50-1.999 addetti, che realizzano i tre quarti del nostro export manifatturiero, nonché in un ulteriore ristretto gruppo di una quarantina di imprese con oltre 2 mila occupati, che esportano un altro 12 per cento circa.(...)
Un altro nostro asso nella manica è la differenziazione dei prodotti esportati.
I “magnifici 7” settori del made in Italy si suddividono nelle “3F” (...): Fashion, Food, wine and tobacco e Furniture and building materials (e) le “4M” (...): Metal products, Machinery, Motor yachts and other transport equipment, Medicaments and personal care products. (...) L’Italia è stata nel 2022 il primo esportatore mondiale di 201 prodotti (...).
via https://www.ilfoglio.it/economia/2024/05/13/news/come-l-italia-ha-scalato-l-export-mondiale-6537828/
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ilcontephotography · 11 months ago
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Exporting Italian brutalism to Sweden! 🇸🇪
We are very glad to have been invited by the Stockholms Arkitektförening - Stockholm Association of Architects, to present the book "Brutalist Italy", that I made with Stefano Perego and published by FUEL Design & Publishing, at the Royal Academy of Arts, on February 14th, with the support of the Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma "C.M. Lerici".
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silviascorcella · 1 year ago
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Caterina Gatta p/e 2020: nell’archivio c’è la fonte della bellezza futura
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“Di una cosa ero sicura, non volevo fare la fashion designer”: suona curiosamente paradossale pronunciato da Caterina Gatta, che con la sua moda di giovane e talentuosa stilista, è sempre felicemente riconoscibile perché non  è mai stata imitatrice né debitrice di estetiche standardizzate e massificate, vero? Difatti, l’unicità è una dote che accade raramente: ovvero, quando le creazioni sono una combinazione non solo di grande passione e bravura sartoriale, ma anche di una dedizione profonda per la ricerca agganciata ad un senso del tutto personale della bellezza, e di un istinto rispettoso che va oltre il mero fascino dell’estetica, per andare a conquistare e condividere il valore prezioso della cultura che tramite l’estetica si esprime.
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Ecco, Caterina Gatta nel mondo del suo brand, che con lei condivide anche il nome e cognome come fosse uno specchio che ne riflette tutto il ventaglio di bellezza, esercita proprio questa combinazione pregiata. L’ha fatto sin dall’inizio del suo percorso di giovane promessa del fashion italiano, e lo riconferma tutt’ora nella collezione s/s 2020, che del suo percorso è anche una  rinfrescante sublimazione.
A ben vedere, forse il segreto di Caterina Gatta e della sua moda potrebbe essere raccolto proprio nell’essenza di  quell’affermazione: che, badate bene, non ha nulla di perentorio né altezzoso, tutt’altro! Anzi, è per l’appunto l’incipit spontaneo del suo itinerario poliedrico e generosamente curioso nella moda: che al fashion design approda come fosse il contenitore professionale perfetto dove raccogliere e esprimere le illuminazioni scoperte durante il percorso. Che inizia  con lo studio in Scienze della moda e del costume, mescolato ad esperienze lavorative assai eterogenee, cioè l’esperienza in un negozio vintage, lo studio dei diamanti presso un azienda import export, lo stage in America come associate new business per un agenzia di PR, l’assistente di una giornalista durante le fashion week di Milano e Parigi. Esperienze diversissime, ma che già custodivano il fil-rouge che da lei, e del suo brand, è tanto amato: l’amore scoccato per i tessuti vintage appartenuti alle grandi griffe che del made in Italy son state pietre miliari per eccellenza di qualità manifatturiera e per meraviglia di creazione estetica. 
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Una scintilla scoccata con l’incontro casuale di un tessuto vintage firmato Irene Galitzine, da cui Caterina Gatta aveva avviato una collezione personale: oltre un centinaio di stoffe splendide, provenienti principalmente dai favolosi anni Ottanta e Novanta appartenute, tra gli altri, a Gianni Versace, Mila Schön, Valentino, Ungaro, Yves Saint Laurent , Givenchy, Fausto Sarli, Lancetti e molti altri. Una collezione presto divenuta ispirazione per il suo progetto di moda.
È il 2011 quando il progetto di Caterina Gatta riceve la benedizione di Franca Sozzani e Sara Maino per la partecipazione al ‘Vogue Talents corner’: aveva ragione Caterina, a voler creare abiti dall’appeal contemporaneo a partire da quelle stoffe testimoni di una bellezza unica e irripetibile, profondamente italiana e straordinariamente creativa.
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Da quel momento il brand è cresciuto e maturato, naturalmente: si è anche ampliato a collezioni dove i tessuti sono ideati e progettati da lei, con un’evoluzione naturale della ricercatezza divertita dei motivi stampati a dar forma a silhouette squisitamente attuali.
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Ora, per la p/e 2020, Caterina Gatta torna alle origini con consapevolezza entusiasta: torna al suo archivio prezioso di tessuti vintage, materia prima il cui valore è anche nel gesto, a suo modo ribelle e salvifico, di riportarli nel nostro presente e plasmarli in creazioni sartoriali perfettamente contemporanee, perfettamente coerenti con il gusto di Caterina Gatta, fatto principalmente di appiombi netti e linee asciutte come base solida su cui costruire volant plastici, gonne a corolla che sbocciano con brio pop, tagli fendenti che aprono geometrie affacciate sulla pelle, silhouette anch’esse felicemente caratteristiche del brand come la tuta pantalone con i volant appoggiati sulla vita e gli abiti imbottiti con la tundra di seta e organza tripla, dove per fare un mini abito servono più di dodici metri di seta pura.
Restano intatti i giochi di accostamenti e sovrapposizioni di colori vividi e stampe che sembrano sottratte a opere d’arte: resta intatta la creatività libera, assieme alla passione per l’arte in connubio con la moda. 
Forse Caterina Gatta ha ragione: se avesse voluto fare la fashion designer, non avrebbe tracciato un viaggio così personale e intenso! 
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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kneedeepincynade · 2 years ago
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🌸 L'obiettivo del Collettivo Shaoshan è fornire notizie ed analisi per la comprensione della realtà politica, economica, militare e geopolitica della Repubblica Popolare Cinese in italiano e in inglese🌟
🌸 The goal of the Shaoshan Collective is to provide news and analysis for understanding the political, economic, military and geopolitical reality of the People's Republic of China in Italian and English🌟
⚠️ MASTER-POST DEL COLLETTIVO SHAOSHAN SUI RAPPORTI TRA CINA E RUSSIA ⚠️
🌸 Secondo Master-Post del Collettivo Shaoshan del 2023, dopo quello sul Tema Militare.
🤪 Dato che i "professionisti dell'informazione", ogni due per tre, promuovono l'assurda idea di una Cina che ha abbandonato la Russia per qualche stramba ragione, per poi - dopo qualche giorno - affermare l'opposto, con articoloni tuttavia osceni del tipo "Russia e Cina siglano il nuovo «Asse del Male»", è diventato necessario raggruppare - in maniera sistematica - alcuni dei post del Collettivo Shaoshan sul Tema delle Relazioni Sino-Russe:
😔 In breve: i Governi di Cina e Russia hanno firmato un Partenariato Strategico che non è mai, mai stato messo in discussione, e - anzi - è stato coltivato con grande cura, e ha portato al raggiungimento del miglior livello delle relazioni tra i due Paesi nella Storia ❤️
🔎 Ecco qui i Link:
Nuovo master post su taiwan
Cosa si trova nel post:
💕 Cooperazione Sino-Russa - Sostegno della Repubblica Popolare Cinese alla Federazione Russa, Dichiarazioni di Sergej Lavrov, Wang Wenbin, Xi Jinping, Vladimir Putin, Esportazioni Cinesi in Russia, Tecnologie Cinesi alla Russia, Cooperazione contro l'Espansione della NATO: I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X.
⭐️ Progetto di Allineamento Trilaterale guidato dal Partito Comunista Cinese tra Cina, Russia e Corea del Nord: I, II, III.
🐺 Cappuccetto rosso, Cenerentola, Putin e la Cina - Nessuno può fare i compiti della Russia per conto della Russia: I, II.
🥰 Relazioni tra Cina e Iran - Questioni Politiche, Sicurezza, Difesa, Cooperazione Militare, Economia e Commercio, Educazione e Cultura, Questioni Internazionali, Afghanistan e BRICS: I, II, III, IV, V.
🔎 Vi sono anche i Master-Post precedenti, che trovate qui sotto:
🌺 Master-Post Militare ⚔️
🌺 Master-Post su "Rivoluzione Colorata, Eventi del 2022, Questione del COVID-19" 📄
🌺 Master-Post sullo Xinjiang 🌃
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ MASTER-POST OF THE SHAOSHAN COLLECTIVE ON RELATIONS BETWEEN CHINA AND RUSSIA ⚠️
🌸 Second Master-Post of the 2023 Shaoshan Collective, after the one on the Military Theme.
🤪 Given that the "information professionals", every two by three, promote the absurd idea of ​​a China that has abandoned Russia for some strange reason, only to then - after a few days - affirm the opposite, with obscene articles of the type "Russia and China sign the new «Axis of Evil»", it has become necessary to group - in a systematic way - some of the posts of the Shaoshan Collective on the Topic of Sino-Russian Relations:
😔 In short: the Governments of China and Russia have signed a Strategic Partnership which has never, ever been questioned, and - indeed - has been nurtured with great care, and has led to the achievement of the best level of relations between the two Countries in History ❤️
🔎 Here are the links:
💕 Sino-Russian Cooperation - People's Republic of China's Support for the Russian Federation, Statements by Sergei Lavrov, Wang Wenbin, Xi Jinping, Vladimir Putin, Chinese Exports to Russia, Chinese Technologies to Russia, Cooperation Against NATO Expansion: I, II , III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X.
⭐️ Chinese Communist Party-led Trilateral Alignment Project between China, Russia and North Korea: I, II, III.
🐺 Little Red Riding Hood, Cinderella, Putin and China - No one can do Russia's job for Russia: I, II.
🥰 Relations between China and Iran - Political Issues, Security, Defense, Military Cooperation, Economy and Commerce, Education and Culture, International Issues, Afghanistan and BRICS: I, II, III, IV, V.
🔎 There are also previous Master-Posts, which you can find below:
🌺 Military Master-Post ⚔️
🌺 Master-Post on "Color Revolution, Events of 2022, COVID-19 Issue" 📄
🌺 Xinjiang Master-Post 🌃
Taiwan masterpost
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sbircialanotiziamagazine · 2 months ago
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cloudwine9 · 5 months ago
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VINO (OSS. UIV-VINITALY): REAZIONE EXPORT (+5,8%), MA PICCHI IN RUSSIA E GIAPPONE DESTINATI A SCEMARE
VINO (OSS. UIV-VINITALY): REAZIONE EXPORT (+5,8%), MA PICCHI IN RUSSIA E GIAPPONE DESTINATI A SCEMARE DISALLINEAMENTO TRA DATI IMPORT ED EXPORT IN GERMANIA(Roma, 18 luglio 2024). Round favorevole, ma non convincente, delle esportazioni di vino italiano nel primo quadrimestre. Il rally di aprile – rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Istat – traina l’export del vino tricolore in terreno…
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stranotizie · 6 months ago
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- Un settore strategico per l’economia italiana con oltre 650 miliardi equivalenti ad un terzo del PIL che nonostante l'incertezza geopolitica, ha mostrato notevoli doti di resilienza ma che può crescere ancora, a patto di aumentare la quota di PMI esportatrici, sfruttare i nuovi mercati africani e asiatici, interpretare correttamente temi come la digitalizzazione, la transizione energetica e la sostenibilità, valorizzare le comunità italiane all’estero, sfruttare meglio la rete istituzionale a supporto dell’internazionalizzazione.È il ritratto dell’export e del Made in Italy scaturito dal Made in Italy Pre-Summit 2024 intitolato "New markets, global trade shifts", evento digitale organizzato da Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Financial Times e Sky Tg 24. L’appuntamento è nato per preparare la tre giorni del Made in Italy Summit che partirà il prossimo primo ottobre e sarà dedicato alle nuove sfide e opportunità per l’export italiano, in un mondo sempre più multipolare, segnato dalle crisi in Medioriente e Ucraina.Rappresentanti del mondo della politica, dell’imprenditoria, dell’informazione, dell’università e delle istituzioni si sono confrontati su di un settore che, secondo le analisi di SACE, quest’anno crescerà del 3,7%, del 4,5% nel 2025 e del 4,2% in media nel biennio successivo. Un valore che in euro nel 2025 raggiungerà i 679 miliardi.Dopo i saluti di apertura di Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, Alec Russell, Foreign Editor, Financial Times, e Giuseppe De Bellis, Direttore Sky TG24, il primo panel è stato dedicato all’impatto della geopolitica sul commercio mondiale del quale hanno parlato Amy Kazmin, Rome Bureau Chief, Financial Times, e Gideon Rachman, Financial Times Chief Foreign Affairs Commentator.Di "Prospettive per l’export italiano nel nuovo mondo multipolare" hanno discusso, moderati da Morya Longo, giornalista del Sole 24 Ore, e Mariangela Pira, Anchor, Reporter Sky TG24, Marina Benedetti, Senior Economist Ufficio Studi SACE, Alessandro Gili, Research Fellow Osservatorio Geoconomia, ISPI, e Mario Pozza, Presidente Assocamerestero. Marina Benedetti ha affermato: "Ci sono buone notizie per l’export: si torna a crescere e l’Italia è tra i primi esportatori al mondo: 679 miliardi nel 2025 e 4,1% di crescita media annua nei prossimi due anni. Tra Intelligenza artificiale e nuove tecnologie le imprese italiane si trovano a varcare la soglia di una nuova era e le opportunità provengono dai mercati GATE dove SACE c’è e che oggi valgono 80 miliardi di euro e potranno valerne 95 al 2027: Messico, Brasile, Colombia, Turchia, Serbia, Egitto, Marocco, Sudafrica, India, Cina, Vietnam, Singapore. E' quanto abbiamo analizzato nel Doing Export Report 2024 di SACE, una guida pratica per le imprese italiane per intercettare i mercati ad alto potenziale. Il futuro non è domani, è oggi e le imprese possono puntare sui settori del futuro come la meccanica strumentale applicata all’efficienza, la circolarità applicata ai cicli produttivi e le low carbon technologies che oggi valgono 40 miliardi e potranno valerne 50 al 2025".Secondo Mario Pozza "nonostante le criticità che ancora segnano lo scenario geopolitico ed economico, il nostro export continua a mettere a segno ottime performance, in Europa come in moltissimi mercati extraeuropei. Questo ci viene confermato anche da quanto registrano le Camere di Commercio Italiane all'estero, che hanno stimato il valore extra generato dal brand Made in Italy in 60 miliardi di markup riconosciuto dai consumatori esteri alle nostre produzioni. Oltre a poter contare su fonti di informazioni affidabili, le oltre 50mila piccole e medie imprese italiane che si rivolgono ogni anno alle Camere di Commercio Italiane all'estero, trovano in esse dei punti di riferimento solidi, in grado di erogare servizi essenziali e di promuovere connessioni fiduciarie con i referenti chiave per lo sviluppo del proprio business sui mercati locali".Il panel intitolato "Rafforzare gli investimenti sull’innovazione per aumentare la competitività" ha visto protagonista Marco Nocivelli, Vice Presidente Confindustria per le Politiche Industriali e il Made in Italy secondo il quale "il Piano 5.0 rappresenta uno strumento di politica industriale essenziale per la competitività ed è una misura portante del nuovo PNRR. I 6,3 miliardi di euro destinati a progetti di innovazione rappresentano una grande opportunità, ma utilizzarli tutti entro il 2025 è una vera sfida perché il Piano presenta novità rilevanti sia in termini di obiettivi fissati che a livello di adempimenti e procedure. Il decreto per l’attuazione della misura è ora al vaglio della Corte dei Conti e auspichiamo che quest’ultimo passaggio avvenga in tempi brevissimi. L’impegno di Confindustria per raggiungere i target fissati è massimo, nella convinzione che un sistema industriale moderno e competitivo sia la chiave per consentire lo sviluppo di una società altrettanto moderna e inclusiva".Di "sostegno finanziario alle eccellenze italiane tra pubblico e privato" hanno parlato Barbara Lunghi, Responsabile Primary Markets, Borsa Italiana, Loriana Pelizzon, Professoressa Ordinaria di Politica Economica Università Ca’ Foscari Venezia, Head Financial Market department Leibniz Institute for Financial Research SAFE, e Vera Veri, Responsabile Investimenti Partecipativi SIMEST. Vera Veri ha ricordato che "da oltre 30 anni siamo al fianco delle imprese italiane che si affacciano sui mercati internazionali. Grazie alla nostra natura di partner istituzionale di lungo periodo, sosteniamo concretamente i progetti di crescita internazionale delle imprese italiane – sia nuovi investimenti che acquisizioni – intervenendo con quote di minoranza nel capitale delle loro controllate estere. Un supporto che oggi ci vede presenti in oltre 150 Paesi e che viene reso ancora più vantaggioso con il ricorso alle risorse del Fondo di Venture Capital, gestito in collaborazione con il Ministero degli Esteri. In affiancamento alle soluzioni finanziarie, mettiamo a disposizione delle aziende un bagaglio di competenze maturato sul campo: è questo il segreto del nostro successo della promozione del Made in Italy all’estero".Al focus dedicato a temi green e intitolato "Efficienza energetica e sostenibilità: la rivoluzione di Transizione 5.0" hanno partecipato Gelsomina Vigliotti, Vice President European Investment Bank, Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Nicola Lanzetta, Direttore Italia del Gruppo Enel, Lara Ponti, Vice Presidente Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, e Marco Taisch, Presidente MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile e Professor of Sustainable Manufacturing, Digital Manufacturing e Operations Management, Politecnico di Milano. "Il piano strategico di Enel vede tra i suoi pilastri la sostenibilità ambientale e finanziaria e destina importanti investimenti al potenziamento della rete elettrica garantendo che sempre più clienti possano diventare prosumer, grazie anche a strumenti come quelli previsti dalla transizione 5.0. Intendiamo proseguire con determinazione in questa direzione e guidare l’Italia in un percorso di transizione energetica equo e inclusivo", ha affermato Nicola Lanzetta.Secondo Lara Ponti "la transizione in corso sta generando cambiamenti senza precedenti nella società e di riflesso nelle imprese, cambiamenti che ci vengono chiesti in prima battuta dai consumatori e dalle consumatrici che desiderano un maggiore equilibrio tra i bisogni economici, ambiente e persone. Gli imprenditori ne sono consapevoli e hanno abbracciato la transizione verso un business più sostenibile, ma è necessario lavorare in sinergia con il governo e l’Europa affinché siano messi in campo strumenti e risorse adeguati. Anche noi, come stanno facendo Usa e Cina, dobbiamo muoverci con maggiore integrazione e strategie unitarie su innovazione, digitale e transizione ambientale per difendere il valore del nostro made in Italy. Perché nessun Paese europeo è abbastanza forte da solo. Abbiamo bisogno di una politica industriale di lungo periodo e di un piano europeo di investimenti comuni, altrimenti diventa difficile investire, innovare, essere in grado di pensare al futuro". Gelsomina Vigliotti ha affermato che "dal 1958 ad oggi, la BEl ha investito oltre 270 miliardi di euro in Italia, svolgendo un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo economico del Paese e nel potenziare la crescita e la competitività delle imprese. Solo unendo le risorse pubbliche e private possiamo affrontare con successo le sfide future".Per Marco Taisch "è il mercato, oggi, a richiedere la transizione ecologica delle imprese: deve essere chiaro. Sono i consumatori. Non tutte le realtà imprenditoriali lo hanno capito, soprattutto nel contesto B2B, in cui manca un rapporto diretto con i consumatori in questione. Ecco perché sono convinto che le aziende vadano accompagnate nel cammino verso la piena sostenibilità, sia con gli incentivi alla digitalizzazione - che, com’è noto, rappresenta un potente abilitatore della transizione ecologica - sia consolidando sinergie come MICS, che mettono le imprese in contatto con i progetti più aggiornati in questo ambito. Una nuova cultura d’impresa è indispensabile alla crescita. Il dialogo tra università e mondo produttivo è un elemento essenziale di questa nuova e necessaria cultura".I lavori si sono chiusi con un approfondimento dedicato al tema "Accelerare la digitalizzazione delle PMI per sfruttare le opportunità dell’Intelligenza Artificiale" del quale hanno discusso Javier Espinoza, EU Correspondent, Financial Times, Roberto Viola, Direttore Generale per le politiche digitali della Commissione europea DG Connect, Anna Mareschi Danieli, Vice-Chairwoman Acciaierie Bertoli Safau, Member of the Board Gruppo Danieli, Paola Nicastro, Presidente e Amministratrice Delegata Sviluppo Lavoro Italia, e Giuliano Noci, Full Professor of Strategy & Marketing and Vice Rector, Politecnico di Milano, Componente Comitato per la definizione della strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo Viola "l’Unione Europea sta attuando uno sforzo notevole in termini di innovazione con l’obiettivo di creare un'infrastruttura per l'intelligenza artificiale che sia di prim'ordine a livello mondiale. Abbiamo già investito circa 8 miliardi di euro nella nostra infrastruttura di supercalcolo, che nel complesso è la più grande del mondo. E il supercalcolo è importante per sviluppare gli algoritmi più avanzati. Abbiamo 3 macchine nella top ten, Leonardo in Italia e altre due in Spagna e Finlandia, e due in arrivo, una in Germania, una in Francia. Ora abbiamo aperto la fase successiva che abbiamo chiamato fabbriche di intelligenza artificiale" con cui "intendiamo dare forma all'intelligenza artificiale, collocando cervelli, dati, potenza di calcolo. In questa factory vogliamo collocare start-up, strutture aziendali più tradizionali, centri di ricerca. Questa è la fabbrica e ovviamente la fabbrica può essere anche un po' virtuale. Abbiamo proposto un regolamento, approvato in tempo record in consiglio, il cosiddetto AI Factory Act, e ora inizieremo ad attuarlo mettendo a disposizione più di un miliardo e mezzo di euro per questo. Gli Stati membri faranno lo stesso. Una delle macchine che si candida a diventare una fabbrica di intelligenza artificiale, a diventare molto più grande, è il supercomputer Leonardo di Bologna, che sarà una risorsa imponente per l'ecosistema italiano".Il "Made in Italy Pre-Summit" è stato patrocinato da GammaDonna e ha avuto come main partner Enel, Mics – Made in Italy circolare e sostenibile, SACE e Simest. Official partner è Fincantieri. Fonte
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Il sottosegretario agli affari esteri Tripodi partecipa a Roma al forum imprenditoriale Italia-Uzbekistan
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Il sottosegretario agli affari esteri Tripodi partecipa a Roma al forum imprenditoriale Italia-Uzbekistan Il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, è intervenuta, su delega del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, al Business Forum Italia-Uzbekistan, che ha visto la partecipazione di Bakthiyor Saidov, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell'Uzbekistan e di importanti esponenti del settore privato italiano. "Questa giornata, segna un altro importante passo per le relazioni bilaterali Italia-Uzbekistan e si inserisce nel quadro della Dichiarazione Congiunta sui Rapporti di Partenariato Strategico adottata nel 2023", ha commentato il Sottosegretario, che ha evidenziato il ruolo chiave svolto dall'imprenditoria nel rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi, con l'aumento del volume degli scambi reciproci e crescenti opportunità di export dall'Uzbekistan verso l'Unione Europea. All'incontro erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti di SACE, della Camera di commercio Italia-Uzbekistan, di CNA Moda, di grandi gruppi imprenditoriali quali Todini e Leonardo spa, Intesa San Paolo e di atenei italiani quali il Politecnico di Torino e l'Università di Pisa. Nel corso dei lavori sono stati approfonditi le opportunità di investimento in diversi settori: dal farmaceutico, al tessile, al cuoio, all'energia, alle infrastrutture e trasporti, fino alla produzione di materiali da costruzione e alla filiera dell'agroalimentare.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Cresce l'import , scende l' export del cappello italiano, ma il fatturato sale
Il comparto italiano del Cappello nel 2023 ha visto una diminuzione delle esportazioni (-2,8%) e un aumento delle importazioni (+2,8%) a fronte però di una crescita del fatturato. Il settore conta 121 imprese (-1,6% nel 2023 rispetto all’anno precedente), impiegando 1.950 dipendenti (-1,5%), con un fatturato a 148 milioni di euro (+2,8%). A livello nazionale sale l’import a 262 milioni di euro…
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les-degustations-ugo · 11 months ago
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🇫🇷❓❓Hello les amoureux du tire-bouchon. Et vous, aimez-vous les blanc de noirs en champagne ❓❓🇫🇷
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🍇🍷Champagne Cœur des Bar Blanc de Noirs de la maison @champagne_devaux 🍇🍷:
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🍇 :
100% Pinot Noir.
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👁️ :
Robe de couleur jaune paille avec une belle finesse de bulles
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👃 :
Un nez sur des notes de fruits blancs
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💋 :
En bouche, on a un champagne avec une belle fraîcheur et de l'élégance. Sur des arômes de poires, pommes, brioches chaudes, noisettes torréfiées. L'équilibre est parfait entre le fruité et une petite tension très appréciable. Une bonne longueur en bouche avec une finale sur des notes miellées et ce petit côté vineux que j'aime beaucoup.
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📜En résumé📜 :
Un très beau champagne Blanc de noirs comme je les aime. Du fruit bien mûr, de l'élégance et de l'onctuosité. Un pur régal.
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🧆Dégusté sur une volaille Rôtie 🧆.
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🍷Quelques accords mets et vin possible avec cette cuvée🍷: Risotto au fromage de chèvre, Verrines au saumon fumé, Saumon fumé, Faisan au vin blanc, Mimolette vieille ou extra vieille,....
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📌N'oubliez pas, boire un canon c'est sauver
un vigneron. Allez voir le site internet du domaine pour voir toutes les cuvées et promotions du moment📌.
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🔞« L'abus d'alcool est dangereux pour la santé, à consommer avec modération »🔞 La plupart des vins ont ét dégustés et recrachés. Dégustation non rémunéré.
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#lesdegustationsugo #wine #winelover #vino #winetasting #winetime #winelovers #food #instawine #redwine #winestagram #winery #beer #wineoclock #vin #sommelier #love #vinho #foodporn #winelife #instagood #whitewine #cocktails #drinks #bar #wein #italie #foodie #wineporn #boisson
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🗣️🇫🇷Description du domaine 🗣️🇫🇷
La Maison DEVAUX est au coeur d’une saga familiale qui débute avec les frères Jules et Auguste Devaux peu avant le milieu du XIXème siècle.
La Maison est ensuite établie et dirigée successivement par trois femmes d’énergie et de talent.
La première, Madame Claude-Josephte Devaux, (née Ducray), veuve à 39 ans, fonde en 1846 la Maison Vve A. Devaux à Épernay qu’elle dirige avec son fils François-Auguste.
Celui-ci épouse Augusta-Maria Herbin qui devient la seconde veuve Devaux à la mort de son mari en 1879. Champenoise de caractère, elle gère l’affaire jusqu’en 1895.
La marque connaît très vite le succès. Elle est partie intégrante de la renommée mondiale des vins de Champagne.
À la fin du XIXème siècle, DEVAUX exporte 75 % de sa production.
C’est en 1907, au décès de Charles-Auguste Devaux, que son épouse Marguerite Marie-Louise, née Hussenot, prend les rênes de l’entreprise à 31 ans et les garde jusqu’à son décès en 1951.
Ses deux fils prennent ensuite sa succession.
UNE PASSION PARTAGÉE
Champagne DEVAUX se conjugue aujourd’hui au pluriel. En effet, cette aventure familiale a été directement transmise il y a plus de 30 ans - avec une vision à long terme - à des familles de vignerons.
Elles se sont réunies dans un projet à taille humaine sur le modèle de la coopération associé à une forte exigence de qualité.
Alors dernier du nom et sans héritier, Jean-Pol Auguste Devaux confie en 1987 au groupe vinicole Union Auboise, les destinées de cette marque au passé prestigieux et à l’avenir prometteur.
Tout au long de l’année, les associés coopérateurs Champagne DEVAUX conduisent amoureusement la vigne à livrer ses meilleurs fruits. Ils déploient leurs efforts et leur savoir-faire pour élever les raisins au niveau d’excellence que requièrent le goût et le caractère d’un Grand Champagne.
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⏬🇫🇷Français dans les commentaires🇫🇷🇮🇹Italiano nei commenti 🇮🇹⏬
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🇬🇧❓❓Hello corkscrew lovers. And you, do you like blanc de noirs in champagne ❓❓🇬🇧
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🍇🍷Champagne Cœur des Bar Blanc de Noirs from the house @champagne_devaux 🍇🍷:
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🍇:
100% Pinot Noir.
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👁️:
Straw yellow color with beautiful fineness of bubbles
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👃:
A nose with notes of white fruits
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💋:
On the palate, we have a champagne with beautiful freshness and elegance. With aromas of pears, apples, hot brioches, roasted hazelnuts. The balance is perfect between fruitiness and a very appreciable little tension. A good length in the mouth with a finish of honeyed notes and this little winey side that I really like.
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📜In summary📜:
A very beautiful Blanc de Noirs champagne as I like them. Very ripe fruit, elegance and smoothness. A pure treat.
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🧆Tasted on roast poultry 🧆.
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🍷Some food and wine pairings possible with this vintage🍷: Goat cheese risotto, Smoked salmon verrines, Smoked salmon, Pheasant in white wine, Old or extra old Mimolette,....
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📌Don't forget, drinking a barrel is saving a winemaker. Go to the estate's website to see all the vintages and promotions of the moment📌.
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🔞 “Alcohol abuse is dangerous for your health, consume in moderation”🔞 Most of the wines have been tasted and spat out.Unpaid tasting.
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🇬🇧🗣️Description of the domain 🗣️🇬🇧
Maison DEVAUX is at the heart of a family saga that began with the brothers Jules and Auguste Devaux shortly before the middle of the 19th century.
The House was then established and led successively by three women of energy and talent.
The first, Madame Claude-Josephte Devaux, (née Ducray), widowed at 39, founded the Vve A. Devaux House in Épernay in 1846, which she runs with her son François-Auguste.
He married Augusta-Maria Herbin who became Devaux's second widow on the death of her husband in 1879. A character from Champagne, she ran the business until 1895.
The brand quickly became successful. It is an integral part of the worldwide reputation of Champagne wines.
At the end of the 19th century, DEVAUX exported 75% of its production.
It was in 1907, on the death of Charles-Auguste Devaux, that his wife Marguerite Marie-Louise, née Hussenot, took over the reins of the company at the age of 31 and kept them until her death in 1951.
His two sons then take over.
A SHARED PASSION
Champagne DEVAUX is now combined in the plural. Indeed, this family adventure was directly transmitted more than 30 years ago - with a long-term vision - to families of winegrowers.
They came together in a project on a human scale on the model of cooperation associated with a strong demand for quality.
Then last of the name and without heir, Jean-Pol Auguste Devaux entrusts in 1987 to the wine group Union Auboise, the destinies of this brand with a prestigious past and a promising future.
Throughout the year, the Champagne DEVAUX cooperator partners lovingly lead the vines to deliver their best fruits. They deploy their efforts and their know-how to raise the grapes to the level of excellence required by the taste and character of a Grand Champagne.
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🇮🇹❓❓Ciao amanti dei cavatappi. E a te, ti piace il blanc de noirs nello champagne ❓❓🇮🇹
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🍇🍷Champagne Cœur des Bar Blanc de Noirs della casa @champagne_devaux 🍇🍷:
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🍇:
100% Pinot Nero.
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👁️:
Colore giallo paglierino con bella finezza di bollicine
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👃:
Un naso con note di frutti bianchi
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💋:
Al palato abbiamo uno champagne di bella freschezza ed eleganza. Con aromi di pere, mele, brioches calde, nocciole tostate. L'equilibrio è perfetto tra il fruttato e un po' di tensione molto apprezzabile. Buona la persistenza in bocca con un finale di note mielate e questo piccolo lato vinoso che mi piace molto.
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📜In sintesi📜:
Uno champagne Blanc de Noirs molto bello, come piacciono a me. Frutto molto maturo, eleganza e morbidezza. Una pura delizia.
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🧆Degustato su pollame arrosto🧆.
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🍷Alcuni abbinamenti enogastronomici possibili con questa annata🍷: Risotto al formaggio di capra, Verrine al salmone affumicato, Salmone affumicato, Fagiano al vino bianco, Mimolette vecchia o extravecchia,....
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📌Non dimenticare, bere una botte fa risparmiare un enologo. Vai sul sito dell'azienda per vedere tutte le annate e le promozioni del momento📌.
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🔞 “L'abuso di alcol è pericoloso per la salute, consumare con moderazione”🔞 La maggior parte dei vini sono stati assaggiati e sputati. Degustazione non retribuita.
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🇮🇹🗣️Descrizione del dominio 🗣️🇮🇹
Maison DEVAUX è al centro di una saga familiare iniziata con i fratelli Jules e Auguste Devaux poco prima della metà del XIX secolo.
La Casa è stata quindi fondata e guidata successivamente da tre donne di energia e talento.
La prima, Madame Claude-Josephte Devaux, (nata Ducray), rimasta vedova a 39 anni, fondò la casa Vve A. Devaux a Épernay nel 1846, che gestisce con il figlio François-Auguste.
Sposò Augusta-Maria Herbin che divenne la seconda vedova di Devaux alla morte del marito nel 1879. Personaggio della Champagne, gestì l'attività fino al 1895.
Il marchio ha avuto rapidamente successo. È parte integrante della reputazione mondiale dei vini dello Champagne.
Alla fine del XIX secolo, DEVAUX esportava il 75% della sua produzione.
Fu nel 1907, alla morte di Charles-Auguste Devaux, che sua moglie Marguerite Marie-Louise, nata Hussenot, assunse le redini dell'azienda all'età di 31 anni e le mantenne fino alla sua morte nel 1951.
Poi subentrano i suoi due figli.
UNA PASSIONE CONDIVISA
Champagne DEVAUX è ora combinato al plurale. In effetti, questa avventura familiare è stata trasmessa direttamente più di 30 anni fa - con una visione a lungo termine - alle famiglie di viticoltori.
Si sono riuniti in un progetto a misura d'uomo sul modello della cooperazione associata a una forte domanda di qualità.
Allora ultimo del nome e senza eredi, Jean-Pol Auguste Devaux affida nel 1987 al gruppo vinicolo Union Auboise, i destini di questo marchio dal passato prestigioso e dal futuro promettente.
Durante tutto l'anno, i soci cooperatori di Champagne DEVAUX guidano amorevolmente le viti a consegnare i loro frutti migliori. Dispiegano i loro sforzi e il loro know-how per elevare le uve al livello di eccellenza richiesto dal gusto e dal carattere di un Grand Champagne.
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londranotizie24 · 11 months ago
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Surface Design Show 2024, brillano marmi e pietre Made in Italy
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Di Pietro Nigro Marmi e delle pietre da rivestimento Made in Italy saranno protagoniste del Surface Design Show, dal 6 all'8 febbraio prossimi al Business Design Centre di Londra.  Surface Design Show 2024: Il Made in Italy Illumina la scena londinese con le Pietre Naturali italiane Dal 6 al 8 febbraio 2024, il Business Design Centre nel cuore di Islington, Londra, si prepara ad aprire le sue porte per ospitare uno degli eventi più attesi nel mondo dell'architettura e dell'interior design: il Surface Design Show. Occasione per esplorare le ultime tendenze nel mercato lapideo e dei materiali in pietra naturale, questo evento annuale promette di essere una vetrina eccezionale per oltre 180 aziende espositrici provenienti da tutto il mondo. L'edizione 2024 del Surface Design Show è pronta a stupire con una vasta selezione di materiali in pietra naturale, presentati da aziende leader nel settore. Architetti, designer e professionisti avranno l'opportunità di esplorare una gamma accuratamente selezionata di prodotti d'eccellenza, abbracciando l'estetica e la funzionalità che solo le pietre naturali possono offrire. Un padiglione dedicato per le aziende italiane L'evento prenderà il via il 6 febbraio con un sofisticato welcome event serale, seguito da due giornate intense ricche di incontri B2B, panel ed attività di networking. Le 21 aziende italiane, presenti in un padiglione dedicato, avranno l'opportunità di presentare i loro prodotti distintivi a una vasta audience di professionisti, arricchendo al contempo la propria rete di contatti per lo sviluppo di nuove partnership. Il 7 febbraio, a partire dalle ore 18:30, ICE-Agenzia organizzerà un "Aperitivo Italiano" presso lo stand istituzionale 470A. Questo momento di networking sarà un'opportunità imperdibile per consolidare relazioni esistenti e creare nuove opportunità di collaborazione. Gli espositori italiani avranno l'occasione di presentare i loro prodotti in un contesto più informale, promuovendo lo scambio di idee e la costruzione di connessioni durature. Per garantire una visibilità ottimale delle aziende italiane partecipanti, è stata realizzata un'importante campagna di comunicazione attraverso i canali ufficiali della fiera e su rinomati magazine di settore come On Office e Tomorrow Tile and Stone. Le aziende del padiglione italiano saranno inoltre protagoniste di diverse attività di comunicazione sulle pagine ufficiali e nelle iniziative organizzate dalla fiera stessa. Il Made in Italy risplende sul Mercato del Regno Unito L'edizione 2024 del Surface Design Show non è solo un evento, ma un'opportunità strategica per le aziende italiane di consolidare la loro presenza nel mercato britannico delle superfici e dei materiali lapidei, che tra dizionalmente attinge dalle importazioni dal 75 all'85 per cento del proprio fabbisogno. I dati import-export indicano chiaramente che il Regno Unito rappresenta il sesto paese verso cui l'Italia esporta materiali lapidei lavorati e semilavorati, e l'Italia è il quinto Paese da cui il Regno importa dietro India Spagna, Cina e Norvegia. Nel periodo gennaio-novembre del 2023, le esportazioni italiane di marmi, travertini, graniti e pietre naturali hanno registrato un aumento del 4,97%, raggiungendo un valore di 58 milioni di euro. I prezzi in qusti ultimi tempi sono aumentati un po' per tutti i prodotti, e anche i prezzi dei materiali materiali lapidei sono saliti nel 2022, a causa di una inflazione a due cifre, tuttavia le quantita di maeriale importato in Regno Unito non ne hanno risentito. Inoltre, è propbabile che i ricavi dell'edilizia residenziale subiranno qualche legggera contrazione, ma il continuo sostegno governativo all'offerta di alloggi sosterrà la domanda e l'edilizia in genere. L'Office for Budget Responsibility, inolrte, prevede per il prossimo anno che le performance economiche del Regno Unito miglioreranno progressivamente e il Pil avrà un picco di crescita del 2,5 per cento nel 2025. In conclusione, il Surface Design Show 2024 si preannuncia come un'occasione straordinaria per il Made in Italy nel contesto internazionale. Un'opportunità di esplorare, connettersi e ispirarsi a nuovi orizzonti di design e innovazione, con il valore intrinseco delle pietre naturali italiane che illumineranno il palcoscenico di Londra. ... Continua a leggere su Read the full article
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abr · 6 months ago
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La stessa Africa presenta tassi di crescita di gran lunga superiori a quelli del Mezzogiorno italiano. (...) Tutto ciò dovrebbe far riflettere ed invitare al cambiamento. Consapevoli dei guasti provocati dalla semplice difesa di uno status quo che sta uccidendo ogni speranza e ogni voglia di emancipazione. (...) Di fronte ad un Paese spaccato (...) non ha senso diagnosticare ricette uniformi (...). Se così fosse, si potrebbe prescrivere la stessa medicina tanto a chi ha un raffreddore quanto a chi ha una polmonite.
(L)e differenze, in Italia, balzano agli occhi. E non solo (n)ei nostri giorni. Nell’immediato dopoguerra l’unificazione del Paese fu garantita dai “cafoni” che, con le valige di cartone abbandonavano le terre dei loro padri per raggiungere il “triangolo industriale”. (...) Con un beneficio seppure indiretto nei confronti dello stesso Mezzogiorno (...). Oggi quel triangolo si è riformato, (...), non c’è più Torino e Genova ma Milano Bologna e Treviso (...) ma la logica è rimasta la stessa. Ora, come allora, il catalizzatore del nuovo sviluppo è dato dalle esportazioni, rispetto ad una domanda interna che non cresce in modo adeguato. Il 70% del nostro export è prodotto nel Nord (dati ISTAT 2022 e 2023). (...)
(M)entre nel Centro nord, seppure con ritmi diversi, si produce, nella restante parte del territorio italiano soprattutto si consuma. E si consuma (poco e male) grazie al flusso dei trasferimenti di risorse intermediati (in modo inefficiente) dallo Stato centrale.
Il nobile gesto della solidarietà (obbligatoria: che nobiltà avrebbe?! ndr) che, tuttavia, a lungo andare ha frenato ogni spinta individuale (...). Questo è oggi il ritardo che si vede ad occhio nudo non solo tra le diverse regioni italiane ma tra l’intero Mezzogiorno e le altre parti del Pianeta che solo alcuni anni fa vivevano in condizioni assai peggiori. (...)
Rompere questo schema è soprattutto nell’interesse del Mezzogiorno. (...). Al Nord una società più libera di autogestirsi per produrre maggiori risorse (...) per garantire quelle riserve – si pensi soltanto al peso del debito pubblico – che servono all’intero Paese. Su basi diverse può nascere qualcosa che, in passato, caratterizzò il grande salto di qualità del dopoguerra. Ovviamente tutto ciò non è scontato. Ma vale la pena provarci. (...)
via https://www.ilriformista.it/il-nord-ha-finanziato-il-sud-che-pero-e-regredito-con-lautonomia-si-puo-tornare-al-salto-di-qualita-del-dopoguerra-426869/
R. Brunetta dal Cnel per intervalla insaniae, lasciando perdere la pars construens che propone per carità di patria, ma conservando l'analisi oggettiva dei punti di partenza e il senso della speranza.
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emanuelebottiroli · 11 months ago
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Filiere Federvini, 20 miliardi di euro di valore aggiunto per il Paese
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Oltre 2.300 imprese (38.000 considerando anche quelle agricole di trasformazione), 21,5 miliardi di euro di fatturato diretto, 10 miliardi di euro di export: sono alcuni dei valori che emergono dallo Studio di Filiera, per i settori Vini, Spiriti e Aceti, realizzato da Nomisma per Federvini epresentato oggi presso la Camera dei Deputati. Altrettanto rilevanti i valori sotto il profilo occupazionale: a fronte di 81 mila lavoratori direttamente occupati dalle imprese dei tre settori, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 5,8, se ne attivano oltre 460 mila nell’intero sistema economico nazionale che corrispondono a quasi il 2% del numero complessivo di lavoratori in Italia. “Questo studio mette in luce la dimensione straordinaria raggiunta, nel complesso, dalle filiere che rappresentiamo, le quali assumono un rilievo strategico per il sistema economico italiano con un valore aggiunto superiore ai venti miliardi di euro all’anno e un export che movimenta dieci miliardi di euro. Comparti meritevoli della massima considerazione e del più attento supporto istituzionale, costituiti da imprese impegnate ogni giorno nel valorizzareprodotti di qualità, frutto del lavoro e della dedizione di imprese sane e dinamiche” ha commentato Micaela Pallini,Presidente di Federvini. “I produttori di vini, spiriti e aceti esprimono un patrimonio di cultura, di storia, di economia e di lavoro che produce benessere per le comunità locali e che, investendo in innovazione, sostenibilità e ricerca, contribuisce alla crescita del nostro Paese e a far sì che lo stile di vita italiano sia così apprezzato nel mondo.” “Impreseche ancora oggi sono molto esposte a incertezze di natura geopolitica, normativa, commerciale, inflattiva. La difesa di questo patrimonio del Made in Italy, con la sua storia, cultura e reputazione, è una responsabilità tanto degli imprenditori, con le loro organizzazioni di rappresentanza, quanto delle istituzioni” ha concluso Pallini. La fotografia evidenzia il rilievo strategico che le “filiere Federvini” giocano per il Sistema Paese sotto il profilo economico. I tre settori generano difatti sul territorio nazionale un valore aggiunto, inclusivo anche delle componenti indirette e indotte, pari a 20,5 miliardi di euro, corrispondenti a circa l’1,5% del PIL nazionale. Di questi, 4,9 miliardi sono riconducibili all’effetto diretto (attribuibile alle imprese dei comparti attraverso la propria attività di produzione), 9 miliardi sono imputabili all’effetto indiretto (prodotto dai diversi fornitori attivati e dalla domanda generata a loro volta dai fornitori) e 6,6 miliardi all’effetto indotto, ovvero quello generato dall’incremento di reddito percepito da tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel processo economico. “Grazie alle proprie attività di produzione e agli approvvigionamenti di materie prime e servizi - spesso di provenienza locale - le imprese delle ‘filiere Federvini’ rivestono un ruolo economico di primissimo piano per il nostro Paese, attivando valore in molteplici settori economici, dall’agricoltura alla logistica, passando dal commercio al dettaglio all’Horeca e al settore immobiliare. Ogni euro di valore aggiunto direttamente generato dalle imprese dei settori Vini, Spiriti e Aceti crea ben 4,2 euro nell’intera economia nazionale grazie agli impatti indiretti e indotti su altre filiere del made in Italy” ha dichiarato Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria Retail e Servizi di Nomisma. “La continuità del contributo strategico che le ‘filiere Federvini’ forniscono al Sistema Paese è però messa a dura prova dalle sfide legate all’incerto scenario macro-economico e geopolitico internazionale. Basti pensare alla recente crisi del Mar Rosso oppure all’indagine antidumping sui distillati europei da parte della Cina, aspetti che potrebbero incidere in maniera importante anche sull’export italiano, il fiore all’occhiello delle ‘filiere Federvini’.” Il valore strategico delle esportazioni In termini di export, i comparti di vino, spiriti e aceti italianiricoprono un rilievo importantissimo, non solo in merito all’incidenza sulle vendite oltre frontiera del food&beverage (19%) ma soprattutto per il contributo positivo alla bilancia commerciale agroalimentare: 8,4 miliardi di euro di saldo commerciale aggregato netto, l’apporto più alto tra i prodotti italiani del F&B. Il nostro Paese è oggi il primo esportatore mondiale a valore di aceti, con una quota sull’export globale del 37%, nonché di vermut (34%), il secondo di vini fermi imbottigliati (22%) e liquori (14%). Nel complesso, negli ultimi dieci anni l’Italia ha conosciuto una crescita del valore sui mercati esteri di oltre il 76%. Sostenibilità e cura del territorio Oltre il 90% delle imprese dei tre comparti intervistate ha sostenuto negli ultimi tre anni investimenti, oltre che per l’acquisto di beni strumentali, anche a sostegno della sostenibilità ambientale (packaging sostenibili, riduzione dei consumi di acqua, produzione dell’energia rinnovabile) e sociale (attività culturali, selezione dei fornitori locali, iniziative umanitarie), della formazione del personale e della ricerca e sviluppo per nuovi prodotti. “Questo ruolo attivo verso la sostenibilità trova conferma nell’85% della popolazione italiana che ritiene come le imprese di vini, spiriti ed aceti contribuiscano positivamente allo sviluppo economico dei territori nei quali sono insediate oltre che al rafforzamento dell’immagine del Made in Italy all’estero. Una reputazione che, per 7 italiani su 10, deriva anche dal contributo positivo dato dai vigneti nella tutela del paesaggio italiano, nel salvaguardare le aree rurali prevenendo l’erosione dei suoli e nel favorire il turismo” ha sottolineato Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma. Il focus sulla produzione di spiriti in Piemonte e Veneto La ricerca condotta da Nomisma ha incluso anche un approfondimento sulla dimensione e la performance delle imprese attive nel settore spiriti in due regioni storicamente vocate alla distillazione quali Piemonte e Veneto. Rilevantissimo il peso del Piemonte, le cui imprese attive nel comparto spiriti garantiscono direttamente oltre un terzo del fatturato nazionale di settore (1,7 miliardi di euro nel 2022) e il 31% della forza lavoro (1.956 occupati). Le aziende venete hanno invece prodotto un fatturato di 450 milioni di euro (il 9% del totale nazionale) occupando 670 persone (l’11% del totale). Read the full article
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