#educazione nei Nidi
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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NATURALmente al NIDO: Giochi ed Esperimenti per i Più Piccoli a Casale Monferrato
Laboratori per bambini 0-3 anni, uniti ai valori di sostenibilità e solidarietà, nel cuore del Festival della Virtù Civica.
Laboratori per bambini 0-3 anni, uniti ai valori di sostenibilità e solidarietà, nel cuore del Festival della Virtù Civica. Il prossimo 19 novembre alle ore 16:30, presso il Salone Tartar in Piazza Castello a Casale Monferrato, si terrà NATURALmente al NIDO, un’iniziativa dedicata ai bambini dai 0 ai 3 anni e alle loro famiglie. L’evento si inserisce nel calendario del Festival della Virtù…
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mezzopieno-news · 5 years ago
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GIULIANA CECCARELLI
Rete nazionale degli assessori alla gentilezza
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Assessore alla Gentilezza di Pesaro (PU)
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Secondo lei qual è il compito di un assessore con delega alla gentilezza?
Una sorta di rieducazione alla capacità di instaurare rapporti diretti con le persone con cui ci relazioniamo, sensibilizzando in particolare le giovani generazioni al recupero del rispetto reciproco.
La gentilezza cosa può contribuire a prevenire?
Innanzitutto la violenza e l'uso incontrollato delle parole d'odio. Per questo dobbiamo individuare e fornire gli strumenti per recuperare la capacità di instaurare rapporti sani ed equilibrati. Insegnare, in particolare, la conoscenza critica dei nuovi media: i ragazzi li usano tantissimo ma spesso sono inconsapevoli degli effetti che questi possono provocare a livello cognitivo, affettivo e di capacità relazionale.
In cosa può essere considerato innovativo l’assessorato alla gentilezza?
Nel rieducare al senso di umanità nei rapporti. Io ho da 6 anni la delega alla Crescita (= Educazione e Istruzione) e credo sia fondamentale, ai fini educativi, riappropriarci della voglia di esserci in un contesto di crescita (famiglia, scuola, centri di gioco e aggregazione, ecc.) per capire la bellezza della condivisione sia dei momenti felici che di quelli più difficili.
La prima reazione che ha avuto quando ha saputo di avere ricevuto la delega alla gentilezza?
Piacevole, perché per me ha significato la comprensione del mio sindaco per il lavoro che già sto portando avanti.
Come può la gentilezza contribuire al benessere di una Comunità locale?
Perché ci  permette di tornare a parlare di sentimenti, di valori, di emozioni e alla traduzione delle emozioni in Parola.
La parola gentile che pronuncia più spesso?
Grazie.. per favore... scusa...
In che modo la gentilezza può contribuire a crescere un bambino felice?
Un bambino è felice quando cresce attorniato da persone che si prendono cura di lui con indicazioni, suggerimenti, consigli coerenti (es. della coppia genitoriale), mostrando affetto, offrendogli un ambiente stabile e sicuro (v. nidi e scuole ben organizzate) e interessandosi alla sua vita.
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Leggi le altre testimonianze di Sindaci e Assessori che stanno lavorando per costruire comunità più umane e positive
Guarda il programma della Rete nazionale degli assessori alla gentilezza
Partecipa con il tuo Comune - coinvolgi la tua comunità nella gentilezza
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pangeanews · 5 years ago
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Confondere il piacere con la ferocia. Uomini & donne: una lotta continua. Su “Scene di violenza coniugale” (Elena Serra rielabora Gérard Watkins)
Forse una delle tendenze spontanee della mente umana è quella di ridurre i problemi complessi a spiegazioni semplici e definitive. Ci vuole un enorme lavoro su noi stessi e verso la realtà per studiare qualcosa senza cedere alla tentazione della risposta pronta, della soluzione che sacrifica le sfumature e le ambiguità insite in una cosa o in un fenomeno. Tra questi problemi che si tende a semplificare, potremmo far rientrare la violenza dell’uomo sulla donna e della donna sull’uomo. Essa è infatti normalmente spiegata con il ricorso ad alcune facili spiegazioni razionali: fattori sociali ed economici, mancanza di educazione, scarsa empatia, attacchi di follia, l’egoismo, o le passioni come l’ira e l’invidia. Nella rielaborazione di Elena Serra di Scene di violenza coniugale di Gérard Watkins, prodotto con i comuni sforzi del Teatro Stabile di Torino, del Teatro di Dioniso e di PAV-Fabulamundi, il tema della violenza maschile e femminile è invece affrontato in modo da metterne in risalto il mistero del suo accadere.
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La vicenda ha per protagonisti due coppie di diversa estrazione sociale, etnica, biografica e culturale. Abbiamo da un lato la puericultrice Annie Bardel e il fotografo Pascal Frontin, dall’altro la studentessa Rachida Hammad e il meccanico/spacciatore Liam Merinol. Dopo aver mostrato il loro casuale incontro e il successivo corteggiamento, Watkins immagina che le due coppie decidano di andare a convivere in due appartamenti diversi, ma siti nello stesso palazzo, anzi addirittura che si incrocino senza volerlo, il giorno in cui vanno a visitare lo spazio insieme alla loro futura affittuaria. Poco alla volta, però, i nidi d’amore di Annie/Pascal e Rachida/Liam si trasformano in luoghi di incubo. Gli uomini arrivano a picchiare le loro donne, che alla fine fuggiranno esasperate dai loro familiari e tenteranno, con l’aiuto di psicologi e altri operatori sociali, di superare il trauma della violenza subìta, per cominciare a costruirsi una nuova vita.
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Si potrebbe apparentemente pensare che questa vicenda di Watkins si situi su un piano realistico, così come che la violenza nasca e si esaurisca a causa della stretta convivenza. In realtà, il drammaturgo ambienta Scene di violenza coniugale in uno spazio astratto. La sua principale indicazione registica consiste, infatti, nel collocare tutti i personaggi nello medesimo spazio scenico, dunque nel mostrarli sempre insieme anche prima che arrivino a incontrarsi fisicamente per visitare i loro futuri appartamenti. Lo spettatore assiste così alla messa in atto di un “principio di irrealtà”. Lo spazio e il tempo mostrano in simultanea i dialoghi tra le due coppie che, secondo le regole del realismo, dovrebbero invece accadere in due luoghi e momenti distinti. Il principio è fondamentale per allontanare soprattutto lo spettatore dal caso di cronaca, che pure è sullo sfondo di Scene di violenza coniugale – sia Watkins che Serra hanno del resto attinto a casi giudiziari e altre fonti analoghe per costruire la loro performance. Le situazioni create dal drammaturgo e dalla regista sono piuttosto artifici teatrali, che intendono riflettere su casi singoli per studiare la violenza in universale.
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Watkins suggerisce, inoltre, che la violenza che pure raggiunge il suo apice nello spazio domestico covava già prima in forme più subdole e discrete. I dialoghi tra le due coppie nelle fasi di incontro e corteggiamento mostrano spesso, infatti, che esse si trovano immerse in un contesto violento, o che si comportano violentemente a parole e nei fatti. Valgano due esempi. Pascal e Annie si conoscono in una stazione dei treni in cui si vede un bagaglio abbandonato, che genera nei due il timore di un attacco terroristico e che la coppia prova a scongiurare prima chiamando la polizia, che riattaccherà con violenta indifferenza il telefono, poi tentando di bloccare i passeggeri in uscita da un treno che, increduli, li spingono via con forza. Liam invece confessa a Rachita, mentre immagina la sua felicità futura nella loro vita in comune, di essere disposto a «spaccare i denti» di chiunque dovesse arrivare un giorno a minacciare il loro idillio.
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La scelta di collocare i personaggi nello stesso spazio-tempo e dentro uno sfondo di generalizzata violenza mostra pertanto che, per Watkins, le differenze che intercorrono tra le due coppie sono del tutto trascurabili. A prescindere che siano ricchi o poveri, umili o borghesi, in formazione o in carriera, intelligenti o ingenui, sostenuti dalla famiglia o reietti della società, i quattro personaggi sono accomunati dall’abitare uno spazio metafisico dove la violenza pervade ogni gesto e ogni rapporto umano.
La regia di Serra non fa che estendere questo sfondo violento oltre il piano della rappresentazione. Essa lo porta, infatti, fino allo spazio normalmente neutro del pubblico. Serra ambienta lo spettacolo non in un teatro, bensì nel perimetro della sala di un vero palazzo, che si immagina sia il piano in cui si trovano gli appartamenti di Pascal/Annie e di Liam/Rachita, separati in modo del tutto simbolico da pochi oggetti di scena. La scelta registica indica così che dalla violenza non è nemmeno esente il pubblico che assiste allo spettacolo e, obbedendo alla convenzione teatrale, non interviene per fermare gli uomini che picchiano le donne che dicono di amare.
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Alla luce di questo fosco e complesso scenario, ci si potrebbe chiedere che cosa anima i comportamenti violenti di Pascal e Liam, se si è constatato che la ragione non è l’estrazione socio-economica, né l’istruzione, né il carattere e simili fattori. Tenterò un’analisi a partire dalla fine di Scene di violenza coniugale, notando anche un’originale modifica registica di Serra sul testo originale di Watkins. Si diceva che l’opera si conclude con la fuga delle donne dai loro uomini e il loro rifugio nel supporto di familiari, psicologi e altri operatori. Va adesso aggiunto che, dal punto di vista scenico, questo cambio comporta anche una modifica sul piano della rappresentazione. Se prima gli spettatori vedevano le due coppie interagire tra loro, ora essi osservano un abbandono a un loro flusso di coscienza, durante il quale raccontano che cosa hanno provato e pensato sia del loro partner, sia delle ragioni della loro aggressività o della loro acquiescenza alla violenza coniugale. L’originale di Watkins chiude il testo con il monologo “fluttuante” di Annie, che narra di aver simulato la propria morte e un’insperata resurrezione. Ella racconta di aver scavato una fossa, di essersi sdraiata sulla terra, per infine alzarsi e fare ritorno alla casa di famiglia. La versione di Serra cambia invece l’ordine dei flussi di coscienza dei personaggi, mettendo in un’ultima posizione il monologo di Pascal che, nell’originale di Watkins, figurava per primo. Il personaggio si mette qui a nudo e, nel giudicare il suo operato, ammette «freddamente – clinicamente – e sinceramente» che non c’era alcuna ragione del suo operato. Pascal suggerisce al pubblico che occorre «forse anche di sondare il piacere», ossia pensare che egli picchiava Annie per qualcosa di prossimo al nulla, per il puro godimento di farlo: «qui ci sono persone – e ne sono certo – che non hanno alcuna ragione – di fare – quello che fanno – e lo fanno solo per il piacere».
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Ci troviamo così di fronte alla messa in scena dello stesso spettacolo, con un cambiamento considerevole di significato e di accento. Watkins vira la vicenda verso un esito positivo. Nonostante le terribili violenze ricevute dal suo compagno, Annie trova il modo creativo per scongiurare la tragedia passata e per guardare a se stessa con rinnovato amore («mi sono soltanto detta – grazie perché ci sei»). Serra sposta, di contro, Scene di violenza coniugale verso l’enigma vivente, più che sulla dimensione della cura. Se infatti viene messo in rilievo nel finale che tutto quello che si è assistito era per Pascal un puro gioco, o un modo di trovare benessere nel mondo con la sopraffazione e la negazione dell’altro, allora non c’è salvezza e riscatto. La rivelazione finale è che, nella natura umana, esiste l’ineliminabile tendenza a usare violenza per ricavare piacere. E questo tradisce, a conti fatti, un autentico mistero sul comportamento di Pascal, o per estensione su tutta l’umanità. Spiegare la violenza invocando come causa il piacere significa, infatti, che la violenza ha luogo senza causa (sine causa), o meglio per motivazioni futili e illogiche, di per sé del tutto insondabili.
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Questa atroce conclusione getta un’ombra sinistra sul resto della vicenda, persino in personaggi che sembrerebbero essere animati da intenti diversi, o slegati dal godimento della pratica violenta. Stando al suo monologo finale, ad esempio, Liam pare trovare la motivazione della violenza ai danni di Rachita in una carenza d’amore. L’uomo picchia la sua compagna, infatti, perché ha paura di perdere l’affetto che riceve da lei e non aveva mai avuto dai suoi familiari. E quando Rachita rimane incinta, Liam riversa la sua frustrazione e invidia contro il bambino in grembo, considerandolo come una minaccia per la sua solidità psichica. Le sue motivazioni – benché non meno aberranti – parrebbero allora almeno più comprensibili del piacere che è invocato da Pascal a “spiegazione” delle sue azioni. In realtà, si potrebbe sempre ricondurre a questa perversa dimensione edonistica del personaggio anche il comportamento di Liam. La violenza su Rachita quale paradossale rimedio alla carenza d’amore implica, del resto, una fuga dal dolore della solitudine e dell’angoscia, dunque (per converso) una ricerca del piacere. L’Epicureismo pervertito di Pascal vale insomma come regola generale, che non possiamo escludere si applichi potenzialmente anche alle due donne. Annie e Rachita sono state vittime più che carnefici solo per caso. Qualora avessero avuto compagni di vita e di letto diversi da Pascal/Liam, forse sarebbero state loro a esercitare la violenza per il perverso piacere di vedere un uomo soffrire e patire.
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Vorrei evitare con questo ultimo commento un possibile fraintendimento. Si potrebbe obiettare, dopo tutto, che la donna sia per natura un essere angelico e incapace di fare del male, giovandosi magari delle statistiche che mostrano che sono soprattutto gli uomini a usare violenza sul partner. La malvagità risulta allora essere uno specifico maschile e mai femminile. Ora, non voglio affatto negare che i dati statistici ci mostrino uno scenario concreto e indiscutibile: quello in cui sono i maschi a esercitare comportamenti violenti ai danni di mogli o compagne. Ciò che invece metto in discussione, a partire dalla riflessione di Watkins/Serra, è il presupposto ideologico che la tendenza al male sia un portato di genere. Se così fosse, tutti gli uomini sarebbero violenti o malvagi e tutte le donne sarebbero buone/amorevoli, il che è contraddetto dalla semplice esperienza. Bastano pochi casi di non-violenza maschile (si pensi banalmente a Ghandi) e di violenza femminile (che si possono ricostruire a partire da cronache o giornali) per trasformare in un dato storico-culturale quello che di norma si ritiene essere un portato biologico. Gli uomini sono più violenti delle donne in virtù di processi storici e sociali che hanno dato ai primi più potere rispetto alle seconde, quindi più possibilità di praticare il piacere della violenza. Considerato il torbido piacere della violenza che Pascal attribuisce alla natura umana nel suo complesso, bisogna insomma concludere con la ragione che gli atti violenti sono possibili per chiunque, o siano l’espressione di un abisso nero che, purtroppo, si annida in ciascuno di noi.
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Ammesso che l’interpretazione di Scene di violenza coniugale di Watkins e Serra sia plausibile, è forse lecito ricavare due conclusioni su questo mistero della violenza. Da un lato, la vicenda consente di ricavare una conseguenza generale di carattere antropologico. Se prendessimo in blocco tutte le azioni e le asciugassimo per individuare i loro moventi fondamentali, fin quasi a grattare le pareti molli del cervello, non troveremmo alla loro base che due affezioni primitive: o il piacere, o il dolore. La ricerca del godimento e la fuga dalla sofferenza si rivelano essere così, per così dire, due “puri neutri”. I piaceri e i dolori possono animare sia i grandi propositi umanitari, sociali e intellettuali, sia le violenze che nemmeno un dio che per assurdo si interessasse alle vicende umane potrebbe guardare senza orrore.
La seconda conseguenza riguarda l’uso responsabile e morale di queste due affezioni primarie. Se la violenza deriva dalla ricerca del piacere, allora sarà lavorando su quest’ultima, ossia cercando di individuare fini e modalità migliori della sopraffazione per massimizzare il godimento, che forse donne e uomini potranno un giorno arrivare a smettere di prevaricarsi l’un l’altro. Sul piano operativo, questo significa imparare a godere della giustizia, della bellezza, della cura amorevole per l’altro, invece che a praticare queste virtù controvoglia e per dovere. La rivoluzione morale e sociale deve partire da una trasformazione di se stessi, altrimenti si continuerà a confondere il piacere della violenza con il troppo amore, la reazione aggressiva contro chi minaccia la nostra felicità con la fuga dalla carenza affettiva.
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La speranza ricade, forse, su quel manipolo di spettatori che, posto rasente alle mura del palazzo in cui sono ambientate le Scene di violenza coniugale, partecipa sì della pratica violenta, ma non è ancora completamente corrotto – come Pascal e Liam – in ogni sua fibra. Ma per fare ciò, occorrerà per un po’ uscire dal teatro che rappresenta la violenza e trovare nella vita forme di ricerca di godimento nella non-violenza.
Enrico Piergiacomi
[Ringrazio Elena Serra per aver letto il testo in anteprima e averne discusso a lungo, con profitto per entrambi]
*In copertina: una fotografia da “Scene di violenza coniugale”, photo Luigi De Palma (l’immagine è tratta da qui)
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tmnotizie · 5 years ago
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SAN BENEDETTO – Tonino Armata, presidente onorario dell’ associazione Città dei Bambini rivolge un appello al sindaco Pasqualino Piunti, agli assessori Emanuela Carboni e Antonella Baiocchi, alla consigliera comunale Brunilde Crescenzi e a Rita Tancredi, pedagogista comunale e responsabili dei Nidi dell’ Infanzia. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’amministrazione comunale sull’ operatività dell’  “Osservatorio permanente comunale ed adolescenza”, del “Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza” e del “sindaco dei ragazzi” di San Benedetto del Tronto.
Lo fa attraverso una nota stampa che pubblichiamo integralmente.
“L’approvazione del regolamento dell’istituzione dell’“Osservatorio permanente comunale ed adolescenza” -scrive Tonino Armata- così come l’approvazione del regolamento dell’istituzione del “Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza” di San Benedetto del Tronto, si sono svolte nel Consiglio Comunale del primo febbraio 2020. Il cinque marzo 2020, l’amministrazione comunale ha pubblicato il bando per le candidature a ricoprire la carica di Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, il venti luglio 2019, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per l’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi che eleggerà presidente e vicepresidente e poi sindaco e vicesindaco.
Ma, purtroppo, fino ad oggi, nessun componente ha ricevuto la convocazione per nominare il Coordinatore e lo Staff operativo dell’“Osservatorio permanente comunale ed adolescenza”, né la comunicazione dell’incarico del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza., né l’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi che eleggerà presidente e vicepresidente e poi sindaco e vicesindaco.
Come facente parte dell’ex Staff e oggi componente dell’Osservatorio permanente, desidero far presente che la messa in opera dell’Osservatorio permanente, la nomina del Garante e l’elezione del sindaco dei ragazzi, non sono qualcosa di scarsa importanza. Nemmeno per tutti coloro i quali si sono prodigati a (ri)metterli sui binari per farli (ri)partire e andare lontano.
Come strumento di formazione, come risorsa individuale e collettiva, come forma di circolazione delle conoscenze e delle idee, anche come svago e divertimento, L’Osservatorio Permanente Comunale ed Adolescenza , dobbiamo intenderlo come bene comune. E quindi desidero che lo sia. E desidero immaginarne il futuro anzitutto a partire da questo. Occorre considerare l’Osservatorio permanente una risorsa, per tutti e di tutti i cittadini sanbenedettesi.
L’Osservatorio permanente inteso come ecosistema dell’innovazione culturale e sociale dei minori e degli adolescenti, nella varietà delle sue forme e delle sue articolazioni, nelle sue diversità bibliografiche e nell’estensione dei cittadini che lo abitano. Lo sviluppo dell’età dell’infanzia e quella dell’adolescenza servono molto a trasformare una persona ma il momento decisivo di questa trasformazione, arriva esattamente nei due o tre anni in cui l’adolescenza si trasforma in giovinezza.
Questo intendo con la mia partecipazione di volontario all’Osservatorio permanente. Fatta questa premessa, secondo un mio modesto parere, occorre mettere in campo un piano per l’Infanzia e l’adolescenza. Dai centri estivi  ai progetti sperimentali di educazione e di cura messi in campo dal Comune e dal Terzo settore, insieme alla Regione; dal contrasto al digital divide, per assicurare a tutti i bambini e i ragazzi l’accesso agli strumenti digitali, sia a scuola che a casa, al potenziamento immediato dei servizi educativi e scolastici per l’inclusione dei bambini e ragazzi disabili e appartenenti ai gruppi sociali più vulnerabili, per accompagnare le famiglie che dovranno riorganizzarsi in questa nuova fase, senza che i costi di questa “riorganizzazione” ricadano sulle donne.
Come possono l’Osservatorio permanente, il Garante e il sindaco dei ragazzi, se non sono operativi affrontare i problemi che si presentano dopo la chiusura delle scuole? E come verranno organizzate i centri estivi dei minori e degli adolescenti? E come pensare alle riaperture delle scuole pubbliche e paritarie a settembre? E le scuole sono tutte a norma? E come affrontare altri problemi che non sono menzionati in questo elenco? A me piacerebbe che l’Osservatorio permanente, il Garante e il sindaco dei ragazzi, su queste problematiche avessero qualcosa da dire!!! La vera cruna dell’ago -conclude Tonino Armata- sta nell’effettività di questi provvedimenti”.
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dallatavolaalpc-blog · 6 years ago
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Che Spettacolo!!! Questo parco è veramente una meraviglia, sicuramente il migliore Parco faunistico che io abbia visitato.
Con la sua superficie di 0,42 km² di verde il parco è riuscito ad ospitare numerose specie animali provenienti da tutto il mondo, all’interno del parco si trova anche una serra per ospitare piante e animali tropicali che richiedono una temperatura ed una umidità costante.
Gli animali sono immersi al meglio nel loro habitat naturale ricreato nei minimi particolari, gli animali vengono anche stimolati mediante dei giochi.
Dal 1969 ad oggi di strana ne ha fatta ospitando e “Salvando” numerose specie animali in quanto il parco più di una volta ha salvato specie maltrattate dando loro una seconda vita in un’ambiente amorevole e confortevole.
All’interno del parco si respira una tranquillità spettacolare si possono scoltare i vari versi degli animali e alzando gli occhi al cielo si possono scorgere nidi e uccelli che sorvolano in modo completamente libero il parco.
Il personale è molto preparato e attento alla pulizia sia degli animali che del parco, in quest’ultimi anni il parco sta anche creando e perfezionando l’area Educazione.
Il parco è a livello di qualsiasi tipo di famiglie, nel mio caso con due bambini non abbiamo mai avuto un problema sia a livello logistico che di servizi (ristorazione/Toilette).
Come prassi noi opteremo per la soluzione in abbonamento:
CHE COMPRENDE:
– Ingressi illimitati per un anno dalla sottoscrizione (usufruibile a Parco aperto) – L’abbonamento è valido 365 giorni dalla data di sottoscrizione. – Include sconto 20% nei punti ristoro e al negozio Bazar Natura** – Parcheggio gratuito, riservato nel P1 (il più vicino!) con identificativo “Io Sono Abbonato”***
NOTE
* Baby: tutti i visitatori per accedere al Parco devono essere in possesso di un titolo di ingresso, anche i “Baby” (0-5 anni). All’atto della sottoscrizione di un abbonamento Adulto o Famiglia, è indispensabile iscrivere (gratuitamente) anche eventuali Baby. Viene considerata l’età del bambino al momento della sottoscrizione dell’abbonamento.
​** Sconto: 20% di sconto presso tutti i punti vendita di Natura Service del Parco Natura Viva (Shop + Ristorazione). Sconto applicabile unicamente su esibizione dell’Abbonamento in corso di validità prima dell’emissione dello scontrino di Natura Service. Offerta non cumulabile con altre in corso.
***Identificativo: l’identificativo adesivo da posizionare sulla propria auto verrà consegnato a coloro che sottoscrivono o rinnovano un abbonamento nella stagione 2019 (dal 14 gennaio 2019 al 6 gennaio 2020)
Per abbonarsi è possibile farso sia all’ingresso del parco che online al questo link
Oltre al parco visitabile a piedi c’è anche la possibilita con lo stesso biglietto/abbonamento di provare l’ebrezza di effettuare un safari in’auto all’interno di un’area ben recintata e protetta che ricrea l’ambiente Africano.
Nei prossimi giorni seguiranno nuovi aggiornamenti e foto con la nostra prima visita del 2019…
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Protected: Parco Natura Viva – Bussolengo (Verona)
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ilnidodiario-blog · 7 years ago
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Perché utilizzare applicazioni per l' educazione è una buona cosa?
La tecnologia ha cambiato completamente la nostra vita e in una certa misura sembra che la nostra vita sarebbe incompleta senza di essa. Sia che abbiate bisogno di alcuni generi alimentari o di educare i vostri bambini, dovreste visitare l' app store. Anche coloro che stanno mandando i loro bambini all' asilo nido hanno bisogno di fare uso di app per l' asilo nido, applicazioni scuola dell' infanzia, così come nidi diario digitale come richiesto dalle scuole. Tutte queste applicazioni, come le app digitali per l' infanzia scolastica, hanno dimostrato il loro valore non solo per gli studenti, ma anche per i genitori. Non dovete preoccuparvi se vostro figlio ha notato o meno il lavoro a casa, quali test si svolgeranno nei prossimi giorni e che tipo di attività extrascolastiche si stanno svolgendo nella loro scuola. Ci sono molte altre cose che sono state semplificate dalle applicazioni mobili in termini di istruzione, qui i punti principali:
Apprendimento sistematico: l' apprendimento intelligente è una cosa mentre l' apprendimento sistematico è futuro. L' apprendimento e la partecipazione basati su app permetterebbero un apprendimento app digitale nido intelligente e sistematico. La maggior parte di queste applicazioni sono posizionate in modo tale da promuovere non solo la voglia di apprendimento, ma anche gestire il processo in modo graduale.
Better And More Efficient Interaction (Migliore e più efficiente): è superfluo dire che tali app migliorano il livello di comunicazione tra genitori, scuole, insegnanti e studenti. Se si sta utilizzando un asilo nido app scuola, può effettivamente migliorare il livello di apprendimento per voi bambino senza dare loro incubi circa dover lasciare a casa per lungo tempo.
Sostenibilità: l' utilizzo di applicazioni portatili per l' apprendimento è più pratico rispetto alle strategie di apprendimento convenzionali che incorporano carte, matite e penne. Ottenere note di riferimento è eccezionalmente semplice nell' apprendimento mobile, basta scaricarlo. Ciò comporta una riduzione del numero di alberi tagliati con l' avanzare dell' anno.
Aggiornamenti immediati: Ci sono alcune applicazioni che implicano non solo l' apprendimento, ma anche l' aggiornamento sulle occasioni di messa a terra, gli orari, le precauzioni e altri dati essenziali. Nei prossimi giorni le applicazioni vi consentiranno di effettuare pagamenti per l' istruzione, ad esempio, spese di istruzione, multe di biblioteca e così via. Danno anche la possibilità di interfacciare gli studi secondari per la durata del ciclo di vita delle prospettive, gli studi secondari arruolati e la classe graduata.=
Tenere traccia del progresso dei vostri figli: con alcune applicazioni, è possibile monitorare l' avanzamento dei vostri ragazzi, che è una delle cose critiche che ogni genitore ha bisogno di sapere. Accanto all' avanzamento, è possibile immaginare come ogni applicazione stia aiutando i vostri giovani a migliorare le loro attitudini, ad esempio, sfogliare, matematica e molto altro ancora.
Para más información: - app asilo nido
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tmnotizie · 5 years ago
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MACERATA – In questi giorni molto difficili per tutti a causa dell’emergenza Covid-19, il Comune di Macerata vuole accorciare le distanze ed essere vicino alle famiglie e ai bambini 0/6 anni. Arrivano nelle case dei nuovi nati dell’ultimo anno oltre 350 piccoli libri e 2000 Baby&Family Newsletter QUIsSICRESCE! per le famiglie con i bambini da 0 a 6 anni.
“Vogliamo stare vicino ai più piccoli  e alle loro famiglie con delle azioni concrete e essere comunità educante anche in questo momento. Diamo continuità al grande lavoro di crescita che si fa nei nidi d’infanzia, nelle scuole e con il Tavolo 0-6 anni che dal 2014 abbiamo realizzato insieme a tante realtà del territorio, – afferma l’assessore alla scuola e alla cultura Stefania Monteverde – quest’anno non possiamo fare cerimonie del dono del libro ai nuovi nati, nidi e scuole sono chiuse. Ma sarà lo stesso una festa quando i grandi leggeranno ai loro piccoli il bel libro che arriverà a casa insieme alla BabyNewsLetter occasione per rafforzare a casa gli stimoli che i bambini ricevono a scuola”.
Nel kit che sarà consegnato ai bambini nati nell’ultimo anno si trova il piccolo libro scelto dai bibliotecari dalla selezione Nati per Leggere della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata accompagnato dalla lettera ai genitori firmata da tutti i pediatri di famiglia di Macerata che sottolineano come la lettura ad alta voce fin dai primissimi mesi contribuisca in modo determinante alla salute complessiva dei bambini.
Il kit dei bambini fino a sei anni, che sarà spedito a circa 1600 famiglie di Macerata, contiene la Baby e Family Newsletter QUIsSI CRESCE!, un tangram che i bambini potranno colorare ritagliare e comporre in tante forme secondo la loro creatività e dei semi da piantare in vaso per continuare quell’importante percorso di educazione alla natura che si sta compiendo da anni nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali di Macerata.
“La cura dei più piccoli e l’attenzione alla loro crescita consapevole non è solo un obbligo istituzionale, ma una vera e propria missione di vicinanza, soprattutto in questo complicato momento di confinamento, difficile da far comprendere ai bambini. – afferma il sindaco Romano Carancini –  “Grazie alla professionalità e alla dedizione di educatrici, maestre e personale, vogliamo far arrivare il nostro sostegno alle famiglie per proseguire nell’attuazione partecipata del percorso formativo scelto e per fornire mezzi utili a impiegare questo tempo diverso, in qualche modo sospeso. L’augurio è che, come i semi che i bambini pianteranno, anche il nostro messaggio di presenza possa dare frutti di speranza e di futuro”. 
Tutte le azioni nascono grazie al progetto QUIsSI CRESCE!! che è stato selezionato e finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, mirato negli ultimi due anni alla creazione di una cultura di comunità educante e a iniziative come la progettazione partecipata tra famiglie e insegnanti e educatrici delle aree verdi e scolastiche.
È un progetto che ha fatto crescere una rete istituzionale che vede cooperare Comune, Nidi comunali, UNIMC, IRCR, Istituti comprensivi Fermi Alighieri e Mestica, Agrinido-agrinfanzia di san Ginesio, Zerosei Up e Nati per Leggere.
La Baby e Family Newsletter online (link https://bit.ly/2KtN8zI) è stata inviata, dunque, anche in formato cartaceo alle famiglie per rafforzare la reazione educativa e  per arrivare in maniera capillare in tutte le abitazioni, anche in quelle dove non ci sono pc o connessioni internet.
L’obiettivo è  dare continuità alla scelta educativa e strumenti alle famiglie per trascorrere al meglio il tempo della quarantena, offrendo contenuti utili per affrontare dal punto di vista educativo e della relazione l’emergenza e supportare le famiglie affinché questo tempo di isolamento diventi un tempo prezioso di cura e relazione con i più piccoli.
 I genitori troveranno spunti di approfondimento e riflessioni sull’infanzia e sull’impatto dell’isolamento nei bambini e negli adulti, sul come trovare qualcosa di buono nella reclusione necessaria di questi giorni focalizzando l’attenzione sui pensieri positivi e “interattivi” senza avere l’ansia di riempire le loro giornate, sul diritto alla paura e su come i bambini possono sentire le nostre paure o provare paure diverse e come affrontarle.
 Un particolare occhio è rivolto verso “le finestre” che possiamo aprire sul fuori pur vivendo all’interno e sull’educazione a distanza con l’iniziativa degli Ambiti Territoriali Sociale 16,17 e 18, insieme  all’agrinido di San Ginesio partner del progetto maceratese, che ha redatto un pronto soccorso educativo pieno di consigli. Poi una presentazione dello straordinario lavoro fatto dagli istituti scolastici e nidi d’infanzia maceratesi che in pochissimo tempo, attraverso insegnanti e educatrici, sono riusciti ad utilizzare strumenti nuovi per un approccio inedito con i bambini e le famiglie.
Infine, focus sulle risorse messe a disposizione dal Comune per l’emergenza, da Macerata Vicina allo sportello di sostegno psicologico, fino ai servizi online e sui social dei musei e biblioteca, per far sì che questo tempo sia un tempo di approfondimento e anche di svago ricreativo, culturale e costruttivo.
  Non mancano le storie per i più piccoli suggerite da Nati per leggere e disponibili online nella biblioteca digitale Mlol e le sorprese del Baule dei giochi disponibili nel sito di Macerata Musei (www.maceratamusei.it), con cui i bambini potranno cimentarsi in semplici attività da svolgere a casa, armati di fantasia, colori e forbici, per costruire una bella carrozza o bambole di carta dei personaggi dell’Eneide. Il fil rouge che ha tenuto legato tutto: il dono di un tempo che non sia perduto ma ritrovato. 
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tmnotizie · 5 years ago
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SAN BENEDETTO – Nel 2018 solo a un bambino su quattro viene garantito il diritto di frequentare un asilo nido. Una situazione che rappresenta una vera e propria emergenza. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, nelle Marche ci sono 34.755 i bambini e bambine dai 0 ai 2 anni, a fronte dei quali i posti disponibili in asili nido, micro nidi o sezioni primavera, pubblici o privati, sono 8.793.
“Ciò significa che solo il 25,3%, ovvero un bambino su quattro, può usufruirne mentre ben 25.962 bambini e bambine sono esclusi dal circuito dei nidi”, dichiarano Daniela Barbaresi, Lilli Gargamelli e Matteo Pintucci, rispettivamente Segretari generali della CGIL Marche, della FLC e della FP Marche. Un dato peraltro notevolmente inferiore a quello dell’Umbria o della Toscana – proseguono – che fa delle Marche il fanalino di coda delle regioni del Centro.
Una situazione  che riempie di amarezza soprattutto se si pensa che, in passato, la regione si era dotata di una delle normative più innovative a livello nazionale come la Legge 9/2003. Uno scenario preoccupante perché gli asili nido rappresentano una fondamentale occasione educativa e di socialità ed è per questo che devono essere garantiti a tutti: asili nido come diritto dei bambini e delle bambine e non più un servizio a domanda individuale”.
Ai dati sui nidi marchigiani si aggiungono 801 posti nei servizi integrativi per la prima infanzia (spazio gioco, servizio in contesto domiciliare, centro bambini genitori) che portano l’offerta complessiva a 9.594 posti (27,7% dei bambini con 0-2 anni), comunque  insufficiente rispetto al potenziale bacino di utenza e ben al di sotto di quel 33% che l’Unione Europea si era data come obiettivo da raggiungere entro il 2010.
Complessivamente, nelle Marche, l’Istat ha censito 376 servizi socio-educativi per la prima infanzia di cui 180 a titolarità pubblica e 196 a titolarità privata, con il pubblico che garantisce 5.945 posti (pari al 62,0% del totale) e il privato 3.649 (38,0%).
Delicata anche la situazione del costo dei nidi. Dopo il Veneto, le Marche sono la regione con la più alta percentuale di compartecipazione ai costi richiesta agli utenti a livello nazionale, pari al 25,9% della spesa complessiva. Ciò è dovuto soprattutto ai bassi livelli di spesa media per utente a carico dei comuni: 4.354 euro per utente, ben al di sotto dei 6.542 euro medi a livello nazionale o anche ai 6.306 euro dell’Umbria o ai 5.385 euro della Toscana.
La quota pagata dalle famiglie per l’asilo nido è mediamente di 1.662 euro a bambino, sostanzialmente in linea con la media delle altre regioni del Centro ma superiore alla media nazionale; e comunque, a causa del peggioramento delle condizioni economiche e lavorative delle famiglie, per molti le rette sono insostenibili e sempre più spesso condizionano la scelta di affidamento dei bambini ai nidi.
Si parla spesso impropriamente dei costi dei servizi, soprattutto quelli pubblici, mentre non si parla abbastanza del costo della loro mancanza: costi educativi, sociali, economici in termini di povertà educativa, dispersione scolastica, diseguaglianze, denatalità.
Sottolineano Barbaresi, Gargamelli e Pintucci: “E’ importante che il Governo abbia posto il tema degli asili nido come prioritario: ora però occorre concretamente garantire le risorse necessarie all’ampliamento dell’offerta pubblica e all’assunzione di nuovo personale e al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro. Il personale, e in particolare le educatrici, sono il fulcro della qualità del nostro sistema educativo e le loro competenze e professionalità devono tornare ad essere centrali, per questo la FP CGIL ha lanciato la campagna #ChiedoAsilo”.
“Occorre ricordare che, già dal 2017, è stato istituito il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni proprio allo scopo di garantire la continuità del percorso educativo e scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età. Ora però -concludono i sindacalisti- è necessario trasformare questo servizio nel diritto di ogni bambino e bambina di accedere a percorsi educativi di qualità capaci di contrastare i gap culturali e sociali che influenzano negativamente i processi di inclusione scolastica e sociale. Dunque, asilo nido come diritto dei bambini e delle bambine, come la scuola dell’infanzia che ha rafforzato il proprio ruolo di primo segmento del sistema d’istruzione attraverso l’istituzione generalizzata negli Istituti comprensivi”.
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tmnotizie · 5 years ago
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ANCONA – Da alcuni giorni, in molte realtà delle Marche, si sono riaperti gli asili nido ma non tutti i bambini e le bambine potranno accedervi perché solo a un bambino su quattro viene garantito il diritto di frequentare un asilo nido. Una situazione che rappresenta una vera e propria emergenza.
Secondo gli ultimi dati dell’Istat, nelle Marche ci sono 36.632 bambini e bambine dai 0 ai 2 anni, a fronte dei quali i posti disponibili in asili nido, micro nidi o sezioni primavera, pubblici o privati sono 8.796.
 “Ciò significa che solo il 24,4%, ovvero meno di un bambino su quattro, può usufruirne mentre ben 27.836 bambini e bambine sono esclusi dal circuito dei nidi”, dichiara Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche.
“Un dato peraltro notevolmente inferiore a quello dell’Umbria o della Toscana e  che fa delle Marche il fanalino di coda di tutte le altre regioni del Centro – aggiunge Barbaresi – una situazione  che riempie di amarezza soprattutto se si pensa che, in passato, la nostra Regione si era dotata di una delle normative più innovative a livello nazionale come la Legge 9/2003. Uno scenario preoccupante perché gli asili nido rappresentano una fondamentale occasione educativa e di socialità ed è per questo che devono essere garantiti a tutti: asili nido come diritto dei bambini e delle bambine e non più un servizio a domanda individuale”.
Ai dati sui nidi marchigiani, si aggiungono 833 posti nei servizi integrativi per la prima infanzia (spazio gioco, servizio in contesto domiciliare, centro bambini genitori) che portano l’offerta complessiva a 9.629 posti (26,7% dei bambini con 0-2 anni), comunque assolutamente  insufficiente rispetto al potenziale bacino di utenza e ben al di sotto di quel 33% che l’Unione Europea si era data come obiettivo da raggiungere entro il 2010.
Complessivamente, nelle Marche, l’Istat ha censito 379 servizi socio-educativi per la prima infanzia di cui 179 a titolarità pubblica e 200 a titolarità privata, con il pubblico che garantisce 5.861 posti (pari al 60,9% del totale) e il privato 3.768 (39,1%).
Delicata anche la situazione del costo dei nidi. Dopo il Veneto, le Marche sono la regione con la più alta percentuale di compartecipazione ai costi richiesta agli utenti a livello nazionale, pari al 25,9% della spesa complessiva. Ciò è dovuto soprattutto ai bassi livelli di spesa media per utente a carico dei comuni: 4.354 euro per utente, ben al di sotto dei 6.542 euro medi a livello nazionale o anche ai 6.306 euro dell’Umbria o ai 5.385 euro della Toscana.
La quota pagata dalle famiglie per l’asilo nido è mediamente di 1.525 euro a bambino, sostanzialmente in linea con la media nazionale; tuttavia, a causa del peggioramento delle condizioni economiche e lavorative delle famiglie, per molti le rette sono insostenibili e sempre più spesso condizionano la scelta di affidamento dei bambini ai nidi.
Si parla spesso impropriamente dei costi dei servizi, soprattutto quelli pubblici, mentre non si parla abbastanza del costo della loro mancanza: costi educativi, sociali, economici in termini di povertà educativa, dispersione scolastica, diseguaglianze, denatalità.
Secondo Matteo Pintucci, Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL Marche: “E’ importante che il Presidente del Consiglio abbia posto il tema degli asili nido come priorità del nuovo Governo: ora però occorre concretamente garantire le risorse necessarie all’ampliamento dell’offerta pubblica e all’assunzione di nuovo personale e al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro. Il personale, e in particolare le educatrici, sono il fulcro della qualità del nostro sistema educativo e le loro competenze e professionalità devono tornare ad essere centrali, per questo la FP CGIL ha lanciato la campagna #ChiedoAsilo”.
Aggiunge Lilli Gargamelli, Segretaria Generale della FLC CGIL: “Occorre ricordare che, già dal 2017, è stato istituito il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni proprio allo scopo di garantire la continuità del percorso educativo e scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età. Ora però è necessario trasformare questo servizio nel diritto di ogni bambino e bambina di accedere a percorsi educativi di qualità capaci di contrastare i gap culturali e sociali che influenzano negativamente i processi di inclusione scolastica e sociale. Dunque, asilo nido come diritto dei bambini e delle bambine, come la scuola dell’infanzia che ha rafforzato il proprio ruolo di primo segmento del sistema d’istruzione attraverso l’istituzione generalizzata negli Istituti Comprensivi”.
E’ proprio di questi temi che si discuterà più dettagliatamente nel convegno in programma a Pesaro per giovedì 19 settembre alle ore 15,30 a Palazzo Gradari, dal titolo “Oltre le telecamere. La qualità dei servizi è le migliore difesa dei bambini” a cui parteciperanno l’Ispettore tecnico Giancarlo Cerini, il Dirigente del Servizio Politiche educative del Comune di Pesaro, Valter Chiani, la Segretaria regionale Funzione Pubblica, Vania Sciumbata. I lavori saranno introdotti da Lilli Gargamelli, Segretaria FLC CGIL Marche e conclusi da Manuela Calza, Segretaria Nazionale della FLC CGIL.
  Spesa per nidi, micronidi e sezioni primavera (pubblici e privati)     spesa totale per asili nido (in  €) quota media per utente pagata dai comuni (in €) quota media per utente pagata dagli utenti (in €) % di spesa pagata dagli utenti Marche            32.325.755              4.354              1.525  25,9% Centro          454.996.950              7.273              1.617  18,2% Italia       1.421.918.667              6.542              1.575  19,4%
  Servizi socio educativi complessivi (nidi, micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi)   servizi socio educativi posti disponibili di cui pubblici Privati Marche                        379              9.629 60,9% 39,1% Centro                     3.004             91.006 49,8% 50,2% Italia                   13.147           353.708 51,3% 48,7% Elab. CGIL – dati Istat        
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tmnotizie · 6 years ago
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SAN BENEDETTO – Presentata ufficialmente la seconda parte del progetto “BE SPRINT – “Sperimentazione di Pratiche Innovative per lo sviluppo di una Comunità Eucante e di servizi integrati per il benessere dei bambini”. Coordinato dalla COOSS Marche Onlus e vincitore del finanziamento di  420mila euro per il Bando Prima Infanzia 0-6 anni, viene messo in campo dal “Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile”, gestito dall’“Impresa sociale con i bambini”.
Solo nel territorio di San Benedetto del Tronto dall’ottobre 2018 ad oggi ha raggiunto all’incirca più di 250 bambini e oltre 200 famiglie proponendo attività e proposte educative totalmente gratuite che hanno coinvolto le famiglie del territorio (anche quelle che non fruiscono direttamente dei servizi comunali per l’infanzia) nel pieno rispetto della missione del Progetto che si pone lo scopo di sostenere interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori sul territorio, incrementare il livello d’integrazione dei servizi territoriali e quindi rispondere ai bisogni delle famiglie più vulnerabili, aumentandone la qualità della vita, valorizzando la continuità delle esperienze 0- 6 e contribuendo infine alla costruzione di una più forte identità educativa sul territorio regionale.
Le attività di maggior successo sono state quelle in cui i servizi infanzia comunali hanno aperto le porte alla frequenza adulto-bambino in occasione di alcune festività (carnevale, festa della mamma e del papà, Pasqua e festa dei nonni) e attraverso la proposta di coinvolgimento nella narrazione di storie per l’infanzia e attivazione di laboratori manipolativo-creativi con materiali di riciclo.
Ma anche gli incontri di osservazione partecipata (“Equipe Multidisciplinari”) nei due nidi e sezioni primavera comunali con una psicomotricista e una psicologa del linguaggio rivolti principalmente – ma non solo – ai bambini iscritti ai servizi 0-3 comunali che a settembre andranno a scuola dell’infanzia, al fine di dare un’opportunità di crescita ai bambini e nuovi strumenti di osservazione ed intervento alle educatrici.
Ed infine gli incontri aperti al pubblico tenutisi in Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto con professioniste esperte nel campo della neuro-psicomotricità pronte a rispondere alle domande sullo sviluppo psicomotorio e psicologico del bambino della fascia d’età 0-3.
Questa mattina, nella sala giunta di Viale De Gasperi sono state presentate le iniziative che vanno dal giugno 2019 fino al marzo 2020. Si parte con Azione “Una scuola 0-6 Continuiamo insieme con le Favole al Parco”: 12 appuntamenti gratuiti (6 a giugno e 6 a settembre) in tre parchi di San Benedetto (zona sud parco Annunziata del quartiere agraria; zona centro parco Carl Wojtyla e zona nord Parco di Via Ferri) aperti a tutte le famiglie e ai bambini della fascia 0-6 della nostra città che saranno coinvolti nella narrazione di letteratura per l’infanzia da parte delle educatrici Cooss Marche del Nido comunale “Il Giardino delle Meraviglie” di via Foglia.
Tale intervento si avvale della proficua collaborazione tra Cooss Marche ed i responsabili dei parchi comunali e intende creare le condizioni educative e operative in cui possa avvenire in maniera armonica e completa la cosiddetta continuità orizzontale (collaborazione e cooperazione tra famiglie, Istituzioni, agenzie formative e associazioni del territorio) condizione necessaria ed indispensabile affinché si realizzi la continuità verticale (ovvero il passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia): un fase oltremodo delicata, sia sul piano affettivo sia su quello dei contenuti dell’apprendimento.
Attraverso questa preposta, Be sprint intende assumere la responsabilità di curare i momenti di incontro tra bambini di età e di scuole differenti, consapevoli che la continuità sia un modo di intendere la scuola (e lo spazio intorno ad essa) come spazio e luogo coerente, nel quale ciascuno possa trovare l’ambiente e le condizioni più favorevoli per realizzare un percorso formativo completo e significativo sul piano dell’esperienza.
Inoltre da ottobre 2019 sono in programma nuovi servizi per la valorizzazione del tempo delle famiglie e per lo sviluppo armonico delle potenzialità̀ del bambino attraverso laboratori gratuiti di Inglese” rivolti ai bambini dello 0-6 col metodo “English is fun”. Ed infine ecco gli Sportelli territoriali di “Sostegno alla genitorialità”: nuovo ciclo di incontri a sostegno delle funzioni genitoriali con esperte “Equipe Multidisciplinari”.
“Colgo L’occasione –dice l’assessore ai servizi sociali Emanuela Carboni– per ringraziare i referenti della COOSS Marche per la ricchezza e l’importanza degli interventi attuati con il progetto “Be Sprint”, sia per quelli già svolti nella prima trance, sia per quelli in programma per la seconda parte fino a marzo 2019. Sono veramente entusiasta dell’opportunità educative rivolte ai piccoli della nostra città e ai loro familiari soprattutto perché in linea con quanto già il Comune sta investendo ed attuando a favore delle famiglie con bambini piccoli, ovvero anche consistenti sgravi economici con le progettualità qualitativamente innovative alla frequenza dei servizi  educativi 0-3 comunali, nidi e sezioni primavera, basilari interventi questi, a mio avviso, punti di partenza per aiutare le famiglie”.
“La genitorialità –aggiunge l’assessore all’ ambiente Andrea Traini- è fondamentale perché l’essere genitori è il mestiere più difficile. Oggi alla Sentina si è chiuso  il progetto Tino nel mondo dei rifiuti ed anche lì questa probematica è stata particolarmente avvertita. Sono i bambini, infatti, a richiamare i genitori per una cultura del riciclo. E poi sviluppare questi argomenti nelle aree verdi cittadini è oltremodo importante. Sono stati scelti tre parchi cittadini che sono molto vicini ai servizi che il nostro Comune offre per l’infanzia. Addirittura nel parco dell’ Annunziata è stata costruita anche una piccola biblioteca. Come amministrazione comunale ci impegneremo sempre a fornire risorse per il sociale”.
“Ad oggi –spiega la pedagogista Rita Tancredi– è stato registrato un pieno gradimento e quindi un successo della serie mirata di interventi attuati per i più piccoli per il fatto che gli stessi sono stati calibrati ai servizi educativi comunali, sono stati calati in rispondenza ai bisogni dei contesti, grazie al lavoro fra le parti. Si fa riferimento primo fra tutti alla volontà di mettere in piedi un’èquipe multidisciplinare composta da neuropsicologa, Laura Angelini e psicomotricista, Mirella Treves in un’ottica preventiva a favore dell’individuazione precoce delle situazioni di generale svantaggio, in un’età così delicata, dei primi anni di vita. Tutto questo anche a beneficio di interventi a sostegno della genitorialità, che a pieno titolo alla radice, sconfiggerebbe ipotetiche situazioni di povertà educativa”.
“COOSS Marche Onlus -affermano Chiara Torquati ed Eloisa Pierantozzi– insieme a 34 diversi partner regionali pubblici e privati, tra cui il Comune di San Benedetto del Tronto, ha dato il via – già dall’Ottobre 2018 – al Progetto BE SPRINT. Nel nostro territorio è nel pieno della sua fase esecutiva solo grazie alla partnership con il Comune di San Benedetto del Tronto ed in particolare con il Settore Politiche Sociali e dell’U.O. Servizi per l’Infanzia. Il progetto infatti si inserisce nel pieno della grande rivoluzione, che si sta attuando nel mondo della prima infanzia ed in riferimento al D.Lgs n.65/2017 “Istituzione di un Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione dalla nascita fino a sei anni” di cui alla Legge n.107/2015 della Riforma Scolastica che – concorrendo a far uscire i servizi educativi per l’infanzia dalla dimensione assistenziale per farli entrare a pieno titolo nella sfera educativa – garantisce continuità tra il segmento di età 0-3 e 3-6 e promuove altresì la riduzione in ambito educativo degli svantaggi culturali, sociali e relazionali nel pieno rispetto delle diversità delle persone”.
Questo il calendario degli appuntamenti di Una scuola 0-6 Continuiamo insieme con le Favole al Parco
  GG DATA MESE ANNO DALLE ALLE   LUN 10 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO CENTRO – Wojtyla MAR 11 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO SUD –  Annunziata MER 12 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO NORD – via Ferri LUN 17 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO CENTRO – Wojtyla MAR 18 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO SUD – Annunziata MER 19 GIUGNO 2019 17.00 19.00 PARCO NORD – via Ferri LUN 16 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO CENTRO – Wojtyla MAR 17 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO SUD – Annunziata MER 18 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO NORD – via Ferri LUN 23 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO CENTRO – Wojtyla MAR 24 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO SUD – Annunziata MER 25 SETTEMBRE 2019 17.00 19.00 PARCO NORD – via Ferri
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tmnotizie · 6 years ago
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MACERATA – QUIsSI CRESCE! è uno dei modelli progettuali innovativi per fare rete sociale e culturale con il territorio nei processi di apprendimento e di insegnamento. A dirlo è la pubblicazione “La natura mette radici a scuola. Teorie e pratiche di Outdoor Education” edita da Zerosei Up per la collana Educazione Terra e Natura in cui è riportata l’esperienza del Comune di Macerata e dei Nidi comunali insieme all’associazione culturale Les Friches nell’ambito del progetto QUIsSI CRESCE! sostenuto dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
Il contributo è firmato dalla coordinatrice dei nidi comunali Marzia Fratini, da Samanta Ubaldi dell’associazione Les Friches e dall’educatrice Manola Romagnoli nella sezione “Esperienze educative e Natura in ‘presa diretta’. Gioco e socialità nei contesti educativi informali e non formali”, che riporta alcune esperienze virtuose in questo settore.
“La peculiarità del progetto – si legge tra l’altro  nel libro – sta nel proficuo connubio tra il singolare approccio dell’associazione culturale Les Friches, la determinazione e professionalità delle educatrici dei nidi comunali della città di Macerata, la disponibilità e l’entusiasmo dei genitori e il sostegno degli amministratori e dei tecnici comunali…” .
Un riconoscimento che spinge a proseguire su questa strada con il contributo e l’entusiasmo di tutti i partner di progetto e di coloro che collaborano nel cammino verso una nuovo approccio nei servizi educativi e una cultura di comunità educante.
Sono partner del progetto QUIsSI CRESCE! l’Università di Macerata, l’Azienda pubblica servizi alla persona IRCR MACERATA, l’Istituto Comprensivo “D. Alighieri”, l’Istituto Comprensivo “Enrico Fermi”, l’Istituto Comprensivo “Enrico Mestica”, l’Associazione Culturale Les Friches, la Sas La Quercia della Memoria di Di Luca Federica & c. e Zeroseiup s.r.l. , la rete Nati per Leggere.
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tmnotizie · 6 years ago
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MACERATA – Dall’osservazione ritmica della natura all’educazione dei bambini è il tema della seconda visita dialogata all’Agrinido, Agri-Infanzia 0/6 di San Ginesio da parte di educatrici, genitori e bambini dei nidi di Macerata nell’ambito del progetto QUIsSICRESCE!, di cui l’Agrinido è partner.
Si svolgerà sabato 4 e domenica 5 maggio nella tenda Yurta dell’Agrinido di contrada Vallato, rispettivamente dalle 10 alle 18 e dalle 9 alle 13. Due interessanti giornate di conoscenza, percezione e visita esperienziale nella natura e negli spazi educativi per comprendere la relazione bambino/natura e le sorgenti della progettazione nell’Agrinido e per un utile uno scambio di saperi e esperienze tra nido urbano e agrinido.
Durante le visite dialogate si avrà l’opportunità di andare alla scoperta del processo che stabilisce una connessione salutare con la natura, attraverso un primo percorso di Osservazione ritmica delle piante e del paesaggio, nei luoghi dove vivono le loro giornate i bambini e le bambine dell’Agrinido-Agri-Infanzia, cui seguirà la presentazione delle esperienze sviluppate con i bambini. Tutto ciò in dialogo con la conoscenza dei luoghi, dei materiali e delle esperienze interne ed esterne.
Facilitatrici saranno Karin Mecozzi, erborista, esperta in osservazione ritmica della natura e membro dell’Accademia Europea per la Cultura del Paesaggio PETRARCA e Federica Di Luca, educatrice e titolare del servizio educativo dell’Agrinido della Natura e Agri-Infanzia 0/6.
Il progetto QUIsSICRESCE! è stato selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile e si propone il potenziamento dei servizi educativi 0/6 anni e di favorire un processo culturale di partecipazione ai servizi educativi in un’ottica di comunità educante che investe non solo le educatrici, ma le famiglie e la collettività.
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tmnotizie · 6 years ago
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SAN BENEDETTO – Giovedì 10 gennaio 2019, all’Auditorium comunale “G. Tebaldini”, è in programma un convegno per gli operatori del settore dell’educazione all’infanzia organizzato dal Comune di San Benedetto del Tronto, dall’ATS21 in collaborazione dell’Associazione “Gruppo Nazionale Nidi Infanzia” dal titolo “0-6 A CHE PUNTO SEI? – Stato di attuazione nei Comuni dell’ATS21 del D.Lgs. n. 65/2017 “Attuazione di un Sistema Integrato di Educazione e Istruzione dalla nascita sino ai sei anni”- L. 107/2015 “Riforma della scuola”.
Il seminario segna l’inizio di un percorso di formazione permanente congiunta 0-6 anni, rivolto nella prima fase da gennaio a maggio 2019 a tutte le educatrici dei servizi educativi 0-3 anni (nidi d’infanzia, centri infanzia, nidi domiciliari, sezioni primavera) dell’ATS21. Successivamente il percorso prevedrà la ricongiunzione con gli operatori che si occupano di educazione per bimbi da 3 a 6 anni.
Il programma prevede, dopo i saluti del sindaco Pasqualino Piunti, dell’assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni, della Dirigente dell’Ipsia “Guastaferro” – Scuola Polo dell’Ambito AP 0004 Marina Marziale, gli interventi dell’assessore regionale alla formazione Loretta Bravi (“L’impegno della Regione Marche nell’attuazione di un Sistema Integrato di Educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni”), della Dirigente del Settore Politiche Sociali, Welfare del Cittadino e Sviluppo strategico Catia Talamonti (“La scelta del Comune di San Benedetto del Tronto: abbassare le rette, attivare nuovi servizi”) e della coordinatrice dell’ATS21 Maria Simona Marconi (“L’impegno dell’Ambito Territoriale Sociale 21: investire nella formazione e costituire il coordinamento pedagogico territoriale ATS21″).
Interverranno poi le pedagogiste – formatrici, componenti del “Gruppo Nazionale Nidi Infanzia”, Nice Terzi (“Il Sistema Integrato 0-6: motivazioni e aspetti pedagogici e presentazione del documento europeo -I 5 punti per la qualità”) e Alda Bonetti (“L’identità del progetto pedagogico dei servizi educativi 0-3 anni”). Coordinerà i lavori la pedagogista del Comune di S. Benedetto del Tronto e coordinatrice pedagogica dell’ATS21 Rita Tancredi.
A questo primo incontro sono invitate a partecipare, con il riconoscimento della validità dell’attestato di partecipazione, anche le insegnanti delle scuole dell’infanzia. Sarà garantito l’interpretariato LIS.
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tmnotizie · 6 years ago
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SAN BENEDETTO – Giovedì 10 gennaio 2019 dalle ore 16 alle ore 19 presso l’Auditorium comunale “G. Tebaldini”,v. le De Gasperi si svolgerà un appuntamento imperdibile per gli operatori del settore dell’educazione all’infanzia, organizzato dal Comune di San Benedetto del Tronto, dall’ATS21 in collaborazione dell’Associazione “Gruppo Nazionale Nidi Infanzia”: il seminario “0-6 A CHE PUNTO SEI?”-Stato di attuazione nei Comuni dell’ATS21 del D.Lgs. n. 65/2017 “Attuazione  di un Sistema Integrato di Educazione e Istruzione dalla nascita sino ai sei anni”-L. 107/2015 “Riforma della scuola”.
A presentare l’incontro in sala consiliare l’assessore alle Politiche Sociali, Emanuela Carboni, la Coordinatrice dell’ATS21, Simona Marconi e la pedagogista dell’Ente, Rita Tancredi.  Presenti anche le consigliere comunali Mariadele Girolami e Brunilde Crescenzi.
L’assessore Carboni, in qualità anche di vice-presidente della conferenza dei Sindaci dell’ATS21, ha presentato il programma del convegno. “Il seminario“0-6 A CHE PUNTO SEI? -ha detto- ha un duplice scopo: sia fare il punto della situazione sull’attuazione di un sistema integrato per i bambini da 0 ai sei anni di età a livello regionale e locale, sia presentare il percorso di formazione rivolto per l’appunto, al personale educativo di tutti i servizi educativi 0-3 anni dell’ATS21, a sostegno del progetto -”Benessere Infanzia-dell’ATS21”.
“Questo seminario -aggiunge l’assessore Carboni- è stato particolarmente voluto e sostenuto dall’attuale Amministrazione comunale che, dal suo insediamento, ha investito in politiche a favore dell’infanzia, ovvero a favore delle famiglie sambenedettesi con bambini piccoli. Infatti abbiamo aperto una nuova sezione primavera a Porto D’Ascoli presso la scuola dell’infanzia di via Mattei e da quest’anno, per la prima volta offerto un nuovo servizio estivo nel mese di luglio, completamente gratuito, per le famiglie dei bambini delle sezioni primavera.
Non da ultimo, sempre grazie ai finanziamenti per l’attuazione del Sistema Integrato 0-6, abbiamo abbassato le rette dei nidi e sezioni primavera comunali e in programma il trasferimento dell’attuale nido comunale “La Mongolfiera” di v. Manzoni in v. Ferri, presso il plesso “Miscia” dell’ISC Nord con l’aggiunta dell’istituzione di una nuova sezione primavera, operazione in linea con la costituzione del polo scolastico da 0-14 anni, così tanto caldeggiato dalla normativa di riferimento”.
Prende la parola la Coordinatrice dell’ATS21, dott.ssa M. Simona Marconi: “Per garantire il benessere all’infanzia -ha analizzato la dott.ssa Simona Marconi. coordinatrice dell’ ATS21- condizione indispensabile sostenere la formazione qualificata da rivolgere a chi si prende cura dei bambini, ovvero alle educatrici e alle insegnanti, che a loro volta, non da ultimo, devono essere sostenute nel proprio ruolo, dalla presenza strategica del coordinamento pedagogico, garante del rispetto di prassi di qualità.
Questo il senso alla base dell’avvio dell’iniziale percorso di formazione 0-3 rivolto alle educatrici dei servizi educativi 0-3 dell’ATS21. Passo storico, che sarà successivo a questo, il raccordo con la scuola Polo dell’Ambito AP0004, “Ipsia Guastaferro” di S.Benedetto del Tronto per l’avvio di una formazione congiunta sullo 0-6 tra educatrici dei servizi educativi 0-3 dell’ATS21 e le insegnanti di tutte le scuole dell’infanzia del territorio, in particolare dell’Ambito AP 0004 con l’inclusione anche delle scuole paritarie, in un’ottica di integrazione pubblico-privato, così come richiesto dalla normativa vigente.
A ciò si aggiunge, con la possibilità per la sottoscritta, di far parte del gruppo di lavoro regionale, nella Commissione sulla prevenzione del Bullismo e Cyberbullismo  e della pedagogista dell’Ente del tavolo di lavoro regionale per la promozione del coordinamento pedagogico territoriale regionale, la partecipazione in prima linea del nostro territorio in nuovi progetti a sostegno di azioni di prevenzione per l’agio dell’infanzia e dell’adolescenza, con il conseguente potenziamento di importanti opportunità educative-formative rivolte al segmento 0-6”.
“Le opportunità educative -ha aggiunto la pedagogista del Comune dott.ssa Rita Tancredi- si sono moltiplicate grazie alla destinazione dell’utilizzo  in parte  dei fondi dello 0-6 con l’acquisto di nuovi arredi e giochi, con cui sono state allestite le biblioteche 0-6 anni, strutture di teatrini di burattini e animazione, in particolare presso le scuole dell’infanzia cittadine che accolgono le sezioni primavera comunali; potenziato  anche il rifornimento di materiale di cancelleria e ludico presso i nidi comunali.”
Il programma del pomeriggio prevedrà, dopo i saluti del Sindaco, Pasqualino Piunti e dell’assessore  Emanuela Carboni, assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Benedetto del Tronto, Comune capofila dell’ATS21 e della Dirigente dell’Ipsia “Guastaferro” – Scuola Polo dell’Ambito AP 0004, prof.ssa Marina Marziale, gli interventi dell’assessore regionale alla formazione, prof.ssa Loretta Bravi dal titolo“L’impegno della Regione  Marche nell’attuazione di un Sistema Integrato di Educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni”, della Dirigente del Settore Politiche Sociali, Welfare del Cittadino e Sviluppo strategico, dott.ssa Catia Talamonti, che tratterà: “La scelta del Comune di San Benedetto del Tronto: abbassare le rette, attivare nuovi servizi”  e della coordinatrice dell’ATS21, dott.ssa Maria Simona Marconi, che presenterà: “L’impegno dell’Ambito Territoriale Sociale 21: investire nella formazione e costituire il coordinamento pedagogico territoriale ATS21.
Interverranno poi, le pedagogiste-formatrici, componenti del “Gruppo Nazionale Nidi Infanzia”, rispettivamente della Segreteria e del Consiglio, dott.ssa Nice Terzi con “Il Sistema Integrato 0-6: motivazioni e aspetti pedagogici e presentazione del documento europeo -I 5 punti per la qualità” e dott.ssa Alda Bonetti con “L’identità del progetto pedagogico dei servizi educativi 0-3 anni”.
Coordinerà i lavori la pedagogista del Comune di S.Benedetto del Tronto e coordinatrice pedagogica dell’ATS21. Il seminario in questione segna l’inizio di un percorso di formazione permanente congiunta 0-6 anni, rivolto in questa prima fase, da gennaio a maggio 2019, a tutte le educatrici dei servizi educativi 0-3 anni, siano nidi d’infanzia, che centri infanzia, nidi domiciliari, sezioni primavera dell’ATS21, poi in seconda battuta, il percorso prevedrà la ricongiunzione dello 0-3 con il 3-6.
A questo primo incontro sono invitate a partecipare con il riconoscimento della validità dell’attestato di partecipazione, anche le insegnanti delle scuole dell’infanzia. La partecipazione è gratuita, ingresso libero con rilascio dell’attestato di partecipazione. Sarà garantito l’interpretariato LIS.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio “Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza del Settore “Politiche Sociali” del Comune di San Benedetto del Tronto: tel. 0735-794576; e-mail: [email protected]
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tmnotizie · 6 years ago
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MACERATA – “Bello, prezioso e coraggioso”, così è stato definito dalla platea di Bressanone l’intervento di realizzazione delnuovo nido d’infanzia nella casa di riposo della città che guarda alle relazioni intergenerazionali. Un progetto voluto dall’Amministrazione del Comune di Macerata e dall’Ircer, ente gestore della casa di riposo, e realizzato nell’ambito del progetto QUIsSICRESCE!, sostenuto da“Con i bambini” con il fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
Occasione per presentare questo progetto è stata la terza edizione del Convegno Internazionale “Educazione Terra  Natura”,  svoltosi nella città altoatesina il 29 novembre, piattaforma annuale per la presentazione di progetti e  di risultati di ricerca in ambito pedagogico ed educativo rispetto alla vivibilità e sostenibilità ambientale.
Quest’anno il tema riguardava l’abitare: “Io abito qui. Io abito il mondo”. L’esperienza di abitare uno spazio ambientale di valore come il parco di villa Cozza da parte di bambini che frequentano il nuovo nido, nonché la visione del nuovo servizio come spazio di relazione intergenerazionale con gli ospiti della casa di riposo sono state molto apprezzate dalla platea della sezione “Call for papers”. L’esperienza maceratese è stata illustrata da Manola Romagnoli educatrice dei nidi comunali, presente al convegno insieme all’educatrice Raffaella Primavera.
“Ancora una volta la nostra esperienza nei servizi zero-sei è esemplare e viene portata alla ribalta di un pubblico di specialisti e apprezzata per innovazione e contenuti” –  afferma l’assessore alla cultura e vicesindaco Stefania Monteverde – “Il nido a Villa Cozza è un esempio innovativo di consapevolezza e attenzione che scaturiscono da esperienze educative in continuo aggiornamento e da una attenta cultura dell’infanzia per costruire una piena città delle bambine e dei bambini.”
La scelta degli spazi da dedicare a un nuovo servizio educativo fa parte di una convergenza d’intenti, in quanto una delle finalità correlate è quella di valorizzare e restituire alla città un luogo ricco, oltre che di bellezze naturali, di storia e di memoria, che finora è stato percepito come privato. L’apertura del nido rappresenta anche un invito a conoscere e riconoscere un luogo dove si può stare, passeggiare, giocare e soprattutto incontrarsi.
Secondo step del progetto sarà l’attivazione nel nido di uno spazio pomeridiano trisettimanale per bambini, bambine e famiglie con la presenza di un’educatrice professionale che accolga e faciliti la relazione e il gioco. Partirà a primavera dell’anno prossimo, sarà ad accesso gratuito e flessibile e rivolto principalmente alle famiglie della città estranee ai “circuiti” educativi classici, nello spirito del contrasto alla povertà educativa minorile sostenuto da Con i Bambini.
Insieme al Comune di Macerata e ai Nidi comunali, capofila,  sono partner del progetto QUIsSI CRESCE!, l’Università di Macerata, l’Azienda pubblica servizi alla persona IRCR MACERATA, l’Istituto Comprensivo “D. Alighieri”, l’Istituto Comprensivo “Enrico Fermi”, l’Istituto Comprensivo “Enrico Mestica”, l’Associazione Culturale Les Friches,la Sas La Quercia della Memoria di Di Luca Federica & c. e Zeroseiup s.r.l. , la rete Nati per Leggere.
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tmnotizie · 6 years ago
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ANCONA – Anche il Comune di Ancona ricorda la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 2018 che si celebra ogni anno il 20 novembre. Per onorare questo appuntamento, il prossimo 8 dicembre, il Comune di Ancona ha organizzato un pomeriggio di festa rivolto a famiglie, bambini e ragazzi al Teatro delle Muse con uno spettacolo ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti, alle ore 17.30. Si tratta di  “Clown di Natale” messo in scena dal Teatro Clowndestino.
Domani inoltre sarà firmato il protocollo tra il Comune, l’Istituto Podesti Calzecchi Onesti e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza  per avviare la collaborazione contro la dispersione scolastica. Il 20 novembre 1989, l’Assemblea delle Nazioni Unite approvava la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, poi ratificata dal nostro Paese con la legge 176/1991. La comunità internazionale riconosceva con atto formale l’infanzia e l’adolescenza come soggetti di diritti.
La persona fin dalla nascita va considerata non un soggetto in stato di minorità, ma individuo responsabile e consapevole, da accompagnare a comprendere i diritti e i doveri di cittadinanza. Tutto il testo della Convenzione richiama all’interconnessione tra il riconoscimento dei diritti personali e sociali e la capacità dell’adulto, sia come singolo sia entro le organizzazioni, ad assumere doveri e responsabilità in tal senso.
Dal 2016 ad oggi l’Amministrazione mette in campo, durante tutto l’anno, all’interno delle proprie politiche di sostegno alla famiglia in generale e ai bambini e ragazzi in particolare, tutta una serie di iniziative coordinate da parte dei vari assessorati.
“Affrontare il disagio sociale sin dalla prima infanzia costituisce uno strumento importante per intensificare la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale in generale. La prevenzione si realizza in modo efficace quando si concretizza attraverso strategie integrate che associano misure di supporto all’inserimento professionale dei genitori, un sostegno finanziario adeguato e l’accesso a servizi essenziali per il futuro dei minori, come un’istruzione (prescolare) di qualità, l’assistenza sanitaria, servizi nel settore degli alloggi e servizi sociali, nonché occasioni per i minori di partecipare alla vita sociale e di esercitare i loro diritti, per consentire loro di realizzare pienamente il loro potenziale e aumentare la loro capacità di resistenza alle avversità” afferma l’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi.
“Il diritto all’educazione, anche in età prescolare, il diritto ad un percorso scolastico coordinato, seguito e supportato e adeguato è il primo nostro obiettivo. Ricordo ad esempio, il cambiamento radicale introdotto con la realizzazione del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, previsto dalla legge 107 del 2015, grazie al quale i servizi per l’infanzia escono dalla dimensione assistenziale ed entrano a pieno titolo nella sfera educativa. Dobbiamo ragionare sulle sfide educative contemporanee a partire dall’ascolto, vero, dei bambini e ragazzi, anche secondo le indicazioni dell’Osservatorio nazionale sull’adolescenza.L’obiettivo è combattere la povertà educativa e mettere sempre al centro i diritti dei nostri bambini, ragazzi e giovani” dice l’assessore alle Politiche Educative Tiziana Borini
SERVIZI E INIZIATIVE IN FAVORE DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
(Dati aggiornati ad oggi o all’ultima annualità dell’evento):
SERVIZI EDUCATIVI PER BAMBINI DA 0 A 3 ANNI:
In totale frequentano 558 bambini, di cui:
– n. 508 iscritti agli ASILI NIDO (per bambini 0-3 anni)
– n. 20 iscritti alla Sezione Primavera ISOLA DI ELINOR (per bambini 24-36 mesi)
– n. 30 iscritti al TEMPO PER LE FAMIGLIE (servizio educativo per bambini 0-3 anni insieme a genitori/nonni).
Iniziativa “NATI PER LEGGERE”:
da aprile 2018 a giugno 2018 (in tutti i Nidi) ha visto coinvolte circa 80 famiglie.
SPAZIO PER L���ASCOLTO:servizio di consulenza educativa gratuita, svolto su appuntamento dalla Pedagogista del Comune, per genitori di bambini che frequentano i servizi comunali.
Centro per le famiglie “L’ISOLA CHE C’E’”:luogo di incontro, relazione e crescita con finalità di accompagnare le famiglie nei compiti educativi, sito presso il servizio educativo “Tempo per le famiglie” offrendo ascolto e aiuto ai genitori che incontrano momenti di difficoltà presso il . L’organizzazione del centro è per sua natura aperta e flessibile; di anno in anno si modula a partire dalle attività e dalle proposte che vengono individuate ascoltando le domande e i desideri delle famiglie. Il centro ospita servizi e progetti avviati ed in formazione.
TRASPORTO SCOLASTICO:ad oggigli iscritti sono 767;
– n. scuolabus:  18 (compresi i due nuovi appena immatricolati) + 3 di riserva
– n. autisti 18 (compreso un coordinatore).
MENSE SCOLASTICHE:gli alunni iscritti a mensa sono 3353.
Le diete personalizzate degli alunni sono 262 ( 7,61% degli iscritti a mensa) di cui 173 per motivi religiosi. 8 per celiachia, 4 per scelta vegana/vegetariana e 77 per motivi di salute vari (intolleranze, allergie, necessità ipocaloriche, necessità ipoproteiche, patologie e regimi particolari)
 CENTRI ESTIVI:totale iscritti nell’estate 2018 n. 344 bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni.
 PROGETTI:
– IO DECORO ANCONA, E TU?
Alla seconda edizione dello scorso anno 2017/18, hanno partecipato 1330 tra alunni e studenti, dai 3 ai 14 anni, (il doppio dell’anno precedente), con 57 classi di 20 scuole di cui 6 per l’infanzia, 6 per le elementari e 8 medie inferiori di Ancona accompagnati da insegnanti e centinaia di genitori.
Gli obiettivi sono: migliorare la qualità della vita della città di Ancona, con piazze e spazi pubblici più puliti; migliorare il benessere della popolazione a partire dal rispetto degli altri e delle cose; rendere la città di Ancona più bella e accogliente; stimolare la presa di coscienza dei giovani rispetto alle situazioni di degrado urbano; aumentare il senso di appartenenza ad una stessa comunità civica; aumentare la responsabilità individuale e collettiva verso le azioni di prevenzione con l’impegno personale (una classe, una scuola, un quartiere).
La terza edizione è in corso per l’anno scolastico 2018-2019.
– PIEDIBUS 2018
Le scuole che partecipano ai piedibus nella città di Ancona:
scuola primaria Falcone 57 bambini iscritti 16 genitori volontari
scuola primaria Antognini 25 bambini iscritti 13 genitori volontari
scuola primaria Don Milani 25 bambini 12 genitori volontari
scuola primaria Socciarelli 15 bambini 6 genitori+2 nonni volontari
scuola primaria Collodi 20 bambini 12 genitori volontari
è prevista per l’anno prossimo l’apertura della seconda linea Don Milani con una ventina di nuovi iscritti
Ci sono anche gruppi spontanei di genitori volontari con piccoli gruppi di 5-6 bambini
Le scuole interessate per l’attivazione del piedibus per il prossimo anno scolastico 2018/2019 sono:
la scuola primaria Rodari
la scuola primaria Faiani
scuola De Amicis
scuola L.da Vinci
L’obiettivo per l’Amministrazione Comunale è migliorare gli stili di vita più attivi incoraggiando l’attività fisica rivolta ai giovani anche nel contesto urbano al fine di sperimentare una mobilità sostenibile e alternativa – a costo e inquinamento zero – che contribuisce a ridurre il traffico, a trasmettere il rispetto per l’ambiente in cui viviamo e far crescere anche nelle nuove generazioni un forte senso civico. l progetti ormai da anni sono coordinati dall’Assessorato alle Politiche Educative per favorire una mobilità alternativa.
– ECO-SCHOOLS 2018
Sono state assegnate quattro Bandiere Verdi nel 2018 alle seguenti scuole:
– Bandiera Verde all’Istituto Comprensivo Quartieri Nuovi
L’istituto ha partecipato con tutte le scuole dall’infanzia alle scuole secondarie di I° 1060 alunni
– Bandiera Verde alla scuola Primaria Falcone 181 alunni
– Bandiera Verde alla scuola dell’infanzia Verne 92 alunni
– Bandiera Verde alla scuola dell’infanzia XXV Aprile 39 alunni
Oggi la città di Ancona ha 7 Bandiere Verdi
L’obiettivo è coinvolgere le scuole alla partecipazione al programma internazionale ECO-SCHOOLS, promuovere la sostenibilità attraverso l’educazione ambientale e la gestione ecologica dell’edificio scolastico. La combinazione di teoria e azione lo rendono uno strumento ideale per la diminuzione dell’impatto ambientale della comunità scolastica e per la diffusione di buone pratiche ambientali tra gli alunni, le famiglie.
PROGETTO PER LA PROMOZIONE DELL’AGIO E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO:
supporto psicologico alle famiglie (attraverso colloqui) e/o ad alunni e studenti in classe, e supporto ai docenti su specifiche problematiche;
PROGETTO AGORÀ’:
– mediazione linguistica e culturale: svolta da mediatori madrelingua in favore di bambini di madrelingua straniera appena arrivati in Italia/Ancona o con difficoltà d’inserimento socio/linguistico. Il mediatore svolge inoltre incontri a scuola con la famiglia su richiesta dei docenti e in presenza degli stessi; ogni anno si effettuano circa 250 ore di mediazione culturale o linguistica;
– laboratori linguistici (L2) per i bambini : interessano da un minimo di 5 a un massimo di 25 bambini (circa) in ogni scuola primaria e in ogni secondaria. Discorso a parte per l’I.C. Posatora-Piano-Archi in cui i laboratori sono più numerosi sia per numero che per alunni partecipanti.
In questo anno scolastico 2018-2019 gli alunni di madrelingua straniera che frequentano le scuole infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Ancona sono in tutto 1625.
ORTO IN CONDOTTA: organizzato dall’ I.C. Scocchera assieme a Slow Food Condotta di Ancona , consiste in formazione di alunni e docenti sulle caratteristiche degli alimenti e sull’importanza della genuinità (anche km 0), osservazione delle specie di piante aromatiche dopo la piantumazione.
MEZZANOTTE BIANCA A COLORI DEI BAMBINI: bambini partecipanti circa 500.
TEATRO EDUCAZIONE: associazioni diverse effettuano laboratori teatrali con le classi, drammatizzazione etc. Circa 30 ore annue per ogni I.C. (in genere partecipa una classe per ogni I.C.)
GIORNATA DELLA MEMORIA: partecipazione scolaresche con varie attività di coinvolgimento
LIBERAZIONE  25 APRILE: partecipazione scolaresche.
EVENTI E CORI DI NATALEin piazza Roma sotto l’albero: ogni istituto comprensivo partecipa con numerose classi accompagnate dagli insegnanti di musica
PROGETTO “DANZE OTTOCENTESCHE”: è in corso la seconda edizione. Rivolto agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, per ampliare l’offerta formativa rispetto al periodo storico interessato, facilitare i rapporti tra ragazzi e ragazze, offrire nuove occasioni di espressione corporea.
CORSI SULLE MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA:già organizzati, con la Croce Gialla, per le educatrici di nidi e scuole infanzia, nel corso di questo anno scolastico si riproporranno (con Croce Gialla, Croce Rossa Italiana e sponsor) per i docenti delle scuole primarie con mensa e gli autisti degli scuolabus comunali.
PROGETTO “MAGGIE E IL TESORO DI SESHAT”:presentazione di un’innovativa App gratuita ideata per agevolare l’apprendimento della matematica in particolare in favore di alunne.
INCONTRI SCUOLA-LAVORO:riproposti negli anni per creare un ponte fra le scuole secondarie di primo grado e il mondo del lavoro (Maestri del Lavoro).
ASSESSORATO ALLO SPORT INIZIATIVE 2018 IN FAVORE DEI GIOVANI
Anche l’assessorato allo sport ha organizzato una serie di eventi che hanno coinvolto nel 2018 migliaia di ragazze e ragazzi nella fascia di età tra i 6 e 15 anni:
– Associazione Buena Vida Soc. Coop. – Progetto “Una vela per Tutti”  rivolto a persone con difficoltà psico-sociale che fonde un Corso di Vela Teorico-Pratico con un percorso intensivo di psicoterapia di gruppo;
– Cab Stamura e Basket 1968 Ancona – Sport e salute;
– Federazione Italiana Rugby – “Feste di Rugby Fir-PolFer-Ansf”;
– Cus – Spettacolo di Danza  “Gran Gala della Ginnastica”;
– Coni – XV Giornata Nazionale dello Sport;
– Real Lions Eventi Ancona – E-State al Dorico “Ancona Olimpica”;
– Gs Adriatico – Notte Bianca – Mini Basket in Piazza Pertini;
– A.S. Stella D’Oro – Open Day calcio Femminile;
– A.S.D. Dema Legio – Corsi gratuiti di Brazilian Ju Jmsu – difesa personale;
– Panathlon – Settimana Europea dello Sport “Ancona Camminiamo Insieme”.
Il prossimo anno ci sarà la 3° Edizione dei Youth Games.
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