#elezioni politiche
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" Avevamo visto insieme i risultati delle elezioni; eravamo in una casa con un salone molto grande, mangiavamo e bevevamo, eravamo chiassosi, e poi all'improvviso era calato un silenzio molto serio, preoccupatissimo, complicato. Scuotevamo la testa, ma non avevamo il coraggio di dire nulla. E vero che i sondaggi avevano suggerito di stare all'erta, ma ciò che stava accadendo sembrava impossibile a noi che eravamo l'Italia civile e moderna. Ogni tanto, se appariva uno di quelli che avevamo votato, qualcuno urlava un insulto - qualcosa di generico contro la sinistra; era un urlo stonato, in mezzo al silenzio, e veniva accolto con altro silenzio. E allora questa ragazza, che era seduta per terra davanti alla tv, si voltò solo un attimo per afferrare il suo bicchiere di vino rosso, poi disse: «Va bene, che sarà mai, Berlusconi ha vinto le elezioni e governerà, cosa può succedere?»
Quella frase ruppe il tappo del silenzio. Le si scagliarono tutti contro, dicendo che forse non si rendeva conto, elencando cosa aveva fatto Berlusconi fino a quel momento, come si era procurato i soldi, in quali rapporti era stato con Craxi. Il baratro che ci aspettava. E molti dicevano soltanto questa frase, come un mantra: dobbiamo andare via dall'Italia. Cosa ci sarebbe capitato, da quel giorno in poi, non si poteva nemmeno immaginare. Dovevamo andare a vivere in un altro Paese, più civile, più vicino a noi, perché l'Italia era caduta nelle mani di esseri umani che non sapevamo nemmeno che esistessero. Io non dicevo nulla, però continuavo a guardare quella ragazza che ascoltava tutti, diceva si lo so però dai, che sarà mai, e continuava piuttosto serenamente a sorseggiare il suo vino. L'unica impressione che dava era che quel vino le piacesse. Non so perché, e non importa, ma mi si piantarono dentro due sensazioni precise: una maggiore tranquillità verso quello che era appena accaduto, e un innamoramento diverso da tutti quelli che avevo avuto finora; non chiassoso, solido. "
Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti, Einaudi (collana Super ET), 2017 [1ª ed.ne 2013]; pp. 163-164.
#letture#leggere#Francesco Piccolo#partito-azienda#oligarchi#partito personale#potere mediatico#discesa in campo#primo governo Berlusconi#antiberlusconismo#conflitto di interessi#populismo#anni '90#Forza Italia#Elezioni politiche#Silvio Berlusconi#1994#Sinistra#progressismo#progressisti#democrazia#letteratura contemporanea#Storia d'Italia del XX secolo#egemonia culturale#intellettuali contemporanei#libri#Parlamento Italiano#Polo delle Libertà#Polo del Buon Governo#Seconda Repubblica
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LA COSTRUZIONE DI UN LEGGIFICIO POPOLARE
Di fronte allo svuotamento della nostra democrazia, ridotta a un rituale meramente formale, incapace di realizzare la volontà popolare,
si rende necessaria l'ideazione di nuove forme di protesta e di nuovi strumenti per riuscire a riportare la voce dei cittadini nelle istituzioni governate dai vincoli esterni.
La recente novità costituita dalla implementazione della Piattaforma Nazionale gratuita dei referendum e delle iniziative popolari può forse rappresentare uno strumento che apre a nuove possibilità di azione politica dal basso.
Come ben sappiamo le raccolte firme, in special modo quelle referendarie, sono sempre state soggette ad altissimo rischio di fallimento, perché di fronte al complice silenzio del sistema mediatico, vi è un' enorme difficoltà nel portare i cittadini a conoscenza delle iniziative.
Come dimostra la raccolta firme contro l'autonomia differenziata delle regioni, l'unico modo per una raccolta firme di raggiungere le 500.000 sottoscrizioni necessarie è quello di avere potenti associazioni a sostegno dell'iniziativa.
Anche in caso di successo le proposte referendarie necessitano di superare un ulteriore ostacolo costituito dall'esame, tutt'altro che imparziale, della Corte
Costituzionale, che come tutti gli altri organi dello Stato è lottizzata e governata dai vincoli esterni.
Quale potrebbe dunque essere un utilizzo politico utile e percorribile dello strumento online messo a disposizione dei cittadini?
La possibilità di poter firmare gratuitamente sia leggi popolari che referendum apre a una possibilità inedita, una crepa, uno spiraglio temporaneo, che probabilmente sarà possibile utilizzare solamente una volta.
Questa possibilità consiste nel poter predisporre in anticipo un grande numero di L.I.P. e di proposte referendarie, e di presentarle pubblicamente SOLO E SOLTANTO quando saranno stati coinvolti i firmatari necessari a farle firmare in blocco sulla piattaforma.
Questo implica che prima di promuovere le iniziative debbono essere "raccolti" i firmatari. Essi possono essere raccolti, in attesa di raggiungere il numero necessario, all'interno di mailing list e canali social appositamente preparati.
Come raccogliere i firmatari per sottoscrivere in blocco molteplici iniziative e creare uno tsunami di proposte popolari?
A questo scopo sono necessari due elementi fondamentali:
1) l'adesione da parte dei firmatari raccolti a una linea politica, anche molto generale, sintetizzata in un manifesto, avente al suo centro il welfare: l'istruzione, la sanità, la manutenzione del territorio, i beni comuni, i settori di interesse strategico, in una parola, una linea di ri-attivazione del dettato costituzionale.
2) il coinvolgimento della controinformazione, di personalità indipendenti che godano di seguito sui social, e delle associazioni a difesa della Costituzione.
Solo attraverso il coinvolgimento di comitati e associazioni, che già contano online centinaia di migliaia di followers, sarà possibile raggiungere gradualmente i 500.000 sottoscrittori necessari.
In particolare è necessario puntare sul coinvolgimento dei canali dell'informazione alternativa, che oggi hanno la capacità di raggiungere numericamente lo stesso pubblico della carta stampata.
Canali Youtube come Ottolina Tv, La Fionda, Il Vaso di Pandora, La Casa del Sole, l'Antidiplomatico, l'Indipendente, VisioneTV e molte altre testate giornalistiche online.
Una ulteriore difficoltà è costituita dal fatto che la capacità di redigere leggi di iniziativa popolare e proposte referendarie non è cosa banale e alla portata di tutti.
Sarà necessario pertanto riuscire a coinvolgere associazioni di giuristi che siano costituzionalmente orientati e che sottoscrivano l'idea alla base del progetto.
Senza dubbio i primi gruppi di giuristi da contattare dovrebbero essere il CDC (Coordinamento Democrazia Costituzionale), Attuare la Costituzione, Magistratura Democratica, 1000 Avvocati per la Costituzione..
L'idea è quella di accumulare contemporaneamente, da una parte i firmatari e dall'altra le iniziative e una volta raggiunti i numeri stabiliti organizzare una sorta di "Bombardamento" sulle istituzioni.
Le L.I.P. e i Referendum dovrebbero essere in numero tale da portare all'evidenza, persino dei media mainstream, l'esistenza di un vero e proprio programma di governo popolare dal basso.
Un evento che verosimilmente potrà avvenire soltanto una volta, perchè successivamente il sistema correrà ai ripari per evitare che si ripeta, e che avrà un grandissimo impatto se verrà ben organizzato.
Un altro requisito perché l'idea possa realizzarsi è che l'insieme degli aderenti non ceda alla tentazione di volersi mettere alla testa del progetto. Il progetto avrà tanto più successo nel raccogliere firmatari, quanto più si porrà in modo non connotato politicamente, neutro, inclusivo, trasversale.
A questo scopo sarà utile cercare di avere dei volti mediatici che possano mettersi al servizio di questa idea, cercare di coinvolgere dei promotori appartenenti a tutte le aree, meglio se non direttamente coinvolti nelle attività parlamentari, che possano parlare a diversi spicchi di elettorato.
#costituzione#elezioni politiche#partiti antisistema#partiti#elezioni europee#referendum#politica#costume#economic
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AMERICA EVANGELICA SOLO "OCCHIO PER OCCHIO" SULLA SCIA DI TRUMP
Frase scritta sul dollaro Usa: Crediamo in Dio di Ennio Remondino 2 Aprile 2024 Riflessione post pasquale. Negli Stati Uniti la religione influenza ancora la politica. Le tante fedi, per lo più protestanti, sono radicate nella società e possono cambiare le dinamiche elettorali di un paese storicamente laico ma, a convenienza, bigotto. Francesco Costa sul Post, senza sconti, in una sintesi che…
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#Bibbia#cattolicesimo#democrazia#ebraismo#elezioni politiche#giuramento presidente#laicismo#religione protestante#Stati Unita d&039;America#teocrazia
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Leana Pignedoli incontra gli agricoltori
Incontra gli agricoltori e i cittadini Mercoledì 6 febbraio alle 10.45 alla Latteria Sociale di San Giovanni
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Giorgia Meloni: Il Percorso di Vita Prima della Ribalta Politica. Dall'impegno giovanile alla leadership nazionale, una storia di determinazione e passione
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea.
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea. Prima di emergere come leader di Fratelli d’Italia e diventare la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, il suo percorso è stato segnato da un profondo impegno politico e da una crescita costante all���interno delle istituzioni. NICCOLO’…
#Alessandria today#Alleanza Nazionale#Azione Giovani#Azione Studentesca#biografia politica#Camera dei Deputati#carriera politica#conservatorismo#crescita elettorale#destra conservatrice#destra italiana#donne in politica#Elezioni politiche 2022#evoluzione politica#Fratelli d&039;Italia#Garbatella#Giorgia Meloni#Google News#governo Berlusconi#Governo italiano#Guido Crosetto#Ignazio La Russa#impegno politico.#istituzioni italiane#italianewsmedia.com#leadership femminile#leadership politica#militanza giovanile#Ministro per la Gioventù#Movimento Sociale Italiano
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L’astensione missina era stata favorita dalla figura del politico biellese
Sebbene, dunque, il risultato [per il MSI, nel 1953, alle elezioni politiche], paragonato al 1948, poteva <1060 risultare positivo, all’interno del partito non venne accolto con soddisfazione poiché, viste le premesse, ovvero i quasi 2 milioni di consensi ottenuti complessivamente nelle amministrative del 1951-1952 e le condizioni favorevoli cui si era giunti al voto, l’esito delle elezioni…
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#1953#Arturo Michelini#astensione#Augusto De Marsanich#elezioni#Giorgio Almirante#Giuseppe Pella#governo#Jugoslavia#MSI#Nicola Tonietto#Pino Rauti#politiche#Trieste
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L’astensione missina era stata favorita dalla figura del politico biellese
Sebbene, dunque, il risultato [per il MSI, nel 1953, alle elezioni politiche], paragonato al 1948, poteva <1060 risultare positivo, all’interno del partito non venne accolto con soddisfazione poiché, viste le premesse, ovvero i quasi 2 milioni di consensi ottenuti complessivamente nelle amministrative del 1951-1952 e le condizioni favorevoli cui si era giunti al voto, l’esito delle elezioni…
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Raccolta firme per l'abrogazione della Autonomia Differenziata
Come ben sappiamo il parlamento italiano è occupato da un partito unico.
Un partito che, pur dotato di correnti, ha una compattezza perfetta su quelli che sono i suoi pilastri: l'europeismo , l'atlantismo e il neoliberismo.
Di conseguenza i settori principali che compongono la politica del paese non subiscono mai importanti cambi di rotta.
Che sia la corrente di centro sinistra o quella di centro destra a governare, possiamo essere certi che la politica estera e la politica economica saranno sempre esattamente le stesse..
La legge sulla autonomia differenziata delle regioni è un esempio di quel tipo di norma che verrà portata avanti a prescindere dal governo in carica.
Ideata dal Governo Giallo Verde, portata avanti dal governo giallo rosso e poi dal governo Draghi, ora finalmente approvata dal governo Meloni.
Portare avanti l'agenda neoliberale è qualcosa che è reso possibile soltanto dal sistema della comunicazione, il quale, con sempre maggiore difficoltà, deve inscenare polemiche e aspre battaglie, smaccatamente fasulle,
con l'unico obiettivo di far sembrare rivali mortali il governo e le opposizioni.
Sull'istituzione dei referendum contro l'autonomia differenziata delle regioni è avvenuto l'ennesimo inganno mediatico.
Il PD ha simulato una finta opposizione approvando grazie all'apporto della regione Emilia Romagna, un quesito referendario di abrogazione parziale che mantiene però inalterato l'impianto della legge.
Il tradimento si è concretizzato negli ultimi giorni nel consiglio regionale del 9 Luglio e la situazione appare al momento più contorta che mai ..
Infatti oltre al quesito " Bonacciniano" che è stato già approvato da 5 regioni e non richiede dunque la raccolta firme e il cui vero obiettivo è che la legge sulla autonomia differenziata non venga abrogata,
esiste anche un quesito di abrogazione totale sostenuto da tutti i comitati nazionali e locali e da CGIL, UIL, ARCI, ANPI, PRC etc. molte confluite nell’organizzazione la “Via Maestra” e ha l’obiettivo ben preciso di abrogare totalmente la legge.
L'obiettivo, malgrado la capillarità delle associazioni, sembra essere molto difficoltoso perché non sono disponibili i canonici 3 mesi di tempo.
Se si vuole andare a referendum nella primavera del 2025 tutte le firme devono raggiungere la cassazione entro il 30 Settembre.
Malgrado la difficoltà dell'impresa è superfluo ricordare che le conseguenze di un fallimento sarebbero nefaste.
Assisteremo in tutto il paese a una escalation dei processi di privatizzazione, in settori come la scuola, la sanità, il territorio, i beni comuni; un ulteriore grave impoverimento del Sud e delle fasce più povere del Nord.
Per approfondimenti rimandiamo agli esaustivi articoli di Contropiano e soprattutto ai link in esso contenuti.
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A TAIWAN ELEZIONI: NULLA CAMBIA REALMENTE
di Redazione Vince a Taiwan l’autonomista William Lai la sfida elettorale e quindi sarà lui il nuovo presidente, ma perde la guida del Parlamento. Il suo rivale Hou Yu-ih, candidato del Kuomintan ha amesso pubblicamente la sconfitta. Queste elezioni hanno visto una forte partecipazione che ha superarto il 70% degli aventi diritto. Cina e USA fanno un po’ di scaramucce ma nella sostanza…
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Domenica 10 febbraio: i candidati al Parlamento intervistati da Antonio Guidetti
Un simpatico e inconsueto incontro domenica 1o febbraio alle 19: Antonio Guidetti intervista in maniera ironicamente seria i candidati al parlamento Antonella Incerti, Paola Gandolfi, Roberta Pavarini e Marco Catellani. durante la serata sarà offero un buffet con gnocco fritto e salumi
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Cina e Stati Uniti: Tensioni, Strategia e Realpolitik tra Elezioni e Congresso
Un'analisi delle dinamiche tra Cina e USA in vista delle elezioni americ
Un’analisi delle dinamiche tra Cina e USA in vista delle elezioni americane e del Congresso cinese, con uno sguardo alla realpolitik e alle implicazioni economiche. L’articolo di Mariangela Pira offre una panoramica approfondita e attuale delle complesse relazioni tra Cina e Stati Uniti, contestualizzandole nel quadro degli eventi politici di novembre: le elezioni statunitensi e il Congresso…
#analisi economica#analisi politica#aspettative economiche#Cina#Congresso#Congresso cinese#crescita economica Cina#diplomazia#economia Cina#economia e politica#economia globale#Elezioni 2024#elezioni americane#Elezioni USA#geopolitica#influenze politiche#Mariangela Pira#mercati finanziari#mercato internazionale#obiettivo crescita 5%#Pechino#politica di Pechino#politica economica#Politica Estera#politica globale#politica USA#realpolitik#relazioni commerciali#relazioni diplomatiche#relazioni internazionali
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𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐯𝐚𝐟𝐟𝐚𝐧𝐜𝐮𝐥𝐨 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐨𝐟𝐟𝐫𝐢𝐫𝐞 ✔
Se su un programma elettorale, dopo una infinita pappardella solo a sostegno degli anziani (su cui si da per scontato che siano soltanto brave persone), trovate scritto: "Promuovere stili di vita sani per contrastare il disagio e le 𝐝𝐞𝐯��𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐢", sapete cosa dovete rispondere sulla loro lista, in quanto giovani e adulti progressisti? 𝗩𝗔𝗙𝗙𝗔𝗡𝗖𝗨𝗟𝗢
(Vale anche per quel "𝑃𝑟𝑜𝑚𝑢𝑜𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖 𝑓𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑙𝑙𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑒 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑖 𝑎𝑑𝑜𝑙𝑒𝑠𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖", perché 𝐛𝐞𝐧 𝐬𝐢 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐢 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐭𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐠𝐫𝐮𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢, 𝐩𝐮𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐞, 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐮 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐭𝐢).
#vaffanculo#scrivi VAFFANCULO ai Con Coraggio#elezioni#elezioni comunali#elezioni amministrative#Con Coraggio#sindaco#sindaco uscente#politiche sociali#devianze#devianze giovanili#giovani
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Studenti Erasmus 2013: Io voto lo stesso!
Alla fine non sono riusciti a trovare la soluzione per far votare i 25.000 studenti Erasmus all’estero per realizzare il loro programma di formazione. Il grido di dolore: Facciamoli votare, senza se e senza ma! non è stato abbastanza forte e lacerante da spingere i nostri governanti a risolvere la questione. In un’era di alta tecnologia e informazioni che rimbalzano, senza sosta, da una parte…
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#Berlino#brasile#Costume#società e politica#da amsterdam#Elezioni Politiche 2013#Generazione Erasmus#In viaggio#Italiani all&039;estero#Parigi#Scuola e Università#Università#voti
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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L’astensione missina era stata favorita dalla figura del politico biellese
Sebbene, dunque, il risultato [per il MSI, nel 1953, alle elezioni politiche], paragonato al 1948, poteva <1060 risultare positivo, all’interno del partito non venne accolto con soddisfazione poiché, viste le premesse, ovvero i quasi 2 milioni di consensi ottenuti complessivamente nelle amministrative del 1951-1952 e le condizioni favorevoli cui si era giunti al voto, l’esito delle elezioni…
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#1953#Arturo Michelini#astensione#Augusto De Marsanich#elezioni#Giorgio Almirante#Giuseppe Pella#governo#Jugoslavia#MSI#Nicola Tonietto#Pino Rauti#politiche#Trieste
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L’astensione missina era stata favorita dalla figura del politico biellese
Sebbene, dunque, il risultato [per il MSI, nel 1953, alle elezioni politiche], paragonato al 1948, poteva <1060 risultare positivo, all’interno del partito non venne accolto con soddisfazione poiché, viste le premesse, ovvero i quasi 2 milioni di consensi ottenuti complessivamente nelle amministrative del 1951-1952 e le condizioni favorevoli cui si era giunti al voto, l’esito delle elezioni…
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